Il golpe anti-Obama e il secondo olocausto (intervista a Zbigniew Brzezinski)

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ragazzina ebrea americana (Bibbia e Stella di Davide) defunta ritratta nei sinistri murales dell’aeroporto di Denver

https://twitter.com/stefanofait

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Un reporter che ha seriamente danneggiato la fazione neocon che usa generali impegnati nelle guerre coloniali per abbattere l’imperatore – impeachment di Obama > guerra in Siria – è stato verosimilmente ucciso:

http://www.iljournal.it/2013/michael-hastings-e-stato-ucciso/482704

http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_25/usa-morte-giornalista-michael-hastings-sospetti-omicidio_27726576-dd37-11e2-98cd-c1e6834d0493.shtml

Mi riferisco ai generali purgati da Obama (per chi si fosse collegato solo ora)
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/11/25/altre-notti-dei-lunghi-coltelli-negli-usa-grecia-e-turchia/

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Zbigniew Brzezinski conferma che c’è qualcosa di sospetto e contraddittorio nel comportamento dell’amministrazione Obama sulla questione siriana e fa il nome del generale Petraeus, al tempo capo della CIA, da molti visto come l’anti-Obama dei repubblicani:

Heilbrunn: Cinque anni di amministrazione Obama e lei sostiene che l’Occidente è impegnato in un’attività di massiccia propaganda. Obama si sta facendo risucchiare nel conflitto siriano perché è troppo debole per resistere lo status quo? Che cosa è successo al presidente Obama che ci ha portati a questo punto?
Brzezinski: Non sono nella posizione di fare della psicoanalisi o qualsiasi tipo di revisionismo storico. Obama ha ovviamente una brutta gatta da pelare tra le mani e vi è un aspetto misterioso in tutto questo. Basta considerare la tempistica. Alla fine del 2011 ci sono scontri in Siria causati dalla siccità e fomentati da due notorie autocrazie mediorientali: Qatar e Arabia Saudita. E tutto a un tratto Obama annuncia che Assad se ne deve andare, senza apparentemente aver effettuato alcuna reale preparazione sul da farsi per fare in modo che ciò avvenga. Poi, nella primavera del 2012, l’anno delle elezioni, la CIA del generale Petraeus, secondo il New York Times del 24 marzo di quest’anno (un articolo molto rivelatore), si impegna risolutamente al fianco di Qatar e Arabia Saudita e cerca di coinvolgere in qualche modo anche i turchi in questo sforzo. Era una posizione strategica? Perché abbiamo improvvisamente deciso che la Siria doveva essere destabilizzat e il suo governo rovesciato? È mai stato spiegato questo al popolo americano?
http://nationalinterest.org/print/commentary/brzezinski-the-syria-crisis-8636

Neocon eversori alleati dei sionisti con quale obiettivo?

Brzezinski: Forse il loro punto di vista è condizionato dalla nozione, condivisa da alcuni esponenti della destra israeliana, che le prospettive strategiche di Israele siano meglio servite se tutti i suoi vicini sono destabilizzati. Mi capita di pensare che è questa è una formula che, a lungo termine, porterà Israele al disastro, perché una delle conseguenze sarà l’eliminazione dell’influenza americana nella regione, con Israele che rimarrà solo. Non credo sia una buona cosa per Israele e, dal punto di vista di chi, come me, analizza i problemi dal punto di vista dell’interesse nazionale americano, non è assolutamente una buona cosa per noi.

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E’ esattamente questo il piano:

La dissoluzione totale del Libano in cinque province serve come precedente per tutto il mondo arabo, inclusi l’Egitto, la Siria, l’Iraq e la penisola arabica e sta già percorrendo quella strada. La successiva dissoluzione della Siria e dell’Iraq in aree etnicamente o religiosamente distinte, come in Libano, è l’obiettivo primario di Israele sul fronte orientale nel lungo periodo, mentre la dissoluzione del potere militare di questi stati costituisce l’obiettivo primario a breve termine. La Siria si disgregherà in diversi staterelli, in conformità con la sua struttura etnica e religiosa, come succede nell’attuale Libano.

Oded Yinon, consulente del ministero degli esteri israeliano, “A Strategy for Israel in the Nineteen Eighties”, 1982

http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=oded_yinon

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e se serve sono pronti a nuclearizzare la Corea del Nord
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/25/dan-gillerman-la-corea-del-nord-ed-eventualmente-liran-dovrebbero-essere-distrutti/

SOLUZIONE PROPOSTA DA BRZEZINSKI (stessa intervista)

Penso che se affrontiamo la questione solo con i russi, che in ogni caso va fatto perché sono parzialmente coinvolti, e se facciamo affidamento principalmente sulle ex potenze coloniali nella regione – la Francia e la Gran Bretagna, che sono davvero odiate nella regione – le probabilità di successo siao inferiori di quelle che avremmo se dialogassimo con la Cina, l’India e il Giappone, che hanno interesse ad un Medio Oriente più stabile…Insieme, quei paesi possono forse contribuire a costruire un compromesso in cui, almeno di facciata, nessuno sarà un vincitore, ma che potrebbe includere una cosa che sto proponendo da più di un anno, e cioè delle elezioni sponsorizzate a livello internazionale in Siria, in cui chiunque voglia candidarsi lo faccia, che potrebbero salvare la faccia ad Assad e che potrebbero risultare in un accordo, di fatto, in cui completa il suo mandato il prossimo anno e non si ripresenta.

ALTRIMENTI?

Temo che siamo diretti verso un intervento americano inefficace, il che è anche peggio. Ci sono circostanze in cui l’intervento non è l’opzione migliore, ma non è nemmeno quella peggiore. Quello di cui si sta parlando è aumentare il nostro aiuto alla meno efficace delle forze che si oppongono ad Assad. Quindi, nella migliore delle ipotesi, è solo dannoso per la nostra credibilità. Nel peggiore dei casi si accelera la vittoria di gruppi che sono molto più ostili a noi di quanto lo sia mai stato Assad. Io ancora non capisco perché abbiamo concluso, nel 2011 o nel 2012, un anno di elezioni, per inciso, che Assad doveva andarsene.

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SECONDO OLOCAUSTO

Heilbrunn: La sua prima risposta su Israele era molto affascinante. Ritiene che se la regione dovesse entrare in una fase di maggiori sconvolgimenti, con una diminuzione di influenza americana, Israele ci vedrebbe l’opportunità di consolidare le sue conquiste, o addirittura di andare oltre se anche la Giordania piombasse nel caos?

Brzezinski: Sì, so dove vuole arrivare. Penso che nel breve periodo, creerebbe una grande Fortezza Israele, perché non ci sarebbe alcun ostacolo, per così dire. Ma sarebbe, innanzitutto, un bagno di sangue (in misura diversa per persone diverse), con alcune perdite significative anche per Israele. Ma gli esponenti della destra sono convinti che sia necessario per la sopravvivenza di Israele.

Nel lungo termine una regione ostile come quello non può essere controllata, anche da parte di una potenza nucleare. Ad Israele succederà quel che è successo a noi con altre guerre, sebbene su scala minore. Attriti, estenuazione, demoralizzazione, fuga di cervelli, e poi una specie di cataclisma, imprevedibile in questa fase perché non sappiamo chi avrà cosa e quando. Dopo tutto, l’Iran è lì vicino. Potrebbe avere qualche capacità nucleare. Supponiamo che gli israeliani se ne disfino. Pensano di fare lo stesso con il Pakistan e gli altri? L’idea che si possa controllare una regione a partire da un paese molto forte e motivato, ma con soli sei milioni di persone, è semplicemente un sogno delirante.
http://nationalinterest.org/print/commentary/brzezinski-the-syria-crisis-8636

http://fanuessays.blogspot.it/2011/10/verso-un-secondo-olocausto.html
http://fanuessays.blogspot.it/2012/01/auschwitz-in-israele-il-secondo.html

Winter is coming – giugno 2013

alpe di siusi 24 giugno24 giugno: Alpe di Siusi, 2140 m

Buffaure24 giugno: Buffaure

santa cristina in val gardena24 giugno: Santa Cristina in Val Gardena, 1450 m s.l.m

7944_10200867346157315_249396831_n28 giugno malga Sass, m. 1950

5862_10152012918894202_582179276_n28 giugno, altra nevicata sull’Alpe di Siusi

https://twitter.com/stefanofait

Guido Guidi (climatemonitor):
PIU’ MORTI CHE NASCITE – Il 31 dicembre 2012 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, di cui più di 4 milioni e 300mila (7,4%) di cittadinanza straniera. Nel 2012 sono stati registrati più di 12 mila nati in meno rispetto all’anno precedente e circa 19 mila morti in più: precisamente 534.186 nati e 612.883 decessi. Quindi, il “saldo naturale”, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per 79 mila unità. Un picco negativo ancora più elevato di quello raggiunto nel 2003 quanto la mortalità fece registrare valori particolarmente elevati nei mesi giugno-agosto a causa di una eccezionale ondata di calore. Analogamente, l’Istat ha osservato un elevato numero di decessi nei primi mesi del 2012, per la forte ondata di gelo che ha colpito tutto il Paese, in particolare il Centro e il Nord, dove infatti si è riscontrato il maggior incremento della mortalità.

E così, con grande sorpresa, apprendiamo che ne ammazza più il freddo che il caldo. Chi l’avrebbe mai detto? Ora mi chiedo e vi chiedo: quanti gruppi di lavoro, comitati di studio, stanziamenti di fondi et similia sono stati messi in piedi per “salvarci” dal freddo e quanti dal caldo?

http://www.climatemonitor.it/?p=32830

Più a lungo si fugge dalla realtà, più spiacevole e doloroso sarà l’impatto quando ci andremo a sbattere contro

CMIP5-73-models-vs-obs-20N-20S-MT-5-yr-means1modellistica serrista vs. rilevamenti (osservazioni empiriche)

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La NASA, nel gennaio 2013, aveva introdotto nel dibattito il fattore solare, legandolo ad eventuali glaciazioni prossime venture e a quelle del passato, ma la cosa sembra sia stata deliberatamente ignorata dai serristi:

http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/08jan_sunclimate/

AllCompared GlobalMonthlyTempSince1979GISS GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageMSU RSS GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageNCDC GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageNegativeTrendsEndingIn20121009898_277490715727012_985719422_nscreenhunter_314-jun-25-14-53Artico più freddo del normale

Guido Guidi: “Ai lettori più attenti non sarà sfuggito che si sente parlare sempre più spesso della “pausa” del riscaldamento globale e, ancora sempre più spesso, a parlarne sono media una volta insospettabili di scetticismo che intervistano ora questo ora quell’altro rappresentante del mainstream scientifico. E c’è un argomento sul quale, finalmente, è stato raggiunto il consenso: la temperatura media del Pianeta ha smesso di aumentare e non sappiamo perché. Inevitabilmente, questo postula anche il fatto che, forse, non sappiamo neanche tanto bene perché sia aumentata prima.

Hans Von Storch commenta l’imprevista “pausa” nel riscaldamento globale:

Possiamo immaginare due spiegazioni – e nessuna di queste è per noi molto piacevole. La prima possibilità è che ci sia meno riscaldamento globale di quanto ne sia atteso perché i gas serra, specialmente la CO2, hanno un effetto minore di quello che abbiamo assunto. Questo non vorrebbe dire che non c’è effetto serra causato dall’uomo, ma semplicemente che il nostro effetto sul clima non è così grande come abbiamo creduto. L’altra possibilità è che, nelle nostre simulazioni, abbiamo sottostimato quanto possa oscillare il clima per effetto di cause naturali.

[…]

Sicuramente l’errore più grande dei ricercatori climatici è stato quello di dare l’impressione di rivelare la verità definitva. Il risultato finale è la stupidità tra le righe di brochure sulla protezione del clima di recente pubblicazione da parte dell’Agenzia per la Protezione Ambientale della Germania Federale dal titolo “Il Pianeta si sta scaldando”. Libretti come quello non convinceranno alcuno scettico. Non è grave commettere errori ed essere poi costretti a correggerli. l’unica cosa sbagliata è stato agire come se fossimo infallibili. Nel farlo, ci siamo giocati la cosa più importante che abbiamo come scienziati: la fiducia del pubblico. Ci è capitato qualcosa di simile con la deforestazione – e dopo non abbiamo più sentito parlare dell’argomento per parecchio tempo.

Guigo Guidi: “Von Storch dice anche di essere certo che i famosi 2°C di riscaldamento rispetto al periodo pre-industriale arriveranno, perché così gli dice il suo istinto. Strano, pensavo lo dovessero dire i numeri…”

http://www.climatemonitor.it/?p=32801#more-32801

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Hans von Storch è uno dei massimi climatologi del mondo ed è solo uno dei tanti che stanno modificando il loro punto di vista di fronte alla realtà dei fatti.
Sulle foreste dice una scomoda verità: la superficie boschiva italiana si espande al ritmo di 100mila ettari l’anno. Lo stesso avviene in tutta Europa, Nord America e in Cina, dove la superficie boschiva, grazie agli interventi del governo, è cresciuta dal 12 al 16%. India e Brasile sono impegnati da decenni in vasti programmi di riforestazione. Quando si diceva che ogni anno una Svizzera di foresta amazzonica scompariva e invece è ancora lì, dopo 20-30 anni, non si è forse causato un enorme danno all’ecologismo e alla natura?

Storch dice un’altra grande verità: se anche la scienza perde la sua credibilità ed autorevolezza, su quali basi solide si potranno convincere le persone a modificare i propri comportamenti ?

Siccome siamo ecologicamente irresponsabili è meglio credere alle menzogne o agli errori perché il fine giustifica i mezzi, anche se il risultato potrebbe essere il discredito del mondo scientifico ed ambientalista?

Qui rischiamo di ripiombare in secoli di oscurantismo ed anti-intellettualismo precisamente a causa del fanatismo inquisitoriale di alcuni e questo è intollerabile. E’ una battaglia di civiltà che va combattuta.

*****

Su questo la pensa come Luca Romaldini, che scrive:

“I dati satellitari confermano l’attuale stabilizzazione termica del pianeta con inizio di graduale discesa media dal 2004.

Siamo di fatto rientrati nei canoni climatici old style (2012) e presto il raffreddamento, già in atto, provocherà uno scenario del tutto diverso da quello profilato da media e dagli scienziati di parte, rimettendo in forte discussione le politiche agrarie ed economiche dell’intero pianeta.

Altre conferme derivano dalla correlazione che con il rallentamento del vento solare, la radiazione cosmica nel sistema solare è in crescita, con conseguente aumento della copertura nuvolosa sul nostro pianeta, dimostrato da ricerche isotopiche e sedimentarie.

Dunque si continuano, ostinatamente, a confermare le gravi conseguenze ambientali derivate dalle attività umane, quando si dovrebbe guardare ad un processo ciclico climatico accelerato dall’uomo.

Ciò non vuol dire che non bisogna fare nulla per ridurre o annullare l’inquinamento dei metalli pesanti o delle radiazioni nucleari, vere piaghe per la vita sul nostro pianeta, ma non dare colpe alla CO2 dei problemi climatici. Anzi l’anidride carbonica andrebbe benedetta visto che è il nutrimento della vegetazione sul nostro pianeta, essenziale per la fotosintesi clorofilliana e di rilascio di ossigeno.

Vi ricordate che necessitate di ossigeno???”
http://evoluzioneclima.com/2013/06/14/ciclo-24-del-sole-verso-una-stabilizzazione-ma-e-gia-minimo-di-eddy-calo-termico-planetario-in-atto/

Dan Gillerman: “La Corea del Nord ed eventualmente l’Iran dovrebbero essere distrutti”

https://twitter.com/stefanofait

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La dissoluzione totale del Libano in cinque province serve come precedente per tutto il mondo arabo, inclusi l’Egitto, la Siria, l’Iraq e la penisola arabica e sta già percorrendo quella strada. La successiva dissoluzione della Siria e dell’Iraq in aree etnicamente o religiosamente distinte, come in Libano, è l’obiettivo primario di Israele sul fronte orientale nel lungo periodo, mentre la dissoluzione del potere militare di questi stati costituisce l’obiettivo primario a breve termine. La Siria si disgregherà in diversi staterelli, in conformità con la sua struttura etnica e religiosa, come succede nell’attuale Libano.

Oded Yinon, consulente del ministero degli esteri israeliano, “A Strategy for Israel in the Nineteen Eighties”, 1982

http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=oded_yinon

World War Z. La guerra mondiale degli zombi” è un perfetto film di propaganda sionista: al di qua del muro arabi ed israeliani cantano e ballano assieme. Al di là ci sono gli zombie che cercano di irrompere nell’“utopia sionista” e vanno sterminati. L’esercito israeliano in versione hollywoodiana è un’armata del Bene che lotta per salvare il resto del mondo.

Quando sostengo che il vero obiettivo di Israele è la creazione di un Grande Israele (Prussia > Germania) e che per realizzare questo progetto i sionisti sono pronti a tutto (senza rendersi conto che la loro volontà distruttiva gli si ritorcerà contro all’ennesima potenza), non sto parlando a vanvera:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/02/israele-la-destabilizzazione-del-medio-oriente-ed-il-neonazismo/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/10/lantisemitismo-lanti-sionismo-e-la-mentalita-apocalittica/

Israele sta scavandosi la fossa con una solerzia quasi senza paragoni

Dan Gillerman, banchiere, neoliberista, fino al 2008 ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, spiega perché Iran e Corea del Nord dovrebbero essere cancellati dalla faccia della terra (!!!)

Da 0:55 in poi: “Penso che se la Corea del Nord non modifica il suo atteggiamento, dovrebbe essere cancellata dalla faccia della terra. Sarebbe un messaggio eccellente e molto chiaro per il resto del mondo e specialmente per gli Iraniani…il mondo non tollererà questo tipo di aspirazioni e la Corea del Nord sarà un’opportunità per mandare quel messaggio all’Iran

Bye-bye Dubai

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https://twitter.com/stefanofait

Armare i ribelli in Siria è l’unico modo per ottenere la pace

Premier del Qatar, giugno 2013, pochi mesi prima che il karma si abbattesse su di lui e sul “suo” paese

Sicuramente in particolare i monarchi degli stati del Golfo non possono non essere consci del fatto che, anche se l’Iran ha in programma di sviluppare un’arma nucleare (per la quale non esiste alcun tipo di prova), un Iran dotato di armi nucleari sarebbe molto meno pericoloso per loro di un bombardamento degli impianti nucleari iraniani, che assicurerebbe il loro annichilimento. Anche Israele, che dista solo 1100 chilometri dall’Iran…probabilmente subirebbe conseguenze disastrose a causa del fallout radioattivo conseguenza di un simile attacco.

Una tale, assoluta follia ha infettato le menti delle potenze occidentali? Sono pronti ad attaccare l’Iran e così facendo distruggere tutta la regione del Golfo, irradiare ulteriormente l’intero pianeta e se stessi e molto probabilmente scatenare la terza guerra mondiale? O sono solo diversivi, tattiche intimidatorie e retorica, e alla fine saranno le menti più sane a prevalere?

Auguriamoci tutti che sia vera la seconda e preghiamo che sia così.

http://www.globalresearch.ca/good-bye-dubai-bombing-irans-nuclear-facilities-would-leave-the-entire-gulf-states-region-virtually-uninhabitable/5334737

*****

I milioni di civili iraniani (e le decine di migliaia di lavoratori e residenti stranieri, incluse le centinaia di Italiani) che vivono nelle metropoli prossime ai siti nucleari e i siti patrimonio dell’umanità, che sarebbero spazzati via o resi inaccessibili per un numero incalcolabile di anni (il tempo di dimezzamento dell’uranio 235 è di 700 milioni di anni e quello dell’uranio 238 è di 4,5 miliardi di anni!). Nessuno ha mai bombardato un sito nucleare operativo. Il Pentagono ha calcolato che l’effetto di UN SINGOLO ATTACCO atomico sarebbe la morte di 3 milioni di persone nelle prime 2 settimane e la contaminazione radioattiva di un’area che includerebbe il Pachistan e l’India, ossia centinaia di milioni di persone (!!). 35 milioni di persone sarebbero ad altissimo rischio di sviluppare un tumore. Se nei pressi ci fossero magazzini di agenti chimici e biologici anch’essi si diffonderebbero nell’aria. I siti nucleari più in profondità resterebbero intatti!

http://www.ucsusa.org/nuclear_weapons_and_global_security/nuclear_weapons/technical_issues/the-robust-nuclear-earth.html
E questo senza contare le conseguenze dell’esplosione di un reattore, che produrrebbe un inquinamento radioattivo della durata di 700 MILIONI DI ANNI che renderebbe istantaneamente inaccessibile la metà delle riserve petrolifere del mondo.
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=8839
Nel marzo del 2003 le particelle radioattive delle armi all’uranio impoverito usate da Stati Uniti, Regno Uniti ed Australia raggiunsero l’Inghilterra in 9 giorni, attraversando i cieli di Turchia, Ucraina, Austria, Polonia, Germania, Svezia e Danimarca, per poi toccare anche Norvegia, Finlandia e l’Artico:
http://www.mindfully.org/Nucs/2006/DU-Europe-Contamination1jan06.htm
Dal 2008 l’Arabia Saudita si prepara agli effetti di una pioggia di scorie radioattive (nuclear fallout)
http://www.shortnews.com/start.cfm?id=69665

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nucleareurope
Si chiama Conplan 8022-02 (Concept Plan – ma “con” in inglese è il truffatore; “to con” significa raggirare) e comprende due differenti scenari: “Il primo è la risposta a una specifica e imminente minaccia nucleare, vedi Corea del Nord. Una reazione veloce, un attacco perfettamente preparato che combinerebbe bombardamento di precisione, guerra elettronica e attacchi cibernetici per mettere fuori uso la risposta nord-coreana, e dei commandos che operano in profondità nel territorio nemico, anche per impossessarsi degli apparati nucleari. Il secondo scenario comprende un attacco più generico contro un’infrastruttura di armi di distruzione di massa dell’avversario. Supponendo, per esempio, che l’Iran annunci che è in preparazione un programma urgente per costruire un’arma nucleare, un attacco pluridimensionale di bombardieri e l’impiego della guerra elettronica, cercherebbe di distruggere il programma dell’Iran, mentre forze speciali sarebbero spiegate per neutralizzare e isolare le attrezzature sottoterra. Impiegando tutti gli espedienti dell’arsenale USA per immobilizzare un paese nemico, (come chiudere l’elettricità, disturbare e creare interferenze sui radar e le comunicazioni, penetrare nelle reti dei calcolatori e confondere i comandi elettronici, etc.) l’attacco globale amplifica l’impatto dei bombardamenti eliminando la necessità di distruggere fisicamente gli obiettivi che sono stati neutralizzati in altra maniera. La ragione per cui è stata incluso l’utilizzo di un’arma nucleare come opzione del CONPLAN8022 (una bomba costruita in modo da penetrare nel terreno per distruggere attrezzature sepolte in profondità, ove esistano), è particolarmente sconcertante. Il Piano di Attacco Globale mantiene l’opzione nucleare come riserva dove l’Intelligence indichi un imminente attacco nucleare nemico sugli Stati Uniti, o dove ci fosse bisogno di distruggere un obiettivo difficile da raggiungere
http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/fukushima-in-confronto-sarebbe-una.html

Alfiere nero in sicurezza, bianchi in difficoltà – prossime mosse sulla scacchiera siriana

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Persino il Washington Post riporta la notizia che praticamente nessuna persona informata crede che esistano prove che il governo siriano abbia usato armi chimiche
http://www.washingtonpost.com/world/national-security/in-syrian-chemical-weapons-claim-criticism-about-lack-of-transparency/2013/06/20/fa799e6e-d925-11e2-a016-92547bf094cc_story.html?hpid=z1
http://nymag.com/daily/intelligencer/2013/06/did-syria-actually-cross-obamas-red-line.html

Agenti della Cia e membri delle forze speciali Usa hanno segretamente addestrato sin dall’anno scorso per mesi contingenti di ribelli siriani, insegnando loro ad usare armi anticarro e antiaereo. Lo afferma il Los Angeles Times, citando funzionari Usa e comandanti ribelli siriani, secondo cui l’addestramento ha avuto luogo in basi in Giordania e Turchia e sarebbe cominciato molti mesi prima della decisione formale di Barack Obama di fornire assistenza militare diretta agli insorti.
http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche_mondo/06/22/Siria-media-Cia-addestra-ribelli-mesi_8910163.html

Obama non vuole che vincano i ribelli. Uno stallo gli è più congeniale, per arrivare ad un governo di transizione e ad elezioni che farà in modo di vincere
https://now.mmedia.me/lb/en/commentaryanalysis/tactical-shift
http://www.dailystar.com.lb/Opinion/Columnist/2013/Jun-20/220951-barack-obama-is-not-after-a-military-defeat-of-bashar-assad.ashx#axzz2Wr1o6bWY

Nella zona di Idlib i ribelli controllano i campi ma il governo controlla i mulini. Hanno fatto un accordo: mandano il grano, il governo lo macina, se ne tiene una parte e il resto lo rispedisce indietro
http://in.reuters.com/article/2013/06/20/syria-rebels-trade-idINDEE95J06D20130620

L’alfiere nero Assad concede interviste ai media occidentali e si dimostra tranquillo e fiducioso, al punto da sminuire l’importanza della vittoria di Al-Qusair che invece, in Occidente, è stata annunciata come una svolta nella guerra sia dai sostenitori sia dai critici di Assad (l’ho fatto anch’io).

LiveLeak-dot-com-d97c553679bf-944423_480732258670250_1448349536_nsacche di resistenza nei pressi di Damasco accerchiate

LiveLeak-dot-com-fe4c1cb0ee88-untitled-2Aleppo contesa

Si fa beffe delle accuse circa l’uso del sarin: 150 morti si fanno molto presto con armi convenzionali. Chi potrebbe essere così stupido da usare delle armi di distruzione di massa per un risultato del genere, scatenandosi addosso l’ira del resto del mondo? [appunto!] E perché non hanno mostrato al mondo le loro prove così inoppugnabili? [appunto!]

scarfe-assad“Augmented reality” per i media occidentali del terzo millennio
(N.B. Se ci fosse stato Netanyahu al posto di Assad si sarebbero levate le accuse di antisemitismo nazistoide)

Assad ribadisce anche che nessuno leader resta in sella se la popolazione ce l’ha con lui: se diversi paesi confinanti e l’Occidente ti vedono come un nemico, difficilmente resti al potere in un paese in cui non godi di un ampio appoggio popolare [appunto!]

Intervista rilasciata al(la) Frankfurter Allgemeine Zeitung

http://www.faz.net/aktuell/politik/ausland/naher-osten/f-a-z-interview-with-bashar-al-assad-europe-s-backyard-would-become-a-terrorist-haven-12225367.html

 johnbolton2012

Mentre l’alfiere nero ostenta disinvoltura, sul solito Wall Street Journal un pedone bianco, l’immarcescibile falco neocon e filosionista John Bolton, uno dei protagonisti della stagione guerrafondaia della premiata ditta Bush&Cheney, accusa Obama di essere confuso, esitante, irrisoluto e di favorire la Russia che, a suo avviso, sta cercando….UDITE, UDITE…di conquistare l’egemonia globale!!!

http://online.wsj.com/article/SB10001424127887324798904578527060289564332.html

Siamo tornati alla minaccia bolscevica usata per giustificare l’imperialismo più becero (e senza logica, senza costrutto, senza prospettive). La classica inversione della realtà che è il tratto caratterizzante delle personalità psicopatiche: la Russia è l’aggressore, gli USA e Israele si stanno difendendo.

Se il giochetto funziona ci saranno decine di politici e banchieri idioti che eserciteranno pressioni sulla Casa Bianca che fanno in direzione diametralmente opposta a quelli che sarebbero i loro reali interessi. Obama questo lo sa bene e lo sa anche chiunque abbia tratto le dovute conclusioni dalla miserevole performance israeliana nel Libano del 2006 e dei ribelli/mercenari in Siria nella primavera del 2013. Per questo sta trascinando i piedi ed aggrappandosi ad ogni appiglio possibile (proteste in Turchia in parte sostenute e rinfocolate da operatori che rispondono agli ordini della Casa Bianca? Da che parte sta Soros?). Obama sta facendo un ottimo doppiogioco, per salvare se stesso e quindi gli Stati Uniti.

A dire il vero, lo scoppio di questa guerra è nell’interesse delle masse asservite allo status quo oligarchico, perché innescherà un effetto domino. Ma quanti di voi sono pronti a sacrificare milioni di vite asiatiche, africane (Egitto) ed euro-americane per un cambiamento che dovremmo invece conquistarci politicamente, con una mobilitazione generale?

Io resto contrario a questa guerra. Non mi piace vincere “facile”, non mi piace vincere grazie al sacrificio di milioni di innocenti.

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L’alfiere bianco che si credeva regina (Israele) sta conducendo le danze e sopravvalutando enormemente la sua potenza e la sua influenza

http://world.time.com/2013/06/14/the-syrian-war-israel-and-u-s-coordinating-how-to-target-assads-arsenal/

Arriverà il momento in cui sarà sacrificato dal re bianco (Pentagono, non certo Obama). Momento alquanto vicino, visto che i mercenari in Siria, in quanto appunto mercenari, non saranno disposti a lasciarci la pelle nella disfatta e cercheranno di trovare altri sponsor in altre guerre (Niger? Nigeria?). Inoltre alle prossime elezioni è quasi certo che Assad, se si ripresenterà, non avrà rivali e sarà difficile spiegare all’opinione pubblica occidentale come delle elezioni monitorate dagli osservatori internazionali abbiano visto la vittoria del Tiranno.
Israele dovrà fare qualcosa prima delle elezioni del 2014 e sarà una sciocchezza, perché le sue difese sono coordinate con la NATO e quindi non è in grado di operare autonomamente in uno scenario di guerra regionale. La popolazione israeliana dovrebbe cominciare a rendersi conto che non può dare per scontata l’assistenza statunitense (es. Georgia e il mitomane Saakashvili, ora fortunatamente defenestrato).

Il re nero (Putin) è definito dai media occidentali come “internazionalmente isolato”, eppure il 60-80% dell’opinione pubblica occidentale, a seconda delle nazioni, disapprova la condotta dei propri governi. Nel G8 UK, Francia, Canada e USA spingono per un intervento armato. Forse sono loro ad essere isolati?
Putin è passato all’offensiva e non ha alcuna intenzione di bluffare o di bersi i bluff degli avversari. Sa perfettamente che una parte delle forze armate americane (e forse franco-inglesi) è contraria al coinvolgimento per ragioni strategiche, perché ne ha abbastanza di essere usata dai sionisti per fare il lavoro sporco senza trarne vantaggi sostanziali, perché la Turchia è già partita per la tangente e perché è conscia di cosa sia successo l’11 settembre e non ha perdonato Israele, anzi. Così il portavoce del re bianco (Obama) ha apparentemente approvato qualcosa che è stato descritto come un intervento, ma in realtà non ha promesso nulla di concreto. Mr. Vaghezza.

Il re nero deve solo aspettare le mosse bianche, sempre più a rischio di aggravare la propria già difficile posizione.

Da Supernerd a Supereroe – l’improbabile parabola di Edward Snowden

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Una tale società sarebbe dominata da una élite la cui pretesa di potere politico poggerebbe su di un presunto superiore know-how scientifico. Non vincolata dalle limitazioni poste dai tradizionali valori liberali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi obiettivi politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento dell’opinione pubblica e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo.

Zbigniew Brzezinski, “Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era”

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Da decenni diverse nazioni europee fornivano volontariamente agli Stati Uniti dati sensibili sui propri cittadini:

ora i loro governi si dicono indignati (ipocrisia asoluta)

Premessa: il maggiore sponsor di wikileaks, prima ancora che diventasse un fenomeno globale, fu nientepopodimeno che Cass Sunstein
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/02/23/AR2007022301596.html

Purtroppo in Italia pochi sanno chi sia
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=30235

è anche marito di Samantha Power, grande sostenitrice delle ingerenze “umanitarie” armate (es. Libia) ma assolutamente muta sulle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele
http://www.asca.it/news-Usa__Samantha_Power_prossima_ambasciatrice_all_Onu-1284666.html

Ma il miglior precedente del datagate di Edward Swnoden è il caso chiamato Pentagon Papers, una serie di documenti che non contenevano nulla di veramente scottante e che non fosse risaputo o subodorato (come i wikileaks, che hanno solo confermato cose che si immaginavano, senza incidere sulle grandi questioni) ma che portarono all’impeachment di Nixon, il quale si fidò delle persone che poi lo tradirono. L’obiettivo anche questa volta è l’impeachment di un presidente americano (ucciderli è più complicato e rischioso)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pentagon_Papers

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Edward Snowden, sostenitore dell’ultra-austerista Ron Paul (Tea Party), non ha finito le scuole superiori e ha dovuto seguire dei corsi CEPU (l’equivalente americano), non ha mai avuto un lavoro stabile, si è arruolato nell’esercito per poi interrompere il servizio dopo tre mesi senza ricevere alcun addestramento, la sua partner è una ballerina di night club. A dispetto della sua inettitudine e scarsa propensione allo studio, a 23 anni si trova a lavorare a Ginevra, per la CIA, con un salario non inferiore ai 120mila dollari annuali e probabilmente più vicino alla soglia dei 200mila dollari.

Ora, se qualcuno pensa davvero che l’intelligence americana sceglierebbe di assumere un personaggio del genere permettendogli di avere libero accesso ad informazioni altamente riservate…

Certamente non lo pensa Naomi Wolf, che sospetta un complotto
http://nymag.com/daily/intelligencer/2013/06/naomi-wolf-edward-snowden-false-flag-conspiracy.html

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La NSA l’aveva assunto come addetto alla sicurezza (guardia giurata) ma è stato alla CIA che è esploso, passando da buono a nulla a superinsider in quel di Ginevra, con copertura diplomatica, a dispetto di un CV davvero misero. Poi il Giappone, poi le Hawaii. A suo dire, con lo status raggiunto, era autorizzato persino a spiare Obama:

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2338884/Edward-Snowden-How-did-high-school-drop-entrusted-governments-biggest-secrets.html

E poi decide di fare la pirlata di rivelare la sua identità al mondo, mettendo a rischio la sicurezza sua, della sua tipa, della famiglia, degli amici, dei colleghi, ecc. perché “non ho niente da temere, ho fatto la cosa giusta”!! E, tra tutti i luoghi del mondo, decide di rifugiarsi in Cina!

C’è gente che crede che Berlusconi sia onesto, ci può stare che ci sia gente, cresciuta a coca cola e marvel comics, che crede a questa favoletta del Supernerd Superloser che si trasforma in una Supertalpa Supereroe prima di raggiungere i 30 anni.

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Mentre le altre gole profonde sono confinate nei medi alternativi, Snowden riceve una copertura mediatica eccezionale.

Le sue rivelazioni sconvolgenti? Il governo americano raccoglie LEGALMENTE metadati sui suoi cittadini, il governo inglese spia i partecipanti ai summit internazionali, gli americani usano hackers per infiltrare la Cina. Pazzesco, incredibile, strabiliante. Chi l’avrebbe mai immaginato? Più o meno il 99% delle persone con un po’ di sale in zucca.

Vuole farci credere che non se lo aspettava quando ha chiesto di lavorare per NSA e CIA? E queste avrebbero dato un impiego ad un ingenuotto del genere?

http://www.newyorker.com/online/blogs/comment/2013/06/edward-snowden-nsa-leaker-is-no-hero.html

 wikileaks

C’è un altro “spifferatore” che non ci ha rivelato nulla di sconvolgente (e specialmente non ha mai in alcun modo disturbato Israele o i neocon americani) ma, anzi, se l’è presa con tutti i consueti leader degli stati canaglia nel mirino israelo-americano (inclusa la Kirchner):

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/emmanuel-assange-julian-goldstein.html

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Assange, cresciuto in una famiglia aderente ad un culto che faceva uso di LSD ed altre manipolazioni

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Family_%28Australian_New_Age_group%29

http://books.google.it/books?id=SROVOaYM6JsC&pg=PT30&lpg=PT30&dq=Assange+Santiniketan&source=bl&ots=hPf2flxSuu&sig=LJH2CXO-mNgplNQQUCZzws9kKTs&hl=it&sa=X&ei=5ZPBUaDAM6em4AT4v4CwDg&ved=0CCwQ6AEwADgU

aveva scelto il nickname Mendax (il mentitore). Snowden ha scelto il nome in codice di Verax (il veritiero).

Snowden è il nuovo Assange, il nuovo Robin Hood sintetico, un finto paladino della verità e della giustizia che sarà usato e gettato quando non servirà più o quando si sarà montato troppo la testa, come nel caso di Assange, appunto, che ci aveva promesso incredibili informazioni sul coinvolgimento della NATO nella destabilizzazione della Siria ma è scomparso, assieme a wikileaks, dopo aver lanciato il suo avvertimento/ricatto a chi di dovere:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/06/sulla-siria-julian-assange-la-pensa-come-me-devo-preoccuparmi/

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Qual è l’obiettivo dell’operazione Snowden?

Costringere Obama ad appoggiare una guerra in Siria che non vuole – perché sa che gli USA non se la possono permettere e la cittadinanza è assolutamente contraria – se vuole salvarsi dall’impeachment:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/24/la-siria-e-il-golpe-anti-obama-il-momento-monica-lewinsky-di-obama/

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In questo momento Obama (che non è il bene, ma un male minore) è incastrato: se fa la guerra dovrà fronteggiare proteste di massa ed un impeachment, se non la fa lo accuseranno di essere un tiranno e sarà impeachment (affari suoi, doveva opporsi alla deriva autoritaria americana, oppure non candidarsi e lasciare che Brzezinski trovasse qualcun altro da opporre ai neocon psicopatici)

Vem pra Rua – tentativo di rivoluzione colorata in Brasile? (Resisti Dilma!)

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https://twitter.com/stefanofait

Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Sono convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente.

JFK, discorso tenuto all’hotel Waldorf-Astoria di New York, 27 aprile 1961

Il gradimento della Rousseff ai massimi anche se economia risente della recessione europea

http://www.lindro.it/economia/2013-01-02/63794-brasile-2013-le-previsioni-economiche

solo il 9% della popolazione pensa che il suo operato sia insufficiente o pessimo, il 57% approva le sue politiche e se ci fossero altre elezioni vincerebbe a mani basse

http://wp.clicrbs.com.br/rosanedeoliveira/2013/06/10/dilma-perde-popularidade-mas-oposicao-patina/?topo=13,1,1,,,13

un sondaggio brasiliano indica che il 75% della popolazione appoggia le proteste ma il 69% è soddisfatto del suo tenore di vita ed ottimista sul futuro
http://www.washingtonpost.com/world/the_americas/150000-brazilians-return-to-streets-as-protests-increasingly-focus-on-government-corruption/2013/06/22/f7694bf4-db9e-11e2-b418-9dfa095e125d_story.html

Allora perché ci sono manifestazioni contro il suo governo? Se lo chiedono anche i corrispondenti stranieri, che ammettono la loro perplessità: “ il Brasile è messo peggio oggi rispetto a dieci anni fa? No, è messo meglio. È più ricco, ha un minor numero di poveri e un maggior numero di ricchi. È più democratico e meno iniquo…Come si spiega che Dilma Rousseff, che gode di un consenso maggiore di quello di Lula da Silva, sia stata fischiata allo stadio da 80mila tifosi della classe media che si sono potuti permettere il lusso di pagare fino a 400 dollari per il biglietto d’ingresso?

Perché scendono in piazza a protestare contro l’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici giovani che normalmente non utilizzano questi mezzi perché hanno delle automobili, una cosa impensabile dieci anni fa?

Perché protestano gli studenti provenienti da famiglie che fino a poco tempo fa non potevano neppure sognare di vedere i loro figli al college?

Perché il Brasile, sempre così orgoglioso del suo calcio, ora sembra essere contro il mondiale?

Perché queste proteste, anche violente, in un paese invidiato dall’Europa e dagli Stati Uniti per il suo tasso di disoccupazione quasi nullo?

http://internacional.elpais.com/internacional/2013/06/17/actualidad/1371432413_199966.html

La risposta che si dà il giornalista del Paìs è che la popolazione ha visto quel che ha potuto ottenere e si è resa conto di quel che ancora le manca. Insomma è passata dalla rassegnazione fatalistica alla rivendicazione attiva.

Questa è certamente una spiegazione valida, ma io sono più cinico del buon Juan Arias e mi domando, mutatis mutandis, perché allora non ci siano proteste ancora più vigorose in Europa, dove la gente ha perso o sta perdendo ciò che ha conquistato con immensi sforzi. Inoltre, forse i brasiliani pensano di poter ottenere di più da un governo di destra? Hanno visto cosa ha fatto e sta facendo la destra (e la finta sinistra) in Occidente? Dilma Rousseff, in Italia, sarebbe accusata di populismo ed antipolitica dalla dirigenza del PD.

La mia impressione è che la gente che protesta contro il governo brasiliano sia la stessa che vorrebbe un golpe di destra in Venezuela. Una parte della classe media brasiliana (e di quella euro-americana) non ha alcuna intenzione di condividere il suo benessere con il resto della popolazione e se ne fotte dell’uguaglianza e della giustizia sociale, specialmente ora che la crescita è più lenta e non ci sono risorse abbondanti per tutti. Quindi è una mera questione di egoismo di classe strumentalizzata da una opposizione ancora invischiata nel passato dittatoriale e con forti simpatie per le politiche neoliberiste. 

CONTESTO STORICO E GEOPOLITICO

In Brasile la dittatura è terminata l’altroieri: “Il blocco dominante riesce a mantenersi al potere con una politica gattopardesca di cambiare tutto per non cambiare niente. I militari si ritirano discretamente di scena senza subire quei processi che hanno subito in altri paesi dell’America Latina; mantenendo una certa influenza nei centri economici di potere, ma allontanandosi sempre più dai centri politici di decisione. E riescono così a controllare la transizione politica senza grossi traumi (sarebbe opportuno discutere sulle similitudini e differenze fra le varie dittature militari latino-americane, soprattutto fra quella brasiliana e argentina). L’elite economica e politica che era cresciuta e si era modernizzata sotto i militari continua a dare le carte riciclandosi come partito “democratico” (per lo meno la parte più opportunista)”

http://www.juragentium.org/topics/latina/it/tosi.htm

Destabilizzazione in corso del Venezuela: Scontro diplomatico tra Caracas e Bogotà, dopo che il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha ospitato ieri il leader dell’opposizione venezuelana Henrique Capriles. Quest’ultimo sta cercando di raccogliere consensi internazionali dopo aver perso contro Nicolas Maduro le elezioni del 14 aprile, di cui non ha riconosciuto i risultati.

http://it.notizie.yahoo.com/santos-ospita-capriles-%C3%A8-scontro-diplomatico-tra-venezuela-155516668.html

Tentativo fallito di rivoluzione colorata in Argentina?

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11076

SONO PROTESTE SPONTANEE?

Agenti infiltrati (agenti provocatori) nelle manifestazioni di protesta responsabili di atti vandalici, violenze contro agenti anti-sommossa e radicalizzazione della protesta

http://www.cartamaior.com.br/templates/materiaMostrar.cfm?materia_id=22194

Stati Uniti vedono il Brasile come una futura minaccia

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/14/gli-stati-uniti-in-declino-si-fanno-un-altro-nemico-uno-piccolino-il-brasile/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/31/ritornello-atlantideo-2013-2015-i-protocolli-di-un-savio-fautore-della-pax-americana/

Brasile non sta simpatico nemmeno ad Israele

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/cuba-venezuela-brasile-messico-e-il.html

e men che meno ai classici giornali e periodici neoliberisti

http://www.economist.com/topics/dilma-rousseff

Rousseff contraria ad escalation militare in Siria

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/28/siamo-tutti-rossobruni-nazioni-unite-unione-europea-brasile-e-india-tutti-alleati-di-assad/

stringe alleanza con Argentina

http://exame.abril.com.br/brasil/noticias/brasil-e-argentina-discutirao-controversias-e-alancas

condona il debito di 12 paesi africani

http://exame.abril.com.br/economia/noticias/brasil-perdoa-us-840-mi-de-divida-externa-de-africanos

viene punita dalle agenzie di rating per le sue politiche sociali espansive

http://exame.abril.com.br/economia/noticias/sinais-economicos-negativos-afetam-popularidade-do-governo?page=2

ostacola speculatori e latifondisti difendendo i diritto degli indigeni alla terra;

http://g1.globo.com/economia/agronegocios/noticia/2013/04/dilma-rousseff-enfrenta-protestos-de-agricultores-em-evento-em-ms.html

usa i proventi del petrolio per educare la popolazione

http://www.reuters.com/article/2013/05/02/us-brazil-oil-royalties-idUSBRE94101020130502

e quelli delle estrazioni minerarie per aiutare le popolazioni locali

http://latino.foxnews.com/latino/news/2013/06/18/rousseff-proposes-new-regulatory-framework-for-brazil-mining/

prende accordi con le altre potenze emergenti per emanciparsi dal dollaro e dall’egemonia americana

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/26/brics-nuova-banca-mondiale-per-paesi-emergenti/543364/

introduce quote per aiutare poveri, neri e indios ad ottenere una formazione accademica

http://www.scappoinbrasile.com/2012/10/18/brasile-quote-razziali-per-favorire-neri-indios-e-poveri-ad-entrare-all-universita/

promuove la parità dei sessi (di genere)

http://www.scappoinbrasile.com/2012/09/28/brasile-dilma-rousseff-potere-e-donna/

viene attaccata dai conservatori omofobi

http://www.blitzquotidiano.it/politica-mondiale/rousseff-gay-brasile-conservatori-omosessuali-1030745/

e il suo blog è attaccato da hackers

http://blogdadilma.com/brasil/3296-ind9s3.html

RESISTI DILMA!

L’uroboro del male, Treviso e l’evoluzione della specie

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Alessandro Robecchi c’insegna, con sapiente e dissacratoria mordacia, che si può uscire dal cerchio della violenza psicologica/psichica e fisica, il cerchio dell’egoismo. Se Treviso può cambiare, può cambiare anche il genere umano. C’è un futuro per la nostra civiltà.

Alessandro Robecchi, Micromega, 13 giugno 2013

Della sconfitta di Giancarlo Gentilini a Treviso si occupano inspiegabilmente i cronisti politici, mentre è chiaro a tutti che dovrebbero festeggiare gli antropologi. Come alla comparsa del primo pollice opponibile, o al cospetto della scoperta del fuoco, il salto in avanti della piccola e assai gradevole città di Treviso è incalcolabile. Ora, come dicono i leghisti nei bar della zona (cito testualmente dalle cronache), a Treviso si aspettano l’invasione di “Rom, clandestini, centri sociali comunisti e culattoni”, e quindi vedete, se lo dicono da soli: il panorama umano, rispetto a uno che teorizzava di sparare agli stranieri, migliorerà notevolmente. Ma lasciando i gentiliniani alle loro incombenze – comprare cani feroci, mettere sbarre alle finestre, organizzare le ronde per difendere il loro spritz dall’assalto delle popolazioni Sinti o dei culattoni anonimi – è la lenta e sublime estinzione della Lega che mette di buonumore.

Capitanata da un Bobo Maroni che parla esattamente come Crozza quando imita Bobo Maroni, la Lega continua fieramente a mantenere nel primo punto del suo statuto il suo obiettivo finale: “l’indipendenza” della Padania, e altre amenità del genere. E’ come se il Pd scrivesse nella sua carta d’intenti che vuole la dittatura del proletariato e il PdL che intende invadere la Polonia, obiettivi leggermente démodé. Per raggiungere quel sacro traguardo, le hanno provate tutte: la devoluzione (fallita), il federalismo (non pervenuto), il razzismo (facile), le ronde (peggio che andar di notte), il Dio Po (amen), fino ai manifesti in cui paragonavano i cittadini di Pinerolo o di Busto Arsizio ai pellerossa nelle riserve (un chiaro caso di acido sciolto negli acquedotti). Ecco. Ne avessero azzeccata una. Ma anche per sbaglio. Ma anche per culo. Invece niente. Zero. Ora il prode Maroni ci prova con la Macroregione: forse ci avevano pensato anche i dinosauri, e guarda com’è finita!

E’ sempre brutto vedere una forma di vita, un tempo florida e capace di esprimere ben tre ministri, sparire lentamente, ma credo che l’umanità se ne farà una ragione. Ancora più triste è vedere che, nel penoso esalare degli ultimi rantoli nessuna energia venga dedicata all’autocritica. Qualcosa tipo: “Cazzo, avevano ragione quelli di Cro-Magnon, dovevamo farci degli utensili di pietra!”. No, niente. La veglia funebre è invece vivacizzata dagli scontri interni, liti, insulti. I maroniani contro i bossiani, gli zaiani che cadono in disgrazia, i cotiani che non contano niente, i salviniani che tentano di salire sul carro del vincitore, senza pensare che quella arretrata civiltà un carro non lo sa costruire. Anche le lotte intestine fiaccano i popoli, come ci ricorda una battuta del grande Asterix: “I Goti che picchiamo i Goti, che goturia!”.

Non resta che aspettare. Non l’estinzione, che è praticamente cosa fatta, ma il giudizio degli archeologi che tra qualche centinaio d’anni cercheranno nelle terre padane qualche reperto della civiltà leghista. Non troveranno niente. Mestamente, dovranno dedurre che la civiltà leghista è arrivata, passata e sparita senza lasciare tracce. Anzi, sì: qualcosa rimane. E’ una legge, che si chiama Bossi-Fini, che non funziona, crea infelici e ingiustizia, affoga innocenti nel Mediterraneo e ci costa una fortuna. Bene. E’ il momento di cancellare anche quest’ultima vergognosa traccia di quell’antica (in)civiltà chiamata Lega. Coraggio. Al museo antropologico potremo sempre appendere in una bella teca qualche laurea albanese.
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/06/13/alessandro-robecchi-ha-perso-gentilini-a-treviso-e-arrivata-l%E2%80%99era-dei-cro-magnon/

Omaggio ad Ahmadinejad – le parole che nessun politico italiano pronuncerà mai

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Rohani è stato definito “moderato” e “ragionevole” dalla stampa italiana. Le sue prime dichiarazioni:
1. Sanzioni ingiuste e ingiustificate;
2. Iran non sospenderà l’arricchimento dell’uranio;
3. Negoziati con gli Usa a condizione che riconoscano i diritti legittimi dell’Iran;
4. Iran contrario a ingerenze straniere in Siria;

Non vedo, francamente – e me ne compiaccio -, alcuna differenza rispetto al “grande demone” Ahmadinejad: l’uomo che ha promosso la causa della sovranità e dignità palestinese, che ha difeso il welfare, che voleva sviluppare l’economia iraniana, modernizzare il paese, ottenere una condanna delle politiche di Israele da parte delle Nazioni Unite, promuovere le donne in politica ai più alti incarichi, riformare le Nazioni Unite, contenere i costi della politica, denunciare i complotti della NATO e di Israele in Medio Oriente:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/16/ex-ministro-degli-esteri-francese-uk-e-israele-non-usa-hanno-ordito-linsurrezione-siriana/
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/31/loccidente-e-la-destabilizzazione-della-siria-1957-2011-articolo-del-guardian/

…già, CHE SCHIFO!

 Ahmadinejad è stato accusato di populismo. Negli ultimi 40 anni, chiunque desideri fare qualcosa per i cittadini (es. investire in infrastrutture e in programmi di welfare) e arginare il potere delle oligarchie è condannato come populista dalle “democrazie” occidentali e dai loro media. L’Occidente è diventato una parodia orwelliana: la guerra (umanitaria) è pace, la schiavitù (flessibilità/precariato) è libertà, l’ignoranza (propaganda dei media) è forza, la democrazia è populismo, l’oligarchismo è democrazia e va esportato con la forza.

Ahmadinejad non ha mai dichiarato che l’Iran avrebbe distrutto Israele: si è limitato ad osservare che, continuando così, il sionismo avrebbe causato la sua distruzione, il che dovrebbe essere evidente a tutti e sottoscritto da tutte le persone che non hanno perso la bussola morale [«… questo regime occupante Gerusalemme è destinato a scomparire dalla pagina del tempo… » – «…per quanto concerne le atrocità israeliane nei territori occupati, il regime criminale che sta sfruttando la ricchezza dell’oppressa nazione palestinese e sta uccidendo innocenti da 60 anni, ha raggiunto la sua fine e sparirà dalla scena politica…» – chi non è d’accordo è meglio che si domandi quale sia la misura del lavaggio del cervello che ha subito].
È un ingegnere forse di discendenza ebraica persiana che ha evitato di creare un culto della personalità intorno a lui (Obamamania), è stato sindaco di Tehran (Obama diviene presidente senza l’esperienza necessaria a guidare la superpotenza egemone), usa i proventi petroliferi per varare una serie di programmi per aiutare disoccupati e giovani coppie (Obama ha salvato le banche zombie). Ha condotto una vita sobria (ogni tour di Obama costa decine di milioni di dollari).
Il suo slogan elettorale è “è possibile e possiamo farlo” (yes we can), si è battuto per eliminare il potere di veto delle grandi potenze sulle decisioni che riguardano l’intera umanità, ha promosso il legittimo e legale programma atomico civile iraniano a dispetto di sanzioni internazionali (che erano e restano illegali e un giorno saranno considerate un crimine contro l’umanità, come l’infame embargo all’Iraq). Ha continuato a finanziare Hezbollah (ritenuto un’organizzazione terroristica da quelle nazioni che si rifiutano di condannare le azioni terroristiche di Israele). Ha cercato di indebolire il potere dei conservatori in Iran e, per questo, lui ed i suoi fedelissimi sono diventati il bersaglio di una campagna prima denigratoria e poi giudiziaria per stroncare ogni prospettiva che un “Ahmadinejadista” arrivi di nuovo al potere. Ha fatto eleggere ad alti incarichi il maggior numero di donne nella storia dell’Iran (o della storia italiana). Nei confronti delle proteste di piazza non si è comportato diversamente da Erdogan, che non pare aver perso il sostegno delle democrazia occidentali, e meglio del governo del Bahrein o dello Yemen, alleati di ferro dell’Occidente.

Per tutte queste ragioni, la demonizzazione di Ahmadinejad da parte di governi alleati delle teocrazie e monarchie assolutiste del Golfo Persico e di Israele è una delle grandi infamie del nostro tempo.

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L’Occidente non ha voluto ascoltare questo discorso, rivolto da Ahmadinejad all’assemblea delle Nazioni Unite. Se omettessi di dire che sono le sue parole, qualcuno potrebbe credere che siano uscite dalla bocca di papa Francesco, o di un segretario generale dell’ONU più coraggioso ed indipendente degli altri.
Ora che la vendetta degli ayatollah si sta per abbattere su chi ha osato sfidarli
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Iran-Ahmadinejad-a-novembre-in-tribunale-per-denuncia-presidente-parlamento_32305219693.html

mi pare il momento opportuno per riproporre questo splendido appello all’umanità, che rimane tale a prescindere da ciò che uno possa pensare dell’ex presidente iraniano (giudizi non certo immuni dalla pesante ed unilaterale cappa mediatica occidentale).

“Le culture originali e preziose che sono l’esito di secoli di sforzi e sono il punto d’incontro dell’amicizia degli uomini e dei popoli e sono motivo di varietà e di ricchezza culturale e sociale sono minacciate ed in via di estinzione.
Con l’umiliazione e la distruzione sistematica delle identità culturali si propina alla gente un tipo di vita senza identità personale e sociale.
Le masse popolari non hanno mai desiderato fare conquiste ed ottenere con la guerra ricchezze mitiche. I popoli non hanno divergenze, non hanno avuto nessuna colpa nei fatti amari della storia, sono stati solo ‘le vittime’.
Io non credo che le masse musulmane, cristiane, ebraiche, induiste, buddiste ed ecc… abbiano dei problemi fra di loro. Loro si amano facilmente, vivono in una atmosfera di amicizia, e vogliono tutti purezza giustizia ed affetto.
In generale le richieste dei popoli sono sempre state positive e l’aspetto comune tra di loro, è la loro propensione per istinto verso la bellezza e le virtù divine ed i valori umani.
È giusto dire quindi che la responsabilità dei fatti amari della storia e delle condizioni inconvenienti di oggi, è della gestione del mondo e dei potenti del mondo che hanno venduto l’anima a Satana.
L’ordine mondiale di oggi è un ordine che ha le sue radici nel pensiero anti-umano dello schiavismo, nel colonialismo vecchio e nuovo, ed è responsabile della povertà, della corruzione, dell’ignoranza, dell’ingiustizia e della discriminazione diffusa in tutte le parti del mondo.
La gestione attuale del mondo ha delle caratteristiche ed io ne voglio citare qualcuna.
Primo: è basata sul pensiero materiale e per questo non sente il dovere di rispettare i principi morali.
Secondo: è basato sull’egoismo, l’inganno e l’odio.
Terzo: effettua una classificazione degli uomini, umilia certi popoli, usurpa i diritti di altri ed è basata sul dominio.
Quarto: è alla ricerca della diffusione del dominio attraverso l’intensificazione delle divisioni e delle divergenze tra i popoli e le nazioni.
Quinto: cerca di concentrare nelle mani di pochi paesi il potere, la ricchezza, la scienza e la tecnologia umana.
Sesto: l’organizzazione politica dei centri principali del potere mondiale, è basata sul dominio e sulla forza che un paese ha e che è superiore a quella di altri paesi. Gli enti internazionali pertanto sono centri per acquisire potere, ma non per creare pace e servire tutti i popoli.
Settimo: il sistema che domina il mondo è discriminatorio e basato sull’ingiustizia.
Come deve essere il nuovo ordine mondiale?
Amici e colleghi cari!
Cosa bisogna fare? Qual’è la soluzione? Non c’è dubbio che il mondo ha bisogno di nuovo pensiero e nuovo ordine. Un ordine in cui:
1- L’uomo venga riconsiderato la più eccelsa creatura divina e ad esso venga riconosciuto il diritto di avere una vita caratterizzata da aspetti sia materiali che morali e venga riconosciuto il valore elevato della sua anima e venga riconosciuta legittima la sua propensione istintiva alla giustizia ed alla verità.
2- Invece dell’umiliazione e della classificazione degli uomini e delle nazioni, si pensi alla rinascita della dignità e del carattere sacro dell’uomo.
3- Si cerchi di creare, in tutto il mondo, pace, sicurezza stabile e benessere.
4- La nuova struttura venga costruita sulla base della fiducia e dell’amore tra gli uomini, si cerchi di avvicinare i cuori, le menti, le mani ed i governanti imparino ad amare la gente.
5- Venga applicato un unico standard nelle leggi e tutti i popoli vengano presi in considerazione alla pari.
6- Coloro che gestiscono il mondo si sentano al servizio della gente e non superiori alla gente.
7- La gestione venga considerato un incarico sacro affidato dalla gente alle persone e non una opportunità per arricchirsi.
Come si realizza il nuovo ordine?
Signor Segretario, Signore e Signori!
– Un ordine del genere può realizzarsi senza la cooperazione di tutti alla gestione del mondo?
– È chiaro che queste speranze avranno una probabilità per avverarsi solo quando tutte le nazioni inizieranno a pensare in dimensione internazionale e saranno seriamente decise a partecipare all’amministrazione del mondo.
– Con l’aumento del livello di consapevolezza, ci sarà sempre una maggiore richiesta per una nuova gestione del mondo.
– Questa è l’era dei popoli e la loro volontà sarà determinante per il domain del mondo.
Pertanto è degno un impegno collettivo in queste direzioni:
1) Fare affidamento al Signore ed opporsi con tutta la forza alle ambizioni ed a coloro che vogliono più di quanto spetta loro per isolarli ed indurli a rinunciare al vizio di voler decidere al posto dei popoli.
2) Credere nell’aiuto divino e cercare di compattare ed avvicinare le comunità umane. I popoli ed i governi eletti dai popoli devono credere fermamente nelle proprie capacità e devono avere la forza per lottare contro il sistema ingiusto vigente e difendere i diritti umani.
3) Insistere nell’applicazione della giustizia in tutte le relazioni e rafforzare l’unità e l’amicizia, ampliare le relazioni culturali, sociali, economiche e politiche nell’ambito delle ong e delle organizzazione specializzate, in modo da preparare il terreno fertile per l’amministrazione collettiva del mondo.
4) Riformare la struttura dell’Onu sulla base degli interessi di tutti ed il bene del mondo intero. Bisogna ricordare che l’Onu appartiene a tutti i popoli e per questo discriminare i membri è una grande offesa alle nazioni. L’esistenza di differenze, vantaggi, diritti e privilegi non può essere accettabile, in nessuna forma ed in nessuna misura.
5) Cercare di produrre leggi e strutture basate sempre più sulla letteratura dell’amore, della giustizia e della libertà. L’amministrazione collettiva del mondo è una garanzia per la pace stabile”.
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/113960-onu-ahmadinejad-propone-nuovo-rinascimento,-%E2%80%98ricollocate-al-centro-dell%E2%80%99universo-l%E2%80%99uomo-e-la-sua-dignit%C3%A0%E2%80%99-discorso-completo

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