Picchisti e serristi: il fondamentalismo che deturpa la scienza

g4-min1

Se i rilievi saranno confermati, Eni potrebbe festeggiare la più grande scoperta di gas mai effettuata in Egitto e nel mar Mediterraneo, che potrebbe diventare una delle maggiori scoperte di gas a livello mondiale.

http://www.repubblica.it/economia/2015/08/30/news/gas_scoperta_da_record_eni_trova_in_egitto_il_piu_grande_giacimento_del_mediterraneo-121890016/?ref=fbpr

Al Concilio di Nicea si votò per stabilire se Gesù fosse divino oppure no. Una schiacciante maggioranza ha instaurato il dogma attualmente esistente.
Le cose non sono cambiate poi molto. Oggi come allora si stabiliscono degli assiomi/dogmi a maggioranza e si ignora l’evidenza che li confuta, stuprando la scienza e perseguitando gli eretici.

Contemporary psychologists have published a series of provocative experiments showing that faith in science can serve the same mentally-stabilizing function as religious beliefs…The byproducts of absolute truths and intractable forms of ideology … historically seem linked to bigotry and prejudice.
http://qz.com/476722/be-careful-your-love-of-science-looks-a-lot-like-religion/

I picchisti del petrolio sono un po’ come i serristi…e faranno la stessa fine.
Il problema è che bisognerà tollerare le loro farneticazioni ancora per qualche anno.
http://www.futurables.com/2015/05/21/social-forecasting-per-agricoltori-e-allevatori-scenario-glaciazione-2/

Ciò detto, la civiltà umana, se vuole definirsi civile, tra le altre cose DEVE liberarsi dalla schiavitù dei combustibili “”fossili”” e DEVE prendersi cura dell’ambiente, lasciando stare le innocue emissioni di CO2 che fanno benissimo alle foreste e all’agricoltura e concentrandosi sui veri inquinanti che stanno avvelenanando noi e il pianeta su cui viviamo.

Results of several recent laboratory studies and some field observations an interesting development of the theory of petroleum genesis. If the observations are correct, then hydrocarbon reserves can be considered renewable and the peak oil predictions are to be left to the past.

http://www.geoconvention.com/archives/2015/297_GC2015_The_Origin_of_Petroleum.pdf

Gold ha raggiunto la fama nel 1992 con l’articolo “The Deep Hot Biosphere” pubblicato in un numero della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, e nel quale ha proposto una controversa teoria sull’origine del petrolio, del carbone e del GAS NATURALE, e viene da alcuni considerata come uno dei più importanti contributi alla teoria del petrolio di origine inorganica. La teoria esposta nell’articolo suggerisce che i giacimenti di idrocarburi (petrolio e GAS) e il carbone siano ORIGINATI DAL FLUSSO DI GAS presente ad estreme profondità, al di sotto della superficie e, quindi, NON DA COMBUSTIBILI FOSSILI. Si tratterebbe di materiale primordiale (METANO) che arriva attraverso le caratteristiche tettoniche e viene contaminato da una “biosfera” in profondità fornita da BATTERI che vivono in condizioni o addirittura di superficie. Gold ha pubblicato il libro “The Deep Hot Biosphere” nel 1999, che estende le argomentazioni del 1992 e include la speculazione sulla origine della vita.

https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Gold

L’origine abiotica del petrolio. Già nell’Ottocento l’avevano proposta Alexandre Von Humboldt e Dmitrij Mendeleev. Poi è stata rilanciata nel 1951 in Unione Sovietica dal geologo russo N. A. Kudryavstev e dei suoi allievi. Oggi, in tempi di dibattiti sulle riserve mondiali di petrolio e su quando avverrà il famigerato “picco di produzione”, c’è chi torna a sostenerla. Magari con nuovi dati sperimentali, tanto validi che nel 2009 hanno ottenuto la pubblicazione su Nature Geoscience.

Vladimir Kutcherov, uno degli autori dello studio, non ha dubbi: l’origine del petrolio è abiotica e non fossile. Di più: lo scienziato russo – ricercatore al Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma – si spinge ad affermare che si tratta, di fatto, di una fonte energetica rinnovabile, poiché verrebbe prodotta continuamente nello strato superiore del mantello terrestre, al di sotto della crosta. La sua certezza si basa in primis sui sugli esperimenti…Di certo, anche se fosse una risorsa inesauribile, l’idea di un mondo alimentato a petrolio non è piacevole. Se non altro visti i danni causati dalle emissioni dei combustibili convenzionali, quale che sia la loro origine, fossile o meno. Ma questo, commenta Kutcherov, è un altro problema. «L’inquinamento da petrolio è dovuto soprattutto ai carburanti e altri derivati, come i lubrificanti. Si dovrebbe utilizzare questa fonte solo per generare elettricità e riscaldamento, settori in cui è possibile applicare al meglio le tecnologie per la cattura di idrocarburi e la riduzione delle emissioni».

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-09-30/petrolio-fosse-rinnovabile-081235.shtml

“Le nostre ricerche provano che non si crea da materiale organico fossile ma da reazioni chimico-fisiche in atto nelle profondità del pianeta”
L’ idea di Vladimir Kutcherov è di quelle che potrebbero cambiare il corso della storia. Mentre i bollettini ufficiali di illustre istituzioni come il Mit di Boston scandiscono con le indagini dei loro specialisti il conteggio alla rovescia verso la fine del petrolio, Kutcherov sostiene esattamente il contrario. E lo ha dimostrato con alcuni esperimenti che l’ anno scorso fecero il giro del mondo generando fiumi di critiche ma anche qualche consenso. «Di oro nero sulla Terra ne esiste ancora in grandissima quantità, bisogna solo cambiare il modo di cercarlo»

http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/01/professore_che_disinnesca_allarme_petrolio_co_9_100701070.shtml

Gli argomenti di Gold a favore dell’origine non biogenica di petrolio e gas sono i seguenti: 1. I giacimenti si estendono per chilometri senza relazione con depositi sedimentari minori. 2. I giacimenti sono presenti a livelli differenti corrispondenti a epoche diverse e non sono correlati a sedimenti biologici. 3. I depositi biologici non giustificano le enormi quantità di metano esistenti. 4. I depositi d’idrocarburi in vaste aree contengono le stesse firme chimiche, mentre le formazioni circostanti hanno età geologiche differenti. 5. Gli idrocarburi contengono elio: gas chimicamente inerte, non associato con alcuna forma biologica.

Nel 2001 J. Kenney dimostrò che le leggi della termodinamica proibiscono la trasformazione a basse pressioni di carboidrati o altro materiale biologico in catene di idrocarburi. Infatti il potenziale chimico dei carboidrati varia da meno 380 a meno 200 kcal/mole: quello degli idrocarburi è positivo. Dunque la trasformazione citata non può avvenire. Il metano non si polimerizza a pressione bassa ad alcuna temperatura.

Accade, poi, che giacimenti di gas e petrolio esauriti si riempiano di nuovo. Questo processo può essere alimentato solo da depositi profondi ripetendo la sequenza di fenomeni che portò alla loro formazione iniziale. Queste situazioni spiegano l’incremento delle riserve mondiali di petrolio del 72% tra il 1976 e il 1996.

Negli anni 80 Gold convinse il Governo Svedese a fare una trivellazione profonda nella Svezia centrale in un’area granitica di lava cristallizzata. Era priva di sedimenti e non plausibile come fonte di idrocarburi. Presentava, però, infiltrazioni di metano, catrame e petrolio attribuite a sedimenti organici sovrapposti al granito e poi spariti. Si usò per le trivelle un fluido a base di acqua onde evitare di contaminare il pozzo con oli esterni. A profondità di 5 km si trovarono idrogeno, elio, metano e altri idrocarburi.

A 6 km si trovò una pasta nera maleodorante (segno di forte presenza batterica) contenente molte molecole oleose. A 6,7 km si ottennero 12 tonnellate di petrolio grezzo. Le teorie di Gold erano confermate.

Roberto Vacca

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2007/09/petrolio-non-e-bio.shtml

Denunciare e basta ingenera fatalismo. Servono soluzioni alternative e concrete

quote-silvio-gesell-s-chiefwork-is-written-in-cool-and-scientific-terms-although-it-is-run-john-maynard-keynes-119-88-77

Trascrizione giornalistica dell’intervento di Preparata.

Ci viene sempre detto che non ci sono soldi per questo e per quello. Le banche non prestano. È un classico e qui già si capisce che c’è sotto qualcosa. Ci sono queste banche che hanno di fatto diritto di vita e di morte e questo non lo dico in senso sinistro, ma perché è un dato di fatto. E poi c’è questa carenza di risorse e questo senso di precarietà quasi apocalittica: non ci si può fare niente, il ciclo è governato da forze che ci sovrastano. Il problema principale non è il capitalismo in quanto tale (che va criticato), ma la gestione della moneta: quanto circola va tutto bene, quando si blocca (la bloccano) crolla tutto.

La migliore critica al sistema monetario esistente è quella di Silvio Gesell, un commerciante tedesco che lavorava molto in Argentina prima della prima guerra mondiale. Ebbe un’illuminazione e poi capì che non era un’idea inedita. Ma ebbe il merito di scrivere un opuscolo che ebbe un successo straordinario negli ambienti di chi voleva veramente cambiare il mondo.

La questione del perché siamo costretti a pagare un interesse non è una questione accademica, è una questione di rilevanza quotidiana. Gesell lo considera un tributo. La radice del male sta sì nell’avidità e nel desiderio di sfruttamento, ma si estrinseca nella moneta e nell’imposizione di un interesse da parte di chi la crea (banche private).

Tradizionalmente si è usato l’oro perché conserva la ricchezza, in quanto non è deperibile. In ogni momento puoi seppellirlo in un luogo nascosto e recuperarlo più avanti. Platone chiama l’oro “moneta greca”, mentre all’interno di ciascuna città in guerra con le altre si usano standard diversi, che possono essere metalli meno preziosi o anche materiali quasi privi di valore. E non è chiaro perché ci possa essere una moneta nobile e una moneta ignobile.

E il problema, osservava Gesell, è che la moneta come viene concepita classicamente viola una legge fondamentale della vita: tutto muore, perché tutto ha un ciclo di vita. Ma il denaro non ha un ciclo naturale di vita e di morte, non ha una data di scadenza come i prodotti che si comprano con il denaro. Il denaro è un’espressione simbolica, uno strumento convenzionale che accompagna lo scambio di cose che sono tutte moriture, pur non essendo esso stesso soggetto a deperimento. Inoltre il denaro è un simbolo, nel contempo è una merce immarcescibile ed è sottoposto a tributo in virtù dell’interesse.

Com’è possibile? Ha senso? È giusto? È inevitabile? Solo perché è un sistema in vigore dai tempi biblici è legittimato a persistere anche se favorisce chi crea il denaro e poi lo noleggia e sfavorisce chi non si vede riconosciuto il diritto di farlo e deve noleggiarlo (a interesse-tributo), indebitandosi?

Tu agricoltore sei costretto a tornare dopo un anno e ripagare il prestito…più l’interesse. Questo ti costringe a raggiungere un tasso di profitto quanto più alto possibile perché c’hai la fretta e l’onere finanziario di ripagare il debito. E quindi che fai? Se sei una città riduci i parcheggi per farci stare più auto a pagamento. Se sei un produttore cerchi di eliminare la concorrenza e di stabilire un sistema il più vicino possibile alla condizione di oligopolio (e tanti saluti al libero mercato!) che ti permetta di mentire sull’abbondanza di una risorsa (es. petrolio) convincendo i mercati che è scarsa, in modo da alzare i prezzi e ricavare maggiori profitti.

L’interesse sulla creazione di una moneta non deperibile è il peccato originale che scarica in un effetto domino sull’intera catena produttiva e sociale l’impatto dell’indebitamento.

È giusto che non si usi più l’oro e che la moneta sia un simbolo perché, come diceva Gesell, la moneta deve avere il minimo numero di proprietà fisiche, in quanto ha il compito di rappresentare il libero scambio. Ma tu non puoi possedere un simbolo. I numeri sullo schermo sono immarcescibili e gli impulsi magnetici dietro a questi numeri circolano su una rete privata che è la rete bancaria.

La loro potenza sta lì: nel monopolio concesso dallo Stato e in una griglia di rapporti costruita nel corso di moltissime generazioni che consente loro di detenere un potere di vita e di morte su economie e società.

Il che non vuol dire che sia giusto demonizzare le banche. L’alternativa avrà comunque bisogno di banche, anche se banche diverse da quelle prevalenti. Ci dovranno comunque essere carte di credito (moneta virtuale): va benissimo così. La differenza rispetto al presente è che le griglie dovranno essere aperte a tutti. Ci dovranno essere dei guadagni per i banchieri, ma non in un regime monopolistico di accentramento totale. E senza cicli artificiali spacciati per naturali, da accettare fatalisticamente.

Quand’è che le banche prestano denaro? Quando vedono prospettive di reddito -> boom (fase di euforia e di aspettative). Poi giunge il crollo e le banche smettono di prestare -> mancano i soldi.

Con la svolta neoliberista il tutto si è ridotto alla creazione di bolle da far esplodere per poter fare man bassa a saldo dei beni delle vittime del crollo. E poi si ricomincia. Queste bolle non succedono a caso. Rispondono a una precisa strategia volta ad attrarre capital negli Stati Uniti a fini egemonici per sanare bilanci e coprire le spese militari. Qui non c’è niente di casuale e non è solamente avidità. C’è anche una forte dimensione politica.

La dinamica a spasmi è innaturale, deleteria e comunque non è inevitabile. Quando esplode la bolla il sistema è oberato di debiti e si attende l’introduzione della nuova idea che dovrebbe servire a gonfiare la bolla successiva, intanto la gente è senza lavoro e le banche se ne stanno lì con le braccia conserte distribuendo bonus.

La soluzione a questo impasse è far sì che la moneta muoia come tutto il resto. Tasso negativo significa che tu c’hai sto pezzo di carta che, con il passare del tempo scompare perché a fronte di esso corrisponde tutta una serie di beni che hanno un ciclo di vita e stanno morendo.

Questa riforma è già stata sperimentata con successo (usando monete complementari locali, come si fa a Volos, in Grecia) in Baviera, Austria e Svizzera (l’arco alpino, essendo maggiormente svincolato dagli oligopoli, in quanto periferia remota, ha storicamente il compito di fungere da laboratorio sperimentale, NdR), finché le rispettive capitali non hanno soppresso questi tentativi pionieristici.

La “banconota” che hai in tasca in un anno e mezzo sarà morta (es. ci devi mettere uno stampino/francobollo al mese, finché non esaurisci lo spazio: a quel punto l’hai persa) e perciò non te la tieni nel salvadanaio, la devi investire, generando una spirale virtuosa di investimenti e prosciugando i paradisi fiscali.

NOTA DEL REDATTORE > La logica di fondo è quella del ciclo dell’acqua: la deperibilità è un incentivo a far circolare le risorse senza poter erigere delle dighe e inaridire intere regioni. Il flusso di ricchezza non si blocca mai e feconda l’intero spettro dell’economia, organicamente, senza inondazioni e siccità programmate dall’alto per poter accentrare le risorse e quindi il potere. FINE DELLA NOTA DEL REDATTORE.

La rete cooperativa locale, comunitaria, aggira e rende superflua per una serie di operazioni (lavori pubblici, compravendita di beni di prima necessità) la griglia bancaria e i suoi tassi di interesse, all’interno di un dato microcosmo socio-economico.

  • È un sistema rispettoso di Madre Natura perché è legato direttamente alla produzione di base, non alla generazione di bisogni superflui.
  • È un sistema decentrato perché la comunità sovrana si assume la responsabilità della gestione delle proprie finanze.
  • Consente comunque di usare carte di credito parallelamente alla carta moneta.
  • Non richiede l’abolizione delle valute standard come l’euro per gli scambi internazionali (sul sopracitato modello platonico: oro pan-greco e valute locali a livello locale): ogni regione potrebbe avere una sua moneta (sposalizio di bio-regionalismo ed eco-regionalismo) semplicemente impostando dei tassi di cambio che permettano a una moneta trentina di essere spesa in Veneto se uno non ha sotto mano degli euro. Una rete di banche locali federate potrebe tranquillamente gestire questo sistema.
  • Favorisce un’economia del dono in cui tutti sono spinti a investire in tutto quel che normalmente viene trascurato dai privati ma che misura la prosperità di una comunità e garantisce la dignità di ogni suo membro (es. reddito di cittadinanza, scuole materne, università, ricerca & sviluppo, sanità, biblioteche, cultura, igiene ed estetica urbana, sicurezza, opportunità di democrazia deliberativa, assistenza allo sviluppo, ecc.).

http://www.futurables.com/2015/08/30/star-trek-la-giornata-dellautonomia-e-il-tridentum-la-futura-valuta-trentina/

https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles

All’inferno gli usurai!

11000188_10204290610979337_320477113201642039_n11889432_10204290615899460_6281619086104366052_n

Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?
Luca 7, 41-42

All’inferno gli usurai!

Si tende a credere che il rapporto tra il sistema bancario e governi sia rimasto immutato nei secoli.
Un’analisi del caso francese ci rivela che questo non è necessariamente vero.
Infatti, a partire dal 1973 [annus horribilis in cui si manifesta in tutta la sua virulenza il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale, dopo che Nixon aveva posto fine all’ordine di Bretton Woods nel 1971. Il nuovo ordine multipolare proposto dai paesi emergenti è un tentativo di chiudere questa parentesi controrivoluzionaria/ultrareazionaria e fare un passo in avanti, NdT], il governo francese è stato costretto a prendere in prestito esclusivamente dal settore privato e quindi a pagare interessi sul nuovo debito. Senza questa modifica, l’indebitamento francese sarebbe ora al 8,6% del PIL anziché l’attuale 78%.
Inoltre, i trattati di Maastricht e di Lisbona hanno generalizzato questo stesso processo a tutti i paesi firmatari.
Bernard Lietaer, uno degli architetti dell’euro (testo scritto assieme a Christian Arnsperger ~ Sally Goerner ~ Stefan Brunnhuber)
http://www.clubofrome.org/cms/wp-content/uploads/2012/05/Money-and-Sustainability-the-missing-link-Executive-Summary.pdf

Yanis Varoufakis:

La logica di Schäuble è semplice: la disciplina è imposta alle nazioni in deficit. La Grecia non è poi così importante. Il motivo per cui l’Eurogruppo, la troika, il Fondo monetario internazionale hanno speso così tanto tempo per imporre la propria volontà su una piccola nazione come la nostra, è che siamo un laboratorio di austerità. Ciò è stato sperimentato in Grecia, ma l’obiettivo è ovviamente quello di infliggerlo alla Francia, per il suo modello sociale, il suo diritto del lavoro.

Mentre era ministro, come si comportava la Francia?

All’interno dei vertici europei, in seno all’Eurogruppo, ho sentito che il governo francese non aveva alcuna autorità per difendere o addirittura presentare semplicemente il proprio punto di vista e perché venga tenuto in conto nel processo di negoziazione. Sono cresciuto con l’Illuminismo, l’idea che anche la Francia è stato fondamentale nella creazione dell’Unione europea. Nell’avere tutto questo in mente, il silenzio dei francesi, sia di Michel Sapin all’interno dell’Eurogruppo, il fatto che una posizione diversa francese non è mai stata assunta ha provocato in me una grande tristezza.

Vuole lanciare un movimento europeo contro l’austerity?

A Frangy, lancerò una rete progressista europea. Nei giorni terribili della dittatura greca, i nostri genitori e nonni erano in Germania, Austria, Canada, Australia, per la solidarietà espressa verso la sofferenza greca. Non vengo in Francia per chiedere solidarietà alla Grecia. Ma i problemi che ha di fronte la Francia sono uguali come altrove. I francesi e i cittadini di altri paesi sono preoccupati per quello che ho da dire, perché sono preoccupati per lo stato della democrazia, l’economia, le prospettive future.
http://www.agoravox.it/Varoufakis-lancio-una-rete.html

Montebourg e Varoufakis
http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera/20150824/281767037971296/TextView
DSK e Varoufakis
http://www.repubblica.it/economia/2015/07/26/news/varoufakis_strauss-kahn_economisti_euro_grecia-119864315/

Riccardo Petrella: Abolire l’indipendenza politica della BCE

Fase 1. Priorità: attività di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla BCE, le sue criticità, anomalie, imposture, paradossi e conseguenze negative per i cittadini europei e l’integrazione politica democratica sopranazionale. I cittadini italiani (ed europei) sanno poco e quel che sanno è incerto, confuso, sovente mistificatore. Hanno soprattutto l’impressione che non possono far niente.

In questa fase si dovrà soprattutto far capire che la BCE è al centro dello smantellamento della politica e della democrazia tout court, insistendo, in particolare, sui legami tra il sistema monetario e finanziario attuale e gli scandali LIBOR e quello della manipolazione dei tassi di cambio delle monete, cosi come con l’aumento del debito pubblico. Essa dovrà essere condotta in accordo con il sostegno dei parlamentari europei sensibili e favorevoli all’obiettivo a lungo termine dell’abolizione dell’indipendenza politica della BCE.

Si tratterà di produrre uno o più opuscoli, brevi, ben presentati, per grande diffusione, di organizzare incontri, conferenze, di scrivere articoli, dare interviste.

Periodo : febbraio – ottobre 2015

Fase 2. Priorità : attività d’informazione e di analisi approfondite sui legami tra sistema monetario europeo attuale (BCE) e l’inasprimento degli effetti delle cause strutturali all’origine dei processi d’impoverimento in Europa.  Lo sradicamento dei processi d’impoverimento passa necessariamente dalla modifica radicale del sistema monetario e finanziario attuale. Mobilitare i comuni DIP.

In questa fase si dovrebbe giungere alla presentazione pubblica (specie in direzione del parlamento italiano e dei parlamentari europei) di un dossier  su “BCE, politica monetaria e impoverimento in Italia ed in Europa” Il dossier dovrebbe essere in circolazione per i primi di ottobre per costituire la base di un’iniziativa (deposito di una proposta di legge,  o presentazione di un piano d’azione europeo, o lancio della creazione di organi cittadini permanenti  preposti al monitoraggio della politica monetaria europea, o campagna nazionale per la creazione di monete “locali” e ri-invenzione delle banche cooperative e mutualiste). In questa fase si tratta di agire sui vari elementi del sistema per sgretolarne l’unità e la compattezza.

Periodo : da aprile 2015  a giugno 2016

Fase 3. Priorità : attività propositive di adozione di nuove disposizioni legislative, di creazione di nuove  istituzioni politiche democratiche in materia di politica monetaria e finanziaria,e sviluppo di nuove pratiche collettive. Una particolare attenzione dovrebbe essere data alla proposta di ripubblicizzazione delle casse di risparmio e di banche d’investimento locali, nel quadro di nuove regole di differenziazione tra banche di deposito e di credito. In questo campo, il terreno è molto fertile di iniziative nazionali ed europee

Mobilitare i Comuni DIP ed il coinvolgimento delle altre associazioni/movimenti /gruppi impegnati in materia.
http://www.inchiestaonline.it/dichiariamo-illegale-la-poverta/riccardo-petrella-abolire-lindipendenza-politica-della-bce/

Stem the flow, spread the panic, burst the bubble, skim the profits

terrorismo mediatico: gonfia la bolla, bucala, strafogati di tutto quel che puoi strappandolo agli sfigati che ci hanno lasciato le penne, dai la colpa ai russi, ai cinesi e ai tedeschi e poi ricomincia.
Convinciti che per qualche ragione i cinesi si dimenticheranno che li hai trattati a pesci in faccia dalle guerre dell’oppio in poi e, dopo l’implosione USA, ti permetteranno di trasfeririti a Hong Kong e continuare come se nulla fosse.
Il Game Over è prossimo

Stefano Fait, forecasting foresight anticipation

black-monday-red_01
The richest one percent of this country owns half our country’s wealth, five trillion dollars. One third of that comes from hard work, two thirds comes from inheritance, interest on interest accumulating to widows and idiot sons and what I do, stock and real estate speculation. It’s bullshit. You got ninety percent of the American public out there with little or no net worth
.

Gordon Gekko, Wall Street, 1987

Two ways to interpret the financial panic.

  1. It’s all the fault of China (slumping manufacturing, bloated stock market), Russian sinking ruble and the fading euro;
  2. banks are deliberately crashing the markets in order to get QE4 and mop up assets and the U.S. economy is seriously in distress;

If 1, then this is the proof that China is a paper tiger and cannot challenge the U.S. primacy.

If 2, then the collapse of the Chinese stock market means that Chinese…

View original post 349 altre parole

Future currencies and gold – Bernard Lietaer (Sorbonne) on complementary currencies

Non c’è bisogno di abolire l’euro. Le valute complementari possono neutralizzare lo strapotere di alcuni cartelli bancari e le spinte omologatrici delle forze accentratrici.
Sì, in questo caso è possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca: lo sostiene anche uno dei padri dell’euro, ora euroscettico (ma non eurofobo).

Stefano Fait, forecasting foresight anticipation

quote-greed-and-competition-are-not-the-result-of-immutable-human-temperment-greed-and-fear-bernard-lietaer-79-46-81

Bernard Lietaer is one of the architects of the euro.

The WIR seems quite a good model, almost an ideal currency for things that could be looked at in other parts of the world?

I have an even better model to recommend than the WIR. My interest in the WIR is due the fact that it is the only case where we have quality data over 80 years. There’s no other system that has provided as much data, over as long a period. This is particularly important to evaluate long-term macro-economic impact.

The Commercial Credit Circuit (C3) – a convertible version of the WIR – is the one I would recommend as more interesting than the WIR, because it is a B2B complementary currency that is convertible into conventional money. This makes it possible for governments to accept it in payment of taxes.

Most government public procurements need to…

View original post 812 altre parole

La maturazione politica di Flavio Tosi

tosi-620x372

Guardo con interesse a Flavio Tosi e al suo progetto politico, pur essendo vicino a Fabrizio Barca.

Varie posizioni di Tosi mi trovano d’accordo e sarei molto lieto se fosse lui l’interlocutore di riferimento del centro sinistra, all’interno del centrodestra.

Fabrizio vs. Flavio, FF, come fast forward, che è quello di cui ha bisogno questo paese, dopo la sua necessaria de-matteificazione.

Sta però commettendo un errore strategico molto grave, nel medio-lungo termine.

E’ un errore che scaturisce dalla cattiva informazione che viene fatta in Italia (il Giornale non è certo l’unico quotidiano fazioso che distorce la realtà – altri più blasonati lo fanno meno sguaiatamente e quindi più subdolamente)  e da premesse ideologiche che mal si conciliano con il suo pragmatismo (i valori sono importanti, ma più importanti ancora sono i fatti e quelli uno se li deve investigare da solo, per senso di responsabilità).

L’errore riguarda Tsipras e perciò l’Europa (che non è un dettaglio).

– Tsipras ha governato la Grecia ASSIEME alla destra di Panos Kammenos (è pragmatico, gli serviva la lealtà delle forze armate);

– Tsipras non ha MAI favorito l’uscita dall’euro e ha preteso che i leader dei partiti greci (di maggioranza e di opposizione) siglassero un patto CONTRO l’uscita dall’euro prima di andare al referendum (è pragmatico);

– il programma di governo di Tsipras era tutt’altro che lassista e se Tosi avrà la bontà e l’umiltà di informarsi potrebbe scoprire che, se fosse stato lui il leader dei nazionalisti greci di ANEL, avrebbe accettato di governare la Grecia assieme a Syriza (incredibile ma vero);

– sono gli euroscettici che sostengono (per ignoranza o in malafede) che Tsipras abbia fin dall’inizio predicato l’uscita dall’euro e sono i neoliberisti che accusano Tsipras di essere un estremista di sinistra solo perché si è permesso di mettere l’interesse generale davanti all’interesse di pochi privilegiati (come proclama di voler fare Tosi) e perché, messo all’angolo dal ricatto (del tutto illegale nel quadro normativo europeo) della Banca Centrale Europea, ha preso in considerazione con Varoufakis l’idea di introdurre una valuta complementare per tenere in vita lo stato greco e migliaia di greci (un’idea peraltro difesa da Bernard Lietaer, uno dei padri dell’euro).
http://www.lietaer.com/2010/01/cosa-sono-le-monete-complementari/

Se Tosi intende diventare uno dei futuri leader italiani ha il dovere di informarsi con accuratezza e senza paraocchi su quel che accade nei paesi vicini, per non sprecare preziose opportunità di collaborazione.

Per iniziare l’opera di approfondimento, rimando a una fonte accademica VENETA che non è certo tenera con Tsipras:
http://www.unipd.it/ilbo/quanto-reggera-tsipras

Will Israeli exceptionalism prove deadly for the Jews?

Stefano Fait, forecasting foresight anticipation

20121116fr-coexist-palestine-israel

Domestically, the chief allies of American Jewry were once the liberal Protestants; the modern Catholics, whose great achievement was the Second Vatican Council; and progressive secularists. Now organized Jewry has an alliance with those who were not so long ago embittered anti-Semites. The Protestant fundamentalists think the founding of the Jewish state means that the conversion of the Jews is imminent. Suppose the fundamentalists demand that US Jewry anticipate the end of time by beginning their conversion now? Some have welcomed the Lebanon crisis as the initiation of Armageddon. In the meantime, they combat the pluralism of the public sphere, which is indispensable to enduring rights for Jews in the United States. America is in serious danger of becoming a nation defined not by citizenship but by bargains among struggling ethnic and religious communities, united in an impossible project of global domination. Will Nobel prizes and business acumen…

View original post 299 altre parole

Un assaggio di ciò che verrà (esplorazioni nel futuro profondo)

0000774466
http://www.eltribuno.info/encuentran-dos-guanacos-congelados-pie-san-juan-n600869

Questi due poveri guanaco trovati da minatori argentini hanno subìto, su scala minore, il fato di Oetzi in Alto Adige e dei mammut (e degli altri mammiferi siberiani) surgelati in posizione eretta, con i peni turgidi (asfissia) e le proboscidi protese alla disperata ricerca di aria.
Questi guanaco sono stati sepolti da una tempesta che ha scaricato “solo” 3 metri di neve lungo il percorso di discesa che stavano seguendo per allontanarsi dalle montagne.
Sono morti in piedi e, se fossero stati ricoperti di neve e le estati successive non fossero riuscite a scioglierla, rischiavano di essere ritrovati solo con il prossimo interglaciale.

Le precipitazioni eccezionali diventeranno la norma, in futuro: perché?
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2014/07/26/non-puo-piovere-per-sempre-o-forse-si-scienza-del-diluvio/
Perché di Oetzi non si è detta la cosa più importante? Oetzi è un monito, una testimonianza, un messaggio dal passato rivolto ai posteri, un presagio: sudtirolesi, tirolesi, trentini e gli altri popoli alpini l’hanno ignorato, preferendo credere alle superstizioni degli aderenti a un paradigma in totale contraddizione con il passato (e presente) climatico del nostro pianeta e degli altri pianeti a noi noti.
Chi ha cercato di avvertirli avrà la coscienza in pace (siamo tutti adulti e ci assumeremo le nostre responsabilità dal 2018 in poi, no?):
http://www.futurables.com/2014/09/25/mutamento-climatico-improvviso-lo-scenario-otzi/
Perché quando la Siberia si surgelò istantaneamente il clima era mite, come lo era in Alaska?
Ipotesi
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2015/04/05/putin-la-civilta-glaciale-e-i-futuri-coloni-italiani-in-siberia/

PER AGGIORNAMENTI SUL PRESENTE E FUTURO CLIMATICO (IN INGLESE)
https://socialforecasting.wordpress.com/category/climate-change/

PER AGGIORNAMENTI VARI
https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles/posts

Libri con le orecchie / 8.

pontidivista

11846560_10205853056340513_5625436530888357689_nQualche mese fa – appena letto dell’imminente uscita – scrissi alla casa editrice Rizzoli per poter organizzare a Trento una presentazione con Sebastiano Vassalli del suo “Il confine. I cento anni del Sudtirolo in Italia.” (Rizzoli, 2015, 16,50 euro). Non ricevetti risposta. Qualche tempo dopo Vassalli se ne è andato – il 26 luglio scorso – e con lui la possibilità di coinvolgerlo in una chiacchierata attorno alla sua preziosa inchiesta sull’Alto Adige. Il tema rimane però di assoluta attualità. Anche in queste giornate agostane, “riscaldate” ancor più dalle polemiche esplose dopo la decisione degli Schutzen di piantare – nell’anno del Centenario della Prima guerra mondiale – una serie di croci su quello che un tempo fu il confine meridionale dell’Impero austro-ungarico. Qualcuno parlerà di folklore, altri di provocazione politica, altri ancora minimizzeranno in nome di un fascino pangermanista che fa capolino – marginalmente – anche in provincia di Trento.

Fatto sta che dentro l’idea di marcare…

View original post 653 altre parole

Peak humanity: time to shift from quantity to quality

Stefano Fait, forecasting foresight anticipation

World_population_growth_rates_1800-2005

Our global population is aging. The moment of peak youth on this planet was in 1972. Ever since then the average age on Earth has been increasing each year, and there is no end in sight for the aging of the world for the next several hundred years! The world will need the young to work and pay for medical care of the previous generation, but the young will be in short supply. Mexico is aging faster than the U.S., so all those young migrant workers who seem to be a problem now will soon be in demand back at home. In fact, after the peak, individual countries will race against each other to import workers, modifying immigration policies, but these individual successes and failures cancel out and won’t affect the global picture.

The picture for the latter half of this century will look like this: Increasing technology, cool…

View original post 527 altre parole

« Older entries