
Esercizi di analisi predittiva (social forecasting) per il periodo 2015-2020
Risposte di Putin in occasione della sessione plenaria finale del “Club internazionale di discussione Valdai”
LE TESI DI VILLEPIN E SCHÜSSEL
Vorrei iniziare dicendo che nel complesso sono d’accordo con quel che hanno detto sia Wolfgang [Wolfgang Schuessel, ex cancelliere austriaco > di fatto il portavoce della Mitteleuropa: dice quel che pensa l’establishment austro-tedesco senza compromettere Berlino o Vienna, NdT] sia Dominique [de Villepin, NdT]. Condivido pienamente le loro affermazioni. Tuttavia, ci sono alcune cose che vorrei precisare.
Credo che Dominique ritenga che la crisi ucraina sia il motivo per cui le relazioni internazionali si sono deteriorate. Naturalmente questa crisi ne è una causa, ma non è la causa principale. La crisi in Ucraina è di per sé il risultato di pre-esistenti squilibri nelle relazioni internazionali.
GLI OTTIMISTI E I PESSIMISTI
Non posso fare a meno di ripetere la storiella del pessimista e dell’ottimista. Il pessimista beve del cognac e dice: “sa un po’ di cimici”. L’ottimista prende una cimice, la schiaccia, la annusa e poi dice: “avverto un sentore di cognac”. Ecco, io preferisco essere il pessimista che si beve il cognac che l’ottimista che sniffa cimici.
Anche se sembra che gli ottimisti se la passino meglio, il nostro obiettivo comune è quello di vivere una vita dignitosa (senza esagerare con l’alcool). A questo scopo, abbiamo bisogno di evitare le crisi, gestire assieme tutte le sfide e le minacce e costruire quel tipo di relazioni sulla scena mondiale che possono aiutare a raggiungere questi obiettivi.
CRIMEA
Non capisco perché gli abitanti del Kosovo si vedono riconosciuto il diritto all’autodeterminazione mentre questo dovrebbe essere negato agli abitanti della Crimea.
[…].
Dominique ha menzionato l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan e prima ancora la Jugoslavia. È stato davvero tutto gestito nel quadro del diritto internazionale? Non raccontiamoci delle favolette. Ciò significa che alcuni possono ignorare ogni norma, mentre noi non possiamo proteggere gli interessi della popolazione di lingua russa e i russi della Crimea. Scordatevelo. Vorrei che fosse chiaro a tutti questo concetto: abbiamo bisogno di sbarazzarci di questa tentazione di plasmare il mondo a nostro piacimento, e invece creare un sistema equilibrato di interessi e relazioni come è stato a lungo la norma nel mondo. Dobbiamo solo mostrare del rispetto.
PALESTINA E ISRAELE
Un gran numero di persone provenienti dall’ex Unione Sovietica oggi vivono in Israele e non possiamo rimanere indifferenti al loro destino. Allo stesso tempo abbiamo tradizionali rapporti con il mondo arabo, in particolare con la Palestina. Inoltre, l’Unione Sovietica – e lo stato russo ne è l’erede, giuridicamente parlando –, ha riconosciuto lo stato palestinese. Per noi non è cambiato nulla. Riguardo agli insediamenti, condividiamo il giudizio di più o meno tutti i partecipanti a questo dibattito. È un errore e l’ho già comunicato ai nostri partner israeliani. Lo considero un ostacolo alla normalizzazione delle relazioni e mi aspetto vivamente che questa prassi venga interrotta e l’intero processo per una soluzione pacifica riprenda il suo corso nell’alveo della legalità e degli accordi, perché questo conflitto è una delle cause principali della destabilizzazione non solo del Medio Oriente, ma del mondo intero. Le umiliazioni di un popolo in quell’area o in qualunque altra area del mondo sono destabilizzanti e devono finire. Naturalmente questo dovrebbe essere fatto utilizzando strumenti e misure che siano accettabili per tutti i partecipanti al processo e per tutti coloro che vivono nella zona. È un processo molto complicato ma la Russia è pronta a utilizzare tutti i mezzi che ha per raggiungere un accordo, comprese le sue buone relazioni con le parti in causa.
UCRAINA E DONBAS
Siamo pronti a fare ogni sforzo per garantire l’attuazione degli accordi di Minsk. Vorrei approfittare della domanda per sottolineare la posizione della Russia: siamo a favore del pieno rispetto degli accordi di Minsk da entrambe le parti.
Qual è il problema? A mio avviso, ilproblema principale è chenoi non vediamo la volontà da partedei nostri partnera Kiev, in primo luogo leautorità, di risolvere pacificamente il problemadei rapporti con il sud-estdel paese, attraverso i negoziati.Noicontinuiamo a vederela stessa cosain varie forme: la soppressionecon la forza. Tutto è cominciato conMaidan, quando hanno decisodi sopprimereYanukovichcon la forza. Ci sono riuscitiehanno sollevatoquesta ondata dinazionalismo epoi formato alcunibattaglioninazionalistici.
Quando le persone a sud-est dell’Ucraina hanno deciso che non erano d’accordo, hanno cercato di eleggere i propri organi di governo e amministrazione e sono stati arrestati e portati in carcere a Kiev durante la notte. A quel punto la gente ha preso le armi e, invece di bloccare tutto e ricorrere al negoziato, il nuovo governo hanno mandato le truppe, i carri armati e gli aerei.
Per inciso, la comunità internazionale tace, come se non vedesse niente di tutto questo, come se non vi fosse alcun “uso sproporzionato della forza”. Se ne sono improvvisamente dimenticati. Mi ricordo tutto lo zelo quando abbiamo avuto una situazione complicata nel Caucaso. Si sentiva sempre e solo il mantra dell’uso sproporzionato della forza. Oggi no, mentre piovono bombe a grappolo e vengono usate anche armi tattiche.
Vedete, date le circostanze, è molto difficile per noi in Russia coordinarci con la gente nell’Ucraina sudorientale in modo tale da indurla a rispettare pienamente tutti gli accordi. Continuano a dire che neppure le autorità di Kiev rispettano pienamente gli accordi.
[…].
La cosa più importante è fermare immediatamente la guerra e frapporre una distanza tra le rispettive truppe. Se l’Ucraina vuole mantenere la sua integrità territoriale, e questo è quel che preme anche a noi, i suoi governanti devono capire che non ha alcun senso fissarsi sul presidio di questo o quel villaggio – è inutile. L’idea di fondo dev’essere quella di fermare lo spargimento di sangue e di avviare un negoziato normale, per costruire relazioni basate sul dialogo e ripristinare quanto meno le comunicazioni, soprattutto per l’economia, e via via le altre cose seguiranno. Poi potremo andare avanti.
SULLA NOVORUSSIA
Non ho mai contestato il fatto che l’Ucraina sia a tutti gli effetti uno stato sovrano, un paese moderno ed europeo…Il punto è il processo storico della sua formazione. Solo nel 1921-22, con la nascita dell’Unione Sovietica, la regione denominata Novorussia (Kharkov, Lugansk, Donetsk, Nikolayev, Chersoneso e il distretto di Odessa) venne trasferita dalla Russia all’Ucraina. I comunisti avevano una logica molto semplice: il loro obiettivo era quello di aumentare la quota di proletari in Ucraina, in modo da garantirsi un maggiore sostegno in vari processi politici, perché dal punto di vista dei comunisti i contadini erano un’ostile categoria piccolo borghese e quindi avevano bisogno di ingrossare le file del proletariato.
[…].
Nel 1954, Krusciov decise per qualche motivo [amore, lussuria, NdT] di trasferire la Crimea all’Ucraina. Lo fece in flagrante violazione delle leggi sovietiche…
[…]
Tuttavia, ciò non significa in alcun modo che non rispettiamo la sovranità dell’Ucraina. Noi rispettiamo la sovranità dell’Ucraina e continueremo a farlo in futuro. Confido molto nella normalizzazione e nello sviluppo delle relazioni russo-ucraino e credo che questo sia un processo inevitabile.
LA RUSSIA
La Russia può ovviamente fare a meno di gente come me. Non è che abbia carenza di persone. Ma dal momento che sono venuto a trovarmi qui, oggi, a rivestire questo incarico, ritengo mio dovere fare tutto il possibile per assicurare alla Russia prosperità e sviluppo e per proteggere i suoi interessi.
GLI STATI UNITI (E LA LIBIA)
Il Consiglio di Sicurezza [dell’ONU] decise ad un certo punto di dichiarare una no-fly zone in Libia, in modo che gli aerei di Gheddafi non potessero bombardare i ribelli. Non credo che questa sia stata la decisione più saggia, ma è andata così. Però cos’è successo alla fine? Gli Stati Uniti hanno iniziato a effettuare attacchi aerei, anche contro bersagli a terra. Questa è stata una grave violazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed essenzialmente un atto di aggressione senza alcuna risoluzione che lo sanzionasse. Abbiamo forse colpa di questo? Avete fatto queste cose con le vostre proprie mani. E qual è stato il risultato? Il vostro ambasciatore è stato ucciso. Di chi è la colpa? Potete incolpare solo voi stessi. È stata una buona cosa per gli Stati Uniti che un loro ambasciatore morisse? È stata una cosa terribile, una terribile tragedia.
Ma non si dovrebbero cercare capri espiatori, quando si commettono degli errori. Al contrario, è necessario superare la voglia di dominare sempre e comunque, e lavorare per tenere a bada le proprie ambizioni imperiali. È necessario smettere di avvelenare le menti di milioni di persone con l’idea che la politica degli Stati Uniti non può che essere una politica di ambizioni imperiali. Non dimenticheremo mai come la Russia abbia aiutato gli Stati Uniti ad ottenere l’indipendenza e non dimenticheremo mai la nostra cooperazione e l’alleanza durante la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale. Credo che i popoli americano e russo abbiano molti profondi interessi strategici in comune ed è su questi interessi reciproci che dobbiamo costruire le nostre fondamenta.
UN LEADER CONSERVATORE
Il conservatorismo non è auto-isolamento e riluttanza a svilupparsi. Un sano conservatorismo significa usare il meglio di tutto ciò che è nuovo e promettente per lo sviluppo progressivo. Tuttavia, prima di abbattere il vecchio, le basi che ci hanno portato al punto in cui siamo oggi in termini di sviluppo, abbiamo bisogno in primo luogo di capire come i nuovi meccanismi funzioneranno. Questo è estremamente importante. Questo significa che se vogliamo sopravvivere, dobbiamo sostenere i pilastri fondamentali su cui abbiamo costruito la nostra società nel corso dei secoli. Questi pilastri fondamentali comprendono la cura delle madri e dei bambini, conservare e valorizzare la nostra storia e le nostre realizzazioni, e prendersi cura delle nostre tradizioni e fedi tradizionali. La Russia ha quattro religioni tradizionali riconosciute dalla legge ed è un paese molto vario.
[…].
Mi rivolgo quindi a tutti voi chiedendo di non distorcere le nostre parole: quando parlo di conservatorismo non significa che stiamo pensando a come chiudere la porta al mondo e sederci sul passato. Ciò non ha nulla a che vedere con i nostri piani.
INVESTIMENTI IN RUSSIA
L’anno scorso siamo arrivati al terzo posto per capacità di attrarre investimenti diretti esteri, dopo gli Stati Uniti e la Cina.
RIVOLUZIONI, PROTESTE, OCCUPY WALL STREET
Non ho un atteggiamento severo verso le proteste di massa. Ce l’ho nei confronti di chi infrange la legge. Le proteste e raduni di massa sono un metodo del tutto legittimo di esprimere la propria opinione e di lottare per i propri interessi, ma tutto questo deve avvenire nel quadro della legge. Le rivoluzioni sono una brutta cosa. Abbiamo già avuto anche troppe rivoluzioni nel 20° secolo. Quello che ci serve è un’EVOLUZIONE. Sono certo che possiamo progredire seguendo questa strada…Non abbiamo bisogno di una rivoluzione per far funzionare le cose effettivamente. Parliamo invece di evoluzione. Tra l’altro, per quanto riguarda le manifestazioni di massa, diamo un’occhiata a Occupy Wall Street. Dove è andato a finire quel movimento? È stato stroncato sul nascere. E nessuno dice che siano stati maltrattati. Sono stati trattati bene, ma sono stati soppressi. Li hanno abbracciati così forte che nessuno ha avuto il tempo di dire una parola, e non è chiaro dove tutto si sia dissipato. A questo proposito, dobbiamo render merito agli americani: ci sanno fare.
SVILUPPO ECONOMICO E TECNOLOGICO
Non è possibile sopprimere la tecnologia o gli investimenti se sono redditizi e benefici. È impossibile. È solo possibile rallentarli un po’, per un certo periodo.
PUTINISMO
Quando Bismarck fece la sua prima apparizione sulla scena europea internazionale, lo trovarono pericoloso perché diceva quel che pensava. Cerco anch’io di dire sempre quello che penso e di rendere la conversazione puntuale ed efficace. Da un lato, questo può essere interessante per alcuni. D’altra parte, ciò può stupire alcune altre persone perché pochi possono permetterselo. La Russia può.
NAZIONALISMO
Se il nazionalismo significa intolleranza verso altre persone, sciovinismo, allora questo distruggerebbe la Russia, che fin dall’inizio è nata come stato multi-etnico e multi-confessionale. Questo ci condurrebbe non solo in un vicolo cieco, ma anche all’auto-distruzione. La Russia farà tutto il possibile per assicurarsi che ciò non accada.
http://eng.kremlin.ru/news/23137
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