Il Mini Expo di Natale NON è (solo) un mercatino di Natale

WazArs cerca di collaborare con chi vuole unire e non dividere, con chi è concreto, con chi è sovrano (Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima) e con chi insegna imparando e impara insegnando.

Siamo incubatori di collaborazioni, come ad esempio quelle di Michela Bruni Ecodesign con Gemma Fiori e con The Social Stone (mini expo).

Oltre a Marco Rosi della Bookique, una delle persone con cui abbiamo scelto di collaborare è Roberta Pedrotti, che ha aperto il Details Design Store di via del Suffragio 74, a Trento.

I workshop del 6-7 dicembre – Merry Crafts’mas @Details – Mini Expo di Natale

Qualcuno/a vuole farsi con le sue manine un dono natalizio per la mamma, il fidanzato, i figli o che so io (invece di comprarlo)?
Ecco l’occasione che cercavate.
15 creative/i da tutto il mondo saranno a Trento, il 6-7 dicembre

WazArs

Details design store, via del Suffragio 74,  TrentoDetails design store, Via del Suffragio 74, Trento

Il 6-7 dicembre potrete creare con le vostre mani un dono natalizio per una persona cara.

Se ricevessi un regalo fatto a mano da qualcuno sarei molto contento.

I 12 (in realtà 15) creativi manuali che abbiamo selezionato dovrebbero garantire un risultato “coi fiocchi”.

Inoltre, come ciliegina sulla torta, DOMENICA la misteriosa Mrs. B! (di “Lozio & i Vizi”) potrà impacchettare alla giapponese le vostre creazioni-regalo, per sorprendere ancora di più chi merita le vostre attenzioni e affetto.

Ecco il PROGRAMMA

Sabato 6 Dicembre

ore 10:00 – 12:00 Portacandela in feltro a cura di Sabrina Bottura

ore 14:30 – 15:30 “ChristmART ball” decorazione natalizia a cura di TULIP

ore 15:30 – 16:30 Decorazione natalizia per i bambini a cura di Michela Bruni

ore 16:30 – 17:30 Spilla imbottita a cura di LOVEMUMI

ore 17:30 – 19:30 #cheilvintagesiaconvoi upcycling di vestiti a cura…

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La primavera messicana

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Se si potesse cominciare a costruire anche mentre si sta bruciando. Se si potesse coltivare mentre si distrugge…La nostra causa era la terra, non un’idea; la terra coltivata per sfamare le nostre famiglie; libertà e non parole; un uomo sereno seduto al tramonto sulla soglia di casa; pace, non sogni; tempo di quiete e di bontà. Una domanda mi tormenta: nasce una cosa buona da una cattiva azione? Può nascere la pace da tanti delitti? Può infine tanta violenza generare della bontà? Può un uomo con idee sorte nell’ira e nell’odio, può costui condurre alla pace? Può governare in pace? Io non lo so…

Pablo Torres Burgos – “Viva Zapata!”

Questa terra è nostra, ma voi dovete proteggerla, non sarà vostra a lungo se non la difendete, se necessario con la vostra vita e con la vita dei vostri figli. Non sottovalutate i vostri nemici, essi torneranno. E se la vostra casa è bruciata, ricostruitela; se il vostro grano è distrutto, seminate di nuovo; se i figli muoiono, crescetene altri; se vi cacciano dalla valle, andate a vivere sulla montagna, ma vivete.

Siete sempre in cerca di capi: uomini forti, senza colpe, non ne esistono: esistono soltanto uomini come voi. Loro cambiano, disertano, muoiono. Non c’è nessun capo tranne voi e un popolo forte è la sola forza che duri…Un uomo forte fa un popolo debole. A un popolo forte non serve un uomo forte.

Emiliano Zapata – “Viva Zapata!”

Il 21 novembre dell’anno scorso iniziavano le proteste ucraine.

I media non stanno praticamente parlando dei disordini in Messico e degli scandali intorno alla corruzione del governo/presidenza, con la first lady costretta a vendere una villa del valore di svariati milioni di dollari, dono di un consorzio edile che ha vinto un megacontratto.

Forse non sono i disordini “giusti” contro l’establishment “giusto”?

Invito i russi a mandare qualche pezzo grosso a fare ripetute visite nelle piazze messicane per incitare la folla contro il governo, com’è successo a Kiev.

Potrebbero anche orchestrare un “cambio di regime” e poi pianificare la creazione di basi militari russe in Messico.

Allora vedremo se “quelli di Guantánamo” sono così democratici e rispettosi della sovranità dei popoli.

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La primavera araba, le legittime proteste ucraine contro il governo (poi dirottate dall’alto per favore una fazione a spese dell’altra), i disordini messicani, Ferguson (USA), le sempre più frequenti e irose proteste in Europa, il reclutamento dei giovani musulmani europei alienati da parte di ISIS.

Bisogna essere ciechi e sordi per non riconoscere una tendenza, una logica interna a questi eventi, che va nella direzione di una rivoluzione globale.

Milioni di persone soffrono e hanno deciso che non ne possono più. La miccia può essere qualunque cosa: un venditore ambulante che si dà fuoco (Mohamed Bouazizi), oppure degli studenti massacrati e poi bruciati e un procuratore generale che si alza da una conferenza stampa dicendo: “basta, sono stanco” – “ya me cansé” (Messico).

Gli oligarchi possono continuare a tirare la corda, ma prima o poi si spezzerà.

Nei paesi più poveri, ma anche in quelli più ricchi (e impoveriti).

La loro avidità è il loro tallone d’Achille: il bisogno compulsivo di accumulare più ricchezze di quanto potrebbero spendere in centinaia di esistenze continua a forzare la loro mano, costringendoli a privatizzare e precarizzare tutto e usare la minaccia della violenza, o la violenza minacciosa, per continuare questo loro gioco. Loro malgrado, più useranno la forza bruta per tenere a bada le masse, più le masse capiranno con chi hanno a che fare: “o noi, o loro”.

Obama fornirà il suo pieno sostegno ai rivoltosi messicani? Oppure quelli ucraini sono buoni mentre quelli messicani sono cattivi, anche se le rivendicazioni sono le stesse e i governi mal-governano allo stesso modo?

I tempi sono ormai maturi per la rivoluzione globale (effetto domino).

Esercizi di analisi predittiva per il periodo 2015-2020

The time of world revolution is drawing near

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Ebola nazista – una guerra mondiale evitabilissima

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Il nazismo è l’equivalente ideologico di Ebola, è la veste politica della psicopatia: la rivendicazione da parte del forte del diritto inalienabile di schiacciare il debole (Cloud Atlas – uno studio antropologico del libro e del film), che si combina con la mentalità Borg dell’assimilazione imperialista (così rara al di fuori dell’Europa e delle sue ex-colonie: laCina, nel corso della sua storia millenaria, avrebbe potuto colonizzare l’Australia, le coste africane dell’Oceano Indiano e perfino la costa pacifica dal Canada al Messico: aveva i mezzi e le conoscenze per farlo, ma non ha sentito il bisogno di farlo).

Questo virus ideologico è sempre esistito e muta adattandosi alle circostanze (Paul Levy, The Greatest Epidemic Sickness Known to Humanity, Reality Sandwich, 2011).

Non è mai stato sradicato, perché fa parte della natura umana, con una particolare incidenza tra i “bianchi”, in questo stadio evolutivo. Dopo la seconda guerra mondiale Stati Uniti (Operazione Paperclip), Regno Unito, Unione Sovietica e, in grado minore, alcuni paesi sudamericani (La fuga dei criminali nazisti verso l’Argentina di Perón > Operazione Condor), hanno deliberatamente introdotto il contagio al loro interno (scienziati, spie, ufficiali, tecnici, ecc.), sperando di ricavarne un vantaggio.

Per la verità gli Stati Uniti erano già stati contagiati precedentemente, ma Roosevelt era riuscito a contenere l’epidemia:

Nel 1934 fu coinvolto in una controversia nota come il Business Plot quando riferì a una commissione d’inchiesta del Congresso che un gruppo di ricchi industriali lo aveva avvicinato per guidare un colpo di Stato per rovesciare Franklin D. Roosevelt. Le persone che furono coinvolte negarono l’esistenza di un complotto, e i media ridicolizzarono le dichiarazioni. Il rapporto finale della commissione stabilì che c’erano prove dell’esistenza di tale complotto, ma non venne intentata nessuna accusa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Smedley_Butler

http://www.corrieredellepuglie.com/index.php/2013/07/la-famiglia-bush-e-i-nazisti/

La CIA è stata progressivamente nazificata (Reinhard Gellen, Allen Dulles – cf. In Cold War, U.S. Spy Agencies Used 1,000 Nazis, New York Times, 26 ottobre 2014) e il contagio è diventato inarrestabile dopo l’assassinio dei Kennedy (JFK and the Unspeakable: Why He Died and Why It Matters).

http://www.carlbernstein.com/magazine_cia_and_media.php

I nazisti sono dunque riusciti a riciclarsi ed infiltrarsi nelle democrazie occidentali, conquistando un’influenza sempre maggiore:

Svolgendo delle ricerche per un documentario su Jacques Vergès, ho cominciato a interessarmi a uno dei suoi casi, quello di Klaus Barbie. Non era soltanto una storia straordinaria e incredibile, ma conteneva tutti gli elementi fondamentali presenti nel mondo contemporaneo. I nostri governi utilizzano ancora delle organizzazioni e degli individui discutibili al servizio delle loro cause e poi ne pagano le conseguenze. Consideriamo, per esempio, il sostegno degli Stati Uniti ai talebani negli anni ottanta o quello riservato a Saddam Hussein nello stesso periodo. Io volevo mostrare come, anche se ci viene insegnato che il nazismo è stato battuto alla fine della Seconda guerra mondiale, nella realtà ha continuato a essere sfruttato dai vincitori per costruire il mondo in cui viviamo oggi. Il film avrebbe anche potuto intitolarsi “Come i nazisti hanno vinto la guerra”

http://archivio.feltrinellieditore.it/IntervistaInterna?id_int=2377

Una delle grandi scoperte che ho fatto – e che ha reso eccitante tutto il film – è che Barbie ha ricoperto un ruolo importante nella cattura del Che. Improvvisamente, era possibile vedere con chiarezza il legame tra il Vecchio e il Nuovo mondo. Si poteva notare come Barbie avesse sfruttato le sue conoscenze della Seconda guerra mondiale e le avesse messe al servizio della lotta al comunismo negli anni sessanta. E questo non ha fatto che confermare la mia tesi di partenza: Barbie ha condotto una sola e unica battaglia nel corso di tutta la sua vita.

http://archivio.feltrinellieditore.it/SchedaTesti?id_testo=2513&id_int=2377

Ma non hanno neppure risparmiato l’altro blocco e in particolare Ucraina e Russia, fuoriuscendo dalla DDR e dalle file dei collaborazionisti del Terzo Reich. Svoboda e Settore Destro, in Ucraina, sono gli eredi di quel collaborazionismo, ma sono solo la manovalanza, la carne da cannone.

I burattinai, in Russia come in Ucraina come altrove, controllano il settore finanziario e Putin non è stato scelto per caso per guidare la Russia: c’è una guerra.

Anche la politica di paesi occupati dal Terzo Reich, come Francia e Italia, è stata pesantemente condizionata dal virus:

I nazisti che hanno vinto: le brillanti carriere delle SS nel dopoguerra” di Fabrizio Calvi. Casale Monferrato (AL): Piemme, 2007.

http://www.amazon.it/nazisti-vinto-brillanti-carriere-dopoguerra/dp/8838461953

L’attentato del Petit-Clamart (Charles De Gaulle)

http://win.storiain.net/arret/num198/artic1.asp

Diarrea, vomito, emorragie, complicazioni al sistema nervoso: come Ebola, il “nazismo” (l’inception che chiamiamo comunemente nazismo anche se Hitler, o per meglio dire Karl Haushofer & co., non hanno inventato nulla di nuovo) costringe il corpo a cercare di espellerlo per poter contagiare altri corpi.

Non c’è niente di intrinsecamente sbagliato nell’America: gli Stati Uniti sono malati e vanno curati, senza farli morire.

I leader BRICS, Cristina Fernández de Kirchner e vari leader latinoamericani (non tutti di sinistra),  forse papa Francesco, vari politici occidentali non di primo piano – sostenuti da certi interessi forti che cominciano a sentirsi fortemente minacciati –, e vari leader africani e asiatici – ciascuno a modo suo, con i propri limiti e difetti, tenendo conto del contesto socio-culturale e storico in cui opera –, stanno impegnandosi a contrastare la pandemia (Esercizi di analisi predittiva per il periodo 2015-2020, FuturAbles, 7 novembre 2014).
L’obiettivo è quello di evitare che la crono-linea (timeline) su cui ci troviamo possa esser dirottata in direzione di una crono-linea che sia la prosecuzione di un passato alternativo in cui il Terzo Reich ha vinto apertamente e clamorosamente e il “nazismo” non ha dovuto travestirsi per darsi una seconda chance (cf. Viviamo in un multiverso? Wired, 11 aprile 2014).

*****

12 novembre 2014, 17:00 circa: sonda spaziale atterra su una cometa;
12 novembre 2014, 15:00 circa: nessun satellite americano riesce a documentare un’invasione russa 8blindati, artiglieria e truppe). denunciata dal generale Philip Breedlove [breed love, not war], comandante supremo della NATO in Europa. Il 13 novembre la notizia dell'”invasione russa” è svanita dai quotidiani.
13 novembre 2014: gli inquirenti olandesi stanno ancora attendendo (invano) le prove satellitari promesse dagli americani che dovrebbero dimostrare che il volo MH17 è stato tirato giù dai ribelli novorussi, il 17 luglio 2014.
misteri tecnologici…

L’arte della propaganda si basa su una tecnica fondamentale: trovare la via del cuore delle grandi masse; capire ed esprimere il loro mondo, rappresentare i loro sentimenti…Il modo di sentire del popolo non è tortuoso ma semplice ed elementare. Mancano in esso sfumature sottili o articolazioni composite; lo schema di interpretazione del mondo ha solo due poli: positivo o negativo, vero o falso, giusto o ingiusto, bene o male.

Può darsi che il popolo sia corrotto, fin nelle pieghe più nascoste del suo sentimento, ma esso non è mai consapevolmente malvagio. È dunque assai più facile coinvolgerlo in una grande piuttosto che in una piccola bugia, appunto per la semplicità del suo modo di sentire. Anche la massa, infatti, è spesso bugiarda nelle piccole cose, ma si vergognerebbe certo di esserlo in quelle importanti. Se la menzogna è di proporzioni iperboliche, alla gente non verrà neanche in mente che sia possibile architettare una così profonda falsificazione della verità.

Le grandi masse hanno una capacità di ricezione assai limitata, un’intelligenza modesta, una memoria debole. Perché una propaganda sia efficace deve basarsi quindi su pochissimi punti, ripetuti incessantemente, finché anche l’uomo più rozzo sia indotto a ripeterli di continuo così da imprimerli nel profondo della sua coscienza innocente.

Non bisogna esitare a scatenare sull’avversario un fuoco continuo di menzogne e calunnie, fino a provocare uno stato di isterismo collettivo: a questo punto, per riottenere la pace, il popolo sarà disposto a sacrificare la vittima prescelta.

Adolf Hitler

*****

NOTA BENE: I “buoni”, in questa storia, non sono angelici. Fanno i loro interessi e, nel migliore dei casi, gli interessi della nazione che governano. Hanno semplicemente capito che possono disciplinare il loro egoismo e passarsela alla grande senza devastare il pianeta e l’umanità (egoismo illuminato).

Questo è il meglio che passa il convento in questo stadio evolutivo dell’umanità. Chi si contenta gode. Però ogni piccolo sforzo a livello micro si riverbera a livello macro, quindi non sottovaluterei i contributi dei singoli.

*****

ULTERIORI LETTURE:

Family of Secrets: The Bush Dynasty, the Powerful Forces That Put It in the White House, and What Their Influence Means for America

Someone Would Have Talked: The Assassination of President John F. Kennedy and the Conspiracy to Mislead History

An Act of State: The Execution of Martin Luther King, New and Updated Edition

The Fifty-Year Wound: How America’s Cold War Victory Has Shaped Our World

War is a Racket: The Antiwar Classic by America’s Most Decorated Soldier

Wilson’s Ghost: Reducing the Risk of Conflict, Killing, and Catastrophe in the 21st Century

Open Veins of Latin America: Five Centuries of the Pillage of a Continent

Web of Deceit: The History of Western Complicity in Iraq, from Churchill to Kennedy to George W. Bush

Legacy of Ashes: The History of the CIA

House of War: The Pentagon and the Disastrous Rise of American Power

Fog Facts: Searching for Truth in the Land of Spin

Lost History: Contras, Cocaine, the Press & ‘Project Truth’

Weapons of Mass Deception: The Uses of Propaganda in Bush’s War on Iraq

American Fascists: The Christian Right and the War On America

Maritime – The window is the door

I creativi-imprenditori nel nuovo ordine mondiale

Il “nuovo ordine mondiale” sarà quel che ne faremo noi. Sarà migliore se saremo migliori, sarà peggiore se saremo peggiori.
Ci sono soluzioni pratiche da adottare e richieste concrete da avanzare che ci aiuterebbero a superare un’organizzazione dei rapporti umani e con la natura che è barbara.

Il nostro fato non è la barbarie.

Possiamo evolvere, o possiamo vivacchiare, o possiamo estinguerci.

Però è una scelta.

Il vittimismo è solo un alibi, una scusa per non prendere atto delle nostre mancanze e dei nostri vizi, per non dover fare lo sforzo di cambiare e accettare nuove sfide. Essere civili è più complicato e faticoso, ma è più appagante. Nessuno ha mai detto che sarebbero stato un giochetto.

WazArs

Raffaello Sanzio - Scuola di AteneRaffaello Sanzio – Scuola di Atene

Chiunque può arrabbiarsi, o dare o spendere denaro: questo è facile. Ma farlo con la persona giusta, nel grado giusto, al momento giusto, per lo scopo giusto e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.

Aristotele, Etica Nicomachea

Il refrain che abbiamo sentito per tutta la vita è il seguente: Bisogna essere pratici e dire le cose come stanno. La maggior parte delle persone deve comprare quel che si può permettere, al miglior prezzo, senza sentimentalismi altruistici. Sono pochi quelli che possono scegliere cosa acquistare.

Questa è la voce del padrone. Questa è la logica che mantiene le masse subordinate, sfiduciate, contrapposte e le oligarchie stabilmente al loro posto, in cima alla piramide. È letame intellettuale e morale, pensato per razionalizzare il nostro egoismo e la nostra meschineria, ritorcendoli contro di noi e contro il…

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Vladimir Putin: prospettive sul futuro (Q&A al Club Valdai)

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Esercizi di analisi predittiva (social forecasting) per il periodo 2015-2020

Risposte di Putin in occasione della sessione plenaria finale del “Club internazionale di discussione Valdai”

LE TESI DI VILLEPIN E SCHÜSSEL

Vorrei iniziare dicendo che nel complesso sono d’accordo con quel che hanno detto sia Wolfgang [Wolfgang Schuessel, ex cancelliere austriaco > di fatto il portavoce della Mitteleuropa: dice quel che pensa l’establishment austro-tedesco senza compromettere Berlino o Vienna, NdT] sia Dominique [de Villepin, NdT]. Condivido pienamente le loro affermazioni. Tuttavia, ci sono alcune cose che vorrei precisare.

Credo che Dominique ritenga che la crisi ucraina sia il motivo per cui le relazioni internazionali si sono deteriorate. Naturalmente questa crisi ne è una causa, ma non è la causa principale. La crisi in Ucraina è di per sé il risultato di pre-esistenti squilibri nelle relazioni internazionali.

GLI OTTIMISTI E I PESSIMISTI

Non posso fare a meno di ripetere la storiella del pessimista e dell’ottimista. Il pessimista beve del cognac e dice: “sa un po’ di cimici”. L’ottimista prende una cimice, la schiaccia, la annusa e poi dice: “avverto un sentore di cognac”. Ecco, io preferisco essere il pessimista che si beve il cognac che l’ottimista che sniffa cimici.

Anche se sembra che gli ottimisti se la passino meglio, il nostro obiettivo comune è quello di vivere una vita dignitosa (senza esagerare con l’alcool). A questo scopo, abbiamo bisogno di evitare le crisi, gestire assieme tutte le sfide e le minacce e costruire quel tipo di relazioni sulla scena mondiale che possono aiutare a raggiungere questi obiettivi.

CRIMEA
Non capisco perché gli abitanti del Kosovo si vedono riconosciuto il diritto all’autodeterminazione mentre questo dovrebbe essere negato agli abitanti della Crimea.

[…].

Dominique ha menzionato l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan e prima ancora la Jugoslavia. È stato davvero tutto gestito nel quadro del diritto internazionale? Non raccontiamoci delle favolette. Ciò significa che alcuni possono ignorare ogni norma, mentre noi non possiamo proteggere gli interessi della popolazione di lingua russa e i russi della Crimea. Scordatevelo. Vorrei che fosse chiaro a tutti questo concetto: abbiamo bisogno di sbarazzarci di questa tentazione di plasmare il mondo a nostro piacimento, e invece creare un sistema equilibrato di interessi e relazioni come è stato a lungo la norma nel mondo. Dobbiamo solo mostrare del rispetto.

PALESTINA E ISRAELE

Un gran numero di persone provenienti dall’ex Unione Sovietica oggi vivono in Israele e non possiamo rimanere indifferenti al loro destino. Allo stesso tempo abbiamo tradizionali rapporti con il mondo arabo, in particolare con la Palestina. Inoltre, l’Unione Sovietica – e lo stato russo ne è l’erede, giuridicamente parlando –, ha riconosciuto lo stato palestinese. Per noi non è cambiato nulla. Riguardo agli insediamenti, condividiamo il giudizio di più o meno tutti i partecipanti a questo dibattito. È un errore e l’ho già comunicato ai nostri partner israeliani. Lo considero un ostacolo alla normalizzazione delle relazioni e mi aspetto vivamente che questa prassi venga interrotta e l’intero processo per una soluzione pacifica riprenda il suo corso nell’alveo della legalità e degli accordi, perché questo conflitto è una delle cause principali della destabilizzazione non solo del Medio Oriente, ma del mondo intero. Le umiliazioni di un popolo in quell’area o in qualunque altra area del mondo sono destabilizzanti e devono finire. Naturalmente questo dovrebbe essere fatto utilizzando strumenti e misure che siano accettabili per tutti i partecipanti al processo e per tutti coloro che vivono nella zona. È un processo molto complicato ma la Russia è pronta a utilizzare tutti i mezzi che ha per raggiungere un accordo, comprese le sue buone relazioni con le parti in causa.

UCRAINA E DONBAS

Siamo pronti a fare ogni sforzo per garantire l’attuazione degli accordi di Minsk. Vorrei approfittare della domanda per sottolineare la posizione della Russia: siamo a favore del pieno rispetto degli accordi di Minsk da entrambe le parti.

Qual è il problema? A mio avviso, ilproblema principale è chenoi non vediamo la volontà da partedei nostri partnera Kiev, in primo luogo leautorità, di risolvere pacificamente il problemadei rapporti con il sud-estdel paese, attraverso i negoziati.Noicontinuiamo a vederela stessa cosain varie forme: la soppressionecon la forza. Tutto è cominciato conMaidan, quando hanno decisodi sopprimereYanukovichcon la forza. Ci sono riuscitiehanno sollevatoquesta ondata dinazionalismo epoi formato alcunibattaglioninazionalistici.

Quando le persone a sud-est dell’Ucraina hanno deciso che non erano d’accordo, hanno cercato di eleggere i propri organi di governo e amministrazione e sono stati arrestati e portati in carcere a Kiev durante la notte. A quel punto la gente ha preso le armi e, invece di bloccare tutto e ricorrere al negoziato, il nuovo governo hanno mandato le truppe, i carri armati e gli aerei.

Per inciso, la comunità internazionale tace, come se non vedesse niente di tutto questo, come se non vi fosse alcun “uso sproporzionato della forza”. Se ne sono improvvisamente dimenticati. Mi ricordo tutto lo zelo quando abbiamo avuto una situazione complicata nel Caucaso. Si sentiva sempre e solo il mantra dell’uso sproporzionato della forza. Oggi no, mentre piovono bombe a grappolo e vengono usate anche armi tattiche.

Vedete, date le circostanze, è molto difficile per noi in Russia coordinarci con la gente nell’Ucraina sudorientale in modo tale da indurla a rispettare pienamente tutti gli accordi. Continuano a dire che neppure le autorità di Kiev rispettano pienamente gli accordi.

[…].

La cosa più importante è fermare immediatamente la guerra e frapporre una distanza tra le rispettive truppe. Se l’Ucraina vuole mantenere la sua integrità territoriale, e questo è quel che preme anche a noi, i suoi governanti devono capire che non ha alcun senso fissarsi sul presidio di questo o quel villaggio – è inutile. L’idea di fondo dev’essere quella di fermare lo spargimento di sangue e di avviare un negoziato normale, per costruire relazioni basate sul dialogo e ripristinare quanto meno le comunicazioni, soprattutto per l’economia, e via via le altre cose seguiranno. Poi potremo andare avanti.

SULLA NOVORUSSIA

Non ho mai contestato il fatto che l’Ucraina sia a tutti gli effetti uno stato sovrano, un paese moderno ed europeo…Il punto è il processo storico della sua formazione. Solo nel 1921-22, con la nascita dell’Unione Sovietica, la regione denominata Novorussia (Kharkov, Lugansk, Donetsk, Nikolayev, Chersoneso e il distretto di Odessa) venne trasferita dalla Russia all’Ucraina. I comunisti avevano una logica molto semplice: il loro obiettivo era quello di aumentare la quota di proletari in Ucraina, in modo da garantirsi un maggiore sostegno in vari processi politici, perché dal punto di vista dei comunisti i contadini erano un’ostile categoria piccolo borghese e quindi avevano bisogno di ingrossare le file del proletariato.

[…].

Nel 1954, Krusciov decise per qualche motivo [amore, lussuria, NdT] di trasferire la Crimea all’Ucraina. Lo fece in flagrante violazione delle leggi sovietiche…

[…]

Tuttavia, ciò non significa in alcun modo che non rispettiamo la sovranità dell’Ucraina. Noi rispettiamo la sovranità dell’Ucraina e continueremo a farlo in futuro. Confido molto nella normalizzazione e nello sviluppo delle relazioni russo-ucraino e credo che questo sia un processo inevitabile.

LA RUSSIA

La Russia può ovviamente fare a meno di gente come me. Non è che abbia carenza di persone. Ma dal momento che sono venuto a trovarmi qui, oggi, a rivestire questo incarico, ritengo mio dovere fare tutto il possibile per assicurare alla Russia prosperità e sviluppo e per proteggere i suoi interessi.

GLI STATI UNITI (E LA LIBIA)

Il Consiglio di Sicurezza [dell’ONU] decise ad un certo punto di dichiarare una no-fly zone in Libia, in modo che gli aerei di Gheddafi non potessero bombardare i ribelli. Non credo che questa sia stata la decisione più saggia, ma è andata così. Però cos’è successo alla fine? Gli Stati Uniti hanno iniziato a effettuare attacchi aerei, anche contro bersagli a terra. Questa è stata una grave violazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed essenzialmente un atto di aggressione senza alcuna risoluzione che lo sanzionasse. Abbiamo forse colpa di questo? Avete fatto queste cose con le vostre proprie mani. E qual è stato il risultato? Il vostro ambasciatore è stato ucciso. Di chi è la colpa? Potete incolpare solo voi stessi. È stata una buona cosa per gli Stati Uniti che un loro ambasciatore morisse? È stata una cosa terribile, una terribile tragedia.

Ma non si dovrebbero cercare capri espiatori, quando si commettono degli errori. Al contrario, è necessario superare la voglia di dominare sempre e comunque, e lavorare per tenere a bada le proprie ambizioni imperiali. È necessario smettere di avvelenare le menti di milioni di persone con l’idea che la politica degli Stati Uniti non può che essere una politica di ambizioni imperiali. Non dimenticheremo mai come la Russia abbia aiutato gli Stati Uniti ad ottenere l’indipendenza e non dimenticheremo mai la nostra cooperazione e l’alleanza durante la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale. Credo che i popoli americano e russo abbiano molti profondi interessi strategici in comune ed è su questi interessi reciproci che dobbiamo costruire le nostre fondamenta.

UN LEADER CONSERVATORE

Il conservatorismo non è auto-isolamento e riluttanza a svilupparsi. Un sano conservatorismo significa usare il meglio di tutto ciò che è nuovo e promettente per lo sviluppo progressivo. Tuttavia, prima di abbattere il vecchio, le basi che ci hanno portato al punto in cui siamo oggi in termini di sviluppo, abbiamo bisogno in primo luogo di capire come i nuovi meccanismi funzioneranno. Questo è estremamente importante. Questo significa che se vogliamo sopravvivere, dobbiamo sostenere i pilastri fondamentali su cui abbiamo costruito la nostra società nel corso dei secoli. Questi pilastri fondamentali comprendono la cura delle madri e dei bambini, conservare e valorizzare la nostra storia e le nostre realizzazioni, e prendersi cura delle nostre tradizioni e fedi tradizionali. La Russia ha quattro religioni tradizionali riconosciute dalla legge ed è un paese molto vario.

[…].

Mi rivolgo quindi a tutti voi chiedendo di non distorcere le nostre parole: quando parlo di conservatorismo non significa che stiamo pensando a come chiudere la porta al mondo e sederci sul passato. Ciò non ha nulla a che vedere con i nostri piani.

INVESTIMENTI IN RUSSIA

L’anno scorso siamo arrivati al terzo posto per capacità di attrarre investimenti diretti esteri, dopo gli Stati Uniti e la Cina.

RIVOLUZIONI, PROTESTE, OCCUPY WALL STREET

Non ho un atteggiamento severo verso le proteste di massa. Ce l’ho nei confronti di chi infrange la legge. Le proteste e raduni di massa sono un metodo del tutto legittimo di esprimere la propria opinione e di lottare per i propri interessi, ma tutto questo deve avvenire nel quadro della legge. Le rivoluzioni sono una brutta cosa. Abbiamo già avuto anche troppe rivoluzioni nel 20° secolo. Quello che ci serve è un’EVOLUZIONE. Sono certo che possiamo progredire seguendo questa strada…Non abbiamo bisogno di una rivoluzione per far funzionare le cose effettivamente. Parliamo invece di evoluzione. Tra l’altro, per quanto riguarda le manifestazioni di massa, diamo un’occhiata a Occupy Wall Street. Dove è andato a finire quel movimento? È stato stroncato sul nascere. E nessuno dice che siano stati maltrattati. Sono stati trattati bene, ma sono stati soppressi. Li hanno abbracciati così forte che nessuno ha avuto il tempo di dire una parola, e non è chiaro dove tutto si sia dissipato. A questo proposito, dobbiamo render merito agli americani: ci sanno fare.

SVILUPPO ECONOMICO E TECNOLOGICO

Non è possibile sopprimere la tecnologia o gli investimenti se sono redditizi e benefici. È impossibile. È solo possibile rallentarli un po’, per un certo periodo.

PUTINISMO

Quando Bismarck fece la sua prima apparizione sulla scena europea internazionale, lo trovarono pericoloso perché diceva quel che pensava. Cerco anch’io di dire sempre quello che penso e di rendere la conversazione puntuale ed efficace. Da un lato, questo può essere interessante per alcuni. D’altra parte, ciò può stupire alcune altre persone perché pochi possono permetterselo. La Russia può.

NAZIONALISMO

Se il nazionalismo significa intolleranza verso altre persone, sciovinismo, allora questo distruggerebbe la Russia, che fin dall’inizio è nata come stato multi-etnico e multi-confessionale. Questo ci condurrebbe non solo in un vicolo cieco, ma anche all’auto-distruzione. La Russia farà tutto il possibile per assicurarsi che ciò non accada.

http://eng.kremlin.ru/news/23137

G.C. – Chi era, veramente, Gesù Cristo?

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Dimostrare che Gesù Cristo non è mai esistito avrebbe uno scarso impatto sulla nostra società in termini di sistemi di credenze; a questo punto l’influenza di Gesù permarrebbe anche senza il Gesù storico.

Jacques Vallée

Un originale libro di Francesco Carotta, apparso in varie lingua ma non in Italia (Was Jesus Caesar?), istituisce accostamenti talora suggestivi tra le due biografie, quella di Cesare e quella di Gesù. Forse si potrebbe conclusivamente osservare che anche il corpo di Cesare, ormai inanime e pluripugnalato, rischiò vari possibili trattamenti. I pugnalatori però non ebbero la forza di procedere alla pratica degli “uncini” riservata ai tiranni detestabili. Forse Cesare faceva loro paura anche da morto. Sta di fatto che un moto di popolo – tra lo sgomento dei pugnalatori – trasformò le esequie di una sorta di apoteosi. E le ceneri di lui – come racconta Svetonio – furono vegliate dagli Ebrei di Roma, che gli erano particolarmente riconoscenti.

Luciano Canfora, “Il presente come storia: Perché il passato ci chiarisce le idee”

 

Secondo la tradizione Longino riceve la famosa lancia dal nonno, che a sua volta l’aveva ottenuta in dono da Giulio Cesare. La Chiesa lo venera come santo e la ricorrenza cade il 15 marzo, giorno del cesaricidio.

Come mai?

51CNJHJ6NVL._SY300_Pompeo Magno chiama chrêstos Giulio Cesare (Plut. Pomp. 75)

Essi non lo uccisero, non lo crocifissero, ma così parve loro… 

(Corano, 4:157)

“Non sono venuto a portare pace, ma una spada” (mt 10,34b)

Nei vangeli non è descritta la scena poi ritratta nella Pietà e la Madonna della Pietà è troppo giovane, potrebbe essere la sorella o la compagna di Gesù. La Pietà però è una buona illustrazione del sogno premonitore di Calpurnia.

In Spagna, durante la cerimonia della settimana santa, la Madonna si chiama “la Vedova”.

Iconografia paleocristiana lo rappresenta come un guerriero.

3 giorni dopo la morte un’effigie di Giulio Cesare in cera viene esposta su una struttura a croce, un altare in segno di trionfo (tropaeum che ruotava a 360 gradi per mostrarsi a tutti). Il tropeo, croce di vittoria sulla quale avrebbero dovuto essere fissate la corazza e le armi del vinto Vercingetorige e sulla quale invece il genio di Antonio aveva fatto sospendere e mostrare al popolo il simulacro in cera del corpo martirizzato di Cesare scoprendolo dalla sua toga insanguinata, quel tropeo, dicevamo, è visto come croce.

Corpo di Cesare viene lasciato giacere in un tempietto consacrato a Venere.

Galilea e Gallia. Corfinio e Cafarnao. Nicomede e Nicodemo. Betania e Bitinia.

«Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti» (Marco 5, 9).

Longinus e Longinus. Lepidus e Pilatus.

Cesare si fa nominare pontefice (pontifex maximus) per fare carriera a Roma.

G.C. > G.C.

Entrambi sanno che saranno traditi. Traditi dopo un bacio: Lenate bacia la mano a Cesare per dare il segnale del suo assenso alla congiura.

Entrambi sono “figli di Dio” e muoiono a Pasqua (15 marzo, 15 Nisan). Entrambi accusati di volersi fare re. Entrambi indossano una veste rossa e una corona (di spine e serto di alloro). Entrambi pugnalati da un Longino (Gaio Cassio Longino, promotore e guida della congiura cesaricida: “sia fatta giustizia e perisca pure il mondo” – “fiat iustitia et pereat mundus”).

Incontrano di notte Nicomede IV Filopatore, re della Bitinia (amore omosessuale) e Nicodemo (fariseo e discepolo di Gesù: tradizione secondo cui proprio insieme a Giuseppe d’Arimatea è stato uno dei custodi del Santo Graal).

In entrambe le narrazioni c’è di mezzo una testa mozzata (Pompeo e Giovanni Battista).

Gesù prima della morte parla a Pilato, Giulio Cesare parla a Lepido, che sposerà la figlia del Giuda/Bruto.

Cleopatra e “Maria” di Cleofa/Cleopa (Μαρία ἡ τοῦ Κλωπᾶ) “è una discepola di Gesù menzionata in Gv19,25, presente durante la passione di Gesù. Da molti esegeti cattolici viene indicata come moglie di Clopa, fratello di san Giuseppe, e madre dei fratelli di Gesù” (wikipedia).

Carotta_WarJesusCaesarRimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori: Giulio Cesare contrae ingenti debiti per fare carriera, ma una volta arrivato al potere intende realizzare un giubileo del debito che salvi Roma, ormai oberata da un indebitamento intollerabile, anche a causa di usurai come Bruto. Chiunque accettava di non riscuotere più i suoi crediti poteva non pagare più i suoi debiti.

Dio incarnato l’uno e l’altro.

Tre cadute di Gesù corrispondono ai 3 episodi di epilessia di GC.

Gli scontri di Cesare coi diversi Caecilii, Claudii e Metelli si trasformano in guarigioni di ciechi (lat. caecilius = cieco), zoppi (lat. claudius = claudicante) e mutilati (come se metellus venisse da mutilus).

Senato > Sinedrio.

“A Cesare quel che è di Cesare”.

Clemenza di Cesare > Agape di Gesù

Dante mette i tre traditori nell’ultimo girone dell’Inferno, unici “residenti”: Cassius Longinus, M. Iunius Brutus e Giuda (al posto di D. Iunius Brutus)

http://www.carotta.de/

http://www.prnewswire.com/news-releases/jesus-was-caesar-new-book-by-philosopher-and-linguist-francesco-carotta-claims-that-the-real-identity-of-jesus-christ-has-been-discovered-66246907.html

https://divusjulius.wordpress.com/reception/

http://www.enquete-debat.fr/archives/francesco-carotta-si-le-jesus-christ-historique-etait-jules-cesar-cela-creerait-un-probleme-aux-eglises-aux-athees-et-a-la-politique-des-occidentaux-au-moyen-orient-63732

http://www.vanfrieslandfilm.nl/pictures/Lecture_Escorial_Carotta.pdf

http://www.academia.edu/2970832/Francesco_Carotta_War_Jesus_Caesar_Artikel_und_Vortr%C3%A4ge._Eine_Suche_nach_dem_r%C3%B6mischen_Ursprung_des_Christentums