#‎Tsipras‬ (a.k.a. ‪#‎Spartacus‬) vs. ‪#‎thebanksters‬+‪#‎IMF‬

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C’è chi si è domandato come mai Pechino non stia facendo nulla per impedire un crollo in borsa.

Una possibilità è che questo sia il cigno nero, l’evento “imprevisto” che tirerà giù tutto il baraccone finanziario angloamericano: un sacrificio di torre per vincere la partita.

Penso sia anche l’ultima possibilità per il moribondo scenario “un euro buono è ancora possibile”.

http://www.adnkronos.com/soldi/finanza/2015/06/26/borse-cina-mai-cosi-rosso-sette-anni-shanghai-cede_8zcRV2KYzhkefKjdC1wejL.html

Tempi sempre più imprevedibili e affascinanti, per quanto dolorosi siano.

Godetevi il caldo dei prossimi 2-3 anni, l’Atlantico settentrionale si sta raffreddando

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Le glaciazioni se ne fottono dell'anidride carbonica

Le glaciazioni se ne fottono dell’anidride carbonica

La Gran Bretagna si prepara ad una piccola era glaciale

Uno studio dell’agenzia meteo britannica in collaborazione con climatologi di Oxford, Cambridge e Reading mostra che il livello di attività solare tornerà ai livelli della passata Piccola Era Glaciale (PEG).

L’interpretazione serrista ortodossa è che ciò non basterà a sovrastare gli effetti del riscaldamento globale, neppure localmente

https://home.bt.com/news/uk-news/britain-braced-for-mini-ice-age-as-temperatures-are-set-to-drop-to-a-300-year-low-11363988285992

http://www.attivitasolare.com/scende-lattivita-solare-e-minaccia-una-nuova-piccola-era-glaciale/

http://www.freddofili.it/2015/06/25/attivita-solare-al-massimo-crollo-degli-ultimi-9-mila-anni-in-arrivo-una-peg/

http://www.nature.com/ncomms/2015/150623/ncomms8535/full/ncomms8535.html

Staremo a vedere…

Per il momento le temperature sono bloccate, o in leggerissimo calo

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LA PICCOLA ERA GLACIALE GIA’ BUSSA ALLA PORTA DEL NORD ATLANTICO

Continua la fase del raffreddamento del Nord Atlantico, che si mostra tanto improvviso quanto imponente.

Lo scorso mese di Maggio, in Islanda, è stato il più freddo da diversi decenni.

Dal 18 al 30 Maggio si sono svolte le rilevazioni annuali del Marine Research Institute Islandese, ed i risultati sono stati sorprendenti.

Le temperature dell’Oceano Atlantico dal Sud est dell’Islanda fino ai Fiordi Occidentali sono state inferiori alla norma di almeno 1,5°C, con forte diminuzione del Krill, mentre non è stato visto alcuni sgombro.

http://www.freddofili.it/2015/06/20/imponente-raffreddamento-dei-mari-attorno-allislanda/

Tutti gli occhi del Mondo sono puntati verso quelle che dovrebbero essere le prime “vittime” del Global Warming: le Calotte Polari, teoricamente falcidiate da un Effetto Serra che raggiungerebbe i suoi massimi effetti di riscaldamento proprio ai Poli.

Le cose, nella realtà, non stanno andando in linea con quelle che erano le previsioni di alcuni anni fa.

http://www.freddofili.it/2015/06/22/ghiaccio-artico-spessore-superiore-alla-media-degli-ultimi-anni-antartici-al-nuovo-record/

Siamo entrati nella stagione estiva, ma in Groenlandia l’Estate stenta ad arrivare, e la neve ed il ghiaccio continuano ad accumularsi, mentre il normale scioglimento del ghiaccio va a rilento.

http://www.freddofili.it/2015/06/23/groenlandia-continua-il-ritardo-nello-scioglimento-glaciale/

Oltre alle gelate improvvise di metà Giugno in Olanda e Germania, tra gli avvenimenti climatologici di questa pazza Estate va annoverato il mese incredibilmente freddo e nevoso che sta colpendo la Norvegia Centro meridionale.

http://www.freddofili.it/2015/06/19/norvegia-e-il-mese-di-giugno-piu-freddo-degli-ultimi-92-anni/

Malgrado il Global Warming ed il supposto arretramento dei ghiacci Antartici (anche se i dati indicano l’opposto!), l’albedo sta aumentando sulla superficie del nostro Polo Sud, dove la radiazione solare viene deviata nello spazio in maggior quantità rispetto agli anni Ottanta.

http://www.freddofili.it/2015/06/15/albedo-in-aumento-in-antartico/

Nuovi studi stanno estendendo la PEG dei secoli passati a tutto il pianeta.

In particolare uno studio pubblicato su http://www.geo.umass.edu , riguardante l’estensione dei ghiacciai tropicali sulle Ande(ricostruzione effettuata tramite lo studio dei sedimenti dei laghi Andini, fino ad oltre 1500 anni fa), ha affermato che sono intervenuti quattro eventi glaciali principali tra il 1250 ed il 1810 d.C., tutti e quattro coincidenti con i minimi dell’attività solare degli ultimi secoli.

In particolare le temperature sono calate nella zona mediamente di -3,2°C (+ o – 1,4°C) durante i periodi di minima attività solare, e le precipitazioni sono aumentate del 20%, provocando delle forti avanzate dei ghiacciai andini tropicali.

http://www.freddofili.it/2015/06/24/la-piccola-eta-glaciale-era-estesa-a-tutto-il-mondo-e-dipendente-dallattivita-solare/

ANALISI DEL POSSIBILE IMPATTO (A PARTIRE DAL 2018) SU CHI PRODUCE IL NOSTRO CIBO
2016-2017 saranno ancora buone annate, forse ottime: sfruttatele al meglio!

http://www.futurables.com/2015/05/21/social-forecasting-per-agricoltori-e-allevatori-scenario-glaciazione-2/

temperature artiche negli ultimi 2100 anni

temperature artiche negli ultimi 2100 anni

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A proposito di un passaggio di “Rettilineo finale” di Federico Dezzani

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PREMESSA: non sono un feticista dell’euro (per me una moneta comune e non unica andrebbe benissimo, se consentisse agli europei di cooperare e non di farsi la guerra, valutaria o economica che sia), personalmente trovo che i trattati europei non possano in alcun modo prevalere sulla Dichiarazione universale dei diritti umani («Io non sarò mai soggetto a trattamenti criminosi» – Cloud Atlas), né sono ideologicamente contrario al Grexit.

Ora che la Grecia gode del pieno sostegno dei BRICS non penso più che sarebbe una catastrofe. Non si troverebbe da sola alla mercé degli sciacalli transnazionali. Anche l’Argentina ha beneficiato di un aiuto decisivo cinese, altrimenti ora ci sarebbe un governo neocon e anti-iraniano a Buenos Aires.
Se esito e mi interrogo sui modi e sui tempi è solo perché continuo a ritenere che la caduta del dollaro e quindi il riflusso dell’inflazione e dei soldati di stanza nelle basi americane all’estero siano la priorità. Per come la vedo io la Grecia ha il DOVERE di aiutare tutti gli altri popoli europei a liberarsi, come ce l’avrebbe chiunque fosse nella posizione di farlo, specialmente perché sa qual è il destino che ci attende se l’Impero non crolla, avendolo subito per anni. In soldoni, sempre per come la vedo io (e potrei sbagilare), questo significa che devonoe ssere gli eurocrati ad assumersi la responsabilità di espellere la Grecia. Come in Ucraina, la battaglia fondamentale è quella per l’opinione pubblica:  dev’essere chiaro che i veri bulli, quelli che sparano il primo colpo, sono gli euro-atlantisti.

Questo è il momento “Prison Break” per l’umanità. O la va o la spacca…

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Dopo di noi non ci sono più altre tribù, ma soltanto scogli e onde e un flagello ancora peggiore, i romani, contro la cui prepotenza non servono come difesa neppure la sottomissione e l’umiltà. Razziatori del mondo, adesso che la loro sete di universale saccheggio ha reso esausta la terra, vanno a cercare anche in mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare. Loro bramano possedere con uguale smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero. Fanno il deserto, e lo chiamano pace.

Calgaco, citato da Tacito

Continuo a trovare estremamente stimolanti le analisi di questo autore, pur trovandomi in disaccordo su alcune questioni nodali.
Ecco un passaggio che mi lascia perplesso:

Nei nostri lavori abbiamo sempre sottolineato come gli attacchi speculativi durante il “biennio dello spread rosso” 2011-2012, puntassero, oltre alla fabbricazione di ingenti utili per gli azionisti, a fornire l’assist decisivo ai collusi politici europei per la fondazione degli Stati Uniti d’Europa, contro la volontà dei cittadini ammutoliti da possibili bancarotte generalizzate. L’euro infatti non ha mai rappresentato una seria minaccia per la valuta americana o britannica ma, al contrario, è stato fin dagli albori lo strumento principe per introdurre il neoliberismo in Europa, tagliare lo Stato sociale ed impedire l’intervento della cosa pubblica nell’economia.

Perché allora, come sostiene il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker7, “il mondo anglosassone” farebbe a fette l’eurozona qualora uscisse la Grecia? Dopotutto, come abbiamo evidenziato nelle nostre analisi, l’emergenza spread non scompare nel momento in cui gli Stati Uniti d’Europa sono abortiti (estate 2012) ed è chiaro che qualsiasi ulteriore assalto della finanza avrebbe realmente provocato la rottura dell’euro? [sottolineatura mia]
http://federicodezzani.altervista.org/rettilineo-finale/

Questo è il nodo della questione: se l’euro è nato per preparare il terreno ad un mondo multipolare di blocchi valutari successivo alla detronizzazione del dollaro, allora ogni indebolimento dell’euro e rafforzamento del dollaro fanno il gioco dell’Impero.
Dezzani, come tutti gli analisti schierati contro l’euro, è convinto che l’attacco anglo-americano all’euro servisse a indurre i cittadini europei ad ingoiare il progetto degli Stati Uniti d’Europa, non a puntellare un dollaro a rischio di collasso in seguito alla crisi della finanza americana.
Io invece penso che l’assalto finale all’euro non c’è stato perché un conto è attaccare la lira, la sterlina, la dracma, il rublo, o il povero bath thailandese – operazioni che richiedono ingenti (ma non illimitate) risorse – un altro conto è attaccare una valuta continentale come l’euro, specialmente se gli infiltrati non possono danneggiare più di tanto le sue difese (avendo le mani legate dalle normative europee). Puoi preparare la breccia greca e piazzare uomini di Goldman Sachs a destra e a manca, ma hai pur sempre da tirar giù un bestione e il resto del mondo (es. Cina e Russia) potrebbe anche non voler collaborare con te, ma anzi ostacolarti.

Dunque io mi domando: se gli Stati Uniti d’Europa erano l’obiettivo precipuo di Wall Street e della Casa Bianca e se l’Europa (BCE inclusa) è una colonia americana, perché non si è fatto un singolo passo in quella direzione ma, semmai, l’Europa si è avviata sulla strada della dissoluzione, del sospetto reciproco, della teutonofobia, del razzismo anti-mediterraneo?
Perché la stampa inglese ha sempre paragonato il progetto degli Stati Uniti d’Europa alla ricostituzione dell’Unione Sovietica e ha invece appoggiato tutti i movimenti separatisti europei che intralciavano l’integrazione europea? Perché Obama e l’establishment statunitense non hanno incessantemente tuonato contro l’inerzia europea?
Errori di calcolo così grossolani? Feroci dispute intra-atlantiste?
Mi pare strano. Le frizioni ci sono (sui mezzi, non sui fini: l’avidità dei finanzieri si scontra con il realismo degli strateghi, ma l’obiettivo è il medesimo), come pure gli errori di valutazione, ma lo scenario implicito nell’interpretazione euroscettica è un po’ troppo paradossale e contraddittorio (a mio avviso).
Mi sembra più probabile che l’euro sia stato usato per mettere in atto la tradizionale strategia del divide et impera, a partire dalla complicità di Goldman Sachs nell’ingresso greco.

Sull’austerità neoliberista.
E’ fuori questione che l’attuale assetto europeo sia stato impiegato per far trionfare il neoliberismo.
L’Economist di Rothschild e Schroder odia (letteralmente) Tsipras tanto quanto l’élite romana odiava (e temeva) Spartaco.
Mentre il Telegraph (quotidiano dell’establishment britannico) è sfacciatamente pro-Grexit,
http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11684495/Grexit-the-truth-is-it-would-help-Britain-no-end.html
l’Economist, in generale, teme che  l’uscita della Grecia indebolirebbe la causa neoliberista nel mondo e rafforzerebbe Putin (il fratello maggiore di Spartaco).
Una Grecia sottomessa e umiliata all’interno dell’eurozona serve di esempio al resto d’Europa (affiorano alla memoria i metodi degli occupanti nazisti).

Ma cosa succederebbe se l’eurozona si scoprisse anti-liberista?
Poniamo per ipotesi che Angela Merkel fin dall’inizio abbia fatto il doppio gioco, d’accordo con Putin, e stia di fatto, molto pazientemente, traghettando il blocco europeo verso l’unione eurasiatica, sabotando il TTIP, mentre a parole lo appoggia (lo faceva assieme a Sarkozy, ma Sarkozy ha sottovalutato i suoi avversari ed è stato messo momentaneamente fuori gioco: sarà però il prossimo presidente francese).
Anche questo è uno scenario paradossale, ma sia Putin sia la Merkel parlano tedesco, hanno un passato nell’intelligence comunista, dove questo tipo di ruoli e finzioni è la norma. Lo stesso Sarkozy non è un “uomo nuovo”: se fosse stato veramente un agente NATO-sionista avrebbe forse frequentato pubblicamente ambienti di quel genere, esplicitando il suo ruolo? Oppure ha fatto anche lui il doppio gioco? E’ un caso che sia tra i più ardenti difensori della necessità di reintegrare la Russia nell’Europa e abbia accettato il voto della Crimea?
Non dimentichiamo che gli “eurocrati” rischiano la vita (cf. volo Germanwings 9525: pilota automatico catturato con controllo remoto -> l’equivalente Airbus del Boeing Honeywell “Uninterruptible” Auto-Pilot (BHUAP), che può essere penetrato da hacker specializzati).

Per poter attuare questo piano la Merkel (dopo aver riformato il tandem con Sarkozy, nel 2017) dovrebbe assicurarsi di non dover fronteggiare una “rivoluzione colorata” interna – molto probabile in Francia (cf. Charlie Hebdo) – e dovrebbe tenere a bada gli euroscettici bavaresi (peraltro particolarmente interessati a fare affari con la Russia: pecunia non olet).

Siamo sicuri che russi e cinesi auspichino il crollo dell’eurozona e la fine dell’Unione Europea?
Finora mi pare che le prese di posizione pubbliche delle rispettive leadership siano in favore del mantenimento dello status quo, salvo la necessità di emancipare il continente dalla NATO al fine di forgiare una zona di libero scambio eurasiatica che si estenda dal Portogallo al Giappone.
Gli unici che sostengono la tesi della volontà putiniana di disgregare l’Unione Europea sono gli editorialisti anglo-americani, che a me sembrano entrati in modalità “muoia Sansone con tutti i filistei”: l’Impero non se ne andrà senza aver prima fatto terra bruciata (in Europa, in Giappone, nel Medio Oriente, in America Latina, in Africa, ecc.).

In sintesi: se ha ragione Dezzani, allora l’euroscetticismo è l’unica posizione abolizionista della schiavitù neoliberista degna di questo nome.
Se invece Dezzani ha torto, allora l’euroscetticismo è un’arma in più dell’Impero contro gli “spartachisti” greco-russi, una sofisticata “rivoluzione colorata” per palati fini.

Per me su questo punto ha torto, ma è pur vero che non ho la certezza di aver ragione.

Aggiornamenti
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WAZARS 暮らしのモノの店

WAZARS - Slow Life & Design

WAZARS storeはじめまして。

イタリアを拠点としたオンラインストア、WAZARS暮らしのモノの店、店主の中西弥生と申します。

匠の技 – WAZAとラテン語の美 – ARSを併せてWAZARSというのが、店名の由来です。東と西の文化が出会って、心地よく混ざり合うオリエンタルバザールのような、人とモノと美しさの出会う場所になりたいというのが、私達の想いです。

Simplex munditiisという、ラテン語の格言が私達のモットーで、シンプルなエレガンスというのが直訳です。

日本には、熟練の職人の技術に支えられた、実用的でかつ美しいものが沢山あります。そんな、すてきなモノのあり方をイタリアを中心としたヨーロッパの人々に伝えていきたい、漫画やアニメ、いわゆるお土産物のような工芸品以外に、もっとシンプルだけど素直に美しくて、長い年月愛されるモノを見て欲しい。

そして、日本的な感覚にすっととけ込める、あまり名前は知られていないかもしれないヨーロッパの職人の作る洗練されたアイテム。べたな伝統工芸でもない、有名なデザイナーズ食器でもない、ヨーロッパの伝統を背負いながら、モダンさとのバランスをとっていて、長く大切にしたいと思えるモノを、日本の皆さんにも紹介したい。

ゼロkmスタイルの暮らし方が、見直されているけれど、それはそれで良いと思う。でも、これだけ世界が、インターネットや技術の発展で近くなったのなら、肩の荷を下ろして、自分の感覚で好きなものを選んで、愛着をもって使えば良いのではないかなって。チープなものを使い捨てする、溜め込む、それよりも、少なくても良いものを長く使って行く方が心が豊かになれると思う。

私達なりに、幸せ感を得られて、大切にしたいと思えるアイテムをセレクトしています。みなさまの、小さなお気に入りを見つけるお手伝いができたら、嬉しいです。

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オーストリアの陶芸家、マッティアス・カイザー氏を訪問

WAZARS - Slow Life & Design

DSC_0029現代陶芸界に多大な影響を与えたルーシー・リーの故郷として知られるオーストリア。その首都ウィーンからローカル線で2時間ほどの、グラフェンドルフという町に窯を構えた、オーストリアを代表する陶磁器作家、マッティアス・カイザー氏の窯を訪問してきました。最近では、2015年2月にザ・ニューヨーク・タイムズ誌に彼の記事が載ったばかりです。

まだまだ開店準備中で、実績も無い私達を暖かく迎えてくれたカイザー氏。少しはにかんだ笑顔が素敵で、真面目でいて、かつユーモラス、流暢な英語を操る、とても親しみやすい方でした。

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世界各地で展示会や、作品の販売をされているので、お弟子さん等がいらっしゃるのではないかと思いきや、一人で制作に没頭するタイプで、ひとたびクレイを手にして制作を始めると、夜中まで没頭してしまうそうです。

カイザー氏は、まるで掘りごたつのようにセッティングされた、手動のろくろを、地下足袋を履いた足で器用に操ります。電動式よりも、ずっと勝手がいいそう。そして、靴よりも、靴下よりも、地下足袋が一番使いやすいとのことで、すり切れるまで使い込んでいます。瀬戸と唐津で学んだ事もある、そんな経歴からくる選択なのかなと、思いました。

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きれいすぎるクレイよりも、語りかけてくるようなミネラルの混じりっけのあるクレイを好み、

チェコ共和国でようやく見つけたクレイが、彼の作品には欠かせません。そして、バラの花が咲き誇る庭先では、大きなバケツの中で、灰と水とが釉薬に使われるのを待っています。

素材とその行程に自由に語らせるのが、カイザー氏流の陶芸。小さな2つのガス窯で焼き上げる彼の作品は、黒瀬戸の釉薬がスムーズに表面に流れだす前に取り出して、不思議なぽつぽつしたテクスチャーを創り出したり、焼き上がった表面を敢えて削ったり、完璧というよりは、道しるべを与えて、素材を自由にあそばせて、最後に再び、自分の感覚で手を加えて完成させる。そんな彼の作品は、一見シンプルなフォルムとは裏腹に、その素材感と、計算された細やかな細部の表現とバランス、そしてその圧倒的な存在感が特徴です。

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談笑しながら、庭で採れるさくらんぼや、野いちごを摘んで、私達に振る舞ってくれたカイザー氏。とても自然体で、草木と戯れながら暮らす、彼のライフスタイルと、NYや日本、イラン等で学んだ、インターナショナルな審美眼が、和食器のようでいて、コンテンポラリーな雰囲気を持つ、彼の作品達に繋がっているのでしょう。

WAZARSストアでも今秋より、カイザー氏の食器類を取り扱う予定です。美術品さながらのたたずまいですが、レストランで食洗機にかけて、がんがん使いながら2年使用しても、全く問題なしという頑丈さ。お気に入りのカップやティーポットを毎日使いたいなと思います。

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Atelier of Matthias Kaiser

 

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Gli italiani lo fanno meglio (il libero pensiero)

Color Run? Dipende

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Il senso del post NON è “boicottate la Color Run”, bensì fate una seria analisi costi-benefici se di base soffrite delle affezioni elencate sotto (o se volete partecipare con dei bambini sotto una certa età) e poi decidete.
Chi è in salute vada pure, l’iniziativa è allegra.
Preferirei però che uno dei target del marketing non fossero le mamme con bambini piccoli. Nulla di male nel voler generare profitti, però non a qualunque costo (per gli altri).

Ogni volta che sento che si organizza una Color Run mi faccio la stessa domanda: migliaia di persone fanno la fila e pagano non poco (oltre 20 euro, se non erro e, sempre non erro, solo una minuscola percentuale va in beneficenza) per poter correre in una sauna (es. Trento in estate), facendosi coprire da e inalando coloranti e brillantini (misti a sudore) che, stando a quanto comunicano gli stessi organizzatori a chi li consulta, possono causare irritazioni alle vie respiratorie, arrossamento degli occhi, gonfiori, dermatiti: “gli effetti sono potenzialmente reversibili” – “è improbabile che respirare piccole quantità di queste sostanze sia nocivo”.

Il tempo di esposizione è di circa un’ora per i concorrenti e di 2 ore per i volontari (le persone più a rischio) e chiunque abbia partecipato o abbia visto un video sa che non si tratta di “piccole quantità”.

Credo sia lecito sconsigliarlo a bambini e persone che soffrono di allergie/asma/affezioni cutanee  e alle vie respiratorie.

Se pensate di partecipare alla prossima edizione fate, come detto, un’attenta analisi costi-benefici, magari informandovi da chi ha problemi analoghi ai vostri e ha già partecipato all’evento.
Se un centinaio di persone deciderà di non partecipare la manifestazione andrà avanti lo stesso (16000 iscritti solo a Trento) e l’azienda che la organizza continuerà a macinare profitti: tutti saranno contenti e va bene così.

FONTI

http://younghygienist.com/2014/05/26/the-colorrun-results-are-in-so-is-it-hazardous-to-your-health/
http://younghygienist.com/2014/05/08/is-the-colorrun-hazardous-to-your-health/

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I narcisisti al potere cercavano tifosi-adepti, hanno trovato cittadini-elettori

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La storia era già tutta nella mia testa…demagoghi, fanatici, truffatori, spettatori più o meno innocenti…tutto questo deriva dalla mia teoria che i supereroi sono disastrosi per l’umanità. È facile dimostrare che le strutture di potere tendono ad attrarre persone che desiderano il potere fine a se stesso e che una porzione significativa di queste persone non è equilibrata, ma piuttosto psicolabile.

Frank Herbert, “Dune Genesis”

**********

Rispetto alle elezioni di 1 anno fa:

-il Pd, che aveva il 41,49%, perde il 16,58%, perdita che si riduce all’11,2% se teniamo conto della quota presumibile delle civiche fiancheggiatrici

-il M5s, che aveva il 21,49%, cala del 6,01%

-Fi, che aveva il 17,39% scende all’11,16%

-La Lega sale dal 4,97% al 10,01%

Un governo espressione del 15-16% del corpo elettorale può benissimo giovarsi dell’ortopedia di un sistema elettorale che gli consegna il 54% dei seggi, ma che peso politico ha?

È la fine del bluff renziano e rientro del Pd nei suoi confini strutturali (anzi peggio visto che, soprattutto nelle regioni centro settentrionali il Pd renziano scende sotto i livelli dell’era Bersani e che proprio le candidate renziane Paita e Moretti sono quelle che fanno peggio). Il successo delle europee fu un accidente momentaneo dovuto al collasso di Scelta civica, al brutale calo berlusconiano ed alla passeggera sensazione di novità rappresentata da Renzi che, però, vinse più per demerito degli altri che per merito suo. Il progetto di Partito della Nazione non esiste più, anche se il Pd non ha ancora uno sfidante credibile.

Aldo Giannuli

http://www.aldogiannuli.it/analisi-regionali-matteo-stai-sereno/

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L’Italia ha risposto: “ma anche no!”

Due candidate sconfitte (una massacrata proprio laddove Renzi si era speso di più, in Veneto, l’altra imposta dal leader e rifiutata in una regione “rossa”); la terza candidata vincente solo di misura nella rossissima Umbria; la Lega al secondo posto in Toscana, che si tiene un governatore più vicino a Bersani che a Renzi; la Puglia governata da un leader indipendente che se ne infischia di Renzi e non lo vuole vedere a far campagna elettorale nella sua regione; il vincitore in Campania (grazie a De Mita!) che potrebbe essere sospeso.

Nonostante tutti i quotidiani nazionali e stranieri che l’hanno sostenuto parlino di sconfitta del PD, la dirigenza del partito non ha ammesso errori, battute d’arresto, risultati al di sotto delle aspettative, insuccessi, smacchi né tantomeno sconfitte.

Alessandra Moretti se l’è presa con l’opinione pubblica che “l’ha presa di mira”.

La direzione del PD insiste nel contare le regioni e non gli elettori, se la prende con gli astensionisti, con chi ha votato a sinistra o M5S, con i media non completamente allineati, con un’opposizione interna che, trattata a pesci in faccia per mesi, STRANAMENTE ha remato contro anche al momento del voto.

Capitan Fracassa è convinto di aver vinto pur avendo perso centinaia di migliaia di voti rispetto alle precedenti regionali, alle europee e alle politiche.

A suo tempo avevano apparentemente hanno vinto anche in Emilia Romagna, nonostante l’astensione alle stelle di elettori storicamente molto motivati.

Com’è possibile? si chiedono in molti.

Sono in malafede, ma c’è dell’altro.

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Non è solo che alla leadership del PD piace vincere facile. Il loro problema è che vincono solo se non hanno avversari credibili, se possono segnare a porta vuota e, quando perdono, diventano feroci, non sono disposti all’autocritica perché, stringi stringi, per loro l’agone politico è una faccenda che si riduce alla lotta di potere: conquista, mantenimento e sabotaggio di ogni progetto di ricambio al vertice.

Stiamo parlando di personalità marcatamente narcisistiche, e quindi insicure, rapaci, bramose di conferme:

  • Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza;
  • È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale;
  • Crede di essere “speciale” e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto;
  • Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore;
  • Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
  • Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso;
  • È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
  • Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei;
  • Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo sia);

http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_narcisistico_di_personalit%C3%A0

La leggenda greca di Narciso illustra chiaramente come questa specie di “amore di sé” sia una calamità che nella sua forma estrema sfocia nell’auto-distruzione. È un’infatuazione tipica di chi non sa veramente amare né gli altri né se stesso.

Si può riconoscere la personalità narcisistica anche dalla sua ipersensibilità ad ogni genere di critica, che può esprimesi negandone a priori la validità e, appunto, reagendo con rabbia o depressione.

La personalità narcisista tende a percepire la critica come un attacco ostile e personale, poiché non può immaginare che essa sia giustificata.

Il narcisista è irrelato rispetto al mondo e conseguentemente è solo e spaventato, ma non lo può accettare. È questo senso di solitudine e di paura che viene compensato dalla sua auto-infatuazione narcisistica. Quando la sola protezione contro la sua paura, la sua auto-esaltazione, viene minacciata, la paura affiora e sfocia in furia intensa. L’individuo narcisista conquista il proprio senso di identità gonfiando ego.

I narcisisti non sono in grado di distinguere tra realtà e auto-percezione soggettiva. Emotivamente disconnessi dalla restante umanità, non provano rimorsi, sono ottimi seduttori, per loro le relazioni sono giochi e l’unica regola è che devono poter controllare chi li circonda. Ne consegue che sono spesso malevoli, ingannatori, incoscienti, irresponsabili, manipolatori.

Una volta colta questa dimensione patologica, il resto va da sé (nel PD come nella Lega Nord).

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Capitan Fracassa sa perfettamente che, se emergesse un leader moderato di destra credibile, il PD renziano evaporerebbe, perché perderebbe consensi a sinistra, al centro e a destra (e lo stesso Salvini – vale per lui quanto scritto sopra – ne uscirebbe fortemente ridimensionato: i nuovi voti li ha presi da Forza Italia).

Nessuno è realmente contento di votare per il meno peggio, per una brutta copia dell’originale, o tanto per vincere (“il partito ha sempre ragione”), indipendentemente dall’esito a livello di politiche concretamente attuate (il fine non giustifica ogni mezzo e comunque il fine renziano è deprecabile: lo status quo neoliberista ad oltranza, la sudditanza perpetua nei confronti della NATO).

Fatto sta che i maggiori quotidiani non si sono attenuti all’interpretazione renziana del voto. Questo è il vero smacco. Per i renziani è indispensabile passare per vincenti, perché ne hanno bisogno a livello psicologico e perché una parte dell’elettorato vota solo i vincenti.

Non basterà la visita a sorpresa in mimetica alle nostre truppe di occupazione per recuperare consensi. Se l’astensione rientrerà, sarà per mandarlo a casa, non certo per sostenerlo. Ha seminato vento e raccoglierà solo tempesta, ha ferito di spada e perirà di spada, venne per rottamare e sarà rottamato.

mose_corni_2_300Nel frattempo il Corriere della Sera ha prodotto una lista di direttive dall’alto per il governo, nel tentativo di limitare i danni (è il segnale che questa è l’ultima chance, poi verrà rimosso):

  • Senato elettivo (“con ogni probabilità tornerà a essere elettivo”); Ricomposizione della frattura interna al partito (“Il Pd può andare da solo, ma deve essere unito”); Rimpasto (“la squadra di governo non è all’altezza della sua grande ambizione di cambiare l’Italia”); Più populismo (“deve suscitare dietro di sé un movimento popolare autentico”); Secco no al reddito universale garantito che emanciperebbe i cittadini dal servaggio (“C’è un voto grillino irriducibile, antisistema, velleitario, che sogna di dare mille euro al mese a tutti in cambio di nulla”).

http://www.corriere.it/politica/15_giugno_01/regionali-2015-analisi-voto-cazzullo-9c68a372-07f1-11e5-811d-00d7b670a5d4.shtml

 

 

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