Alla CIA ci sono anche persone eccellenti

Pagliacci torturatori

Cattura

Non è neanche più sconcertante…

L’11 settembre francese visto dagli euroscettici/eurofobi

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L’unica cosa che non funziona del ragionamento di Dezzani, analista estremamente intelligente, è l’uso dell’avverbio “paradossalmente”:

“Le elezioni regionali del 6-13 dicembre nel frattempo si avvicinano e, PARADOSSALMENTE, gli attentati del 13/11 diretti dalla DGSE sembrano aver ulteriormente gonfiato le vele al partito anti-establishment par excellence, ossia il Front National, dato in testa ai sondaggi con il 27% delle intenzioni di voto, contro il 26% del PS ed il 25% dell’UMP19”.
http://federicodezzani.altervista.org/quel-filo-che-ervizi-segreti/

Non c’è nulla di paradossale, se la prospettiva cambia.
Dezzani crede che i servizi segreti deviati lavorino per il governo, ossia che non siano realmente deviati.
E lo crede perché, essendo radicalmente euroscettico, non può immaginare che gli autori di questa strategia della tensione possano essere eurofobi.

Non collega le continue pressioni esterne a Germania e Francia per le loro intese sotto banco con Putin.
Non vede che il progetto europeo si è sfaldato dopo la crisi del 2008 e che quindi la crisi non è stata usata per integrare ulteriormente l’Unione Europea o l’eurozona, ma semmai per dividerla.

E siccome non lo può concepire, non arriva a immaginare che Mossad-CIA-Gladio possano tifare per Marine Le Pen, Strache, Salvini, Farage, ecc., come già accadde negli anni Trenta del secolo scorso, quando le forze sovversive avevano altri nomi ma i medesimi obiettivi: fascistizzare il continente.

La nostra fortuna è che l’Europa, da allora, è molto cambiata e le cose andranno diversamente.

Al Qaeda: i nostri alleati nella Guerra al Terrore

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“I Sukhoi hanno sganciato bombe sui QAEDISTI di Al Nusra a Jisr al Shuqur, quindi su nuclei VICINI AGLI USA”
Corriere della Sera, 2 ottobre 2015

Risoluzione 2170 (2014), adottata il 15 agosto 2014, con cui si condannano le azioni terroristiche e le violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario compiute dallo Stato islamico in Iraq e nel Levante (ISIL) e dal Fronte Al Nusra (ANF) e si precisa che le misure decise a carico di Al-Qaida si applicano anche a carico di questi gruppi(1)
http://www.iusexplorer.it/Riviste/ArticoloRivista?idDocMaster=4459467&idDataBanks=127&idUnitaDoc=0&nVigUnitaDoc=1

Per chi avesse la memoria corta:
“Osama Bin Laden, il nemico numero uno nella lista dei ricercati dei servizi segreti americani, capo dell’organizzazione terroristica di AL QAEDA…Il primo attacco contro gli Stati Uniti risale al 1992, nello Yemen. Da allora, si susseguono gli attentati contro obiettivi occidentali in tutto il mondo. Bin Laden è il mandante degli attentati dell’11 Settembre 2001 contro il World Trade Center e dei successivi attacchi terroristici a Madrid, l’11 Marzo 2004, e a Londra, il 7 luglio 2005”.
Rai Storia

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Morì durante un’escursione in montagna nelle highlands scozzesi un mese dopo un duro editoriale sul The Guardian in cui attaccava ancora una volta la politica estera dell’amministrazione Bush

“Per comprendere a fondo il concetto di bispensiero nel contesto e nell’accezione specifica dell’opus magnum orwelliana, un ottimo esempio è rappresentato dalle dinamiche che stanno alla base della guerra perenne tra gli stati. L’Oceania, all’inizio del racconto, è in guerra contro l’Eurasia ed alleata con l’Estasia: così è scritto su tutti i libri di storia, i giornali, i manifesti propagandistici affissi ai muri e dichiarato da tutti i dispacci diramati attraverso i teleschermi, mediante i quali vengono confermate continue conquiste sul fronte eurasiano. Ogni mese, alcuni prigionieri eurasiani vengono giustiziati in piazza. Tutti sanno e ricordano perfettamente che la situazione è questa e che lo è sempre stata.

Se il nemico era quello, e il nemico rappresentava il male assoluto, non si poteva mai essere stati alleati con esso. Eppure Winston Smith, il protagonista, ricordava che appena quattro anni prima la situazione era l’esatto opposto: il suo Paese era stato in guerra con l’Estasia e alleato con l’Eurasia; e ciò che lo spaventava enormemente era che lui sembrava essere l’unico a ricordare quella nozione. Quella, così come tante altre”.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bispensiero

L’Occidente è governato da psicopatici. Che si fa? Continuiamo a farci del male?

Dyson_cover_stampahttp://www.codiceedizioni.it/libri/psicopatici-al-potere/

Negli Stati Uniti ci sono aziende private che spiano gli studenti sui social media per conto dei dirigenti scolastici, riferendo di eventuali comportamenti anomali (Cyber snoops track students’ activity, Politico, 21 marzo 2015) e la polizia, nel corso di un’indagine, può registrare qualunque telefonata che si svolga in un isolato, anche quelle di persone totalmente estranee ai fatti, con un apparecchio ottenuto in cambio della promessa di non divulgarne l’esistenza e l’uso da parte delle forze dell’ordine (A Police Gadget Tracks Phones? Shhh! It’s Secret, New York Times, 16 marzo 2015).

Si è anche scoperto che:

Che fare?
Il treno del cambiamento sta arrivando e sta a noi farlo arrivare a destinazione
http://www.futurables.com/2015/03/28/ce-un-nuovo-sceriffo-in-citta-il-secolo-cinese-da-kant-a-canton/

Aggiornamenti
https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles/posts

Chi istiga alla protesta anti-Putin lo fa da WASHINGTON (sorpresona!)

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So, the ones calling for Anti-Putin Rallies on 15/01/15 in Moscow are … … in Washington D.C.! via @ofehr_en pic.twitter.com/U4Gc4r9DRa

— EnaLolena (@EnaLolena) December 29, 2014

Ebola nazista – una guerra mondiale evitabilissima

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Il nazismo è l’equivalente ideologico di Ebola, è la veste politica della psicopatia: la rivendicazione da parte del forte del diritto inalienabile di schiacciare il debole (Cloud Atlas – uno studio antropologico del libro e del film), che si combina con la mentalità Borg dell’assimilazione imperialista (così rara al di fuori dell’Europa e delle sue ex-colonie: laCina, nel corso della sua storia millenaria, avrebbe potuto colonizzare l’Australia, le coste africane dell’Oceano Indiano e perfino la costa pacifica dal Canada al Messico: aveva i mezzi e le conoscenze per farlo, ma non ha sentito il bisogno di farlo).

Questo virus ideologico è sempre esistito e muta adattandosi alle circostanze (Paul Levy, The Greatest Epidemic Sickness Known to Humanity, Reality Sandwich, 2011).

Non è mai stato sradicato, perché fa parte della natura umana, con una particolare incidenza tra i “bianchi”, in questo stadio evolutivo. Dopo la seconda guerra mondiale Stati Uniti (Operazione Paperclip), Regno Unito, Unione Sovietica e, in grado minore, alcuni paesi sudamericani (La fuga dei criminali nazisti verso l’Argentina di Perón > Operazione Condor), hanno deliberatamente introdotto il contagio al loro interno (scienziati, spie, ufficiali, tecnici, ecc.), sperando di ricavarne un vantaggio.

Per la verità gli Stati Uniti erano già stati contagiati precedentemente, ma Roosevelt era riuscito a contenere l’epidemia:

Nel 1934 fu coinvolto in una controversia nota come il Business Plot quando riferì a una commissione d’inchiesta del Congresso che un gruppo di ricchi industriali lo aveva avvicinato per guidare un colpo di Stato per rovesciare Franklin D. Roosevelt. Le persone che furono coinvolte negarono l’esistenza di un complotto, e i media ridicolizzarono le dichiarazioni. Il rapporto finale della commissione stabilì che c’erano prove dell’esistenza di tale complotto, ma non venne intentata nessuna accusa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Smedley_Butler

http://www.corrieredellepuglie.com/index.php/2013/07/la-famiglia-bush-e-i-nazisti/

La CIA è stata progressivamente nazificata (Reinhard Gellen, Allen Dulles – cf. In Cold War, U.S. Spy Agencies Used 1,000 Nazis, New York Times, 26 ottobre 2014) e il contagio è diventato inarrestabile dopo l’assassinio dei Kennedy (JFK and the Unspeakable: Why He Died and Why It Matters).

http://www.carlbernstein.com/magazine_cia_and_media.php

I nazisti sono dunque riusciti a riciclarsi ed infiltrarsi nelle democrazie occidentali, conquistando un’influenza sempre maggiore:

Svolgendo delle ricerche per un documentario su Jacques Vergès, ho cominciato a interessarmi a uno dei suoi casi, quello di Klaus Barbie. Non era soltanto una storia straordinaria e incredibile, ma conteneva tutti gli elementi fondamentali presenti nel mondo contemporaneo. I nostri governi utilizzano ancora delle organizzazioni e degli individui discutibili al servizio delle loro cause e poi ne pagano le conseguenze. Consideriamo, per esempio, il sostegno degli Stati Uniti ai talebani negli anni ottanta o quello riservato a Saddam Hussein nello stesso periodo. Io volevo mostrare come, anche se ci viene insegnato che il nazismo è stato battuto alla fine della Seconda guerra mondiale, nella realtà ha continuato a essere sfruttato dai vincitori per costruire il mondo in cui viviamo oggi. Il film avrebbe anche potuto intitolarsi “Come i nazisti hanno vinto la guerra”

http://archivio.feltrinellieditore.it/IntervistaInterna?id_int=2377

Una delle grandi scoperte che ho fatto – e che ha reso eccitante tutto il film – è che Barbie ha ricoperto un ruolo importante nella cattura del Che. Improvvisamente, era possibile vedere con chiarezza il legame tra il Vecchio e il Nuovo mondo. Si poteva notare come Barbie avesse sfruttato le sue conoscenze della Seconda guerra mondiale e le avesse messe al servizio della lotta al comunismo negli anni sessanta. E questo non ha fatto che confermare la mia tesi di partenza: Barbie ha condotto una sola e unica battaglia nel corso di tutta la sua vita.

http://archivio.feltrinellieditore.it/SchedaTesti?id_testo=2513&id_int=2377

Ma non hanno neppure risparmiato l’altro blocco e in particolare Ucraina e Russia, fuoriuscendo dalla DDR e dalle file dei collaborazionisti del Terzo Reich. Svoboda e Settore Destro, in Ucraina, sono gli eredi di quel collaborazionismo, ma sono solo la manovalanza, la carne da cannone.

I burattinai, in Russia come in Ucraina come altrove, controllano il settore finanziario e Putin non è stato scelto per caso per guidare la Russia: c’è una guerra.

Anche la politica di paesi occupati dal Terzo Reich, come Francia e Italia, è stata pesantemente condizionata dal virus:

I nazisti che hanno vinto: le brillanti carriere delle SS nel dopoguerra” di Fabrizio Calvi. Casale Monferrato (AL): Piemme, 2007.

http://www.amazon.it/nazisti-vinto-brillanti-carriere-dopoguerra/dp/8838461953

L’attentato del Petit-Clamart (Charles De Gaulle)

http://win.storiain.net/arret/num198/artic1.asp

Diarrea, vomito, emorragie, complicazioni al sistema nervoso: come Ebola, il “nazismo” (l’inception che chiamiamo comunemente nazismo anche se Hitler, o per meglio dire Karl Haushofer & co., non hanno inventato nulla di nuovo) costringe il corpo a cercare di espellerlo per poter contagiare altri corpi.

Non c’è niente di intrinsecamente sbagliato nell’America: gli Stati Uniti sono malati e vanno curati, senza farli morire.

I leader BRICS, Cristina Fernández de Kirchner e vari leader latinoamericani (non tutti di sinistra),  forse papa Francesco, vari politici occidentali non di primo piano – sostenuti da certi interessi forti che cominciano a sentirsi fortemente minacciati –, e vari leader africani e asiatici – ciascuno a modo suo, con i propri limiti e difetti, tenendo conto del contesto socio-culturale e storico in cui opera –, stanno impegnandosi a contrastare la pandemia (Esercizi di analisi predittiva per il periodo 2015-2020, FuturAbles, 7 novembre 2014).
L’obiettivo è quello di evitare che la crono-linea (timeline) su cui ci troviamo possa esser dirottata in direzione di una crono-linea che sia la prosecuzione di un passato alternativo in cui il Terzo Reich ha vinto apertamente e clamorosamente e il “nazismo” non ha dovuto travestirsi per darsi una seconda chance (cf. Viviamo in un multiverso? Wired, 11 aprile 2014).

*****

12 novembre 2014, 17:00 circa: sonda spaziale atterra su una cometa;
12 novembre 2014, 15:00 circa: nessun satellite americano riesce a documentare un’invasione russa 8blindati, artiglieria e truppe). denunciata dal generale Philip Breedlove [breed love, not war], comandante supremo della NATO in Europa. Il 13 novembre la notizia dell'”invasione russa” è svanita dai quotidiani.
13 novembre 2014: gli inquirenti olandesi stanno ancora attendendo (invano) le prove satellitari promesse dagli americani che dovrebbero dimostrare che il volo MH17 è stato tirato giù dai ribelli novorussi, il 17 luglio 2014.
misteri tecnologici…

L’arte della propaganda si basa su una tecnica fondamentale: trovare la via del cuore delle grandi masse; capire ed esprimere il loro mondo, rappresentare i loro sentimenti…Il modo di sentire del popolo non è tortuoso ma semplice ed elementare. Mancano in esso sfumature sottili o articolazioni composite; lo schema di interpretazione del mondo ha solo due poli: positivo o negativo, vero o falso, giusto o ingiusto, bene o male.

Può darsi che il popolo sia corrotto, fin nelle pieghe più nascoste del suo sentimento, ma esso non è mai consapevolmente malvagio. È dunque assai più facile coinvolgerlo in una grande piuttosto che in una piccola bugia, appunto per la semplicità del suo modo di sentire. Anche la massa, infatti, è spesso bugiarda nelle piccole cose, ma si vergognerebbe certo di esserlo in quelle importanti. Se la menzogna è di proporzioni iperboliche, alla gente non verrà neanche in mente che sia possibile architettare una così profonda falsificazione della verità.

Le grandi masse hanno una capacità di ricezione assai limitata, un’intelligenza modesta, una memoria debole. Perché una propaganda sia efficace deve basarsi quindi su pochissimi punti, ripetuti incessantemente, finché anche l’uomo più rozzo sia indotto a ripeterli di continuo così da imprimerli nel profondo della sua coscienza innocente.

Non bisogna esitare a scatenare sull’avversario un fuoco continuo di menzogne e calunnie, fino a provocare uno stato di isterismo collettivo: a questo punto, per riottenere la pace, il popolo sarà disposto a sacrificare la vittima prescelta.

Adolf Hitler

*****

NOTA BENE: I “buoni”, in questa storia, non sono angelici. Fanno i loro interessi e, nel migliore dei casi, gli interessi della nazione che governano. Hanno semplicemente capito che possono disciplinare il loro egoismo e passarsela alla grande senza devastare il pianeta e l’umanità (egoismo illuminato).

Questo è il meglio che passa il convento in questo stadio evolutivo dell’umanità. Chi si contenta gode. Però ogni piccolo sforzo a livello micro si riverbera a livello macro, quindi non sottovaluterei i contributi dei singoli.

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ULTERIORI LETTURE:

Family of Secrets: The Bush Dynasty, the Powerful Forces That Put It in the White House, and What Their Influence Means for America

Someone Would Have Talked: The Assassination of President John F. Kennedy and the Conspiracy to Mislead History

An Act of State: The Execution of Martin Luther King, New and Updated Edition

The Fifty-Year Wound: How America’s Cold War Victory Has Shaped Our World

War is a Racket: The Antiwar Classic by America’s Most Decorated Soldier

Wilson’s Ghost: Reducing the Risk of Conflict, Killing, and Catastrophe in the 21st Century

Open Veins of Latin America: Five Centuries of the Pillage of a Continent

Web of Deceit: The History of Western Complicity in Iraq, from Churchill to Kennedy to George W. Bush

Legacy of Ashes: The History of the CIA

House of War: The Pentagon and the Disastrous Rise of American Power

Fog Facts: Searching for Truth in the Land of Spin

Lost History: Contras, Cocaine, the Press & ‘Project Truth’

Weapons of Mass Deception: The Uses of Propaganda in Bush’s War on Iraq

American Fascists: The Christian Right and the War On America

Putin, Villepin, il nuovo e il vecchio ordine mondiale – quel che i media italiani non riportano

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Putin e Villepin a Sochi

 

AGGIORNAMENTO DEL 1 NOVEMBRE 2014: MIA TRADUZIONE QUASI INTEGRALE DEL DISCORSO DI PUTIN:

http://www.futurables.com/2014/11/01/il-nascente-nuovo-ordine-mondiale-post-coloniale/

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CONTESTO STORICO DELL’INCONTRO DEL CLUB INTERNAZIONALE DI VALDAÏ A SOCHI, TENUTOSI QUALCHE GIORNO FA.

Ribadisco ancora una volta che Putin non è certo un angelo. Ha più di uno scheletro nell’armadio e incarna il tipo di leader messianico che piace a una nazione distrutta dalle mafie finanziarie locali ed internazionali ma non può e non deve rappresentare la politica di questo secolo.

Il futuro non può essere una costante riproposizione di obamamanie, putinmanie, renzismi, ecc. Possiamo trovare delle alternative all’oligarchismo che siano autenticamente democratiche e meno populiste e paternaliste.

Senza peraltro dimenticare che Obama, Renzi e Blair sono dei populisti al servizio delle oligarchie transnazionali e quindi rappresentano il peggio del peggio.

Putin si è trovato ad essere prescelto dalla fazione vittoriosa (eurasiatica) dell’establishment russo per guidare la nazione in direzione opposta a quella prediletta dall’altra fazione (euro-atlantista) che aveva scelto Eltsin e ora punta sull’oligarca ed ex petroliere Khodorkovsky.

Per poter restare in sella Putin ha dovuto trovare il modo di compiacere interessi militari, mafiosi ed affaristici vari, nazionali ed internazionali, senza lasciarci la pelle. Non è un ruolo per anime belle, come hanno potuto constatare i fratelli Kennedy e specialmente il grande JFK, che arrivò al potere grazie alla mafia e a delle elezioni truccate (Was Kennedy Tied to the Mob? National Geographic, 23 ottobre 2013), per poi essere assassinato dalla CIA progressivamente nazificata (letteralmente: Reinhard Gellen, Allen Dulles – cf. In Cold War, U.S. Spy Agencies Used 1,000 Nazis, New York Times, 26 ottobre 2014; JFK and the Unspeakable: Why He Died and Why It Matters).

Un caso analogo è quello di Charles De Gaulle, un altro statista particolarmente amato (un’ammirazione del tutto giustificata, come per JFK) che dovette scendere a compromessi con certi ambienti influenti (Marcel Francisci) per poter portare a termine la sua missione, in circostanze indescrivibilmente pericolose (L’attentato del Petit-Clamart).

Io credo che la storia condannerà Blair, Bush, Cheney, Netanyahu, Obama (Vote all you want. The secret government won’t change, Boston Globe, 19 October 2014), mentre paragonerà Putin a De Gaulle e Villepin ad Hammarskjöld (ucciso da inglesi e belgi, cosa che ovviamente mi auguro non accada a Villepin).

CONTESTO INTERNAZIONALE DELL’INCONTRO DEL CLUB INTERNAZIONALE DI VALDAÏ A SOCHI, TENUTOSI QUALCHE GIORNO FA.

Papa Bergoglio ha ragione: una guerra mondiale è già in corso e la propaganda (la demonizzazione dell’avversario, es. “sottomarino russo in Svezia”) è già ai massimi livelli di intensità.

George Soros – il macellaio delle economie emergenti – ci ha infatti spiegato che dovremmo adottare un’economia di guerra contro la Russia perché Putin non si fermerà all’Ucraina ma minaccia l’esistenza stessa dell’Unione Europea e della NATO. (Wake Up, Europe, The New York Review of Books, 23 ottobre 2014).

Questa guerra si combatte intorno all’egemonia del dollaro e quindi degli Stati Uniti. Ci volle la Seconda Guerra Mondiale per far accettare al Regno Unito la fine dell’egemonia della sterlina e la fine dell’impero. Ora è il turno dell’impero atlantico. L’economia anglo-americana è stata gonfiata a dismisura dai quantitative easing (produzione di denaro da parte delle Banche Centrali), tradottisi in bolle speculative immobiliari e borsistiche (Bolla immobiliare nella ripresa inglese, Sole 24 Ore, 9 ottobre 2013; IMF warns UK government over housing bubble risk, BBC, 6 giugno 2014; This is no recovery, this is a bubble – and it will burst, Guardian, 24 febbraio 2014; Stock market bubble warnings grow louder, CNN, 19 agosto 2014; Donald Trump Tells Americans to Prepare For ‘Financial Ruin’, Money News, 25 ottobre 2014).

Intanto sempre più statunitensi rinunciano alla cittadinanza americana (More Americans Renounce Citizenship, With 2014 on Pace for a Record, Washington Post, 24 Ottobre 2014) e continuano implacabili i suicidi o morti accidentali di banchieri (Another Deutsche Banker And Former SEC Enforcement Attorney Commits Suicide, ZeroHedge, 25 ottobre 2014)

I BRICS (se Rousseff riuscirà a vincere le elezioni in Brasile) stanno seguendo l’adagio cinese – “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico” –, conosci del fatto che un conflitto armato globale sarebbe deleterio anche per i vincitori. È una guerra di propaganda: vince chi convince l’opinione pubblica internazionale che l’avversario è il perdente. Per una vittoria dei BRICS è sufficiente che gli Stati Uniti non siano più visti come la superpotenza economica dominante, ma un’economia fondamentale, tra le altre, con una valuta importante, tra le altre. A quel punto Washington non potrebbe più finanziare le sue basi militari all’estero e un nuovo ordine multipolare diventerebbe realtà (in teoria sarebbe il passaggio da un suffragio ristretto al suffragio universale). Il loro calcolo, tratto dai precetti delle arti marziali, è che l’aggressività e la forza dell’avversario possono essere impiegate contro di lui per bloccarlo (senza ucciderlo).

Come ha capito Soros, Mosca attende pazientemente che tutte le contraddizioni del nuovo corso ucraino esplodano durante il prossimo inverno e che l’Europa trovi la forza di rifiutarsi di fare il lacchè della Casa Bianca e cominci a perseguire i propri interessi, invece di quelli americani (La crisi ucraina vista da Mosca, FuturAbles, 2 settembre 2014).

Questo era il quadro necessario a capire gli interventi di Dominique de Villepin (ex primo ministro francese, probabilmente destinato a governare la Francia sotto la presidenza di un Sarkozy che ha imparato la lezione, dal 2017 in poi, o forse anche prima) e di Vladimir Putin.

Questi sono i passaggi chiave del discorso di Villepin (24 ottobre 2014)

Il mondo contemporaneo è lacerato dalla violazione di ogni regola. Un gioco in cui ci sono delle regole che vengono rispettate è migliore di un gioco senza regole: è più prevedibile, stabile e sicuro. Il diritto internazionale è stato inventato per questo motivo. Le regole internazionali danno spazio alle interpretazioni e non c’è più un’interpretazione condivisa del diritto internazionale. Pensiamo per esempio al Kosovo, con un intervento militare occidentale “giustificato” dal principio di autodeterminazione, o alla Libia, con il principio della “responsabilità di proteggere” che è stato interpretato come autorizzazione ad un “cambio di regime”, o infine alla Crimea, di nuovo in nome dell’autodeterminazione.

Non esiste neppure un accordo su chi e come debba far valere le regole del diritto internazionale (Iraq 2003, Siria e Iraq 2014).

Le regole del gioco internazionale non funzionano più principalmente a causa di un senso di umiliazione che è il risultato di due secoli di dominio occidentale che è arrivato al crepuscolo e sta per cedere il testimone a un mondo multipolare.

Un ventennio di unilateralismo ha provocato nuove frustrazioni e senso di emarginazione in Medio Oriente, così come qui in Russia. È l’effetto di un approccio all’insegna dei due pesi e due misure.

Questo sentimento di umiliazione, infine, è il risultato della fragilità degli stati nazionali nella globalizzazione. Gli stati sono stati indeboliti e i dubbi serpeggiano all’interno delle nazioni. Si è creata una spirale di sfiducia che presto degenera in una spirale di forza e violenza. In questo contesto molti credono che la forza possa essere una scorciatoia per risolvere i problemi, ma non lo è. Si indeboliscono ulteriormente le regole comuni, fino ad arrivare al punto di rottura.

I maggiori rischi del presente.

In primo luogo la diffusione del terrorismo barbaro in Medio Oriente (ISIS).

Il terrorismo trova terreno fertile nelle frustrazioni e paure dei popoli del Medio Oriente, soprattutto sunniti e sciiti che si spingono a vicenda verso nuove radicalizzazioni, ma il terrorismo cresce anche per via dei ripensamenti degli Stati nazionali, che sperano di poter risolvere vecchi conflitti in un nuovo clima, a Riyad, a Teheran o ad Ankara. Infine il terrorismo aumenta quando lo si combatte con la forza, perché moltiplica le frustrazioni. Permettetemi di dire senza mezzi termini che questa guerra non può essere vinta con la forza militare, come non si è vinto in Afghanistan, in Iraq, in Libia.

La seconda sfida è la situazione qui in Europa con l’Ucraina, uno stato diviso e debole. Con il problema della Crimea e la situazione di Donbass siamo entrati in un ciclo di sfiducia e sanzioni. Nessuno è in grado di immaginare una via d’uscita, anche se il cessate il fuoco firmato nel mese di settembre sembra alleggerire la tensione. Nessuno ha interesse a vedere l’Ucraina diventare un nuovo conflitto congelato.

La terza sfida è l’Iran e la questione della non-proliferazione nucleare. Un accordo deve essere trovato prima del 24 novembre, ma le condizioni non sembrano ancora essere state soddisfatte, perché la diffidenza si è accumulata sul tavolo delle trattative.

Si dovrebbero anche citare le questioni di Ebola e dei profughi.

C’è un solo modo di risolvere queste crisi: il rispetto reciproco e il rispetto del diritto internazionale. Bisogna tener conto degli interessi di tutte le parti.

La considerazione per la pari dignità di tutte le persone, di tutti gli stati-nazione è la fonte di tutte le regole. Lo dico questo come gollista, per il quale la dignità delle nazioni, la loro memoria, la loro identità è la chiave della storia del genere umano.

1. Il rispetto delle regole, una diplomazia attiva e pragmatica, dotata di una strategia politica.

L’intervento militare deve sempre essere limitato e deciso di comune accordo, giuridicamente solido e sotto l’autorità delle Nazioni Unite. Nel 2003 la Russia del presidente Putin, la Germania e la Francia erano schierate assieme contro l’azione unilaterale in Iraq, a difesa delle prerogative ONU.

Per battere ISIS servono:

un governo iracheno più inclusivo che dia più spazio ai sunniti nell’amministrazione e nell’esercito; un accordo in Siria che porti a un governo di transizione, unisca le forze siriane contro ISIS ed eviti che la crisi siriana debordi in Libano e Giordania; una strategia che disinneschi le tensioni tra sciiti e sunniti, a partire da migliori relazioni tra Arabia Saudita e Iran; una strategia che ricomponga tutte le fratture esistenti in Medio Oriente e questo significa anche il riconoscimento di uno Stato palestinese con il nuovo governo unione di Fatah e Hamas.

2. Un mondo basato sul rispetto vuol dire cooperazione pragmatica.

Il mondo ha bisogno della Russia. Non si possono risolvere le crisi medio-orientali o raggiungere un accordo con l’Iran senza la Russia. La Russia, a sua volta, ha bisogno anche lei del mondo, in particolare per la sua ripresa economica e la diversificazione industriale. L’Europa e la Russia hanno un destino comune e un futuro comune. C’è bisogno di dialogo, di una visione di prosperità e di sicurezza comune e nuovi simboli, scambi e collaborazioni, progetti infrastrutturali comuni che leghino il continente. L’Europa rappresenta la metà delle esportazioni russe. Sarebbe utile una riunione ad alto livello di personalità della società civile, artisti, intellettuali, ex dirigenti, uomini d’affari che riescano a formulare assieme una tale visione di un futuro comune. La NATO dev’essere smantellata perché è obsoleta (In realtà lui dice: “l’architettura della sicurezza europea dev’essere fondamentalmente rivista. Bisogna elaborare nuovi progetti adatti alle realtà del mondo di oggi, se vogliamo essere credibili” = basta NATO).

3. Rispetto significa dialogo tra pari.

Se il dialogo con l’Iran fallisce le fazioni più estremiste ne usciranno rafforzate. La crisi ucraina può essere risolta con un gruppo di contatto che comprenda rappresentanti di Ucraina, Russia, Germania, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. Solo così ci sarà il peso politico e finanziario per affrontare i vari aspetti di questa crisi. Bisogna procedere oltre il cessate il fuoco concordato a Minsk. Francia, Germania e Polonia devono costituire un gruppo permanente di contatto e che abbia un’influenza decisiva.

Un mondo in cui prevale l’umiliazione è un mondo in cui alla fine perdono tutti. Il mondo che ci serve è un mondo di confronto nel rispetto delle differenze, della storia, della sovranità ed uguaglianza delle nazioni e dei popoli. Lo spirito che ci serve è quello della visita di De Gaulle a Mosca, uno spirito di pace e dialogo. Francia e Germania si sono scontrate per secoli, ma alla fine si è riusciti a costruire una solida riconciliazione. Questo è possibile farlo in tutto il mondo.

http://www.republiquesolidaire.fr/12338-dominique-de-villepin-%C2%ABil-n%E2%80%99y-a-pas-d%E2%80%99issue-par-les-armes%C2%BB-el-watan-15102014/

DICHIARAZIONI DI PUTIN ALLA RIUNIONE DEL CLUB INTERNAZIONALE “VALDAI”.

“Il benessere degli stessi Stati Uniti in gran parte dipende dalla fiducia degli investitori, dei detentori stranieri del dollaro e dei titoli americani. La credibilità, ovviamente, viene minata. I segni di delusione dei frutti della globalizzazione oggi sono presenti in molti Paesi. A mio parere, i nostri amici americani stanno tagliando il ramo su cui sono seduti. Non si può mescolare la politica e l’economia, ma proprio questo ora sta accadendo”.

“Le sanzioni, naturalmente, ci disturbano. Con queste sanzioni stanno cercando di farci danno, bloccare il nostro sviluppo, spingere all’autoisolamento in politica, economia, cultura, spingerci cioè verso l’arretratezza. Ma il mondo, voglio sottolineare, come ho già detto e ribadisco, il mondo è cambiato radicalmente”.

“Auspico la normalizzazione delle relazioni russo-ucraine ed il loro sviluppo. Mi sembra che sia inevitabile”.

“I fattori di rischio non arrivano solo dalle controversie interstatali, ma anche dall’instabilità interna dei singoli Stati, soprattutto quando si tratta di Paesi situati all’incrocio degli interessi geopolitici dei grandi Stati, o sulle linee di faglia storico-culturali ed economiche. L’Ucraina, di cui certamente si è parlato molto, e ne parleremo ancora, è uno degli esempi di questo tipo di conflitto che ha un impatto sulla distribuzione mondiale delle forze e penso che non sia l’ultima“.

“Per quanto riguarda il mio atteggiamento verso l’Ucraina come Stato sovrano, non ho mai messo in discussione il fatto che l’Ucraina è uno Stato moderno, a pieno titolo, sovrano ed europeo. Un’altra cosa è che la storia della formazione dell’Ucraina nei suoi confini attuali è un processo piuttosto complicato” (= la Crimea e la Novorossia sono regioni aggregate all’Ucraina senza essere ucraine e non si può ignorare questo fatto, negando il diritto all’autonomia – NB Putin fin dal principio ha chiesto un’ampia autonomia per il Donbas in un’Ucraina federale e ha criticato pubblicamente le spinte separatiste russofone – in Crimea è intervenuto per salvare la base di Sebastopoli, che per la Russia è importante quanto Key West lo è stata per gli USA fino agli anni Settanta).

“Noi insistiamo sul proseguimento dei negoziati. Noi siamo non solo a favore dei negoziati, insistiamo sul proseguimento dei negoziati per la riduzione degli arsenali nucleari. Meno ci sono armi nucleari nel mondo, meglio è. E siamo pronti a un confronto molto serio in merito al disarmo nucleare”.

Già oggi è aumentata bruscamente la probabilità di una serie di conflitti violenti, con partecipazione se non diretta, almeno indiretta delle grandi potenze. Intanto il fattore di rischio è diventano non le solite contraddizioni interstatali, ma anche l’instabilità interna dei singoli Stati

I nostri colleghi  stavano cercando di gestire in qualche modo questi processi, usare i conflitti regionali, progettare le rivoluzioni colorate nei propri interessi, ma il genio è uscito dalla bottiglia e ora non sanno bene come gestirlo, neanche gli stessi autori della teoria del caos controllato. Tra di loro ci sono sbandamento e confusione”

Oggi si sentono dichiarazioni in merito al fatto che la Russia si stia ritirando dall’Europa, che è alla ricerca di altri partner, in particolare in Asia. Voglio dire che questo non è assolutamente così. La nostra politica nella regione Asia-Pacifico è attiva non da oggi e non in relazione alle sanzioni, ma ha più di qualche anno. Siamo partiti, come molti altri Paesi, tra cui i Paesi occidentali, dal fatto che l’Oriente occupa un posto sempre più importante nell’economia e nella politica”.

“Non si può non prenderlo in considerazione, voglio sottolineare, tutti lo fanno, e anche noi lo faremo, tanto che abbiamo una gran parte del territorio in Asia. Perché non dobbiamo usare i nostri vantaggi? Sarebbe miope“.

“Da dove provengono le nuove reclute [di ISIS]? In Iraq dopo il rovesciamento di Saddam Hussein sono state distrutte le istituzioni dello Stato, compreso l’esercito. Noi a suo tempo abbiamo detto, state attenti a dove avete cacciato queste persone sulla strada, a cosa faranno, a non dimenticare che loro erano al timone di un Paese abbastanza grande. In che cosa li state trasformando? Qual è il risultato? Decine di migliaia di soldati e ufficiali, ex attivisti del partito Baath buttati sulla strada, oggi si uniscono ai guerriglieri. Forse  è qui che si nascosta la capacità dell’ISIS? Agiscono davvero molto efficacemente dal un punto di vista militare, sono professionisti“.

Cosa ci attenderebbe se preferissimo vivere non secondo le regole, anche se severe e scomode, ma del tutto senza regole? E questo scenario è abbastanza reale, non ci si può escludere, data l’intensità della situazione nel mondo”

“La formazione del cosiddetto mondo policentrico … di per sé non rafforza né determina la stabilità. Al contrario, il compito di raggiungere un equilibrio globale si trasforma in un rompicapo abbastanza complesso, in un’equazione a più incognite”

“Ritenevo e ritengo che le sanzioni politicizzate sono state un errore che causa danni a tutti”

I progetti economici congiunti, gli investimenti reciproci oggettivamente avvicinano i Paesi, aiutano ad ammortizzare i problemi attuali nelle relazioni internazionali. Tuttavia oggi la comunità globale del business è sottoposta a pressioni senza precedenti da parte dei governi occidentali”.

Che business può esserci, quali attività, dove trovare convenienza economica, pragmatismo quando si lancia lo slogan: “La Patria è in pericolo, il mondo libero è in pericolo, la democrazia è in pericolo?”.

“Non importa chi nella propaganda americana prende il posto dell’URSS come principale avversario: l’Iran, come un Paese che aspiri alla tecnologia nucleare, la Cina che è la prima economia del mondo, o la Russia come superpotenza nucleare. Tentativi di tracciare le linee di demarcazione, fare coalizioni sulla base del principio non del “per” ma del “contro”, creare nuovi nemici, come durante la guerra fredda. E tutto ciò per conseguire il diritto di dettare legge, internazionalmente”.

“Tali tentativi non solo deformano fortemente la realtà, ma entrano in contraddizione con la diversità del mondo. Tali passi inevitabilmente provocheranno una resistenza, una risposta e porteranno a un effetto controproducente”.

Il mondo unipolare era scomodo, “insostenibile” e difficile da gestire per lo stesso cosiddetto leader “autonominato”… Da qui nascono i tentativi odierni, ormai già in una nuova fase storica, di ricreare una specie di mondo “quasi bipolare” e il sistema “quasi bipolare” come un modello pratico in cui riprodurre, in questo caso, la leadership americana“.

“A volte sembra che i nostri colleghi e amici lottino costantemente con i risultati della loro politica. Proiettano la propria potenza per eliminare dei rischi che si sono creati loro stessi, pagando per questo un prezzo sempre crescente

Circolano rapporti che indicano che un certo numero di leader mondiali sia apertamente sotto ricatto. Non è senza ragione che il ‘Grande Fratello’ sta spendendo miliardi di dollari per la sorveglianza di tutto il mondo, compresi gli alleati più stretti.

Proviamo a chiederci quanto questa situazione ci possa stare bene, quanto ci sentiamo al sicuro, felici di vivere in questo mondo, e quanto equo e razionale sia diventato. Forse non abbiamo reali motivi per preoccuparci, obiettare e porre domande imbarazzanti? Forse lo status eccezionale degli Stati Uniti e il modo in cui stanno portando avanti la loro leadership in realtà è una benedizione per tutti noi, e la loro ingerenza negli eventi in tutto il mondo sta portando la pace, la prosperità, il progresso, la crescita e la democrazia, e dovremmo magari solo rilassarci e godercela?

Ebbene, lasciatemi dire che non è questo il caso, assolutamente no”.

http://italian.ruvr.ru/2014_10_24/Vladimir-Putin-partecipa-al-forum-di-discussione-Valdai-0801/
http://eng.kremlin.ru/news/23137

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La crisi egiziana in 23 cinguettii – il vaso di Pandora è scoperchiato

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  1. – il regime golpista s’inventa un legame tra Fratelli Musulmani e Al Qaeda: a quando l’accusa di detenere armi di distruzione di massa?
  2. – sto ancora aspettando le prove del legame tra Al Qaeda e Saddam Hussein: dovremo aspettare all’infinito anche in questo caso?
  3. – Morsi non uccideva, non arrestava in massa, non torturava. L’esercito sì, prima e dopo di lui. Chi è terrorista?
  4. – la costituzione approvata con un referendum a dicembre 2012 conteneva le stesse disposizioni sulla Sharia della costituzione del 1971. Com’è che il “popolo” si è convertito al laicismo nel giro di pochi mesi?
  5. – la moglie del Videla egiziano, al-Sisi, indossa il niqab (velo integrale): è questo il campione dell’anti-islamismo?
  6. – il premier egiziano ad interim ha raccomandato lo scioglimento dei Fratelli Musulmani, giusto per impedire che possano trionfare nuovamente alle prossime elezioni. In genere questo si chiama fascismo. Lo facevano le dittature sudamericane contro i comunisti, i socialisti e i socialdemocratici.
  7. – nessun giornalista straniero sarà accreditato in Egitto senza l’approvazione dell’intelligence del regime e dell’esercito.
  8. – cecchini totalmente fuori controllo: sparano a donne e persino alle auto sull’autostrada per l’aeroporto http://www.independent.co.uk/news/world/africa/the-police-keep-firing-the-bodies-pile-up-in-cairo-bloodbaths-are-now-a-daily-occurrence-8771529.html
  9. – musulmani hanno formato una catena per proteggere una chiesa cristiana copta durante una messa: il mondo come potrebbe essere, se l’Occidente non continuasse a interferire https://www.facebook.com/photo.php?fbid=570460449683829&l=ea081c8eb3
  10. Lockheed Martin, Northrop Grunman, General Electric, Boeing, Sikorsky sono i principali beneficiari dei miliardi di dollari che i contribuenti americani sono stati costretti e sono ancora costretti a versare all’esercito egiziano annualmente
  11. – il fascismo che non è fascismo, la democrazia che non è democrazia, il golpe che non è golpe, il massacro che non è massacro – Orwell preveggente
  12. – Invece di usare gli idranti, Sisi è andato subito al sodo, il sodo del piombo: esperti pensano che la terribile repressione doveva servire a indurre i Fratelli Musulmani a ricorrere alla violenza, e fornire così una protesta per farsi massacrare più rapidamente e massicciamente http://www.nytimes.com/2013/08/17/world/middleeast/attacks-on-protesters-in-cairo-were-calculated-to-provoke-some-say.html?_r=0 …
  13. – al-Sisi – il Pinochet egiziano – ha accusato Morsi di aver complottato con Hamas, il nemico storico di Israele
  14. – Non funziona sempre come a Tienanmen. I tank egiziani falciano con il piombo un manifestante disarmato, invece di manovrare http://www.youtube.com/watch?v=BhaEM_2QC9g&feature=youtu.be
  15. – il messaggio a reti unificate dei media controllati dai golpisti: “L’Egitto combatte i terroristi”
  16. – Turchia, Iran, Hezbollah, Hamas schierati con Morsi / Tony Blair, neocon, sionisti, Israele, Arabia Saudita (12 milioni di dollari a fondo perduto), salafiti (destra islamista: 28% dell’elettorato egiziano che considera i fratelli musulmani moderati), leghisti e destre radicali occidentali con al-Sisi
  17. – se Morsi avesse ordinato queste stragi – prima mensili, ora quotidiane – come avrebbero reagito i leader e media occidentali?
  18. – dittatura militarista golpista sospinta da masse tripudianti che approvano il massacro degli avversari: un tempo si chiamava fascismo
  19. – dopo i primi 2 massacri “Skull&Bones” Kerry ribadiva che l’esercito era intervenuto per “ripristinare la democrazia”. Dopo i 700 morti del terzo eccidio parla di “eventi deplorevoli”. Nessuna condanna.
  20. – la Danimarca ha interrotto ogni accordo economico con l’Egitto. Obama li ha confermati.
  21. – come mai il dittatore Sisi non è il nuovo Hitler dei media occidentali, come è successo a Saddam Hussein, Gheddafi, Assad, ecc.? Forse perché sta dalla parte “giusta”? E’ il “nostro” Hitler?
  22. – i laici egiziani, che alle elezioni prendono percentuali a una cifra, hanno intenzione di ricorrere ai militari ogni volta che perdono le elezioni?

quando i soldati egiziani – in larga parte musulmani – decideranno che massacrare civili egiziani musulmani è contro la loro fede e la loro coscienza, non sarà solo al-Sisi a fare una brutta fine…hero

La crisi egiziana è l’ennesimo spolpamento di una nazione da parte del FMI e l’ennesima destabilizzazione sionista di una nazione confinante, realizzata grazie ad al-Sisi, grande amico della famiglia reale saudita, che gli ha regalato 12 MILIARDI di dollari.
L’esercito egiziano, come quello israeliano, è virtualmente parte della NATO. Ha armi NATO, soldi NATO, si esercita con la NATO. Il generale golpista è stato addestrato dalla NATO negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Israele e l’Egitto sono basi avanzate della NATO e sono pedine sacrificabili in vista di un disegno più vasto.

Non mi è invece chiara la strategia israeliana: sembra che stia compiendo un mucchio di passi falsi nella convinzione che siano quelli giusti. Pensano di essere molto più furbi di quello che sono, oppure lo sono veramente? Pensano davvero di essere loro a controllare la NATO?

Io penso che stiano mettendo a repentaglio la vita di milioni di ebrei, arabi, africani, “occidentali” innocenti. La stessa esistenza di Israele non è più certa. Perché collaborano con chi li vuole morti (es. i neocon, che vogliono far avverare l’Armagedon e Armageddon = distruzione di Israele)? Pensano che alla fine li faranno fessi? Io non prenderei mai un rischio del genere.

*****

The-Transparent-Cabal
Pepe Escobar ha scritto un bel pezzo in cui ricalca le “mie” posizioni MA, sul finale, si distacca e suggerisce che neppure Israele possa essere sicuro di quali siano le reali intenzioni di Sisi, che sembra più interessato al potere in quanto tale e quindi potrebbe anche disallinearsi, se gli convenisse.
Questa è un’opzione che non avevo considerato e può essere vera:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12204

Secondo me, finora, in tutte le analisi, manca la questione chiave. Sappiamo che neocon e liberal stanno combattendo la loro guerra civile americana non dichiarata in tutto il mondo e specialmente in Siria e in Egitto. I neocon vogliono lo scontro finale con l’Iran e i BRICS, i liberal preferiscono le rivoluzioni colorate, perché sanno che l’America perderebbe una guerra del genere.
Questo golpe è stato festeggiato dai neocon e quindi dovrebbe essere una sconfitta per Obama, che infatti viene sbeffeggiato dai manifestanti pro-golpe con manifesti che lo chiamano “la puttana di Morsi” (!!!).
Ma, se diamo ragione a Escobar, chi può dirsi certo che Sisi non cambierà alleanze?
E, dopo i massacri, perché i Fratelli Musulmani dovrebbero fidarsi di Obama?
Può succedere ancora di tutto, ma una cosa mi pare certa: non è un golpe anti-NATO, perché neocon e liberal sono pro-NATO e l’esercito egiziano non esisterebbe senza la NATO

L’Egitto, i bulldozer, le vittime della repressione, l’orrore del golpe – per tutti quelli che “il golpe era il male minore” (lo dicevano anche Videla e Pinochet)

Salvate i gay russi! La consueta porcilaia mediatica occidentale, dopo Kony 2012

https://twitter.com/stefanofait

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Quest’immagine che ha fatto il giro del mondo dovrebbe mostrare un attivista russo per i diritti degli omosessuali preso a calci nelle strade di Mosca per aver osato protestare contro la legge anti-sensibilizzazione pro-gay. Notare come il contesto somigli a quello di un set fotografico.
Il tutto ricorda Kony 2012

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/12/kony-2012-la-stucchevole-pornografia-umanitaria-i-bambini-pensate-ai-bambini/

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Con la Cina si erano usate altre tattiche. Il Premio Nobel per la Pace nel 2009, il dissidente cinese Liu Xiaobo, è noto per aver difeso le seguenti tesi:

  1. il problema della Cina è che sarebbe dovuta essere colonizzata e civilizzata dall’Occidente o dal Giappone 300 anni fa;
  2. la guerra nel Vietnam era una guerra giusta e ha accresciuto lo status morale degli Stati Uniti;
  3. la guerra in Iraq e in Afghanistan erano/sono guerre giuste;

http://www.lrb.co.uk/blog/2010/12/11/tariq-ali/the-nobel-war-prize/#sthash.SXzUni7v.dpuf

Giustificare l’imperialismo militare, economico e culturale americano: non c’è modo migliore per ottenere il Nobel per la Pace.

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Per lanciare un attacco alle leggi che vietano la sensibilizzazione della popolazione ai diritti dei gay, il Guardian ha dato spazio a Masha Gessen, già direttrice di Radio Liberty in Russia:

http://www.usgbroadcasts.com/bbgwatch/2013/04/30/masha-gessen-resigns-from-radio-liberty-in-russia/

creata e finanziata dalla CIA e dal Congresso americano per promuovere gli interessi statunitensi:

http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_Free_Europe

La signora Gessen sostiene di doversi trasferire a New York per proteggere suo figlio omosessuale, ma risulta impiegata e residente a Praga dal 2012 e non risulta che la Repubblica Ceca sia una provincia russa (anzi, è una delle nazioni più filo-americane d’Europa).

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Molto sobriamente, la Gessen considera Putin la peggior minaccia per la Russia e per il mondo

 

Una disposizione analoga era stata introdotta da Margaret Thatcher nel 1988, con la famigerata clausola 28 che vietava espressamente a tutte le «autorità locali» di «promuovere intenzionalmente l’omosessualità o pubblicizzare materiale con l’intento di promuovere l’omosessualità» e «di promuovere l’insegnamento in ogni scuola pubblica riguardo l’accettabilità dell’omosessualità come una relazione che pretende di farsi famiglia». Fu abolita solo nel 2003 e solo in Inghilterra.

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Agli americani non gliene può fregar di meno dei diritti degli omosessuali. Qatar, Arabia Saudita e Yemen sono sommerse di lodi, armi, sostegno da Obama pur essendo un inferno per gli omosessuali (e non solo per loro). Come sempre, Washington sta usando l’umanitarismo (la “Responsibility to Protect”/R2P e i Nobel per la Pace) per fini che nulla hanno a che vedere con il bene della collettività.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/25/la-tirannia-umanitaria-e-i-falsi-profeti-cosa-ci-ha-insegnato-kony-2012/

I paralleli che sono stati tracciati tra Putin e Hitler, gli ebrei e gli omosessuali e tra i gay rinchiusi nei campi di sterminio nazisti e i gay russi sono abominevoli e richiamano alla mente l’hitlerizzazione che ha colpito ogni leader e paese bersaglio della NATO. Qualcosa bolle in pentola.

L’omosessualità è legale in Russia dal 1993, nel Regno Uniti lo è diventata nel 1982, negli Stati Uniti solo grazie alla Corte Suprema, nel 2003 (!!!).

È illegale, tra gli altri, nei seguenti paesi alleati degli Stati Uniti: Afghanistan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Kuwait, Libia, Marocco, Nigeria, Qatar, Singapore, Sudan del Sud, Turchia, Yemen.

Obama ha appena definito il presidente yemenita un uomo di ampie visioni e un partner cruciale per gli Stati Uniti:

http://www.theguardian.com/world/2013/aug/09/us-drone-strikes-yemen-al-qaida?CMP=twt_fd&CMP=SOCxx2I2

Lo Yemen è una delle sette nazioni che possono giustiziare due adulti consenzienti dello stesso sesso che hanno una relazione carnale.
Ma è tutto OK, viva il presidente Hadi!!

Leggi che discriminano gli omosessuali in violazione della sentenza della Corte Suprema sono in vigore in Texas, Oklahoma, Louisiana e nell’Arkansas di Bill Clinton.  

La vasta maggioranza della popolazione russa è contraria alle campagne pro-gay e approva il fatto che Putin abbia controfirmato questa legge.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/30/news/putin_ha_firmato_la_legge_contro_i_gay_vietata_la_propaganda_omosessuale-62124563/

Un eventuale referendum sancirebbe un trionfo per lui. Invece non sembra che gli americani siano in maggioranza favorevoli alle leggi/disposizioni pro-Monsanto, pro-arresto senza MIRANDA, pro-austerità, o alle “guerre umanitarie”.

Chi contesta la bontà delle intenzioni occidentali nell’invocare il boicottaggio delle manifestazioni sportive internazionali che si svolgono e svolgeranno in Russia – ma non i mondiali di calcio che si svolgono in Qatar – viene accusato di omofobia, indifferenza, o cinismo, o simpatie pro-Putin – “o con noi, o contro di noi”, come spiegava Bush. Se sei contro Obama sei solo un utile idiota dei cinesi e dei russi. Chissà perché il contrario non dovrebbe valere. Chissà perché uno non dovrebbe essere contro tutti i nemici della democrazia, e a maggior ragione contro quelli che si spacciano per democratici e soffocano la democrazia dall’interno.

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