La candidatura della Clinton sarà affondata dal 9/11?
18 Maggio 2016 a 18:29 (Futuro e Anticipazione)
Tags: 11 settembre 2001, 9/11, Al-Qaeda, candidatura, complotto, convenzione del partito democratico, Dianne Feinstein, Donald Trump, Hillary Clinton, Joe Biden, monarchia saudita, Sanders, sauditi, Trump
Al Qaeda: i nostri alleati nella Guerra al Terrore
2 ottobre 2015 a 22:00 (Controrivoluzione e Complotti, Verità scomode)
Tags: Al-Nusra, Al-Qaeda, CIA, Daesh, ISIL, Isis, Osama Bin Laden, Risoluzione 2170, Robin Cook, Siria, terrorismo islamico, terrorismo sintetico
“I Sukhoi hanno sganciato bombe sui QAEDISTI di Al Nusra a Jisr al Shuqur, quindi su nuclei VICINI AGLI USA”
Corriere della Sera, 2 ottobre 2015
Risoluzione 2170 (2014), adottata il 15 agosto 2014, con cui si condannano le azioni terroristiche e le violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario compiute dallo Stato islamico in Iraq e nel Levante (ISIL) e dal Fronte Al Nusra (ANF) e si precisa che le misure decise a carico di Al-Qaida si applicano anche a carico di questi gruppi(1)
http://www.iusexplorer.it/Riviste/ArticoloRivista?idDocMaster=4459467&idDataBanks=127&idUnitaDoc=0&nVigUnitaDoc=1
Per chi avesse la memoria corta:
“Osama Bin Laden, il nemico numero uno nella lista dei ricercati dei servizi segreti americani, capo dell’organizzazione terroristica di AL QAEDA…Il primo attacco contro gli Stati Uniti risale al 1992, nello Yemen. Da allora, si susseguono gli attentati contro obiettivi occidentali in tutto il mondo. Bin Laden è il mandante degli attentati dell’11 Settembre 2001 contro il World Trade Center e dei successivi attacchi terroristici a Madrid, l’11 Marzo 2004, e a Londra, il 7 luglio 2005”.
Rai Storia
Morì durante un’escursione in montagna nelle highlands scozzesi un mese dopo un duro editoriale sul The Guardian in cui attaccava ancora una volta la politica estera dell’amministrazione Bush
“Per comprendere a fondo il concetto di bispensiero nel contesto e nell’accezione specifica dell’opus magnum orwelliana, un ottimo esempio è rappresentato dalle dinamiche che stanno alla base della guerra perenne tra gli stati. L’Oceania, all’inizio del racconto, è in guerra contro l’Eurasia ed alleata con l’Estasia: così è scritto su tutti i libri di storia, i giornali, i manifesti propagandistici affissi ai muri e dichiarato da tutti i dispacci diramati attraverso i teleschermi, mediante i quali vengono confermate continue conquiste sul fronte eurasiano. Ogni mese, alcuni prigionieri eurasiani vengono giustiziati in piazza. Tutti sanno e ricordano perfettamente che la situazione è questa e che lo è sempre stata.
Se il nemico era quello, e il nemico rappresentava il male assoluto, non si poteva mai essere stati alleati con esso. Eppure Winston Smith, il protagonista, ricordava che appena quattro anni prima la situazione era l’esatto opposto: il suo Paese era stato in guerra con l’Estasia e alleato con l’Eurasia; e ciò che lo spaventava enormemente era che lui sembrava essere l’unico a ricordare quella nozione. Quella, così come tante altre”.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bispensiero
L’Occidente è governato da psicopatici. Che si fa? Continuiamo a farci del male?
24 marzo 2015 a 22:44 (Verità scomode)
Tags: Al-Qaeda, CIA, fluoridazione, Grande Fratello, Inghilterra, lobby, ormoni, pedofili, pesticidi, psicopatici, sociopatici, sorveglianza, stato di polizia, torture
http://www.codiceedizioni.it/libri/psicopatici-al-potere/
Negli Stati Uniti ci sono aziende private che spiano gli studenti sui social media per conto dei dirigenti scolastici, riferendo di eventuali comportamenti anomali (Cyber snoops track students’ activity, Politico, 21 marzo 2015) e la polizia, nel corso di un’indagine, può registrare qualunque telefonata che si svolga in un isolato, anche quelle di persone totalmente estranee ai fatti, con un apparecchio ottenuto in cambio della promessa di non divulgarne l’esistenza e l’uso da parte delle forze dell’ordine (A Police Gadget Tracks Phones? Shhh! It’s Secret, New York Times, 16 marzo 2015).
Si è anche scoperto che:
- milioni di dollari della CIA sono finiti nelle mani di Al Qaeda (Così la Cia ha finanziato Al Qaeda e Bin Laden, Il Journal (inchiesta del New York Times), 15 marzo 2015);
- torturatori sudamericani sono stati assunti come istruttori al Pentagono (Chilean accused of murder, torture taught 13 years for Pentagon, Miami Herald, 12 marzo 2015);
- chi si rifiutava di diventare un informatore dell’FBI veniva torturato in qualche prigione segreta (Portland man: I was tortured in UAE for refusing to become an FBI informant, Guardian, 16 marzo 2015);
- una parte dell’establishment britannico, fino ai massimi livelli, è pedofila o connivente/omertosa, almeno dai tempi della Thatcher (Child sex abuse is ‘woven into British society’ – Theresa May, BBC, 14 marzo 2015; Top cop in Britain questioned by his own detectives for role in alleged cover-up of sex abuse claims against Tony Blair minister, NY Daily News, 18 marzo 2015; UK Police Watchdog to Investigate Westminster Child Abuse Cover-Up, Newsweek, 16 marzo 2015; Thatcher stopped officials publicly naming Sir Peter Hayman as suspected paedophile, Independent, 3 febbraio 2015);
- per anni le lobby sono riuscite a bloccare indagini, studi e iter legislativi a tutela della salute dei cittadini negli USA e in Europa (Fluoride in drinking water may trigger depression and weight gain, warn scientists, Telegraph, 23 febbraio 2015; The untold story of how the sugar industry shaped key government research about your teeth, Washington Post, 11 marzo 2015; Health costs of hormone disrupting chemicals over €150bn a year in Europe, says study, Guardian, 6 marzo 2015; ‘Suppressed’ EU report could have banned pesticides worth billions, Guardian, 9 febbraio 2015).
Che fare?
Il treno del cambiamento sta arrivando e sta a noi farlo arrivare a destinazione
http://www.futurables.com/2015/03/28/ce-un-nuovo-sceriffo-in-citta-il-secolo-cinese-da-kant-a-canton/
Aggiornamenti
https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles/posts
Obama & Putin 2 – Israel & Saudi Arabia 1
17 novembre 2013 a 09:36 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Al-Qaeda, Aleppo, Arab Spring, Assad, Damascus, Guardian, Israel, jihadists, Netanyahu, North Korea, Obama, Putin, Stalingrad, Syria, Syrian National Coalition, Syrian Observatory for Human Rights, World War III
Twitter [English/French/Spanish/Italian]
Verso un mondo nuovo su Facebook [Italian/English]
Web Caffè Bookique [Italian]
http://en.wikipedia.org/wiki/Scw,c#Daraa
This Reuters dispatch does a decent job in communicating the essentials of the Syrian question, as we near the end of 2013:
Western concerns have moved on from toppling Assad to how to stop jihadist groups linked to al Qaeda;
The U.S. position is that the opposition must negotiate with the regime and agree on a roadmap;
The West is switching from an Arab Spring narrative to a counter-terrorism narrative;
The international consensus in support of the opposition and militarization of the conflict is no longer there;
U.S. and Russian officials are privately discussing what organs of the Syrian state would remain and at what level – who would have to go and who would have to stay
Militarily, the regular army is surrounding rebels and jihadist mercenaries in Damascus and Aleppo.
http://www.reuters.com/article/2013/11/15/us-syria-crisis-geneva-insight-idUSBRE9AE08A20131115
It does indeed look like both Aleppo and Damascus are being turned into a Stalingrad for jihadists: no supplies, no air support, a generally hostile population, while Syrian air raids kill rebel commanders
http://www.theguardian.com/world/2013/nov/13/syrian-troops-capture-damascus-suburb
http://www.theguardian.com/world/2013/nov/14/jihadists-reinforcements-syrian-regime-aleppo-al-qaida
Are we allowed to suggest that one faction of the oligarchic transnational clique has concluded that the infighting in Syria is a smart way to get rid of Islamist sociopaths? That would greatly displease Netanyahu who, like most if not all Israeli leaders, is working towards a scenario in which all their neighbours (and Iran) are destabilised and weakened. An agenda which, apparently, finds few, if any, advocates at the present time, in Washington and Moscow. Only Paris and London appear to be prepared to go along with this suicidal plan.
This tug of war explains why the Syrian National Coalition has first agreed to peace talks with the regime:
But, almost instantly, has changed its mind forcing the Guardian to retract: “This was an editorial decision that didn’t reflect the Syrian National Coalition’s stance and has since been corrected. Thanks”
Meanwhile, Israel is eager to play extra-time before conceding defeat: “The Jerusalem Post reported in October that 15 North Korean helicopter pilots were operating in Syria “on behalf of President Bashar Assad’s regime” and said the report had been confirmed by the Syrian Observatory for Human Rights. Other reports have identified North Korean artillery officers as being in Syria, although they were said not to be directing fire. North Korea has longstanding ties with Syria and constructed a plutonium reactor there that was destroyed by an Israeli strike in 2007. It also has links with Syria’s chemical weapons programme”.
http://www.theguardian.com/world/2013/nov/15/north-korea-military-aid-syria
Mai così vicini alla pace, mai così vicini alla guerra
22 settembre 2013 a 08:18 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verità scomode, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: Al-Qaeda, Assad, basket, catena umana, chiese copte, Cina, colloqui di pace, Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Corea, Coree, cristiani copti, Curdi, filistei, Francia, Gangnam style, Ginevra, Ginevra I, Ginevra II, Goering, guerra, insorti, Iran, Irlanda del Nord, Israele, Italia, jihadisti, Jugoslavia, Medio Oriente, mercenari, musulmani, Nazioni Unite, negoziati, Obama, opposizione, pace, pacifismo, Palestina, Regno Unito, Russia, Rwanda, Sanson, Siria, Stati Uniti, Terza Guerra Mondiale, trattative, veti, veto
Ringrazio “Lettere Dalla Germania“
*L’Iran rilascia detenuti politici, esclude la transizione da nucleare civile a nucleare militare, chiede dialogo costruttivo con l’Occidente ad ogni livello.
*Assad chiede ancora una volta – in precedenza l’opposizione si è sempre opposta – un cessate il fuoco, la fine di interventi esterni e un processo politico pacifico e democratico di soluzione del conflitto che coinvolga una forza di interposizione delle Nazioni Unite.
http://www.haaretz.com/news/middle-east/1.547923
Ossia quel che i politici europei più lucidi e in buona fede avevano proposto qualche settimana fa
*La Russia ha fatto tutte le aperture possibili. Già da tempo (prima di Ginevra I) ha proposto un governo di transizione che porti ad elezioni monitorate internazionalmente e ha salvato la faccia ad Obama rilanciando sul controllo delle armi chimiche e su Ginevra II. Possedeva tutte le informazioni che servivano per smerdare i paesi interventisti (come le hanno questi ultimi), ma ha scelto di non farlo, perché è assolutamente contraria alla guerra e vuole la pace. In questo frangente, Putin merita un grande plauso e un grande grazie.
La situazione in Siria è gravissima. Il massiccio afflusso di jihadisti-alqaedisti (provenienti da carceri pachistane, irachene, libiche e saudite)
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/08/03/Interpol-Qaida-dietro-evasioni_9115198.html
che ora costituiscono fino al 50% dei combattenti anti-Assad (studio di una società di consulenza della Difesa statunitense) – con meno di un terzo animato da sentimenti democratici
ha ricompattato i siriani dietro Assad
http://www.worldtribune.com/2013/05/31/nato-data-assad-winning-the-war-for-syrians-hearts-and-minds/
e ora ci sono scontri tra insorti anti-Assad e jihadisti stranieri per il possesso di città che saranno susseguentemente stalingradizzate (rase al suolo dagli scontri)
gli jihadisti rapiscono e massacrano civili alawiti e curdi
e sono in guerra con i curdi (che per questo si sono schierati con Assad) in tutta l’area
http://mondo.panorama.it/Siria-opposizione-ad-Assad-perde-i-curdi-e-si-indebolisce
e naturalmente con i cristiani
http://www.internazionale.it/news/siria/2013/09/11/ribelli-jihadisti-minacciano-cristiani-a-maalula/
Solo un’alleanza pan-siriana potrebbe spazzare via questi fanatici-psicopatici e mettere in salvo i civili, che hanno già sofferto abbastanza.
Forse questa volta Assad sa di trovarsi in una posizione di forza – strategica e politica – e sa anche che gli insorti sono più preoccupati degli jihadisti che dell’esercito regolare. Quindi si aspetta una risposta più costruttiva di: “non sarà con te che negozieremo un cessate il fuoco”.
Non ci possono essere precondizioni per partecipare a dei colloqui di pace. Parlare non ha mai fatto male a nessuno. Si possono mettere paletti e premettere che certe questioni non sono negoziabili, ma non c’è niente di più infame, in questi frangenti, che rifiutare un confronto finché l’altra parte non ha rimosso il suo leader e finché l’Iran pretende di sedersi al tavolo internazionale delle trattative. È un alibi per protrarre la guerra, oppure per continuare a nascondere il fatto che l’opposizione ad Assad non ha una leadership definita e quindi non potrà governare il paese. Non è certo una prova di serietà.
L’opposizione Siriana e gli Stati Uniti devono smettere di porre delle precondizioni per il negoziato. Deve essere la popolazione siriana a decidere le sue sorti, con delle elezioni ed è impensabile che ai negoziati partecipi l’Arabia Saudita, ma non l’Iran.
Non credo che Russia, Iran e Siria farebbero queste mosse se non pensassero che Obama continua ad opporsi a una guerra voluta da Netanyahu.
Obama è in grado di riprendere il controllo della Casa Bianca evitando anche un conflitto “incredibilmente piccolo”, come l’ha comicamente definito Kerry, per rimarcare come fosse un modo per cavarsi fuori da una trappola e non una vera volontà di belligeranza?
Forse questi sforzi non serviranno a evitare la guerra, o quantomeno il bombardamento missilistico della Siria (e dell’Iran), ma se c’è una cosa che possono ottenere è far pensare il mondo e persuadere miliardi di persone che la guerra non è inevitabile e può essere fermata, perché anche molti potenti – quali che siano le loro intenzioni – sono contrari alla terza guerra mondiale.
Questo è fondamentale: non è solo la gente comune a non volere questa guerra. Su questo possiamo trovare, provvisoriamente, alleati insperati che sanno che la guerra non è nel loro interesse.
QUESTA VOLTA CE LA POSSIAMO FARE, LA PACE PUÒ VINCERE PERCHÉ HA SPONSOR IMPORTANTI
L’Irlanda del Nord sembrava una causa persa, ora è in pace. Le squadre di basket della ex Jugoslavia sono tornate a giocare nella stessa lega dal 2001.
http://it.wikipedia.org/wiki/ABA_Liga
In futuro anche le due Coree saranno in pace: Operai sudcoreani si sono recati oggi in Corea del Nord in concomitanza con la ripresa delle attività nella zona industriale di Kaesong, co-gestita da Seoul e Pyongyang
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE98F01R20130916
Soldati israeliani ballano con palestinesi sulle note del Gangnam style che, imprevedibilmente, sta diventando un ballo di pace universale
Puniti dai vertici militari, festeggiati da moltissimi israeliani e palestinesi
http://www.huffingtonpost.it/2013/08/30/video-soldati-israeliani-ballano-gagnam-style_n_3842287.html
Egitto: musulmani pregano formando catena umane a protezione di chiesa copte
Chi le guerre le combatte, odia la guerra
http://it.wikipedia.org/wiki/Tregua_di_Natale
LA GENTE COMUNE NON VUOLE MAI LA GUERRA: «È ovvio che la gente non vuole la guerra. Perché mai un povero contadino dovrebbe voler rischiare la pelle in guerra, quando il vantaggio maggiore che può trarne è quello di tornare a casa tutto intero? Certo, la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra e neanche in Germania. È scontato. Ma, dopo tutto, sono i capi che decidono la politica dei vari Stati e, sia che si tratti di democrazie, di dittature fasciste, di parlamenti o di dittature comuniste, è sempre facile trascinarsi dietro il popolo. Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre assoggettato al volere dei potenti. È facile. Basta dirgli che sta per essere attaccato e accusare i pacifisti di essere privi di spirito patriottico e di voler esporre il proprio paese al pericolo. Funziona sempre, in qualsiasi paese.»
Hermann Göring
Chi si è adoperato in Irlanda, in Palestina, in Rwanda e in Siria per la pace è un eroe del genere umano. Chi ostacola la pace merita solo disprezzo.
Ora gli occhi del mondo sono puntati su Israele, la mina vagante, la reale minaccia per la pace su questo pianeta:
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/israele_libano_razzi_tensione/notizie/318048.shtml
http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=86778&typeb=0&Anche-l-Egitto-soffoca-Gaza
http://www.lindro.it/politica/2013-09-20/100417-sabra-e-shatila-la-ferita-sanguina-ancora
Ha già fatto sapere per bocca del suo ambasciatore a Washington che loro volevano la rimozione di Assad anche prima dello scoppio della guerra civile (quelli che hanno giurato e spergiurato che non erano coinvolti nella questioni siriane, coi soliti imbecilli che li prendevano in parola).
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.547538
Tanto per far capire che non intendono tollerare meno che una Siria non soggiogata e non allineata. Le loro preferenze vanno per un’altra Somalia ai loro confini
http://www.counterpunch.org/2012/07/30/israels-plan-for-syria/
La fazione bellicista (neoconservatori angloamericani e sionisti euroamericani e israeliani) non è mai stata così vicina alla sconfitta e dovrà reagire con un terribile colpo di coda: si gioca tutto e cercherà di trascinare tutti nell’abisso assieme a lei: dopo di me il Diluvio, muoia Sansone e tutti i filistei.
Sentiamo cosa ha da dire a proposito il senatore repubblicano L. Graham:
“Credo che se gestiamo male la Siria, entro sei mesi – e mi può citare su questo”, ha aggiunto Graham, facendo una pausa per ottenere un effetto drammatico – “Ci sarà una guerra tra Iran e Israele sul loro programma nucleare. Ma la cosa non si risolverebbe lì. Senza dubbio”, ha spiegato minacciosamente, “gli iraniani condividerebbero la propria tecnologia nucleare con i nemici degli Stati Uniti. Il mio timore è che essa non arriverà in America sulla testata di un missile, ma nel ventre di una nave a Charleston o nel porto di New York”.
Abbastanza incredibile, no? Sembra di essere in un episodio dei Soprano. Eppure non è fiction.
L’Italia dovrebbe porsi come interlocutore super partes, e spingere per una soluzione politico-diplomatica. L’Italia ha sempre avuto la vocazione di mediatore tra Terzo Mondo e Primo Mondo, tra Mediterraneo e Nord Europea, tra Est e Ovest: non può continuare a negare la sua natura, la sua missione.
La NATO non ha il diritto di stabilire quale sia l’interesse e il futuro del nostro paese e del mondo e l’Italia non può suicidarsi per far contenta la Prussia mediorientale e i suoi sponsor d’oltreoceano.
Israele fortissimamente vuole la guerra – e anche la Repubblica
13 settembre 2013 a 13:36 (Antropologia, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Al-Qaeda, colloqui di pace, giornalismo, guerra, Henry Luce, Iran, Israele, jihadisti, mercenari, minaccia esistenziale, Murdoch, Netanyahu, pace, personalità autoritaria, propaganda, psicopatici, Repubblica, ribelli, sionisti, Siria, sociopatici, Terza Guerra Mondiale, Wall Street Journal
Israele voleva la rimozione di Assad ancor prima dello scoppio della guerra civile siriana.
Michael Oren, ambasciatore israeliano negli Stati Uniti
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.547538
Milioni di persone, anche non psicopatiche/sociopatiche, hanno una personalità autoritaria (nel gergo tecnico si chiama “orientamento alla dominanza sociale”). Significa che alcuni di noi, se incontrano una persona in difficoltà la soccorrono, alcuni la prendono a calci. Alcuni si alleano per difendersi dai potenti, altri si alleano ai potenti per dominare tutti gli altri. Alcuni costruiscono, inventano e sono curiosi, altri hanno una visione del mondo ristretta, diffidente, timorosa degli altri, parassitaria e convenzionale.
Questi milioni di persone autoritarie – forti coi deboli, deboli coi forti – sono attratti, di norma, da quelle professioni in cui possono esercitare il potere (la politica, l’esercito, le forze dell’ordine, ma anche l’assistenza ai malati, agli anziani, l’insegnamento).
Se creano una cricca, o se prendono il controllo di un paese (es. Israele), non hanno bisogno di molti pretesti per diventare isterici e definire minacce esistenziali le pretese altrui, se ciò può servire ad accrescere il loro potere sugli altri.
Per via dei loro bias (preconcetti, pregiudizi), sono straconvinti di compiere il bene, che le loro azioni sono nell’interesse generale che, guarda un po’, coincide con la loro autopromozione. Per questo sono dannatamente pericolosi. Se i tedeschi e giapponesi hanno combattuto fino all’ultimo minuto di guerra è perché l’educazione che avevano ricevuto li aveva resi autoritari e disposti a seguire questo tipo di criminali dalla coscienza pulita e che, come Hitler e Himmler, non avevano neanche gli attributi per guardare gli esiti delle loro azioni (Himmler non guardava gli internati nei campi, Hitler tirava le tendine quando il suo treno attraversava le città tedesche distrutte dai bombardamenti: codardi e illusi determinati a continuare ad ingannare se stessi).
Quanti veterani sono a favore della guerra?
Bisognerebbe ascoltarli.
Israele vuole la guerra. La soluzione non-bellica della crisi siriana è valutata negativamente dall’establishment, perché non rimuove la minaccia iraniana, ossia la volontà dell’elettorato iraniano che si ostina a votare per dei leader che non sono disposti a piegarsi alle pretese israeliane.
Il Jerusalem Post arriva ad affermare che il vero pericolo per Israele non sono Al-Qaeda e gli jihadisti di al-Nusra che combattono contro Assad, ma l’asse sciita: “Per quanto orribile possa sembrare, anche una Siria controllata dai Fratelli Musulmani o da al-Qaeda sarebbe un male minore per Israele” (Obama la pensa diversamente, l’Unione Europea la pensa diversamente, l’ONU la pensa diversamente, persino la Lega Araba la pensa diversamente):
http://www.jpost.com/Middle-East/Analysis-The-Syrian-deal-More-bad-than-good-for-Israel-325808
Gli insorti-mercenari jihadisti vogliono la guerra:
http://it.notizie.yahoo.com/siria-ribelli-respingono-proposta-russa-su-controllo-armi-073831049.html
e chiedono a Israele di intervenire per convincere la comunità internazionale ad attaccare la Siria. Il portavoce dei ribelli afferma: “Ho ragione di credere che i preparativi per la guerra siano iniziati e che l’attacco sia prossimo”
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4422162,00.html
Repubblica vuole la guerra. Mentre, in generale, i media anglo-americani parlano di colloqui di pace, uno dei due principali quotidiani italiani spara come prima notizia informazioni provenienti dai servizi segreti israeliani e riportati dal Wall Street Journal di Murdoch (l’Henry Luce dei nostri tempi).
L’ironia è che nel 2010 proprio la Repubblica scriveva a proposito di Luce: “Quello che egli definiva «giornalismo d’ informazione con uno scopo» spesso era difficilmente distinguibile, se vogliamo, dalla propaganda tout court”.
Repubblica non fa menzione dell’ennesimo tentativo dei ribelli di inscenare un attacco chimico a Damasco da imputare ad Assad
http://www.albawaba.com/news/chemical-weapons-damascus-jobar-520084
Una messinscena così ridicola da essere ripresa solo dal Times of Israel e pochi altri
http://www.timesofisrael.com/?p=672308
Perché questo inganno non viene denunciato dai nostri media? I giornalisti nazionali si rendono conto che la loro scarsa responsabilità professionale sta riavvicinandoci alla terza guerra mondiale, proprio ora che si organizzavano dei colloqui di pace?
Perché Repubblica mette in risalto solo le notizie che giustificano un intervento e mette al sesto o addirittura al quindicesimo posto tutte quelle che fanno sperare in una soluzione politico-diplomatica?
Da dove proviene questo impulso suicida della redazione di Repubblica. Li leggono i loro forum? Si sono accorti del disprezzo e della rabbia dei loro lettori? Non temono che la loro testata perda ogni residua credibilità e fallisca? Non temono il precariato? Se ne infischiano della deontologia?
Brzezinski sull’attacco alla Siria e sull’inettitudine di Obama
7 settembre 2013 a 10:29 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: 2014, Al-Qaeda, attacco simbolico, Bandar, Biden, bocciatura, Brzezinski, ceceni, CNN, Congresso, Daghestan, diplomazia, fallimento, gesto simbolico, intervista, linea rossa, neocon, Obama, olimpiadi invernali, Pearl Harbor, petrolio, politica estera, Putin, russi, sionisti, Siria, Sochi, terrorismo, terroristi, voto, Zakaria, Zbign
…perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà.
Galati 6:7
Il temuto Brzezinski – ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale e co-fondatore della Commissione Trilaterale – è sempre stato molto lucido e schietto sulla questione siriana, ben sapendo che Israele e i neocon stavano cercando di far scattare una trappola per Obama:
dalle conseguenze disastrose per l’Occidente
Non posso nascondere una certa ammirazione per un avversario che gioca di fino e non usa la clava come i neocon.
Per di più la sua analisi della situazione siriana non si discosta sostanzialmente dalla mia:
1. Obama non vuole la guerra;
2. È stato un inetto e si è fatto mettere con le spalle al muro (cf. assurda linea rossa);
3. Ormai è costretto a compiere un gesto simbolico per salvare la faccia;
4. Dovrà cercare di ammansire i russi per fare in modo che l’attacco simbolico non porti ad un’escalation e il tutto possa essere risolto diplomaticamente-politicamente, una volta per tutte (leggi: Israele deve darsi una calmata].
5. [l’ironia della cosa è che, usando questi criteri, Pearl Harbor non era un atto di guerra, ma un attacco chirurgico senza il coinvolgimento di forze di terra, un gesto simbolico – non lo sapevano neppure i giapponesi]
FAREED ZAKARIA (CNN): Zbigniew, il segretario Kerry ha rivelato alla CNN, nel precedente show, che gli Stati Uniti hanno ora una conferma indipendente che si trattava di sarin. Credi che il caso sia chiuso e sufficientemente importante da obbligare gli Stati Uniti ad agire?
ZBIGNIEW BREZEZINSKI: [sorvola sulla questione sarin, ben sapendo che si tratta di una menzogna] Il fatto è che siamo assolutamente tenuti ad agire. È in gioco la leadership presidenziale, la credibilità americana. Credo che la cosa peggiore sarebbe agire senza determinazione. Il voto del Congresso, per esempio, se si risolve in un nulla di fatto, o se c’è un voto decisamente contro l’intervento, complicherà ulteriormente la questione.
Mi auguro che gli Stati Uniti siano coerenti con gli impegni presi [leggi: stupido Obama, ti avevo ben avvertito di non parlare di linee rosse vincolanti e adesso ti sei cacciato in un vicolo cieco]. Spero che il Congresso sostenga il presidente. E spero che saremo in grado di chiudere questo capitolo che, come hai spiegato [l’intervistatore, l’ottimo Fareed Zakaria, aveva detto: “È difficile non concludere che la gestione dell’amministrazione della Siria nel corso dell’ultimo anno sia stata un caso esemplare di come non andrebbe condotta la politica estera”], è stato gestito davvero in modo inetto dagli Stati Uniti, a livello internazionale.
Ora dobbiamo pensare in una prospettiva più ampia. Dobbiamo chiederci se l’area non stia scivolando verso una situazione esplosiva e che cosa possiamo fare, insieme agli altri [non si riferisce ad Israele, ma a Russia, Iran e Cina, NdT], per evitarlo.
ZAKARIA: Zbigniew, è possibile? Perché, in fine dei conti, si tratta di una guerra civile e, attaccando Assad, stiamo aiutando indirettamente (?) le milizie sunnite che stanno cercando di scacciarlo, la più forte e meglio organizzata delle quali è Al-Nusra, che è strettamente legata ad al-Qaeda. Quindi, finiremo per schierarci in una guerra civile in cui aiuteremo quelli che in Afghanistan e nello Yemen stiamo cercando di uccidere con i droni.
BREZEZINSKI: Oh, hai assolutamente ragione [Quindi Putin diceva il vero e Kerry ha mentito, un’altra volta]. È quel che vado dicendo da quasi due anni. Penso che l’intero approccio sia stato mal concepito. Ma ormai bisogna ragionare nei termini della situazione attuale. Cosa facciamo adesso?
E mi sembra che Obama debba ormai ricorrere a qualche azione militare simbolica, perché si è vincolato mani e piedi. Mi auguro che il paese lo sostenga. Ma, oltre a questo, dobbiamo andare verso una più ampia iniziativa internazionale per affrontare il problema della Siria, anche in un contesto regionale più ampio. Dobbiamo mobilitare non solo le nostre [!] ex potenze coloniali, vale a dire la Francia e il Regno Unito, in uno sforzo comune, e non necessariamente i turchi, anch’essi con una storia di dominio della regione. Dobbiamo anche coinvolgere le potenze orientali, i paesi asiatici, che sono così dipendenti dal flusso costante di olio di questa regione. Sono certamente molto preoccupati di dove questa cosa sta andando a parare.
Ciò comporta anche un qualche impegno russo nonostante il linguaggio aggressivo e offensivo che stanno usando [Brzezinski, polacco, è russofobo e ragiona ancora in termini di Guerra Fredda]. Sai, uno dei più stretti collaboratori del signor Putin ha detto l’altro giorno, testualmente: “L’Occidente si comporta nei confronti del mondo islamico come una scimmia con una granata” [si tratta del vicepremier russo Dmitri Rogozin, che non solo ha totalmente ragione, ma è stato applaudito in vari forum del Guardian, un quotidiano generalmente schierato per l’intervento – a dimostrazione del fatto che l’Occidente ha già perso la guerra massmediatica]
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che i russi possono utilizzare questo conflitto, se esplode, per minare la nostra posizione globale in Medio Oriente [ci puoi scommettere, altro che Vietnam].
Dobbiamo creare una situazione in cui sia nel loro interesse partecipare a una più grande iniziativa internazionale per definire le regole del gioco e le soluzioni dei problemi attuali, che vanno oltre la Siria, vale a dire la condizione esplosiva del Medio Oriente [leggi: risolvere le controversie che dividono Israele e Palestina, Israele e Iran – impossibile].
ZAKARIA: Tu conosci Obama. Sei stato consigliere per la sicurezza nazionale. Questa pessima situazione rispecchia un’involuzione nel processo decisionale? Che cosa è andato storto?
BREZEZINSKI: Beh, in un certo senso, credo che un sacco di cose siano andate storte. Penso che il presidente sia diventato contemporaneamente il decisore, il principale portavoce e il pianificatore senza che ci fosse una chiara indicazione di quale fosse la strategia [totale bocciatura dell’amministrazione Obama].
Penso che sia inciampato in una serie di problemi tattici che ora incombono su di noi come pericoli potenzialmente strategici. Questa è una parte del problema.
In secondo luogo, credo che la nostra politica estera in Medio Oriente sia stato essenzialmente ad hoc [parcellizzata]. Non si è mai affrontata la regione nel suo complesso, ma solo in porzioni separate. Penso che stiamo ora iniziando a pagare lo scotto.
Dobbiamo riscattarci questo riguardo. Ma un voto negativo al Congresso potrebbe creare altri problemi, perché stabilirebbe che il presidente non può agire militarmente anche nel caso di missioni militari limitate
[non ci vedo nulla di male, caro Zbig. Rileggiti cosa dicevano Obama e Biden qualche anno fa, riferendosi alla presidenza Bush:
Il presidente non ha l’autorità costituzionale … per portare in guerra questa nazione… a meno che non sia sotto attacco o che ci siano le prove che stiamo per essere attaccati. E, se lo facesse, chiederei io stesso il suo impeachment.
Joe Biden, attuale vicepresidente, intervista, 2007
La Costituzione non autorizza il presidente ad ordinare unilateralmente un attacco militare in una situazione che non comporta la neutralizzazione di una minaccia reale ed imminente per la nazione.
Barack H. Obama, attuale presidente, intervista, 20 dicembre 2007
I democratici erano pronti a chiedere l’impeachment di Bush, ora i neocon stanno rendendo la pariglia].
BRZEZINSKI: Dobbiamo liberarci di questo malaugurato passato e lanciare un’iniziativa internazionale che coinvolga i principali paesi del mondo che hanno interesse a che questa regione non salti in aria, non solo i paesi occidentali.
In tale contesto, potremmo essere in grado di indurre i russi ad un atteggiamento più conciliante, perché i russi non vogliono essere isolati [17 a 3 al G20 CONTRO l’intervento: chi è isolato?], alla fine, e temono per la stabilità nel Caucaso.
Putin deve gestire le Olimpiadi invernali. Questa è la leva che possiamo usare con intelligenza, se abbiamo una politica a lungo termine per il Medio Oriente nel suo complesso e non solo per le parti più disparate.
http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/1309/01/fzgps.01.html
Interpretiamo le ultime parole di Brzezinski: attento Putin che se non ci dai una mano contro i neocon e sionisti solo perché pensi che ne trarrai vantaggio, i terroristi ceceni e del Daghestan ti rovineranno la festa a Sochi.
Bandar ha detto a Putin: “Ci sono molti valori e obiettivi che abbiamo in comune e che ci uniscono , in particolare la lotta contro il terrorismo e contro l’estremismo in tutto il mondo. La Russia, gli Stati Uniti, l’Unione europea e i sauditi sono d’accordo sulla promozione e il consolidamento della pace e della sicurezza internazionale. La minaccia terroristica sta aumentando anche per effetto dei fenomeni generati dalla primavera araba. È caduto qualche regime ma in cambio si sono allargate molte esperienze di terrorismo, come dimostra l’esperienza dei Fratelli Musulmani in Egitto e dei gruppi estremisti in Libia. … Per fare un esempio, io posso garantire protezione sulle Olimpiadi invernali di Sochi del prossimo anno sul Mar Nero. I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono sotto il nostro controllo e non si muoveranno verso la Siria senza coordinarsi prima con noi. Questi gruppi non ci spaventano. Li stiamo usando contro il regime siriano, ma non avranno nessun ruolo e nessuna influenza nel futuro politico della Siria”.
[Da che parte sta Bandar?]
Fedro, il crollo della Torre e l’alleanza (tattica) Obama-Putin – una storia semplice
29 agosto 2013 a 10:00 (Resistenza e Rivoluzione, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: 11 settembre, 11 settembre 2001, 9/11, Afghanistan, agnello, Al-Qaeda, Assad, attacco, contingenti italiani, controrivoluzione, escalation, estate, Fedro, guerre mondiali, Hezbollah, intellettuali, Iran, Israele, Kennedy, Kerry, Libano, lobby neonazista, lobby sionista, lobby sioniste, lupo, neocon, neonazi, Netanyahu, Obama, Operazione Paperclip, opinione pubblica, pace, pacifismo, Panama, prima guerra mondiale, retroscena, rivoluzione, Rogozin, salafiti, sionisti, Siria, Skull and Bones, soldati italiani, sondaggi, tarocchi, Terza Guerra Mondiale, torre, tradimento dei chierici, una storia semplice
http://it.wikipedia.org/wiki/La_Torre_%28tarocchi%29
[a dire il vero la Torre di Babele, odiata da Geova, era probabilmente un’ottima iniziativa umana]
http://www.harmonia-mundi.it/arcani/la_torre.php
Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Sono convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente.
John F. Kennedy, hotel Waldorf-Astoria di New York, il 27 aprile 1961
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/27/presidenti-americani-schiettamente-complottisti/
John Forbes Kerry, membro della società segreta Skull & Bones
Se Barack Obama deciderà di attaccare il regime siriano, questa sarà la prima volta nella storia che gli Stati Uniti combatteranno dalla stessa parte di al-Qa’ida.
Robert Fisk, the Independent – più che altro “ufficializza” l’alleanza, già testata in Libia, al tempo dei mujaheddin anti-sovietici [Operation Cyclone] e l’11 settembre
I paesi occidentali si stanno comportando nel mondo islamico come una scimmia che gioca con le granate
Dmitry Rogozin
Ai più pericolosi regimi al mondo non deve essere permesso di possedere le armi più pericolose del mondo. Il nostro dito deve essere pronto a scattare. È un dito responsabile e, se necessario, sarà anche sul grilletto.
Benjamin Netanyahu (in un classico caso di proiezione)
Niente guerra, solo interventi mirati.
David Cameron
Puniremo gli autori delle stragi.
Fraçois Hollande
Offesa l’umanità.
John Forbes Kerry
È possibile aggirare il veto di Russia e Cina.
Laurent Fabius
Non hanno dato il loro consenso all’attacco o lo condannano: Germania, Austria, Italia, Spagna, Giordania, l’America Latina, Ban Ki Moon, il 74% dell’opinione pubblica britannica, il 63% di quella tedesca, il 59% di quella francese, il 60% di quella statunitense, fino a 70 parlamentari conservatori inglesi, ecc.
Come potete notare, in questa cartina interattiva non c’è l’opzione “nazioni favorevoli all’attacco”, perché si contano sulle dita di un mano
http://www.theguardian.com/news/datablog/interactive/2013/aug/28/syria-interactive-map-stances
La rassegna stampa del mattino è disarmante. I quotidiani italiani, in genere, presentano la vicenda siriana come se fosse il copione di un film hollywoodiano, oppure la trama di “una storia semplice”
“Questo è un caso semplice, sottolinea sbrigativamente il Questore, invitando il brigadiere a fare subito rapporto sull’accaduto”
http://it.wikipedia.org/wiki/Una_storia_semplice_%28film%29
Altrove le cose non vanno molto meglio.
Nel Regno Unito sono i comici (comici estremamente colti ed eloquenti come Russell Brand) ad avanzare i loro dubbi e proporre della alternativa:
Una storia semplice, come tutte le storie che ci hanno raccontato finora: c’è un dittatore, un popolo oppresso che si ribella, la cavalleria occidentale che arriva in soccorso degli innocenti, il lieto fine. Migliaia di blockbuster sono serviti a farci credere che il mondo sia puerilmente semplice. E tanta gente ci crede, forse ci crede persino il giornalista di RAINEWS24 che confonde l’ONU con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e si sforza di convincere se stesso e il suo pubblico che le cose stanno davvero così: male > bene > violenza giustificata > prezzo da pagare/fine giustifica i mezzi > lieto fine.
Una storia semplice, appunto.
O forse no.
Un attacco alla Siria, anche “semplicemente” e “chirurgicamente” missilistico, corre il rischio di comportare la perdita di diverse navi, ossia di centinaia di marinai (centinaia di bare che rientrano in patria), e una grave escalation, specialmente perché qualcuno (Israele) la desidera fortemente. La suddetta escalation comprometterebbe la logistica in Afghanistan e in Libano – leggi: contingenti italiani assediati in Asia -, causerebbe la morte di migliaia di civili, il caos in Libano e probabilmente anche in Giordania e in Egitto (il golpe serviva forse a neutralizzare preventivamente questo scenario?). Come mai i giornalisti italiani non spiegano ai miei concittadini cosa significherebbe l’interruzione del traffico nel Canale di Suez (o quella delle forniture energetiche russe in un inverno che sarà lungo e freddo anche più del precedente).
Una storia semplice.
Quel che è più disarmante è che non è pensabile che un così gran numero di giornalisti, intellettuali e accademici sia corrotto. Uno dei problemi più gravi del nostro tempo è il tradimento degli esperti, la loro pigrizia, codardia, incapacità di mettere in discussione i paradigmi dominanti, la loro infantilizzazione. Queste persone, che hanno avuto il privilegio di ricevere un’educazione superiore alla norma, ne fanno un pessimo uso, per amore del quieto vivere. Così facendo, perpetuano miti che incatenano le persone comuni e le guidano verso la catastrofe collettiva. Hanno chiuso la mente alla sapienza, hanno abbracciato l’ignoranza, il dogmatismo e la servitù volontaria, Hanno cessato di essere una fonte di ispirazione, di cambiamento, di miglioramento, di rigenerazione, di riscatto. Hanno tradito le loro coscienze prima ancora di tradire noi e la democrazia.
Le due precedenti guerre mondiali sono scoppiate in estate. In entrambi i casi chi le ha iniziate pensava che la cosa si sarebbe risolta in fretta.
I neocon/sionisti vogliono l’impeachment di Obama, Obama [“no, non ho nessuna intenzione di attaccare l’Iran, meglio la diplomazia”] cerca di infinocchiarli, credo con l’aiuto di Putin [“La Russia è il nemico numero uno dell’America”, parola di neocon Mitt Romney], dato che entrambi hanno mille valide ragioni per evitare una scontro diretto. Le esitazioni di Obama molto probabilmente dipendono dal fatto che deve trovare il modo per compiacere Israele senza far precipitare la situazione. Debka (servizio di informazioni dell’intelligence israeliana, lo accusa proprio di questo, e credo abbia ragione – naturalmente questo significa anche che gli Israeliani non si faranno menare per il naso: altro false flag in arrivo)
Necon e neodem finiranno come queste due aquile americane (precipitate dopo essere rimaste impigliate l’una all’altra nel loro duello):
[Pd e Pdl?]
ennesimo monito – aquila simbolo dell’America si schianta contro una vetrata mentre la gente celebra gli Stati Uniti gridando USA, USA, USA!
I poveri mentecatti neoconsionisti si comportano come il lupo con l’agnello (un agnello feroce, peraltro) nella favola di Fedro.
Hanno cercato in tutti i modi di far cadere Assad e istituire un governo fantoccio, ma i ribelli e i mercenari salafiti (gli stessi che uccidono gli oppositori comunisti in Tunisia e che sono schierati contro Morsi in Egitto) sono riusciti solo ad alienarsi i favori della popolazione siriana e gli analisti hanno previsto la loro sconfitta entro la fine dell’anno: l’investimento occidentale e saudita-qatarino sta andando in fumo. Come quello di Israele, la cui intelligence è stata cruciale per creare il casus belli contro la Siria
http://www.timesofisrael.com/israeli-intelligence-seen-as-central-to-us-case-against-syria/
Ora Israele e Arabia Saudita hanno perso la pazienza: «Hai sparlato di me, sei mesi fa». L’agnello rispose: «In verità non ero nato». «Tuo padre in verità, quello aveva sparlato di me». E così afferra l’agnello e lo sbrana
http://spazioinwind.libero.it/labandadeisei/fedro/fedrofav.htm
USA, Francia e UK non vogliono certo essere coinvolti in una guerra con la Russia. Si limiteranno a qualche “attacco chirurgico”, della durata di poche ore, giusto per inviare un messaggio a Netanyahu e ad Assad, e ammorbidire quest’ultimo in vista dei “colloqui di pace” di Ginevra. Pensano di poter negoziare da una posizione di forza, mentre ora i ribelli sono talmente sulla difensiva che qualunque loro pretesa scatenerebbe l’ilarità generale.
La misura della scempiaggine neocon (es. Lee Kaplan, nel dibattito contro Webster G. Tarpley) è testimoniata dal fatto che partono dalla premessa che queste loro azioni siano “contenibili”, che la risposta sarà insignificante, che non c’è alcuna possibilità di un’escalation, che la Russia non interverrà mai (pensavano lo stesso al tempo del conflitto georgiano – non riescono a capire che una superpotenza umiliata è poco propensa ai giochetti e non può permettersi altre mortificazioni). Ma se le azioni belliche dureranno più di 48 ore non c’è alcuna certezza che Iran e Hezbollah resteranno a guardare e forse è proprio quello che si augura Israele. Inoltre non è da escludere che un missile Yakhont colpisca una nave occidentale: cosa succederà, in quel caso?
“Intervento limitato”…Lo dovevano essere TUTTI gli interventi americani del passato, incluso il blitz di Panama 1989 (migliaia di morti). Le guerre “umanitarie” degli USA e della NATO hanno causato centinaia di migliaia di morti e gettato nel caos decine di paesi.
Tutti sanno che NON sarà un conflitto rapido e a bassa intensità e non lo nascondono:
Da metà ottobre in poi gli Stati Uniti potrebbero non riuscire a pagare neppure gli stipendi dei soldati e francesi ed inglesi non sono messi molto meglio. Chi pagherà i costi di una missione che farà impallidire quelli dell’Iraq (quasi 12 miliardi di dollari al mese)?
Quando si parla dell’11 settembre, è importante tenere a mente che non ci sono stati “terroristi”, né “dirottatori”. Non c’è stato nessun vero e proprio attacco. È stato un golpe, né più né meno di quello egiziano, ma senza i tank nelle strade:
La parte sana e autenticamente patriottica (quella che ragiona con la sua testa, pensa al bene comune e non si fa fregare dalla propaganda) di quella grande nazione che sono gli Stati Uniti – che personalmente mi auguro riescano a estirpare il cancro al loro interno prima che li uccida – ci ha messo un po’ a rendersene conto e a capire cosa sia avvenuto in America tra l’operazione Paperclip (et similia), l’assassinio dei due Kennedy e l’11 settembre. Ci ha anche messo un po’ a capire la profondità, pervasività e pericolosità delle trame neocon-sioniste, la penetrazione nei gangli dello stato americano dell’intelligence israeliana. Israele non è più uno stato degli e per gli ebrei: è stato infiltrato ed è ora una lobby (per certi/molti versi neonazista) che sfrutta l’Olocausto, il giudaismo e il sionismo per perseguire fini che saranno fatali per centinaia di milioni di ebrei e arabi (e non solo). L’ultima tappa della guerra al terrore e agli stati canaglia sarà un secondo olocausto, molto probabilmente inevitabile:
http://fanuessays.blogspot.it/2011/10/verso-un-secondo-olocausto.html
Dico inevitabile perché anche se la grossolanità dei recenti false flag che devono portare alla guerra con l’Iran [come illustrato nei piani generali] indica che gli ingranaggi non sono più ben oliati e che ci sono forze, in America, che hanno capito che la zavorra li sta portando a fondo, Israele resta solo una pedina di un gioco più grande.
Il suo fato sarà segnato dal risveglio globale delle coscienze, ad ogni livello, che è già in corso da tempo, come testimoniato dai sondaggi e dai risultati delle elezioni, abbondantemente contrari alle ingerenze in Siria, alle schermaglie con l’Iran, al neoliberismo, all’austerità, alle riforme costituzionali in senso autoritario, alla sorveglianza capillare dei cittadini, al patetico baraccone circense del cambiamento climatico causato dall’uomo (Anthropogenic Global Warming), ecc.
A misura che le masse si avvedono che la realtà in cui hanno creduto era fittizia, le oligarchie globali si sentono sempre più minacciate e cercano disperatamente di tappare ogni falla e prevenire ogni crepa, con sempre minor successo. Il che ci fa capire che:
a. ci troviamo nelle fasi iniziali di una rivoluzione mondiale (che sarebbe davvero tanto bello se potesse essere nonviolenta – la violenza dovrebbe essere solo una misura difensiva);
b. nel prossimo futuro le costituzioni saranno, speriamo solo temporaneamente, sospese dalle forze controrivoluzionarie (es. Egitto);
Libano > Siria > Iran > Grande Israele – “Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto”
27 luglio 2013 a 08:40 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Afghanistan, Al-Qaeda, evasioni, gasdotto, Golan, Hezbollah, insorti, Iran, Iraq, Israele, jihadisti, Libano, Martin Dempsey, Mossad, Palestina, pulizia etnica, ribelli, Sinai, Siria, Terza Guerra Mondiale, un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto
https://twitter.com/stefanofait
Se l’avessero capito, gli israeliani parlerebbero di pace senza lingua biforcuta. Ma così non è.
Per capire il livello di coinvolgimento di Israele nella partita siriana
Nel giugno 2012 viene diffusa la notizia che Thwaiba Kanafani, una siriana-canadese, aveva lasciato il Canada e i suoi due figli per combattere contro Assad (bella stronza ad abbandonare i figli, tra parentesi). Intervistata, spiegava che gli insorti avevano bisogno di più armi e migliori. Già allora si sospettava che fosse una spia israeliana
http://english.alarabiya.net/articles/2012/07/28/228922.html
Ecco la conferma. Le forze di sicurezza egiziane recuperano foto che dimostrano come fosse un’agente del Mossad e una soldatessa dell’esercito israeliano
http://www.liveleak.com/view?i=084_1374324648
Tenendo presente che tutto questo lavorio clandestino di Israele ha un unico obiettivo: sanare il deficit demografico israeliano preparando la cacciata dei palestinesi/arabi verso la Giordania/l’Egitto, esaminiamo gli ultimi sviluppi
GASDOTTO DELL’ASSE DEL MALE
È stato siglato un accordo per la costruzione di un gasdotto che dall’Iran arriva ai porti siriani, attraversando l’Iraq. Dovrebbe essere operativo nel 2018, salvo imprevisti (ci saranno)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12116
Ciò impedirà ad Israele di essere l’hub energetico per l’Europa, ma aggirerà anche Turchia e Qatar che, assieme ad Israele e all’Arabia Saudita, sono gli attori più coinvolti nella guerra civile in Siria, dalla parte degli insorti e degli alqaedisti.
http://www.clarissa.it/editoriale_n1881/Al-Qaeda-sul-confine-fra-Siria-Israele-e-Giordania
http://feluche.blogautore.repubblica.it/2013/02/24/se-la-turchia-gioca-con-al-qaeda/
Siccome Siria e Iran hanno le loro banche centrali e queste funzionano come delle vere banche centrali, non come la BCE, non avranno problemi a finanziare l’opera. Un altro paese che finanziava immense opere ingegneristiche con la sua banca centrale sovrana era la Libia.
INSORTI IN SIRIA
Siccome butta male in Siria per gli insorti e bisogna rimpolparne le file, si organizza un’evasione di massa di jihadisti in Iraq:
e in Libia
http://www.guardian.co.uk/world/2013/jul/28/1000-inmates-escape-libyan-prison
e in Afghanistan
http://www.theguardian.com/world/2013/jul/30/pakistan-taliban-prison-frees-inmates
La cosa buona è che stanno morendo come mosche in Siria: un bel po’ di fanatici e sociopatici in meno.
Il vice direttore della DIA (Defense Intelligence Agency) David Shedd ci informa che ci sono almeno 1200 fazioni “ribelli” in Siria, molte delle quali del tutto irrilevanti.
Il generale Martin Dempsey, Presidente del Consiglio dello Stato Maggiore, avverte che “armare ed addestrare i ribelli “buoni” (presumendo che la CIA sia in grado di individuarli sul serio) comporterebbe inizialmente una spesa di 500 milioni di dollari l’anno”, richiederebbe “da centinaia a migliaia di soldati” e rischierebbe di armare anche gli jihadis stile al-Qaeda, facendo “sprofondare” Washington in un’ “incauta connivenza con criminali di guerra”
In caso di no-fly zone, gli attacchi aerei “limitati” richiederanno “centinaia di aerei, navi, sottomarini ed altre attrezzature”, per un costo vicino al miliardo di dollari al mese.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12116
Chi paga? I contribuenti americani?
HEZBOQUA, HEZBOLLAH
Intanto l’Unione Europea ha classificato come organizzazione terroristica gli uomini del braccio armato di Hezbollah, quelli che immagini recenti ritraggono imbracciando armi americane per combattere in Siria contro gli jihadisti anti-Assad legati ad Al-Qaeda (!!!). Della serie: sappiamo noi come non far arrivare le armi nelle “mani sbagliate”.
Da notare che Israele ha accusato Hezbollah di distribuire armi in Nigeria e persino in Messico, oltre che di aver ricevuto armi chimiche da Assad. Assad è stato accusato dai media israeliani di aver usato armi chimiche contro i campi di rifugiati palestinesi in Siria (a quale scopo?)
http://www.haaretz.com/news/middle-east/1.537244
Ha anche accusato Hezbollah di essere responsabile di un attentato in Bulgaria contro turisti israeliani.
Fino a fine giugno il governo bulgaro era scettico riguardo alla colpevolezza di Hezbollah
7 giorni fa ha cambiato idea, giusto in tempo per la decisione europea
http://www.jpost.com/Defense/Bulgaria-cites-clear-signs-Hezbollah-behind-Burgas-bombing-320240
Israele ha bisogno che la Siria sia frantumata.
Farà tutto quel che è in suo potere di fare. Ma se Assad prevale oggi contro gli jihadisti usando armi convenzionali – in contesti di guerriglia urbana e rurale in cui gli americani, i loro alleati e gli israeliani sono stati regolarmente sconfitti – cosa potrà fare domani contro Israele e la Turchia, con armi sviluppate in Russia e Iran che causeranno perdite da lasciare storditi l’Occidente e i suoi vassalli?
OBIETTIVO: LIBANO > SIRIA > IRAN > GRANDE ISRAELE (= PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA)
“Nelle ultime settimane, infine, un numero imprecisato ma sicuramente consistente di batterie Iron Dome sono stati poi posizionate nel nord dello Stato ebraico, nel corso di un’esercitazione congiunta delle forze armate israeliane, un’evidente presa di posizione politico-militare rispetto al progressivo estendersi della crisi siriana al vicino Libano.
Iron Dome, quindi, disegna la mappa del rafforzamento militare israeliano, nel momento in cui lo Stato ebraico gode già di un rapporto di forze sempre più favorevole rispetto ai paesi vicini, Egitto, Siria e Libano, che stanno sempre più subendo gli effetti di una crisi sistemica da cui Israele non può trarre che vantaggi in termini di egemonia nella regione mediorientale”.
http://www.clarissa.it/editoriale_n1898/Batterie-antimissili-israeliane-e-crisi-nel-Vicino-Oriente
Israele aveva bisogno che Hezbollah fosse dichiarata un’organizzazione terroristica anche dagli europei. Gli serviva per poter attaccare il Libano. L’ultima volta gli è andata piuttosto male e se n’è tornato a casa con un pugno di mosche e la reputazione guerriera macchiata. Perciò avrà bisogno dell’aiuto degli USA, che hanno una base in Israele. Obama potrebbe acconsentire, visto che la Russia lascerebbe presumibilmente correre (per lasciare che si invischino nell’ennesima guerra che non possono vincere) e visto che in Siria la rivoluzione colorata sta fallendo, per la determinazione russa a non mollare sull’intervento militare NATO. Perciò era importante anche per Obama che Hezbollah fosse vista come un’organizzazione terroristica dai cittadini americani rimbambiti dalla propaganda.
ERGO: nelle prossime settimane succederà qualcosa al confine tra Israele e Libano
DEBKA (sito dell’intelligence israeliana) ha già preparato il terreno: ci saranno attacchi nel Golan, in Libano e nel Sinai. Il caso vuole che siano proprio le aree che Israele vorrebbe invadere