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https://medium.com/@stefano_fait/la-turchia-si-licenzia-dalla-nato-60fea5573562#.g7zs6mna6
“Dovevano uccidere Erdogan” – Edward Luttwak ci aiuta a capire il futuro della Turchia
17 luglio 2016 a 12:55 (Controrivoluzione e Complotti)
Tags: colpo di stato, democrazia, disinformazione, disinformazione mediatica, Erdogan, golpe, Luttwak, Merkel, Mogherini, neocon, neoconservatori, Obama, propaganda, Turchia
La storia d’America, il futuro del mondo, lo scriviamo tutti noi
9 giugno 2016 a 14:43 (Verso un Mondo Nuovo)
Tags: American Soul, Elizabeth Warren, futuro dell'America, Hillary Clinton, Israele, M.P. Hall, Needleman, Obama, oro cinese, Putin, renegade, Sanders, secret destiny of America, Xi Jinping
Hillary Clinton e la terza guerra mondiale
21 aprile 2016 a 23:25 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: false flag, Israele, neoconservatori, no-fly zone, Obama, Pentagono, Sanders, sionisti, Siria, Trump, zona d'interdizione di volo
White House Down + Olympus has fallen
29 ottobre 2015 a 21:41 (Controrivoluzione e Complotti, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verità scomode)
Tags: colpo di stato, cospirazione, fascismo americano, impero americano, Kerry, neoconservatori, Nobel per la Pace, Obama, realisti, sionisti, stato profondo
Zbigniew Brzezinski condanna la satira di Charlie Hebdo, il fallimento della manifestazione di Parigi
11 gennaio 2015 a 15:42 (Miti da sfatare, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Brzezinski, Charlie Hebdo, Islam, islamismo, Kissinger, neocon, Nobel per la Pace, Obama, Russia, scontro di civiltà, sionisti, terrorismo, Terza Guerra Mondiale
Financial Times, New York Times e Zbigniew Brzezinski condannano la satira di Charlie Hebdo.
http://www.newsmax.com/Newsfront/Zbigniew-Brzezinski-satire-free-speech/2015/01/09/id/617677/
http://www.ilvelino.it/it/article/2015/01/10/charlie-hebdo-la-stampa-internazionale-difende-charlie-ma-il-financial-times/b7305466-71a9-4473-941d-9da887fc898c/
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/09/new-york-times-charlie-he_n_6443716.html
Obama NON ha partecipato alla commemorazione delle vittime dell’attentato e aveva già stigmatizzato le vignette “satiriche”
http://www.straitstimes.com/news/world/europe/story/paris-shooting-obama-wont-attend-march-tribute-charlie-hebdo-victims-says-of
http://www.newsmax.com/TheWire/obama-charlie-hebdo-mock-prophet-muhammad/2015/01/09/id/617516/
Obama non c’era.
Biden non c’era.
Kerry non c’era.
La Casa Bianca non c’era.
Mancavano anche un mucchio di francesi: 1 milione e mezzo al massimo i partecipanti alla marcia di Parigi (“capitale del mondo per la libertà”, dice Hollande), secondo i dati ministeriali.
Come a Roma per il No Berlusconi Day.
Direi un INSUCCESSO colossale. La stessa affluenza della Love Parade di Essen del 2007
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_largest_peaceful_gatherings_in_history
Vi dico cosa penso di questa cosa.
Brzezinski è il mentore di Obama.
Obama è stato piazzato alla Casa Bianca e ha ricevuto il Nobel per la Pace (gran mossa!) per evitare una guerra mondiale, che è invece fortemente voluta dai neocon e da Israele.
Obama all’Islam: “Cerchiamo un nuovo inizio. Sospetti e discordie devono finire”, 2009
[mi chiedo tra l’altro se le continue “fughe” (partite di golf, scampagnate, ferie) di Obama dalla Casa Bianca non servano a permettergli di ricevere istruzioni da una fazione, a scapito dell’altra]
Brzezinski e Kissinger sono stati espliciti nel riaffermare che la supremazia americana si conserva senza scatenare conflitti extra-regionali.
Kissinger ha addirittura ricapitolato in modo più che accettabile le ragioni russe sulla crisi ucraina.
Entrambi sono aperti a un duopolio con la Cina.
Entrambi sono severi critici delle politiche di Israele che giudicano fortemente lesive della supremazia statunitense a causa della loro belligeranza.
Ora Brzezinski, di fatto, si è schierato CONTRO “je suis Charlie”.
ERGO
Una parte dell’élite statunitense non ha alcuna intenzione di andare in guerra per Israele, rovinando tutto il “lavoro” realizzato in questi anni.
Quella francese e tedesca men che meno [N.B. non sono i buoni: hanno solo priorità diverse e usano gli eventi in maniera differente]. Francesi e tedeschi vogliono allentare la pressione sulla Russia (cosa che invece a Brzezinski non sta bene).
Mi sa che, come sospettavo, tra le alte sfere occidentali si sta svolgendo uno scontro intestino, la partita decisiva.
Se è così – e ribadisco che quanto scritto qui e nel resto del blog può essere completamente sbagliato, va verificato per conto proprio ed è soggetto a revisione – nel giro di poco tempo qualche grossa rivelazione salterà fuori e rivoluzionerà la percezione globale di quel che è accaduto a Parigi (e non solo).
Il 2015 potrebbe riservare grosse sorprese.
Il disastro aereo ucraino: cosa ci sfugge?
19 luglio 2014 a 12:38 (Controrivoluzione e Complotti, Miti da sfatare)
Tags: abbattimento, aeroporto di Amsterdam, Amsterdam, armi chimiche, armi di distrazione di massa, armi di distruzione di massa, atrocità, attentato, attentato terroristico, Buk, colpa, complotto, cospirazione, crimini di guerra, disinformazione, false flag, fosforo bianco, fosse comuni, Gaza, giornalismo, Gladio, ICTS, incidente aereo, informazione, Iraq, Israele, KAL 007, Kiev, Kuala Lumpur, Libia, manipolazioni, MANPAD, missile aria-aria, MIT, montature, Mosca, Obama, Operazione Northwoods, Paolo Rumiz, pista israeliana, Putin, responsabilità, Rumiz, russi, Saddam Hussein, sarin, scatole nere, separatisti russi, Shin Bet, Siria, Tawergha, terrorismo, Timisoara, Ucraina, ucraini, Unione Sovietica, volo malese, volo MH17, Yoichi Shimatsu
Come sempre, i media di entrambe le parti stanno creando notizie (es. il volo di Putin in quell’area poco prima dell’abbattimento del volo malese: sconfessato dalle autorità moscovite) e fungendo da megafoni per i vari potentati, invece di descrivere quel che accade.
Continua a succedere e ogni volta si rischia (o avviene) un’escalation bellica.
I lettori più frettolosi possono saltare a piè pari tutto quel che segue e atterrare sani e salvi all’ultima sezione, intitolata “voci fuori dal coro”
IL MIT SUL SARIN IN SIRIA
Anche il Massachussetts Institute of Technology mette in dubbio la versione dell’amministrazione Obama sull’attacco chimico di Ghouta, in Siria, il 21 agosto scorso…Per i due studiosi infatti la gittata del missile rudimentale trovato dagli ispettori Onu non poteva essere superiore ai due chilometri e considerando la mappa delle forze in campo sul territorio siriano in possesso di Washington il 30 agosto, il punto da cui era partito il missile si trovava nelle aree controllate dai ribelli jihadisti che stanno combattendo Assad.
Un risultato che conferma, secondo Lloyd e Postol, la possibilità che parte dell’amministrazione americana volesse utilizzare delle informazioni ‘sbagliate’ per convincere il Congresso ad autorizzare un intervento militare contro il governo di Damasco. A settembre infatti si era arrivati ad un passo dai bombardamenti ma poi la proposta russa sulla consegna alla comunità internazionale dell’arsenale chimico di Assad aveva fermato Obama e lasciato spazio alla diplomazia
PAOLO RUMIZ SULLE FOSSE COMUNI LIBICHE E SUL MASSACRO RUMENO
Negli stessi giorni, un «filmato del 22 febbraio» di One World mostra le «fosse comuni»: morti fatti dai governativi inumati su una spiaggia dopo i massacri ordinati da Gheddafi. Il 24 si dimostra che il video era stato girato nell’agosto 2010 nel cimitero Ashat ed era una normale operazione di rinnovamento del suolo e spostamento dei resti, abituale ogni 10-20 anni:
Paolo Rumiz: Anche in Libia la situazione per i media occidentali sembra difficile da interpretare. Un esempio che rischia di ricordare il finto massacro di Timisoara è il video circolato nei giorni scorsi dove si vedono degli uomini scavare delle fosse. I media hanno parlato in un primo momento di fosse comuni. Salvo avanzare qualche dubbio subito dopo
Sì, in Libia potrebbero aver agito come in Romania. E come avviene sempre durante le guerre, che ormai si combattono anche con l’uso dell’informazione. Ovviamente, non possiamo nemmeno escludere che chi ha girato quelle immagini lo abbia fatto in buona fede. Ma che non fossero delle fosse comuni mi sembrava chiaro sin dall’inizio. Dal video si capisce che non c’è un’unica fossa ma tante fosse, una cosa che assomiglia molto di più a un cimitero.
Però i media, almeno all’inizio, hanno parlato di fosse comuni in Libia
E’ l’indiscutibilità della morte che ti frega. Davanti a dei cadaveri uno non può fare a meno che prenderli per tali. Quando c’è una guerra, la confusione, la concitazione e la fretta giocano sempre a favore di chi vuole mettere in giro notizie false. Tutte queste cose chi manipola l’informazione le sa. Durante le guerre, i servizi segreti o chi vuole condizionare l’opinione pubblica usa i cadaveri per raccontare cose non vere. E’ un trucco antico. Non scopriamo niente di nuovo.
PIETRO FOLENA SULLE ARMI CHIMICHE DI SADDAM HUSSEIN
E’ chiaro oramai che le armi di distruzione di massa non sono tra queste: in due mesi ogni tentativo di ritrovamento è fallito miseramente. Il presidente Bush ha persino ipotizzato, oltrepassando la soglia del ridicolo, che Saddam abbia fatto distruggere le armi poco prima della guerra, come se sbarazzarsi di testate chimiche e nucleari fosse un lavoro di pochi giorni. Ancora più gravi sono le rivelazioni sulle “prove” prodotte (nel senso proprio di “fabbricate”) da Bush e Blair per giustificare la guerra. Già sapevamo del dossier rivelatosi una tesi di laurea di uno studente di origini irakene risalente a 10 anni fa. Già sapevamo dell’inattendibilità del Rapporto Powell al Consiglio di sicurezza che suscitò le perplessità di Blix e di El-Baradei e l’ilarità di tutti i media indipendenti del mondo. Oggi sappiamo anche che il governo britannico ha letteralmente costretto i servizi segreti a fornire prove false e a ingigantire fatti che altrimenti sarebbero passati inosservati. Sappiamo che la Cia aveva dimostrato l’inesistenza di prove concrete contro il regime di Saddam. Bush e Blair hanno mentito. Hanno detto grossolane e incredibili bugie ai loro parlamenti, all’opinione pubblica dei loro paesi e del mondo intero, ai governi alleati. Hanno ostacolato e ancora ostacolano il lavoro degli ispettori dell’ONU che, come ci ha raccontato El-Baradei in una conferenza organizzata dalla Fondazione Di Vittorio, non possono ancora riprendere appieno il loro lavoro a causa dell’ostilità delle forze occupanti. Hanno cercato di gettare fango su un onesto funzionario qual è Hans Blix….Berlusconi, Aznar e gli altri capi di governo della coalizione dei volenterosi sono anch’essi complici di questa colossale menzogna.
Pietro Folena, l’Unità
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/90000/89589.xml?key=Pietro+Folena&first=41&orderby=1&f=fir
RW JOHNSON (OXFORD) SULL’ABBATTIMENTO DI UN AEREO COREANO PER MANO DEI SOVIETICI (1983)
RW Johnson era una delle poche persone su entrambe le sponde dell’Atlantico a resistere [alle pressioni a conformarsi alla versione ufficiale sull’abbattimento del volo KAL 007]. I suoi articoli sul Guardian sollecitarono un messaggio da un parlamentare Tory (generosamente lasciato anonimo in questo libro) al capo del Magdalen College di Oxford suggerendo che il signor Johnson era ‘inadatto’ al suo incarico. Johnson difese la sua visione scettica, tuttavia e la arricchì con una ricerca meticolosa. Il risultato non è solo una storia terribile – molto più terrificante di qualsiasi opera di narrativa potrebbe mai essere – ma una denuncia politica di primissimo ordine….Il velivolo era stato dotato delle più sofisticate tecnologie computerizzate di assistenza alla navigazione. Il percorso da Anchorage a Seoul passava così vicino alla Russia che era costellata di punti di segnalazione per la guida alla navigazione, tutti ugualmente ben attrezzati. Se l’apparecchiatura funziona, un aereo di linea non può deviare fuori rotta. Se non funziona, i meccanismi di allarme sull’apparecchio e a terra si incaricano di avvisare il pilota in pochi secondi. Eppure, quasi dal momento in cui lasciò Anchorage, il KAL 007 deviò verso nord allontanandosi dal suo percorso corretto. Era 365 miglia fuori rotta quando fu abbattuto: nessuno altro aereo si era mai allontanato così tanto dalla rotta programmata nella storia dell’aviazione civile. Prima di partire da Anchorage, il capitano del velivolo aveva segnato un percorso molto simile a quella che poi seguì. Aveva caricato carburante in eccesso senza registrarlo. In qualche modo, quando i caccia russi sciamavano attorno a lui sparando proiettili traccianti, cercava di schivarli con cambiamenti di rotta e altitudine, regolarmente notificati al controllo a terra.
London Review of Books
http://www.lrb.co.uk/v08/n13/paul-foot/the-scandal-that-never-was
Il pilota dello 007, considerato il migliore della compagnia (un vero e proprio “robot umano”:
– mentì sulla quantità di carburante che caricava;
– abbandonò ad Anchorage un carico pagato che era tenuto a trasportare;
– aveva pianificato su delle note il percorso che poi avrebbe seguito (365 miglia fuori rotta: che non sono bruscolini);
– fece 3 manovre che non potevano essere compiute inconsciamente;
– riportò falsamente la sua posizione ad ogni waypoint in cui poteva correggere la rotta;
– modificò la velocità ben al di fuori dei parametri previsti;
– usò misteriosamente il codice transponder sbagliato;
– non poteva non sapere che era su territorio sovietico per via delle mappature meteo che aveva a disposizione;
– non si è curato di rispondere alle comunicazioni e poi agli avvertimenti radio sovietici, o ai traccianti di avvertimento che sono stati sparati proprio di fronte a lui;
– quando un caccia sovietico lo ha affrontato, ha falsamente informato il suo controllo a terra che stava effettuando una salita, mentre in realtà stava scendendo rapidamente;
– nei 56 secondi in cui rimase in onda dopo che l’aereo era stato colpito da un missile si astenne dal lanciare l’obbligatorio segnale di richiesta di soccorso.
http://www.lrb.co.uk/v08/n13/paul-foot/the-scandal-that-never-was
L’OPERAZIONE NORTHWOODS
L’operazione Northwoods (Operation Northwoods)[1] fu un piano concepito nel 1962 da alti dirigenti del Ministero della Difesa statunitense, (firmato dal generale Lyman Lemnitzer, capo degli stati maggiori riuniti e futuro responsabile di GLADIO) allo scopo di indurre l’opinione pubblica statunitense a sostenere un eventuale attacco militare contro il regime cubano di Fidel Castro[2]. Il piano, che non fu mai messo in atto, prevedeva l’esecuzione di una serie di azioni organizzate da entità governative USA operanti sotto le mentite spoglie di nazionalisti cubani; il piano prevedeva anche attacchi terroristici contro obiettivi all’interno del territorio nazionale degli Stati Uniti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Northwoods
http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/
LA SCIAGURA DELL’AEREO MALESE IN UCRAINA
Mi rifiuto di prendere in considerazione i vari tuit/tweet, dell’una e dell’altra parte, perché non ritengo credibile lo scenario in cui gente che si trova sotto attacco o che potrebbe essere un bersaglio, userebbe twitter per comunicare al mondo i suoi stati d’animo, imprese, congetture. Un tweet non è una prova.
Non è chiaro perché, in un conflitto contro ribelli privi di aviazione, l’esercito regolare ucraino abbia deciso di collocare dei sofisticati sistemi antiaerei in un’area in cui potevano essere catturati.
Finora i separatisti non avevano mai usato un sistema di lancio di missili terra-aria Buk in dotazione all’esercito ucraino (e russo) per abbattere gli aerei lealisti (volano a quote molto più basse), ma esclusivamente i MANPAD (un sistema missilistico antiaereo a corto raggio trasportabile a spalla, con una gittata di 4 km)
Il sistema Buk è in grado di identificare un aereo civile (radar > transponder sull’aereo: l’eventuale comunicazione dovrebbe essere stata registrata nella scatola nera) perciò è da escludere un incidente (un solo tiro, con 60% di probabilità di colpire un bersaglio mobile se si è perfettamente addestrati al suo uso: come si può parlare di miliziani ubriachi che non si rendono conto di quel che fanno, come nella “versione ufficiale”?).
Se quella è stata l’arma impiegata (il tempo dirà se hanno ragione coloro i quali sospettano che la pista del Buk sia fuorviante e che si sia trattato di un missile aria-aria o di una bomba programmata per attivarsi al cambio di quota imposto da terra al momento dell’ingresso nello spazio aereo ucraino), chi ha sparato sapeva cosa stava facendo e sapeva che a quell’altezza volavano solo aerei civili.
Non esiste alcuna spiegazione razionale del perché i separatisti pro-russi e gli specialisti russi che li avrebbero dovuto assistere, avrebbero deliberatamente effettuato un attacco del genere, che non avrebbe potuto fornir loro alcun beneficio tangibile e, al contrario, poteva solo produrre una massiccia e forse fatale reazione internazionale contro la loro causa.
Perché un aereo che, in genere, vista la sua destinazione, passerebbe sopra il mare di Azov, si è ritrovato 2-300 miglia fuori rotta, in un’area ad alto rischio e ad un’altezza di 33mila piedi, ossia al limite della zona rischio? La Malaysia Airlines contesta ai controllori dello spazio aereo ucraino di aver chiesto al loro pilota di abbassare la quota da 35mila piedi a 33mila piedi
ma non sapremo mai cosa si sono detti i controllori di volo e l’equipaggio, dato che i servizi di sicurezza ucraini hanno confiscato le registrazioni della suddetta conversazione
http://www.bbc.com/news/world-us-canada-28360784
Chi ha fatto circolare le supposte prove del coinvolgimento russo, una comunicazione tra separatisti e russi in cui si afferma di aver abbattuto l’aereo sbagliato, un video che, in realtà, è stato creato alle 19 e 10 del giorno prima, il 16 luglio 2014? Chi sapeva con largo anticipo che il 17 ci sarebbe stato un incidente aereo addebitato alle ingerenze russe?
http://rghost.net/private/56950510/78d787acfabcaf840cfa213e7221a060
http://www.mmnews.de/index.php/etc/19144-mh17-angebliche-youtube
LA REAZIONE RUSSA
È abbastanza sorprendente, se si presume che siano in qualche modo responsabili. Non hanno nulla da obiettare all’acquisizione e analisi da parte di Kiev delle scatole nere
http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_18/Mosca-non-portera-via-le-scatole-nere-del-Boeing-0147/
È possibile che reputino di avere già sufficiente materiale per screditare qualunque tentativo di false flag?
Un aspetto estremamente gustoso della situazione è che se si dimostrasse che la colpa è dei ribelli filorussi e l’Occidente riuscisse a convincere la “comunità internazionale” che Putin è responsabile per i crimini dei ribelli ucraini ai quali garantisce il suo supporto (peraltro non certo assoluto, come si è già visto in varie occasioni, inclusi i referendum), automaticamente Bush, Blair, Cameron, Sarkozy, Merkel, ecc. sarebbero da considerare responsabili per i crimini commessi dai loro soldati (torture, eccidi di civili con o senza droni) e dalle varie formazioni di insorti che godono del loro sostegno (es. la pulizia etnica dei libici di colore a Tawergha, realizzata grazie alla copertura aerea della NATO, le decine di violazioni di risoluzioni ONU e l’uso del fosforo bianco da parte di Israele; Guantanamo, Abu Ghraib, ecc.)
VOCI FUORI DAL CORO
Su vari forum si è fatta avanti una lettura dell’evento che si distingue da quelle dell’una e dell’altra fazione. La ripropongo in sintesi; ciascuno ne faccia ciò che vuole.
Chi ne tra vantaggio? Qual è il vero obiettivo di questo attacco? Al di là della funzione propagandistica, non sembra essere un evento cataclismico e certamente non servirà a scatenare una guerra internazionale. L’opinione pubblica internazionale darà in gran parte la colpa ai separatisti per un incidente disastroso e continuerà a chiedersi chi abbia permesso a dei voli civili di transitare in un’area di guerra. I leader europei non sono intenzionati a cambiare la propria posizione di dialogo diplomatico con Mosca. Obama ha escluso che l’Ucraina possa diventare un campo di battaglia per soldati americani.
Non è abbastanza, ci dev’essere dell’altro. Queste voci fuori dal coro suggeriscono che si tratti di una distrazione che svia l’attenzione da ciò che sta accadendo sul campo, in Ucraina, ma anche nel mondo. Mentre tutti si concentrano su questo evento, perdono di vista sviluppi più importanti. La stessa guerra civile ucraina potrebbe avere questo fine, in un contesto più ampio.
Ipotizziamo che questa interpretazione sia corretta.
Che cosa ci sfugge? L’intervento terrestre israeliano avvenuto in pratica sincronicamente rispetto all’incidente in Ucraina?
Segnalo l’ipotesi delineata dal giornalista giapponese Yoichi Shimatsu, che già aveva individuato una pista israeliana grazie ad un’inchiesta sui retroscena di un precedente incidente aereo collegato all’aeroporto di Amsterdam, dove la sicurezza è gestita da una ditta israeliana (ICTS) fondata da un ex ufficiale dello Shin Bet.
Forse proprio la coincidenza dei tempi è un segnale che esiste un qualche tipo di coordinamento?
Non ci resta che attendere e osservare.
http://www.futurables.com/2014/07/21/israele-un-monito-per-lumanita/
Il prossimo Natale il mondo ci sembrerà molto diverso da come lo conosciamo, eppure…
8 Maggio 2014 a 21:51 (Verso un Mondo Nuovo)
Tags: altruismo, Arabia Saudita, Assad, Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, crisi ucraina, entropia, FMI, Fondo Monetario Internazionale, Israele, Natale 2014, NATO, nuovo ordine mondiale, Obama, parassitismo, petrodollaro, ridistribuzione delle ricchezze, ridistribuzione delle risorse, riforma, rivoluzione, Siria, solidarietà, Ucraina
a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles
Una mia previsione, sulla base di un’attenta lettura delle dichiarazioni e riflessioni di alcuni tra i più influenti decisori europei ed extraeuropei: entro Natale 2014 il mondo sarà molto diverso da come lo percepiamo ora.
– la crisi ucraina sarà risolta con la vittoria della fazione transnazionale (euro-russo-americana) che desidera un’Ucraina federata ed equidistante in un’Europa a cerchi concentrici di integrazione che coinvolgerà anche la Russia (armonizzazione dei rapporti tra Bruxelles e Mosca);
– la NATO e il petrodollaro (dollaro come riserva mondiale) non sopravvivranno a questa crisi e alla sconfitta dei neocon e del loro sogno di un mondo unipolare dominato da un’iperpotenza;
– il FMI sarà democratizzato e multilateralizzato (se il 99% riuscirà a farsi valere, altrimenti diventerà uno strumento di oppressione peggiore di adesso)
– il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sarà riconfigurato, magari attraverso la formula 7-7-7, che vedrà un maggiore coinvolgimento di Pachistan, Nigeria, Brasile, Sudafrica, Indonesia, Iran, Cile, Messico, Turchia, Giappone e, ci si deve augurare, anche l’Italia, che tanto e meritoriamente si è spesa per dare più voce alle potenze minori con un progetto di riforma analogo
– certe scomode verità (minori) saranno disoccultate per screditare il vecchio ordine e legittimarne uno nuovo.
– il vecchio ordine non se ne andrà prima di aver sparato l’ultima cartuccia.
L’amministrazione Obama sta già preparando la transizione.
Ha di fatto tolto il suo appoggio ai miliziani anti-assad, permettendo ad Assad di vincere la guerra civile.
Ha scaricato i sauditi e gli israeliani.
Quando un segretario di Stato, nel corso di una riunione della Commissione Trilaterale, fa trapelare un parallelo tra Israele e il Sudafrica dell’apartheid, è chiaro che qualcosa di grosso bolle in pentola.
Ci tengo a precisare che questo NON è l’inizio di un Rinascimento per l’umanità.
Una fazione (realista, potenzialmente sensibile, o comunque meno insensibile, alle esigenze della specie umana) vince, un’altra fazione (integralista, socio-psicopatizzata) perde.
Quel che accade in cima alla piramide è solo una versione macroscopica di quel che accade nelle nostre vite, nei nostri rapporti reciproci. Perciò il nuovo ordine non sarà diverso da quello attuale. Sembrerà più umano all’inizio, per qualche anno, perché garantirà una maggiore redistribuzione delle risorse (ci sono già sufficienti ricchezze per tutti: ogni singolo essere umano, neonati inclusi, avrebbe in teoria a disposizione oltre 50mila dollari di beni; 75mila entro il 2020).
Ci sarà crescita e più prosperità, ma per fare cosa?
Finché non attueremo una rivoluzione interiore, nelle nostre teste e nei nostri cuori – un passaggio dall’infantile modalità “sfruttamento egoistico” (parassitismo entropico, crescita bulimica vs. decrescita anoressica) all’adulta modalità “altruismo solidale” (fare comunità, espansione/evoluzione non materialista) –, ogni rivoluzione esteriore (tecnologica, politica, economica, culturale, ecc.) sarà soggetta alle stesse derive degenerative e sociopatiche, con costanti trasferimenti di ricchezze dal basso verso l’alto, fino alla prossima Crisi, più grave delle precedenti e al prossimo Ordine, più subdolo di quello che l’ha preceduto.
Che speranze hanno le persone di buona volontà e retto intendimento che riescono ad arrivare in alto (es. padri fondatori degli Stati Uniti, i girondini, i padri e madri della nostra costituzione, ecc.: i destinatari dei loro messaggi erano il 2-4% delle rispettive popolazioni, a voler essere generosi), se poi si ritrovano tra l’incudine delle masse ignare ed egoiste e il martello di arrivisti senza scrupoli?
Servirebbe una creativa, autocritica, matura assunzione di responsabilità collettiva che ci emancipi da questi paternalistici cicli di asservimento e ci restituisca alla nostra piena dimensione di Individui Sovrani Cooperativi.
Dovremmo essere capaci di vedere il mondo come è, non come crediamo che sia, ed agire di conseguenza, con discernimento e obiettività, senza credere a certi falsi dogmi in voga in quest’epoca decadente.
Qualcosa per fortuna si sta muovendo e le grandi trasformazioni sono verosimilmente anche un sintomo e un motore di questa presa di coscienza planetaria.
Continua su FuturAbles
La crisi ucraina come crogiolo di un nuovo modello femminile globale?
21 aprile 2014 a 09:12 (Antropologia, Resistenza e Rivoluzione, Sorprendimi!, Verità scomode)
Tags: Banca dei Regolamenti Internazionali, BRICS, Clinton, Crimea, donne, Femen, femminilità, femminino, finanza, FMI, Lagarde, Miley Cyrus, modello femminile, Natalia Poklonskaya, Obama, Poklonskaya, Pussy Riot, Putin, sistema finanziario, Timoshenko, Ucraina
a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles
Natalia Poklonskaya, nuovo procuratore generale della Crimea, è diventata un fenomeno globale – specialmente in Giappone, Cina e Corea del Sud –, un nuovo modello femminile che unisce giovinezza (ha 34 anni) bellezza, dolcezza, determinazione, autorità e autorevolezza, superando il prototipo patriarcale della donna vista come, alternativamente, angelo del focolare o strega-prostituta, al servizio di lotte di potere tra uomini.
La Poklonskaya viene contrapposta alle donne che scimmiottano gli uomini per farsi strada in politica (Timoshenko, Lagarde, Clinton, ecc.)
La Timoshenko nella parte del boss mafioso
La malvagia strega dell’ovest
Poklonskaya è anche l’antidoto alle pop-softpornostar come Miley Cyrus, Femen, Pussy Riot, ecc. coi loro seni al vento, slogan e testi dozzinali, le “minzioni di protesta” sui marciapiedi, le orge nei musei di scienze naturali, gli atti osceni nei supermercati con polli surgelati, i “concerti” irreligiosi in cattedrale, ecc.
Donna ucraina ferma un carro armato
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La sconsolante verità, però, è che se non ci sarà un risveglio generale delle coscienze, questi bagliori si spegneranno. Il fatto è che schiavi siamo (servitù del debito, dell’usura, delle rendite, della paura e del risentimento) e schiavi resteremo finché attenderemo che qualche messia (Putin/Obama) o qualche forza internazionale (BRICS) venga a liberarci.
Questa cosa va capita.
La Banca dei Regolamenti Internazionali controlla anche le banche centrali dei BRICS e sono stati i BRICS a chiedere per anni una riforma del FMI, che ora stanno per ottenere (ormai solo il Congresso americano si oppone alla riforma e Obama è favorevole). I BRICS non sono contro il sistema finanziario globale. Vogliono solo la loro fetta.
In questo senso la crisi Ucraina servirà solo per spianare la strada a un “nuovo” sistema che è così simile al vecchio da far pensare che sia un serpente che cambia la pelle e poi si spaccia per un altro.
Un risveglio delle coscienze, invece, farà in modo che le future strutture di ulteriore accentramento del potere nel mondo – una volta rimosse le mele marce e una volta che le persone avranno finalmente capito che il marcio ai piani alti è il riflesso della nostra incapacità di far pulizia dentro ciascuno di noi depsicopatizzando la civiltà umana – possano limitarsi a coordinare le autonomie locali (unità nella diversità) – assumiamo il controllo del Cavallo di Troia/Golem (Nuovo Ordine Mondiale targato BRICS) e mettiamolo al servizio dell’intera umanità ed ecosfera. Facciamo in modo che la crisi ucraina divenga il crogiolo di un nuovo modello umano globale
http://www.futurables.com/2014/02/07/e-possibile-porre-fine-alle-crisi-finanziarie-una-volta-per-tutte/