La verità su Tienanmen

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Chi possiede nozioni frammentarie, mendaci o falsate del passato e del presente difficilmente riuscirà a immaginare futuri plausibili

Tutti conoscono quest’immagine.
Ma quanti sanno che i carri armati stavano allontanandosi, non avvicinandosi a ‪#‎Tienanmen‬, quando il tizio li bloccò?
Quanti sanno che la foto risale al giorno dopo?
Che NESSUNO è morto nella piazza Tienanmen, giacché i manifestanti nonviolenti furono lasciati in pace?
Che non ci fu mai una mitragliatrice che falciava gli studenti inermi?
Che le centinaia di morti ci furono negli scontri tra rivoltosi armati (in gran parte lavoratori, peraltro giustamente incazzati) e forze dell’ordine e soldati, in vari luoghi?
Che il regime temeva i lavoratori, non certo gli studenti filo-occidentali?

Praticamente tutto quel che sappiamo di quella vicenda è falso o solo parzialmente vero…però continuiamo a prendere per buone le versioni ufficiali nostrane

“The Myth of Tiananmen”, Columbia Journalism Review
http://www.cjr.org/behind_the_news/the_myth_of_tiananmen.php

“Secret cables from the United States embassy in Beijing have shown there was no bloodshed inside Tiananmen Square…a Chilean diplomat watched the military enter the square and did not observe any mass firing of weapons into the crowds, although sporadic gunfire was heard. He said that most of the troops which entered the square were actually armed only with anti-riot gear – truncheons and wooden clubs; they were backed up by armed soldiers”

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/wikileaks/8555142/Wikileaks-no-bloodshed-inside-Tiananmen-Square-cables-claim.html

Gregory Clark, a former Australian diplomat: “some have asked how those protesters came to use gasoline bombs against the troops — a weapon not used by Chinese rioters — and why so many vehicles came to be destroyed. This in turn could explain the regime’s anger, and its subsequent efforts to track down and punish student leaders. But even without these details it should be clear that the so-called Tiananmen Square Massacre was not quite the clear-cut evil of much Western imagination”.
http://www.japantimes.co.jp/opinion/2014/06/03/commentary/world-commentary/really-happened-tiananmen/#.V2J23xIat9N

Il finto massacro di Timisoara…Paolo Rumiz vi spiega altre cose che pensate di sapere ma sono false: Le riflessioni di un grande inviato, vittima nell’89 dell’inganno dei servizi segreti rumeni: “Fu una grande lezione di giornalismo. Durante le guerre chi vuole condizionare l’opinione pubblica usa i cadaveri. Ma non bisogna mai smettere di farsi domande”

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/27/paolo_rumiz_intervista_morti_libia_romania_1989_ceausescu.html

La consapevolezza che ci sono persone intelligenti che si rifiutano di prendere in considerazione l’idea che sono stati fatti fessi, mille volte, solo per non doverlo ammettere, per non dover fare i conti col proprio ego e che per questo contribuiscono a tenere in vita le menzogne e si rendono complici dei carnefici di milioni di innocenti è snervante

Da Supernerd a Supereroe – l’improbabile parabola di Edward Snowden

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https://twitter.com/stefanofait

Una tale società sarebbe dominata da una élite la cui pretesa di potere politico poggerebbe su di un presunto superiore know-how scientifico. Non vincolata dalle limitazioni poste dai tradizionali valori liberali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi obiettivi politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento dell’opinione pubblica e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo.

Zbigniew Brzezinski, “Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era”

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Da decenni diverse nazioni europee fornivano volontariamente agli Stati Uniti dati sensibili sui propri cittadini:

ora i loro governi si dicono indignati (ipocrisia asoluta)

Premessa: il maggiore sponsor di wikileaks, prima ancora che diventasse un fenomeno globale, fu nientepopodimeno che Cass Sunstein
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/02/23/AR2007022301596.html

Purtroppo in Italia pochi sanno chi sia
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=30235

è anche marito di Samantha Power, grande sostenitrice delle ingerenze “umanitarie” armate (es. Libia) ma assolutamente muta sulle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele
http://www.asca.it/news-Usa__Samantha_Power_prossima_ambasciatrice_all_Onu-1284666.html

Ma il miglior precedente del datagate di Edward Swnoden è il caso chiamato Pentagon Papers, una serie di documenti che non contenevano nulla di veramente scottante e che non fosse risaputo o subodorato (come i wikileaks, che hanno solo confermato cose che si immaginavano, senza incidere sulle grandi questioni) ma che portarono all’impeachment di Nixon, il quale si fidò delle persone che poi lo tradirono. L’obiettivo anche questa volta è l’impeachment di un presidente americano (ucciderli è più complicato e rischioso)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pentagon_Papers

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Edward Snowden, sostenitore dell’ultra-austerista Ron Paul (Tea Party), non ha finito le scuole superiori e ha dovuto seguire dei corsi CEPU (l’equivalente americano), non ha mai avuto un lavoro stabile, si è arruolato nell’esercito per poi interrompere il servizio dopo tre mesi senza ricevere alcun addestramento, la sua partner è una ballerina di night club. A dispetto della sua inettitudine e scarsa propensione allo studio, a 23 anni si trova a lavorare a Ginevra, per la CIA, con un salario non inferiore ai 120mila dollari annuali e probabilmente più vicino alla soglia dei 200mila dollari.

Ora, se qualcuno pensa davvero che l’intelligence americana sceglierebbe di assumere un personaggio del genere permettendogli di avere libero accesso ad informazioni altamente riservate…

Certamente non lo pensa Naomi Wolf, che sospetta un complotto
http://nymag.com/daily/intelligencer/2013/06/naomi-wolf-edward-snowden-false-flag-conspiracy.html

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La NSA l’aveva assunto come addetto alla sicurezza (guardia giurata) ma è stato alla CIA che è esploso, passando da buono a nulla a superinsider in quel di Ginevra, con copertura diplomatica, a dispetto di un CV davvero misero. Poi il Giappone, poi le Hawaii. A suo dire, con lo status raggiunto, era autorizzato persino a spiare Obama:

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2338884/Edward-Snowden-How-did-high-school-drop-entrusted-governments-biggest-secrets.html

E poi decide di fare la pirlata di rivelare la sua identità al mondo, mettendo a rischio la sicurezza sua, della sua tipa, della famiglia, degli amici, dei colleghi, ecc. perché “non ho niente da temere, ho fatto la cosa giusta”!! E, tra tutti i luoghi del mondo, decide di rifugiarsi in Cina!

C’è gente che crede che Berlusconi sia onesto, ci può stare che ci sia gente, cresciuta a coca cola e marvel comics, che crede a questa favoletta del Supernerd Superloser che si trasforma in una Supertalpa Supereroe prima di raggiungere i 30 anni.

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Mentre le altre gole profonde sono confinate nei medi alternativi, Snowden riceve una copertura mediatica eccezionale.

Le sue rivelazioni sconvolgenti? Il governo americano raccoglie LEGALMENTE metadati sui suoi cittadini, il governo inglese spia i partecipanti ai summit internazionali, gli americani usano hackers per infiltrare la Cina. Pazzesco, incredibile, strabiliante. Chi l’avrebbe mai immaginato? Più o meno il 99% delle persone con un po’ di sale in zucca.

Vuole farci credere che non se lo aspettava quando ha chiesto di lavorare per NSA e CIA? E queste avrebbero dato un impiego ad un ingenuotto del genere?

http://www.newyorker.com/online/blogs/comment/2013/06/edward-snowden-nsa-leaker-is-no-hero.html

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C’è un altro “spifferatore” che non ci ha rivelato nulla di sconvolgente (e specialmente non ha mai in alcun modo disturbato Israele o i neocon americani) ma, anzi, se l’è presa con tutti i consueti leader degli stati canaglia nel mirino israelo-americano (inclusa la Kirchner):

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/emmanuel-assange-julian-goldstein.html

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Assange, cresciuto in una famiglia aderente ad un culto che faceva uso di LSD ed altre manipolazioni

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Family_%28Australian_New_Age_group%29

http://books.google.it/books?id=SROVOaYM6JsC&pg=PT30&lpg=PT30&dq=Assange+Santiniketan&source=bl&ots=hPf2flxSuu&sig=LJH2CXO-mNgplNQQUCZzws9kKTs&hl=it&sa=X&ei=5ZPBUaDAM6em4AT4v4CwDg&ved=0CCwQ6AEwADgU

aveva scelto il nickname Mendax (il mentitore). Snowden ha scelto il nome in codice di Verax (il veritiero).

Snowden è il nuovo Assange, il nuovo Robin Hood sintetico, un finto paladino della verità e della giustizia che sarà usato e gettato quando non servirà più o quando si sarà montato troppo la testa, come nel caso di Assange, appunto, che ci aveva promesso incredibili informazioni sul coinvolgimento della NATO nella destabilizzazione della Siria ma è scomparso, assieme a wikileaks, dopo aver lanciato il suo avvertimento/ricatto a chi di dovere:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/06/sulla-siria-julian-assange-la-pensa-come-me-devo-preoccuparmi/

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Qual è l’obiettivo dell’operazione Snowden?

Costringere Obama ad appoggiare una guerra in Siria che non vuole – perché sa che gli USA non se la possono permettere e la cittadinanza è assolutamente contraria – se vuole salvarsi dall’impeachment:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/24/la-siria-e-il-golpe-anti-obama-il-momento-monica-lewinsky-di-obama/

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In questo momento Obama (che non è il bene, ma un male minore) è incastrato: se fa la guerra dovrà fronteggiare proteste di massa ed un impeachment, se non la fa lo accuseranno di essere un tiranno e sarà impeachment (affari suoi, doveva opporsi alla deriva autoritaria americana, oppure non candidarsi e lasciare che Brzezinski trovasse qualcun altro da opporre ai neocon psicopatici)

Parola di Enrico Letta

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«Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile»

Enrico Letta, 8 aprile 2013.

«I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali»

Enrico Letta, 29 marzo 2013.

“Sembrerà assurdo, ma se non si era ancora capito, io sono un grande fan di Berlusconi. Berlusconi ha fatto la storia d’Italia degli ultimi 10 anni, anche se vorrei che fosse meno sborone e raccontasse meno balle agli italiani. (…) Mantengo una linea molto critica con Berlusconi, ma vorrei fargli un appello inedito. Vorrei, a prescindere dall’esito delle prossime elezioni, dicesse subito che lui si impegna a rimanere nella vita politica italiana e a mantenere la sua leadership del Polo. Perché il mio grande timore è che un Berlusconi che pareggi o perda faccia un biglietto per Tahiti. Se Berlusconi facesse questo gesto sarebbe la tomba del bipolarismo italiano. farebbe precipitare il centrodestra indietro di 10 anni”.

Enrico Letta, 18 settembre 2005, Ansa

“Nel mio governo ideale vorrei gente in gamba, anche se sta nella Casa della Libertà di Berlusconi: penso a mio zio Gianni, a Casini, a Tabacci, a Vietti e a Tremonti”.

Enrico Letta, 15 settembre 2007, dal Corriere della Sera

“I contenuti della lettera di Draghi e Trichet rappresentano la base su cui impostare politiche per far uscire l’Italia dalla crisi. Qualunque governo succederà al governo Berlusconi dovrà ripartire dai contenuti di quella lettera”

Enrico Letta, 29 settembre 2011, dal suo sito personale

“Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!”.

Enrico Letta, 18 novembre 2011, bigliettino inviato a Mario Monti durante il dibattito sulla fiducia

“Il 2011 è stato l’anno che ha definitivamente consacrato Napolitano come forse il più grande presidente della Repubblica che l’Italia abbia avuto. Ha letteralmente salvato il Paese insieme a Monti”.

Enrico Letta, 31 dicembre 2011, su face book

“Preferisco che i voti vadano al Pdl, piuttosto che dispersi verso Grillo”.

Enrico Letta, 13 luglio 2012, dal Corriere della Sera

«Bisogna fare la riforma elettorale. Nelle prossime tre settimane il Porcellum va mandato definitivamente a casa»

Enrico Letta, 9 giugno 2012.

«Se non cambiamo il Porcellum possiamo fare anche il carpiato con tre avvitamenti ma non ce la faremo a rilegittimare la politica e a tornare alla buona politica»

Enrico Letta, 14 luglio 2012.

Nel colloquio con Gianni Letta, gli americani notano un particolare: «La cosa interessante», scrivono, «è che Letta aveva l’esatto conteggio dei voti prima ancora che la Corte di Cassazione lo annunciasse: il risultato è stato annunciato poco dopo la fine dell’incontro con la delegazione». Un dettaglio interessante, viste le polemiche sulle elezioni politiche dell’aprile 2006, in cui il giornalista Enrico Deaglio parlò di brogli.

Il 24 maggio 2006, esattamente un mese dopo il colloquio di Gianni Letta con la delegazione americana, il governo Prodi è in sella e l’ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, incontra un nuovo Letta: Enrico, «sottosegretario del primo ministro (nipote del sottosegretario di Berlusconi, Gianni Letta)», scrive Spogli (il cablo è disponibile qui: https://www.wikileaks.org/plusd/cables/06ROME1590_a.html)

Anche in questo caso, gli Usa vogliono capire cosa li aspetta, come si muoverà l’Italia di Prodi. Enrico Letta spiega di ritenere che l’Italia supporterà le posizioni degli Stati Uniti su Israele e i palestinesi, che lui personalmente vede le basi Usa in Italia come un fattore positivo. Il giovane Letta si descrive come «fortemente pro-americano», spiegando di considerare le relazioni Italia-Usa essenziali.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/zio-e-nipote-gli-amici-americani/2205763//1

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Enrico Letta è anche membro della Trilateral e nel 2012 ha partecipato alla riunione del gruppo Bildelberg a Chantilly, in Virginia. Letta junior, disse al ‘Corriere’ il suo amico Lapo Pistelli, nel lontano 2006, «è l’Amato del Duemila» perché «al pari di Giuliano è dentro tutti i giochi. In quelli di Prodi e in quelli di Walter Veltroni, in quelli di Massimo D’Alema e in quelli di Pierferdinando Casini. Addirittura in quelli di Giulio Tremonti». Mai ritratto fu più azzeccato.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/incarico-a-letta-ecco-perche/2205541//1

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A sfogliare i libroni dei contributi registrati alla Camera dei deputati, si scopre che la sinistra italiana, negli ultimi dieci anni, spesso non ha guardato troppo per il sottile di fronte a un generoso imprenditore. Per restare in tema di acciaierie, Enrico Letta ha incassato 40 mila euro nel 2008, proprio come Bersani, dall’associazione padronale di categoria, quella Federacciai che vanta come vicepresidente Nicola Riva, ora indagato a Taranto per inquinamento. Letta è uno dei politici di sinistra più graditi agli imprenditori.
http://shop.ilfattoquotidiano.it/2012/12/01/soldi-dalle-aziende-a-dalema-letta-vendola-e-gli-altri/

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«In Italia non è possibile che, neppure in una situazione d’emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme» (Massimo D’Alema, 8 marzo 2013).

«Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013).

«Fare cose non comprensibili dagli elettori non sono utili né per l’Italia né per gli italiani. Non mi pare questa la strada». (Beppe Fioroni, 25 marzo 2013).

«Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Dario Franceschini, 23 aprile 2013).

«Sono contrario a un governo Pd-Pdl» (Andrea Orlando, 22 aprile 2013).

«Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21 aprile 2013).

«Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl» (Roberto Speranza, 8 aprile 2013).
«Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013).

«L’alternativa non può essere o voto anticipato o alleanza stretta tra Pd e Pdl» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013).

«Lo dico con anticipo, io un’alleanza con Berlusconi non la voto» (Emanuele Fiano, 28 febbraio 2013).

«I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio).

«Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il Pd» (Cesare Damiano, 18 aprile 2013).

«Serve un governo di cambiamento vero ed è impensabile farlo con chi in questi anni ha sempre dimostrato di avere idee opposte alle nostre» (Fausto Raciti, 14 aprile 2013).

«Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013)

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/quando-il-pd-diceva-mai-con-b/2205721

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Sul Sole 24 Ore di oggi compaiono, a partire dalla prima pagina, ben tre lunghissimi articoli di Enrico Letta, più un articolo di Arel, l’agenzia di cui Enrico Letta è segretario generale e come se non bastasse vi è anche uno sconfinato articolo di Dino Pesole che ricostruisce in modo elogiativo la carriera del nuovo Presidente incaricato. Se qualcuno avesse mai avuto dei dubbi su quale fosse il parere di Confindustria sul nascente governo e il suo presidente, può mettersi tranquillo.

 Alfonso Gianni, facebook, 26 aprile 2013

Poiché nel nostro paese la memoria è piuttosto labile, vale forse la pena di ricordare che Enrico Letta, il nuovo presidente del consiglio incaricato, come già Mario Monti, è membro del board europeo della Trilateral Commission, la punta di lancia del pensiero e dell’azione neoliberista a livello mondiale, nata non a caso pochi mesi prima del colpo di stato in Cile ispirato dalla Cia e accolto con entusiasmo dai Chicago boys che tornarono subito in patria per applicare una spietata politica di privatizzazioni. Ha partecipato all’ultima riunione del gruppo Bildelberg, altro think thank del pensiero capitalista, fondato da un ex nazista.

 Alfonso Gianni, facebook, 26 aprile 2013

Se Obama ti uccide, sicuramente te lo meritavi

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La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

Giovanni 3, 19

Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli.

Isaia 41, 29

Obama si autorizza ad uccidere cittadini americani dopo averli classificati come terroristi e senza dover rispondere a nessuno delle sue decisioni. Un’esecuzione preventiva legalizzata. Tenuto conto del fatto che centinaia di prigionieri a Guantanamo sono stati liberati, molto ma molto tardivamente, dopo che era stata riconosciuta la loro innocenza, è così difficile immaginare che il boia robotico volante (drone) ucciderà decine, forse centinaia di innocenti (danni collaterali)? Ancora una volta: chi è il terrorista? chi è lo stato-canaglia?

Neppure la premiata ditta Bush-Cheney aveva osato tanto. Invece non ha troppe remore Israele, quando fa saltare in aria gli ingegneri iraniani e le loro famiglie.
Obama ricorre alle stesse infami argomentazioni dell’amministrazione Bush sul diritto del presidente di far incarcerare (e torturare) senza alcun processo chiunque sia accusato di complicità in piani terroristici:

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/feb/05/obama-kill-list-doj-memo

Naomi Wolf si chiede in che senso gli agenti/militari statunitensi coinvolti in operazioni clandestine di “omicidi mirati” tutelati da disposizioni segrete e finanziati da budget segreti, siano diversi dagli squadroni della morte dei regimi militari:

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/feb/03/jsoc-obama-secret-assassins

Finalmente qualche politico comincia a chiedere ragione delle scelte di Obama (11 senatori scrivono al presidente domandando di vedere il memorandum che giustifica il conferimento di questi poteri straordinari di vita e di morte, annullando l’habeas corpus):

http://www.washingtonpost.com/world/national-security/senators-demand-secret-memos-on-targeted-killing/2013/02/04/be3d1652-6f16-11e2-8b8d-e0b59a1b8e2a_story.html?hpid=z3

Se un “alto funzionario” (anonimo) decide che un cittadino americano rappresenta una “minaccia” (generica, a sua discrezione) per gli Stati Uniti, una minaccia “imminente” e ha intrapreso “azioni ostili agli Stati Uniti” e se un “alto funzionario” (può anche essere lo stesso di cui sopra) pensa che potrebbe essere più problematico o rischioso cercare di catturarlo (e quando non lo è?) allora in questo caso diventa legale ucciderlo preventivamente, senza un processo e senza alcun vaglio delle prove incriminanti.

Non c’è nulla in questa rivendicazione del potere esecutivo che possa impedire ad Obama o ad un futuro presidente di determinare che migliaia di cittadini sono “nemici pubblici” da eliminare. Ma ci penserà già Obama, che non ha mantenuto una singola promessa riguardo alla discontinuità rispetto a Bush: Guantanamo, le torture, le prigioni segrete, le uccisioni mirate, la sorveglianza di massa, la guerra alle gole profonde – tutto è rimasto immutato.

http://www.linkiesta.it/nessun-presidente-ha-usato-l-omicidio-segreto-quanto-obama

http://www.osservatorioiraq.it/guantanamo-e-le-promesse-tradite-di-obama

http://www.slate.com/articles/news_and_politics/propublica/2012/07/extraordinary_rendition_proxy_detention_and_gitmo_during_the_obama_administration.html

http://www.thenation.com/article/161936/cias-secret-sites-somalia

http://tntnews.altervista.org/quasi-tutti-i-cittadini-americani-sotto-sorveglianza-governativa-ex-nsa-analisti/

http://www.washingtonsblog.com/2012/04/obama-has-prosecuted-more-whistleblowers-than-all-other-presidents-combined.html

L’unica differenza è che quel che Bush faceva alla luce del sole, Obama cerca di farlo di nascosto.

Quale sarà la reazione dell’opinione pubblica statunitense alla notizia della prima uccisione di un cittadino americano sul suolo americano? Aprirà gli occhi finalmente sul quel che sta succedendo? Prima sarà la volta di un mitomane implicato in qualche complotto ordito dall’FBI per arrestare preventivamente degli estremisti

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/21/lfbi-organizza-e-sventa-la-maggior-parte-degli-attentati-terroristici-islamici-sul-suolo-americano-ricerca-della-ucla/

Poi toccherà a qualche corriere della droga accusato di far parte di una rete terroristica latinoamericana legata all’Iran

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/cuba-venezuela-brasile-messico-e-il.html

A quel punto la lista potrà includere chiunque, dai clandestini che uccidono guardie di frontiera, alla gang afroamericana che si è appropriata di un lanciarazzi, alle milizie di nazionalisti bianchi che si rifiutano di farsi requisire le armi automatiche, a chiunque si opponga al volere della presidenza degli Stati Uniti; chiunque, insomma, SOSPETTATO (non è previsto alcun giusto processo) di essere “attivamente impegnato nella pianificazione di operazioni finalizzate all’uccisione di cittadini americani”, incluso il sedicenne ucciso (assieme ad un suo amico sempre minorenne) perché figlio di un cittadino americano – al-Awlaki – sospettato di far parte di Al-Qaeda per aver caricato dei video jihadisti su youtube.

Essere in qualche modo associabili a Anonymous o Wikileaks rientrerà nella categoria “forza associata” (ostile agli Stati Uniti)? La pubblicazione su youtube di video a sostegno di proteste contro il governo federale diventerà “supporto materiale”? Marce e dimostrazioni saranno  considerate “minacce di violenza imminente”? In caso di guerriglia urbana come quella del 2011 nelle città inglesi sarà lecito sparare sulla folla? Interi quartieri potrebbero essere messi a ferro e fuoco come deterrente?

Pare sia questa la terrificante svolta che hanno preso gli eventi. Bush si limitava a catturare, deportare e torturare. Obama uccide, risolvendo il problema alla radice. Il quinto emendamento sul giusto processo è ora carta straccia. Un gruppo di giornalisti osserva che se fosse stato Bush a farlo, una violenta polemica l’avrebbe bloccato, mentre Obama ottiene il via libera su tutto:

http://www.mediaite.com/tv/scarborough-tears-into-drone-program-if-george-bush-had-done-this-it-would-have-been-stopped/

Ora sappiamo che la vaghezza delle formulazioni delle leggi sulla sicurezza nazionale controfirmate da Obama era chiaramente intenzionale e che la sua promessa di interpretarle restrittivamente era una menzogna. L’idea era quella di tastare il terreno, di vedere fin dove si potevano spingere nello smantellamento dello stato di diritto prima di incontrare delle serie resistenze. E l’evidenza dei fatti indica che, per il momento, non vi è alcun decreto presidenziale o decisione dell’esecutivo che non sarà accettata, pur controvoglia, purché sia Obama il Buono a farlo.  Se Obama ti uccide, è sicuramente perché hai fatto qualcosa di male. Da morto, ti sarà difficile dimostrare la tua innocenza, ma Obama sa quello che fa (è un Nobel per la Pace!). Obama è un uomo buono e sexy e siamo tutti innamorati di lui e non possiamo sbagliarci quando diciamo che certe cose lui non le farebbe mai (il nostro amore è sempre ben indirizzato):

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/01/14/amerikarma-obamamania/

Grazie ad Obama, ogni presidente americano potrà legalmente uccidere tutti coloro che riterrà siano nemici, in qualsiasi momento, in qualunque modo e ovunque – dato che il campo di battaglia nell’infinita Guerra al Terrore è il pianeta terra.

D’altra parte “gli Stati Uniti sono la più straordinaria forza di pace e di progresso che il mondo abbia mai conosciuto” (Hillary Clinton, 23 gennaio 2013)

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/02/02/lamerica-e-il-bene/

Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

Martin Niemöller

 

Che gente era quella? Di che cosa parlavano? Da quale autorità dipendevano? Eppure K. viveva in uno stato di diritto, dappertutto regnava la pace, tutte le leggi erano in vigore, chi osava aggredirlo in casa sua? Era sempre propenso a prendere ogni cosa con disinvoltura, a credere al peggio solo quando il peggio era arrivato, a non farsi preoccupazioni per il futuro, neanche quando si presentava minaccioso. Ma ora questo non gli sembrava giusto, si poteva considerare il tutto uno scherzo, uno scherzo pesante, montato dai colleghi della banca per motivi a lui sconosciuti.

http://www.rodoni.ch/KAFKA/processo.html

**********
48% di Americani contrari, 24% a favore: non si sono bevuti completamente il cervello. C’è speranza anche per gli Stati Uniti.

Commento ironico (ma molto azzeccato) del periodico satirico “the Onion”

“A seguito della pubblicazione di una nota confidenziale del dipartimento di giustizia che delinea la giustificazione legale dell’amministrazione Obama per l’uccisione di cittadini degli Stati Uniti, un nuovo sondaggio del Pew Research Center ha rivelato che la maggioranza degli americani è divisa sul diritto del governo di ucciderli ovunque, in qualsiasi momento e senza un giusto processo. “Da una parte, e questo l’ho capito – è importante che il governo sia in grado di uccidere me e tutti i miei amici o familiari ogni volta che la cosa torni utile per ragioni di sicurezza nazionale. Ma, d’altra parte, sarebbe anche bello rimanere in vita e avere, diciamo, una prova, un processo e cose del genere“, ha detto visibilmente in conflitto, la trentanovenne Rebecca Sawyer che, come milioni di altri americani, è indecisa sul fatto che agli agenti segreti federali sia consentito individuarla e assassinarla ovunque sul suolo americano. “Non mi dispiacerebbe se i funzionari federali facessero saltare in aria altri cittadini, affermando che è per la mia sicurezza. È solo che quando si tratta di me, credo che preferirei non essere abbattuta dai miei rappresentanti eletti con accuse che non devono essere confermate da una qualsiasi autorità che debba rispondere delle sue decisioni. Questa è una scelta difficile”. Mentre la maggior parte degli americani ha espresso sentimenti contrastanti per quanto riguarda la nota, il sondaggio ha anche rilevato che il 28 per cento dei cittadini è inequivocabilmente a favore dell’essere cancellato dalla faccia della terra, in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, in un massiccio attacco aereo“.

Sulla Siria Julian Assange la pensa come me: devo preoccuparmi?

Ho già scritto nel vecchio blog cosa penso di Assange (nulla di buono)

Ora il suddetto mi prende alla sprovvista ed attacca Israele e la NATO, usando argomentazioni del tutto analoghe alle mie e di chi la pensa come me sulla “primavera siriana”. Dunque la questione è semplice: o sono diventato anch’io un burattino dell’imperialismo senza rendermene conto, oppure Assange è stato scaricato ed ora si sta vendicando, oppure sta ricattando i suoi ex patroni, oppure Israele sta per essere sacrificato.

La seconda che ho detto mi pare la più plausibile (Israele si suiciderà per conto suo e non serve spingerlo oltre il ciglio del burrone: esistono già dei piani per un Medio Oriente post-sionista – qui in francese).

Sia come sia, ecco le rivelazioni di Assange:

“Dalla sua prigionia di Londra il fondatore di Wikileaks annuncia la pubblicazione di milioni di documenti del governo siriano e accusa l’occidente di manipolazione mediatica sulla guerra civile in corso in Siria.

«In Siria è in atto un processo di democratizzazione ma è chiaro che a Stati Uniti, Regno Unito, Israele e Francia non interessa». A sostenerlo è stato ieri Julian Assange, il fondatore di Wikileaks rifugiato da mesi all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per sfuggire all’arresto ordinato dai governi della Svezia e degli Stati Uniti. ”Ci sono state delle riunioni l’anno scorso con personale dell’esercito degli Usa, e anche qualche militare europeo, nelle quali si discuteva in anticipo di questa campagna militare, e c’erano già forze speciali in Siria‘ ha detto Assange.
«I poteri occidentali stanno usando la vicenda siriana per togliere di mezzo il governo…favorire Israele e indebolire l’Iran: è per questo che c’è stata una enorme manipolazione della stampa» ha aggiunto Assange nel corso di un’intervista concessa alla tv panamericana “Telesur”. Il fondatore di Wikileaks ha fatto riferimento, ad esempio, «alla distorsione delle foto da parte della Bbc: hanno mostrato una immagine con centinaia di cadaveri gettati per terra scattata in Iraq, dicendo poi che era la Siria».

«Parliamo di 20 o 40 mila morti in Libia» ha commentato Assange secondo il quale in Siria, nel caso di un intervento militare esterno, «ce ne sarebbero 100 mila, con un esito politico incerto. Ci potremmo trovare con un governo migliore o anche con uno peggiore».

Per bilanciare la disinformazione mediatica in corso sul conflitto in Siria Wikileaks pubblicherà nei prossimi giorni oltre due milioni di file di documenti del governo siriano. Secondo Assange i documenti siriani che verranno pubblicati potranno dare “una prospettiva dal di dentro” della guerra civile in corso ormai da 17 mesi”.

http://www.contropiano.org/it/esteri/item/10909-assange-%E2%80%9Coccidente-contro-la-siria-per-favorire-israele%E2%80%9D

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