Quando l’umanità odia se stessa – la misantropia serrista

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Il disagio nei confronti della modernità, della tecnologia e del loro potenziale trasformativo ed emancipatore, unito alla nostalgia per un idilliaco passato rurale – inesistente se non per pochi privilegiati – ha impresso al movimento ambientalista delle origini un caratteristico conservatore. Molti tra i primi ambientalisti erano di estrazione nobiliare ed è stato questo sostrato culturale a generare l’ecologismo völkish mitteleuropeo – nazionalista, ruralista, etnocentrico – che poi confluì nel nazional-socialismo. Nel Nord America i maggiori magnati erano impegnati a finanziare generosamente tre cause principali: la conservazione ambientale, il controllo delle nascite e l’eugenetica. Erano convinti di essere gli unici a possedere quell’intelletto e sensibilità necessari a rispettare la natura e quindi tendevano a favorire ogni misura che ostacolasse la crescita demografica e la massificazione della natura. Quindi programmi di aborto e sterilizzazione di massa involontari, come quelli proposti dal biologo statunitense Paul Ehrlich (1968) e dall’esperto di ecologia e politiche energetiche John Holdren, ora consulente di Obama per le scienze e la tecnologia (Ehrlich & Holdren 1973). Dal canto loro i britannici James Goldsmith, John Aspinall (proprietario dello zoo di Londra) e Lord Lucan erano di simpatie franchiste e non nascondevano di parteggiare per chi avesse eseguito un colpo di stato autoritario nel Regno Unito e fosse stato in grado di ridurre la popolazione mondiale rimuovendo almeno tre miliardi di persone (Monbiot, 2002; Bright 2005).

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/19/prossima-mossa-neoliberista-chi-non-paga-abbastanza-tasse-perde-il-diritto-di-voto-george-monbiot-sul-guardian/

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Il nemico comune dell’umanità è l’uomo. Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la fame ed altre cose del genere sarebbero adatti…Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano ed è solo attraverso il cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti che essi possono essere superati. Il vero nemico, dunque è l’umanità stessa” [Alexander King, co-fondatore del Club di Roma (1991)]

Originale: “The common enemy of humanity is man. In searching for a new enemy to unite us, we came up with the idea that pollution, the threat of global warming, water shortages, famine and the like would fit the bill…All these dangers are caused by human intervention, and it is only through changed attitudes and behavior that they can be overcome. The real enemy then, is humanity itself.”

FONTE: “The First Global Revolution: A Report by the Council of the Club of Rome, di Alexander King & Bertrand Schneider” (p. 75)

http://books.google.com/books?id=8RNKHGbzUuAC&pg=PA75&dq=%22The+common+enemy+of+humanity+is+man%22&hl=it&%20ei=EvTQTYubENCUswbS28yoCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDQQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22The%20common%20enemy%20of%20humanity%20is%20man%22&f=false

Dobbiamo garantirci un vasto supporto di base e catturare l’immaginazione del pubblico, il che implica un’amplissima copertura mediatica. Quindi dobbiamo presentare scenari spaventosi, fare dichiarazioni semplicistiche ma drammatiche tralasciando di citare i dubbi che potremmo avere…ciascuno deve decidere quale sia il giusto equilibrio tra efficacia e onestà”.

[Stephen Schneider, biologo a Stanford e paladino dell’AGW/serrismo, Discover, Ottobre 1989]

Originale: “We need to get some broad based support, to capture the public’s imagination… So we have to offer up scary scenarios, make simplified, dramatic statements and make little mention of any doubts… Each of us has to decide what the right balance is between being effective and being honest.”

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/10-miti-da-sfatare-sul-riscaldamento.html

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Essendo patologicamente narcisista e quindi antropocentrico, l’ecologista misantropico non può che distorcere la realtà pur di poter dare la colpa all’umanità di ogni misfatto.

Infatti, “non guidato da un super-io realistico e da un corrispondente adattamento ai limiti della realtà, privo in altre parole della guida di quel “genitore interno” che educa e protegge con retto rigore, il mondo del narcisista è fondamentalmente egoista, infantile e abitato dalla pretesa eccessiva verso gli altri e verso se stesso, dalla cui frustrazione originano i sentimenti di rabbia e odio a cui il narcisista oppone difese diverse, che lo portano ad esistere in una dimensione sempre più alienata e compensatoria di soddisfazioni mancate.

Centrata su aspettative che non possono trovare conferma e su una visione falsa e idealizzata della realtà, l’immagine che il narcisista ha di se stesso è deludente, così come lo è il mondo che lo circonda. È naturale che la vergogna di se stesso, la paura del mondo e la rabbia verso di esso siano le emozioni che fanno da corollario alla patologia narcisistica“.

http://www.aipt.it/Italiano/Pubblicazioni/LBG_ApprIntNarcisismo.htm

Traduzione di scambi di email tra serristi (Climategate II)

“Le osservazioni non mostrano alcun aumento delle temperature in tutta la troposfera tropicale a meno che non si accetti un singolo studio e si ignorino tutti gli altri. Questo è davvero pericoloso”

“Penso anch’io che la scienza sia manipolata a fini politici, il che potrebbe rivelarsi non particolarmente astuto nel lungo termine”

“sembra che poche persone impongano il loro punto di vista e, indipendentemente dai risultati del dibattito, prendano le grandi decisioni, all’ultimo momento, a nome di tutti”.

“Ci sono state diverse presentazioni ingannevoli dei risultati dei modelli da parte di certi autori e dell’IPCC”

“Il trucco potrebbe essere quello di stabilire quale sia il messaggio centrale e poi usarlo per decidere cosa includere e cosa escludere”

“Bisogna convincere i lettori che c’è stato un effettivo incremento della conoscenza, maggiore evidenza empirica. Qual è?”

“È vitale che nell’IPCC si introducano solo persone che conosciamo e di cui ci fidiamo”

“Ho notato che la questione del raffreddamento globale è diventata un problema di relazioni pubbliche con i media”

“Sono d’accordo che sia meglio usare l’espressione cambiamento climatico rispetto a riscaldamento globale”

“E se vien fuori che il cambiamento climatico è principalmente una fluttuazione naturale su base multi-decennale? Probabilmente ci uccideranno”

“Mi pare che se diamo maggior peso all’irradiazione solare nei modelli, allora gran parte del riscaldamento del diciannovesimo e ventesimo secolo sarebbe spiegato unicamente dal sole”.

“C’è un piccolo problema con il regresso dei ghiacciai tropicali. Sono diminuiti di molti negli ultimi 20 anni, eppure i dati indicano che le temperature non sono cresciute a questi livelli”.

“All’Università dell’East Anglia [importante centro di ricerca climatica legato all’IPCC] non ci dovrebbe essere qualcuno con un diverso punto di vista [sul tema: “le recenti estreme condizioni meteo sono dovute al riscaldamento globale”] – o per lo meno non un climatologo”.

“Non sono persuaso che valga la pena di cercare la verità se ciò danneggia le relazioni personali”.

“Phil, grazie per il tuo contributo – ti garantisco che non laveremo i panni sporchi in pubblico”.

“penso che il riscaldamento dovuto all’urbanizzazione dovrebbe essere più ridotto, ma non riesco a trovare un modo convincente di dirlo”.

“Abbiamo scoperto che l’effetto dell’urbanizzazione è piuttosto considerevole nelle aree che abbiamo analizzato…sfortunatamente i nostri commenti in materia sono stati rifiutati dall’IPCC”.

“Ci sono dei coglioni puntigliosi che hanno criticato i dati di Jones et al.: non li vogliamo qui in giro”.

“Il coglione a cui ti riferisci si chiama Gooderich e ha scoperto il riscaldamento urbano in tutte le aree californiane”.

“Abbiamo fatto ogni possibile sforzo statistico per usare dati che non tengano conto dell’effetto di urbanizzazione”

“Quel che Zwiers ha fatto porta ad una conclusione diversa rispetto a Caspar e Gene! Possiamo salvarci stando attenti alle parole che usiamo”

“Sono sicuro che anche tu sei d’accordo che l’articolo Mann/Jones era veramente patetico e non sarebbe mai dovuto essere pubblicato. Non voglio essere associato con quella “ricostruzione” di 2000 anni”

“Perché come si può criticare Crowley per aver espunto 40 anni di dati nel mezzo della sua calibrazione, quando noi stessi abbiamo tolto tutti i dati post-1960…”

“Non prendiamo abbastanza seriamente la responsabilità divina di prenderci cura della Terra…Si stima che 500 milioni di persone vedranno “L’Alba del giorno dopo”. Dobbiamo pregare che colgano il messaggio”.

“Il mio lavoro di direttore del centro nazionale di ricerca sul cambiamento climatico, un lavoro che mi richiede di tradurre in termini di ricerca ed azione la mia fede cristiana a proposito della cura (stewardship) del pianeta di Dio”.

“È inconcepibile che i politici siano disposti a prendere decisioni che costeranno miliardi e miliardi per potersi adattare ai cambiamenti climatici regionali sulla base di modelli che non sanno neppure descrivere e simulare i processi che strutturano la variabilità climatica”.

“Ho gettato la spugna con Judith Curry già da un po’. Non so cosa stia pensando di fare, ma non sta aiutando la causa”.

“Una maniera per tutelarvi potrebbe essere quella di cancellare tutte le email ala fine del processo”.

“Ogni lavoro che abbiamo fatto nel passato grazie alle borse di ricerca che otteniamo dev’essere tenuto nascosto. Ne ho discusso in passato con il principale finanziatore (il dipartimento per l’energia degli Stati Uniti) e sono ben lieti di non pubblicare i dati originali della stazione di rilevamento”.

http://tallbloke.wordpress.com/2011/11/22/breaking-news-foia-2011-has-arrived/#more-3471
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Altre traduzioni:

<1939> Thorne/MetO: Le osservazioni non mostrano alcun aumento delle temperature lungo la troposfera tropicale [il problema dell’hot spot troposferico], a meno che non si prendano in considerazione un singolo studio e un singolo approccio, trascurandone un mucchio di altri. Questo è davvero pericoloso. Dobbiamo comunicare l’incertezza ed essere onesti. Phil [Jones?], magari potremmo trovare il tempo di discuterne ulteriormente se necessario […]

<3066> Thorne: Penso anche che la scienza sia stata manipolata a fini politici, cosa che potrebbe rivelarsi non troppo intelligente a lungo andare.

Wils: Che si fa se il climate change si rivela essere essenzialmente una oscillazione multidecadale? Probabilmente ci uccideranno […]

<1485> Mann: La cosa importante è essere sicuri che stiano perdendo la battaglia delle pubbliche relazioni. Questo è lo scopo del sito [Real Climate].

<5111> Pollack: Ma sarà molto difficile far scomparire il Periodo Caldo Medioevale dalla Groenlandia.

<1790> Lorenzoni: Concordo con l’importanza degli eventi estremi come focus per l’opinione pubblica e governativa […] ‘il climate change’ deve essere presente nella vita di tutti i giorni della gente. Deve essere loro ricordato che è un fenomeno che accade e si evolve in continuazione.

<2428> Ashton/co2.org: Avendone stabilito l’urgenza, la sfida politica è ora di trasfromarla da un argomento che riguarda i costi dei tagli alle emissioni – cattiva politica – a uno concernente il valore di un clima stabile – politica molto migliore […] la cosa migliore da fare è raccontare la storia delle brusche variazioni in modo più vivido possibile.

<2267> Wilson: Sebbene sia d’accordo che i gas serra siano stati importanti nel 19° e 20° secolo (specialmente dal 1970), se ilpeso del forcing solare fosse stato maggiore nei modelli, certamente avrebbe diminuito la significatività dei gas serra. […] Mi sembra che assegnando un peso maggiore alla radiazione solare nei modelli, la maggior parte del riscaldamento del 19° e 20° secolo può essere spiegato dal Sole.

http://daltonsminima.altervista.org/?p=17487

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L’ecologista misantropico vede le evidenti e terribili offese perpetrate dagli umani all’ecosistema e conclude che il pianeta starebbe messo meglio se non ci fossero gli umani. Io la penso diversamente:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/08/26/il-mondo-non-starebbe-meglio-senza-gli-umani/

«Non dimenticherò tanto facilmente la mostra “ambientalista” organizzata negli anni ’70 dal Museo di Storia Naturale di quella città [New York], con una lunga serie di scenografie che mostravano al pubblico esempi di inquinamento e distruzione ecologica. L’ultima di esse, quella che concludeva la mostra, portava l’incredibile titolo “L’animale più pericoloso della Terra”, e consisteva unicamente di un grande specchio che rifletteva l’immagine del visitatore che si fosse trovato a sostare di fronte ad esso.

Murray Bookchin (1921 –  2006), ecologista non misantropico

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/08/11/contro-lecologismo-misantropico-che-occulta-cause-e-responsabili/

L’uroboro del male, Treviso e l’evoluzione della specie

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Alessandro Robecchi c’insegna, con sapiente e dissacratoria mordacia, che si può uscire dal cerchio della violenza psicologica/psichica e fisica, il cerchio dell’egoismo. Se Treviso può cambiare, può cambiare anche il genere umano. C’è un futuro per la nostra civiltà.

Alessandro Robecchi, Micromega, 13 giugno 2013

Della sconfitta di Giancarlo Gentilini a Treviso si occupano inspiegabilmente i cronisti politici, mentre è chiaro a tutti che dovrebbero festeggiare gli antropologi. Come alla comparsa del primo pollice opponibile, o al cospetto della scoperta del fuoco, il salto in avanti della piccola e assai gradevole città di Treviso è incalcolabile. Ora, come dicono i leghisti nei bar della zona (cito testualmente dalle cronache), a Treviso si aspettano l’invasione di “Rom, clandestini, centri sociali comunisti e culattoni”, e quindi vedete, se lo dicono da soli: il panorama umano, rispetto a uno che teorizzava di sparare agli stranieri, migliorerà notevolmente. Ma lasciando i gentiliniani alle loro incombenze – comprare cani feroci, mettere sbarre alle finestre, organizzare le ronde per difendere il loro spritz dall’assalto delle popolazioni Sinti o dei culattoni anonimi – è la lenta e sublime estinzione della Lega che mette di buonumore.

Capitanata da un Bobo Maroni che parla esattamente come Crozza quando imita Bobo Maroni, la Lega continua fieramente a mantenere nel primo punto del suo statuto il suo obiettivo finale: “l’indipendenza” della Padania, e altre amenità del genere. E’ come se il Pd scrivesse nella sua carta d’intenti che vuole la dittatura del proletariato e il PdL che intende invadere la Polonia, obiettivi leggermente démodé. Per raggiungere quel sacro traguardo, le hanno provate tutte: la devoluzione (fallita), il federalismo (non pervenuto), il razzismo (facile), le ronde (peggio che andar di notte), il Dio Po (amen), fino ai manifesti in cui paragonavano i cittadini di Pinerolo o di Busto Arsizio ai pellerossa nelle riserve (un chiaro caso di acido sciolto negli acquedotti). Ecco. Ne avessero azzeccata una. Ma anche per sbaglio. Ma anche per culo. Invece niente. Zero. Ora il prode Maroni ci prova con la Macroregione: forse ci avevano pensato anche i dinosauri, e guarda com’è finita!

E’ sempre brutto vedere una forma di vita, un tempo florida e capace di esprimere ben tre ministri, sparire lentamente, ma credo che l’umanità se ne farà una ragione. Ancora più triste è vedere che, nel penoso esalare degli ultimi rantoli nessuna energia venga dedicata all’autocritica. Qualcosa tipo: “Cazzo, avevano ragione quelli di Cro-Magnon, dovevamo farci degli utensili di pietra!”. No, niente. La veglia funebre è invece vivacizzata dagli scontri interni, liti, insulti. I maroniani contro i bossiani, gli zaiani che cadono in disgrazia, i cotiani che non contano niente, i salviniani che tentano di salire sul carro del vincitore, senza pensare che quella arretrata civiltà un carro non lo sa costruire. Anche le lotte intestine fiaccano i popoli, come ci ricorda una battuta del grande Asterix: “I Goti che picchiamo i Goti, che goturia!”.

Non resta che aspettare. Non l’estinzione, che è praticamente cosa fatta, ma il giudizio degli archeologi che tra qualche centinaio d’anni cercheranno nelle terre padane qualche reperto della civiltà leghista. Non troveranno niente. Mestamente, dovranno dedurre che la civiltà leghista è arrivata, passata e sparita senza lasciare tracce. Anzi, sì: qualcosa rimane. E’ una legge, che si chiama Bossi-Fini, che non funziona, crea infelici e ingiustizia, affoga innocenti nel Mediterraneo e ci costa una fortuna. Bene. E’ il momento di cancellare anche quest’ultima vergognosa traccia di quell’antica (in)civiltà chiamata Lega. Coraggio. Al museo antropologico potremo sempre appendere in una bella teca qualche laurea albanese.
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/06/13/alessandro-robecchi-ha-perso-gentilini-a-treviso-e-arrivata-l%E2%80%99era-dei-cro-magnon/

“La nostra specie è imbarazzante” (Neil deGrasse Tyson sugli impatti cosmici)

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Un meteorite che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di luce ha lasciato a bocca aperta il Nord degli Stati Uniti e il Canada intorno alle 20 del 22 marzo. Per la Nasa si è trattato di un evento unico ed eccezionale: il meteorite, infatti, era ben visibile a occhio nudo ed è stato avvistato anche a New York.
Il Messaggero, 23 marzo [“UNICO ED ECCEZIONALE”…STAREMO A VEDERE]

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/meteorite_usa_video/notizie/260423.shtml

È stata luminosa come la luna piena – spiega Bill Cooke dalla Nasa – e si è trattato di un evento composto da una singola meteora” che è stato segnalato 350 volte solo sul sito dell’American Meteor Society (Ams). Quanto avvenuto si è verificato appena poche settimane dopo molti altri avvistamenti di “fireball” sempre nel Nord America ed in altre parti del mondo.

http://www.meteogiornale.it/notizia/27020-1-fireball-grande-meteora-east-coast-video-evento

“Dalle informazioni che abbiamo, non siamo al corrente di un asteroide che minacci la popolazione degli Stati Uniti”, ha detto il direttore della NASA, Charles Bolden. “Ma se stesse arrivando entro tre settimane, pregate”.

http://news.yahoo.com/large-asteroid-heading-earth-pray-says-nasa-005545942.html

Trascrizione tradotta dell’ammonimento dell’astrofisico e divulgatore statunitense Neil deGrasse Tyson, che non crede all’evento unico ed eccezionale, e che si sta guadagnando un posto nel pantheon degli uomini di buona volontà.

“Gli astrofisici hanno continuato per decenni a spiegare alla gente, almeno dagli anni ’80, che la terra orbita intorno al Sole in un poligono di tiro e che gli asteroidi la colpiscono. Mettono a repentaglio la vita e la civiltà. Erano gli anni Ottanta quando abbiamo finalmente concluso qual è stata la ragione principale per cui i dinosauri sono stati estromessi dall’albero della vita. Un asteroide delle dimensioni del monte Everest è andato a sbattere contro quello che oggi è il Messico. In effetti, nella penisola dello Yucatan, c’è un cratere di 100 miglia di diametro formato da questo impatto.

E abbiamo imparato nel corso dei decenni seguenti che non era necessario essere sul posto per morire, si poteva essere dall’altra parte del mondo e morire lo stesso, perché l’esplosione altera l’ecosistema. Gli incendi appiccati attivati ​​in tutto il mondo schermano la luce del sole con la fuliggine, abbattendo la base della catena alimentare fotosintetica ed innescando un’ondata di estinzioni attraverso l’albero della vita. Abbiamo iniziato a capirlo nel 1980. Abbiamo informato i funzionari, i politici, le agenzie governative.

Ma ci è voluto un meteorite reale sulla Russia, esploso con una potenza pari a 25 volte quella della bomba atomica a Hiroshima, per convincere la gente che forse dovremmo iniziare a fare qualcosa al riguardo. Sono quasi imbarazzato per la mia specie: si può essere così ciechi e sordi verso tutto ciò che dicono gli esperti e occorre aspettare che la gente muoia prima di poter dire: “Oh, credo che siano là fuori. Finanziamo delle ricerche che ci aiutino a trovarli e deviarli”. La cosa un po’ mi imbarazza.

Mi ricorda una vignetta… Perdonatemi, ho dimenticato l’autore. Ci sono due dinosauri che parlano tra loro e uno dice: “Ora è il momento di costruire un sistema di deflessione per asteroidi”. E l’altro dinosauro se ne sta lì indolente senza prestare molta attenzione. Naturalmente, ora non ci sono più: i dinosauri non avevano un programma spaziale. Noi ce l’abbiamo. Siamo in grado di fare qualcosa al riguardo se le persone hanno la lungimiranza di capire quali siano i rischi, i pericoli, e fare qualcosa.

Quindi sì, per fortuna nessuno è morto negli Urali, ma è stato comunque un esperimento costoso. È stato un colpo di avvertimento”.

NOTA BENE: imbarazzanti sono la nostra ingenuità, ignoranza, credulità, antropocentrismo, pigrizia mentale ed egoismo. Per il resto, potremo fare grandi cose dopo questa fase “problematica”, che – è giocoforza – ci farà maturare in fretta. Dubito che saremo condannati a restare una specie imbarazzante, con tutti i talenti (spesso latenti) che abbiamo.

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Potrebbe esistere una stella che gira intorno al nostro Sole? Andiamo alla ricerca di Nemesis, probabile causa di estinzioni di massa avvenute sulla Terra.

History Channel – La Storia dell’Universo Stagione 6 2012
Puntata 6 – Stella della Morte

Il mondo non starebbe meglio senza gli umani

In risposta ai rischi sistemici mondiali, si vedrà in particolare crescere un’ideologia ecologica planetaria che raccomanda la riduzione della produzione per diminuire il consumo di energia ed attenuare i rischi d’inquinamento, imponendo restrizioni in tutti i settori in nome della frugalità e dei vantaggi a lungo termine. Dall’altra parte, un’ideologia religiosa – o più d’una – tenterà anch’essa di imporre regole conformi alle esigenze di un aldilà dove risiederà, secondo quanto sostiene, l’unica speranza di salvezza. Queste due ideologia fondamentaliste, ecologica e religiosa, convergeranno: l’una e l’altra affermeranno che il destino degli uomini è già scritto e che il vero padrone del mondo – la Natura o Dio – è altrove. L’una e l’altra, alla ricerca della purezza, denunceranno l’Occidente. L’una e l’altra sosterranno di pensare alla felicità degli uomini in termini di prospettiva. Potrebbe anche emergere un giorno un’ideologia che metta insieme le due dottrine: un fondamentalismo allo stesso tempo religioso ed ecologico. Un ossimoro, come lo fu il nazionalsocialismo. Già ha fatto la sua comparsa in Brasile, dove si sta sviluppando un fondamentalismo evangelico eminentemente interessato alla tutela dell’ambiente. Inoltre, nel 2002, Osama Bin Laden, nella sua “Lettera all’America”, accusò gli Stati Uniti di distruggere la natura più di qualsiasi altra nazione, con l’emissione di gas a effetto serra e la produzione di rifiuti industriali. Nel gennaio del 2010, sosteneva che “tutte le nazioni occidentali” sono colpevoli del cambiamento climatico. Nell’ottobre dello stesso anno, ribadiva che le vittime del cambiamento climatico sono più numerose di quelle delle guerre.
Jacques Attali, “Domani chi governerà il mondo?”, 2012, p. 289

L’ecologista misantropico vede le evidenti e terribili offese perpetrate dagli umani all’ecosistema e conclude che il pianeta starebbe messo meglio se non ci fossero gli umani.

Io la vedo diversamente.

In parte per la simpatia con cui guardo a questa corrosiva demolizione dell’ecologismo new-age:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/01/salvate-le-lumache-george-carlin-mi-mette-in-riga/

In parte per la mia adesione ad una prospettiva radicalmente diversa ed incompatibile con quella del panteismo naturalista.

Per me la realtà materiale non è la realtà ultima: né per gli umani, né per gli altri animali. La realtà materiale è solo l’espressione visibile di un piano di realtà in cui un colibrì e Mozart assumono un significato molto più grande di quel che ci appare qui e ora (o di quel che pensa un colibrì).

Questa prospettiva si chiama panENteista ed è in armonia con i fondamenti della fisica quantistica (cf. Alfred North Whitehead).

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/02/18/viviamo-nellillusione-e-chi-lo-sa-ci-manipola-agevolmente/

Per il panenteista è tutta una questione di coscienza:

http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/e-tutta-una-questione-di-coscienza.html

http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/il-sentimento-oceanico-etica-per-un.html

incluso l’ambientalismo:

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/ambientalismo-per-un-mondo-nuovo.html

Per un panenteista il mondo senza l’umanità sarebbe incredibilmente triste, incapace di contemplarsi, creativamente impoverito. Un panenteista si augura che l’umanità capisca come disciplinare il proprio peggio ed esaltare il proprio meglio, ossia che apprenda come gestire il potere ed i rapporti di potere.

Per un panenteista un mondo senza Mozart, Heisenberg, Aung San Suu Kyi, Michelangelo, i Beatles, Truffaut, Kandinsky, Dostoevskij, Omero, Calvino, Socrate, Gesù, il Buddha, Goethe, senza le danze, canti e musiche tradizionali, senza i piatti tradizionali, i giardini zen, gli orti, l’artigianato, le chiesette di montagna, senza la moda al suo meglio, senza la fede, senza l’altruismo disinteressato, senza la capacità di tradurre i sogni in realtà, ecc. sarebbe triste e povero in senso assoluto, non solo per gli umani. Questo perché il panenteista considera l’umano come una data espressione di un “tutto” che è nella natura ma anche la trascende, simultaneamente; e da ciò consegue che la musica di Mozart, il messaggio di Gesù, il principio di dignità e la democrazia, tra le altre cose, hanno un significato universale che va ben oltre i confini di questo pianeta o di questo universo.

Quale animale potrebbe esperire e comunicare l’estasi poetica e spirituale di un Whitman nell’entrare in contatto con la natura? Tutti gli animali sono speciali, ma gli umani sono più speciali nella loro specialità:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/02/20/non-siamo-scimmie-nude-diritti-umani-diritti-degli-animali-specismo/

E questa peculiare specialità è probabilmente risibile se messa a confronto con altri esseri viventi che popolano il cosmo in tutti i suoi piani di realtà. La differenza sta nel grado di profondità con cui si percepisce e si comprende la realtà: la consapevolezza di una formica è meno profonda di quella di un gatto. Un gatto ha una comprensione di universali come la matematica e la musica più estesa e complessa di quella di una formica. Come noi rispetto agli scimpanzé. Come qualcun altro rispetto a noi.

Per tutte queste ragioni il panenteismo non è antropocentrico. È, semmai, teocentrico, di un teocentrismo che non ha nulla a che vedere con il vecchio barbuto e capriccioso dei monoteisti, essendo piuttosto in sintonia con la concezione tradizionale del “Grande Spirito” o di “Sofia”/“Anima Mundi”. Antropocentrico è, al contrario, il panteismo naturalista. Infatti pensare che la natura starebbe meglio senza di noi è antropocentrico, ed è il sintomo di un notevole narcisismo. Dobbiamo essere sempre noi, nel bene e nel male, al centro. Dobbiamo essere sempre noi i principali responsabili di ogni catastrofe naturale, dell’estinzione delle api, del riscaldamento globale e un giorno immagino persino degli impatti cosmici. Sempre noi al centro di tutto.

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