“Non può piovere per sempre…o forse sì” – scienza del Diluvio

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Abbiamo tutti sentito parlare delle narrazioni bibliche del Diluvio, quelle sumeriche, quelle indiane, cinesi e dei nativi americani.

Esiste un corpus di tradizioni diffuso globalmente che ha registrato la memoria di un Diluvio.

Cosa può essere accaduto, da un punto di vista scientifico?

Ecco un’ipotesi.

MUTAMENTI DELL’ATTIVITÀ SOLARE

Quando il Sole ha molte macchie vuol dire che il campo magnetico è forte nell’eliosfera e ne favorisce l’estensione, favorendone l’azione di schermatura e di conseguenza l’intensità dei raggi cosmici galattici che raggiungono la Terra sarà ridotta. Quando non ci sono macchie, la schermatura dell’eliosfera è debole e molti raggi cosmici raggiungono la Terra.

http://www.palazzosomeda.it/Osservatorio/Raggicosmicieattivitsolare.htm

Il ciclo solare 24 sta per iniziare la sua fase di declino, dopo un inatteso secondo picco di attività più grande del primo.

I ricercatori Matt Penn e William Livingston del National Solar Observatory prevedono che il ciclo solare 25 sarà caratterizzato da un’assenza totale di macchie solari. E il ciclo 26 potrebbe non essere da meno.

IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE SI STA INDEBOLENDO

La magnetosfera terrestre (il nostro scudo magnetico che ci protegge dai raggi cosmici, dal vento solare) si sta indebolendo dal diciassettesimo secolo. Ha perso un 10% della sua intensità dal diciannovesimo secolo ma ora c’è stata un’ulteriore perdita del 5% nel giro di soli 10 anni. Il fenomeno è quindi in fortissima accelerazione.

PIÙ ACQUA CHE PIOVE DAL CIELO?

In questi ultimi anni di ridotta attività solare l’aumento dei raggi cosmici che giungono a terra ha sempre provocato l’aumento della condensazione delle nubi in seguito alla ionizzazione del pulviscolo atmosferico. Infatti, la ionizzazione del pulviscolo atmosferico è accentuata dai raggi cosmici perché favoriscono l’accumulo di particelle umide attorno al pulviscolo stesso. Questo porta ad una maggior formazione di nubi, soprattutto nella bassa atmosfera. Questo fenomeno ha sempre contribuito alla diminuzione delle temperature medie, in quanto la condensazione nuvolosa limita la penetrazione dei raggi solari al suolo. Attualmente questo comportamento del clima ha fatto sì che i fenomeni meteorologici  si sono localizzati in zone più limitate e soprattutto hanno assunto un’intensità rara a vedersi normalmente.

http://www.palazzosomeda.it/Osservatorio/Raggicosmicieattivitsolare.htm

Se il problema fosse solo questo…

Malauguratamente è possibile che vi sia un ulteriore effetto, molto più massiccio.

I raggi cosmici sono composti di idrogeno, deuterio, elio, litio, ecc. Quando lo scudo si indebolisce, più idrogeno arriva nella ionosfera terrestre: “Quella fascia dell’atmosfera nella quale le radiazioni del Sole, e in misura molto minore i raggi cosmici provenienti dallo spazio, provocano la ionizzazione dei gas componenti” (wikipedia).

La NASA (missione Themis) ha scoperto che la Terra si “difende” dalle esuberanze solari anche con una seconda strategia, ammassando materiale preso dalla plasmasfera (la parte di magnetosfera più prossima alla Terra) e creando una specie di muro di contenimento (l’immagine è quella degli inquilini di una casa che spostano un mobile dietro una porta per impedire l’ingresso a dei malintenzionati).

Ecco cosa succede: “Durante le tempeste geomagnetiche, le particelle cariche bombardano la Terra alle alte latitudini. Le correnti elettriche che ne risultano riscaldano l’alta atmosfera, pompando quantità crescenti di protoni e ioni ossigeno nella magnetosfera

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X14001629

Cosa succede nella ionosfera, un ambiente particolarmente adatto ai processi di combinazione elettrochimica?

L’ossigeno pompato dal basso si combina con l’idrogeno in arrivo generando vapore acqueo e i raggi cosmici stessi si incaricano di farla condensare in nubi (raffreddando nel contempo il clima terrestre con l’effetto albedo) e precipitare al suolo.

RICAPITOLANDO: minore attività solare > più raggi cosmici arrivano sulla Terra > più acqua/più nubi (nubi nottilucenti da minimo solare) > maggiori precipitazioni > anche nevose a certe altitudini e latitudini per via del potere riflettente delle nubi > cresce l’albedo terrestre (potere riflettente dei raggi solari) per l’espansione delle superfici che restano innevate ghiacciate con l’arrivo della bella stagione (es. poderose nevicate alpine degli ultimi inverni, record di crescita dei ghiacci antartici e ripresa di quelli artici).

NOTA BENE

Una prima differenza rispetto all’ultimo Grande Minimo Solare è che allora la magnetosfera era decisamente più solida.

Una seconda differenza è legata al comportamento del Polo Nord magnetico.

IL POLO NORD MAGNETICO HA PRESO VELOCITÀ

Anche il polo nord magnetico ha subito un’accelerazione nei suoi spostamenti.

È stato annunciato dalla NASA nel 2003.

“Attualmente il polo nord magnetico sembra viaggiare con sempre più speditezza dal nord del Canada, dove a lungo è rimasto, verso oriente, ossia verso la Siberia, alla velocità di circa 40-60 km all’anno”.

http://www.palazzosomeda.it/Osservatorio/Raggicosmicieattivitsolare.htm

come se si preparasse ad un’inversione del campo magnetico del nostro pianeta, che può avvenire anche nel giro di soli 5 anni.

IL DILUVIO?

Una ricerca di alcuni tra i massimi geoscienziati e astrofisici cinesi in collaborazione con i loro colleghi tedeschi dell’Istituto Max Plank per la ricerca solare mostra che durante inversioni magnetiche la magnetosfera della Terra si indebolisce drasticamente e le particelle solari attirano sempre più ossigeno al di fuori della nostra atmosfera, con un ipotetico rischio di estinzioni di massa

La faccenda dell’estinzione di massa è abbastanza improbabile. Anche se la frequenza delle inversioni passasse da 750mila anni a 200mila anni, come si ipotizza sia accaduto in passato, non cambierebbe poi molto. L’umanità riesce a vivere e lavorare anche a 3000 metri di altezza, con un terzo di ossigeno in meno.

Il punto importante è un altro.

Se le inversioni magnetiche amplificano a dismisura i processi sopra descritti, allora quel famoso passaggio biblico (Genesi 7:11-12) diventa più plausibile:

Nell’anno seicentesimo della vita di Noè nel secondo mese, nel diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le Fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono. E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.

È forse questo uno dei fattori che, interagendo con altri, interrompe i periodi interglaciali e ricaccia il pianeta in uno stadio pienamente glaciale in modo così repentino?

FONTI:

Aarhus University. ‘Scientists at Aarhus University (AU) and the National Space Institute (DTU Space) Show that Particles from Space Create Cloud Cover.’ Science and Technology – 23 July 2014.

Website: http://scitech.au.dk/en/current-affairs/news/show/artikel/scientists-at-aarhus-university-au-and-the-national-space-institute-dtu-space-show-that-particle/

Bentley, Molly. ‘Earth loses its magnetism.’ BBC News – 31 December 2003.

Website: http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3359555.stm

Choudhuri, Arnab Rai. ‘The irregularities of the sunspot cycle and their theoretical modelling.’ arXiv.org: Solar and Stellar Astrophysics – 12 December 2013. http://arxiv.org/abs/1312.3408

European Space Agency. ‘The Force That Protects Our Planet.’ ESA – Space for Europe.

Website.

Fox, Karen. ‘NASA’s Themis Discovers New Process that Protects Earth from Space Weather.’ NASA Goddard – 06 March 2014.

Website: http://www.nasa.gov/content/goddard/themis-discovers-new-process-that-protects-earth-from-space-weather/#.Ux7VC-ddVHt

Harrison, R. Giles & Stephenson, David B. ‘Empirical evidence for a nonlinear effect of galactic cosmic rays on clouds.’ Proceedings of the Royal Society A – 29 November 2005. Website:

http://earthshine.dmi.dk/tellux/HarrisonStephensonGCRClouds.pdf

Klotz, Irene. ‘Compass Direction, True North Parting Ways.’ Discovery News – 04 March 2011.

Website: http://news.discovery.com/earth/weather-extreme-events/earth-magnetic-field-north-110304.htm

NASA. ‘Earth’s Inconstant Magnetic Field.’ NASA Science News – 29 December 2003.

Website: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2003/29dec_magneticfield/

Palazzo Someda (osservatorio astronomico), “Raggi cosmici e attività solare”

Website: http://www.palazzosomeda.it/Osservatorio/Raggicosmicieattivitsolare.htm

Phillips, Tony. ‘Giant Breach in Earth’s Magnetic Field Discovered.’ NASA Science News – 16 December 2008.

Website: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2008/16dec_giantbreach/

Phillips, Tony. ‘Solar Variability and Terrestrial Climate.’ NASA Science News – 08 January 2013.

Website: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/08jan_sunclimate/

Roach, John. ‘Earth’s Magnetic Field Is Fading.’ National Geographic News – 09 September 2004.

Website: http://news.nationalgeographic.com/news/2004/09/0909_040909_earthmagfield.html

Roach, John. ‘Magnetic Field Weakening in Stages, Old Ships’ Logs Suggest.’ National Geographic News – 11 May 2006.

http://news.nationalgeographic.com/news/2006/05/magnetic-field-1.html

ScienceDaily. ‘Cosmic Ray Decreases Affect Atmospheric Aerosols and Clouds.’ Source: Technical University of Denmark (DTU) – 06 October 2009.

Website: http://www.sciencedaily.com/releases/2009/08/090801095810.htm

Snow-Kropla, E.J. et al. ‘Cosmic rays, aerosol formation and cloud-condensation nuclei: sensitivities to model uncertainties.’ Atmospheric Chemistry and Physics Discussions – 24 January 2011. Website: http://www.atmos-chem-phys-discuss.net/11/2697/2011/acpd-11-2697-2011.pdf

Svensmark, Henrik. ‘Cosmic meddling with the clouds by seven-day magic.’ DTU Space: National Space Institute News – 03 August 2009.

Website: http://www.space.dtu.dk/english/News/2009/08/Cosmic_meddling

Wei, Yong et al. ‘Oxygen escape from the Earth during geomagnetic reversals: Implications to mass extinctions.’ Elsevier: Earth and Planetary Science Letters – Vol. 394; 15 May 2014. ScienceDirect

Website: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X14001629

Bye-bye Dubai

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https://twitter.com/stefanofait

Armare i ribelli in Siria è l’unico modo per ottenere la pace

Premier del Qatar, giugno 2013, pochi mesi prima che il karma si abbattesse su di lui e sul “suo” paese

Sicuramente in particolare i monarchi degli stati del Golfo non possono non essere consci del fatto che, anche se l’Iran ha in programma di sviluppare un’arma nucleare (per la quale non esiste alcun tipo di prova), un Iran dotato di armi nucleari sarebbe molto meno pericoloso per loro di un bombardamento degli impianti nucleari iraniani, che assicurerebbe il loro annichilimento. Anche Israele, che dista solo 1100 chilometri dall’Iran…probabilmente subirebbe conseguenze disastrose a causa del fallout radioattivo conseguenza di un simile attacco.

Una tale, assoluta follia ha infettato le menti delle potenze occidentali? Sono pronti ad attaccare l’Iran e così facendo distruggere tutta la regione del Golfo, irradiare ulteriormente l’intero pianeta e se stessi e molto probabilmente scatenare la terza guerra mondiale? O sono solo diversivi, tattiche intimidatorie e retorica, e alla fine saranno le menti più sane a prevalere?

Auguriamoci tutti che sia vera la seconda e preghiamo che sia così.

http://www.globalresearch.ca/good-bye-dubai-bombing-irans-nuclear-facilities-would-leave-the-entire-gulf-states-region-virtually-uninhabitable/5334737

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I milioni di civili iraniani (e le decine di migliaia di lavoratori e residenti stranieri, incluse le centinaia di Italiani) che vivono nelle metropoli prossime ai siti nucleari e i siti patrimonio dell’umanità, che sarebbero spazzati via o resi inaccessibili per un numero incalcolabile di anni (il tempo di dimezzamento dell’uranio 235 è di 700 milioni di anni e quello dell’uranio 238 è di 4,5 miliardi di anni!). Nessuno ha mai bombardato un sito nucleare operativo. Il Pentagono ha calcolato che l’effetto di UN SINGOLO ATTACCO atomico sarebbe la morte di 3 milioni di persone nelle prime 2 settimane e la contaminazione radioattiva di un’area che includerebbe il Pachistan e l’India, ossia centinaia di milioni di persone (!!). 35 milioni di persone sarebbero ad altissimo rischio di sviluppare un tumore. Se nei pressi ci fossero magazzini di agenti chimici e biologici anch’essi si diffonderebbero nell’aria. I siti nucleari più in profondità resterebbero intatti!

http://www.ucsusa.org/nuclear_weapons_and_global_security/nuclear_weapons/technical_issues/the-robust-nuclear-earth.html
E questo senza contare le conseguenze dell’esplosione di un reattore, che produrrebbe un inquinamento radioattivo della durata di 700 MILIONI DI ANNI che renderebbe istantaneamente inaccessibile la metà delle riserve petrolifere del mondo.
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=8839
Nel marzo del 2003 le particelle radioattive delle armi all’uranio impoverito usate da Stati Uniti, Regno Uniti ed Australia raggiunsero l’Inghilterra in 9 giorni, attraversando i cieli di Turchia, Ucraina, Austria, Polonia, Germania, Svezia e Danimarca, per poi toccare anche Norvegia, Finlandia e l’Artico:
http://www.mindfully.org/Nucs/2006/DU-Europe-Contamination1jan06.htm
Dal 2008 l’Arabia Saudita si prepara agli effetti di una pioggia di scorie radioattive (nuclear fallout)
http://www.shortnews.com/start.cfm?id=69665

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nucleareurope
Si chiama Conplan 8022-02 (Concept Plan – ma “con” in inglese è il truffatore; “to con” significa raggirare) e comprende due differenti scenari: “Il primo è la risposta a una specifica e imminente minaccia nucleare, vedi Corea del Nord. Una reazione veloce, un attacco perfettamente preparato che combinerebbe bombardamento di precisione, guerra elettronica e attacchi cibernetici per mettere fuori uso la risposta nord-coreana, e dei commandos che operano in profondità nel territorio nemico, anche per impossessarsi degli apparati nucleari. Il secondo scenario comprende un attacco più generico contro un’infrastruttura di armi di distruzione di massa dell’avversario. Supponendo, per esempio, che l’Iran annunci che è in preparazione un programma urgente per costruire un’arma nucleare, un attacco pluridimensionale di bombardieri e l’impiego della guerra elettronica, cercherebbe di distruggere il programma dell’Iran, mentre forze speciali sarebbero spiegate per neutralizzare e isolare le attrezzature sottoterra. Impiegando tutti gli espedienti dell’arsenale USA per immobilizzare un paese nemico, (come chiudere l’elettricità, disturbare e creare interferenze sui radar e le comunicazioni, penetrare nelle reti dei calcolatori e confondere i comandi elettronici, etc.) l’attacco globale amplifica l’impatto dei bombardamenti eliminando la necessità di distruggere fisicamente gli obiettivi che sono stati neutralizzati in altra maniera. La ragione per cui è stata incluso l’utilizzo di un’arma nucleare come opzione del CONPLAN8022 (una bomba costruita in modo da penetrare nel terreno per distruggere attrezzature sepolte in profondità, ove esistano), è particolarmente sconcertante. Il Piano di Attacco Globale mantiene l’opzione nucleare come riserva dove l’Intelligence indichi un imminente attacco nucleare nemico sugli Stati Uniti, o dove ci fosse bisogno di distruggere un obiettivo difficile da raggiungere
http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/fukushima-in-confronto-sarebbe-una.html

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