Propaganda ieri e oggi

Liberi media in libero stato

Cattura

Cos’è la psicopatia?

“I tratti che caratterizzano la personalità psicopatica — egocentrismo, impulsività, irresponsabilità, tendenza alla manipolazione e mancanza di empatia — appaiono legati a differenze sia strutturali che funzionali nelle aree cerebrali che modulano le emozioni e i comportamenti sociali” (Le Scienze, “Le alterazioni del cervello psicopatico”, 24 novembre 2011)

“I tratti che caratterizzano la personalità psicopatica — egocentrismo, impulsività, irresponsabilità, tendenza alla manipolazione e mancanza di empatia — appaiono legati a differenze sia strutturali che funzionali nelle aree cerebrali che modulano le emozioni e i comportamenti sociali” (Le Scienze, “Le alterazioni del cervello psicopatico”, 24 novembre 2011)

Gli psicopatici sono camaleontici, manipolatori, tendono a vedere nel prossimo una preda e in ciò che li circonda un mezzo e non un fine, sono guidati dalla necessità di dominare gli altri in un modo o nell’altro e di accumulare, ingoiare, spinti da un appetito inestinguibile…

Il resto dell’articolo (max 3 minuti di lettura) lo potete leggere su MEDIUM
https://medium.com/@stefano_fait/fenomenologia-della-psicopatia-39e0301711bc#.f8s6nkuir

Più ideologia, meno giornalismo! – inconsapevoli segni dei tempi

 

a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles

 

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involontario disvelamento della realtà

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tardivamente corretto

 

 

Congiurati per la verità alla Bookique

A cura di Stefano Fait

Web Caffè Bookique [Facebook]

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Credere alle bugie e agire sulla base di una percezione falsata della realtà può, letteralmente, distruggerci.

Quando chiesero a Thomas Herndon, studente di economia presso l’Università del Massachusetts, di scegliere un’analisi economica ed esercitarsi provando a replicare i risultati lui, ambiziosamente, scelse un articolo di Carmen Reinhart (Harvard) e dell’ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Ken Rogoff, che aveva avuto un ruolo decisivo nel giustificare le misure di austerità nell’eurozona. Dopo mesi di tentativi i conti non tornavano. Assieme ai suoi docenti, Herndon scoprì che i due esperti avevano commesso una serie di errori, tra i quali uno particolarmente grossolano.

Daniel Hamermesh, economista all’Università di Londra, ha saputo comunicare concisamente il significato più profondo dell’evento: “Quell’articolo ha contribuito a plasmare il modo in cui le persone, e specialmente i politici, vedono il mondo ed è proprio questo che, alla fine, determina come funziona il mondo” (BBC 19 aprile 2013).

La mancanza di obiettività e trasparenza è perciò la causa di gran parte dei nostri mali e della nostra violenza. L’accesso a una pluralità di prospettive sul mondo ci può consentire di percepire la realtà meno soggettivamente e quindi ci rende persone e società migliori (cf. articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani). Una cittadinanza abituata a interrogarsi e informarsi non sprofonda nell’apatia e in un sordo e potenzialmente pericoloso risentimento generalizzato.

Per questo il giornalismo ben fatto è il sale della democrazia: una cittadinanza adeguatamente informata sa cosa chiedere, sa cosa aspettarsi, sa per chi votare nell’interesse generale. Una scelta malinformata o disinformata non è una vera scelta.

Il premio Pulitzer Seymour Hersh, celebre per gli scoop di My Lai (Vietnam, 1968) e Abu Ghraib (Iraq, 2004), per le sue inchieste sull’opzione nucleare “Sansone” israeliana, sulla Guerra al Terrore, sulle circostanze della morte di Osama Bin Laden, sulla sorveglianza illegale negli Stati Uniti, è stato definito “la cosa più vicina a un terrorista nel panorama giornalistico americano” dall’ultraconservatore statunitense Richard Perle.

Oggi, in un mondo dell’informazione dominato da pochi giganti oligopolistici – Time Warner, Walt Disney, Viacom, News Corporation (Rupert Murdoch), Bertelsmann, Axel Springer AG, SonyHersh rileva che c’è molta meno libertà di informazione e molto più conformismo di quando era giovane e il suo capo al New York Times gli domandava, affettuosamente: “Come sta il mio piccolo comunista?”, perché era contrario alla guerra in Vietnam.

I media americani sono patetici, sono più che ossequiosi, hanno paura di prendersela con Obama. Citano le fonti ufficiali invece di verificarne la validità. È come se temessero di essere outsider, di far arrabbiare qualcuno. Eppure è il momento di farlo, perché la nostra repubblica se la passa male: mentiamo su tutto, mentire è diventato la norma, non l’eccezione (intervista del Guardian, settembre 2013).

Federico Mayor Zaragoza, direttore generale dell’UNESCO dal 1987 al 1999, lo chiama il “Gran Dominio”: “se si guarda a chi detiene il potere mediatico nel mondo, sono sei o sette persone. E non è solo una questione di informazioni parziali o menzognere, a sua volta un’altra cosa contro cui occorrerebbe protestare. Non credo che sia questo il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli” (intervista di un’emittente spagnola, 2011).

Anche Gustavo Zagrebelsky, in “Simboli al potere” (2012, pp. 89-90), descrive a tinte molto fosche la nostra situazione: “Alla cementificazione del pensiero, all’espulsione delle alternative dal campo delle possibilità, all’omologazione delle aspirazioni, alla diffusione di modelli pervasivi di comportamento, di stili di vita e di status e sex symbol nelle società del nostro tempo, lavorano centri di ricerca, scuole di formazione, università degli affari, accademie, think-tanks, uffici di marketing politico e commerciale, in cui vivono e operano intellettuali e opinionisti che sono in realtà consulenti e propagandisti, consapevoli o inconsapevoli, ai quali la visibilità e il successo sono assicurati in misura proporzionale alla consonanza ideologica. La loro influenza sul pubblico è poi garantita dall’accesso a strumenti di diffusione capillari e altamente omologanti. Non è forse lì che, prima di tutto, si stabiliscono i confini simbolici del legittimo e dell’illegittimo, del pensabile e dell’impensabile, del desiderabile e del detestabile, del ragionevole e dell’irragionevole, del dicibile e dell’indicibile, del vivibile e dell’invivibile? Da qui provengono le forze simboliche potenti che, fino a ora, cercano di tenere insieme le nostre società….come in una religione, per di più monoteista”.

Arrestare e invertire questa tendenza all’invenzione mediatica della realtà è possibile solo se la cosiddetta società civile è vivace, scettica, vigile e discernente, ossia patriottica nell’accezione migliore del termine. Altrimenti, se resta silente e passiva, le collusioni proliferano, i poteri arbitrari si consolidano e la popolazione non si accorge che la sua libertà di pensiero si è rarefatta. Oppure, dandosene conto, esagera nel senso opposto, attribuendo ogni singola catastrofe naturale a tecniche di geoingegneria o sollevando sospetti sulla morte di ogni figura scomoda.

Alla fine le ipotesi più strampalate finiscono per fare ombra alle tesi più plausibili e circostanziate, per quanto “controverse”. Così i veri e propri crimini di stato e di lobby contro la democrazia, l’umanità e il pianeta finiscono per partorire aberrazioni dell’intelletto, paranoie irrazionaliste, nichilismo e attese messianiche. Diventa arduo distinguere tra un’idea folle e un’idea realistica, tra un autentico complotto e una fantasia. Tutto finisce nel calderone delle sottoculture del complottismo, un termine che oggi viene usato per screditare indiscriminatamente chiunque contesti l’establishment e denunci gli abusi di potere.

Abbiamo bisogno di una “congiura per la verità” che si concentri sui sospetti, sui moventi e sull’evidenza concreta, e che lo faccia con rigore. Questa congiura per la verità si chiama Giornalismo con la maiuscola e necessita di professionisti che sappiano andare fino in fondo e dell’assistenza di persone dotate dei tre sensi chiave del buon cittadino: senso civico, senso critico, buon senso.

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Con questo spirito è nato Web Caffè Bookique, un caffè dibattito che unisce la quotidiana discussione in rete e l’incontro con “congiurati per la verità” presso la Bookique (parco della Predara), il terzo mercoledì di ogni mese, in via Torre D’Augusto 29 (quartiere San Martino).

Questo mese sono intervenuti Mario Giuliano, avvocato e membro del comitato 26 gennaio, Andrea Tomasi e Jacopo Valenti, autori di “La farfalla avvelenata. Il Trentino che non ti aspetti” (Città del Sole edizioni, 2012).

La pace si conquista ogni giorno, dicendo no alle menzogne

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Le preghiere degli uomini sono una malattia della volontà. La preghiera che implora un particolare rendiconto è viziosa. La preghiera è la contemplazione degli eventi della vita dal punto di vista più elevato. Ė il soliloquio di un’anima che percepisce ed esulta. Ma la preghiera usata come mezzo per ottenere un soddisfacimento privato è un furto e una meschinità. Essa suppone dualismo e non Unità nella natura e nella coscienza. Quando l’uomo sarà uno con Dio, allora non implorerà più, ma trasformerà ogni preghiera in azione.

Ralph Waldo Emerson

Nessuno può fare esperienza per un altro, nessuno;
Nessuno può progredire per un altro, nessuno!”

Walt Whitman

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Un grande no come quello del Parlamento britannico. La prima volta che un governo del Regno Unito subisce una sconfitta in Parlamento in materia di iniziative belliche dai tempi di Palmerston (1784 – 1865)
https://theconversation.com/commons-rejects-cameron-plea-for-syria-strikes-rewrites-special-relationship-17674

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Un grande no come quello dell’ex primo ministro francese Dominique de Villepin in quest’intervista televisiva [in francese]

Tutta l’umanità deve concordare sul fatto che ci stanno mentendo, chiamare le menzogne e le montature con il loro nome e smetterla di servire questi poteri. Gli esempi sono numerosi, da Mandela a Martin Luther King a Étienne de La Boétie a Aung San Suu Kyi. Il semplice atto di non credere alle loro falsità e deriderli li rende impotenti. La loro forza deriva unicamente dal nostro volontario asservimento, dalla nostra credulità, dall’oblio di chi siamo veramente e di quel che potremo fare una volta liberi

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Nessun paese può fare una guerra se la popolazione è contraria e blocca la nazione con scioperi continui, nessun governo/regime può restare al potere se la popolazione non collabora (per questo Assad è ancora lì dopo due anni e mezzo; per questo i golpisti egiziani saranno spazzati via entro primavera e al loro posto s’insedierà un governo misto di unità nazionale, con diversi ministeri assegnati ai fratelli musulmani).

Basta con la scusa che loro e i loro burattinai sono onnipotenti. La colpa è nostra! Votiamo turandoci il naso (voto utile), continuiamo a leggere quotidiani faziosi pro-establishment nella convinzione che è quello che fanno le persone istruite, continuiamo a comprare prodotti delle multinazionali, continuiamo a credere che non ci siano alternative, che così va il mondo, che c’è poco da fare se non ricavarsi una nicchia e rispettare regole e relazioni di potere rivoltanti, ad ogni livello. 

Il nostro futuro è nostro. Siamo noi che lo determiniamo, non loro. Ci volevano far credere che siamo piccoli, deboli, vulnerabili, impotenti e ce l’hanno fatta. Un grande successo. Milioni di persone credono che l’unico cambiamento possa provenire da fuori (da una catastrofe, dagli alieni, dal Cristo, ecc.), non da loro stessi.
Ma, badate bene, se hanno inscenato tutto questo gigantesco teatrino è perché sanno che c’è qualcosa di incredibile potente in noi, che non possono controllare e che non vogliono che scopriamo che c’è e come usarlo.
Altrimenti come si spiegano i loro immensi sforzi? Forse sono loro i piccoli, deboli, vulnerabili, impotenti, perennemente tormentati all’idea del nostro risveglio, della nostra presa di coscienza, della nostra maturazione?
La loro ossessione per il controllo, per la sorveglianza, per la prevenzione è tipica degli insicuri, dei vigliacchi, di chi deve convincersi di essere quello che non è e di poter controllare tutto ciò che lo circonda, perché le incertezze della vita e del futuro lo terrorizzano. I loro think tank, le loro intelligenze artificiali, i loro modelli, i loro media, l’intera macchina della propaganda, della paura, del senso si colpa e di inadeguatezza è costruita a loro immagine e somiglianza.
Il loro è l’unico linguaggio che conoscono: potere, sfruttamento, paura, subordinazione, prevaricazione, possesso, dominio.

Ci accusano di invidiarli, ma le loro esistenze sono l’inferno di chi investe ogni sua energia nel negare ciò che sa essere vero: la destinazione finale è l’estinzione fisica e la perdita di tutta la loro “roba”.

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La macchina della paura e del controllo è comunque riuscita a farci fessi, ossia a farci pensare e agire come loro: reattivamente, aggressivamente, paranoicamente, psicopaticamente, territorialmente. È il cervello rettiliano / R-complex:

http://it.wikipedia.org/wiki/Triune_Brain

Invece di pensare alla vita, agli affetti, ai sogni, alla creatività, inventiva, ecc., siamo sempre più maniacalmente concentrati su ciò che decade, sulla morte, proprio come questi necrofili. Da creatori siamo diventati distruttori, proprio come loro, proprio come ogni essere demonico.

L’orrore di guardarci allo specchio, di capire che il loro mondo ideale, quello delle loro pubblicità e della loro “arte”, è entropico, satanico, privo di qualunque sbocco che non sia l’involuzione e il degrado della coscienza e di tutto il resto. Non c’è nulla, nel loro mondo, per cui valga la pena di battersi. Il loro è un futuro vuoto, fittizio come le loro anime, simulacri di anime.

Sono la pelle di serpente abbandonata dopo la muta, sono un involucro dall’apparenza umana, ma che non pensa, non sente, non si comporta umanamente:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/15/cose-il-male/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/14/legoista/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/16/la-banalita-del-male-e-una-cagata-pazzesca/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/28/del-potere-della-pedofilia-del-male-categorico/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/15/psicopatia-portami-via-la-gente-ce-lha-sotto-il-naso-ma-non-la-vuole-vedere/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/03/06/alcibiade-il-rottamatore/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/10/tea-party-il-totalitarismo-anarchico-alla-conquista-degli-stati-uniti/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/06/perche-non-ce-pace-perche-non-ce-liberta/

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Intanto un nuovo mondo sta prendendo forma, come frutto collettivo di un diverso modo di intendere il mondo e il nostro ruolo in esso

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/20/un-mondo-nuovo-sta-prendendo-forma-canti-da-mat-chants-for-a-nut/

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Una delle ragioni per cui la gente è apatica è per sfuggire alla disperazione. D’altra parte gli speranzosi idealismi non supportati da sano pragmatismo non hanno mai un lieto fine.

Il problema, a mio avviso, è che spesso ci facciamo governare dalla speranza (“l’audacia della speranza”, diceva un Nobel per la Pace degno di Kissinger) e/o dalla disperazione e così affidiamo il nostro destino a queste forze emotive, invece che alla nostra creatività ed inventiva. Paura, senso di colpa, speranza messianica, apatia/indifferenza e disperazione sono probabilmente le migliori armi di distruzione di massa delle coscienze e sono usate precisamente a questo scopo e per indirizzare la civiltà umana sulla via della perdizione, la via dell’egoismo, del materialismo, della violenza, del sopruso, della dismisura.

È per questa ragione che diventa necessario che almeno una minoranza di persone competenti e motivate da buona volontà e dalla volontà di servire l’interesse generale si coordini per realizzare un cambiamento positivo nelle loro rispettive aree di competenza.

Questo può avvenire solo se il pragmatismo sconfigge la disperazione (bastone, poliziotto cattivo) e la speranza fideistica (carota, poliziotto buono) in un cambiamento che non provenga da noi e dalle nostre iniziative.

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Per esempio, una volta che tutto ciò che ostacola la ricerca e lo sviluppo di fonti di energia abbondanti ed economiche – non mi riferisco alle rinnovabili: c’è di meglio: http://peswiki.com/index.php/Main_Page – sarà rimosso, l’intero sistema di infrastrutture e modello socioeconomico globale (che si fonda sul profitto derivato da un regime di scarsità e competizione creato artificialmente – la “decrescita felice” eccita i plutocrati) sarà rivoluzionato in maniera completa e definitiva, a meno che le oligarchie non riescano ad imporre un ulteriore monopolio.

Dobbiamo capire, tra le tante cose, come sostituire un’economia di scarsità e concorrenza basata sulle risorse, in un’economia dell’abbondanza basata sull’energia, ossia l’esatto opposto di quel che crede Luca Mercalli (che è davvero poco stimato tra i ben informati, ma continua ad essere invitato ovunque, purtroppo):

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Molti pensano di dover combattere contro qualcosa, ma quello di cui hanno bisogno è lottare per qualcosa.

Inoltre molti non sanno che farsene dell’ideale della libertà, perché pensa di essere già libera a sufficienza: ciò che li può motivare è la presa di coscienza della loro miseria, o della prospettiva del loro impoverimento. Su questa cosa non possono ingannarsi a lungo, non possono tollerare che così va il mondo e molti ricevono le briciole mentre pochi se la spassano. Se sapessero come potrebbe essere trasformato il mondo una volta che certe tecnologie, conoscenze e risorse fossero rese disponibili, potrebbero cominciare a pensare ad un’esistenza in termini più concreti e lungimiranti.
Capire queste semplici verità e agire conseguentemente significa essere pragmatici, non cinici.
Una minoranza guidata dalla voglia di capire, dalla buona volontà, dall’empatia, dal sapere, dalla capacità di trasformare responsabilmente, costruttivamente e di rendere partecipi tutti, nei loro modi e nei loro tempi, senza paternalismi e autoritarismi neogiacobini (“noi sappiamo cosa è meglio per voi”).
Una maggioranza la seguirebbe a ruota se capisse che è nel suo interesse farlo e se potesse dire la sua
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Nessuna mobilitazione di massa è possibile senza questa presa di coscienza.

Un vantaggio della propaganda immaginifica dei potentati è che ha creato un terreno fertile per immaginare il nuovo in termini concreti anche in persone che non sanno neanche che per andare da Trento a Trieste servono 3 ore d’auto, perché non sono come Massa e Carrara.

Siamo entrati nell’era dei tecno-miti, della mitologia scientifica. Mentre Omero trasmetteva una visione del mondo parlando delle gesta degli eroi e degli avventurieri, gli Omeri del nostro tempo possono avvalersi della fantascienza e delle invenzioni al servizio del nostro spirito, delle nostre coscienze. Le possibilità di cambiamento sono infinite, nel bene e nel male. “Non ci sono alternative” è un mantra che ormai convince solo chi vuole crederlo vero. I nostri orizzonti si stanno espandendo, inesorabilmente: il futuro è sempre più aperto. Si tratta di scegliere e, soprattutto, di voler scegliere, rifiutando la falsa alternativa tra un futuro neo-medievale e un futuro tecnocratico.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/05/la-democrazia-nella-via-lattea-dirittidoveri-di-un-mondo-nuovo/

Dreyfus 2013, ovvero Dzhokhar Tsarnaev, il miracolato

https://twitter.com/stefanofait

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Mentre la rivista Rolling Stones si premura di trasformare Tsarnaev in una celebrità di culto ed un oggetto di emulazione, una foto fatta circolare incautamente da un sergente che si era indignato per la suddetta copertina e che è già stato sospeso dal servizio, rivela che il famoso squarcio alla gola era l’ennesima menzogna delle forze dell’ordine

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“Ferito alla gola, il giovane comunica con gli inquirenti per iscritto” (Repubblica)

“Il giovane ha riportato ferite di arma da fuoco alla gola e a una gamba e ha perso molto sangue prima di essere catturato dagli agenti” (Adnkronos)

“Una ferita alla gola, che si era procurato forse nel tentativo di suicidarsi” (Il Post).

“Rimasto gravemente ferito, non può parlare a causa di una ferita da arma da fuoco alla gola(Adnkronos)

“Tsarnaev è grave ma stabile” (governatore del Massachusetts, Deval Patrick)

Constatiamo che l’ENORME ferita al collo di Dzhokhar non c’era al momento dell’arresto, quindi è stata inflitta successivamente mentre era in custodia. L’imputato, che in teoria era in fin di vita, è uscito dalla barca sulle sue gambe e senza essere coperto di sangue, per poi consegnarsi alla polizia.

Stando alla versione ufficiale, il più giovane dei Tsarnaev ha confessato di essere responsabile dell’attentato usando una penna trovata nella barca scrivendo mentre crivellavano di colpi la suddetta barca in una sparatoria (con una mano spara, con l’altra scrive?).
Il commissario di polizia di Boston aveva prima parlato di sparatoria, poi aveva informato i media che il fuggitivo era disarmato, DOPO che un’audioregistrazione di un vicino dimostrava che solo la polizia aveva sparato!).

Dopo di che un componente degli SWAT aveva riferito che quello alla gola sembrava “più un taglio che una ferita da arma da fuoco”.

Pinocchio e Goebbels erano dei dilettanti!

L’americano di origini cecene era in condizioni critiche, tanto che all’inizio circolava la voce che non sarebbe più riuscito a parlare perché le sue corde vocali erano state compromesse.

Aveva però lasciato un biglietto all’interno della barca “confessando tutto”, come aveva precedentemente fatto con un ostaggio che però si è volatilizzato dopo essere stato lasciato libero e incolume dai due “terroristi”, ma non prima di aver riferito a qualcuno della confessione (un’auto-incriminazione totalmente immotivata e senza senso da parte dei due fuggitivi).

Poi al processo Dzhokhar si è proclamato innocente. In genere gli jihadisti sono più che orgogliosi di prendersi la responsabilità per un “lavoro ben fatto”. Ma il nostro, che nel frattempo ha acquistato un accento russo che i suoi amici e compagni di scuola negano che avesse prima del giorno dell’attentato

http://it.notizie.yahoo.com/maratona-boston-imputato-dzhokhar-tsarnaev-aula-non-sono-201647907.html

è l’unico superstite dell’operazione terroristica, dopo che un altro sospettato, che aveva cominciato a scrivere una confessione, è morto sotto i colpi degli agenti in Florida

http://www.guardian.co.uk/world/2013/may/22/fbi-man-shot-florida-tsarnaev-brothers#comment-23804874

l’altro fratello, Tamerlan, teoricamente schiacciato e ucciso dal fratellino in fuga su un SUV dopo che si era arreso (!) è stato convenientemente ricollegato a un triplo omicidio di ebrei avvenuto, tra tutte le date possibili, l’11 settembre del 2011

http://rt.com/usa/tsarnaev-suspected-2011-murder-978/

Questa processo farà sembrare l’affare Dreyfus una cerimonia di consegna del premio Nobel.

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Questi eventi, come quelli che circondano il nodo “Snowden+scandalo LIBOR+imperialismo americano” (sintesi di Max Keiser qui), vanno letti alla luce della probabile crisi internazionale legata all’inabilità di controllare le transazioni finanziarie (sp. derivati) sia da un punto di vista legale
http://www.valori.it/finanza/finanza-fuori-controllo-fino-75-transazioni-4218.html
sia da un punto di vista tecnico (istantaneità per aumentare profitti è ingestibile: i computer operano autonomamente, una specie di skynet finanziaria):
http://www.wired.com/business/2012/08/ff_wallstreet_trading/all/

e della reale situazione degli Stati Uniti d’America, la più grande economia mondiale:

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_bank_failures_in_the_United_States_%282008%E2%80%93present%29

http://www.wallstreetitalia.com/article/1505883/alert/bomba-derivati-banche-americane-grandi-piu-dell-intero-pil-usa.aspx

Il debito nazionale americano è ora più grande del PIL annuo. L’unico modo che hanno gli USA per cavarsela è…non rimborsarlo. Un attacco terroristico + guerra [Oceania/NATO, Eurasia/Russia ed Estasia/Cina – cf. Orwell]

http://it.wikipedia.org/wiki/1984_%28romanzo%29

e un po’ di caos interno “controllato” sarebbero la situazione ideale per farlo.

Farebbe comodo anche alla Germania, la cui maggior banca non è meno “morta vivente” delle sue consorelle americane:

http://www.rischiocalcolato.it/2013/04/zh-deutsche-bank-prima-banca-al-mondo-per-esposizone-in-derivati-55-605-miliardi-di-euro.html

http://www.wallstreetitalia.com/article/1556990/finanza/ecco-a-voi-la-banca-esposta-ai-derivati-per-73-trilioni.aspx

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/07/11/news/nubi_scure_sulla_contabilit_di_deutsche_bank_miliardi_di_prestiti_opachi_da_mps_al_brasile-62786625/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/01/derivati-antitrust-ue-contro-13-banche-dinvestimento-tra-cui-goldman-e-duetsche/642594/

http://www.ilgiornale.it/news/economia/deutsche-bank-nella-tempestaa-bundesbank-avvia-unindagine-902680.html

Quando le maggiori banche anglo-tedesco-americane termineranno i loro giorni – ed è solo una questione di tempo, ma non prima della vittoria elettorale di Angela Merkel – tutto il castello di carte che hanno eretto per prenderci per i fondelli dagli anni Settanta in poi crollerà.

E nel contempo faremo la fame (cambiamento climatico = crisi alimentare/inflazionistica)
http://www.guardian.co.uk/business/2013/jul/21/tesco-boss-cheap-food-over

il che significa rivolte in tutto il mondo, come avevo “profetizzato” qui:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/24/nostradamus-revolution-previsioni-per-il-2013-e-2014/

Gli americani se la passeranno peggio di tutti, perché si sono lasciati trasformare in pupazzetti inebetiti dai media e dall’industria alimentare:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/20/informazioni-sui-presunti-bombaroli-di-boston-che-non-troverete-sul-corriere-della-sera/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/22/stati-uniti-di-polizia-la-fase-finale-della-guerra-al-terrore-e-cominciata/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/25/boston-toronto-solo-un-aperitivo/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/01/sei-un-terrorista-si-tu/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/23/reichstag-o-golfo-del-tonchino-tutti-e-due-un-ripassino-sul-futuro-delloccidente/

Da Supernerd a Supereroe – l’improbabile parabola di Edward Snowden

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https://twitter.com/stefanofait

Una tale società sarebbe dominata da una élite la cui pretesa di potere politico poggerebbe su di un presunto superiore know-how scientifico. Non vincolata dalle limitazioni poste dai tradizionali valori liberali, questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi obiettivi politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento dell’opinione pubblica e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo.

Zbigniew Brzezinski, “Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era”

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Da decenni diverse nazioni europee fornivano volontariamente agli Stati Uniti dati sensibili sui propri cittadini:

ora i loro governi si dicono indignati (ipocrisia asoluta)

Premessa: il maggiore sponsor di wikileaks, prima ancora che diventasse un fenomeno globale, fu nientepopodimeno che Cass Sunstein
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/02/23/AR2007022301596.html

Purtroppo in Italia pochi sanno chi sia
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=30235

è anche marito di Samantha Power, grande sostenitrice delle ingerenze “umanitarie” armate (es. Libia) ma assolutamente muta sulle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele
http://www.asca.it/news-Usa__Samantha_Power_prossima_ambasciatrice_all_Onu-1284666.html

Ma il miglior precedente del datagate di Edward Swnoden è il caso chiamato Pentagon Papers, una serie di documenti che non contenevano nulla di veramente scottante e che non fosse risaputo o subodorato (come i wikileaks, che hanno solo confermato cose che si immaginavano, senza incidere sulle grandi questioni) ma che portarono all’impeachment di Nixon, il quale si fidò delle persone che poi lo tradirono. L’obiettivo anche questa volta è l’impeachment di un presidente americano (ucciderli è più complicato e rischioso)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pentagon_Papers

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Edward Snowden, sostenitore dell’ultra-austerista Ron Paul (Tea Party), non ha finito le scuole superiori e ha dovuto seguire dei corsi CEPU (l’equivalente americano), non ha mai avuto un lavoro stabile, si è arruolato nell’esercito per poi interrompere il servizio dopo tre mesi senza ricevere alcun addestramento, la sua partner è una ballerina di night club. A dispetto della sua inettitudine e scarsa propensione allo studio, a 23 anni si trova a lavorare a Ginevra, per la CIA, con un salario non inferiore ai 120mila dollari annuali e probabilmente più vicino alla soglia dei 200mila dollari.

Ora, se qualcuno pensa davvero che l’intelligence americana sceglierebbe di assumere un personaggio del genere permettendogli di avere libero accesso ad informazioni altamente riservate…

Certamente non lo pensa Naomi Wolf, che sospetta un complotto
http://nymag.com/daily/intelligencer/2013/06/naomi-wolf-edward-snowden-false-flag-conspiracy.html

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La NSA l’aveva assunto come addetto alla sicurezza (guardia giurata) ma è stato alla CIA che è esploso, passando da buono a nulla a superinsider in quel di Ginevra, con copertura diplomatica, a dispetto di un CV davvero misero. Poi il Giappone, poi le Hawaii. A suo dire, con lo status raggiunto, era autorizzato persino a spiare Obama:

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2338884/Edward-Snowden-How-did-high-school-drop-entrusted-governments-biggest-secrets.html

E poi decide di fare la pirlata di rivelare la sua identità al mondo, mettendo a rischio la sicurezza sua, della sua tipa, della famiglia, degli amici, dei colleghi, ecc. perché “non ho niente da temere, ho fatto la cosa giusta”!! E, tra tutti i luoghi del mondo, decide di rifugiarsi in Cina!

C’è gente che crede che Berlusconi sia onesto, ci può stare che ci sia gente, cresciuta a coca cola e marvel comics, che crede a questa favoletta del Supernerd Superloser che si trasforma in una Supertalpa Supereroe prima di raggiungere i 30 anni.

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Mentre le altre gole profonde sono confinate nei medi alternativi, Snowden riceve una copertura mediatica eccezionale.

Le sue rivelazioni sconvolgenti? Il governo americano raccoglie LEGALMENTE metadati sui suoi cittadini, il governo inglese spia i partecipanti ai summit internazionali, gli americani usano hackers per infiltrare la Cina. Pazzesco, incredibile, strabiliante. Chi l’avrebbe mai immaginato? Più o meno il 99% delle persone con un po’ di sale in zucca.

Vuole farci credere che non se lo aspettava quando ha chiesto di lavorare per NSA e CIA? E queste avrebbero dato un impiego ad un ingenuotto del genere?

http://www.newyorker.com/online/blogs/comment/2013/06/edward-snowden-nsa-leaker-is-no-hero.html

 wikileaks

C’è un altro “spifferatore” che non ci ha rivelato nulla di sconvolgente (e specialmente non ha mai in alcun modo disturbato Israele o i neocon americani) ma, anzi, se l’è presa con tutti i consueti leader degli stati canaglia nel mirino israelo-americano (inclusa la Kirchner):

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/emmanuel-assange-julian-goldstein.html

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Assange, cresciuto in una famiglia aderente ad un culto che faceva uso di LSD ed altre manipolazioni

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Family_%28Australian_New_Age_group%29

http://books.google.it/books?id=SROVOaYM6JsC&pg=PT30&lpg=PT30&dq=Assange+Santiniketan&source=bl&ots=hPf2flxSuu&sig=LJH2CXO-mNgplNQQUCZzws9kKTs&hl=it&sa=X&ei=5ZPBUaDAM6em4AT4v4CwDg&ved=0CCwQ6AEwADgU

aveva scelto il nickname Mendax (il mentitore). Snowden ha scelto il nome in codice di Verax (il veritiero).

Snowden è il nuovo Assange, il nuovo Robin Hood sintetico, un finto paladino della verità e della giustizia che sarà usato e gettato quando non servirà più o quando si sarà montato troppo la testa, come nel caso di Assange, appunto, che ci aveva promesso incredibili informazioni sul coinvolgimento della NATO nella destabilizzazione della Siria ma è scomparso, assieme a wikileaks, dopo aver lanciato il suo avvertimento/ricatto a chi di dovere:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/06/sulla-siria-julian-assange-la-pensa-come-me-devo-preoccuparmi/

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Qual è l’obiettivo dell’operazione Snowden?

Costringere Obama ad appoggiare una guerra in Siria che non vuole – perché sa che gli USA non se la possono permettere e la cittadinanza è assolutamente contraria – se vuole salvarsi dall’impeachment:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/24/la-siria-e-il-golpe-anti-obama-il-momento-monica-lewinsky-di-obama/

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In questo momento Obama (che non è il bene, ma un male minore) è incastrato: se fa la guerra dovrà fronteggiare proteste di massa ed un impeachment, se non la fa lo accuseranno di essere un tiranno e sarà impeachment (affari suoi, doveva opporsi alla deriva autoritaria americana, oppure non candidarsi e lasciare che Brzezinski trovasse qualcun altro da opporre ai neocon psicopatici)

Kofi Annan getta la spugna, Israele torna a minacciare Iran e Siria

 

Kofi Annan si è tirato in disparte. È stato accusato di aver operato nell’interesse della NATO, di aver guadagnato tempo prezioso per l’addestramento dei ribelli e l’afflusso di mercenari ed armi. Io non sono di questo avviso. I cosiddetti insorti non hanno mai apprezzato la sua mediazione, l’Occidente ha sempre rifiutato la sua ragionevole proposta di coinvolgere l’Iran. Io penso che abbia onorato il suo incarico finché si è reso conto che il gallismo di “Atlantide” (NATO) e di “Eurasia” (Russia e Cina) rendeva impossibile non solo una riconciliazione, ma anche un più “realistico” mitigamento dell’aggressività. Ora la strada è spianata per una guerra NATO ed israeliana contro Siria ed Iran, e quindi contro Russia e Cina.

Scrive Lucio Caracciolo nell’introduzione a “America vs America: perché gli Stati Uniti sono in guerra contro se stessi” (2011): “Pensiamo di salvarci con gli slogan. Con le «terribili semplificazioni» contro cui ci mise in guardia Jacob Burckhardt. Dove descrizione e prescrizione si confondono. Fino ad allestire un teatro della paura autonomo e inverificabile. Non troppo lontano da quella produzione di realtà fittizie in cui Hannah Arendt leggeva uno dei fondamenti del totalitarismo. Solo che a generarlo, stavolta, è la massima democrazia al mondo. A segnalarci che, almeno nel caso americano, declino e crisi della cultura democratica procedono in coppia. L’apogeo di quel Truman Show geopolitico lo toccammo con Bush figlio (ma Obama resta in corsa per superarlo). Per autolegittimare la guerra al terrorismo, strutturalmente infinita, nel 2004 un suo influente consigliere spiegava così a un giornalista del New York Times la logica della Casa Bianca: «La gente come lei vive in quella che noi chiamiamo la comunità basata sulla realtà», dove ci si illude «che le soluzioni emergano dal giudizioso studio di una realtà comprensibile. Oggi il mondo non funziona più cosi. Adesso noi siamo un impero. E mentre agiamo, creiamo la nostra realtà. E mentre voi giudiziosamente studiate quella realtà, noi agiamo di nuovo, producendo nuove realtà, che voi potrete studiare (…). Noi siamo gli attori della storia. E a voi, a tutti voi, resta di studiarla». La Grande Paura dell’11 settembre come occasione per creare il Mondo Nuovo, senza perder tempo a capire questo vecchio inutile pianeta. Un vero e proprio teatro strategico, fondato sulla manipolazione delle angosce collettive e non sul principio di realtà. Da declinare, poi, in una varietà di teatri regionali e locali, sempre organizzati intorno a «terribili semplificazioni» analiticamente inservibili ma utilissime a chi decide – o si illude di farlo – e non desidera che le ragioni delle sue scelte siano oggetto di pubblico scrutinio”.

Carta di Laura Canali tratta da Limes 6/08 “Progetto Obama

In questi mesi mi sono impegnato a tradurre articoli di quotidiani stranieri che in Italia non vengono mai citati o tradotti, nell’intento di tenerci fuori da una guerra con la Russia (e la Cina?) e di far capire alla gente chi sono le persone che forniscono i dati sui caduti in Siria ed organizzano gli insorti e i mercenari jihadisti procurando loro armi automatiche israeliane, corpetti porta-caricatori in dotazione all’esercito turco e generosi finanziamenti americani e delle petro-tirannie del Golfo.

Ma anche per mostrare che quel che succede ora era già stato previsto e pianificato nel 1957 quando ancora non eravamo alleati del terrorismo internazionale, come peraltro ammette il governo tedesco, sulla base delle informazioni raccolte dai servizi segreti tedeschi. Tutte queste informazioni sono di dominio comune per i lettori tedeschi, grazie alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, a Jürgen Todenhöfer (Bild) e ad Alfred Hackensberger (Die Welt). In Italia, a parte il Manifesto, le principali testate giornalistiche non ne fanno menzione: se i media non lo riportano, un evento non si è mai verificato.

È una dura ma necessaria battaglia contro quelli che chiamo “gli opportunisti dell’umanitarismoche ci stanno spingendo verso il baratro, facendo leva sulla nostra emotività e cercando di spegnerci il cervello.

Il fatto è che qui stiamo rischiando davvero grosso. A fine estate ci saranno delle esercitazioni navali coordinate franco-inglesi (“Exercise Cougar 12”: prevede lo sbarco di forze di terra sulle coste di “un paese del Mediterraneo” e l’evacuazione di civili dal Medio Oriente) a poche miglia nautiche dalla flotta russa nel Mediterraneo orientale e dalle coste siriane.

E Israele è tornato a minacciare attacchi preventivi a Siria ed e Iran (“il tempo sta per scadere”).

Infatti si avvicinano le elezioni presidenziali e Obama è un’anatra zoppa mentre Romney è ultra-sionista, anche perché ha lavorato fianco a fianco con Netanyahu, quand’erano più giovani: sono vecchi amici.

“Nell’intervista Netanyahu ha anche definito “irresponsabile” la notizia riportata da alcuni media secondo cui i vertici della Difesa, incluso il comandante dell’Esercito, Benny Gantz, sarebbero contrari a un attacco unilaterale contro l’Iran. Il primo ministro ha anche ricordato che quando nel 1981 l’allora primo ministro Menachem Begin prese la decisione di attaccare il reattore nucleare, anche il capo del Mossad Yitzhak Hofi e il direttore dell’intelligence militare Yehoshua Saguy si opponevano all’attacco”.

David Grossman, sulla Repubblica (3 agosto 2012), ha dichiarato che, se gli Israeliani non riusciranno a fermare Netanyahu, “saranno la nostra linfa e il nostro sangue a pagare l’incendio“. Le cose stanno esattamente così.

 

Questa battaglia contro le mistificazioni occidentali, per quanto possa risultare sgradevole agli occhi di chi, comprensibilmente ed a buon diritto, detesta l’autoritarismo russo e cinese, è indispensabile se non vogliamo renderci complici di una catastrofe regionale prima e globale poi.

Heliofant (“I, pet goat II”): il nostro futuro?

Il titolo viene da qui:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/09/quella-capretta-11-ritorno-nella-scuola.html

Produzione Heliofant (Québec).

Helios (Sole, Apollo) + Ierofante: Nei misteri di Eleusi (del dio Apollo), il sacerdote più elevato…mostra oggetti sacri (τὰ ἱερά) nei momenti culminanti dei riti iniziatici e pronuncia certe formule sacre.

http://www.treccani.it/enciclopedia/ierofante/

*****

MIA DESCRIZIONE (SEGNALATE PURE QUEL CHE NON HO VISTO OPPURE HO CONFUSO)

Capretta di Bush in un campo di internamento, con tanto di codice a barre stampato sulla fronte ed il 666 satanico

Sotto, il disegno di un padrone che tiene al guinzaglio il suo cane (guardiano del lager? Potentati?).

Burattinaio con mano squamata. Anello con la S (Satana? Serpente/Snake? Simbolo del dollaro? Altro?)

Marionetta Bush con cappello d’asino intrattiene il pubblico su un pavimento a scacchiera massonica. Bush cerca di dire: “Fool me once, shame on you; fool me twice, shame on me” (= “la prima volta che mi freghi è colpa tua, la seconda è mia, perché significa che sono davvero stupido”. Sulla lavagna casa in fiamme, squalo, il termine “evoluzione” che dev’essere ancora completato (evoluzione umana incompleta). Sotto la lavagna un dragone cinese ed un cervello spaccato in due emisferi (indicazione che senza il corpo calloso, con un cervello riunificato, le cose andrebbero meglio?). Bush si trasforma nel brillante, simpatico, colto Obama che presto però si mette a ridacchiare mefistofelicamente.

Bambina innocente (Alice nel paese delle meraviglie) con mela del peccato in mano. Si chiama Lily (giglio, fiore che rappresenta la dignità, la nobilità di spirito) Unica sveglia tra tante statue imprigionate. Coniglio bianco sullo sfondo. Cerchio la protegge (?). Sul retro c’è la porta di uscita, ma è alle loro spalle e nessuno la vede. Si accorge dell’inganno, lascia cadere la mela, corsa della mela interrotta da uno stivale (di Obama?) che calpesta un dollaro. Si spacca in due, sboccia un fiori di loto (simbolo della presa di coscienza). Obama ha i sudori freddi. Fuori, bandiera americana strappata e graffito che forse rimanda al Salmo 23 “Il Signore è il mio pastore”. Montagne di neve ed iceberg all’esterno (glaciazione? O inverno in stile Narnia?). Caduta delle Torri Gemelle. Osama Bin Laden con etichetta identificativa della CIA.

Pozzi petroliferi in piena attività, petrolio in abbondanza (boom petrolifero?)

Vortice a spirale nel cielo.
Statua della Libertà (nel sito di Heliofant è identificata come Signora della Servitù) sorge su una Stella di Davide (riferimento alla lobby sionista a Washington?). La sua fiaccola precipita a terra. Uovo orfico (simbolo di potenziale creativo, vitale, spirituale). Barca funeraria egizia, trasporta invece il Cristo (Osiride, Apollo, ecc.), in uno stato di sospensione animica (“in sonno”).

Draco (questo è il suo nome), il Grande Fratello, ne avverte la presenza. Si dimena, ma continua a monitorare e manipolare il cervello dell’umanità terrorizzandola con le notizie sui crolli di borsa e nuove guerre nel mondo (il colore giallo è il colore della fase di trasformazione alchemica verso la “coscientizzazione”). Nel cielo sfrecciano gli stealth che bombardano l’Islam. La Pietà, ma al posto di Gesù vi è un’umanità islamica massacrata. Corvi trasformati in farfalle dal Cristo. Bimbo soldato africano: gli regalano un mitra. Il lavoratore latinoamericano sprofonda nella melma assieme alla sua falce ed al suo martello. Il taoismo non impedisce che i carri armati cinesi schiaccino le proteste pacifiche (simbolo della tigre, una tigre che non vorrebbe farsi domare – cf. Aslan, non è un leone mansueto” – “not a tame lion”. Affarista morto dentro e fuori (lobby neoliberista di Shanghai?) l’avverte di restarsene tranquilla e spegne la sua luce di rivolta.
Il Fuoco della Verità (così è chiamato il Cristo sul sito di Heliofant), si avvicina, il terzo occhio spalancato è SOTTO la piramide; la propaganda si fa martellante, intollerabile, urlata. La barca egizia attraversa delle porte dimensionali o qualcosa del genere. La danza di Shiva. I pesci del Cristo. Un fallo di ghiaccio a rappresentare i campanili delle chiese cristiane (anticristiani). La Prostituta nell’albergo a ore a forma di fallo (la Chiesa? Il simbolo dell’umiliazione mascolina/fallica della femminilità?) patisce l’avvento del Cristo. L’esercito di terracotta dei manager si polverizza. I media/Grande Fratello fuggono, l’umanità si rialza. La danza sufi del derviscio e la danza degli dèi mesoamericani (vedi sotto) si aggiungono a quella di Shiva (forse indicazioni dell’autentica religiosità?). Risveglio del Cristo: apre gli occhi tra i fiori di loto. Crollo della Chiesa.  La barca procede verso l’Alba, asteroidi e bolidi vari attraversano il cielo, un meteorite colpisce e distrugge la piramide di Cheope.

*****

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SIGNIFICATI DEI PROTAGONISTI DELL’ANIMAZIONE (dal sito di Heliofant)

Cristo/Fuoco della Verità: “Siete voi!!! Quanto diventate consapevoli della vostra filiazione con il Divino e della fratellanza tra gli uomini!!!”

Bush/Obama: “il burattino della destra e della sinistra ed altri livelli di privazione dei diritti civili. Vi distrae mentre Draco tesse la sua tela” [destra e sinistra sono polarizzazioni arbitrarie che dividono e distraggono].

Lily (la ragazzina innocente): “un’improvvisa presa di coscienza: questa mela non è mia, appartiene a qualcun altro”.

Sun Sue (la manifestante): “si oppone coraggiosamente a quelli che vorrebbero schiavizzarla”.

Aali (il bambino della Pietà che poi diventa derviscio): “il cuore vorticoso dell’Islam si risveglia nell’unico Dio vero! È libero e non necessita di controllo”

Juan Pepito (il lavoratore latinoamericano socialista): “Dopo anni di sfruttamento economico e degrado ambientale, Juan “Pepito” si sente sprofondare” [pepito nel virgolettato a simboleggiare la pepita d’oro: ogni individuo è prezioso?].

Il Bambino Blu (dio mesoamericano): “custode della fiamma”.

La Signora Q (vecchia prostituta): il suo tallone d’Achille è il sesso (repressione, indulgenza edonistica) e la vergogna che prova.

Ludovic (il bambino manipolato): dal latino “ludo” (gioco) e “ovum/ovis” (uovo). L’uovo è simbolo di potenziale genetico e spirituale, ma “ovis” è anche pecora in latino. In realtà Ludovico viene dal germanico e significa “combattente illustre”

Il Mago: “La mano invisibile e lo spirito di follia che cerca di acquistare sempre più controllo con l’inganno, le bugie, i veleni, i falsi attentati terroristici, le guerre, i giganteschi apparati burocratici e legali, per estrarre l’energia degli abitanti della Terra. Egli teme la luce del giorno, come teme la vita stessa, ed opera nell’ombra. Il suo più grande potere è il suo controllo della zecca, ossia del denaro”.

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