Ghiacci artici sbaragliano la concorrenza degli ultimi sette anni e ora sono fuori pericolo

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Per i diversamente ignoranti che discettano di AGW sui blog dei quotidiani senza possedere le nozioni minime per farlo, ma con tutta l’arroganza di chi ha le spalle coperte dall’ortodossia:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2014/12/11/climate-change-facts-and-fictions/

Dai, serristi, spiegate un po’ sta cosa! Perché non ne imbroccate una eppure la vostra superbia resta invariata, come le temperature globali? Che fine ha fatto il metodo scientifico?

When you have a theory and the theory does not agree with the experiment then you have to cut out the theory. You were wrong with the theory. Global warming really has become a new religion. Because you cannot discuss it. It’s not proper. It is like the Catholic Church.
Ivar Giaever, Nobel per la Fisica nel 1973

Con la relazione di Trieste, Carlo Rubbia dimostra una onestà scientifica che gli fa onore; avere ritrattato i suoi convincimenti [serristi] del 2007 dimostra come la ricerca scientifica è sempre alla ricerca della verità attraverso il dubbio e che si possono modificare le proprie opinioni sulla base di approfondimenti successivi. Non è sempre così facile e scontato.
http://www.climatemonitor.it/?p=36830

Premi Nobel che hanno preso parte all’annuale conferenza dei Nobel del 2015 e che NON hanno sottoscritto l’appello sul cambiamento climatico (30 “negazionisti” su 65):
Werner Arber
Françoise Barré-Sinoussi
Eric Betzig
Bruce A. Beutler
Aaron Ciechanover
François Englert
Albert Fert
Ivar Giaever
Theodor W. Hänsch
Avram Hershko
Robert Huber
Brian D. Josephson
Jean-Marie Pierre Lehn
Rudolph A. Marcus
Hartmut Michel
Luc Montagnier
Erwin Neher
Ryoji Noyori
Venkatraman Ramakrishnan
Carlo Rubbia
Bert Sakmann
Dan Shechtman
Oliver Smithies
Wole Soyinka
Susumu Tonegawa
Martinus J. G. Veltman
Klaus von Klitzing
Kurt Wüthrich
Ada E. Yonath
Harald zur Hausen

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2015/06/25/godetevi-il-caldo-dei-prossimi-2-3-anni-latlantico-settentrionale-si-sta-raffreddando/

http://www.futurables.com/2015/07/07/criticita-luglio-2015-2020-e-oltre-demo-di-report-mensile/

Fedro, il crollo della Torre e l’alleanza (tattica) Obama-Putin – una storia semplice

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legendes-mythes-initiation-origine-yi-jing-tarot-maison-dieuhttp://it.wikipedia.org/wiki/La_Torre_%28tarocchi%29

[a dire il vero la Torre di Babele, odiata da Geova, era probabilmente un’ottima iniziativa umana]
http://www.harmonia-mundi.it/arcani/la_torre.php

Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Sono convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente.

John F. Kennedy, hotel Waldorf-Astoria di New York, il 27 aprile 1961
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/27/presidenti-americani-schiettamente-complottisti/

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John Forbes Kerry, membro della società segreta Skull & Bones

Se Barack Obama deciderà di attaccare il regime siriano, questa sarà la prima volta nella storia che gli Stati Uniti combatteranno dalla stessa parte di al-Qa’ida.
Robert Fisk, the Independent – più che altro “ufficializza” l’alleanza, già testata in Libia, al tempo dei mujaheddin anti-sovietici [Operation Cyclone] e l’11 settembre

I paesi occidentali si stanno comportando nel mondo islamico come una scimmia che gioca con le granate

Dmitry Rogozin

Ai più pericolosi regimi al mondo non deve essere permesso di possedere le armi più pericolose del mondo. Il nostro dito deve essere pronto a scattare. È un dito responsabile e, se necessario, sarà anche sul grilletto.

Benjamin Netanyahu (in un classico caso di proiezione)

Niente guerra, solo interventi mirati.

David Cameron

Puniremo gli autori delle stragi.

Fraçois Hollande

Offesa l’umanità.

John Forbes Kerry

È possibile aggirare il veto di Russia e Cina.

Laurent Fabius

Non hanno dato il loro consenso all’attacco o lo condannano: Germania, Austria, Italia, Spagna, Giordania, l’America Latina, Ban Ki Moon, il 74% dell’opinione pubblica britannica, il 63% di quella tedesca, il 59% di quella francese, il 60% di quella statunitense, fino a 70 parlamentari conservatori inglesi, ecc.

Come potete notare, in questa cartina interattiva non c’è l’opzione “nazioni favorevoli all’attacco”, perché si contano sulle dita di un mano
http://www.theguardian.com/news/datablog/interactive/2013/aug/28/syria-interactive-map-stances

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La rassegna stampa del mattino è disarmante. I quotidiani italiani, in genere, presentano la vicenda siriana come se fosse il copione di un film hollywoodiano, oppure la trama di “una storia semplice”

“Questo è un caso semplice, sottolinea sbrigativamente il Questore, invitando il brigadiere a fare subito rapporto sull’accaduto”

http://it.wikipedia.org/wiki/Una_storia_semplice_%28film%29

Altrove le cose non vanno molto meglio.
Nel Regno Unito sono i comici (comici estremamente colti ed eloquenti come Russell Brand) ad avanzare i loro dubbi e proporre della alternativa:

Una storia semplice, come tutte le storie che ci hanno raccontato finora: c’è un dittatore, un popolo oppresso che si ribella, la cavalleria occidentale che arriva in soccorso degli innocenti, il lieto fine. Migliaia di blockbuster sono serviti a farci credere che il mondo sia puerilmente semplice. E tanta gente ci crede, forse ci crede persino il giornalista di RAINEWS24 che confonde l’ONU con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e si sforza di convincere se stesso e il suo pubblico che le cose stanno davvero così: male > bene > violenza giustificata > prezzo da pagare/fine giustifica i mezzi > lieto fine.

Una storia semplice, appunto.

O forse no.

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Un attacco alla Siria, anche “semplicemente” e “chirurgicamente” missilistico, corre il rischio di comportare la perdita di diverse navi, ossia di centinaia di marinai (centinaia di bare che rientrano in patria), e una grave escalation, specialmente perché qualcuno (Israele) la desidera fortemente. La suddetta escalation comprometterebbe la logistica in Afghanistan e in Libano – leggi: contingenti italiani assediati in Asia -, causerebbe la morte di migliaia di civili, il caos in Libano e probabilmente anche in Giordania e in Egitto (il golpe serviva forse a neutralizzare preventivamente questo scenario?). Come mai i giornalisti italiani non spiegano ai miei concittadini cosa significherebbe l’interruzione del traffico nel Canale di Suez (o quella delle forniture energetiche russe in un inverno che sarà lungo e freddo anche più del precedente).

Una storia semplice.

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Quel che è più disarmante è che non è pensabile che un così gran numero di giornalisti, intellettuali e accademici sia corrotto. Uno dei problemi più gravi del nostro tempo è il tradimento degli esperti, la loro pigrizia, codardia, incapacità di mettere in discussione i paradigmi dominanti, la loro infantilizzazione. Queste persone, che hanno avuto il privilegio di ricevere un’educazione superiore alla norma, ne fanno un pessimo uso, per amore del quieto vivere. Così facendo, perpetuano miti che incatenano le persone comuni e le guidano verso la catastrofe collettiva. Hanno chiuso la mente alla sapienza, hanno abbracciato l’ignoranza, il dogmatismo e la servitù volontaria, Hanno cessato di essere una fonte di ispirazione, di cambiamento, di miglioramento, di rigenerazione, di riscatto. Hanno tradito le loro coscienze prima ancora di tradire noi e la democrazia. 

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Le due precedenti guerre mondiali sono scoppiate in estate. In entrambi i casi chi le ha iniziate pensava che la cosa si sarebbe risolta in fretta.

I neocon/sionisti vogliono l’impeachment di Obama, Obama [“no, non ho nessuna intenzione di attaccare l’Iran, meglio la diplomazia”] cerca di infinocchiarli, credo con l’aiuto di Putin [“La Russia è il nemico numero uno dell’America”, parola di neocon Mitt Romney], dato che entrambi hanno mille valide ragioni per evitare una scontro diretto. Le esitazioni di Obama molto probabilmente dipendono dal fatto che deve trovare il modo per compiacere Israele senza far precipitare la situazione. Debka (servizio di informazioni dell’intelligence israeliana, lo accusa proprio di questo, e credo abbia ragione – naturalmente questo significa anche che gli Israeliani non si faranno menare per il naso: altro false flag in arrivo)
Necon e neodem finiranno come queste due aquile americane (precipitate dopo essere rimaste impigliate l’una all’altra nel loro duello):


Fighting Eagles

[Pd e Pdl?]

ennesimo monito – aquila simbolo dell’America si schianta contro una vetrata mentre la gente celebra gli Stati Uniti gridando USA, USA, USA!

I poveri mentecatti neoconsionisti si comportano come il lupo con l’agnello (un agnello feroce, peraltro) nella favola di Fedro.

Hanno cercato in tutti i modi di far cadere Assad e istituire un governo fantoccio, ma i ribelli e i mercenari salafiti (gli stessi che uccidono gli oppositori comunisti in Tunisia e che sono schierati contro Morsi in Egitto) sono riusciti solo ad alienarsi i favori della popolazione siriana e gli analisti hanno previsto la loro sconfitta entro la fine dell’anno: l’investimento occidentale e saudita-qatarino sta andando in fumo. Come quello di Israele, la cui intelligence è stata cruciale per creare il casus belli contro la Siria

http://www.timesofisrael.com/israeli-intelligence-seen-as-central-to-us-case-against-syria/

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Ora Israele e Arabia Saudita hanno perso la pazienza: «Hai sparlato di me, sei mesi fa». L’agnello rispose: «In verità non ero nato». «Tuo padre in verità, quello aveva sparlato di me». E così afferra l’agnello e lo sbrana

http://spazioinwind.libero.it/labandadeisei/fedro/fedrofav.htm

USA, Francia e UK non vogliono certo essere coinvolti in una guerra con la Russia. Si limiteranno a qualche “attacco chirurgico”, della durata di poche ore, giusto per inviare un messaggio a Netanyahu e ad Assad, e ammorbidire quest’ultimo in vista dei “colloqui di pace” di Ginevra. Pensano di poter negoziare da una posizione di forza, mentre ora i ribelli sono talmente sulla difensiva che qualunque loro pretesa scatenerebbe l’ilarità generale.

La misura della scempiaggine neocon (es. Lee Kaplan, nel dibattito contro Webster G. Tarpley) è testimoniata dal fatto che partono dalla premessa che queste loro azioni siano “contenibili”, che la risposta sarà insignificante, che non c’è alcuna possibilità di un’escalation, che la Russia non interverrà mai (pensavano lo stesso al tempo del conflitto georgiano – non riescono a capire che una superpotenza umiliata è poco propensa ai giochetti e non può permettersi altre mortificazioni). Ma se le azioni belliche dureranno più di 48 ore non c’è alcuna certezza che Iran e Hezbollah resteranno a guardare e forse è proprio quello che si augura Israele. Inoltre non è da escludere che un missile Yakhont colpisca una nave occidentale: cosa succederà, in quel caso?

“Intervento limitato”…Lo dovevano essere TUTTI gli interventi americani del passato, incluso il blitz di Panama 1989 (migliaia di morti). Le guerre “umanitarie” degli USA e della NATO hanno causato centinaia di migliaia di morti e gettato nel caos decine di paesi.

Tutti sanno che NON sarà un conflitto rapido e a bassa intensità e non lo nascondono:

http://rampini.blogautore.repubblica.it/2013/08/27/liran-e-la-vera-chiave-dellintervento-usa-in-siria/

Da metà ottobre in poi gli Stati Uniti potrebbero non riuscire a pagare neppure gli stipendi dei soldati e francesi ed inglesi non sono messi molto meglio. Chi pagherà i costi di una missione che farà impallidire quelli dell’Iraq (quasi 12 miliardi di dollari al mese)?

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Quando si parla dell’11 settembre, è importante tenere a mente che non ci sono stati “terroristi”, né “dirottatori”. Non c’è stato nessun vero e proprio attacco. È stato un golpe, né più né meno di quello egiziano, ma senza i tank nelle strade:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/22/perche-una-maggioranza-di-persone-nel-mondo-non-crede-alla-versione-ufficiale-dell11-settembre/

La parte sana e autenticamente patriottica (quella che ragiona con la sua testa, pensa al bene comune e non si fa fregare dalla propaganda) di quella grande nazione che sono gli Stati Uniti – che personalmente mi auguro riescano a estirpare il cancro al loro interno prima che li uccida – ci ha messo un po’ a rendersene conto e a capire cosa sia avvenuto in America tra l’operazione Paperclip (et similia), l’assassinio dei due Kennedy e l’11 settembre. Ci ha anche messo un po’ a capire la profondità, pervasività e pericolosità delle trame neocon-sioniste, la penetrazione nei gangli dello stato americano dell’intelligence israeliana. Israele non è più uno stato degli e per gli ebrei: è stato infiltrato ed è ora una lobby (per certi/molti versi neonazista) che sfrutta l’Olocausto, il giudaismo e il sionismo per perseguire fini che saranno fatali per centinaia di milioni di ebrei e arabi (e non solo). L’ultima tappa della guerra al terrore e agli stati canaglia sarà un secondo olocausto, molto probabilmente inevitabile:

http://fanuessays.blogspot.it/2011/10/verso-un-secondo-olocausto.html

Dico inevitabile perché anche se la grossolanità dei recenti false flag che devono portare alla guerra con l’Iran [come illustrato nei piani generali] indica che gli ingranaggi non sono più ben oliati e che ci sono forze, in America, che hanno capito che la zavorra li sta portando a fondo, Israele resta solo una pedina di un gioco più grande.

Il suo fato sarà segnato dal risveglio globale delle coscienze, ad ogni livello, che è già in corso da tempo, come testimoniato dai sondaggi e dai risultati delle elezioni, abbondantemente contrari alle ingerenze in Siria, alle schermaglie con l’Iran, al neoliberismo, all’austerità, alle riforme costituzionali in senso autoritario, alla sorveglianza capillare dei cittadini, al patetico baraccone circense del cambiamento climatico causato dall’uomo (Anthropogenic Global Warming), ecc.

A misura che le masse si avvedono che la realtà in cui hanno creduto era fittizia, le oligarchie globali si sentono sempre più minacciate e cercano disperatamente di tappare ogni falla e prevenire ogni crepa, con sempre minor successo. Il che ci fa capire che:

a. ci troviamo nelle fasi iniziali di una rivoluzione mondiale (che sarebbe davvero tanto bello se potesse essere nonviolenta – la violenza dovrebbe essere solo una misura difensiva);

b. nel prossimo futuro le costituzioni saranno, speriamo solo temporaneamente, sospese dalle forze controrivoluzionarie (es. Egitto);

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/08/21/la-tragedia-egiziana-quella-europea-quella-globale-confessioni-di-un-sicario-della-democrazia-e-delleconomia/

Winter is coming – giugno 2013

alpe di siusi 24 giugno24 giugno: Alpe di Siusi, 2140 m

Buffaure24 giugno: Buffaure

santa cristina in val gardena24 giugno: Santa Cristina in Val Gardena, 1450 m s.l.m

7944_10200867346157315_249396831_n28 giugno malga Sass, m. 1950

5862_10152012918894202_582179276_n28 giugno, altra nevicata sull’Alpe di Siusi

https://twitter.com/stefanofait

Guido Guidi (climatemonitor):
PIU’ MORTI CHE NASCITE – Il 31 dicembre 2012 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, di cui più di 4 milioni e 300mila (7,4%) di cittadinanza straniera. Nel 2012 sono stati registrati più di 12 mila nati in meno rispetto all’anno precedente e circa 19 mila morti in più: precisamente 534.186 nati e 612.883 decessi. Quindi, il “saldo naturale”, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per 79 mila unità. Un picco negativo ancora più elevato di quello raggiunto nel 2003 quanto la mortalità fece registrare valori particolarmente elevati nei mesi giugno-agosto a causa di una eccezionale ondata di calore. Analogamente, l’Istat ha osservato un elevato numero di decessi nei primi mesi del 2012, per la forte ondata di gelo che ha colpito tutto il Paese, in particolare il Centro e il Nord, dove infatti si è riscontrato il maggior incremento della mortalità.

E così, con grande sorpresa, apprendiamo che ne ammazza più il freddo che il caldo. Chi l’avrebbe mai detto? Ora mi chiedo e vi chiedo: quanti gruppi di lavoro, comitati di studio, stanziamenti di fondi et similia sono stati messi in piedi per “salvarci” dal freddo e quanti dal caldo?

http://www.climatemonitor.it/?p=32830

Più a lungo si fugge dalla realtà, più spiacevole e doloroso sarà l’impatto quando ci andremo a sbattere contro

CMIP5-73-models-vs-obs-20N-20S-MT-5-yr-means1modellistica serrista vs. rilevamenti (osservazioni empiriche)

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La NASA, nel gennaio 2013, aveva introdotto nel dibattito il fattore solare, legandolo ad eventuali glaciazioni prossime venture e a quelle del passato, ma la cosa sembra sia stata deliberatamente ignorata dai serristi:

http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/08jan_sunclimate/

AllCompared GlobalMonthlyTempSince1979GISS GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageMSU RSS GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageNCDC GlobalMonthlyTempSince1979 With37monthRunningAverageNegativeTrendsEndingIn20121009898_277490715727012_985719422_nscreenhunter_314-jun-25-14-53Artico più freddo del normale

Guido Guidi: “Ai lettori più attenti non sarà sfuggito che si sente parlare sempre più spesso della “pausa” del riscaldamento globale e, ancora sempre più spesso, a parlarne sono media una volta insospettabili di scetticismo che intervistano ora questo ora quell’altro rappresentante del mainstream scientifico. E c’è un argomento sul quale, finalmente, è stato raggiunto il consenso: la temperatura media del Pianeta ha smesso di aumentare e non sappiamo perché. Inevitabilmente, questo postula anche il fatto che, forse, non sappiamo neanche tanto bene perché sia aumentata prima.

Hans Von Storch commenta l’imprevista “pausa” nel riscaldamento globale:

Possiamo immaginare due spiegazioni – e nessuna di queste è per noi molto piacevole. La prima possibilità è che ci sia meno riscaldamento globale di quanto ne sia atteso perché i gas serra, specialmente la CO2, hanno un effetto minore di quello che abbiamo assunto. Questo non vorrebbe dire che non c’è effetto serra causato dall’uomo, ma semplicemente che il nostro effetto sul clima non è così grande come abbiamo creduto. L’altra possibilità è che, nelle nostre simulazioni, abbiamo sottostimato quanto possa oscillare il clima per effetto di cause naturali.

[…]

Sicuramente l’errore più grande dei ricercatori climatici è stato quello di dare l’impressione di rivelare la verità definitva. Il risultato finale è la stupidità tra le righe di brochure sulla protezione del clima di recente pubblicazione da parte dell’Agenzia per la Protezione Ambientale della Germania Federale dal titolo “Il Pianeta si sta scaldando”. Libretti come quello non convinceranno alcuno scettico. Non è grave commettere errori ed essere poi costretti a correggerli. l’unica cosa sbagliata è stato agire come se fossimo infallibili. Nel farlo, ci siamo giocati la cosa più importante che abbiamo come scienziati: la fiducia del pubblico. Ci è capitato qualcosa di simile con la deforestazione – e dopo non abbiamo più sentito parlare dell’argomento per parecchio tempo.

Guigo Guidi: “Von Storch dice anche di essere certo che i famosi 2°C di riscaldamento rispetto al periodo pre-industriale arriveranno, perché così gli dice il suo istinto. Strano, pensavo lo dovessero dire i numeri…”

http://www.climatemonitor.it/?p=32801#more-32801

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Hans von Storch è uno dei massimi climatologi del mondo ed è solo uno dei tanti che stanno modificando il loro punto di vista di fronte alla realtà dei fatti.
Sulle foreste dice una scomoda verità: la superficie boschiva italiana si espande al ritmo di 100mila ettari l’anno. Lo stesso avviene in tutta Europa, Nord America e in Cina, dove la superficie boschiva, grazie agli interventi del governo, è cresciuta dal 12 al 16%. India e Brasile sono impegnati da decenni in vasti programmi di riforestazione. Quando si diceva che ogni anno una Svizzera di foresta amazzonica scompariva e invece è ancora lì, dopo 20-30 anni, non si è forse causato un enorme danno all’ecologismo e alla natura?

Storch dice un’altra grande verità: se anche la scienza perde la sua credibilità ed autorevolezza, su quali basi solide si potranno convincere le persone a modificare i propri comportamenti ?

Siccome siamo ecologicamente irresponsabili è meglio credere alle menzogne o agli errori perché il fine giustifica i mezzi, anche se il risultato potrebbe essere il discredito del mondo scientifico ed ambientalista?

Qui rischiamo di ripiombare in secoli di oscurantismo ed anti-intellettualismo precisamente a causa del fanatismo inquisitoriale di alcuni e questo è intollerabile. E’ una battaglia di civiltà che va combattuta.

*****

Su questo la pensa come Luca Romaldini, che scrive:

“I dati satellitari confermano l’attuale stabilizzazione termica del pianeta con inizio di graduale discesa media dal 2004.

Siamo di fatto rientrati nei canoni climatici old style (2012) e presto il raffreddamento, già in atto, provocherà uno scenario del tutto diverso da quello profilato da media e dagli scienziati di parte, rimettendo in forte discussione le politiche agrarie ed economiche dell’intero pianeta.

Altre conferme derivano dalla correlazione che con il rallentamento del vento solare, la radiazione cosmica nel sistema solare è in crescita, con conseguente aumento della copertura nuvolosa sul nostro pianeta, dimostrato da ricerche isotopiche e sedimentarie.

Dunque si continuano, ostinatamente, a confermare le gravi conseguenze ambientali derivate dalle attività umane, quando si dovrebbe guardare ad un processo ciclico climatico accelerato dall’uomo.

Ciò non vuol dire che non bisogna fare nulla per ridurre o annullare l’inquinamento dei metalli pesanti o delle radiazioni nucleari, vere piaghe per la vita sul nostro pianeta, ma non dare colpe alla CO2 dei problemi climatici. Anzi l’anidride carbonica andrebbe benedetta visto che è il nutrimento della vegetazione sul nostro pianeta, essenziale per la fotosintesi clorofilliana e di rilascio di ossigeno.

Vi ricordate che necessitate di ossigeno???”
http://evoluzioneclima.com/2013/06/14/ciclo-24-del-sole-verso-una-stabilizzazione-ma-e-gia-minimo-di-eddy-calo-termico-planetario-in-atto/