È morto l’ennesimo soldato italiano in Afghanistan. Sono 52, finora.
Intanto il Medio Oriente sta scivolando sempre più verso una dura contrapposizione NATO-Russia. Ci sono soldati americani in Giordania, la Turchia si è graziosamente autorizzata ad invadere e occupare le regioni confinanti della Siria e continua a bombardarle, l’amministrazione Obama ha assicurato che in caso di uso di armi chimiche da parte di Assad non potrebbe non intervenire (false flag in arrivo!), il Libano rischia di ripiombare nel caos, l’aviazione israeliana bombarda la capitale sudanese, uno dei pochi oppositori di un certo peso – in Israele – contro l’attacco preventivo di Israele all’Iran, Meir Dagan, l’ex direttore del Mossad, si ritrova improvvisamente con un incurabile tumore fulminante al fegato.
L’Asia Centrale diventerà un campo di battaglia e rischiamo una Terza Guerra Mondiale.
L’imbecillità degli strateghi della NATO: oltre 100mila soldati di 40 nazioni con 700 basi militari in mezzo al nulla, circondati da talebani, nazioni islamiche ostili (+ la Russia), con come unica via di fuga l’aria.
16 settembre: 6 jet americani sono stati distrutti e 2 danneggiati dai talebani in un sol giorno!
http://mondo.panorama.it/War-Games/I-talebani-distruggono-i-jet-dei-marines
E noi continueremo ad avere sul posto diverse migliaia di soldati in “missione di pace” e in guerra contro il terrorismo.
11 ottobre: Il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, nel corso dell’audizione alla Camera ha fatto spere che l’impegno delle nostre truppe nella missione ISAF in Afghanistan resterà praticamente invariata per il 2013. Solo nel 2014 ci sarà una progressiva riduzione del contingente italiano
Il generale Custer è stato più lucido a Little Big Horn.
Le famiglie dei nostri soldati dovrebbero farsi sentire!
E’ mai possibile che non ci siano milioni di italiani che chiedono a gran voce il ritiro?
Un editoriale ogni tanto su qualche quotidiano generalista che s’interroghi sull’opportunità di lasciarli lì fino al 2014?
Siamo disposti a correre il rischio di perderli tutti o quasi tutti? Migliaia di famiglie distrutte? In nome della realpolitik?
Qualche migliaio di morti per sederci al tavolo delle trattative?
Antonello Barmina said,
28 ottobre 2012 a 10:01
Perchè mai, di grazia ,le famiglie italiane dovrebbero chiedere il ritiro del contingente italiano? Mi dite per quale motivo si deve rinunciare ad una così significativa fonte di reddito?Il servizio militare obbligatorio è stato abolito, per cui chi si arruola lo fa tenendo conto del rischio che corre, e tra i rischi, scontati che corre un militare, vi è quello di essere ucciso, anzi in questo rischio consiste il mestiere delle armi. Per cui, se ad un dato momento della propria esistenza si inizia a comprendere che un funerale di stato con tanto di madri piangenti, figli orgogliosi e un fiume di retorica vale meno della propria vita, si possono dare le dimissioni dalle forze armate, esattamente come accade negli altri settori della pubblica amministrazione.
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grandebeltazor said,
28 ottobre 2012 a 10:10
non è proprio così. Non sono più i tempi della Grande Guerra dove si potevano mandare i soldati al massacro impunemente. L’arruolamento volontario non spoglia un essere umano dei suoi diritti fondamentali e la “missione di pace” non solleva i nostri strateghi dal compiere ciò che è necessario per evitare che l’Afghanistan si risolva nello sterminio di centinaia di nostri concittadini (non migliaia solo perchè spero abbiano il buon senso di arrendersi al più presto ai Russi o agli Iraniani, quando scoppierà la guerra).
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Fedro, il crollo della Torre e l’alleanza (tattica) Obama-Putin – una storia semplice | Verso un Mondo Nuovo said,
30 agosto 2013 a 08:59
[…] qualcuno (Israele) la desidera fortemente. La suddetta escalation comprometterebbe la logistica in Afghanistan e in Libano – leggi: contingenti italiani assediati in Asia -, causerebbe la morte di […]
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