La pace si conquista ogni giorno, dicendo no alle menzogne

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Le preghiere degli uomini sono una malattia della volontà. La preghiera che implora un particolare rendiconto è viziosa. La preghiera è la contemplazione degli eventi della vita dal punto di vista più elevato. Ė il soliloquio di un’anima che percepisce ed esulta. Ma la preghiera usata come mezzo per ottenere un soddisfacimento privato è un furto e una meschinità. Essa suppone dualismo e non Unità nella natura e nella coscienza. Quando l’uomo sarà uno con Dio, allora non implorerà più, ma trasformerà ogni preghiera in azione.

Ralph Waldo Emerson

Nessuno può fare esperienza per un altro, nessuno;
Nessuno può progredire per un altro, nessuno!”

Walt Whitman

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Un grande no come quello del Parlamento britannico. La prima volta che un governo del Regno Unito subisce una sconfitta in Parlamento in materia di iniziative belliche dai tempi di Palmerston (1784 – 1865)
https://theconversation.com/commons-rejects-cameron-plea-for-syria-strikes-rewrites-special-relationship-17674

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Un grande no come quello dell’ex primo ministro francese Dominique de Villepin in quest’intervista televisiva [in francese]

Tutta l’umanità deve concordare sul fatto che ci stanno mentendo, chiamare le menzogne e le montature con il loro nome e smetterla di servire questi poteri. Gli esempi sono numerosi, da Mandela a Martin Luther King a Étienne de La Boétie a Aung San Suu Kyi. Il semplice atto di non credere alle loro falsità e deriderli li rende impotenti. La loro forza deriva unicamente dal nostro volontario asservimento, dalla nostra credulità, dall’oblio di chi siamo veramente e di quel che potremo fare una volta liberi

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Nessun paese può fare una guerra se la popolazione è contraria e blocca la nazione con scioperi continui, nessun governo/regime può restare al potere se la popolazione non collabora (per questo Assad è ancora lì dopo due anni e mezzo; per questo i golpisti egiziani saranno spazzati via entro primavera e al loro posto s’insedierà un governo misto di unità nazionale, con diversi ministeri assegnati ai fratelli musulmani).

Basta con la scusa che loro e i loro burattinai sono onnipotenti. La colpa è nostra! Votiamo turandoci il naso (voto utile), continuiamo a leggere quotidiani faziosi pro-establishment nella convinzione che è quello che fanno le persone istruite, continuiamo a comprare prodotti delle multinazionali, continuiamo a credere che non ci siano alternative, che così va il mondo, che c’è poco da fare se non ricavarsi una nicchia e rispettare regole e relazioni di potere rivoltanti, ad ogni livello. 

Il nostro futuro è nostro. Siamo noi che lo determiniamo, non loro. Ci volevano far credere che siamo piccoli, deboli, vulnerabili, impotenti e ce l’hanno fatta. Un grande successo. Milioni di persone credono che l’unico cambiamento possa provenire da fuori (da una catastrofe, dagli alieni, dal Cristo, ecc.), non da loro stessi.
Ma, badate bene, se hanno inscenato tutto questo gigantesco teatrino è perché sanno che c’è qualcosa di incredibile potente in noi, che non possono controllare e che non vogliono che scopriamo che c’è e come usarlo.
Altrimenti come si spiegano i loro immensi sforzi? Forse sono loro i piccoli, deboli, vulnerabili, impotenti, perennemente tormentati all’idea del nostro risveglio, della nostra presa di coscienza, della nostra maturazione?
La loro ossessione per il controllo, per la sorveglianza, per la prevenzione è tipica degli insicuri, dei vigliacchi, di chi deve convincersi di essere quello che non è e di poter controllare tutto ciò che lo circonda, perché le incertezze della vita e del futuro lo terrorizzano. I loro think tank, le loro intelligenze artificiali, i loro modelli, i loro media, l’intera macchina della propaganda, della paura, del senso si colpa e di inadeguatezza è costruita a loro immagine e somiglianza.
Il loro è l’unico linguaggio che conoscono: potere, sfruttamento, paura, subordinazione, prevaricazione, possesso, dominio.

Ci accusano di invidiarli, ma le loro esistenze sono l’inferno di chi investe ogni sua energia nel negare ciò che sa essere vero: la destinazione finale è l’estinzione fisica e la perdita di tutta la loro “roba”.

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La macchina della paura e del controllo è comunque riuscita a farci fessi, ossia a farci pensare e agire come loro: reattivamente, aggressivamente, paranoicamente, psicopaticamente, territorialmente. È il cervello rettiliano / R-complex:

http://it.wikipedia.org/wiki/Triune_Brain

Invece di pensare alla vita, agli affetti, ai sogni, alla creatività, inventiva, ecc., siamo sempre più maniacalmente concentrati su ciò che decade, sulla morte, proprio come questi necrofili. Da creatori siamo diventati distruttori, proprio come loro, proprio come ogni essere demonico.

L’orrore di guardarci allo specchio, di capire che il loro mondo ideale, quello delle loro pubblicità e della loro “arte”, è entropico, satanico, privo di qualunque sbocco che non sia l’involuzione e il degrado della coscienza e di tutto il resto. Non c’è nulla, nel loro mondo, per cui valga la pena di battersi. Il loro è un futuro vuoto, fittizio come le loro anime, simulacri di anime.

Sono la pelle di serpente abbandonata dopo la muta, sono un involucro dall’apparenza umana, ma che non pensa, non sente, non si comporta umanamente:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/15/cose-il-male/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/14/legoista/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/09/16/la-banalita-del-male-e-una-cagata-pazzesca/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/28/del-potere-della-pedofilia-del-male-categorico/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/15/psicopatia-portami-via-la-gente-ce-lha-sotto-il-naso-ma-non-la-vuole-vedere/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/03/06/alcibiade-il-rottamatore/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/10/tea-party-il-totalitarismo-anarchico-alla-conquista-degli-stati-uniti/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/06/perche-non-ce-pace-perche-non-ce-liberta/

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Intanto un nuovo mondo sta prendendo forma, come frutto collettivo di un diverso modo di intendere il mondo e il nostro ruolo in esso

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/20/un-mondo-nuovo-sta-prendendo-forma-canti-da-mat-chants-for-a-nut/

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Una delle ragioni per cui la gente è apatica è per sfuggire alla disperazione. D’altra parte gli speranzosi idealismi non supportati da sano pragmatismo non hanno mai un lieto fine.

Il problema, a mio avviso, è che spesso ci facciamo governare dalla speranza (“l’audacia della speranza”, diceva un Nobel per la Pace degno di Kissinger) e/o dalla disperazione e così affidiamo il nostro destino a queste forze emotive, invece che alla nostra creatività ed inventiva. Paura, senso di colpa, speranza messianica, apatia/indifferenza e disperazione sono probabilmente le migliori armi di distruzione di massa delle coscienze e sono usate precisamente a questo scopo e per indirizzare la civiltà umana sulla via della perdizione, la via dell’egoismo, del materialismo, della violenza, del sopruso, della dismisura.

È per questa ragione che diventa necessario che almeno una minoranza di persone competenti e motivate da buona volontà e dalla volontà di servire l’interesse generale si coordini per realizzare un cambiamento positivo nelle loro rispettive aree di competenza.

Questo può avvenire solo se il pragmatismo sconfigge la disperazione (bastone, poliziotto cattivo) e la speranza fideistica (carota, poliziotto buono) in un cambiamento che non provenga da noi e dalle nostre iniziative.

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Per esempio, una volta che tutto ciò che ostacola la ricerca e lo sviluppo di fonti di energia abbondanti ed economiche – non mi riferisco alle rinnovabili: c’è di meglio: http://peswiki.com/index.php/Main_Page – sarà rimosso, l’intero sistema di infrastrutture e modello socioeconomico globale (che si fonda sul profitto derivato da un regime di scarsità e competizione creato artificialmente – la “decrescita felice” eccita i plutocrati) sarà rivoluzionato in maniera completa e definitiva, a meno che le oligarchie non riescano ad imporre un ulteriore monopolio.

Dobbiamo capire, tra le tante cose, come sostituire un’economia di scarsità e concorrenza basata sulle risorse, in un’economia dell’abbondanza basata sull’energia, ossia l’esatto opposto di quel che crede Luca Mercalli (che è davvero poco stimato tra i ben informati, ma continua ad essere invitato ovunque, purtroppo):

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Molti pensano di dover combattere contro qualcosa, ma quello di cui hanno bisogno è lottare per qualcosa.

Inoltre molti non sanno che farsene dell’ideale della libertà, perché pensa di essere già libera a sufficienza: ciò che li può motivare è la presa di coscienza della loro miseria, o della prospettiva del loro impoverimento. Su questa cosa non possono ingannarsi a lungo, non possono tollerare che così va il mondo e molti ricevono le briciole mentre pochi se la spassano. Se sapessero come potrebbe essere trasformato il mondo una volta che certe tecnologie, conoscenze e risorse fossero rese disponibili, potrebbero cominciare a pensare ad un’esistenza in termini più concreti e lungimiranti.
Capire queste semplici verità e agire conseguentemente significa essere pragmatici, non cinici.
Una minoranza guidata dalla voglia di capire, dalla buona volontà, dall’empatia, dal sapere, dalla capacità di trasformare responsabilmente, costruttivamente e di rendere partecipi tutti, nei loro modi e nei loro tempi, senza paternalismi e autoritarismi neogiacobini (“noi sappiamo cosa è meglio per voi”).
Una maggioranza la seguirebbe a ruota se capisse che è nel suo interesse farlo e se potesse dire la sua
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Nessuna mobilitazione di massa è possibile senza questa presa di coscienza.

Un vantaggio della propaganda immaginifica dei potentati è che ha creato un terreno fertile per immaginare il nuovo in termini concreti anche in persone che non sanno neanche che per andare da Trento a Trieste servono 3 ore d’auto, perché non sono come Massa e Carrara.

Siamo entrati nell’era dei tecno-miti, della mitologia scientifica. Mentre Omero trasmetteva una visione del mondo parlando delle gesta degli eroi e degli avventurieri, gli Omeri del nostro tempo possono avvalersi della fantascienza e delle invenzioni al servizio del nostro spirito, delle nostre coscienze. Le possibilità di cambiamento sono infinite, nel bene e nel male. “Non ci sono alternative” è un mantra che ormai convince solo chi vuole crederlo vero. I nostri orizzonti si stanno espandendo, inesorabilmente: il futuro è sempre più aperto. Si tratta di scegliere e, soprattutto, di voler scegliere, rifiutando la falsa alternativa tra un futuro neo-medievale e un futuro tecnocratico.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/05/la-democrazia-nella-via-lattea-dirittidoveri-di-un-mondo-nuovo/

“Fraudologia: teoria e tecniche della truffa” di Matteo Rampin, Ruben Caris (2010)

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Da questo studio – molto articolato e completo, questa è solo una sintesi: leggetelo! – apprendiamo che i truffatori sfruttano i vizi capitali: superbia (narcisismo), avarizia (possesso), lussuria (edonismo sessuale), ira (aggressività), gola (edonismo alimentare), invidia (competizione), accidia (passività). Ricorrono ai beni materiali come fonte illusoria di certezze (anche amuleti), a dipendenze da piaceri ed appetiti, al desiderio di essere amati ed apprezzati/valorizzati/riconosciuti nei nostri meriti, di essere al centro dell’attenzione, di vedere la propria visione del mondo confermata (stabilizzazione e coerenza interna: è sufficiente assecondare le credenze della vittima), di nutrire speranze, di ricevere consolazione, al rimorso, al senso di colpa, al timore della punizione o di un “imminente stravolgimento cosmico (sic!).

La gente ha paura di perdere quel che ha e di non ottenere quel che desidera. La gente ha anche paura delle complicazioni, della confusione, dell’imprevedibilità. Uno dei riduttori della complessità è la tendenza a pensare che il mondo sia complessivamente ordinato secondo giustizia e che i cattivi saranno puniti ed i buoni premiati (le disgrazie accadono a chi se le cerca). Ogni evidenza che indica il nostro errore viene squalificata o ignorata. Rifiutiamo ciò che non si adatta ai nostri sistemi di credenze e accettiamo le menzogne più incredibili, se ci piacciono. Decidiamo di credere ad una cosa e continuiamo a farlo anche di fronte all’evidenza del contrario.

A questo punto è sufficiente che i truffatori ci costringano a costringere la nostra convinzione da attacchi esterno per consolidarla e farla fruttare. La situazione ideale è quando uno crede di essersi persuaso da sé senza immaginare che non è così e poi desidera fortemente che la “sua” costruzione della realtà sia vera, il che accade specialmente se ci si sente minacciati.

Altri fattori che spianano la strada del truffatore sono la bellezze e la piacevolezza (una guerra umanitaria è bella e piacevole). La spettacolarizzazione  (un evento sorprendente) indirizza la mente, supera le difese che allarmerebbero la vittima (sensazionalismo mediatico). Le persone tendono ad evitare il dolore e cercare il piacere. Per questo i governi truffaldini evitano di rispondere ad un’obiezione, cosicché alcuni scettici meno determinati e sicuri reagiscono sentendosi in colpa per aver sollevato una questione indegna di essere presa in considerazione.

Una strategia semplice ed efficacissima è quella del poliziotto buono (una figura genitoriale rassicurante come la mamma) che collabora con il poliziotto cattivo (castrante ed aggressivo come papà).

La gente si fa fregare anche perché sente il bisogno di appartenere ad un gruppo e teme di esserne escluso. L’autostima, l’orgoglio la vanità impediscono di mettersi in gioco, di gridare che il re è nudo.

Un’altra brillante metodica è quella di creare il problema e poi fornire la soluzione desiderata (dal truffatore). Ad esempio si genera una crisi per trarre vantaggio dal bisogno di senso di fronte all’assurdo.

I governi truffaldini, per rinforzare gli effetti di una crisi, sfruttano la suggestionabilità dei cittadini ed i momenti in cui sono più vulnerabili, il senso di solitudine, la fame, la sonnolenza, la spossatezza fisica e psicologica. Un truffatore infonderà sempre un senso di urgenza e agirà in situazioni che producono confusione: incoerenza, sorpresa, incomprensibilità, sovraccarico sensoriale, inclassificabilità dell’evento nel repertorio delle conoscenze della persona, sovraccarico emotivo. Tutti questi frangenti spengono le facoltà di comprensione della realtà delle persone e spingono ad aggrapparsi ad un’ancora di salvezza, che invece è la tana del lupo.

Lupo che non è avvertito come tale perché si traveste da agnello e/o da pastore e per via della propensione ad accettare un ordine imposto dall’alto, dell’istinto gregario-gregge, della acquiescenza nei confronti di persone percepite come autorevoli, formidabili o autoritarie.

Il depistaggio dell’attenzione della vittima si realizza anche con false esche: costruendo ricordi fittizi (ricostruendo la storia), scenari futuri fittizi, eventi apparentemente casuali; rendendo apparentemente essenziali cose che non lo sono, creando problemi inesistenti e poi proponendosi di risolverli, prospettando due sole alternative (libertà di scelta ristretta, una sola opzione attraente), ben sapendo che una sarà rifiutata, oppure prospettando tante scelte ma poco diverse tra loro.

L’obiettivo del lupo è quello di mettere la vittima con le spalle al muro; deve fuggire solo nella direzione prestabilita: firma qui! Dai pure a me! Vedrai che se fai così tutto si risolverà! È tempo di agire! Questi sacrifici non saranno inutili!

I governanti truffaldini usano frasi fatte e luoghi comuni che fanno appello alla pigrizia cognitiva semplificatoria, oltre alle manipolazioni semantiche del tipo costoso = esclusivo, aborto = interruzione di gravidanza, guerra = conflitto. “missione di pacificazione” e “missione di pace” (invasione e guerra), “supporto aereo” (bombardamento), “proteggere la nostra libertà” (guerra preventiva), “l’amore vince sull’odio” (conversione), “il prezzo della libertà” (sacrificio dei diritti), “guerra al terrore” (terrorismo psicologico), “danni collaterali” (strage di civili, per fare una frittata bisogna rompere le uova), “trasferimento di profughi” (deportazione), “difesa aggressiva” (attacco), “cambio di regime” (colpo di stato), “omicidio extra-giudiziario” (esecuzione, omicidio eccellente), “metodi d’interrogatorio più aggressivi” e “tecniche avanzate di interrogatorio” (tortura), consegne straordinarie” (extraordinary renditions, deportazioni illegali), “intelligence” (servizi segreti deviati), “combattenti nemici illegali” (inapplicabilità della convenzione di Ginevra), “flessibilità d’impiego” (affari tuoi), “non è questo il problema e non è questo il momento” (la tua opinione è irrilevante), “stati canaglia” (nemici), “ateo devoto” (leccapiedi), “bombe intelligenti” (bombe), “sovranità popolare” (demagogia), “Federal Riserve” (non è federale, ma privata e non possiede alcuna riserva), ecc. IDF israeliana: esercito coloniale ed aggressivo si chiama “forze di difesa”. Il Giappone abbandona il suo impegno scritto nella costituzione a non sviluppare un esercito offensivo. Con l’ennesimo espediente retorico: “capacità difensiva dinamica” (= “da ora in poi possiamo attaccare preventivamente…per difenderci”).

Infine, come nel caso della Siria e dell’Iran, entra in gioco anche la tendenza al completamento, ossia il bisogno di finire una cosa iniziata (primavera araba).

Il regalo di Natale di Berlusconi ai fautori della Grande Coalizione

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Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare.

Bertolt Brecht (da Esilio)

In discesa la fiducia degli italiani nel presidente del Consiglio Mario Monti: con 3 punti in meno rispetto ad una settimana fa,si attesta al 33 per cento, toccando il minimo storico da quando è in carica…la fiducia nell’intero esecutivo è più bassa di almeno 8 punti, quindi intorno al 25%.

http://www.huffingtonpost.it/2012/12/07/mario-monti-sondaggio-swg_n_2255796.html

Monti ed il suo governo, avendo fallito su tutta la linea – incluso lo spread -, erano in caduta libera di consensi (solo 10 punti percentuali meglio di Berlusconi al momento della sua sostituzione e il governo Monti è sopra di un misero 5% ). Berlusconi torna in campo (con il 73 per cento degli elettori contrari – stesso sondaggio di SWG) e lo redime. La sua campagna elettorale sarà verosimilmente incentrata sull’uscita dell’Italia dall’euro (è sempre stato contrario), che è un errore gravissimo, ma gli conquisterà forse il 20-25% dei voti.
La sua candidatura spingerà il voto utile verso i partiti che daranno vita a quella Grande Coalizione che riformerà la Costituzione in senso autoritario ed oligarchico.
Ricordiamoci che Bersani aveva ripetutamente negato di voler fare una grande coalizione con Berlusconi, ma non ha mai escluso grandi coalizioni con Casini, Fini, Renzi e Montezemolo.

Questa scena si ripeterà migliaia di volte in tutta Italia: “Ma come? Non voti per il PD? Voti de Magistris e Ingroia? Voi estremisti fate sempre il gioco di Berlusconi. Quando imparerete? Siete dei faziosi incorreggibili, la rovina d’Italia!
Berlusconi ci ha stroncati. Evidentemente il quarto polo aveva davvero qualche chance di entrare in Parlamento ed incarnare un’alternativa: sono dovuti ricorrere all’arma finale. Poliziotto buono e poliziotto cattivo: è da millenni che questo giochetto funziona.

La Grande Coalizione nel Patto dei Democratici e dei Progressisti (quello sottoscritto alle primarie della coalizione di centro-sinistra): “I democratici e i progressisti s’impegnano altresì a promuovere un “patto di legislatura” con forze liberali, moderate e di Centro, d’ispirazione costituzionale ed europeista, sulla base di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni”.

La G.C. piace ad alcuni:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/29/la-famigerata-commissione-trilaterale-esce-allo-scoperto-sulla-grande-coalizione/

“Dopo Goldman Sachs anche Morgan Stanley e Citigroup auspicano che l’Italia non abbandoni la linea del premier che dovrebbe restare al governo alla guida di una grande coalizione o in alternativa salire al Colle(Milano Finanza, 26 settembre 2012).

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=10866

Ma non certo a chi ha a cuore le autonomie locali:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/06/il-10-marzo-si-fa-la-storia-a-piccoli-passi/

“Nel caso di una grande coalizione il Pd riuscirebbe a restare unito? Se se si dovesse spaccare, chi se non Renzi potrebbe guidare la parte decisa a far parte comunque della coalizione governativa?
http://orsodipietra.wordpress.com/2012/09/17/renzi-non-esclude-la-scissione-del-pd/

Non so se quella di Berlusconi sia un’iniziativa personale (tendo a dubitarlo, visto che è stato tenuto per mano fin da giovane nella sua ascesa al potere) o se gli sia stato chiesto di recitare una parte – il distruttore dell’eurozona – per poter avviare la fase 2.

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http://mauropoggi.wordpress.com/2012/11/10/non-cos-in-fretta/

IL FALLIMENTO DI MONTI A NOVEMBRE

Gli obiettivi di Monti erano quattro: 1) politica economica a carattere comunitario, 2) riduzione del debito pubblico, 3) strategie per lo sviluppo, 4) crescita del Paese. In riferimento al primo punto i rendimenti dei titoli di stato decennali sfiorano il 5%, lo spread è ancora altalenante e dipende dall’azione della BCE, il ruolo dell’Italia in Europa rimane poco incisivo e la Germania rimane egemonica. Il debito pubblico è aumentato sia in valori assoluti sia in rapporto al PIL (126,1%). Per quanto riguarda la strategia di sviluppo è chiaro a tutti che il prodotto interno lordo si è inabissato, la produzione industriale è diminuita in modo significativo, i consumi sono precipitati. Ciò che è aumentato è l’inflazione e la disoccupazione. Per la crescita forse è presto per fare previsioni, ma oggi questa è la fotografia del Paese: PIL – 2,4%; produzione industriale – 4,8%; consumi – 3,2%; inflazione 3%; disoccupazione 10,8%.

L’utilizzo quasi senza controllo della Cig vuole nascondere una situazione preoccupante: il lavoro è fermo. Nel secondo trimestre del 2012 le imprese dell’industria hanno utilizzato 67,8 ore di Cig ogni mille ore lavorate con un incremento di 21,5 ore ogni mille rispetto allo stesso trimestre del 2011.

http://www.milanopost.info/2012/11/22/il-bilancio-di-un-anno-del-governo-monti/

il debito pubblico è cresciuto di ben €88,4 miliardi nei primi 9 mesi dell’anno arrivando ormai a sfiorare di un soffio la soglia psicologica dei €2000 miliardi (1995,1), e l’Italia è di nuovo sotto scacco delle agenzie di rating…come mai i declassamenti sono avvenuti quando i conti dell’Italia erano ancora in ordine, mentre oggi che tutti i dati virano in negativo le agenzie americane tacciono? Se il problema dell’Italia è il debito pubblico e questo continua ad aumentare, per quale motivo le agenzie non intervengono? Cosa è cambiato oggi rispetto a maggio 2011? E’ cambiato un governo certo, questo lo sappiamo tutti, il caimano Berlusconi ha lasciato il posto al vampiro Monti, che come ci viene ricordato ad ogni ora da tutti i mezzi asserviti della propaganda ha dato più credibilità internazionale al nostro sistema paese. Ma è davvero così? Non dovrebbero essere i numeri a confermare la stabilità di un paese e la buona o cattiva azione di un governo? E se questi numeri sono tutti negativi, dal PIL alla disoccupazione, alla produzione industriale ai consumi, come mai i mercati finanziari si fidano ancora dell’Italia? Cosa si aspettano in verità i mercati dall’Italia e dal governo Monti in particolare?

http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/11/la-procura-di-trani-il-debito-pubblico.html

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A DICEMBRE

Ma torniamo allo spread. Effettivamente, nei giorni scorsi la differenza tra il costo del debito italiano e quello tedesco era giunta a dimezzarsi, e questo significa che gli investitori hanno chiesto un “premio” considerevolmente più basso per rinunciare ai sicuri bund tedeschi e prendere i nostri btp. Ma il merito è davvero di Monti? Analizzando dati e grafici si arriva senza possibilità di dubbio a concludere di no.

Infatti, ancora il 24 luglio scorso, lo spread toccava valori intorno al 5,4%. Ma subito dopo il governatore della BCE, Mario Draghi, faceva capire a tutti che avrebbe finalmente assunto una linea interventista, in funzione anti-spread. Nel giro di tre giorni lo spread si riduceva di un punto percentuale. Successivamente, ai primissimi di settembre, i nuovi annunci sulla disponibilità della BCE ad effettuare acquisti illimitati dei titoli dei Paesi in difficoltà procurò, nel giro di un paio si settimane, un nuovo crollo dello spread che andava ad attestarsi su valori di poco superiori al 3%. Gli accordi sul fondo salva-stati e, nei giorni scorsi, a sostegno delle finanze greche hanno fatto il resto.

Chi avesse dubbi su quanto appena affermato potrebbe estendere il confronto ad altri titoli del debito sovrano, ad esempio a quelli spagnoli o a quelli portoghesi. E avrebbe conferma che si tratta di una dinamica europea, in tutto simile a quella appena descritta.

[…].

Insomma, l’unico magro risultato raggiunto nel periodo di Monti non è attribuibile al suo governo che al contrario, a dispetto dell’enfasi che pone sulle politiche di risanamento, non riesce a tenere sotto controllo i conti. Purtroppo, infatti, continua l’inesorabile crescita del debito pubblico che giungerà – parola di OCSE – a sfondare il 132% del Pil da qui al 2014.

http://keynesblog.com/2012/12/07/lo-spread-il-sogno-di-monti-e-lincubo-degli-italiani/

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LA GRECIZZAZIONE DELL’ITALIA

Nel terzo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011…Nella media dei primi dieci mesi dell’anno la produzione industriale è diminuita del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_10/istat-produzione-industriale_550a8212-42a9-11e2-af33-9cafd633849d.shtml

Tre italiani su dieci rischiano di finire nella triste categoria dei poveri. Quelli che la bistecca si mangia una volta la settimana, che non riescono a fare una vacanza lontano da casa, che devono tenere i riscaldamenti spenti e che una spesa di 800 euro imprevista è un salasso inaffrontabile. Sono gli anziani, le famiglie con un solo reddito o quelle con tanti figli. Secondo il rapporto dell’Istat su reddito e condizioni di vita, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale.

http://www.repubblica.it/economia/2012/12/10/news/istat_quasi_tre_italiani_su_dieci_sono_a_rischio_povert-48455617/

Quasi 2,9 milioni di disoccupati. È il record negativo dell’Italia. A ottobre il numero dei disoccupati ha raggiunto il livello più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004) sia dall’inizio delle serie trimestrali (IV trimestre 1992).

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/istat-quasi-29-milioni-disoccupati-record-storico-860748.html

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LE ESPORTAZIONI TEDESCHE SI CONTRAGGONO

Il surplus della bilancia commerciale tedesca si è ridotto ad ottobre raggiungendo il minimo in oltre sei mesi con le esportazioni che hanno registrato una crescita esigua alla luce del calo delle richieste da parte dei partner europei di Berlino colpiti dalla crisi. Le importazioni sono aumentate del 2,5% in un dato ben superiore rispetto all’aumento dello 0,3% delle esportazioni, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, un dato che va a sostegno delle proiezioni secondo cui la più forte economia europea registrerà una contrazione nel quarto trimestre.

http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5E8NA1L820121210

PRODUZIONE INDUSTRIALE TEDESCA IN CROLLO

La produzione industriale è calata a ottobre in Germania, la prima economia della zona euro, del 2,6%. Si è trattato del più forte calo dall’aprile del 2009. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,5%. Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo da -1,8% a -1,3%. Su base annua la produzione industriale tedesca ha registrato ad ottobre un calo del 3,7%.

http://www.borsainside.com/mercati_europei/2012/12/42241-crisi-la-produzione-industriale-tedesca-crolla-ad-ottobre.shtm

Dice Herr Wuerth a Handelsblatt, «sto affrontando problemi insostenibili. Il mio giro d´affari in Italia, Spagna e Portogallo si è praticamente ridotto quasi a zero» perché laggiù mancano i soldi e i clienti non sono in grado di pagare. E lui, fornitori di materie prime e operai protetti dal più forte sindacato del mondo, deve continuare a pagarli puntuale come un orologio svizzero, o giapponese. «In Italia abbiamo bloccato le forniture a 60 mila clienti, riceveranno nuova merce soltanto quando avranno pagato le vecchie fatture», ammonisce.

«Se vogliamo vivere in libertà e in pace», aggiunge, «vale la pena di introdurre a livello europeo o dell´eurozona un meccanismo di compensazione finanziaria alla tedesca». Analogo cioè a quello che nel federalismo tedesco impone ai Bundeslaender più ricchi di aiutare quelli più poveri versando loro parte delle entrate tributarie. Il volo delle vendite in Cina e India, egli sottolinea, non compensa il calo in Europa «dove realizziamo il 70 per cento del fatturato».

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/giro-di-vite-lennesima-botta-alla-gi-provata-industria-italiana-arriva-dalla-germania-reinhold-47865.htm