Pinguini assassini, stupratori e necrofili (questo pianeta è malsano: rassegnatevi animalisti)

 

Un giorno gli esseri umani impareranno ad osservare la realtà senza pregiudizi, senza reinterpretarla arbitrariamente per farcela stare nelle loro categorie mentali antropomorfiche ed antropocentriche.
Il mondo naturale è spietato ed è amorale. Scoiattoli, anatre, iene, pinguini, gatti e topi e persino i tanto idolatrati bonobo non sono morali: non c’è bontà nel mondo animale. Questo è un pianeta che dal punto di vista umano è terribilmente crudele, in cui si vive sempre e comunque a spese degli altri e in cui la violenza è indiscriminata. Quel che ci contraddistingue è la coscienza, la facoltà di stabilire che certe cose sono aberranti, di “sentire” che qualcosa non è giusto, dia vere scrupoli, esitazioni, ripensamenti e rimorsi. Per gli animali lo stupro di gruppo con annegamento finale (anatre), l’assassinio del proprio gemello al momento della nascita (iene), lo sterminio dei piccoli delle madri altrui (scoiattoli), la necrofilia ed il bullismo di branco (pinguini), non sono aberrazioni: sono comportamenti naturali.

“Innamorati, disposti al sacrificio e fedeli. Nell’immaginario collettivo – anche grazie a film che ne hanno descritto le lunghe marce tra la neve per tornare a casa – i pinguini sono l’emblema della monogamia. Ma una scioccante verità, rimasta segreta per un secolo, emerge ora da uno studio scientifico. «I pinguini di Adelie fanno sesso fra maschi, a volte violentano le femmine, uccidono i pulcini, talvolta i maschi si accoppiano perfino con femmine morte, anche da tempo…». Così scriveva circa un secolo fa il naturalista inglese, George Murray Levick, in un rapporto rimasto chiuso in un cassetto per non scandalizzare la Gran Bretagna dei primi del 900.

ANNOTAZIONI IN GRECO – L’esploratore Levick era uno scienziato al seguito della spedizione (finita poi male) di Robert Scott al Polo Sud, che trascorse in Antartide lunghi periodi fra il 1911 e il 1913. Levick passò l’estate del 1911-12 a osservare le colonie di pinguini di Adelie nella zona di Cape Adare. E gli appunti sul comportamento sessuale dei non accoppiati – scritte in greco antico affinché solo pochi potessero leggerle e secretate perché il mondo non inorridisse – sono emerse dall’oblio 100 anni dopo, in un mondo pronto ad accogliere quelle «terribili verità» che un uomo di epoca eduardiana non poteva divulgare.

CARTE SEGRETE – Le «carte segrete» sulle «depravazioni» sessuali furono stralciate dal trattato che Levick scrisse, una volta tornato a Londra, sulla base delle sue osservazioni, intitolato «Natural History of the Adelie Penguin» (Storia naturale del pinguino di Adelie). Delle carte segrete, intitolate «Sexual Life of the Adelie Penguin» (La vita sessuale dei pinguini di Adelie) e circolate solo in un ambiente ristretto, si è salvata almeno una copia, ritrovata dal curatore della sezione sugli uccelli del Museo di Storia Naturale di Londra, Douglas Russell, fra le carte originali della Spedizione Scott.

OSSERVAZIONI CREDIBILI – Russell le ha fatte pubblicare sulla rivista specializzata Polar Record, in un’edizione critica dei lavori di Levick. «Il pamphlet – spiega Russell alla Bbc – osserva e commenta la frequenza dell’attività sessuale, il comportamento auto-erotico e il comportamento apparentemente aberrante di giovani pinguini non accoppiati, maschi e femmine, che comprende la necrofilia, la coercizione sessuale, l’abuso sessuale sui pulcini e attitudine omosessuale». Le sue osservazioni, dice l’esperto, sono «accurate e credibili».

BABY GANG DI STUPRATORI – Fra i momenti più drammatici del comportamento dei pennuti antartici descritti da Levick, c’è quello in cui «i piccoli balordi in bande di sei-sette individui si aggirano attorno alle collinette, molestando i loro simili che vi abitano con azioni violente». E così descrive femmine ferite stuprate da membri di queste «gang», che spesso abusano dei piccoli davanti ai genitori, poi calpestandoli, alcuni a morte.

NECROFILIA – Ma la cosa che provoca il maggiore disgusto nello scienziato inglese è osservare una femmina morta, distesa con gli occhi socchiusi, che appare simile a una femmina sessualmente compiacente, con la quale si accoppia un maschio (forse inconsapevole) necrofilo.

Carlotta De Leo

http://www.corriere.it/animali/12_giugno_10/pinguini-perversioni-sessuali-depravazioni-necrofili-stupratori_e7fca83e-b30c-11e1-8b75-00f6d7ee22cc.shtml

4 commenti

  1. Fabio Corradini said,

    5 luglio 2012 a 13:33

    ciao. Prima di tutto voglio complimentarmi per il tuo blog. Vorrei quasi fosse mio.
    Ora però vorrei esprimere la mia perplessità per questo articolo (facendo un passo indietro, non sono ancora riuscito a capire il tuo orientamento circa animalisti-veg/vegetariani).
    Premetto che non credo negli estremi e nemmeno negli assoluti: sono tendenzialmente vegano, nel senso che di solito non assumo latte e derivati, a meno che non ci siano alternative o che il mio fisico me ne suggerisca l’assunzione. Ritengo anche di assere animalista, nella misura in cui, considerando la questione ambientale come imprescindibile, sia necessario ristabilire un rapporto di equità con tutti gli esseri viventi.
    Ora mi chiedo, che senso ha un articolo come questo?
    Fosse puramente informativo, la signora Carlotta si è lascita prendere la mano.
    Non voglio essere polemico, forse mi sfugge la giusta chiave di lettura. Eppure sembra come dire “bhe, animalisti, siete tutti dei coglioni, gli animali sono proprio delle bestie”( in chiusura dell’articolo mi sarei aspettato anche una frase del genere “a tutti i vegetariani, sappiate che se potessero le formiche ci ucciderebbero per il puro piacere di mangiarvi gli occhi”).
    Oppure questo articolo serve a giustificare la bestialità dell’uomo? Forza ragazzi, avanti così a fare porcate! E’ la natura del mondo!
    La miopia dell’uomo di dimostra sempre dalle parti dello schieramento.
    Qui si banalizza e un po’ demonizza, gli animalisti estremi idealizzano.
    Credo che l’uomo, nella crescita culturale – spirituale che (utopicamente?) dovrebbe accompagnare la sua evoluzione, dovrebbe trascendere queste scusanti.

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    • 5 luglio 2012 a 13:39

      copio-incollo un commento apparso su FB che potrebbe in parte rispondere alle tue riserve (il mio pensiero l’ho comunque espresso all’inizio del testo e non ho altra farina del mio sacco da aggiungere):
      “i pinguini non mi stupiscono e non mi turbano affatto. Ho sempre trovato stupido tentare di mutuare una morale dalla natura. La natura non è morale, la morale è un’elaborazione del nostro cervello e della nostra cultura, usare la natura per definire ciò che è buono o cattivo o giusto o sbagliato è una stupidaggine. Se i pinguini si comportano in un certo modo esiste una motivazione, si vede che per loro è “giusto” così.
      Vedere umanità negli animali non ha senso, sarebbe come cercare di vedere muccaggine in una tigre o paperaggine in camoscio. Al contrario riconoscere che negli esseri umani esiste animalità è sensato in quanto siamo animali, con delle caratteristiche specifiche che ci differenziano dagli altri animali e altre che ci accomunano”.
      A differenza di questo commentatore io ritengo che gli esseri umani appartengano ad un regno dei viventi distinto da quello animale proprio per il livello di coscienza/consapevolezza raggiunto
      Ho esposto qui la mia prospettiva:

      Non siamo scimmie nude – diritti umani, diritti degli animali, specismo e violenza

      P.S. al di là della diversità di punti di vista, grazie per l’apprezzamento!

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    • 5 luglio 2012 a 13:43

      Per inciso, ho il sospetto che gli animali, o molti animali, siano telepati naturali e in questo sarebbero anni luce superiori agli esseri umani. Purtroppo pare che questo argomento sia tabù, la scienza se ne occupa poco o per nulla, e quindi non saprei cosa dire al riguardo.

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