I media ci dicono che cosa dobbiamo pensare e come dobbiamo farlo. Se c’è da schiacciare il pulsante “sdegno”, oppure “collera”, oppure “sbigottimento”, lo faremo, ubbidientemente.
Cerchiamo invece di imbastire un ragionamento il più possibile razionale sull’assassinio di Boris Nemtsov:
Un oppositore di Putin viene ucciso: visibilità mediatica totale; un oppositore del governo di Kiev (il parlamentare Mikhail Chechetov) cade accidentalmente (?) dal diciassettesimo piano: visibilità mediatica nulla;
Una delle più strenue oppositrici di Putin, Irina Khakamada, ha escluso che Nemtsov sia stato fatto uccidere da lui e consiglia di seguire altre piste (almeno in questo caso);
Nemtsov aveva dichiarato in un’intervista di qualche settimana prima che temeva di essere ucciso da Putin: sopprimerlo subito dopo non è l’azione di una leadership così lucida come ha dimostrato di esserlo quella moscovita, in questi anni. In cambio da quell’intervista in poi chiunque poteva ucciderlo per altre ragioni, scaricando la responsabilità su Putin (due piccioni con una fava). Un altro esempio: si può credere che la morte di Anna Politkovskaya il giorno del compleanno di Putin sia un regalo a se stesso di un leader russo irrazionalmente megalomane, oppure si può sospettare che fosse proprio questo il sospetto che si voleva insinuare;
Perché ucciderlo (e in maniera così grossolana: 6 colpi, solo 4 a segno, da una distanza così ravvicinata) solamente adesso, dopo 7 anni di feroce opposizione, quando Putin è al massimo del consenso e Nemtsov al minimo?
in genere gli autocrati non considerano saggio far uccidere gli oppositori a suon di pistolettate e col veleno: “suicidi” e “incidenti” sono preferibili;
in ogni caso difficilmente sceglierebbero di farlo a 200 metri dai palazzi del potere: un “suicidio” sarebbe un messaggio sufficientemente chiaro, specialmente in un contesto in cui il leader (Putin) gode del pieno sostegno (secondo sondaggisti indipendenti e/o americani) del 70-85% dei russi e l’opposizione si attesta sul 10-15% (Nemtsov era ancora meno gradito, a causa delle sue prese di posizione di estrema destra e della sua amicizia con l’odiatissimo John McCain);
le redazioni della Novaya Gaceta e di altri quotidiani e periodici fortemente critici nei confronti di Putin sono ancora lì a pubblicare articoli in cui lo accusano di ogni nefandezza;
La marcia in onore di Nemtsov ha radunato circa 20-25mila persone anche se gli organizzatori avevano chiesto un permesso per un numero corteo il doppio più grande, confermando che si trattava di un pesce davvero piccolo, ormai fuori dal giro degli oppositori che contano veramente, semi-sconosciuto ai più;
Se tra gli oppositori a Putin si diffondesse il sospetto che non sia stato lui a uccidere Nemtsov, sorgerebbe anche il dubbio che qualche pedina possa essere sacrificata nell’intento di screditare/mettere i bastoni tra le ruote al leader russo, e che nessuno può sentirsi al sicuro;
Gorbaciov ha dichiarato che considera questo omicidio una strategia di destabilizzazione dell’attuale governo russo: tendo a pensarla come lui. Ma, se le cose stanno così, rivela una certa disperazione: sacrificare pedine annulla istantaneamente lo spirito di sacrificio delle altre, specialmente se queste non sono idealiste ma molto concrete/venali. Ciò nonostante, è possibile che si debbano registrare altri omicidi eccellenti;
Gli inquirenti olandesi sono stati in possesso dei resti dell’aereo MH17 per sette mesi ma ancora non vogliono rendere pubblici i risultati dell’autopsia dei piloti, che chiarirebbe se sono stati uccisi da un missile (tesi occidentale) o da un aereo da guerra (tesi russa);
Ora la strada è segnata. Bob Woodward (Watergate) lo paragona a Nixon, ma proprio Woodward è stato molto probabilmente usato (consapevolmente? Dopo tutto lavorava per il Washington Post, un quotidiano completamente controllato dall’establishment) dalla CIA per incastrare Nixon(in alternativa, Nixon era seriamente stupido).
E LA PROVINCIA ITALICA?
Il guru economico di Matteo Renzi è l’israeliano Yoram Gutgeld (con un cognome del genere vai sul sicuro…)
Obama è a forte rischio di impeachment da parte dei neocon.
Teme per la sua vita: Ha paura di quello che è successo a Martin Luther King Jr. E ho saputo da un buon amico che era presente ad una piccola cena con i suoi sostenitori progressisti che, dopo che questi gli avevano chiesto perché non teneva fede alle sue promesse, Obama si era voltato di scatto, dicendo: “Non ti ricordi cosa è successo a Martin Luther King?”
Letta è sotto ricatto continuo da parte di un Berlusconi i cui quotidiani e periodici sono ferocemente anti-obamiani (N.B. No, non lo sono sempre stati).
DATAGATE
Il data-gate è chiaramente una montatura. Obama ha tutte le colpe del mondo, ma non certo questa. È il caso dell’alce che dà del cornuto al cervo (la pagliuzza, la trave, ecc.). Questo stesso “scandalo” era già esploso nel 2007, sotto l’amministrazione Bush, sostenuta da quegli stessi ipocriti, corrotti ed autoritari repubblicani che ora chiedono l’impeachment di Obama
CURIOSO come la memoria dei media sia così corta – solo 6 anni fa!
I metadati sono le specifiche delle chiamate, non riguardano il contenuto delle stesse e, specialmente negli USA, sono raccolti anche da banche, datori di lavoro, motori di ricerca, multinazionali, ecc. Obama non avrebbe mai potuto rinnegare la legislazione post-11 settembre, sarebbe stato come negare che ci sia mai stato un pericolo terroristico ed esporsi all’accusa di alto tradimento in caso di un attacco (false flag ordito dai neocon-sionisti?)
È incredibile la baraonda che si sta facendo su questa cosa, quando ci sono mille altre ragioni di allarme in merito alla continuità della presidenza Obama rispetto a quella di Bush
Un devoto della sociopatica Ayn Rand, crede fermamente che i datori di lavoro possono discriminare le minoranze, è pro-austerità, pro-natalista, anti-unioni gay, anti programmi per lo sviluppo del terzo mondo (se non sono privati!), pro-detassazione delle imprese e dei ricchi perché solo così si possono creare posti di lavoro, pro-tagli selvaggi al welfare, pro-lobby petrolifere, pro-uscita degli USA dalle Nazioni Unite (!), contro le restrizioni alla vendita di certe armi, contro riforma sanitaria, pro-privatizzazioni, no gay nelle forze armate, nessuna posizione su lavoro e povertà
Prima di lui, temporaneamente, al potere ci arriverà il generale in pensione ed ex capo della CIA David Petraeus, già potenziale sfidante di Obama alle presidenziali del 2012
Il tutto va visto nel quadro della guerra in Siria e dello scontro tra superpotenze. Qatar, Arabia Saudita, sionisti e neocon hanno investito troppo nell’impresa per permettere all’esercito siriano di sbaragliare la ribellione (i loro mercenari, squadroni della morte). Agli appelli ONU per l’aiuto umanitario seguirà molto probabilmente un appello per un cessate il fuoco “umanitario” che servirà a riorganizzare e rinforzare i ribelli in rotta, prima che Aleppo sia ripresa dalle truppe governative (ossia entro una settimana/una decina di giorni):
L’obiettivo finale è, in ogni caso, la Russia, che ostacola la NATO.
GOLPE NEOCON NEGLI USA? UN POSSIBILE SCENARIO
È in corso una guerra tra fazioni (con ripercussioni in Italia, una provincia dell’impero), come al tempo del declino dell’Impero Romano.
I cospiratori neoconservatori ed oligarchici che vogliono liberarsi dell’imperatore Obama, come i loro predecessori a Roma, preferiscono evitare la guerra civile. Agiranno “legalmente”, per quanto possibile, destabilizzando gli USA con l’impeachment o una rivoluzione colorata, dopo il fallimento della campagna elettorale del loro Romney.
Poiché non sono abbastanza svegli per farcela (la fazione “obamiana” è decisamente più scaltra: non sono solo leoni, ma anche volpi, cf. Machiavelli), saranno costretti ad usare la forza. Sfrutteranno la questione del controllo delle armi e del secondo emendamento per aizzare una parte della popolazione, specialmente negli stati “confederati”, contro il governo federale e scatenare l’inferno (Denver come Bengasi?).
Obama si troverà in una posizione già molto debole e tenteranno la via del colpo di stato, istituendo una giunta militare sotto il comando di David Petraeus, come previsto da Charles J. Dunlap Jr. nel 1992:
Il colonnello dell’aviazione Charles J. Dunlap Jr. (oggi maggiore generale/generale di divisione), con una specializzazione da giurista al National War College, fu il vincitore dell’edizione del 1992 di un concorso per saggi di strategia sponsorizzato dal presidente dello Stato Maggiore (Joint Chief of Staff). Il saggio che gli valse il primo premio si intitolava “Le origini del golpe militare del 2012” e delineava un futuro tetro, susseguente alla sconfitta americana in una guerra contro l’Iran, e descritto dal punto di vista del suo protagonista, “Prigioniero 222305759”, un alto ufficiale che stava per essere giustiziato per essersi opposto ad un colpo di stato militare negli Stati Uniti, realizzato però in modo del tutto legale: “il risultato di tendenze che erano già visibili fin dal 1992”, incluso il re-impiego dell’esercito per scopi civili, in appoggio a o in sostituzione delle forze di polizia [Maratona di Boston, NdR]. Questa commistione di compiti fece sì che l’esercito americano si trovasse nella posizione di dover e voler prendere il potere – a causa dell’erosione del controllo civile delle forze armate, di una crisi socio-economica apparentemente senza via di uscita, della crescente esasperazione all’indirizzo del metodo di governo democratico e del desiderio di trovare facili ed immediate soluzioni manifestata dalla popolazione. Ma, allo stesso tempo, perdette lo spirito marziale che doveva servire a difendere la nazione. Nel 2012, dopo la morte del presidente, il generale Brutus si fece nominare plenipotenziario militare, con la legittimazione di un referendum (democrazia diretta!)
Charles J. Dunlap, “The Origins of the Military Coup of 2012”, Parameters Magazine, Winter, 1992-93, pgs. 2-20.
[Non escluderei che la militarizzazione delle forze di polizia sotto Obama servisse a neutralizzare questo scenario]
Adam Kokesh, veterano attivista del Tea Party (Rand Paul è uno dei leader del Tea Party – N.B. Oscar Giannino è il referente italiano del Tea Party), promotore di una marcia di migliaia di militanti armati per le vie di Washington il 4 luglio, è una pedina importante in questa partita:
Questo sarà un evento non-violento, a meno che il governo non scelga di renderlo violento…C’è una remota possibilità che ci possano essere atti di violenza da parte del governo, come è già successo e penso che dovrebbe essere chiaro che se un qualche partecipante sarà avvicinato con rispetto dagli agenti, si sottometterà all’arresto senza opporre resistenza. Stiamo veramente dicendo nel modo più sottile possibile che preferiamo morire in piedi che vivere in ginocchio.
La commissione ha raccolto prove che dimostrano che alcune persone hanno effettuato un tentativo di dar vita ad una organizzazione fascista in questo paese…Non vi è alcun dubbio che questi tentativi sono stati discussi, sono stati pianificati, e potevano essere attuati, se e quando i finanziatori lo avessero ritenuto opportuno.
Relazione finale della commissione d’inchiesta del Congresso sulle accuse del generale Smedley D. Butler
James E. Van Zandt, comandante nazionale dei veterani di guerra era stato contattato da Butler subito dopo la riunione del 22 agosto con MacGuire ed avvertito che … stava per essere avvicinato dai golpisti…Confermò che, proprio come gli era stato anticipato da Butler, era stato avvicinato “da agenti di Wall Street”, che avevano cercato di arruolarlo nella loro trama.
New York Times, 23 novembre 1934
Il colpo di stato mirava a rovesciare il presidente Franklin D. Roosevelt con l’aiuto di mezzo milione di veterani di guerra. I congiurati, che sono stati accusati di coinvolgere alcune delle più famose famiglie in America (proprietari di Heinz, Birds Eye, Goodtea, Maxwell Hse e il nonno di George Bush, Prescott Bush) credevano che il loro paese avrebbe dovuto adottare le politiche di Hitler e Mussolini per battere la grande depressione. Mike Thomson indaga le ragioni per cui si sa così poco sulla più grande minaccia della storia alla democrazia americana in tempo di pace
Un giorno gli esseri umani impareranno ad osservare la realtà senza pregiudizi, senza reinterpretarla arbitrariamente per farcela stare nelle loro categorie mentali antropomorfiche ed antropocentriche.
Il mondo naturale è spietato ed è amorale. Scoiattoli, anatre, iene, pinguini, gatti e topi e persino i tanto idolatrati bonobo non sono morali: non c’è bontà nel mondo animale. Questo è un pianeta che dal punto di vista umano è terribilmente crudele, in cui si vive sempre e comunque a spese degli altri e in cui la violenza è indiscriminata. Quel che ci contraddistingue è la coscienza, la facoltà di stabilire che certe cose sono aberranti, di “sentire” che qualcosa non è giusto, dia vere scrupoli, esitazioni, ripensamenti e rimorsi. Per gli animali lo stupro di gruppo con annegamento finale (anatre), l’assassinio del proprio gemello al momento della nascita (iene), lo sterminio dei piccoli delle madri altrui (scoiattoli), la necrofilia ed il bullismo di branco (pinguini), non sono aberrazioni: sono comportamenti naturali.
“Innamorati, disposti al sacrificio e fedeli. Nell’immaginario collettivo – anche grazie a film che ne hanno descritto le lunghe marce tra la neve per tornare a casa – i pinguini sono l’emblema della monogamia. Ma una scioccante verità, rimasta segreta per un secolo, emerge ora da uno studio scientifico. «I pinguini di Adelie fanno sesso fra maschi, a volte violentano le femmine, uccidono i pulcini, talvolta i maschi si accoppiano perfino con femmine morte, anche da tempo…». Così scriveva circa un secolo fa il naturalista inglese, George Murray Levick, in un rapporto rimasto chiuso in un cassetto per non scandalizzare la Gran Bretagna dei primi del 900.
ANNOTAZIONI IN GRECO – L’esploratore Levick era uno scienziato al seguito della spedizione (finita poi male) di Robert Scott al Polo Sud, che trascorse in Antartide lunghi periodi fra il 1911 e il 1913. Levick passò l’estate del 1911-12 a osservare le colonie di pinguini di Adelie nella zona di Cape Adare. E gli appunti sul comportamento sessuale dei non accoppiati – scritte in greco antico affinché solo pochi potessero leggerle e secretate perché il mondo non inorridisse – sono emerse dall’oblio 100 anni dopo, in un mondo pronto ad accogliere quelle «terribili verità» che un uomo di epoca eduardiana non poteva divulgare.
CARTE SEGRETE – Le «carte segrete» sulle «depravazioni» sessuali furono stralciate dal trattato che Levick scrisse, una volta tornato a Londra, sulla base delle sue osservazioni, intitolato «Natural History of the Adelie Penguin» (Storia naturale del pinguino di Adelie). Delle carte segrete, intitolate «Sexual Life of the Adelie Penguin» (La vita sessuale dei pinguini di Adelie) e circolate solo in un ambiente ristretto, si è salvata almeno una copia, ritrovata dal curatore della sezione sugli uccelli del Museo di Storia Naturale di Londra, Douglas Russell, fra le carte originali della Spedizione Scott.
OSSERVAZIONI CREDIBILI – Russell le ha fatte pubblicare sulla rivista specializzata Polar Record, in un’edizione critica dei lavori di Levick. «Il pamphlet – spiega Russell alla Bbc – osserva e commenta la frequenza dell’attività sessuale, il comportamento auto-erotico e il comportamento apparentemente aberrante di giovani pinguini non accoppiati, maschi e femmine, che comprende la necrofilia, la coercizione sessuale, l’abuso sessuale sui pulcini e attitudine omosessuale». Le sue osservazioni, dice l’esperto, sono «accurate e credibili».
BABY GANG DI STUPRATORI – Fra i momenti più drammatici del comportamento dei pennuti antartici descritti da Levick, c’è quello in cui «i piccoli balordi in bande di sei-sette individui si aggirano attorno alle collinette, molestando i loro simili che vi abitano con azioni violente». E così descrive femmine ferite stuprate da membri di queste «gang», che spesso abusano dei piccoli davanti ai genitori, poi calpestandoli, alcuni a morte.
NECROFILIA – Ma la cosa che provoca il maggiore disgusto nello scienziato inglese è osservare una femmina morta, distesa con gli occhi socchiusi, che appare simile a una femmina sessualmente compiacente, con la quale si accoppia un maschio (forse inconsapevole) necrofilo.
Social forecaster, horizon scanner
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Arts and Culture reporter for "Trentino" & "Alto Adige"
social media & community manager
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editor-in-chief of futurables.com
peer reviewer and contributor for Routledge, Palgrave Macmillan, University of British Columbia Press, IGI Global, Infobase Publishing, M.E. Sharpe, Congressional Quarterly Press, Greenwood Press.
Laurea in Political Science – University of Bologna (2000). Ph.D. in Social Anthropology – University of St. Andrews (2004).
Co-author of “Contro i miti etnici. Alla ricerca di un Alto Adige diverso” (2010)
https://medium.com/@stefano_fait