A proposito dell’omicidio di Boris Nemtsov

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I media ci dicono che cosa dobbiamo pensare e come dobbiamo farlo. Se c’è da schiacciare il pulsante “sdegno”, oppure “collera”, oppure “sbigottimento”, lo faremo, ubbidientemente.

Cerchiamo invece di imbastire un ragionamento il più possibile razionale sull’assassinio di Boris Nemtsov:

  1. Un oppositore di Putin viene ucciso: visibilità mediatica totale; un oppositore del governo di Kiev (il parlamentare Mikhail Chechetov) cade accidentalmente (?) dal diciassettesimo piano: visibilità mediatica nulla;
  2. Una delle più strenue oppositrici di Putin, Irina Khakamada, ha escluso che Nemtsov sia stato fatto uccidere da lui e consiglia di seguire altre piste (almeno in questo caso);
  3. Nemtsov aveva dichiarato in un’intervista di qualche settimana prima che temeva di essere ucciso da Putin: sopprimerlo subito dopo non è l’azione di una leadership così lucida come ha dimostrato di esserlo quella moscovita, in questi anni. In cambio da quell’intervista in poi chiunque poteva ucciderlo per altre ragioni, scaricando la responsabilità su Putin (due piccioni con una fava). Un altro esempio: si può credere che la morte di Anna Politkovskaya il giorno del compleanno di Putin sia un regalo a se stesso di un leader russo irrazionalmente megalomane, oppure si può sospettare che fosse proprio questo il sospetto che si voleva insinuare;
  4. Perché ucciderlo (e in maniera così grossolana: 6 colpi, solo 4 a segno, da una distanza così ravvicinata) solamente adesso, dopo 7 anni di feroce opposizione, quando Putin è al massimo del consenso e Nemtsov al minimo?
  5. in genere gli autocrati non considerano saggio far uccidere gli oppositori a suon di pistolettate e col veleno: “suicidi” e “incidenti” sono preferibili;
  6. in ogni caso difficilmente sceglierebbero di farlo a 200 metri dai palazzi del potere: un “suicidio” sarebbe un messaggio sufficientemente chiaro, specialmente in un contesto in cui il leader (Putin) gode del pieno sostegno (secondo sondaggisti indipendenti e/o americani) del 70-85% dei russi e l’opposizione si attesta sul 10-15% (Nemtsov era ancora meno gradito, a causa delle sue prese di posizione di estrema destra e della sua amicizia con l’odiatissimo John McCain);
  7. le redazioni della Novaya Gaceta e di altri quotidiani e periodici fortemente critici nei confronti di Putin sono ancora lì a pubblicare articoli in cui lo accusano di ogni nefandezza;
  8. La marcia in onore di Nemtsov ha radunato circa 20-25mila persone anche se gli organizzatori avevano chiesto un permesso per un numero corteo il doppio più grande, confermando che si trattava di un pesce davvero piccolo, ormai fuori dal giro degli oppositori che contano veramente, semi-sconosciuto ai più;
  9. Se tra gli oppositori a Putin si diffondesse il sospetto che non sia stato lui a uccidere Nemtsov, sorgerebbe anche il dubbio che qualche pedina possa essere sacrificata nell’intento di screditare/mettere i bastoni tra le ruote al leader russo, e che nessuno può sentirsi al sicuro;
  10. Gorbaciov ha dichiarato che considera questo omicidio una strategia di destabilizzazione dell’attuale governo russo: tendo a pensarla come lui. Ma, se le cose stanno così, rivela una certa disperazione: sacrificare pedine annulla istantaneamente lo spirito di sacrificio delle altre, specialmente se queste non sono idealiste ma molto concrete/venali. Ciò nonostante, è possibile che si debbano registrare altri omicidi eccellenti;
  11. Gli inquirenti olandesi sono stati in possesso dei resti dell’aereo MH17 per sette mesi ma ancora non vogliono rendere pubblici i risultati dell’autopsia dei piloti, che chiarirebbe se sono stati uccisi da un missile (tesi occidentale) o da un aereo da guerra (tesi russa);

http://www.futurables.com/2014/09/02/la-crisi-ucraina-vista-da-mosca/

Aggiornamenti
https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles/posts

Il povero Gilles Jacquier (France 2) è stato ucciso dai ribelli siriani

I servizi segreti francesi danno ragione a tutte le fonti che puntavano il dito contro i ribelli:

http://www.lefigaro.fr/international/2012/07/17/01003-20120717ARTFIG00525-jacquier-l-enquete-francaise-pointe-les-rebelles-syriens.php

Da notare che fin da gennaio era chiaro che, diversamente da quanto si era detto, Jacquier non era stato ucciso dai lealisti:

http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/7553-giornalista-francese-ucciso-in-siria-sono-stati-i-ribelli.html

Qualche accenno sui principali media italiani? No. 

I pochi inviati occidentali che sanno fare il loro mestiere ci lasciano le penne. Gilles Jacquier stava documentando un corteo pro-Assad, quasi 10 anni dopo il primo tentativo di assassinarlo, nei Territori Occupati (2002), per mano di soldati israeliani:

http://www.foxnews.com/story/0,2933,49904,00.html

 

Pinguini assassini, stupratori e necrofili (questo pianeta è malsano: rassegnatevi animalisti)

 

Un giorno gli esseri umani impareranno ad osservare la realtà senza pregiudizi, senza reinterpretarla arbitrariamente per farcela stare nelle loro categorie mentali antropomorfiche ed antropocentriche.
Il mondo naturale è spietato ed è amorale. Scoiattoli, anatre, iene, pinguini, gatti e topi e persino i tanto idolatrati bonobo non sono morali: non c’è bontà nel mondo animale. Questo è un pianeta che dal punto di vista umano è terribilmente crudele, in cui si vive sempre e comunque a spese degli altri e in cui la violenza è indiscriminata. Quel che ci contraddistingue è la coscienza, la facoltà di stabilire che certe cose sono aberranti, di “sentire” che qualcosa non è giusto, dia vere scrupoli, esitazioni, ripensamenti e rimorsi. Per gli animali lo stupro di gruppo con annegamento finale (anatre), l’assassinio del proprio gemello al momento della nascita (iene), lo sterminio dei piccoli delle madri altrui (scoiattoli), la necrofilia ed il bullismo di branco (pinguini), non sono aberrazioni: sono comportamenti naturali.

“Innamorati, disposti al sacrificio e fedeli. Nell’immaginario collettivo – anche grazie a film che ne hanno descritto le lunghe marce tra la neve per tornare a casa – i pinguini sono l’emblema della monogamia. Ma una scioccante verità, rimasta segreta per un secolo, emerge ora da uno studio scientifico. «I pinguini di Adelie fanno sesso fra maschi, a volte violentano le femmine, uccidono i pulcini, talvolta i maschi si accoppiano perfino con femmine morte, anche da tempo…». Così scriveva circa un secolo fa il naturalista inglese, George Murray Levick, in un rapporto rimasto chiuso in un cassetto per non scandalizzare la Gran Bretagna dei primi del 900.

ANNOTAZIONI IN GRECO – L’esploratore Levick era uno scienziato al seguito della spedizione (finita poi male) di Robert Scott al Polo Sud, che trascorse in Antartide lunghi periodi fra il 1911 e il 1913. Levick passò l’estate del 1911-12 a osservare le colonie di pinguini di Adelie nella zona di Cape Adare. E gli appunti sul comportamento sessuale dei non accoppiati – scritte in greco antico affinché solo pochi potessero leggerle e secretate perché il mondo non inorridisse – sono emerse dall’oblio 100 anni dopo, in un mondo pronto ad accogliere quelle «terribili verità» che un uomo di epoca eduardiana non poteva divulgare.

CARTE SEGRETE – Le «carte segrete» sulle «depravazioni» sessuali furono stralciate dal trattato che Levick scrisse, una volta tornato a Londra, sulla base delle sue osservazioni, intitolato «Natural History of the Adelie Penguin» (Storia naturale del pinguino di Adelie). Delle carte segrete, intitolate «Sexual Life of the Adelie Penguin» (La vita sessuale dei pinguini di Adelie) e circolate solo in un ambiente ristretto, si è salvata almeno una copia, ritrovata dal curatore della sezione sugli uccelli del Museo di Storia Naturale di Londra, Douglas Russell, fra le carte originali della Spedizione Scott.

OSSERVAZIONI CREDIBILI – Russell le ha fatte pubblicare sulla rivista specializzata Polar Record, in un’edizione critica dei lavori di Levick. «Il pamphlet – spiega Russell alla Bbc – osserva e commenta la frequenza dell’attività sessuale, il comportamento auto-erotico e il comportamento apparentemente aberrante di giovani pinguini non accoppiati, maschi e femmine, che comprende la necrofilia, la coercizione sessuale, l’abuso sessuale sui pulcini e attitudine omosessuale». Le sue osservazioni, dice l’esperto, sono «accurate e credibili».

BABY GANG DI STUPRATORI – Fra i momenti più drammatici del comportamento dei pennuti antartici descritti da Levick, c’è quello in cui «i piccoli balordi in bande di sei-sette individui si aggirano attorno alle collinette, molestando i loro simili che vi abitano con azioni violente». E così descrive femmine ferite stuprate da membri di queste «gang», che spesso abusano dei piccoli davanti ai genitori, poi calpestandoli, alcuni a morte.

NECROFILIA – Ma la cosa che provoca il maggiore disgusto nello scienziato inglese è osservare una femmina morta, distesa con gli occhi socchiusi, che appare simile a una femmina sessualmente compiacente, con la quale si accoppia un maschio (forse inconsapevole) necrofilo.

Carlotta De Leo

http://www.corriere.it/animali/12_giugno_10/pinguini-perversioni-sessuali-depravazioni-necrofili-stupratori_e7fca83e-b30c-11e1-8b75-00f6d7ee22cc.shtml

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