Anarchismo di destra, anarchismo di sinistra – due ideologie magnifiche e terribili

Giannino

Il nostro spettacolo è finito. Questi nostri attori,

come ti avevo detto, erano tutti spiriti

e si sono dissolti nell’aria, nell’aria sottile.

E, come l’edificio senza fondamenta di questa visione,

le torri ricoperte dalle nubi, i palazzi sontuosi,

i templi solenni, questo stesso vasto globo, sì,

e quello che contiene, tutto si dissolverà.

Come la scena priva di sostanza ora svanita

tutto svanirà senza lasciare traccia.

Noi siamo della materia di cui sono fatti i sogni;

e la nostra piccola vita è circondata da un sonno.

Prospero, “La Tempesta” (William Shakespeare ci insegna che le nostre battaglie sono lo sfondo di qualcos’altro)

Grosso modo, l’umanità si colloca variamente lungo un asse che collega due estremità che in natura molto probabilmente non esistono, almeno non su questo pianeta. Ad una estremità si trova il debitore radicale, quello che si sente in debito con il mondo e deve continuare a farsi gli affari degli altri per meglio aiutarli. All’altra estremità si trova il creditore radicale, ossia quello che si sente in credito con il mondo e vede nel prossimo uno strumento per il proprio tornaconto.

L’anarchismo di sinistra è l’ideologia di riferimento del debitore radicale, l’uomo che “i bambini, i bambini, pensate ai bambini!”.

L’anarchismo di destra è l’ideologia di riferimento del creditore radicale, l’uomo che “non deve chiedere mai”, perché tutto gli spetta.

L’anarchico di sinistra è facilmente manipolabile facendo leva sul suo eterno senso di colpa e sul suo narcisismo. L’anarchico di destra si manovra sfruttando l’odio e la paura.

Se militanti, entrambi sono a rischio di diventare perdenti radicali: “Convinto della propria superiorità e animato da cieco vittimismo, [il perdente radicale] chiede a gran voce rispetto per sé senza riconoscerlo agli altri. Riservando solo alla propria minoranza di eletti la salvezza da un mondo che condanna alla morte”

http://books.google.it/books/about/Il_perdente_radicale.html?id=j3qr2y3BjTUC&redir_esc=y

[A proposito di nichilismo: “The End”, dei Doors, è la sigla del programma di Oscar Giannino, in onda sulla radio del Sole 24 Ore, il giornale di proprietà di Confindustria, ossia dell’establishment].

Entrambi, se militanti, sono tendenzialmente totalitari. Infatti non possono che ricercare una rivoluzione dell’esistente. Non possono tollerare gli esseri umani come sono, né le istituzioni democratiche, quel giusto mezzo che media tra gli estremi, che fa incontrare gli opposti: “L’ego umano fatica a mantenere assieme gli opposti contrastanti (riconciliazione degli opposti, coincidentia oppositorum, interdipendenza dei contrari: Baldur e Loki, Osiride e Set, Apollo e Dioniso, Pesci e Gemelli), perché questa coesistenza lo rende insicuro, incerto; la percepisce come caotica. Per questo tende a polarizzarsi: o bianco o nero, o sionismo o antisemitismo, sebbene non ci sia luce senza oscurità, verità senza errore, bianco senza nero. Ci risulta difficile credere che Dio possa contenere tutti gli opposti, trascendere ed armonizzare le dualità, anche se per definizione lo fa (cf. Paracleto)”.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/10/lantisemitismo-lanti-sionismo-e-la-mentalita-apocalittica/

L’anarchismo di sinistra, per poter essere realizzato, come aveva ben capito Marx, necessita di una dittatura che riformi la natura umana ed elimini o soggioghi gli irriformabili.

L’anarchismo di destra, per poter essere realizzato, come aveva ben capito Hitler, necessita di una dittatura che protegga gli eletti ed elimini o soggioghi gli impuri.

Per questo entrambe le dottrine devono restare nell’ambito teorico e non entrare mai in quello pratico.

7 commenti

  1. Gionni said,

    12 giugno 2012 a 12:36

    Semmai quello che tu scrivi è riferito allo statalismo di sinistra(socialismo di Stato,socialdemocrazia estrema,Stato sociale)e allo statalismo di destra(keynesismo,nazifascismo).Lo statalismo di sinistra,se realizzato porta alla “dittatura del proletariato”,come è sucesso in Urss, e satelliti,Cina,Corea ecc.Lo statalismo di destra di stampo keyenesiano(anche se la definizione è sbagliata,in quanto continene sia elementi di destra che di sinistra)è il fascismo E LA “socialdemocrazia” autoritaria,Mussolini,Hitler,Roosvelt,Truman,il periodo dell’imperialismo mono/oligopolistico USA,Putin,Bush e Obama ecc,lo stato d’Israele,così come molti regimi arabi sia islamisti sia nazionalsocialisti,lo statalismo “puro” di destra è tipico dei regimi autoritari e liberticidi in cui anche lo Stato sociale/etico(caratteristica di sinistra di tutti i regimi fascisti)viene meno,a scapito dello Stato forte in campo militare/giudiziario,tipo Cile di Pinochet,Cina attuale(anche se essa è più un miscuglio tra nazionalismo,statalismo di sinistra e destra e socialismo)ecc.L’anarchismo è l’abolizione dello Stato,quindi Lenin e Hitler che erano degli statalisti di ferro e odiavano a morte l’anarchia e gli anarchici(e non solo letteralmente ma sopratutto materialmente)con l’anarchismo,sia esso di “sinistra” o di “destra” nn c’entrano assolutamente nulla.

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  2. stefano fait said,

    12 giugno 2012 a 13:36

    Quella che descrivi è la vulgata ufficiale. Grosso modo. Per esempio nessuno storico definirebbe Roosevelt uno statalista di destra. In effetti diverse delle cose che scrivi sono discutibili, ma non è un grosso problema, perché il punto è un altro.
    La storia dell’anarchismo è intrisa di terrorismo e coercizione. Questo perché nessuno può costruire una società anarchica, di destra o di sinistra, senza costringere tutti gli altri a cambiare modo di vivere e pensare, ossia la natura umana. Perché l’attuale natura umana richiede un’organizzazione piramidale per esistere, in quanto è EGOISTICA e VIOLENTA.
    Questo è più facile capirlo tenendo conto del fatto che la corporeità determina il nostro punto di vista e, poiché il nostro corpo è una prospettiva parziale sull’universo, ne consegue che siamo tutti egocentrici. L’empatia è l’unica facoltà che ci aiuta ad uscire da questa prospettiva, ma è davvero poco sviluppata e tra gli psicopatici è addirittura assente.
    Senza una rivoluzione dello spirito l’anarchismo rimane un ideale ed ogni rivoluzione sociale senza una rivoluzione dello spirito ha portato solo maggiore autoritarismo.
    Per questo gli anarchismi sono pericolosi.

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  3. Johnny said,

    12 giugno 2012 a 16:51

    Semmai la vulgata ufficiale è sempre stata quella di considerare l’anarchismo come “caos” e “terrorismo” mentre lo Stato come un’essere sovraumano garante della libertà e della giustizia(infatti la storia dimostra che più una società è autoritaria e statalista più è tesa alla violenza e alla guerra,sia interna sia esterna,mentre i numerosi esperimenti anarchici e/o libertari,dalla Comune parigina e in modo anarcocomunitarista un pò gli gli hippy o certe società tribali del Sud America e oltre,basti pensare “recentemente” alla città anarchica Christania in Danimarca,non sono mai stati caratterizati dalla violenza o dal centralismo,base di ogni totalitarismo,ma semmai sulla decentralizzazione e il rispetto della libertà individuale e colletiva,e quest’ultima derivante necessariamente dalla prima e dalle unioni delle prime in modo non coercitivo…infatti il totalitarismo è sinonimo di monopolio,centralizzazione,unione coatta,repressione di ogni dissenso ed è il contrario del pensiero libertario,che poi certi “anarchici” comunisti siano un pò troppo autoritari e un pò troppo marxisti o collettivisti(in senso lato) sarà pure vero,ma infatti non hanno certamente a che fare con un’anarchismo vero,libertario,che non sacrifica,come fanno tutti i devoti dello Stato,la libertà individuale a nome di un’ente astratto considerato “superiore” e di tutte le sue sovrastrutture.Che l’essere umano è egoista in natura è vero,ma è vero che ha anche degli istinti sociali,ed è vero che la società come la intendiamo noi è nata con la violenza nel nome della “sicurezza”…infatti un’anarchismo libertario coerente non si può basare sull’unione forzata,ma semmai sull’unione(per chi vuole)volontaria e non imponendo la propria visione(in caso contrario non è anarchismo ma è socialismo/comunismo o comunque autoritarismo)…infatti esiste anche la panarchia,che propugna oltre alla classica decentralizzazione anche il rispetto e la “convivenza” tra forme diverse di stili di vita,politica,economia ecc(chi vuole vievere in comunità viva,ma non mi può imporre la sua visione se io volessi vivere da solo,o comunque in altri modi e viceversa,se io voglio praticare il baratto lo pratico senza rompere al mio vicino che magari pratica un’altra forma economica ecc)…dunque la maggior parte dell’anarchismo( escludendo gli ipercolletivisti e comunisti che ogni tanto apprezzano anche lo Stato)escude il vivere forzatamente dentro una società,come invece è necessario per tutte le ideologie totalitarie e chiaramente antidemocratiche come il nazionalismo e il globalismo,il socialismo(autoritario),il razzismo/sessismo/specismo e chiaramente ogni forma di statalismo,che si fonda quasi sempre sulla violenza(basti pensare all’Italia senza andare lontano e l’invasione imperialista del Sud da parte dei tiranni Savoia)una “mitologia” fondativa(l’impero Romano o altro ad es per tutti i vari statolatri italioti,sia liberali,fascisti,repubblicani,monarchici,comunisti ecc)e la violenza come cardine del sistema(forze armate,eserciti,monopolio della violenza ecc)…L’utopia dello stato buono,etico/sociale è da sempre propaganda delle ideologie totalitarie…infatti i fascisti/neofascisti e neonazi (così come vari socialdemocratici e social comunisti vari)usano spesso la critica a questo orrendo sistema,affermando anche cose vere e giuste (molte volte in realtà mezze verità)ma strumentalizzate per i loro fini dello “stato sociale” e “etico” da contrappore ai cattivi banchieri (naturalmente ebrei)o ai cattivi capitalisti tout court, ad es(forse non ci si rende contro che lo Stato è l’apparato di controllo usato proprio dai potenti,banchieri e grossi industriali e quindi elitè capitalista ,da sempre o comunque da sempre è stato lo strumento privato,anche se costruito pubblicamente,dei padroni,dei “più forti”)…PS:Roosvelt chiaramente non era di destra,ma la sua proposta si può chiamare statalismo di “destra”(e ho già specificato che è un termine sbagliato,in quanto si fondono in esso elementi chiaramente di sinistra,a livello sociale,e di destra,militarismo e imperialismo)come quella di Mussolini(a cui si ispirò)e di Hitler.Infatti il keyenesismo e l’conomia “mista” sono in generale usati dai regimi socialdemocratici,e nei tempi di “emergenza” dalle dittature di stampo fascista o socialnazionaliste,e c’è da dire che il neo e vecchio keyenesismo sono da sempre collegati con il militarismo e l’imperialismo(nonchè con i concetti globalisti del NWO,basti ricordare la moneta unica globale di Keynes,il bancor,oppure l’orbo ab chaos,il rimettere “ordine” con l’autoritarismo di Stato al “caos” ecc)ma questo è un’altro discorso.Saluti.

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    • 12 giugno 2012 a 18:05

      Il punto, lo ribadisco, è che, anche se esistessero persone in grado di vivere anarchicamente – e sarebbero una sparuta e direi insignificante minoranza senza molte chance di riuscita, come dimostrato dal fallimento di moltissime sperimentazioni -, in un mondo globalizzato non esiste alcuna possibilità di farlo. Quando si scenda dal piano dell’astrazione al piano della realtà quotidiana neppure l’internet riesce ad essere anarchica. Una comunit, per poter restare anarchica, dovrebbe risiedere in un posto privo di risorse che interessino ad altri, il che la condannerebbe a dipendere dal resto del mondo.

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  4. Johnny said,

    13 giugno 2012 a 10:11

    PS:quali sarebbero i fallimenti delle moltissime sperimentazioni?Per quanto ne so,la maggior parte delle esperienze libertarie/anarchiche sono state represse nel sangue(e quindi funzionavano e davano fastidio al potere)dagli Stati e dai loro mercenari.Per quanto riguarda vivere in un mondo globalizzato,ci possono essere due possibilità:chi vuole può vievere,o vivere in una comunità,scegliendo il localismo e autoproducendosi quello di cui ha bisogno(senza finire in utopie “autartiche” come intese da Mussolini,quelle sì impraticabili e a lungo andare disastrose)e gli altri praticando un libero mercato dal basso tramite “imprese sociali”(ad es il commercio equo-solidale è già una forma di ciò)o associazioni di produttori in modo globale(ad es io italiano vendo a te indiano grano in cambio del tè,e viceversa).

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  5. 21 gennaio 2013 a 17:30

    […] Il problema è quello di evitare che il potere si concentri in mani pubbliche (marxisti e neo-marxisti) o in mani private (Oscar Giannino e i neoliberisti). Il potere non deve essere mai concentrato, dev’essere sempre diffuso. Le concentrazioni di potere sono letali per l’umanità e per l’ecosistema. Ciò detto, l’anarchismo di destra e quello di sinistra non sono certamente privi di trabocchetti https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/12/anarchismo-di-destra-anarchismo-di-sinistra-due-id… […]

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