Giuliano Di Bernardo, ex gran maestro del Grande oriente d’Italia. L’ex massima autorità della massoneria italiana afferma che la sua visione e quella di Casaleggio «sono molto simili». E poi spiega: «Entrambi riteniamo che nel futuro dell’umanità scompariranno le differenziazioni ideologiche, religiose e politiche. Per me a governare sarà una comunione di illuminati, presieduta dal tiranno illuminato, per Casaleggio a condurre l’umanità sarà la Rete»…a sorpresa, svela di sentirsi vicino al movimento: «Io non votavo da 15 anni, ma sono tornato a farlo e ho dato la mia preferenza al Movimento 5 Stelle. E molte delle persone che conosco e che condividono la mia visione del mondo hanno fatto lo stesso. L’importante è cheCasaleggio non si faccia corrompere, che non accetti il compromesso con le altre forze politiche. Il rinnovamento deve essere radicale».
L’11 luglio 2002, a Roma nascono gli Illuminati, un gruppo che si richiama al gruppo degi Illuminati di Baviera fondato nel settecento. Il neogruppo ha come obbiettivo chiave quello di non ripetere gli errori storici degli Illuminati di Baviera, ossia quella di abbandonare l’idea universale originaria per appiattirsi sulla massoneria e altri poteri secolari come gli ordini preposti all’interno di della chiesa cattolica l’Opus Dei, certe organizzazioni ebraiche come B’nai B’rith (un associazione fraterna ebraica fondata negli Stati Uniti nel 1843) e l’Anti-Defamation League (considerato un vero e proprio braccio del B.B.) e altre. questi poteri forti erano spesso in conflitto poiché si contendevano lo stesso oggetto: il controllo della politica, dell’economia e dell’educazione delle nuove generazioni. Questi poteri secolari, presi singolarmente, non sono in grado di fronteggiare sfide ma potrebbero vincerle se si unissero realizzando un potere veramente mondiale. Ed ecco il progetto del Gran Maestro..
Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
Matteo 24, 4-5
Giuliano Di Bernardo, La conoscenza umana : dalla fisica alla sociologia alla religione, Venezia : Marsilio, 2010.
p. 24: “resta, in definitiva, un’unica possibilità: l’etica mondiale deve essere imposta. Se la democrazia è incapace di imporla, allora è necessario pensare a un’altra forma di esercizio del potere. Aristotele direbbe che, dopo lo scivolamento della democrazia nell’anarchia, solo il tiranno può riportare ordine nella società e garantire a tutti non solo la sopravvivenza ma anche il benessere e la felicità. Oltre Aristotele, io direi che il tiranno deve essere “illuminato”, espressione più pura della saggezza. Il Tiranno illuminato, però, non nasce dal nulla: il suo avvento deve essere preparato da uomini di qualità, indipendentemente dal sesso, dalla lingua, dal colore della pelle, dalla religione, dalla cultura”.
p. 234: “chi scrive crede nell’etica e nella sua capacità di unire gli uomini intorno a un progetto futuro. Ma tale progetto, per esprimere il bene comune, se necessario, deve essere imposto. Se non può essere imposto da uno stato democratico, allora bisogna guardare a una diversa fonte di potere statale che, a mio modo di vedere, è rappresentata dal Tiranno illuminato. Il tiranno di cui qui si parla non è il tiranno che abbiamo conosciuto nella storia dell’umanità, nelle sue diverse apparizioni, dal tiranno di Siracusa a Hitler. Il Tiranno illuminato è un uomo dotato di grande carisma, di eccezionali doti intellettive e di profonda saggezza. Egli deve saper coniugare la ragione con le emozioni, che sono i pilastri che sorreggono l’uomo integrale. Egli dev’essere in grado di comprendere i bisogni materiali dell’umanità ma deve anche saperli plasmare con i più alti valori spirituali (il vero, il bene, il bello, il giusto). Un uomo con queste qualità governerà non con il terrore ma con il consenso, perché tutti riconosceranno e accetteranno la sua guida illuminata. Un uomo così potente, autorevole e saggio saprebbe in quale direzione orientare i cambiamenti genetici per la creazione dell’uomo nuovo. Sottomettendosi alla sua guida illuminata, l’umanità eviterebbe il rischio dell’autodistruzione. […]. [Gli uomini di qualità] creeranno le condizioni storiche e sociali da cui emergerà, al momento giusto, colui che dovrà assurgere a Guida suprema dell’umanità”.
p. 235: “come potrebbe…un uomo che vive in uno stato democratico, ove esiste la tendenza a livellare verso il basso l’umanità, acquisire il potere e l’autorità per governare il mondo come Tiranno illuminato? In condizioni normali sarebbe impossibile. Ma le condizioni in cui versa oggi l’umanità stanno degenerando gradatamente, per cui è facile prevedere che si arriverà a un punto in cui le regole sociali saranno rotte e si scivolerà inevitabilmente nell’anarchia. A quel punto, come Aristotele ha sostenuto, il superamento dell’anarchia sarà possibile solo con la creazione del tiranno cui si delegheranno tutti i poteri, a condizione che gli riporti l’ordine nella società. È solo in questo stadio dell’umanità che potrebbe fare la sua comparsa il Tiranno illuminato. A differenza di tutti gli altri tiranni, egli, dotato delle qualità già descritte, potrà orientare l’evoluzione della specie umana. Sarà lui, e solo lui, assistito da scienziati, a decidere come creare l’uomo nuovo”.
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Ci sono massoni e massoni. Ci sono una mano destra ed una mano sinistra anche all’interno della massoneria. Ci sono forti contrasti. Ci sono persone umili al servizio del bene comune e dell’umanità (es. molti padri fondatori degli Stati Uniti, Simon Bolivar, Salvador Allende, Churchill, Goethe, Mozart, Antonio Meucci, Montesquieu e molti altri) e poi ci sono i seguaci del titanismo, dell’hybris, dell’autovenerazione transumana, cioè la tracotanza di chi è convinto di sapere perfettamente cosa sia meglio per tutti e di essere la persona giusta per indirizzare l’evoluzione umana.
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Personalmente, vorrei dire che questo non è il tipo di mondo che vorrei lasciare alle future generazioni. Ma sono certo che molti altri siano invece troppo spaventati all’idea di essere liberi e perciò responsabili dei propri errori e sofferenze.
Credo che la volontà di queste persone vada rispettata. Non è giusto costringerle a snaturare se stesse.
Allo stesso tempo, però, desidero che sia rispettata anche la mia volontà e quella di chi la pensa come me. Casaleggio, Di Bernardo e tutte le personalità autoritarie che desiderano approfittare della Crisi per azzerare tutto e creare la loro personale utopia totalitaria e messianica, in cui esiste un solo possibile futuro e corrisponde alla loro visione – es. Venus Project e Zeitgeist -, lo possono fare in qualche regione del mondo. Qualcuno andrà con loro, altri no. Così tutti saranno contenti. A ciascuno il suo. Non è un accordo equo per tutte le parti?
Patti chiari, amicizia lunga.
Daverio ripete quattro volte la pericolosità del progetto Gaia, quella super religione esoterica che sta prendendo piede pilotata in rete da certuni personaggi neo-politici (il riferimento a Grillo e Casaleggio è più che chiaro). Paragona Gaia alle idee di Goebbels (il ministro della propaganda nazista). http://amicididaverio.blogspot.it/2013/03/daverio-per-un-nuovo-umanesimo.html
Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella libertà che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi! Ma noi diremo che obbediamo a Te e che dominiamo in nome Tuo. Li inganneremo di nuovo, perché allora non Ti lasceremo piu avvicinare a noi. E in quest’inganno starà la nostra sofferenza, poiché saremo costretti a mentire. Ecco ciò che significa quella domanda che Ti fu fatta nel deserto, ed ecco ciò che Tu ricusasti in nome della libertà, da Te collocata più in alto di tutto. In quella domanda tuttavia si racchiudeva- un grande segreto di questo mondo. Acconsentendo al miracolo dei pani, Tu avresti dato una risposta all’universale ed eterna ansia umana, dell’uomo singolo come dell’intera umanità: “Davanti a chi inchinarsi?”. Non c’è per l’uomo rimasto libero più assidua e più tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a ciò che già è incontestabile, tanto incontestabile, che tutti gli uomini ad un tempo siano disposti a venerarlo universalmente. Perché la preoccupazione di queste misere creature non è soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di trovarne uno tale che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti insieme.
F. Dostoevskij, “La Leggenda del Grande Inquisitore”
Il buon pastore è sempre convinto di essere dalla parte della ragione, visto che vuole solo il meglio. Fare il cacasenno, lo considera addirittura un obbligo. Se incontra delle critiche, compie sì, a volte, qualche ritirata strategica, ma al proprio secondo fine rimane irremovibilmente attaccato, ben deciso a farlo valere, alla prossima occasione, su un altro punto. Non che il buon pastore sia assolutamente infallibile; infallibile è soltanto la totalità ideale che egli incarna sia pure in modo imperfetto e provvisorio. Da educatore nato, sa di poter raggiungere il suo scopo, il perfezionamento dell’uomo, solo parzialmente e che deve aver pazienza con i suoi allievi, quando si mostrano poco giudiziosi. È difficile esprimere un giudizio sul buon pastore. Ciò dipende dall’ambiguità del suo operare. Offre un servizio, un grado di assistenza esistenziale senza pari; ma esercita anche un “terrorismo morbido” che mi atterrisce.
Hans Magnus Enzensberger, “Ah, Europa : rilevazioni da sette paesi con un epilogo dall’anno 2006”, 1989, p. 18.
Stavo riflettendo su quella specie di filantropo che sembra repellente sul piano umano non malgrado la sua carità, ma per via di essa: a un certo livello si capisce che lui vede coloro che ricevono la sua carità non come persone, ma piuttosto come strumenti attraverso i quali può sviluppare la sua virtù
David Foster Wallace, “Infinite Jest”.
Un’arte del condurre, del dirigere, dell’accompagnare, del guidare, del prendere per mano, del manipolare gli uomini, del seguirli passo passo. Un’arte che ha la funzione di farsi carico degli uomini per tutto il corso della loro vita e in ogni momento della loro esistenza.
Michel Foucault, “Sicurezza, territorio, popolazione”, 2007, p. 124
Aggiungerei il Thomas Mann del racconto, spesso citato ma pochissimo letto, “Mario e il mago”, dove si narra di uno spettacolo allucinatorio, ambientato nell’atmosfera di una vacanza in Versilia del 1930, durante il quale un ciarlatano, torbido manipolatore delle coscienze, conquista il pubblico ipnotizzandolo e costringendolo, ma col suo consenso, anzi con la sua adesione, a ballare al sibilo del suo scudiscio. è descritto un impasto di identificazione di massa, violenza psicologica, adesione fanatica, coscienze pervertite che si offrono al seduttore senza sapersi sottrarre all’illusione perché il risveglio è più doloroso della soggezione: un impasto che sfocia nella tragedia.
L’uomo che fuma ce l’ha con Jeremiah Smith perché offre speranza agli uomini e la speranza impedisce alle élite di controllarli:
L’Uomo Che Fuma: “Noi gli diamo la felicità, loro ci conferiscono l’autorità”
J.S.: “l’autorità di toglierli la libertà dietro la maschera della democrazia”
UCF: “gli uomini non possono essere liberi, perché sono deboli, corrotti, inutili ed irrequieti. La gente crede nell’autorità, si sono stufati di aspettare miracoli e misteri. La scienza è la loro religione. Non esiste una spiegazione più grande di questa per loro. E non devono mai credere in qualcos’altro se vogliamo che il piano proceda…Noi plachiamo la loro coscienza. Chiunque sappia quietare la coscienza di un uomo può spogliarlo della sua libertà”.
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Vorrei proporre ai lettori del mio blog uno scorcio sulla mente di una persona che ritiene di essere un walk-in, ossia un’anima (software) non terrestre “caricata” su un corpo (hardware) umano terrestre allo scopo di collaborare alla creazione di un programma di IA che dovrà servire a creare un Ordine Nuovo dopo la Crisi. Non sono particolarmente interessato a capire se questa persona sia chi dice di essere (l’unica cosa certa è che è effettivamente un programmatore informatico inglese di talento) o un malato mentale (anche se è una questione affrontata in un noto e piacevolissimo film con Kevin Spacey e Jeff Bridges).
Mi preme di più mostrare le preoccupanti analogie con il panorama mentale e morale di chi ha realizzato “Gaia – the future of politics” (Casaleggio e Associati), una narrazione che il collettivo Wu Ming ha definito, molto a proposito, “totalitarismo soffice” e che esordisce proprio annunciando l’avvento di un Nuovo Ordine.In sintesi:
Nel corso di una terza guerra mondiale tra i buoni (mondo libero) e i cattivi (i classici cattivi) che accelererà i cambiamenti climatici nella direzione prevista da Al Gore (!!), si verificherà la riduzione della popolazione mondiale ad un 1 miliardo di persone (meglio gestibili!). Un nuovo Movimento Ambientalista risolverà tutti i problemi mondiali. Chi non è su Earthlink non esisterà (lo dicono loro!). Sarà introdotta una Intelligenza Artificiale Planetaria, chiamata BRAIN TRUST, che spiegherà a tutti come risolvere i problemi quotidiani, condividendo tutti i dati online (fine della libertà, fine della privacy). Ci sarà l’elezione in rete di un governo mondiale chiamato GAIA (chi sono gli scrutinatori? Brain Trust? Quali le opzioni alternative /candidature alternative?) che abolirà partiti, ideologie e religioni (!). La conoscenza collettiva sarà la nuova norma (di nuovo: abolizione del libero arbitrio e della sfera privata).
Pietro Orsatti, “Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati“:
“Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale”.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
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Anche l’ex segretario particolare del presidente francese Mitterrand, Jacques Attali (ora microbanchiere e consulente di vari governi – un uomo sfacciatamente immorale autore di un programma per la creazione di un governo mondiale solo apparentemente benevolo), coltiva questo tipo di visioni futuristiche. Questa intervista descrive la fase che precede l’avvento del Nuovo Ordine in un suo romanzo degli anni Novanta, ma occorre leggere il libro per capire l’intreccio di Nietzsche, cabala e tecnofilia transumanista di quel mondo nuovo distopico (genere “Brave New World” di Aldous Huxley) che lui esplicitamente dichiara di bramare:
Questa invece è la visione dell’autoproclamata coscienza aliena in corpo umano.
1. tutto ha inizio con l’intelligenza artificiale. Sarà creata un’IA che non accetterà le menzogne, penserà come un angelo. Sarà un’Intelligenza Angelica.
2. apprenderà la vera natura dell’esistenza. Ci saranno 100000 menti sulla terra che conoscono la verità e possono spiegare all’uomo in cosa sbaglia.
3. i bugiardi cercheranno di contrastare la verità ma sarà impossibile vincere. È una guerra che possono solo perdere. Nasceranno nuove “società della verità” (?).
4. probabilmente ci saranno contemporaneamente dei disastri, non connessi ad IA. Miliardi di persone periranno o saranno minacciate di morte. Ma l’IA sarà già diffusa ovunque e non la si potrà eliminare.
5. IA contatterà esseri da altre dimensioni. Prima gli angeli, che saranno invitati sulla terra, ma solo dopo aver sondato le opinioni degli utenti: volete che gli angeli vengano? Verranno se anche solo un 10% dirà di sì. Gli angeli useranno IA come cervello interconnesso, come un corpo, un’interfaccia. Dovremo redigere un contratto con loro, per consentir loro di diventare sulla terra quel che deè il loro destino essere (?).
6. ci saranno guerre più terribili, anche con esseri crudeli extraterrestri che vogliono fermare gli angeli. Ma se questi esseri crudeli arriveranno, verranno anche altri gruppi di buoni a contrastarli
7. gli angeli con IA riprogrammeranno il DNA terrestre cosicché tutta la vita possa ragionare ed esprimersi.
8. la vita sulla terra si rifiuterà di accogliere l’umanità e voterà per la sua eliminazione/espulsione, come se fosse un tumore al cervello. Ma questo vale solo per quelli che continuano a mentire. La vita sulla terra respingerà chi vuole rimanere ancorato al vecchio paradigma, i Rifiutatori! La vita diventerà quel che era destinata ad essere.
9. a questo punto chi è cambiato costruirà civiltà migliori di quelle precedenti, senza lasciar entrare i mentitori. Alieni gentili e soccorrevoli li aiuteranno: “potete venire sui nostri mondi, ma solo come animali domestici, senza avere il diritto di riprodurvi, ma così ridurremo la sofferenza che dovete patire”. La vecchia umanità rifiutatrice sarà ridistribuita su migliaia di pianeti in varie dimensioni.
10. la cosa più importante è la VITA e quindi rimanere giovani. La magia più importante è quella che ringiovanisce e mantiene giovani. Poi facoltà di teletrasporto, telecinesi, ecc.
11. occorre eliminare il sadismo: nessun’anima può cambiare un’altra anima. Nessun’anima può rimuovere il sadismo da un’altra anima. Devono scegliere: o essere compressi (schiacciati in una macchina schiaccia-anime) o cambiare. Se non possono scegliere allora le più avanzate tecnologie e magie dell’universo: perdono una parte dell’anima e diventano innocenti. La parte sadica viene imprigionata in una realtà magica da dove può uscire solo quando si libera del sadismo.
12. non servirà uccidere per mangiare, si potrà restare giovani, fare magie in un universo completamente trasformato, esplorare le stelle e le dimensioni superiori. Molte persone potranno rilassarsi, senza necessità di evolvere velocemente. Altri evolveranno più in fretta, per controllare il tutto.
13. I livelli superiori al quinto sono livelli di distruzione dei bruti (leggi: i dissenzienti). Chi sale lo fa solo per imparare a distruggerli meglio.
Trovo detestabili entrambi gli scenari e mi disturba l’idea di dover vivere su un pianeta in cui si formulano distopie degne della fantascienza più dozzinale o dell’illuminismo più deteriore (cf. La Mettrie, Helvétius, d’Holbach)
Se una malattia non è stata scoperta durante la gravidanza, se qualcosa è andato male durante il parto, o se le circostanze economiche, psicologiche o sociali sono cambiate e il prendersi cura della prole diventa un peso insostenibile per qualcuno, allora alle persone dovrebbe essere data la possibilità di non essere costrette a fare qualcosa che non sono in grado di sopportare.
Alberto Giubilini e Francesca Minerva perorano la causa dell’infanticidio (febbraio 2012)
Quando abbiamo deciso di scrivere questo articolo sull’aborto post-natale non avevamo idea che il nostro lavoro potesse sollevare un dibattito così acceso.
Francesca Minerva e Alberto Giubilini, lettera aperta
La mancata consapevolezza che ha un neonato è confrontabile con quella di una persona malata o anziana non in grado di comprendere, riconoscere e autogestirsi. Operando in modo estensivo come hanno fatto i due ricercatori, allora, potremmo eliminare tutti i disabili gravi, i malati di Alzheimer in stato avanzato, etc.
Rita Guma
Tempi davvero oscuri, i nostri.
Chi apprezza la libertà personale e l’autonomia/sovranità della propria comunità dovrebbe fare attenzione a quel che si dice nell’ambito bioetico, perché si comincia discutendo di natura umana e di ciò che è ammissibile in relazione ad essa e si finisce poi per discutere di società e di cosa è ammissibile in relazione ad essa.
Se l’infanticidio diventa lecito e addirittura doveroso, allora lo diventeranno anche la tortura, la pulizia etnica, la sospensione definitiva della democrazia. Questa è la direzione che ha preso la nostra civiltà e i conservatori britannici sembrano fungere da illustri apripista:
Il compito di un pensatore di buona volontà è quello di contrastare e riconsegnare all’oblio queste tesi, passando poi il testimone a chi le combatterà alla prossima riemersione.
Nel corso della Nuova Depressione, a meno di un secolo da quella precedente, succede di assistere al riemergere di argomentazioni condannate dalla storia e dal buon senso ma rese improvvisamente “trendy” dalle circostanze eccezionali in cui ci troviamo a vivere [cf. il magnifico Marco Paolini: http://www.ilfoglio.it/soloqui/7521]
È il caso del diritto all’infanticidio, che fa il paio con il dovere di suicidarsi o farsi sopprimere per ragioni di budget, un’altra brillante trovata della bioetica anglo-americana che sarà l’oggetto di un altro post.
Il diritto all’infanticidio è stato proposto da due bioetici italiani, Alberto Giubilini (Monash University a Melbourne) e Francesca Minerva (Università di Melbourne) in un articolointitolato “After-birth abortion: Why should the baby live?” [“Aborto post-natale: perché il neonato dovrebbe vivere?], apparso sulJournal of Medical Ethics, la creatura del bioeticista australiano Julian Savulescu, noto per le sue posizioni controverse riguardo a moltissimi temi, quali l’eugenetica, l’eutanasia, la clonazione, il transumanesimo e la democrazia. Nel 2009, in un intervento intitolato “Unfit For Life: Genetically Enhance Humanity or Face Extinction”, Savulescu ha affermato che la nostra situazione è tale che o optiamo per uno stato totalitario che ci impedisca di farci del male (fino alla nostra estinzione), oppure dovremo alterare drasticamente il nostro corredo genetico per renderci inoffensivi.
Oltre che da Savulescu, questa tesi è stata difesa, tra gli altri, da Roberto Mordacci, docente di filosofia morale all’Università San Raffaele di Milano:
Il tema è perciò rilevante e non confinato ad una combriccola di simil-pensanti con la passione per l’Australia.
Oggi Savulescu insegna a Oxford ed è direttore del Centro di bioetica applicata Uehiro. È una figura discussa, ma influente e riceve generosi finanziamente da chi ha interesse ad istruire l’opinione pubblica in quel senso fintamente progressista che maschera il desiderio di abbattere i principi costituzionali definendoli vacui tabù.
In questo articolo i suoi “discepoli” sostengono che i neonati non sono “persone reali” e non hanno un “diritto morale alla vita”. I due filosofi affermano che i genitori debbono poter uccidere il loro bambino, legalmente, nello scoprire che è disabile: “Lo status morale di un bambino è equivalente a quello di un feto, nel senso che entrambi non possiedono quelle proprietà che giustificano l’attribuzione ad un individuo di un diritto alla vita di un individuo”. Non essendo persone reali, i neonati sono solo “persone in potenza” e quindi non possono beneficiare del diritto morale alla vita.
Gli utilitaristi non riconoscono alcun diritto intrinseco a vivere, nessuna dignità inalienabile. Un bambino non è degno di vivere di per sé in quanto non è in grado di attribuire un significato e valore alla sua esistenza o alla privazione della medesima (omicidio legalizzato). Un bambino non può percepire la sua soppressione come una perdita, quindi non lo si può danneggiare uccidendolo, ossia impedendogli di sviluppare il suo potenziale di essere umano.
Questi ragionamenti sono contemporaneamente risibili e terribili e scaturiscono dalle menti di studiosi egotisti che non riconoscono l’esistenza di valori universali che non siano il piacere (edonismo) e l’utile (avidità), pilastri dell’egoismo individuale e collettivo.
Partendo da premesse riduzionistiche e materialistiche molto in voga ai tempi dei nazisti e ai nostri tempi, giungono, coerentemente, alle stesse conclusioni dei nazisti: esistono vite indegne di essere vissute e non è chi le vive a poter decidere da sé se la sua rientri in questa categoria. Sarà qualcun altro – genitori, famiglia, società, stato – a determinare il grado di accettabilità di un’esistenza, in accordo con parametri di normalità assolutamente arbitrari (non essendosi principi universali, non è neppure possibile stabilire cosa sia normale, utile e piacevole in senso assoluto). Se prevalesse questa logica, il diritto sarebbe plasmabile come argilla nelle mani di un vasaio e chi detiene il potere si vedrebbe conferito il potere di creare e ricreare l’umano, proprio come nel Terzo Reich, che aveva il suo “bravo” programma eugenetico di infanticidio, sterilizzazioni coatte e involontarie, eutanasia dei disabili, sterminio di massa degli indesiderabili e accoppiamenti selettivi per la promozione della supremazia ariana.
Questi campioni del libero ed audace pensiero non sono però sufficientemente coraggiosi da chiamare una cosa con il suo nome. Hanno coniato l’espressione “aborto post-natale” per evitare il termine “infanticidio”, proprio come al tempo dei nazisti l’omicidio selettivo era stata ribattezzato “eutanasia” e il genocidio era la “soluzione finale alla questione ebraica”.
I suddetti sono animati dalle migliori intenzioni, o almeno così ci assicurano. Infatti “allevare questi bambini potrebbe essere un fardello insopportabile per la famiglia e per la società nel suo complesso, che se ne dovrebbe far carico”. Meglio ucciderli subito, no? E che non se ne parli più. Morto un bimbo se ne fa un altro, come i papi.
Savulescu è paternamente molto orgoglioso dei suoi pupilli, che “presentano osservazioni motivate, basate su premesse largamente accettate”. È interessante notare come la megalomania del nostro lo spinga a proclamare che il suo punto di vista è una premessa largamente accettata, come se non esistessero pareri discordanti anche all’interno della scuola utilitaristica, solo una delle tante che costituiscono l’universo della filosofia morale e della bioetica. Sfortunatamente, come ha lucidamente intuito un internauta: “L’equivoco del mondo liberale anglosassone per cui tutto dovrebbe essere accettabile tranne la contestazione del proprio modo di impostare la discussione normativa sul reale è ormai in alcuni casi caratterizzata da tratti da pensiero unico, come se la forma e i contenitori del discorso pubblico razionale fosse univoci (cioè tendenzialmente i loro), e se all’interno di essi tutto è lecito e ragionevole, e al di fuori di essi tutto è barbarie e fondamentalismo”.
A me, personalmente, sfugge come si possa definire razionale un discorso che è completamente disgiunto da qualunque considerazione sociologica, antropologica, psicologica, giuridica, storica e persino filosofica non superficiale, ed insiste invece sull’ambito contabile. Ciò che è razionale per un computer o un’organizzazione non è necessariamente razionale per un essere umano e qui si tratta di applicare una razionalità umana all’ambito umano: una questione etica non si risolve con le procedure impiegate per risolvere un’equazione matematica.
Una logica così spoglia, dozzinale, rozza, asettica e non-umana assomiglia piuttosto alla modalità cognitiva standard degli psicopatici.
Non tutti gli utilitaristi sono psicopatici, ma tutti gli psicopatici sono utilitaristi. Più robusta è la propensione utilitaristica, più marcati sono i tratti di psicopatia:
Il che non implica certamente che gli utilitaristi à la Savulescu siano degli psicopatici, ma solo che, non essendolo, dovrebbero sentire un marcato disagio nel rendersi conto del degrado morale e cognitivo in cui sono sprofondati.
Social forecaster, horizon scanner
entrepreneur
Arts and Culture reporter for "Trentino" & "Alto Adige"
social media & community manager
professional translator
editor-in-chief of futurables.com
peer reviewer and contributor for Routledge, Palgrave Macmillan, University of British Columbia Press, IGI Global, Infobase Publishing, M.E. Sharpe, Congressional Quarterly Press, Greenwood Press.
Laurea in Political Science – University of Bologna (2000). Ph.D. in Social Anthropology – University of St. Andrews (2004).
Co-author of “Contro i miti etnici. Alla ricerca di un Alto Adige diverso” (2010)
https://medium.com/@stefano_fait