Il grafico sottostante, ricavato dal Servizio Glaciologico Danese, (ocean.dmi.dk), prende in considerazione le aree coperte da almeno il 30% di superficie ghiacciata, e mostra una quantità di ghiaccio da record, nettamente superiore a quella degli ultimi 10 anni, ed equivalente a quella che il Polo Nord aveva normalmente molto più avanti nella stagione, a metà gennaio circa http://freddofili.it/2015/12/15/crescita-record-dei-ghiacci-polari-artici/
Non è riscontrabile un rapporto tra i cambiamenti climatici e le emissioni di CO2. La situazione nuova è che nonostante le emissioni continuino, dal 2000 si è registrata una diminuzione della temperatura.
Carlo Rubbia,premio Nobel per la fisica, giugno 2012
La lunga fase di riscaldamento che si è registrata a partire dagli Anni ’90 si è andata progressivamente spegnendo così dopo la stabilizzazione, pare che si vada verso una diminuzione lenta e impercettibile, ma misurabile
La nostra ipotesi di un avvio verso un periodo freddo trova conferma da altri enti di ricerca europei e non…Supponendo che tale intensa attività solare abbia raggiunto il culmine, potremmo ipotizzare allora una prima fase in cui anche la temperatura del Pianeta permarrebbe anch’essa quasi stazionaria per il medesimo tempo. Seguirebbe poi una seconda fase nella quale, diminuendo il numero delle macchie solari, anche la temperatura scenderebbe, dando così il via ad una inversione di tendenza con conseguente avvio versouna piccola era glaciale
colonnello Paolo Ernani, aeronautica militare, settembre 2013 http://www.meteoweb.eu/2013/09/clima-il-col-ernani-ribadisce-la-terra-si-sta-raffreddando-in-italia-il-2013-e-lanno-piu-freddo-degli-ultimi-17/228210/
gli oceani continuano a riscaldarsi leggermente (secondo i serristi il caldo mancante nell’atmosfera è finito tutto negli oceani), ma tra 0 e 700 metri di profondità la tendenza è completamente diversa: quasi 1 grado C in meno oceani australi in via di raffreddamento
L’Antartico continua a infischiarsene del cambio di stagione e non vuole sciogliersi, sfidando le direttive dell’IPCC, che continua a ingiungere il suo scioglimento
L’intensificazione dell’attività vulcanica, che il più recente rapporto IPCC accusa di aver fatto fallire i suoi modelli (assieme al recente calo di attività solare)…questi modelli:
è in realtà uno dei due fattori che ha fatto riscaldare la Terra (l’altro è il Sole, che è stato molto attivo fino all’inizio del decennio scorso).
Il vulcanismo è anche responsabile delle innumerevoli morie di animali marini degli ultimi anni, dell’acidificazione degli oceani e del fatto che l’aumento di temperatura oceanico sia concentrato sotto i 700 metri di profondità, dove non ci sono attività umane.
Ecco qui svelato il “tremendo mistero”. L’IPCC non può non averlo capito, quindi vi stanno buggerando.
Ora sono fregati. Il vulcanismo non può compensare la perdita di calore del pianeta. Fino al 2017 si verificherà un leggero raffreddamento che l’IPCC non potrà in alcun modo spiegare. Dopodiché, dal 2017 in poi, si comincerà a scendere di brutto, anche di 2 gradi C.
Mi piacerebbe che la gente riflettesse su quel che sta accadendo: come mai grande caldo e grande freddo si alternano? Perché le correnti atmosferiche hanno cambiato direzione e ora vanno da nord a sud e non da est a ovest. Cosa succede quando cambiare direzione? Che il caldo affluisce verso i poli, dove una parte scioglie i ghiacci e l’altra si disperde nello spazio. E quindi? E quindi il bilancio termico della terra volge verso il negativo. E quindi? E quindi preparatevi a degli inverni sempre più freddi
Scopriremo presto se chi, come me, prevede un raffreddamento globale che potrebbe innescare una glaciazione di quelle toste, aveva ragione. Quest’inverno dovrà per forza proseguire la tendenza al raffreddamento che è diventata molto tangibile nel Regno Unito
inverno 2010–2011: heavy snowfalls, record low temperatures, travel chaos and school disruption. UK’s coldest December since Met Office records began in 1910, with a mean temperature of -1°C.
L’attività solare è in calo dal 2005, ma siamo ancora in prossimità del picco (minuscolo, ma pur sempre un picco) del ciclo 24. A un certo punto il computo delle macchie solari comincerà a precipitare e le temperature declineranno, per almeno 20-30 anni. Entro la primavera del 2015 i forum dei quotidiani saranno invasi da lettori infuriati con chi parla di riscaldamento globale causato dall’uomo. Entro il 2019, iniziato il ciclo solare 25 (molto probabilmente privo o quasi di macchie solari), la terribile verità sarà chiara a tutti: l’AGW (riscaldamento globale causato dall’uomo) è stata la più grande bufala o il più grande abbaglio della storia della scienza (se la climatologia può già essere definita una scienza).
Mann, Hansen, Gore e gli altri truffatori avranno ancora una carta da giocarsi:
Dopodiché potremo avere un Dalton (brutto), un Maunder (molto brutto), o qualcosa di peggio. Anche un semplice Dalton può far partire una glaciazione.
12000 anni di durata di un periodo interglaciale è solo una media. Non significa che abbiamo ancora 500 anni di margine (oltre al fatto che non è certo che le nostre datazioni siano corrette
Se poi ci fosse pure un impatto cosmico o un’intensificazione del vulcanismo…
In caso di minimo solare prolungato come quello previsto dalla NASA e da altri centri di ricerca è verosimile che avremo un calo di 1,5C verso i 60 gradi di latitudine (Oslo, Helsinki, Stoccolma, San Pietroburgo, Anchorage), che diventeranno 2,5C entro al massimo una ventina di anni. Le pale eoliche danesi serviranno a ben poco.
A metà del secolo scorso eravamo circa 3 miliardi, mentre nei prossimi anni arriveremo a 7,5 miliardi di bocche da sfamare, senza i raccolti cerealicoli canadesi, che saranno annullati nel giro di 7-10 anni (-80% in 5 anni? -20% per gli USA), e senza una parte dei raccolti russi e ucraini. Servirà una conversione rapidissima dal bio-diesel ai cereali per consumo animale/umano.
Social forecaster, horizon scanner
entrepreneur
Arts and Culture reporter for "Trentino" & "Alto Adige"
social media & community manager
professional translator
editor-in-chief of futurables.com
peer reviewer and contributor for Routledge, Palgrave Macmillan, University of British Columbia Press, IGI Global, Infobase Publishing, M.E. Sharpe, Congressional Quarterly Press, Greenwood Press.
Laurea in Political Science – University of Bologna (2000). Ph.D. in Social Anthropology – University of St. Andrews (2004).
Co-author of “Contro i miti etnici. Alla ricerca di un Alto Adige diverso” (2010)
https://medium.com/@stefano_fait