“Sono rimasto a bocca aperta” (Thorne Lay, geoscienziato, UC Santa Cruz)

 

 

Il Pianeta Terra potrà anche avere 4,5 miliardi di anni, ma questo non significa che, di tanto in tanto, non possa prenderci alla sprovvista con una sorpresa sconvolgente. È quel che è successo l’11 aprile, con due massicci terremoti nell’Oceano Indiano al largo della costa dell’isola indonesiana di Sumatra, lontano dalle consuete zone a rischio. Ora gli scienziati dicono che le fratture del fondale marino sono parte di un evento che si sospettava da tempo potesse accadere, ma non era mai stato osservato prima: lo scisma di una placca tettonica. Il primo dei terremoti, di magnitudo 8.7, è stato 20 volte più potente del tanto anticipato “Big One” californiano e ha spezzato una complessa rete di faglie in profondità, sui fondali oceanici. La violenza del sisma ha anche innescato scosse di assestamento insolitamente importanti a migliaia di chilometri di distanza, quattro delle quali al largo della costa occidentale del Nord America. “Sono rimasto a bocca aperta”, ha detto Thorne Lay, professore di geoscienze presso la UC di Santa Cruz. “È stato qualcosa che non avevamo mai visto“. In un primo momento, Lay si era domandato se il codice del computer che aveva impiegato per analizzare i terremoti fosse sbagliato. Alla fine, lui e altri scienziati si sono resi conto che avevano documentato la rottura della placca Indo-Australiana in due parti, un processo epocale che ha avuto inizio circa 50 milioni di anni fa e continuerà per altre decine di milioni di anni. Lay e altri scienziati hanno messo online i loro risultati mercoledì sulla rivista Nature. La maggior parte dei grandi terremoti si verificano lungo i bordi delle placche, dove l’una si sovrappone all’altra adiacente e sprofonda nel mantello terrestre, un processo chiamato subduzione. I terremoti dell’aprile, però, si sono verificati al centro della placca, e ha coinvolto una serie di placche trascorrenti, che sono quelle che scivolano orizzontalmente, in parallelo rispetto alle altre. Gli scienziati dicono che la scossa principale da 8,7 ha rotto quattro faglie. Il sisma è durato 2 minuti e 40 secondi – la maggior parte dura pochi secondi – ed è stato seguita da una seconda scossa principale, di magnitudo 8.2, due ore più tardi. A differenza del terremoto di magnitudo 9.1 che ha colpito la stessa regione il 26 dicembre 2004, creando uno tsunami letale, quelli dell’11 aprile non hanno causato una distruzione paragonabile a quella. Questo perché gli spostamenti orizzontali non provocano massicci spostamenti in verticale dell’acqua degli oceani, come succede invece con i sovrascorrimenti delle faglie (leggi: una si sovrappone all’altra e spinge in alto l’acqua che si trova sopra di lei). Il tipo di faglie coinvolte nei terremoti di Sumatra sono il risultato di forze monumentali, alcune delle quali hanno spinto l’India verso il centro dell’Asia milioni di anni fa, sollevando le montagne dell’Himalaya. Man mano che la placca Indo-Australiana continua a scivolare verso nord-ovest, la parte occidentale della placca, di cui fa parte l’India, sfrega contro quella dell’Asia ed ad infilarvicisi sotto (sottoscorrimento, subduzione). Ma la porzione orientale della piastra, che contiene l’Australia, continua a muoversi senza incontrare quel genere di ostacoli. Questa differenza esercita pressioni di schiacciamento (compressione) nell’area in cui si sono verificati i terremoti.

[…].
Questi due terremoti sono famosi anche perché hanno innescato potenti scosse di assestamento a migliaia di chilometri di distanza. Anche se i terremoti più importanti sono stati noti per questo fenomeno, di solito la magnitudo non eccede i 5,5. I terremoti dell’11 aprile, invece, hanno prodotto scosse di assestamento superiori a 5.5 nei sei giorni seguenti; tra questa, una di magnitudo 7. Si sono avvertite scosse a distanze comprese tra i 6.000 ed i 12.000 chilometri dagli epicentri. Fred Pollitz, un geofisico dello US Geological Survey di Menlo Park, in California, autore di uno degli studi, ha detto che i terremoti erano estremamente efficaci nella trasmissione di onde sismiche in tutto il mondo. Ha aggiunto che sebbene il terremoto più grande dei due è il numero 10 nella classifica dei terremoti più forti misurati a partire dal 1900, nessun altro sisma ha innescato così tante forti scosse di assestamento a così grande distanza. È il terremoto più potente mai registrato in quanto a capacità di mettere sotto pressione altre faglie in giro per il mondo“.

E pur si muove! – sismi delle ultime 24 ore nella Cintura di Fuoco del Pacifico

 

Quelli più forti:

SUMATRA: 8,9 / 8,7 / 8,2 / 6,0

MESSICO: 7,0

GIAPPONE: 6,1

OREGON: 6,0

Altrove:

UTAH: 4,8

NEW ENGLAND: 4,5

 

Il terremoto indonesiano ha sorpreso gli scienziati: di solito questo tipo di scossa non è così potente. “Una settimana fa, non avremmo pensato che avremmo potuto avere uno terremoto orizzontale di queste dimensioni. Questo è molto, molto grande” ha detto Kevin Furlong, professore di geoscienze alla Penn State University. Lo USGS National Earthquake Information Center lo classifica all’undicesimo posto dal 1900, probabilmente al primo posto tra quelli a scorrimento orizzontale:

http://www.foxnews.com/us/2012/04/11/odd-duck-indonesia-quake-surprises-scientists/

Oltre 500 milioni di persone vivono in aree a forte sismicità. Senza contare quelle che vivono lungo le coste esposte a tsunami (maremoti).

Quante sono le centrali atomiche costruite in tali aree?

Cosa bisognerebbe fare a chi le ha progettate, approvate e costruite?

 

Eruzioni vulcaniche del 2012:
1. Ambryn volcano, Vanuatu

2. Manam volcano, Papua New Guinea

3. Ol Doinyo Lengai volcano , Tanzania
4. Yasur volcano, Vanuatu
5. Erta Ale volcano, Ethiopia
6. Nyiragongo volcano, Congo
7. Ulawun volcano, Papua New Guinea
8. Planchón-Peteroa, Chile
9. Erebus, Antarctica
10. Kiluchevskoivolc volcano, Kamchatka
11. Stromboli volcano, Italy
12. Mount Etna volcano, Italy
13. El Hierro, Canary Islands
14. Kileau volcano, Hawaii
15. Sukurajima volcano, Japan
16. Red Sea volcano, Middle East (nuova isola)
17. Turrialba Volcano, Costa Rica

18. Popocatepeti volcano, Mexico City
19. Semeru volcano, Indonesia
20. Pagan volcano, Mariana Islands
21. Puntiagudo-Cordón Cenizos volcano, Chile

22. Puyehue Cordón-Caulle volcano , Chile
23. Nyamulagira volcano, Congo – 2012

24. Dukono volcano, Indonesia
25. Mt. Cameroon volcano, Cameroon
26. Mt. Lokon volcano, Indonesia
27. Karymsky volcano, Kamchatka
28. Mt. Fuego, Guatemala
29. Kanaga volcano, Alaska
30. Fimmvörðuháls volcano, Iceland
31. Nevado del Huila volcano, Colombia

32. Rincón de la Vieja volcano, Costa Rica
33. Mount Merapi, Indonesia
34. Reventador volcano, Ecuador
35. Kizimen volcano, Kamchatka
36. Shiveluch volcano, Kamchatka
37. Santa Maria volcano, Guatemala
38. Tungurahua volcano, Ecuador
39. Cleveland volcano, Aleutian Islands
40. Bezymianny volcano, Aleutian Islands
41. Nevado del Ruiz volcano, Colombia
42. Poás volcano, Costa Rica
43. Soufrière Hills volcano, Montserrat
44. Lamongan volcano, Indonesia
45. Villarrica volcano, Central Chile
46. Batu Tara volcano, Indonesia

47. Santiago volcano, Guatemala
48. Anak Krakatoa, Indonesia

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