Il disastro aereo ucraino: cosa ci sfugge?

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Come sempre, i media di entrambe le parti stanno creando notizie (es. il volo di Putin in quell’area poco prima dell’abbattimento del volo malese: sconfessato dalle autorità moscovite) e fungendo da megafoni per i vari potentati, invece di descrivere quel che accade.

Continua a succedere e ogni volta si rischia (o avviene) un’escalation bellica.

I lettori più frettolosi possono saltare a piè pari tutto quel che segue e atterrare sani e salvi all’ultima sezione, intitolata “voci fuori dal coro”

IL MIT SUL SARIN IN SIRIA

Anche il Mas­sa­chus­setts Insti­tute of Tech­no­logy mette in dubbio la versione dell’amministrazione Obama sull’attacco chimico di Ghouta, in Siria, il 21 agosto scorso…Per i due studiosi infatti la git­tata del mis­sile rudi­men­tale tro­vato dagli ispet­tori Onu non poteva essere supe­riore ai due chilometri e considerando la mappa delle forze in campo sul territorio siriano in possesso di Washington il 30 agosto, il punto da cui era partito il missile si trovava nelle aree controllate dai ribelli jihadisti che stanno combattendo Assad.

Un risultato che conferma, secondo Lloyd e Postol, la possibilità che parte dell’amministrazione americana volesse utilizzare delle informazioni ‘sbagliate’ per convincere il Congresso ad autorizzare un intervento militare contro il governo di Damasco. A settembre infatti si era arrivati ad un passo dai bombardamenti ma poi la proposta russa sulla consegna alla comunità internazionale dell’arsenale chimico di Assad aveva fermato Obama e lasciato spazio alla diplomazia

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Siria-MIT-smentisce-Obama-Ghouta-attacco-chimico-ribelli-db40d6ec-4e2e-4323-bb06-7b4fd2406cc2.html

PAOLO RUMIZ SULLE FOSSE COMUNI LIBICHE E SUL MASSACRO RUMENO

Negli stessi giorni, un «filmato del 22 febbraio» di One World mostra le «fosse comuni»: morti fatti dai governativi inumati su una spiaggia dopo i massacri ordinati da Gheddafi. Il 24 si dimostra che il video era stato girato nell’agosto 2010 nel cimitero Ashat ed era una normale operazione di rinnovamento del suolo e spostamento dei resti, abituale ogni 10-20 anni:

Paolo Rumiz: Anche in Libia la situazione per i media occidentali sembra difficile da interpretare. Un esempio che rischia di ricordare il finto massacro di Timisoara è il video circolato nei giorni scorsi dove si vedono degli uomini scavare delle fosse. I media hanno parlato in un primo momento di fosse comuni. Salvo avanzare qualche dubbio subito dopo

Sì, in Libia potrebbero aver agito come in Romania. E come avviene sempre durante le guerre, che ormai si combattono anche con l’uso dell’informazione. Ovviamente, non possiamo nemmeno escludere che chi ha girato quelle immagini lo abbia fatto in buona fede. Ma che non fossero delle fosse comuni mi sembrava chiaro sin dall’inizio. Dal video si capisce che non c’è un’unica fossa ma tante fosse, una cosa che assomiglia molto di più a un cimitero.

Però i media, almeno all’inizio, hanno parlato di fosse comuni in Libia

E’ l’indiscutibilità della morte che ti frega. Davanti a dei cadaveri uno non può fare a meno che prenderli per tali. Quando c’è una guerra, la confusione, la concitazione e la fretta giocano sempre a favore di chi vuole mettere in giro notizie false. Tutte queste cose chi manipola l’informazione le sa. Durante le guerre, i servizi segreti o chi vuole condizionare l’opinione pubblica usa i cadaveri per raccontare cose non vere. E’ un trucco antico. Non scopriamo niente di nuovo.

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/27/paolo_rumiz_intervista_morti_libia_romania_1989_ceausescu.html

PIETRO FOLENA SULLE ARMI CHIMICHE DI SADDAM HUSSEIN

E’ chiaro oramai che le armi di distruzione di massa non sono tra queste: in due mesi ogni tentativo di ritrovamento è fallito miseramente. Il presidente Bush ha persino ipotizzato, oltrepassando la soglia del ridicolo, che Saddam abbia fatto distruggere le armi poco prima della guerra, come se sbarazzarsi di testate chimiche e nucleari fosse un lavoro di pochi giorni. Ancora più gravi sono le rivelazioni sulle “prove” prodotte (nel senso proprio di “fabbricate”) da Bush e Blair per giustificare la guerra. Già sapevamo del dossier rivelatosi una tesi di laurea di uno studente di origini irakene risalente a 10 anni fa. Già sapevamo dell’inattendibilità del Rapporto Powell al Consiglio di sicurezza che suscitò le perplessità di Blix e di El-Baradei e l’ilarità di tutti i media indipendenti del mondo. Oggi sappiamo anche che il governo britannico ha letteralmente costretto i servizi segreti a fornire prove false e a ingigantire fatti che altrimenti sarebbero passati inosservati. Sappiamo che la Cia aveva dimostrato l’inesistenza di prove concrete contro il regime di Saddam. Bush e Blair hanno mentito. Hanno detto grossolane e incredibili bugie ai loro parlamenti, all’opinione pubblica dei loro paesi e del mondo intero, ai governi alleati. Hanno ostacolato e ancora ostacolano il lavoro degli ispettori dell’ONU che, come ci ha raccontato El-Baradei in una conferenza organizzata dalla Fondazione Di Vittorio, non possono ancora riprendere appieno il loro lavoro a causa dell’ostilità delle forze occupanti. Hanno cercato di gettare fango su un onesto funzionario qual è Hans Blix….Berlusconi, Aznar e gli altri capi di governo della coalizione dei volenterosi sono anch’essi complici di questa colossale menzogna.

Pietro Folena, l’Unità

http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/90000/89589.xml?key=Pietro+Folena&first=41&orderby=1&f=fir

RW JOHNSON (OXFORD) SULL’ABBATTIMENTO DI UN AEREO COREANO PER MANO DEI SOVIETICI (1983)

RW Johnson era una delle poche persone su entrambe le sponde dell’Atlantico a resistere [alle pressioni a conformarsi alla versione ufficiale sull’abbattimento del volo KAL 007]. I suoi articoli sul Guardian sollecitarono un messaggio da un parlamentare Tory (generosamente lasciato anonimo in questo libro) al capo del Magdalen College di Oxford suggerendo che il signor Johnson era ‘inadatto’ al suo incarico. Johnson difese la sua visione scettica, tuttavia e la arricchì con una ricerca meticolosa. Il risultato non è solo una storia terribile – molto più terrificante di qualsiasi opera di narrativa potrebbe mai essere – ma una denuncia politica di primissimo ordine….Il velivolo era stato dotato delle più sofisticate tecnologie computerizzate di assistenza alla navigazione. Il percorso da Anchorage a Seoul passava così vicino alla Russia che era costellata di punti di segnalazione per la guida alla navigazione, tutti ugualmente ben attrezzati. Se l’apparecchiatura funziona, un aereo di linea non può deviare fuori rotta. Se non funziona, i meccanismi di allarme sull’apparecchio e a terra si incaricano di avvisare il pilota in pochi secondi. Eppure, quasi dal momento in cui lasciò Anchorage, il KAL 007 deviò verso nord allontanandosi dal suo percorso corretto. Era 365 miglia fuori rotta quando fu abbattuto: nessuno altro aereo si era mai allontanato così tanto dalla rotta programmata nella storia dell’aviazione civile. Prima di partire da Anchorage, il capitano del velivolo aveva segnato un percorso molto simile a quella che poi seguì. Aveva caricato carburante in eccesso senza registrarlo. In qualche modo, quando i caccia russi sciamavano attorno a lui sparando proiettili traccianti, cercava di schivarli con cambiamenti di rotta e altitudine, regolarmente notificati al controllo a terra.

London Review of Books

http://www.lrb.co.uk/v08/n13/paul-foot/the-scandal-that-never-was

Il pilota dello 007, considerato il migliore della compagnia (un vero e proprio “robot umano”:

– mentì sulla quantità di carburante che caricava;

– abbandonò ad Anchorage un carico pagato che era tenuto a trasportare;

– aveva pianificato su delle note il percorso che poi avrebbe seguito (365 miglia fuori rotta: che non sono bruscolini);

– fece 3 manovre che non potevano essere compiute inconsciamente;

– riportò falsamente la sua posizione ad ogni waypoint in cui poteva correggere la rotta;

– modificò la velocità ben al di fuori dei parametri previsti;

– usò misteriosamente il codice transponder sbagliato;

– non poteva non sapere che era su territorio sovietico per via delle mappature meteo che aveva a disposizione;

– non si è curato di rispondere alle comunicazioni e poi agli avvertimenti radio sovietici, o ai traccianti di avvertimento che sono stati sparati proprio di fronte a lui;

– quando un caccia sovietico lo ha affrontato, ha falsamente informato il suo controllo a terra che stava effettuando una salita, mentre in realtà stava scendendo rapidamente;

– nei 56 secondi in cui rimase in onda dopo che l’aereo era stato colpito da un missile si astenne dal lanciare l’obbligatorio segnale di richiesta di soccorso.

http://www.lrb.co.uk/v08/n13/paul-foot/the-scandal-that-never-was

L’OPERAZIONE NORTHWOODS

L’operazione Northwoods (Operation Northwoods)[1] fu un piano concepito nel 1962 da alti dirigenti del Ministero della Difesa statunitense, (firmato dal generale Lyman Lemnitzer, capo degli stati maggiori riuniti e futuro responsabile di GLADIO) allo scopo di indurre l’opinione pubblica statunitense a sostenere un eventuale attacco militare contro il regime cubano di Fidel Castro[2]. Il piano, che non fu mai messo in atto, prevedeva l’esecuzione di una serie di azioni organizzate da entità governative USA operanti sotto le mentite spoglie di nazionalisti cubani; il piano prevedeva anche attacchi terroristici contro obiettivi all’interno del territorio nazionale degli Stati Uniti.

http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Northwoods

http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/

esiste un establishment più russofobo di quello britannico?

esiste un establishment più russofobo di quello britannico?

LA SCIAGURA DELL’AEREO MALESE IN UCRAINA

Mi rifiuto di prendere in considerazione i vari tuit/tweet, dell’una e dell’altra parte, perché non ritengo credibile lo scenario in cui gente che si trova sotto attacco o che potrebbe essere un bersaglio, userebbe twitter per comunicare al mondo i suoi stati d’animo, imprese, congetture. Un tweet non è una prova.

Non è chiaro perché, in un conflitto contro ribelli privi di aviazione, l’esercito regolare ucraino abbia deciso di collocare dei sofisticati sistemi antiaerei in un’area in cui potevano essere catturati.

Finora i separatisti non avevano mai usato un sistema di lancio di missili terra-aria Buk in dotazione all’esercito ucraino (e russo) per abbattere gli aerei lealisti (volano a quote molto più basse), ma esclusivamente i MANPAD (un sistema missilistico antiaereo a corto raggio trasportabile a spalla, con una gittata di 4 km)

http://www.newscientist.com/article/dn25917-what-was-the-malaysian-jet-doing-over-a-war-zone.html?utm_source=NSNS&utm_medium=SOC&utm_campaign=facebookgoogletwitter&cmpid=SOC|NSNS|2012-GLOBAL-facebookgoogletwitter#.U8orEkDNwnE

Il sistema Buk è in grado di identificare un aereo civile (radar > transponder sull’aereo: l’eventuale comunicazione dovrebbe essere stata registrata nella scatola nera) perciò è da escludere un incidente (un solo tiro, con 60% di probabilità di colpire un bersaglio mobile se si è perfettamente addestrati al suo uso: come si può parlare di miliziani ubriachi che non si rendono conto di quel che fanno, come nella “versione ufficiale”?).
Se quella è stata l’arma impiegata (il tempo dirà se hanno ragione coloro i quali sospettano che la pista del Buk sia fuorviante e che si sia trattato di un missile aria-aria o di una bomba programmata per attivarsi al cambio di quota imposto da terra al momento dell’ingresso nello spazio aereo ucraino), chi ha sparato sapeva cosa stava facendo e sapeva che a quell’altezza volavano solo aerei civili.

Non esiste alcuna spiegazione razionale del perché i separatisti pro-russi e gli specialisti russi che li avrebbero dovuto assistere, avrebbero deliberatamente effettuato un attacco del genere, che non avrebbe potuto fornir loro alcun beneficio tangibile e, al contrario, poteva solo produrre una massiccia e forse fatale reazione internazionale contro la loro causa.

Perché un aereo che, in genere, vista la sua destinazione, passerebbe sopra il mare di Azov, si è ritrovato 2-300 miglia fuori rotta, in un’area ad alto rischio e ad un’altezza di 33mila piedi, ossia al limite della zona rischio? La Malaysia Airlines contesta ai controllori dello spazio aereo ucraino di aver chiesto al loro pilota di abbassare la quota da 35mila piedi a 33mila piedi

http://www.themalaymailonline.com/malaysia/article/ukraine-traffic-controllers-instructed-mh17-to-fly-lower-mas-says

ma non sapremo mai cosa si sono detti i controllori di volo e l’equipaggio, dato che i servizi di sicurezza ucraini hanno confiscato le registrazioni della suddetta conversazione

http://www.bbc.com/news/world-us-canada-28360784

Chi ha fatto circolare le supposte prove del coinvolgimento russo, una comunicazione tra separatisti e russi in cui si afferma di aver abbattuto l’aereo sbagliato, un video che, in realtà, è stato creato alle 19 e 10 del giorno prima, il 16 luglio 2014? Chi sapeva con largo anticipo che il 17 ci sarebbe stato un incidente aereo addebitato alle ingerenze russe?

http://rghost.net/private/56950510/78d787acfabcaf840cfa213e7221a060

http://www.mmnews.de/index.php/etc/19144-mh17-angebliche-youtube

http://www.zerohedge.com/news/2014-07-17/ukraine-releases-youtube-clip-proving-rebels-shot-down-malaysian-flight-mh-17

LA REAZIONE RUSSA

È abbastanza sorprendente, se si presume che siano in qualche modo responsabili. Non hanno nulla da obiettare all’acquisizione e analisi da parte di Kiev delle scatole nere

http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_18/Mosca-non-portera-via-le-scatole-nere-del-Boeing-0147/

È possibile che reputino di avere già sufficiente materiale per screditare qualunque tentativo di false flag?

Un aspetto estremamente gustoso della situazione è che se si dimostrasse che la colpa è dei ribelli filorussi e l’Occidente riuscisse a convincere la “comunità internazionale” che Putin è responsabile per i crimini dei ribelli ucraini ai quali garantisce il suo supporto (peraltro non certo assoluto, come si è già visto in varie occasioni, inclusi i referendum), automaticamente Bush, Blair, Cameron, Sarkozy, Merkel, ecc. sarebbero da considerare responsabili per i crimini commessi dai loro soldati (torture, eccidi di civili con o senza droni) e dalle varie formazioni di insorti che godono del loro sostegno (es. la pulizia etnica dei libici di colore a Tawergha, realizzata grazie alla copertura aerea della NATO, le decine di violazioni di risoluzioni ONU e l’uso del fosforo bianco da parte di Israele; Guantanamo, Abu Ghraib, ecc.)

nazismo

VOCI FUORI DAL CORO

Su vari forum si è fatta avanti una lettura dell’evento che si distingue da quelle dell’una e dell’altra fazione. La ripropongo in sintesi; ciascuno ne faccia ciò che vuole.

Chi ne tra vantaggio? Qual è il vero obiettivo di questo attacco? Al di là della funzione propagandistica, non sembra essere un evento cataclismico e certamente non servirà a scatenare una guerra internazionale. L’opinione pubblica internazionale darà in gran parte la colpa ai separatisti per un incidente disastroso e continuerà a chiedersi chi abbia permesso a dei voli civili di transitare in un’area di guerra. I leader europei non sono intenzionati a cambiare la propria posizione di dialogo diplomatico con Mosca. Obama ha escluso che l’Ucraina possa diventare un campo di battaglia per soldati americani.

Non è abbastanza, ci dev’essere dell’altro. Queste voci fuori dal coro suggeriscono che si tratti di una distrazione che svia l’attenzione da ciò che sta accadendo sul campo, in Ucraina, ma anche nel mondo. Mentre tutti si concentrano su questo evento, perdono di vista sviluppi più importanti. La stessa guerra civile ucraina potrebbe avere questo fine, in un contesto più ampio.

Ipotizziamo che questa interpretazione sia corretta.

Che cosa ci sfugge? L’intervento terrestre israeliano avvenuto in pratica sincronicamente rispetto all’incidente in Ucraina?

Segnalo l’ipotesi delineata dal giornalista giapponese Yoichi Shimatsu, che già aveva individuato una pista israeliana grazie ad un’inchiesta sui retroscena di un precedente incidente aereo collegato all’aeroporto di Amsterdam, dove la sicurezza è gestita da una ditta israeliana (ICTS) fondata da un ex ufficiale dello Shin Bet.

Forse proprio la coincidenza dei tempi è un segnale che esiste un qualche tipo di coordinamento?

Non ci resta che attendere e osservare.

http://www.futurables.com/2014/07/21/israele-un-monito-per-lumanita/

Tributo a quegli Israeliani che hanno fatto di tutto per salvare il proprio paese

Non mi fido del primo ministro o del ministro della difesa. Non credo in una leadership che prende decisioni basate su sentimenti messianici. Credetemi, li ho osservati da vicino … Non sono persone alle quali, a livello personale, affiderei la guida di Israele in un evento di questa portata. Stanno fuorviando l’opinione pubblica sulla questione iraniana. Raccontano alla gente che se Israele agisce, l’Iran non avrà una bomba nucleare. Questo è falso. In realtà, molti esperti dicono che un attacco israeliano accelererebbe la corsa iraniana alla produzione di una bomba atomica

Yuval Diskin, già direttore dello Shin Bet, i servizi di sicurezza interna, 28 aprile 2012

http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/28/israeli-spy-chief-warns-netanyahu-barak

Un’idea folle, la cosa più stupida che abbia mai sentito.

Meir Dagan, ex capo del Mossad, in merito all’ipotesi di un attacco all’Iran, 8 maggio 2011

http://italian.irib.ir/notizie/dossier-nucleare/item/91962-israele-ex-capo-mossad-attaccare-iran-e-una-follia

L’Iran non rappresenta una minaccia per l’esistenza di Israele.

Ephraim Halevy, predecessore di Dagan, 4 novembre 2011

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4143909,00.html

Un Iran dotato di bombe nucleari non costituisce necessariamente una minaccia esistenziale per Israele…L’espressione “minaccia per la nostra esistenza” è usata a sproposito.

Tamir Pardo, successore di Dagan, 29 dicembre 2011

http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/151221#.TwLiKXpE_Gg

Questi non sono giusti, non sono persone di buona volontà. I servizi segreti israeliani si sono macchiati di crimini contro l’umanità e non si sono mai opposti alla pulizia etnica dei Palestinesi.

Questo post serve solo ad esortare tutte le persone che sono nella posizione di fare la differenza, a prescindere dal loro passato, ad agire nell’interesse del proprio Paese, se proprio non riescono a farlo per compassione nei confronti dei propri connazionali e degli altri esseri umani. Vale per Israele, come vale per l’Italia. 

Per alcuni di loro ciò potrebbe significare il riscatto, una redenzione finale (cf. Gesù il Cristo e il ladrone e la parabola dei lavoratori della vigna).

Terrorismo iraniano o disperata ricerca di un casus belli contro l’Iran?

a cura di Stefano Fait

La moglie di un diplomatico israeliano ferita in un attentato all’interno della sua auto, con la stessa tecnica impiegata per uccidere gli scienziati iraniani

http://www.jpost.com/Defense/Article.aspx?id=257671

continua a guidare fino ad un ospedale

[notare che l’immagine del Jerusalem Post mostra un’auto che ha preso fuoco – come poteva averla guidata fino all’ospedale?]

dove due medici israeliani, che per pura coincidenza si trovavano a Nuova Delhi in quel momento, su richiesta del Ministero degli Esteri di Israele, la prendono sotto la loro custodia per rispedirla in Israele, prima che i media indiani documentino l’accaduto:

http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?id=257658

La donna ha una grave ferita al fegato ma preferiscono operarla in Israele piuttosto che in India (da quando in qua si attende prima di operare un fegato?).
Altra coincidenza vuole che Iran ed India avessero recentemente raggiunto un accordo decisivo che taglia fuori il dollaro americano dalle loro transazioni petrolifere e che entrerà in vigore nel giro di un paio di mesi, ignorando l’embargo occidentale all’Iran:

http://timesofindia.indiatimes.com/business/india-business/Oil-imports-India-Iran-work-out-rupee-trade-mechanism/articleshow/11873283.cms

Qui spiego le implicazioni di questo e di altri accordi analoghi che stanno mettendo a repentaglio l’egemonia globale degli Stati Uniti:

http://fanuessays.blogspot.com/2012/01/la-caduta-dellimpero-anglo-americano.html

La Reuters ricostruisce il conveniente scenario in cui gli investitori indiani ripudiano questo accordo a causa del coinvolgimento iraniano in un attacco terroristico ad Israele:

http://af.reuters.com/article/worldNews/idAFTRE81D0A820120214

Fonti ufficiali indiane che vogliono mantenere l’anonimato puntano il dito contro Israele per via di una interessante coincidenza:

http://www.deccanherald.com/content/227009/attack-similar-pune-blast-2010.html

Oltre all’attacco in India ci sono stati altri due attacchi, uno in Georgia (fallito) ed uno in Thailandia:

http://www.eilmensile.it/2012/02/13/israele-netanyahu-accusa-liran-per-gli-attacchi-in-india-e-georgia/

Il tentato attacco in Georgia è stato sventato dal pronto intervento della polizia georgiana

Chi l’ha avvertita in tempo? Chi ha posizionato una granata in modo tale che l’autista si è accorto di rumori sospetti sotto la sua auto?

http://en.trend.az/regions/scaucasus/georgia/1991575.html
http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?id=257633

La Georgia è governata da uno dei politici più idioti del globo, Saakashvili, che credeva di poter non solo tener testa da solo alla Russia ma anche riprendersi delle regioni georgiane occupate dai Russi in precedenza. In poche ore la sua capitale è stata occupata, nonostante il supporto militare, logistico e di intelligence israeliano:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4908

Obama (quello del premio Nobel per la pace) pare intenzionato ad usare la Georgia per un eventuale attacco all’Iran:

http://www.bluewin.ch/it/index.php/564,535537/Usa-Georgia__Saakashvili_da_Obama,_in_agenda_anche_Iran/it/news/estero/sda/

In Thailandia gli attentatori hanno lasciato dietro di sé un documento identificativo iraniano, giusto per non far insorgere incertezze:

http://uk.news.yahoo.com/blasts-bangkok-linked-iran-103402421.html
In precedenza un cittadino libanese-svedese era stato incastrato a Bangkok ed accusato di progettare un attentato anti-israeliano:

http://www.bangkokpost.com/news/local/276029/terror-suspect-i-m-innocent

Accademici ed intellettuali thailandesi estremamente scettici fin dall’inizio:

http://www.bangkokpost.com/news/local/275600/pundits-castdoubts-over-bangkok-terror-claims

Ma anche se si trattasse di attentati iraniani, non vedo il problema: Israele uccide gli ingegneri e scienziati iraniani, l’Iran si vendica. È quel che si fa da sempre: le nazioni non sono individui con una coscienza, sono entità psicopatoidi che perseguono quasi unicamente il proprio utile, con maggiore o minor perniciosità a seconda di chi le governa. Il problema è semmai che l’Iran se la prenderebbe con figure estremamente marginali: perché produrre un danno d’immagine così grande per degli obiettivi così insignificanti?

Ricordo il caso del fallito attentato all’ambasciatore saudita negli Stati Uniti, imputato all’Iran. Juan Cole (Richard P. Mitchell Collegiate Professor of History at the University of Michigan) ha elencato le ragioni per cui “costui non può essere la risposta iraniana a 007“:

10. Arbabsiar era conosciuto a Chorpus Christi, in Texas, “per essere un ridicolo demente”;

9. Probabilmente a causa di un accoltellamento subito nel 1982, soffriva di un disturbo della memoria a breve termine;

8. Perdeva continuamente il suo telefono cellulare;

7. Non trovava mai le chiavi;

6. Dimenticava continuamente il borsello e i documenti nei negozi;

5. Era “praticamente disorganizzato”, ha sottolineato un suo ex socio d’affari;

4. Nella sua attività di co-titolare di una rivendita di auto usate, perdeva sempre i documenti di proprietà dei veicoli;

3. Arbabsiar, ben lungi dall’essere un fondamentalista islamico sciita, pare sia stato un alcolista; il suo soprannome è “Jack” per la sua passione per il whisky Jack Daniels;

2. Arbabsiar non solo abitualmente beveva all’eccesso, ma si faceva di canne e andava a prostitute. Una volte disse ad alta voce in un ristorante che sarebbe tornato in Iran, dove avrebbe potuto avere una ragazza per soli 50 dollari. Era un uomo rozzo e fu anche sbattuto fuori da alcuni locali;

1. Tutte le sue imprese d’affari sono fallite, una dopo l’altra.

http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6940-come-inventare-un-casus-belli-con-un-agente-iraniano-casinista.html

Tempo addietro lo Shin Bet – agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele – aveva pronosticato/profetizzato con successo attacchi iraniani agli interessi israeliani in Turchia, Azerbaijan e Thailandia:

http://www.guardian.co.uk/world/2012/feb/03/iran-israeli-targets-retaliation-scientists

http://www.thejewishweek.com/news/new_york/soft_target_threat_gets_communitys_attention

Intanto gli Stati Uniti si preparano ad un attacco terroristico iraniano: “Ce lo aspettiamo e siamo pronti” ha dichiarato a ABC News un dirigente israeliano:
http://abcnews.go.com/Blotter/heightened-security-us-iran-threat/story?id=15592451

Yaakov Katz, lo specialista per la difesa e le questioni militari del Jerusalem Post, chiarisce:

Il 6 giugno 1982 Israele invase il Libano per la prima volta in risposta al tentato assassinio dell’ambasciatore israeliano nel Regno Unito, Shlomo Argov. Katz non ritiene che questi attentati costituiscano un casus belli. Aggiunge però che “se l’Iran e Hezbollah persistono e portano a termine un attacco più sanguinoso e devastante, allora il governo [israeliano] troverà difficile trattenersi…fonti della Difesa manifestano il timore che la crescente frustrazione di Hezbollah…potrebbe spingere questo gruppo ad un’escalation delle sue attività, fino a lanciare un attacco su più grande scala….Se Israele non risponderà sarà percepito come una tigre di carta”. 

http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?id=257628

Come si vede, Israele non intende colpire solo l’Iran, ma anche e soprattutto Hezbollah, ossia il Libano (e i Territori Occupati, naturalmente). Come ho spiegato altrove, la vistosa ed apparentemente autolesionistica pubblicità che si sta dando ai preparativi per questa guerra e ad ogni fase del programma atomico iraniano mi fa propendere per l’ipotesi che questo sia un trappolone ordito ai danni di Israele:

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/17/golia-u-s-raele-in-trappola-ma-chi-vuole-un-secondo-olocausto/#axzz1mLNsw14z

che ci lascerà le penne (assieme ai Palestinesi), a causa della sua hybris e di una classe dirigente fanatica e forse psicopatica:

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/27/auschwitz-in-israele-un-suicidio-collettivo/#axzz1mLNsw14z

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