Un clima anti-futurologico e anti-umano

“El Sol Eligió su Séquito” Juan Romero (1932-1996) [grazie a Mauro Monte]

“El Sol Eligió su Séquito”
Juan Romero (1932-1996)
[grazie a Mauro Monte]

Perché il cittadino medio fa fatica ad anticipare gli eventi futuri?
E’ presto detto:

Ad ogni nuova guerra umanitaria ci viene detto che “questa volta andrà diversamente e salveremo il paese senza distruggerlo”
Ogni nuova epidemia è quella fatale per il mondo (l’ultima volta, con Ebola, ci sono cascato in pienissimo anch’io)
Ogni nuova crisi europea è quella che ci scaraventerà direttamente in Mad Max
Ogni nuova frizione tra paesi è quella che scatenerà la terza guerra mondiale
Ogni nuova crisi bancaria è quella che spazzerà via i risparmi planetari
Ogni crollo della borsa cinese è il preludio al collasso della Cina
Ogni evento meteo anomalo annuncia la catastrofe climatica (calda o fredda) che ci attende
Ogni nuovo leader messianico è quello che ci salverà una volta per tutte
Ogni leader avversario è Hitler redivivo

….mi sembra di notare un pattern…e non è per nulla salutare per la psiche umana

Il calendario Maya e il calendario IPCC

a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles

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10154446_832289280118921_2438742813405521709_nDolomiti, turisti giapponesi, Pasqua 2014

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“Il 13 aprile (2014) è stato presentato a Berlino la terza parte del nuovo e quinto rapporto sul clima dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc). Scrivono i quotidiani “Dalla scienza arriva un messaggio chiaro”, infatti La Repubblica titola “Riscaldamento globale, l’Ipcc: Solo 17 anni di tempo per invertire la tendenza”, Il Messagero invece “Effetto serra, Ipcc: «Emissioni record, solo 16 anni per cambiare rotta”  ed il Corriere della Sera “Effetto serra, gli scienziati dell’ONU: Solo 15 anni per evitare il disastro”. Avete letto bene: 15, 16 o 17. Chi offre di più? Certo 16 è più bello perché fa conto paro con il 2030 che è l’obiettivo delle politiche Ue. È da escludere 17 e 6 mesi?

Per chi ha una cattiva memoria i titoli potrebbero metter paura, invece se li confrontate con quelli di solo pochi mesi fa lo stato d’animo cambia. Infatti settembre 2013, solo sette mesi fa, secondo i titoli degli stessi quotidiani, per l’IPCC rimanevano: “Dieci anni per salvare il pianeta. L’allarme degli scienziati dell’Onu“. Lo stesso titolo già utilizzato da La Repubblica nel 1989, 25 anni fa, infatti sul medesimo quotidiano si poteva sorprendentemente leggere: “Dieci anni per salvare la Terra“. Insomma per gli stessi esperti dovevamo già essere morti da 15 anni ed invece scopriamo che ce ne rimangono ancora 15 per guarire. Che direste ad un medico che vi da 6 mesi di vita e quando tornate a visita dopo un anno vi dice che avete altri 6 mesi? Ci credete o cambiate medico?”

[…]

I titoli 7 anni fa erano del seguente tipo:

Entro l’estate Polo senza ghiaccio“;

Ambiente, due anni per salvare il mondo”;

La Terra è troppo calda Scenari da film horror”;

Le cure per guarire la Terra «Ci sono solo 8 anni di tempo»”.

Secondo quanto era stato previsto già dovevamo essere con un piede dentro la fossa, quindi i titoli di questi giorni, che allungano ancora la possibilità di salvare il pianeta ai prossimi 15-17 anni, non dovrebbero allarmare più del necessario”.

[…]

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ricordati-che-devi-morire-di-caldo-ogni-sei-anni-8969.htm

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Prima tiriamo ad indovinare…non ridete, è proprio così che facciamo!…Poi calcoliamo le conseguenze dell’ipotesi, se fosse vera. Dopodiché mettiamo a confronto questi risultati con i dati osservati. Se non sono in accordo con gli esiti dell’esperimento, allora sono sbagliati. Questa è l’essenza del fare scienza. Non importa quanto sia bella la tua ipotesi, quanto sei sveglio, chi ha concepito l’ipotesi, quale sia il suo nome – se l’ipotesi non è in accordo con gli esperimenti, allora è sbagliata. E questo è quanto.

Richard Feynman, Nobel per la Fisica

Ne consegue che…
http://www.futurables.com/2014/04/16/del-temperamento-di-gaia-ovvero-come-ho-imparato-a-non-preoccuparmi-e-ad-amare-il-mutamento-climatico/

Ascesa e caduta del Grinch climatologico

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https://twitter.com/stefanofait

Gli aztechi sacrificavano migliaia di prigionieri di guerra per placare gli dèi. I sacerdoti ingiungevano loro di farlo, altrimenti un terribile disastro sarebbe occorso. Era in gioco la loro sopravvivenza e quella della civiltà azteca. Forse chi si oppose subì l’ostracismo o fu sacrificato.

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Fast Forward fino ai giorni nostri…

Il dogma della causa umana del riscaldamento globale servirà per farci accettare dispotismi “benevoli” e solo il rapido insorgere di un sensibile raffreddamento globale può salvare la democrazia (paradossalmente).
Studio della maggior organizzazione non governativa britannica per lo sviluppo sostenibile (finanziata da alcune tra le maggiori multinazionali del mondo, inclusa la Shell)

http://www.forumforthefuture.org/project/megacities-move/overview
2 scenari su 4 sono dichiaratamente autoritari e quelli non autoritari sono descritti come evidentemente peggiori

C’era dunque un duplice obiettivo per questa spettacolare truffa: arricchire gli speculatori con una bolla di derivati verdi e spianare la strada all’opzione “a mali estremi, estremi rimedi” (cf. impero azteco).

Il raffreddamento globale e la conseguente glaciazione manderanno in fumo tutti i loro ben congegnati piani. Ma li vedrete in azione comunque e potrete toccare con mano la loro completa mancanza di scrupoli e la loro tendenza a scambiare i loro desideri per la realtà.

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Ma prima di arrivare al tentato golpe globale

Gli allarmisti climatici (serristi) pretendono una soluzione rapida perché danno la colpa all’uomo e insistono che siamo vicini al punto di non ritorno: non importa quale sia il costo monetario o umano, la vogliono ora.
I realisti climatici sostengono invece che, nel lungo periodo, indipendentemente dalle conseguenze del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di sviluppare una vera e propria alternativa ai combustibili fossili, che sia pratica, sostenibile e consenta al resto del mondo di raggiungere il tenore di vita dell’Occidente (poi si vedrà il da farsi). Questa ricerca non può essere affrettata perché dev’essere una tecnologia affidabile.

Il problema attuale è che c’è una corsa all’oro verde e i produttori di petrolio si sono proiettati nel settore delle rinnovabili. In realtà una buona fetta degli investimenti è sprecata e sarebbe meglio spesa per progetti a lungo termine come la fusione o il torio, tanto per fare due esempi

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/03/21/torio-per-un-mondo-nuovo/

perché le rinnovabili, da sole, non possono coprire neanche lontanamente il fabbisogno (es. la Danimarca e la Germania devono ricorrere al petrolio della Norvegia quando il vento cala)

L’abbandono del nucleare da parte della Germania è stato un disastro (ma i tedeschi preferiscono prendersela coi Greci) e le sovvenzioni per l’energia verde non possono proseguire all’infinito ora che l’economia è stagnante

http://www.repubblica.it/economia/2013/03/20/news/la_politica_energetica_tedesca_un_flop_l_addio_al_nucleare_coster_mille_miliardi-54966558/

http://www.genitronsviluppo.com/2013/02/23/germania-nucleare/

e l’inverno rigido ha significato un massiccio utilizzo delle super-inquinanti centrali a carbone:

http://www.agenzianova.com/a/51756753019217.13509033/715190/2013-04-22/speciale-energia-germania-aumentata-produzione-energia-elettrica-da-centrali-a-carbone

Possiamo dire che è stata una decisione idiota? Sì. D’altronde il governo tedesco non sembra riuscire a prendere una decisione buona neanche per sbaglio, da quando c’è la destra al governo.

Il fatto è che l’economia verde è un gigantesco business

http://www.linkiesta.it/blogs/che-tempio-fa/il-verde-che-invoglia-green-economy-e-grandi-affari

anche per le solite banche d’affari

http://green.blogs.nytimes.com/2008/11/12/goldman-sachs-buys-into-carbon-offsets/

una gigantesca truffa da migliaia di miliardi di dollari in derivati “verdi”, per chi ha la pazienza di approfondire

http://english.pravda.ru/opinion/columnists/20-12-2012/123254-green_economy_fraud-0/

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Il blogger serrista del Guardian è Dana Nuccitelli che, lombrosianamente parlando, non pare essere un fulmine di guerra

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Nuccitelli lavora per

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Ecco com’è nata questa truffa che rischia di ritardare lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia sostenibile con conseguenze che, in caso di raffreddamento globale, o addirittura glaciazione, sarebbero mostruose, dato che la gente di solito muore per il freddo, non per il caldo: es. inverno del 2012

Cronologicamente:
1. Anni Novanta: la temperatura globale è in aumento e non sappiamo perché. Né peraltro si sapeva spiegare il minimo di Maunder, il periodo caldo medievale e quello romano, o perché, tra il 1900 e il 1940, la temperatura era cresciuta anche se la produzione di Co2 era di molto inferiore a quel tempo; oppure perché nel dopoguerra, in pieno boom, le temperature scendevano e il consenso scientifico e mediatico era che si andava verso una glaciazione

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/06/1000-anni-fa-il-pianeta-si-riscaldo-senza-che-lumanita-emettesse-co2/

2. Alcuni “esperti” (i Grinch) si inventano di sana pianta un’ipotesi plausibile, impossibile da dimostrare o confutare se non nel lungo periodo, ma molto conveniente

http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/10-miti-da-sfatare-sul-riscaldamento.html

3. Al Gore è uno dei lobbisti-chiave ma c’è anche la buona vecchia famiglia Rotschild, gli immancabili Rockefeller e tutti i petrolieri del mondo;

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4. Non ci si astiene dal “massaggiare” i dati quando non tornano – almeno 2 volte: qui alcuni estratti della seconda ondata di “wikileaks” climatologiche;

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5. Si orchestra un panico mediatico globale e si accusano di negazionismo e di corruzione tutti i dissidenti: climatologi, geologi, fisici, ingegneri, meteorologi che non negano il riscaldamento globale, ma dubitano che sia interamente causato dalle attività umane, reputandolo in gran parte ciclico:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/06/esperti-di-climatologia-che-contestano-la-versione-ufficiale-del-riscaldamento-globale/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/13/nasa-contro-nasa-la-fronda-contro-i-dogmi-climatologici-si-estende/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/05/piu-sei-istruito-piu-sarai-scettico-in-merito-alla-versione-ufficiale-del-cambiamento-climatico/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/08/lo-confesso-sono-un-negazionista/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/05/ce-chi-mici-paragona-agli-schiavisti-ed-ai-segregazionisti/

6. Prodotta la crisi, si offre ai governi la soluzione, un prodotto vendibile e redditizio sul quale possono lucrare anche i mercati (carbon credit e rinnovabili) e che permette alle banche di gonfiare una altra bolla speculativa proprio in tempi di vacche magre (la crisi del 2008 era quasi scoppiata nel 2001 ma poi ci furono l’11 settembre, un mucchio di documenti dissolti e due guerre);

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7. Non importa se dopo qualche anno, nonostante il circo mediatico e la pressione coercitiva/finanziaria sui ricercatori, la verità verrà inevitabilmente a galla: le leggi sono state approvate, la nave è salpata e i soldi che dovevano promuovere la ricerca tecnologica sono stati sprecati nell’assurda e futile pretesa di contenere le emissioni di anidride carbonica: “Ipotesi di future Carbon Tax, impiego di immani risorse finanziarie in politiche di mitigazione e di revisione dei sistemi di approvvigionamento energetico, aspetti puramente politici, la fanno da padrone in quello che invece dovrebbe essere un puro e semplice scambio di opinioni scientifiche. Del resto, l’organismo per eccellenza cui è delegato il compito di riassumere le posizioni che dovrebbero definire i confini dello stato dell’arte della conoscenza scientifica, l’IPCC, è a tutti gli effetti un organismo politico”

http://www.climatemonitor.it/?p=29170#more-29170

8. Poi, improvvisamente, la temperatura smette di salire e, “sorprendentemente”, comincia lievemente a scendere

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https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/26/winter-is-coming-giugno-2013/

9. Se questa tendenza continuerà – e non c’è ragione di dubitarlo, dato che la NASA ha confermato che il sole procede verso una fase di scarsissima attività e questo significa raffreddamento globale

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/09/il-sole-al-minimo-raffreddo-leuropa-2-800-anni-fa-le-prove-nei-sedimenti-dei-laghi/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/02/25/siamo-fatti-come-nuvole-che-nel-cielo-si-confondono-e-iniziano-a-perder-quota-in-tutto-il-mondo/

o glaciazione

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/19/le-glaciazioni-cambiano-il-mondo-in-pochi-mesi-non-anni-o-secoli/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/03/31/il-rapporto-del-pentagono-lumanita-e-in-grado-di-gestire-una-glaciazione/

– i politici, i giornalisti, gli “scienziati” e i blogger che hanno alimentato questa pagliacciata truffaldina saranno responsabili, direttamente o indirettamente di CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ

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10. Qualcuno si sta smarcando appena in tempo

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/07/03/james-lovelock-pugnala-alla-schiena-al-gore-si-scusa-con-tutti-e-si-schiera-con-gli-scettici/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/26/winter-is-coming-giugno-2013/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/02/cosa-motiva-i-fanatici-del-cambiamento-climatico-globale-causato-dalluomo/

11. La gente esposta a documentari scettici cambia idea mentre lo stesso non succede quando le si mostra un documentario serrista (magari perché gli scettici hanno dei buoni argomenti?)
http://www.psychologytoday.com/blog/the-inertia-trap/201306/are-we-losing-the-war-climate-change-cinema

SULLA CO2

L’anidride carbonica è buona: “L’anidride carbonica è molto importante per le piante, sia terrestri che acquatiche, che la utilizzano per la crescita, estraendo il carbonio inorganico e trasformandolo in organico”.

È un fatto assodato che le temperature e i livelli di anidride carbonica sono sempre variati sincronicamente, ANCHE NELL’ERA PRE-INDUSTRIALE

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Questo dato di fatto dovrebbe porre fine al dibattito, in un mondo in cui la scienza e i media non fossero governata dalle lobby.

Visto che così non è:

Il riscaldamento degli oceani ha liberato la gran parte dell’anidride carbonica: “L’anidride carbonica si scioglie nell’acqua marina, con una solubilità inversamente proporzionale alla temperatura dell’acqua: minore è la temperatura, maggiore è la solubilità. Per questo motivo le regioni polari sono molto efficienti nell’assorbimento di CO2: quando l’acqua raggiunge l’equatore si riscalda, rilasciando l’anidride carbonica nuovamente nell’atmosfera (processo detto “outgassing”)”.

http://www.eur-oceans.info/medias/documents/booklet-EUR-OCEANS_cambiamenti_climatici.pdf

possibile causa del riscaldamento oceanico:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/28/vulcani-sottomarini-e-riscaldamento-globale/

http://news.discovery.com/earth/weather-extreme-events/volcanoes-sandwich-islands-110713.htm

http://www.livescience.com/25521-weird-volcano-found-baja.html

http://www.krbd.org/2013/05/14/geologist-discovers-underwater-volcano-near-misty/

http://www.weather.com/news/science/environment/tonga-underwater-volcano-20130326

http://www.guardian.co.uk/world/2009/mar/21/tonga-volcano-island-nuku-alofa

http://www.independent.co.uk/environment/climate-change/video-underwater-volcano-erupts-6260732.html

le emissioni umane costituiscono una percentuale non insignificante, ma neppure decisiva del totale

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I media globali e il terrorismo climatico 1895-2013

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Maggio 1978: Leonard Nimoy (Spock) avverte che molti climatologi ritengono che il mondo si stia avviando verso una glaciazione.

Uno dei climatologi consultati era Stephen Schneider, poi divenuto consulente di Al Gore. Gli domandarono cosa si poteva fare per scongiurare la glaciazione e lui rispose che sarebbe stato sconsiderato usare l’energia atomica per rendere meno compatte le calotte polari: “Possiamo fare queste cose? Sì. Ma faranno migliorare le cose? Non ne sono sicuro. Non possiamo prevedere con certezza cosa sta succedendo al nostro futuro climatico. Come possiamo intervenire se siamo così ignoranti? Si potrebbero sciogliere le calotte polari e cosa succederebbe alle città costiere? La cura potrebbe essere peggiore del male. Sarebbe meglio o peggio del rischio di un’era glaciale?”

Col passare degli anni pare abbia perso questo suo equilibrio e rigore, per diventare un iper-interventista, allo scopo inverso (bloccare il riscaldamento globale).

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Feb. 24, 1895, “Geologists Think the World May Be Frozen Up Again.” –
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1895-1932: glaciazione in arrivo
1929-1969: riscaldamento globale
1954-1977: glaciazione in arrivo
1981-2013: riscaldamento globale
http://www.mrc.org/node/30586
150 anni di sensazionalismo sul riscaldamento globale e raffreddamento globale al New York Times (dal 5 gennaio 1855) http://newsbusters.org/node/11640
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DAGLI ARCHIVI DELLA STAMPA
Grazie a Maurizio Morabito
22 giugno 1976 (n.145, p.14): “Entro cento anni avremo una era glaciale”
19 ottobre 1976 (n.229, p.21): “Fra pochi anni inverni freddissimi – In Siberia spariranno i cereali?”
14 febbraio 1977 (n.29, p.3): “E’ giunta l’era glaciale”
3 gennaio 1978 (n.1, p.3): “Si torna all’era glaciale?”
14 aprile 1978 – (n.85, p.15): “Aiuto, arriva l’era glaciale”
27 aprile 1978 (n.95, p.9): “Siamo alla soglia dell’era glaciale?”
4 gennaio 1979 (n.3, p.4): “Sta per cominciare un’era glaciale – secondo meteorologi giapponesi”
19 febbraio 1979 (n.48, p.3): “Cambia il nostro clima – Il mondo va verso una nuova era glaciale?”
21 aprile 1982 (n.25, p. 3): “Questo freddo di aprile farà scendere i ghiacciai?”
30 gennaio 1985 (n.155, p. 2): “Dietro l’angolo c’è un’era glaciale?”

40 anni fa i media diffondevano l’idea che, per colpa dell’inquinamento, stavamo per entrare in una glaciazione. La soluzione, ieri come oggi, era una sola: DECRESCITA+TECNOCRAZIA.

L’ammonimento del solito Paul Ehrlich: la sovrappopolazione ci spedirà dritti in un’era glaciale (1971): bisogna decrescere!

1970 – Colder Winters Held Dawn of New Ice Age – Scientists See Ice Age In the Future (The Washington Post, January 11, 1970)
1970 – Is Mankind Manufacturing a New Ice Age for Itself? (L.A. Times, January 15, 1970)
1970 – New Ice Age May Descend On Man (Sumter Daily Item, January 26, 1970)
1970 – Pollution Prospect A Chilling One (Owosso Argus-Press, January 26, 1970)
1970 – Pollution’s 2-way ‘Freeze’ On Society (Middlesboro Daily News, January 28, 1970)
1970 – Cold Facts About Pollution (The Southeast Missourian, January 29, 1970)
1970 – Pollution Could Cause Ice Age, Agency Reports (St. Petersburg Times, March 4, 1970)
1970 – Pollution Called Ice Age Threat (St. Petersburg Times, June 26, 1970)
1970 – Dirt Will .Bring New Ice Age (The Sydney Morning Herald, October 19, 1970)
1971 – Ice Age Refugee Dies Underground (The Montreal Gazette, Febuary 17, 1971)
1971 – U.S. Scientist Sees New Ice Age Coming (The Washington Post, July 9, 1971)
1971 – Ice Age Around the Corner (Chicago Tribune, July 10, 1971)
1971 – New Ice Age Coming – It’s Already Getting Colder (L.A. Times, October 24, 1971)
1971 – Another Ice Age? Pollution Blocking Sunlight (The Day, November 1, 1971)
1971 – Air Pollution Could Bring An Ice Age (Harlan Daily Enterprise, November 4, 1971)
1972 – Air pollution may cause ice age (Free-Lance Star, February 3, 1972)
1972 – Scientist Says New ice Age Coming (The Ledger, February 13, 1972)
1972 – Scientist predicts new ice age (Free-Lance Star, September 11, 1972)
1972 – British expert on Climate Change says Says New Ice Age Creeping Over Northern Hemisphere (Lewiston Evening Journal, September 11, 1972)
1972 – Climate Seen Cooling For Return Of Ice Age (Portsmouth Times, September 11, 1972)
1972 – New Ice Age Slipping Over North (Press-Courier, September 11, 1972)
1972 – Ice Age Begins A New Assault In North (The Age, September 12, 1972)
1972 – Weather To Get Colder (Montreal Gazette, September 12, 1972)
1972 – British climate expert predicts new Ice Age (The Christian Science Monitor, September 23, 1972)
1972 – Scientist Sees Chilling Signs of New Ice Age (L.A. Times, September 24, 1972)
1972 – Science: Another Ice Age? (Time Magazine, November 13, 1972)
1973 – The Ice Age Cometh (The Saturday Review, March 24, 1973)
1973 – Weather-watchers think another ice age may be on the way (The Christian Science Monitor, December 11, 1973)

1974 – New evidence indicates ice age here (Eugene Register-Guard, May 29, 1974)
1974 – Another Ice Age? (Time Magazine, June 24, 1974)
1974 – 2 Scientists Think ‘Little’ Ice Age Near (The Hartford Courant, August 11, 1974)
1974 – Ice Age, worse food crisis seen (The Chicago Tribune, October 30, 1974)
1974 – Believes Pollution Could Bring On Ice Age (Ludington Daily News, December 4, 1974)
1974 – Pollution Could Spur Ice Age, Nasa Says (Beaver Country Times, December 4, 1974)
1974 – Air Pollution May Trigger Ice Age, Scientists Feel (The Telegraph, December 5, 1974)
1974 – More Air Pollution Could Trigger Ice Age Disaster (Daily Sentinel – December 5, 1974)
1974 – Scientists Fear Smog Could Cause Ice Age (Milwaukee Journal, December 5, 1974)
1975 – Climate Changes Called Ominous (The New York Times, January 19, 1975)
1975 – Climate Change: Chilling Possibilities (Science News, March 1, 1975)
1975 – B-r-r-r-r: New Ice Age on way soon? (The Chicago Tribune, March 2, 1975)
1975 – Cooling Trends Arouse Fear That New Ice Age Coming (Eugene Register-Guard, March 2, 1975)
1975 – Is Another Ice Age Due? Arctic Ice Expands In Last Decade (Youngstown Vindicator – March 2, 1975)
1975 – Is Earth Headed For Another Ice Age? (Reading Eagle, March 2, 1975)
1975 – New Ice Age Dawning? Significant Shift In Climate Seen (Times Daily, March 2, 1975)
1975 – There’s Troublesome Weather Ahead (Tri City Herald, March 2, 1975)
1975 – Is Earth Doomed To Live Through Another Ice Age? (The Robesonian, March 3, 1975)
1975 – The Ice Age cometh: the system that controls our climate (The Chicago Tribune, April 13, 1975)
1975 – The Cooling World (Newsweek, April 28, 1975)
1975 – Scientists Ask Why World Climate Is Changing; Major Cooling May Be Ahead (PDF) (The New York Times, May 21, 1975)
1975 – In the Grip of a New Ice Age? (International Wildlife, July-August, 1975)
1975 – Oil Spill Could Cause New Ice Age (Milwaukee Journal, December 11, 1975)
1976 – The Cooling: Has the Next Ice Age Already Begun? [Book] (Lowell Ponte, 1976)
1977 – Blizzard – What Happens if it Doesn’t Stop? [Book] (George Stone, 1977)
1977 – The Weather Conspiracy: The Coming of the New Ice Age [Book] (The Impact Team, 1977)
1976 – Worrisome CIA Report; Even U.S. Farms May be Hit by Cooling Trend (U.S. News & World Report, May 31, 1976)
1977 – The Big Freeze (Time Magazine, January 31, 1977)
1977 – We Will Freeze in the Dark (Capital Cities Communications Documentary, Host: Nancy Dickerson, April 12, 1977)
1978 – The New Ice Age [Book] (Henry Gilfond, 1978)
1978 – Little Ice Age: Severe winters and cool summers ahead (Calgary Herald, January 10, 1978)
1978 – Winters Will Get Colder, ‘we’re Entering Little Ice Age’ (Ellensburg Daily Record, January 10, 1978)
1978 – Geologist Says Winters Getting Colder (Middlesboro Daily News, January 16, 1978)
1978 – It’s Going To Get Colder (Boca Raton News, January 17, 1978)
1978 – Believe new ice age is coming (The Bryan Times, March 31, 1978)
1978 – The Coming Ice Age (In Search Of TV Show, Season 2, Episode 23, Host: Leonard Nimoy, May 1978)
1978 – An Ice Age Is Coming Weather Expert Fears (Milwaukee Sentinel, November 17, 1978)
1979 – A Choice of Catastrophes – The Disasters That Threaten Our World [Book] (Isaac Asimov, 1979)
1979 – Get Ready to Freeze (Spokane Daily Chronicle, October 12, 1979)
1979 – New ice age almost upon us? (The Christian Science Monitor, November 14, 1979)

CIA 1974 National Security Threat: Global Cooling/Excess Arctic Ice Causing Extreme Weather (climatedepot.com)
1974 Shock News: Global Cooling To Kill One Billion People (junkscience.com)
NCAR 1974 : Global Cooling And Extreme Weather Is The New Normal (stevengoddard.wordpress.com)

IceAgeEnding

Giornali e riviste, ma anche articoli scientifici e monografie:

http://www.masterresource.org/2009/09/the-global-cooling-scare-revisited/

Scienziati che invece stanno facendo il loro dovere e contestano il presunto “consenso” dei nostri giorni:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/06/esperti-di-climatologia-che-contestano-la-versione-ufficiale-del-riscaldamento-globale/

Bersani o Renzi? Ma anche no!

I DISPERATI – Senza Soste

“Il grandissimo Elias Canetti [uno che cita Canetti per parlare di Renzi e Bersani è già indiscutibilmente un grande, NdR] parlava della disperazione come dell’unica forma disinteressata di esistenza. Insomma, un sentimento così profondo da superare, in importanza, l’interesse e il potere. Si trattava di un modo di esistenzializzare la disperazione. Come se fosse esclusivamente legata alla viva percezione della mortalità e al deperimento, alla caducità del senso del proprio agire. Nell’Italia della politica istituzionale la disperazione è invece legata al mantenimento, ad ogni costo, di ciò che si pensa essere interesse e potere. Persino a prescindere dal fatto che, una volta portato a compimento un piano, interesse e potere ci siano davvero. La disperazione rappresenta così i tratti complessivi di una antropologia del declino della ragione strumentale della politica mainstream, sedimentatasi nell’Italia dell’ultimo trentennio, quella dove le forme di soggettivazione si riproducono solo in tattiche di potere senza visione e senza uscita. Infatti, come non definire un disperato Mario Monti che parla di uscita dalla crisi entro pochi mesi?

Le revisioni delle stime del Fmi sull’Italia, che si presume conosca, proiettano al ribasso sia la recessione del 2012 che quella del 2013. Non solo: almeno due fattori globali, il rallentamento della “crescita” cinese (ai tassi più bassi dall’inizio degli anni ’90) e il fiscal cliff americano (la fine delle agevolazioni fiscali alla “crescita”, pari al 4% del Pil, entro il 2012) fanno capire che, a differenza di altri periodi anche recenti, la stagnazione non è solo italiana ma riguarda le locomotive economiche globali. Inoltre lo stato delle banche europee, se si segue la recente inchiesta del Wall Street Journal, è persino peggiore di quelle americane. I titoli tossici, spazzatura, inesigibili, speculativi affollano disordinatamente i portafogli delle banche del continente, se si sta all’inchiesta del WSJ, maggiormente rispetto a quelli delle consorelle americane. Dove siano le condizioni strutturali della ripresa, specie quando la governance continentale delle banche resterà ufficialmente in pieno caos per tutto il 2013 (come da compromesso recente nel vertice eurozona), lo sa solo Monti.

Ma in fondo lo sappiamo anche noi: le ragioni della ripresa stanno nella propaganda della disperazione. Di quel genere di disperazione di chi sa che ha un ruolo solo reiterando all’estremo l’unica politica che conosce. Mario Monti è l’Heinrich Brüning dei nostri tempi: similmente al cancelliere del Reich dal ’30 al ’32 attua una politica di tagli di bilancio e di deflazione salariale a prescindere dalla dinamica centrifuga che queste politiche provocano nel cuore della società. Brüning, a capo di un governo di centristi appoggiato dalla sinistra “responsabile”, sfuggì a stento da Hitler, il prodotto sociale maturo di quella stagione di austerità e rigore da lui promossa. Vedremo cosa accadrà a Mario Monti. [qualcuno potrebbe insinuare che Monti sia stato messo al potere proprio per generare quel tipo di clima – Monti è troppo intelligente per fare tutto questo in buona fede, NdR].

Comportamento simile lo troviamo in altri due disperati della politica italiana: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Il primo ha sostenuto, nelle scorse settimane, con la copertura della discrezione di Repubblica e Unità, uno dei più robusti e silenziosi, almeno a livello di opinione pubblica, tentativi di salvataggio di banche tossiche della storia d’Italia. Stiamo parlando di una iniezione di liquidità superiore ai tagli delle pensioni della recente riforma Fornero a favore di uno dei feudi piddini: il Monte dei Paschi.  Allo stesso tempo, a differenza della Gran Bretagna (che è IL paese liberista) la decisiva immissione di liquidità non ha comportato che la banca passasse sotto controllo pubblico. Insomma, la società italiana ha compiuto uno sforzo immenso per pagare le avventure di MPS, e di riflesso del Pd, nel mondo della speculazione finanziaria.  Di fatto ha dovuto pagare anche il disastro MPS dell’acquisizione di Antonveneta (costata 9 miliardi), ma il controllo del Monte, a differenza di quanto accaduto in Gran Bretagna per casi analoghi, resta privato. Nonostante questo Moody’s ha declassato nei giorni scorsi i titoli MPS a spazzatura. Un’operazione da serio, serissimo dibattito politico. Lusi, Penati e lo scandalo Enac, di un altro collaboratore stretto di Bersani, rispetto a quanto è costato alla società italiana  MPS, e a fondo perduto, a confronto sono questioni da ricettazione di un camion trafugato pieno di salumi.

Non fosse che i titoli dei giornali di area centrosinistra sono tutti sulle regole delle primarie. E nel frattempo, con la defiscalizzazione dei crediti inesigibili delle banche (crediti inesigibili dove, già indirettamente, ci sono molte avventure di borsa) la società italiana paga un’altra cifra pari alla riforma Fornero. Già, e in questo scenario che ti tira fuori Bersani? La polemica con Renzi per le cene elettorali organizzate da un finanziere. Perché qui siamo su un altro piano di realtà: il campo di forza della creazione di consenso. E in quel campo di forza tornano utili, per vincere alle primarie, i servizi di Repubblica, ad uso dell’elettorato di centrosinistra quindi sterilizzati dalla realtà, su Occupy come il malcontento nei confronti dell’austerità genere Ballarò o Piazzapulita. Ecco quindi che, per estrarre il consenso necessario, Bersani il timoniere politico del crack MPS, già nella sala di comando ai tempi dell’operazione BNL-Unipol (quella della telefonata Fassino-Consorte “abbiamo una banca”), fautore della rapacità delle multiutility sui territori attacca Renzi perchè fa le cene promozionali con i finanzieri proprietari di società off-shore. Quando si dice la disperazione di Bersani: per vincere le primarie usando il tema delle banche bisogna tentare di tenere separato il campo della polemica da quello della realtà. Ridurre la questione a comportamenti che fanno effetto sugli spettatori di un televoto, dove si votano i personaggi meglio riusciti, e far evaporare il resto. Quello che paghiamo noi, tutti i giorni.

Su Renzi, il cui programma politico esporrebbe il paese ad una fine simile a quella dell’Argentina sotto Domingo Cavallo, bisogna dire che i tratti antropologici della disperazione del potere italiano sono di una particolare profondità che si agita  giusto sotto la superficie del non detto. La disperazione di Renzi, e di chi lo segue, che traspare da interviste sempre meno lucide, è quella di un potere anni ’90, blairiano che non ha mai avuto cittadinanza in Italia e che percepisce nervosamente di non avere futuro, qualsiasi sia l’esito delle primarie, viste le ristrutturazioni politiche ed economiche che abbiamo di fronte.

E qui, sotto le affermazioni renziane di disprezzo del fascismo e di desiderio di una vera democrazia, vediamo agitarsi dei tratti di disperazione che appartengono alle stagioni originarie delle squadracce fiorentine che riunivano futuristi e reduci della prima guerra mondiale. Basta guardare il pubblico di Renzi in sala e sentire le loro interviste, a volte ben fatte: l’adrenalina sale quando si parla di “decisione”, concetto sulla cui appartenenza a destra ci sono pochi dubbi in antropologia politica specie se, come qui, declinato con la consapevolezza di mandare a mare pezzi interi di società dopo un processo decisionale. L’eccitazione raggiunge l’acme nel modo con cui, Renzi dal palco e i fan nelle interviste, si coniuga il concetto di “merito”: come cavallo di Troia per farne passare uno nuovo di gerarchia.

Molto simile a quello espresso nella propaganda aziendale più autoritaria. Possiamo dirlo senza problemi: nel tentativo ansioso di riproporre schemi blairiani, applicabili fuori tempo massimo, alla società italiana il renzismo rielabora, nella forma della democrazia delle primarie, i trattici archetipici presenti nel fascismo della squadraccia della “Disperata” di Firenze: disprezzo per il lento sedimentarsi della vita sociale, selezione gerarchica degli appartenenti, mistica futuristica verso il nuovo. Allora quella tipologia comportamentale si nutriva del pensiero, comunque originale, di Marinetti. Oggi la sua sottile riedizione passa attraverso un pensiero importato e rimasticato, espresso da uno slang spaghetti marketing della politica pure cognitivamente povero. Renzi della squadraccia fiorentina ha rielaborato la disperazione politica ma non la sinistra originalità: il brand più importante di un raduno alla Leopolda era di Apple, gli slogan sono vintage fine anni ’90, l’organizzazione potrebbe indifferentemente essere applicata per una raccolta fondi fatta di titoli tossici o per il casting di un reality. L’immaginario della camicia, reiterato da Renzi con un bianco troppo acceso, rivela poi inavvertitamente l’antico eco della Disperata. In questo senso, il nero, il bruno e questo genere di bianco sono politicamente colori più vicini di quanto si osi pubblicamente dire. E questo in un paese che sembra più vicino all’Italia de Il Conformista di Bertolucci, una nazione apparentemente inerte in mano ad una propaganda ossessiva e a musica banale, che a qualsiasi altro periodo precedente.

[…].

Non guardiamo i dettagli, come lo spessore anonimo dei personaggi in scena o la formale fedeltà alla democrazia, piuttosto cerchiamo di capire quanto, e come, questo passato oscuro riesce a tornare sulla scena. In questo senso i briefing per la stampa dopo i vertici a Bruxelles, le conferenze della politica indoor fatti ad uso delle telecamere, i rapidi commenti a cascata su twitter su questi eventi, i blog dei giornalisti tipo “non ci sono alternative al rigore” che si richiamano a vicenda, la stampa intrisa di scandali da furto nella canonica rappresentano qualcosa di diverso dall’esercizio democratico della sfera dell’opinione pubblica. Perché c’è un modo disperato, un tratto antropologico dell’esercizio di questa democrazia che rischia di portarci direttamente frutti, materiali e sociali, prodotti da altri regimi”.

per Senza Soste, nique la police

21 ottobre 2012
http://senzasoste.it/internazionale/i-disperati

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