di Stefano Fait
Alcuni sanno che un mio grande cruccio è vedere delle persone ferme davanti al segnale rosso per i pedoni, quando non ci sono né auto né vigili nei paraggi.
È un cruccio perché mentre queste persone sono convinte di essere cittadini virtuosi e giudiziosi io li considero adulti infantilizzati/robotizzati.
Non è colpa loro, non ne sono coscienti ed in passato mi è successo molte volte di fare lo stesso. Nessuno è immune dalla meccanizzazione della psiche e del comportamento.
Io però temo chi antepone il rispetto di una norma al buon senso. Temo infatti che sia il preludio alla cosiddetta “banalità del male”, un’espressione che sebbene abbia poco a che vedere con il più che consapevole antisemita nazionalista Adolf Eichmann, rimane applicabile a molti agenti del male più ordinari, quelli incontrati da Primo Levi e studiati da Günther Anders: http://www.internetsv.info/LettHiroshima.html
Si comincia anteponendo la legge al buon senso e si finisce per anteporla alla coscienza ed alla dignità.
Credo che una salutare violazione di una norma che, per forza di cose, ammette solo due/tre modalità – il rosso e il verde (anche intermittente) – e non contempla situazioni intermedie, si riagganci ad un celebre aforisma di G.K. Chesterton: “la civiltà è sospesa ad una ragnatela di sottili distinguo”, una frase che mi ha sempre affascinato almeno quanto mi ha lasciato perplesso.
Mi ci è voluto del tempo per capirla, ma alla fine penso/spero di avercela fatta.
Si riferisce verosimilmente alla trama di significati che forma la nostra società ed il nostro universo simbolico. Ci sono persone che per interesse, per capriccio, o per ottusità si sforzano di strapparla. Alcuni non vogliono o non sanno gestire i sottili distinguo; sono predisposti, per temperamento, a semplificare riduzionisticamente la realtà e a cercare un terreno di solide certezze, di segnali rossi e verdi. La fragilità, impermanenza, sottigliezza della ragnatela irrita queste persone.
Sono dell’opinione che un Mondo Nuovo non possa essere impostato su un codice binario o ternario: occorre un arcobaleno di sottili distinguo orientati da coscienze lucide.
Se questa è un’utopia, è solo perché il presente non è ancora percepito come una distopia, sebbene lo sia.