La quenelle, Dieudonné e l’insurrezione globale

A cura di Stefano Fait

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“Quenellizzazione” sta a significare il processo che ha portato un gesto comune, rivisto e politicizzato nell’ambito di esibizioni teatrali di un comico-umorista francese, a diventare un simbolo globale di protesta contro un establishment che è globalmente percepito come ostile alle persone comuni.
In questo risiede la sua potenza: è stato recepito senza alcuna traduzione o storpiatura in tutto il mondo anche non francofono come antitesi al braccio teso fascista e usato per comunicare l’idea che l’establishment si finge democratico ma è fascista (come ogni oligarchia autoritaria sociopatizzata).
Il fatto poi che i rappresentanti politici di questo stesso establishment lo associno al fascismo testimonia il carattere orwelliano della contemporaneità.

Dieudonné M’bala M’bala, pur avendo calcato le scene per anni in coppia con un comico ebreo, ha indubbiamente espresso opinioni antisemite negli ultimi anni: una presa di posizione quantomai idiota, tenuto conto della sua conclamata avversione ai tribalismi. Questo peculiare personaggio non è però il titolare di questo gesto di protesta anti-sistema: trasformarlo in un martire servirà solo a convincere sempre più persone che è arrivato il momento di dire basta alla “crisi”, che tale non è, essendo il risultato di politiche pianificate e deliberate.
Presto il governo francese si troverà ad affrontare centinaia di migliaia di cittadini, di ogni fede, orientamento politico e sessuale ed estrazione sociale, che faranno il gesto della quenelle mentre cantano la Marsigliese. Cosa succederà? Diventerà un reato? E in Italia? E se saranno degli ebrei a farlo, com’è già accaduto? E se sarà una celebrità? E se il gesto si diffonderà in tutto il mondo come segno di solidarietà tra oppressi che vogliono cambiare il sistema per il bene delle generazioni a venire, in nome della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza umana? Pensano davvero di poter arrestare la quenellizzazione della protesta globale nonviolenta censurando un comico nero, antifascista, buddhista, che predica la nonviolenza, militante dei diritti dell’uomo, universalista, pro-diritti degli omosessuali, che chiede giustizia sociale, lavoro e dignità per tutta l’umanità, per di più chiudendo il suo teatro?
Se è una trappola è molto ben congegnata. Ribadisco che questo scontro servirà solo a sospingere gli ebrei verso un nuovo abisso, un nuovo ruolo di capri espiatori: sempre più persone si domanderanno se certi tabù siano la prova che il complotto giudaico-sionista è reale – è un’idiozia, ma un’idiozia che in tempi confusi può prendere piede. Quei potenti che usano il sionismo a fini mimetici e controrivoluzionari sono scaltri e sanno quello che fanno: due piccioni con una fava. Ebrei e arabi nel sacco (pronti per l’Armageddon genocida, il secondo olocausto semita), masse dirottate, status quo rinsaldato.

http://stefanofait.tumblr.com/post/72189607899/la-quenelle-gesto-di-ribellione-al-sistema

Le mie previsioni per il 2014

A cura di Stefano Fait

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Il prossimo anno sarà un anno più particolare degli altri.

Fin dal 2011 ho sempre terminato nel 2014 le mie analisi previsionali sugli scenari futuri.

La ragione è che non ho la minima idea di cosa accadrà da qui in poi.

Quest’anno siamo stati sfiorati da una guerra potenzialmente globale (Francia e USA pronti a colpire la Siria), l’eurozona ora si ritrova sul groppone un altro micro-stato devastato dall’austerità, con la popolazione tornata ai livelli del 1957 (alla faccia della diaspora)

http://www.forbes.com/sites/markadomanis/2013/01/03/latvia-is-a-success-story-if-by-success-story-you-mean-disaster/

gli Stati Uniti che non sono messi meglio

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/12/23/paradiso-riconquistato-nuovo-blog/

La Francia è messa economicamente MOLTO PEGGIO dell’Italia e la pentola a pressione sociale sta per esplodere  (cf. quenelle). Attenzione alle banlieues: il 1789 potrebbe essere stata una prova generale di quel che succederà in una Francia governata da un totale inetto o delinquente (figlio di un collaborazionista del Terzo Reich e legato a Jacques Attali, il gran complottista di Francia) che vende armi ai sauditi e scodinzola dietro ai capricci dell’establishment israeliano (nel mondo) e tedesco (in Europa).
Se la nonviolenza (quenelle) prevale, allora la rivoluzione sarà del tipo “caduta del muro di Berlino”, ossia la Rivoluzione Perfetta: nessuna giacobinizzazione-stalinizzazione-hitlerizzazione sarà possibile e il movimento trionferà.

http://stefanofait.tumblr.com/archive

In questi anni siamo diventati l’incarnazione di Tantalo e di Sisifo: Tafazzi è un dilettante.

È successo perché abbiamo pensato che bastava la teatralità rituale delle nozze (voto) per far funzionare il matrimonio (democrazia).

Sensazionalizziamo per generare un’apparenza di estasi che funga da surrogato per la vera felicità che non c’è (crediamo di averla solo perché non conosciamo alternative migliori alla nostra condizione – come la donna analfabeta e seviziata che non sa che si può essere donna in mille modi migliori, avendone l’opportunità).

Poi è arrivata la delusione. L’apparenza non ci rende felici. Ora molti non credono più al matrimonio. E cosa fanno? Come i bambini: frignano, schiamazzano, scassano, finché qualcuno non interviene (dall’alto) per sistemare le cose e calmarli.

Ma noi non siamo bambini, siamo genitori e sposi. Siamo noi che ci dobbiamo assumere la responsabilità di cambiare le cose, cambiando noi stessi senza aspettare che siano gli altri a dirci cosa fare, oppure l’intervento di una figura messianica-paternalista (Renzi, Obama, Monti, Putin, gli alieni, ecc.), né pianificando la distruzione delle istituzioni esistenti, che hanno l’unica “colpa” di essere occupate da una leadership globale non semplicemente mediocre – come in passato – ma criminalmente, deliberatamente, malignamente votata a promuovere gli interessi dei pochi a danno dei molti.

Finiamocela di illuderci: le cose non miglioreranno finché non le miglioreremo noi tutti, coralmente.

Per parafrasare l’ultimo grande presidente americano – ucciso da un golpe nel 1963: “Non chiedete che cosa il Grande Evento può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il Grande Evento”.

Che Dio ci benedica e che l’insubordinazione di massa all’oppressione neoliberista si diffonda come non mai.

Gesto di ribellione al sistema ( = infilatelo nel culo), immediatamente bollato dal sistema come “neonazi” e “antisemita”, per neutralizzarlo

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