Under the Dome – l’involuzione degli Stati Uniti verso un Quarto Reich

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I comandanti militari federali hanno provvisoriamente l’autorità, in situazioni di emergenza straordinarie in cui il presidente non possa concedere una sua autorizzazione e le autorità localmente competenti non siano in grado di tenere la situazione sotto controllo, di attuare le operazioni necessarie a sedare inattesi disordini su vasta scala

Riforma delle leggi federali (US Code) post-attacco di Boston nella Nuova Repubblica di Weimar (USA)

http://www.longislandpress.com/2013/05/14/u-s-military-power-grab-goes-into-effect/

La via scelta dagli Stati Uniti era contrassegnata a chiare lettere da pochi, trasparenti principi guida della loro condotta nella politica mondiale. Primo: nessun popolo di questa terra, in quanto popolo, può essere giudicato un nemico perché l’umanità tutta condivide un bisogno comune di pace, di fratellanza e di giustizia. Secondo: la sicurezza e il benessere di qualsiasi nazione non possono essere acquisiti permanentemente nell’isolamento, ma solo attraverso una reale cooperazione con le altre nazioni. Terzo: il diritto di ogni nazione ad un governo e ad un sistema economico di sua scelta è inalienabile. Quarto: qualsiasi tentativo di una nazione di imporre ad altre nazioni la sua forma di governo è indifendibile. E quinto: la speranza di una nazione in una pace duratura non può essere solidamente basata sulla corsa agli armamenti ma su rapporti giusti e su intese oneste con tutte le altre nazioni.
D.D. Eisenhower, presidente degli Stati Uniti, 1953

Io dico che la nostra democrazia del Nuovo Mondo, per quanti successi abbia avuto nel sollevare le masse dalla loro degradazione, nello sviluppo materialistico, nella produzione e in certa molto ingannevole e superficiale intellettualità popolare, è oggi come oggi un fallimento quasi completo nei suoi aspetti sociali e in tutti i risultati più grandi, quelli religiosi, morali, letterari e estetici. Invano marciamo a passi mai visti verso un impero tanto colossale da oscurare quelli dell’antichità, l’impero di Alessandro e le più audaci conquiste di Roma. Invano ci siamo annessi il Texas, la California, l’Alaska, e ci spingiamo a Nord verso il Canada, a Sud verso Cuba. È come se fossimo in qualche modo dotati di un corpo vasto e sempre meglio equipaggiato, ma cui fosse rimasto solo un poco, o niente affatto anima.

Walt Whitman, Prospettive democratiche, 1871

Lincoln riteneva, con ogni fibra del suo essere, che questo luogo, l’America, potesse offrire un sogno a tutta l’umanità, un sogno diverso da ogni altro negli annali della storia. Più generoso, più compassionevole, più inclusivo…L’idea di famiglia, l’idea che, se non ci si aiuta l’un l’altro, alcuni non ce la faranno. È la famosa immagine della persona che ascende lungo la scala sociale, raggiunge il suo sogno e poi si volta per aiutare il prossimo a salire, non per ritrarre la scala. Quale altro popolo ha mai rivendicato una qualità di carattere che non risiede in un modo di parlare, vestire, ballare, pregare, ma in un’idea? Quali altri popoli della terra hanno sempre rifiutato di ancorare le definizioni della loro identità a qualcosa che non fosse quell’idea?

Mario Cuomo

Non possiamo continuare a fare affidamento solo sull’esercito al fine di raggiungere gli obiettivi di sicurezza nazionale che abbiamo designato. Abbiamo bisogno di forze dell’ordine per la sicurezza interna che siano altrettanto potenti, forti e ben finanziate.

B.H. Obama, in un tripudio di applausi

Ecco il risultato dei suoi sforzi, in piena crisi, mentre taglia miliardi di dollari di investimenti pubblici, gettando le basi per una catastrofe socioeconomico-finanziaria (le finanze di USA e UK fanno sembrare quelle greche un paragone di virtuosità): 12mila proiettili per ogni singolo poliziotto statunitense, centinaia di migliaia di proiettili perforanti (banditi dalla Convenzione Internazionale dell’Aja del 1899), migliaia di droni, 2700 blindati usati nella guerriglia urbana in Iraq, armi automatiche generalmente in dotazione alla NATO.

Le forze di polizia statunitensi sono pronte a respingere un’invasione. Un’invasione dall’interno.

DRONI

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Immaginate città in cui piccoli aerei senza pilota volano silenziosi ad alta quota, impossibili da individuare ad occhio nudo, equipaggiati con video e fotocamere ad alta definizione e capaci anche di penetrare muri grazie a tecnologia ad infrarossi. Sono i droni, simili a quelli usati in Afghanistan o in Yemen da Obama. Vi sembra fantascienza o l’ultimo film di James Bond? Non fatevi ingannare. Sta già succedendo in alcune città americane ed è solo questione di tempo prima che avvenga in tutto il paese e, chissà, anche in Europa”.

http://www.linkiesta.it/droni-polizia#ixzz2SJ5SmhJf

Droni per uccidere persone in zone non interessate dai combattimenti e puramente per un presunto “comportamento sospetto

http://articles.washingtonpost.com/2012-04-18/world/35453346_1_signature-strikes-drone-strike-drone-program

considerare tutti i maschi in età da combattimento in area di guerra (mezzo Afghanistan e tutto il nord del Pachistan) come “nemici combattenti” eliminabili

http://www.nytimes.com/2012/05/29/world/obamas-leadership-in-war-on-al-qaeda.html?pagewanted=all&_r=0

massacrando gli invitati a cerimonie nuziali e funebri e, successivamente, chi partecipa alle operazioni di soccorso

http://www.thebureauinvestigates.com/2012/02/04/obama-terror-drones-cia-tactics-in-pakistan-include-targeting-rescuers-and-funerals/

MUNIZIONI

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I funzionari del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) hanno ripetutamente negato di aver intrapreso operazioni di stoccaggio di munizioni, ma Associated Press sostiene che l’agenzia programma l’acquisto di oltre 1,6 miliardi di munizioni nel corso dei prossimi quattro o cinque anni, e ha già acquistato 360.000 proiettili perforanti e 1,5 miliardi di munizioni nel 2012.

DHS sostiene che lo faccia per risparmiare, ma gli esperti hanno sottolineato che i proiettili a carica cava costano quasi il doppio e si espandono al momento dell’impatto. Ciò ha spinto alcuni a chiedersi quale uso ne vogliano fare [sparare ai cittadini armati? NdT].

L’acquisto di 1,6 miliardi di munizioni fornirebbe al DHS i mezzi per combattere l’equivalente di una guerra in Iraq lunga 24 anni [le forze dell’ordine statunitensi hanno stabilito che ogni poliziotto deve avere 6 volte più munizioni di quelle che il Pentagono assegna ad ogni soldato americano NdT]. Membri del Congresso affermano che DHS si è ripetutamente rifiutato di spiegare le ragioni di un tale massiccio acquisto di munizioni.

http://rt.com/usa/dhs-ammo-investigation-napolitano-645/

 

BLINDATI

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Perché diavolo la DHS sta acquistando più di un miliardo di proiettili oltre a migliaia di veicoli corazzati anti-mine?

http://www.forbes.com/sites/larrybell/2013/03/10/why-the-heck-is-dhs-buying-more-than-a-billion-bullets-plus-thousands-of-guns-and-mine-resistant-armored-vehicles/

OMICIDI MIRATI DI LEADER DELLE PROTESTE

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Le forze di polizia e gli agenti del dipartimento per la sicurezza interna (Department of Homeland Security, DHS) hanno collaborato e, verosimilmente, continuano a collaborare con i servizi di sicurezza delle banche per sorvegliare, arrestare e neutralizzare quei cittadini americani “colpevoli” di protestare pacificamente contro il sistema (Occupy Wall Street). Le strategie preparate congiuntamente contemplavano (contemplano?) anche l’uccisione da parte di cecchini di alcuni leader del movimento di protesta, in quanto classificati come “minaccia terroristica”. Poiché precedenti richieste di accesso a queste informazioni erano state rifiutate, il sospetto è che questa improvvisa generosità sia motivata da ragioni di deterrenza: nessun leader di un movimento di protesta si sentirà più al sicuro (Naomi Wolf, The Guardian, 29 dicembre 2012).

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/dec/29/fbi-coordinated-crackdown-occupy

OMICIDI MIRATI CON USO DI DRONI

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Se un “alto funzionario” (anonimo) decide che un cittadino americano rappresenta una “minaccia” (generica, a sua discrezione) per gli Stati Uniti, una minaccia “imminente” e ha intrapreso “azioni ostili agli Stati Uniti” e se un “alto funzionario” (può anche essere lo stesso di cui sopra) pensa che potrebbe essere più problematico o rischioso cercare di catturarlo (e quando non lo è?) allora in questo caso diventa legale ucciderlo preventivamente, senza un processo e senza alcun vaglio delle prove incriminanti.

Non c’è nulla in questa rivendicazione del potere esecutivo che possa impedire ad Obama o ad un futuro presidente di determinare che migliaia di cittadini sono “nemici pubblici” da eliminare.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/02/07/se-obama-ti-uccide-sicuramente-te-lo-meritavi/

 

CITTADINI: DENUNCIATE I NEMICI DELLO STATO!

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Un milione di dollari per un programma di “interventi preventivi” che dovrebbe incoraggiare i cittadini a denunciare (anonimamente) i loro vicini, amici o familiari se temono che potrebbero nuocere a se stessi o agli altri.

http://living.msn.com/life-inspired/the-daily-dose-blog-post?post=d1d60b26-0f4c-4e8a-bc93-e686ea953fd9#scpshrtu

 

STATO DI POLIZIA

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Naomi Wolf (Guardian, 5 aprile 2012): La frase più terrificante di tutte è l’uso da parte del giudice Kennedy del termine “detenuti” per i cittadini statunitensi “agli arresti”…Dieci anni di associazione semantica hanno dato a “detenuto” il significato di sinonimo di chi, in America, è stato spogliato dei suoi diritti – in particolare in prigione. È stato a lungo nell’uso corrente in America, abituandoci a collegarlo alla condizione in cui a qualche remoto musulmano a caso può essere tolto qualsiasi diritto dallo stato americano. Ora il termine – con la sua associazione al concetto di “coloro ai quali si può fare di tutto” – viene reimpiegato sistematicamente all’indirizzo di … qualunque cittadino americano DOC. […]. Ora ci sono 1.271 agenzie governative e 1.931 società private che lavorano su programmi relativi alla lotta al terrorismo, alla sicurezza nazionale ed all’intelligence in circa 10mila sedi negli Stati Uniti. Ci sono 854.000 persone munite di nulla osta per motivi di sicurezza e ci sono 33 complessi edilizi dedicati all’attività di intelligence ai massimi livelli di segretezza che sono stati costruiti o sono in costruzione.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/08/sulluso-delle-umiliazioni-sessuali-per-controllare-la-popolazione-statunitense-e-non-solo-quella/

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La vera notizia è come è bastato un decennio per addomesticare i cittadini americani e far loro accettare detenzione permanente, tortura, esecuzione sommaria di cittadini americani, in patria o all’estero, una massiccia presenza di paramilitari nelle loro strade e nelle loro case.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/22/stati-uniti-di-polizia-la-fase-finale-della-guerra-al-terrore-e-cominciata/

 

CAMPI DI LAVORO PER CIVILI INTERNATI

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Queste disposizioni regolano l’istituzione e la gestione da parte dell’esercito di programmi di lavoro per detenuti civili e campi di prigionia per civili in installazioni dell’esercito

http://armypubs.army.mil/epubs/pdf/r210_35.pdf

http://www.apd.army.mil/jw2/xmldemo/r210_35/main.asp

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“In allegato potrete trovare le informazioni che avete richiesto riguardo alla politica ed alle linee guida dell’esercito in merito all’istituzione di un programma di lavoro carcerario per civili e di campi di prigionia civili in installazioni militari. Queste informazioni non sono ancora state pubblicate (sono in corso di stampa), comunque, questi programmi sono stati finanziati, hanno ottenuto l’assegnazione del relativo personale e riflettono l’attuale politica dell’esercito. Spero che troverete queste informazioni utili”

Sinceramente vostro

Bill Hefner

Membro del Congresso

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/10/amerika/

ROBOT KILLER

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Rapporto delle Nazioni Unite condanna l’introduzione di armi sviluppate da USA, UK, Israele, Giappone e Corea del Sud che non hanno più bisogno della supervisione umana e possono uccidere e determinare chi rappresenta una minaccia per la loro esistenza, ossia dei veri e propri terminator con intelligenze artificiali che, accedendo alle banche dati e ad internet, possono intraprendere programmi di omicidi indipendenti dalla volontà umana (Skynet).

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2318713/U-N-report-warns-killer-robots-power-destroy-human-life.html

IL GRANDE FRATELLO

Ci sono certamente modi in cui chi investiga per la sicurezza nazionale può scoprire esattamente ciò che è stato detto in una conversazione [telefonica]… Benvenuti in America. Tutto [ciò che diciamo] viene registrato mentre parliamo, che lo sappiamo o meno, che ci piaccia o meno.

Tim Clemente, ex agente FBI della divisione antiterrorismo

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/may/04/telephone-calls-recorded-fbi-boston

Wired - NSA Utah Data Center

“È davvero una situazione in cui questo strumento potrebbe essere reimpiegato istantaneamente ed essere disponibile per i fini di uno stato totalitario abbastanza rapidamente”, spiega Bill Binney, 40 anni di onorata carriera alla National Security Agency

http://it.wikipedia.org/wiki/National_Security_Agency

“La possibilità di farlo è in fase di realizzazione. Ora è solo questione di vedere se la persona sbagliata arriva alla presidenza, o se alcune persone creano una loro rete interna al governo e accelerano questo processo”.

http://www.foxnews.com/tech/2013/04/12/nsa-data-center-front-and-center-in-debate-over-liberty-security-and-privacy/

Nello Utah la National Security Agency sta costruendo un enorme punto di calcolo e gestione dei dati che setaccerà la Rete, dalle mail alle ricerche Google, e le telefonate. La sorveglianza capillare potrebbe partire nel 2013.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/21/utah-2013-dal-grande-fratello-allimmenso-fratello/

 

GUERRA CIVILE?

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Una maggioranza di stati americani non ratificherà mai un emendamento costituzionale che limiti il secondo emendamento. Inoltre, la maggior parte delle disposizioni sul diritto di possedere armi non è federale, dipende dalle scelte dei singoli stati. Anche se venisse a mancare il secondo emendamento, questi stati elaborerebbero i loro specifici emendamenti. Il che significa che si rischia un’altra guerra di secessione (la prima per il possesso degli schiavi, la seconda per il possesso di armi semiautomatiche).

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/15/quel-che-zucconi-bloomberg-e-michael-moore-non-vi-hanno-spiegato-sulla-questione-delle-armi-negli-stati-uniti/

 

RIVOLUZIONE?

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A tutti quelli che vorrebbero proibire le armi dico solo che se gli ebrei europei avesse avuto il diritto di portare armi prima dell’Olocausto i nazisti e i loro collaboratori avrebbero avuto un bel daffare nell’attuare la “Soluzione Finale”. (Questo tipo di situazione era precisamente il motivo per l’introduzione del 2° emendamento – serviva ad eliminare il monopolio di Stato sulla violenza, armando la popolazione). Questo è il problema fondamentale che riguarda il controllo delle armi in America. Senza un’arma da fuoco si è in balia del linciaggio, la vostra sicurezza dipende dalla buona volontà degli altri cittadini. Se improvvisamente questi se la prendono con te perché sei ebreo, musulmano, nero, gay, o qualsiasi altra cosa, allora tanti saluti. Per questo esiste un’associazione ebraica in favore del secondo emendamento come baluardo contro l’antisemitismo e per la stessa ragione il movimento delle Pantere Nere (Black Panther) lottò strenuamente contro il divieto di portare armi. Un’arma da fuoco dà alle minoranze una serie di diritti che non potrebbero altrimenti essere protetti, in particolare la garanzia di protezione dalla tirannia” (Anonimo)

Se consideriamo l’incapacità dimostrata dall’esercito americano di sconfiggere ribelli muniti di armi leggere in diversi paesi asiatici, non è chiaro come l’amministrazione Obama possa pensare di far applicare una legge che vieta le armi d’assalto senza far piombare la nazione nel caos per diversi anni, con migliaia di morti. Quanti soldati americani diserteranno e si schiereranno con i loro concittadini?

Sarà interessante osservare l’arrampicata sugli specchi di chi proverà a dimostrare le “evidenti” differenze tra le azioni di Gheddafi/Assad/Netanyahu e quelle del Nobel per la Pace B.H. Obama.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/23/ora-sono-diventato-la-morte-il-distruttore-dei-mondi-100-1000-waco/

Tuttavia, come abbiamo visto, cittadini e miliziani anti-federali non avrebbero alcuna chance senza un’ingerenza “umanitaria” di potenze straniere. Le immagini di Boston sono emblematiche: 9mila paramilitari con mezzi blindati, elicotteri, intelligence, diritto di detenzione senza processo a tempo indeterminato (habeas corpus sospeso discrezionalmente in base a NDAA 2012 e 2013) e il possibile appoggio delle forze armate. Gli Stati Uniti sono già un enorme campo di concentramento e la finestra per sfuggire si sta chiudendo. Il Senato ha bloccato ogni possibilità di controllare la vendita delle armi, nonostante il 90% della popolazione sia strenuamente favorevole ad invertire la tendenza alla militarizzazione della propria società.

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/07/ndaa-torneranno-i-campi-di-concentramento-in-america/

http://www.informarexresistere.fr/2011/12/17/lo-slittamento-giuridico-verso-la-dittatura-usa-2001-2012/#axzz2F7yjqNLC

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/28/children-of-men-i-figli-degli-uomini-un-film-preveggente/

TERZA GUERRA MONDIALE

Qualora il governo di Israele fosse costretto ad intraprendere un’azione militare di legittima auto-difesa contro il programma di armamento nucleare iraniano, il governo degli Stati Uniti affiancherà Israele, fornendo, nel rispetto della legge americana e delle responsabilità costituzionali del Congresso ad autorizzare l’uso della forza militare, supporto diplomatico militare ed economico al governo di Israele nella difesa del suo territorio, del suo popolo e della sua esistenza.
Risoluzione 65 del Senato americano

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[in realtà l’uso di testate nucleari sarebbe limitatissimo, per evidenti ragioni]

Israele ha confermato di aver bombardato in Siria nelle prime di venerdì un carico di missili presumibilmente diretto in Libano ai miliziani Hezbollah, alleati del regime di Bashar al-Assad.

http://www.lastampa.it/2013/05/04/esteri/i-media-usa-bombe-di-israele-in-siria-LzgsY1HE0jcnAm4fKqM6BN/pagina.html

“L’Iran sta continuando con il suo programma nucleare. Deve ancora attraversare la linea rossa che ho presentato alle Nazioni Unite, ma si sta avvicinando in modo sistematico”, ha detto Netanyahu. “Non gli si deve permettere di varcarla

http://www.reuters.com/article/2013/04/29/us-iran-nuclear-israel-idUSBRE93S0IQ20130429

AmeriKarma / Obamamania

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Il fatto che un certo comportamento sia comune non lo rende meno corrotto. In effetti…chi è al potere conta sulla volontà dei cittadini di assuefarsi alla corruzione, diventando insensibili, indifferenti alla sua illiceità. Una volta che un tale comportamento è percepito come la norma, si trasforma nella mente delle persone da qualcosa di sgradevole in qualcosa di accettabile. Molte persone credono di comprovare la loro sofisticatezza nell’esprimere una cinica indifferenza verso le malefatte dei potenti, in quanto sono così diffuse. Questo cinismo – “oh, non essere ingenuo: lo fanno tutti, sempre” – è proprio ciò che permette ad un comportamento distruttivo di prosperare incontrastato.

Glen Greenwald, 8 settembre 2012

Martedì notte la PBS ha mandato in onda il suo programma Frontline con un nuovo report di un’ora su uno dei più grandi e vergognosi fallimenti dell’amministrazione Obama: la totale mancanza anche di un singolo arresto o procedimento contro i maggiori banchieri di Wall Street per le frodi sistemiche che hanno accelerato la crisi finanziaria del 2008, una crisi che affligge milioni di persone nel mondo. Quello che il programma ha mostrato è che il dipartimento della giustizia di Obama, in particolare Lanny Breuer, capo della Criminal Division, non ha nemmeno provato a considerare responsabili i criminali d’ alto livello.

Quello che hanno fatto i funzionari della giustizia di Obama è esattamente quello che fecero di fronte ai crimini di torture e intercettazioni senza mandato dell’ era Bush: ovvero, hanno agito proteggendo le fazioni più potenti della società di fronte ad evidenti prove di gravi crimini. Infatti, le elite finanziarie non solo hanno ricevuto l’ immunità per le loro frodi, ma ci hanno guadagnato, mentre gli americani comuni continuano a soffrire degli effetti di questa crisi.

Ancora peggio, i funzionari della giustizia di Obama hanno sia protetto che onorato questi oligarchi di Wall Street (i quali hanno largamente supportato la campagna presidenziale di Obama del 2008) mentre allo stesso tempo perseguivano ed arrestavano gli impotenti americani per trasgressioni minori. Come ha suggerito due settimane fa Larry Lessing, insegnante di legge ad Harvard, esprimendo rabbia per la persecuzione del Dipartimento di Giustizia contro Aaron Swartz: “viviamo in un mondo dove gli architetti della crisi finanziaria vanno regolarmente a cena alla Casa Bianca.” (Infatti, come ne “Gli Intoccabili”, nessun grande dirigente di Wall Street è stato perseguito, al contrario di “molti piccoli broker, stimatori di prestiti e compratori di case”)

Glenn Greenwald

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/jan/23/untouchables-wall-street-prosecutions-obama

Gli Stati Uniti, paladini dei diritti umani nel mondo, salvo che nel Bahrein, nello Yemen o in Arabia Saudita dove la popolazione può essere uccisa, torturata e imprigionata dai rispettivi regimi senza che l’amministrazione Obama alzi un dito (al contrario, li arma): “Questo tiranno è OK, sta con noi!”

Nella lunga, squallida storia della CIA, figura anche la distruzione di videoregistrazioni di prigionieri interrogati per eliminare le prove del suo impiego di tecniche di tortura (Robert Fisk, “Torture doesn’t work, as history shows”, The Independent, 2 febbraio 2008).

A dicembre del 2012 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha finalmente reso giustizia a un cittadino tedesco, Khaled el-Masri, rapito nel 2004 dalla CIA ed inserito nel labirinto di prigioni segrete americane, per poi essere torturato in Macedonia da agenti della CIA, con la connivenza dello stato macedone, a causa del suo nome, simile a quello di un militante jihadista, Khalid al-Masri. Ci sono voluti mesi di tortura prima che la CIA capisse che era la persona sbagliata e lo abbandonasse in Albania, sul ciglio di una strada. Né la Germania né gli Stati Uniti hanno mai inteso quantomeno compensare quest’uomo per l’orrore subito.

Kathryn Bigelow, la Leni Riefenstahl dei nostri tempi, viene celebrata per la sua spettacolarizzazione propagandistica – esteticamente superba – delle guerre (“The Hurt Locker”) e della tortura come mali necessari e minori e perciò accettabili (Zero Dark Thirty”)

Altre apologie della tortura, come le serie tv “24” e “Homeland” hanno massaggiato le coscienze del pubblico statunitense e anche degli stessi soldati all’estero. Torin Nelson, un interrogatore con 16 anni di esperienza ha riferito di essere stato testimone dell’influenza che “24” ha avuto ad Abu Ghraib e Guantanamo.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/20/linconcepibile-samuel-l-jackson-jack-bauer-e-la-tortura-ragionevole/

Così, mentre il pubblico italiano si scandalizza con “Diaz” ed il Parlamento italiano cerca finalmente di far conformare le normative italiane a quelle europee ed internazionali, introducendo uno specifico reato di tortura, Obama può permettersi di nominare come nuovo direttore della CIA John Brennan, un incarico che aveva già ricoperto al tempo dell’amministrazione Bush. Brennan è favorevole alla tortura, alla cattura, deportazione e detenzione clandestina di persone sospettate di essere affiliate ad organizzazioni terroristiche (extraordinary renditions), alle strategie di uccisione mirata (con droni o sicari) di sospettati e al programma di sorveglianza dei cittadini americani tramite intercettazioni da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale. Brennan è lo stesso funzionario che ha dichiarato che i droni americani non avevano ucciso civili pachistani e che Osama Bin Laden aveva usato sua moglie come scudo: due affermazioni poi appalesate come menzogne (Glenn Greenwald, “John Brennan’s extremism and dishonesty rewarded with CIA Director nomination”, The  Guardian, 7 gennaio 2013).

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Come se ciò non bastasse, grazie alle leggi che “costringono” l’amministrazione pubblica americana (per la verità a sua ampia discrezione) a rendere disponibili certe documentazioni riservate ed agli sforzi di varie organizzazioni per i diritti civili, siamo venuti a sapere che, negli Stati Uniti, le forze di polizia e gli agenti del dipartimento per la sicurezza interna (Department of Homeland Security, DHS) hanno collaborato e, verosimilmente, continuano a collaborare con i servizi di sicurezza delle banche per sorvegliare, arrestare e neutralizzare quei cittadini americani “colpevoli” di protestare pacificamente contro il sistema (Occupy Wall Street). Le strategie preparate congiuntamente contemplavano (contemplano?) anche l’uccisione da parte di cecchini di alcuni leader del movimento di protesta, in quanto classificati come “minaccia terroristica”. Poiché precedenti richieste di accesso a queste informazioni erano state rifiutate, il sospetto è che questa improvvisa generosità sia motivata da ragioni di deterrenza: nessun leader di un movimento di protesta si sentirà più al sicuro (Naomi Wolf, The Guardian, 29 dicembre 2012).

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/dec/29/fbi-coordinated-crackdown-occupy

L’FBI non è mai stato migliore della CIA
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/05/21/lfbi-organizza-e-sventa-la-maggior-parte-degli-attentati-terroristici-islamici-sul-suolo-americano-ricerca-della-ucla/

Non mi risulta che Obama si sia espresso in merito.

Se la gente pensa che è più o meno ‘normale’ che l’FBI (e le banche) sia coinvolto in un complotto che prevede anche la possibile soppressione di leader di un movimento popolare – (i fratelli Kennedy? Martin Luther King?) –  e sceglie di starsene zitta, proteggendo quindi questi potenziali assassini, non c’è davvero più alcun limite invalicabile per le autorità: tutto diventa possibile, con la tacita connivenza di milioni di americani.

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Il governo americano sta cancellando i confini della legalità, all’estero e in patria, ad un ritmo che ha subito una forte accelerazione dal 2001 (ricordo ai lettori che Osama Bin Laden era ricercato dall’FBI per l’attentato del 1998 alle ambasciate americane di Tanzania e Kenya, non per l’attacco dell’11 settembre). Ora si spiano le comunicazioni dei cittadini senza dover ottenere alcuna autorizzazione, la detenzione a tempo indeterminato di cittadini senza alcuna incriminazione e senza che l’arrestato possa rivolgersi ad un avvocato è stata codificata in legge (NDAA). È persino legale uccidere cittadini americani (Anwar al-Awlaki, colpevole di avere un blog e di pubblicare video jihadisti su youtube; suo figlio sedicenne, colpevole di essere suo figlio), senza prove di un loro coinvolgimento in attività terroristiche (Scott Shane, U.S. Approves Targeted Killing of American Cleric, New York Times, 6 aprile 2010; Glen Greenwald, “The due process-free assassinations of U.S. citizens is now reality, Salon, 30 settembre 2011). Si prevede che i cieli statunitensi saranno solcati da 30mila droni, entro il 2015, per una spesa di 5 miliardi di dollari nel solo 2012: soldi dei contribuenti che serviranno a spiare i contribuenti. Si discutono leggi per bloccare internet in maniera selettiva e ormai il dominio semantico del termine terrorista si è esteso al punto da identificare come terroristi chiunque parteciperà ad eventuali rivolte urbane come quelle inglesi dell’estate del 2011.

Da maggio del 2010, Bradley Manning è in stato di arresto e ha subito un trattamento che un relatore dell’ONU ha definito crudele, disumano e degradante. 900 giorni di detenzione senza che si stabilisse la data del processo. Persino un giudice militare ha dato ragione ai suoi avvocati difensori (contestati invece da Obama in persona, che aveva dichiarato il trattamento di Manning “interamente appropriato”): lui ha subito gravi violazioni dei suoi diritti e della sua integrità psico-fisica per aver denunciato crimini di guerra americani, invece una delle figure maggiormente coinvolte in quei crimini, Brennan appunto, riceve in premio la nomina a direttore della CIA: questa è l’America di Obama, cari obamofili!

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Stando ai parametri a cui gli Stati Uniti dichiarano di attenersi, il loro atteggiamento e le loro azioni verso l’Iran sarebbero considerate sufficientemente aggressive da giustificare una ritorsione. Hanno ucciso (o collaborato alla loro uccisione) i suoi ingegneri, invaso il suo spazio aereo con robot killer, parcheggiato in pianta stabile navi da guerra davanti alle sue coste, cercato di demolire il suo programma atomico (legittimo e legale!) con dei virus che tra l’altro rischiano di diffondersi nella rete internet planetaria con conseguenze catastrofiche, circondato il paese con basi militari, finanziato gruppi terroristici e movimenti secessionistici atti a destabilizzare il paese, organizzato almeno un colpo di stato contro un loro governo democraticamente eletto (gettando le basi per la successiva rivoluzione khomeinista).

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Non sono chiari gli obiettivi della guerra di droni nell’Asia Centrale: uccidere tutti i maschi in età da combattimento? Domandiamoci una buona volta se esista una differenza morale di qualche rilievo tra giustiziare i “nemici pubblici” gettandoli in mare da un elicottero o un aereo (Pinochet/Videla) e farli saltare in aria a terra con un robot volante (Obama).

Come possiamo sapere se quelli che vengono massacrati siano “terroristi armati”? Di cosa sono accusati dato che non sono stati identificati? In base a quali prove sono stati riconosciuti colpevoli? Solo perché lo dice il governo? I cittadini che prendono per buono tutto quel che dice il governo in casi di vita o di morte non sono più adulti responsabili, ma seguaci, robotoidi inebetiti dal tribalismo (“mi fido del mio capo-tribù, diffido degli altrui capi-tribù”), intossicati dalla credenza nella intrinseca superiorità della loro civiltà quanto i nazisti lo erano rispetto alla loro razza. Finché resteranno immobili non si accorgeranno di avere delle catene.

Chi difenderà questi uomini-pecora se diventeranno i prossimi bersagli? Chi può sentirsi davvero al sicuro? Il programma di omicidi mirati arriverà anche nelle nostre città?

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/28/children-of-men-i-figli-degli-uomini-un-film-preveggente/

Gli iracheni morti direttamente ed indirettamente a causa dell’invasione occidentale [Guerra al Terrore] sono alcune centinaia di migliaia, senza contare quelli morti per il precedente embargo (non diversamente da quel che rischia di succedere in Iran) e i quasi 2 milioni di rifugiati.

Chi sono i veri terroristi? Una Guerra al Terrore senza soluzione di continuità, senza la certezza che le vittime siano colpevoli di alcunché, portata avanti anche con la tortura, con l’invasione ed occupazione di nazioni sovrane, il rogo degli altrui testi sacri, l’urina sparsa sui cadaveri dei nemici, la morte che piove dal cielo indiscriminatamente su chiunque si trovi al posto sbagliato nel momento sbagliato (applicando il principio giuridico medievale germanico della colpa collettiva, Sippenhaftung, già recuperato dai nazisti) non è forse un colossale atto di terrorismo ai danni dell’umanità? È un gigantesco crimine contro l’umanità. Miliardi di dollari spesi per dimostrare la nostra bontà, superiorità e moralità alle vittime, siano esse musulmani all’altro capo del mondo o indignati nelle nostre città.

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Dopo 12 anni, la Guerra al Terrore deve, ad un certo punto, giungere al termine: la “guerra” è un evento circoscritto, uno stato di cose straordinario, innaturale, non permanente e normalizzato. La pace deve essere considerata la norma verso cui il genere umano si sforza continuamente di tendere.

E se non ha una fine – l’amministrazione Obama parla di un altro decennio di operazioni, ha programmato fin dal 2009 l’inaugurazione di una Guantanamo in territorio americano, nell’Illinois, ha esteso ed aggravato le norme liberticide post-2001 –, è difficile continuare a chiamarla guerra. È una cosa diversa, una sovversione del diritto internazionale che, perpetuandosi, “legittima” uccisioni e detenzioni illegali: una condotta che, per mille ragioni, non sarà perdonata dai posteri e che continua a corrompere lo stato di diritto e le coscienze delle democrazia occidentali, rendendole sempre meno facilmente distinguibili dai loro avversari, quasi che la Guerra al Terrore fosse diventato un pretesto per giustificare straordinari poteri di detenzione, sorveglianza, uccisione e segretezza su base permanente.

Che cosa raccoglieremo dopo questa semina? In Afghanistan gli attacchi ai liberatori occidentali si moltiplicano e molti di questi attentati ed imboscate non sono ad opera di miliziani talebani, ma di reclute delle forze armate o forze dell’ordine afgane. Più a lungo restiamo in quella regione, più siamo odiati. Ormai la popolazione si sente presa tra due fuochi i liberatori e gli oppressori: la speranza si è trasformata in odio ed ora i talebani sempre più spesso sono identificati come dei partigiani che lottano contro l’occupazione nemica. La battaglia per le coscienze afgane è stata persa e la Guerra al Terrore partorisce un numero crescente di terroristi, in Aghanistan ma anche nello Yemen e in Pakistan, a causa degli attacchi dei droni statunitensi, supportati dall’aviazione saudita, cioè di un regime già diffusamente malvisto o aborrito nel Medio Oriente.

Non è chiaro se tutto questo sia frutto di un calcolo deliberato – la guerra avvantaggia pur sempre certe lobby e disciplina “naturalmente” gli umori della cittadinanza – o di un errore di valutazione, ma rischia di produrre proprio quello “scontro di civiltà” che, a parole, persino i neocon affermavano di voler evitare. Possiamo permetterci di renderci ostili centinaia di milioni di musulmani, infiammati dal risentimento, dal senso di vittimizzazione, dalla volontà di riscattarsi non assieme a noi, ma in contrapposizione a noi?

Se il fanatismo islamico è un nemico irriducibile che occorre continuare a combattere, allora presto dovremmo assistere all’espansione della guerra, con l’inclusione dei miliziani formidabilmente armati dell’estrema destra antigovernativa americana, che ha già mostrato di poter compiere attentati terroristici su grande scala negli Stati Uniti (Alfred P. Murrah Federal Building ad Oklahoma City: 168 morti, 800 feriti).

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/23/ora-sono-diventato-la-morte-il-distruttore-dei-mondi-100-1000-waco/

Dove tracciamo quel solco invalicabile che possa scongiurare un’escalation autodistruttiva per l’intero Occidente?

Allo stesso modo in cui Bersani è responsabile di aver creato un consenso bipartisan sulle politiche neoliberiste antitetiche alla social-democrazia ed agli stessi diritti civili dei cittadini (es. Grecia, Russia, Thailandia, Malawi, ecc.), Obama ha reso digeribili le politiche di G.W. Bush: in precedenza i media americani arrivavano a definirle crimini di guerra o derive autoritarie. Ora il dissenso, almeno sui media ufficiali, è francamente insignificante.

Che cosa è preferibile? Un cane rabbioso con la bava alla bocca o un cane rabbioso che riesce a dissimulare la sua condizione?

“Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco”

“Colonna di nube” è il nome dell’operazione militare israeliana contro Gaza. Un nome tratto dalla Bibbia, da un passo dell’Esodo: “Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte” (Esodo 13: 21-22).

Gott mit uns.

Netanyahu, un megalomane disperato e messianico, si è reso conto che:

* la società israeliana sta protestando in maniera sempre più veemente;

* alle prossime elezioni rischia seriamente di perdere;

* la sua ultima speranza (Romney) si è volatilizzata;

* gli alti ufficiali americani che avrebbero potuto assisterlo sono stati rimossi o sono sotto inchiesta (Petraeus, Allen, Gaouette e Sinclair);

* Obama ha dichiarato in una recente conferenza stampa che vuole cercare una soluzione diplomatica con l’Iran (linea Brzezinski).

Questi leader disperati, di regola, causano la  rovina dei propri paesi.

Israele, ormai isolato, ha richiamato 75mila riservisti e ha già mostrato che intende coinvolgere la Siria (e quindi il Libano). L’Iran ha messo a pieno regime il sito di Fordo(w), dove arricchisce l’uranio e che può essere colpito solo da ordigni atomici tascabili, il che significa che in Israele potrebbe attaccare anche senza l’appoggio degli Stati Uniti. Con conseguenze devastanti per la sua aviazione e per l’Asia meridionale (inquinamento radioattivo). L’Egitto non resterà a guardare, perché Morsi non si può permettere di fare come Mubarak: milioni di egiziani sarebbero pronti ad insorgere e fare una rivoluzione vera, non semplici manifestazioni di protesta di massa. Migliaia di giordani stanno protestando da giorni per cacciare re Abdullah. L’attacco a Gaza e la connivenza del re non faranno altro che peggiorare la sua posizione. Il tentativo della Palestina di farsi riconoscere dall’ONU come stato sovrano, programmato per il 29 novembre, è probabilmente la causa scatenante, assieme alle elezioni parlamentari israeliane. Il presidente Abbas ha detto che procederà comunque. Israele non tollererà mai uno stato palestinese, perciò andrà fino in fondo per impedirne la nascita (muoia Sansone e tutti i filistei):

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/11/07/le-prossime-mosse-suicide-di-israele/

Quel che si può intuire è che Netanyahu, quel famoso 5 marzo

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/03/lunedi-5-marzo-2012-si-decidono-le-sorti-del-mondo-nellindifferenza-della-gente/

abbia lasciato perdere l’opzione guerra primaverile (che gli avrebbe permesso di colpire il sito iraniano di Fordo con armi convenzionali, mentre ora saranno necessari ordigni atomici

http://fanuessays.blogspot.it/2012/01/guardatevi-dalle-idi-di-marzo-come.html

lo ha fatto perché contava sulla vittoria di Romney.

Romney ha perso e il governo israeliano ha deciso di agire comunque.

Lo scudo difensivo anti-missile israeliano non funziona e questo ha costretto Israele a richiamare migliaia di riservisti, per un intervento risolutivo, a terra. Questo creerà immense complicazioni, perché il mondo arabo non tollererà più quello che è successo l’ultima volta e perché Obama non sarà più così flessibile.

Negli scorsi giorni la NATO ha dichiarato che difenderà la Turchia dalla Siria

http://english.alarabiya.net/articles/2012/11/12/249124.html
Si è deciso l’invio di truppe inglesi presso il confine con la Siria (ci sono già soldati americani in Giordania)

http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/uk-troops-may-be-sent-to-syrian-borders-8305055.html
Gli israeliani hanno “risposto al fuoco” bombardando una base siriana

http://www.jpost.com/Defense/Article.aspx?id=291470
Si sono tenute le più grande manovre aeree difensive iraniane della storia

http://tehrantimes.com/politics/103243-major-air-defense-exercise-begins-in-eastern-iran

Perciò è assai verosimile che, nel corso delle prossime settimane, Libano, Siria, Iran ed Egitto saranno coinvolti nel conflitto, una vera e propria guerra totale come non si vedeva da tempo:

“E’ la prima volta dal 1991 che un razzo colpisce Tel Aviv. Da Gaza la Jihad islamica ha affermato da parte sua di aver sparato verso Tel Aviv un razzo di tipo Fajar 5: si tratta di un razzo in dotazione alle forze armate IRANIANE. Il Fajr-5 e’ un razzo di ultima generazione, lanciato da postazioni mobili, e ha una gittata stimata tra i 75 e gli 80 km”.

http://notizie.it.msn.com/approfondimento/razzo-colpisce-tel-aviv-israele-la-pagheranno

Cina e Russia non staranno a guardare. Le popolazioni arabe, islamiche, turche e kurde si solleveranno contro i loro governi se combatteranno dalla parte di Israele e della NATO (i Kurdi siriani non vogliono che a Damasco s’insedi un governo musulmano). Obama non muoverà un dito per fermare Netanyahu: Washington e Londra hanno già assegnato l’intera colpa di quel che sta succedendo ad Hamas ed Obama stesso non fa nulla di diverso – e non è meno moralmente abominevole – quando stila ed approva le sue liste di omicidi “mirati” (disposition matrix = scheda degli smaltimenti) per i droni americani in Afghanistan ed Pachistan.

Il “nostro” (non certo mio) Terzi ha anche lui dato la colpa ai palestinesi ma, come la Francia, ha chiesto maggiore cautela da parte di Israele.

http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2012/11/20121115_Gaza_Terzi.htm?LANG=IT

Netanyahu non si tratterrà. Lui e chi la pensa come lui (una minoranza egemone nelle stanze dei bottoni israeliane) è convinto che la superiorità tecnologica israeliana sia indiscutibile e decisiva. Non si rende conto che già nel 1973 Israele ha rischiato grosso e in Libano gli Hezbollah hanno sconfitto Israele nella sua ultima operazione. Il mondo è cambiato dal 1967 e Israele imparerà il significato del proverbio “chi di spada ferisce, di spada perisce”:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/24/e-se-liran-avesse-gia-latomica-osservazioni-sconvenienti-sullarmageddon-che-verra/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/02/israele-la-destabilizzazione-del-medio-oriente-ed-il-neonazismo/

Gli Israeliani hanno già commesso l’errore decisivo iniziando questa guerra, allo scopo di completare la pulizia etnica dei Territori Occupati, ma scopriranno l’impatto dell’eterogenesi dei fini (= la sommatoria delle conseguenze inattese) quando sarà troppo tardi e l’incendio che hanno appiccato si ritorcerà contro di loro, in un nuovo Olocausto

http://fanuessays.blogspot.it/2012/01/auschwitz-in-israele-il-secondo.html

Come detto, in precedenza, Israele si è infilato nella trappola e non ne uscirà vivo. La pedina sta per essere sacrificata: come gli Israeliani hanno imparato a considerare i Palestinesi come “quella gente” (non esseri umani come gli altri), così la stessa scorciatoia logica che si conclude con l’eccidio di massa sarà applicata a loro (e forse a molti altri ebrei nel mondo).

E l’Italia?

Abbiamo vinto la prima guerra mondiale per il rotto della cuffia, contro un esercito (austriaco) che non ha mai vinto una battaglia importante senza l’aiuto degli alleati tedeschi. Abbiamo perso la seconda guerra mondiale con un esercito che non ha mai vinto una battaglia importante senza l’aiuto degli alleati tedeschi.
Siamo parte della NATO e quindi, in qualche forma, entreremo in guerra anche noi, a fianco di un esercito (israeliano) che ha perso tutte le ultime guerre.

Faremo una pessima figura, come sempre.

Fatevi un corso intensivo di cinese e russo.

Qualcuno vuole uccidere Beppe Grillo? (di Aldo Giannuli)

La premessa è che a me non piace Beppe Grillo e sospetto che il suo movimento stia dirottando forze importanti per il cambiamento in direzioni che non porteranno ad un reale cambiamento, almeno non al cambiamento auspicabile. Ma la colpa è della sinistra, che non ha saputo creare un Alexis Tsipras, unendosi in un Syriza italiano. Se in Italia ci saranno rivolte sanguinose nei prossimi mesi la sinistra non sarà esente da responsabilità, per aver scelto la strada delle beghe interne (sinistra-sinistra) e dell’inciucio neoliberista (PD). Naturalmente si darà tutta la colpa a Grillo & co. (e Monti-Napolitano non perderanno occasione per farlo, nella speranza che la gente continui a non capire una fava di quel che sta succedendo in Italia e nell’Occidente).
Detto questo, auguro a lui di vivere a lungo ed al suo movimento di evolvere fino a scegliere la strada dell’unità con le forze di sinistra che vogliano costruire una reale alternativa al sistema mostruoso in cui viviamo.

Ecco il pezzo dell’ottimo Aldo Giannuli.
“Qualche giorno fa, Beppe Grillo, lamentando la violenza degli attacchi rivoltigli sia on line che sulla stampa, ha scritto: “E dopo cosa verrà? Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami,  li isoli e poi qualcuno li elimina”. Una frase buttata là senza troppo peso, ma che ha scatenato una buriana di reazioni: “Grillo piagnone, vittimista, lo fa solo per farsi pubblicità…” Fra i più scatenati i Pd (in prima linea il sen. Dario Ginefra che ricordo da quando aveva 20 anni ed era il leader dei giovani del Pds a Bari, nel movimento della “Pantera”: uomo di partito già da allora) ma anche Rifondazione nel suo sito ha scritto cose analoghe. Grillo, in verità, non ha detto che vogliono accopparlo, ma ha solo lanciato l’ipotesi che la campagna contro di lui possa spingere qualcuno a passare ai fatti. Nulla di preciso, non una denuncia o un sospetto circostanziato e, diciamolo, non fosse stato per le reazioni, nessuno se ne sarebbe accorto e la cosa sarebbe finita là. Dunque, un’ uscita sopra le righe del comico in cerca di spazio mediatico? Non sembra che in questo periodo Grillo abbia bisogno di particolari espedienti per avere spazio stampa: gli basta fare uno sberleffo a Bersani o andare ad una manifestazione del M5s a Verona per avere tutta l’eco mediatica che può desiderare. Eccesso di vittimismo? Ci sta e non sarebbe l’unico esponente politico a farvi ricorso, ma qualche ragione la avrebbe anche in questo caso, a giudicare dalla reazione di Bersani che lo ha tacciato di fascismo per una battuta, forse poco simpatica, ma tutto sommato innocua, come quella sullo zombie. Per non dire dell’incredibile affermazione del sindacalista Cisl che lo ha accusato di aver preso 10 milioni in nero dalla sua organizzazione per una festa, dichiarazione poi prontamente rimangiata, dopo che lo stesso segretario della Cisl lo ha smentito esibendo copia della fattura firmata da Grillo. Dunque, calunnie e diffamazioni non ne mancano.

Grillo i suoi difettacci li ha ed a volte ha uscite ignobili che non gli perdoniamo, come quelle su immigrati ed omosessuali, ha anche una gestione discutibilissima del movimento, ma non c’è dubbio che nei suoi confronti ci sia una campagna isterica che va molto al di là delle sue pecche. Pertanto quella frase può essere letta anche come la reazione avvelenata di chi si sente al centro di una aggressione mediatica, punto e basta.

Ma potrebbe anche voler significare qualche altra cosa e qualche considerazione in più non guasta.

Non so perché, ma leggendo gli articoli sulla questione, mi è ritornato alla mente un nome: Colouche. Forse ai lettori più giovani questo nome non dice molto: era un comico francese di origine italiana (il vero cognome era Colucci) famoso per i suoi attacchi di sapore anarchico alla classe politica ed alla sua corruzione (memorabili le battute contro l’ “Eliseo- Folie Bergère” dei tempi di Pompidou). Colouche nel 1980 annunciò, nell’incredulità generale, che si sarebbe candidato nelle elezioni presidenziali dell’anno dopo. Tutti pensarono ad una boutade del comico, ma dovettero ricredersi quando i sondaggi segnalarono una escalation di consensi che, partita da circa il 5% giunse alla vetta del 16% di voti pronosticati per la sua candidatura. Si scatenò un attacco mediatico senza precedenti da parte di tutti, gollisti, socialisti, giscardiani, comunisti ecc. Il 27 novembre 1980, il suo segretario, Renè Gorlin, venne trovato cadavere con due colpi alla nuca. Ed a Colouche iniziarono ad arrivare messaggi –ovviamente anonimi- che prevedevano una fine simile. Ad aprile, l’uomo di spettacolo annunciò il ritiro della sua candidatura. L’uomo, però, era sfortunato e non sopravvisse tantissimo: cinque anni dopo, il 19 giugno 1986, morì in un incidente stradale.

E qui un dubbio, per quanto remoto, affiora: per caso, non è che Grillo ha ricevuto qualche avvisaglia di quel tipo e cerchi così di cautelarsi? Magari anche contro i rischi della strada. Anche perché, esaminando con freddezza la questione, una morte improvvisa del comico risolverebbe un sacco di problemi: il M5s senza di lui non sopravvivrebbe, una parte degli elettori confluirebbero presumibilmente sull’Idv, qualche altro sulla Lega, pochi tornerebbero al Pd, ma il grosso finirebbe nell’astensione e tutto ( o quasi) tornerebbe alla tranquilla normalità del bipolarismo Pd-Pdl. Forse.

E questo dimostra la grande fragilità di questo movimento che oggi è il punto di confluenza dell’ opposizione, ma che in breve può esplodere come una bolla di sapone (e non solo per una eventuale scomparsa del suo fondatore).

Come già ho scritto un anno fa, ho cessato di occuparmi di strategia della tensione, ma qualcosa ne so e mi permetto di dare un consiglio a Grillo: si sbrighi a strutturare il suo movimento ed a formalizzare un vero e proprio gruppo dirigente (possibilmente eletto con metodo democratico) perché questa sovraesposizione non gli giova. Questa storia del partito-proprietà privata, oltre che avere uno sgradevole sapore berlusconiano, è una sciocchezza molto pericolosa per uno che non ha i soldi della Fininvest, le scorte pubbliche e private e l’amicizia di uno come Putin. Magari non c’è nulla di serio e nessuno pensa realmente di  fare un nuovo caso Colouche, ma non si sa mai, mi stia a sentire…”

Aldo Giannuli
http://www.aldogiannuli.it/2012/09/qualcuno-vuole-uccidere-grillo/

Ex direttore del Mossad: gli Iraniani devono temere un attacco entro le prossime 12 settimane

 

Un ex direttore del Mossad contrario all’attacco preventivo di Israele all’Iran avverte gli Iraniani: devono temere un attacco entro le prossime 12 settimane (ossia prima delle elezioni presidenziali negli Usa). Tutto questo mentre Panetta cerca di convincere Netanyahu dell’efficacia delle sanzioni. Bibi il Mitomane insiste: se gli Stati Uniti non intervengono Israele agirà comunque da solo. Romney promette di appoggiare Israele se dovesse vincere le elezioni.

In una intervista al New York Times, Efraim Halevy ha detto che «siccome gli israeliani sono notoriamente contrari ad attacchi d’inverno e che l’attuale situazione siriana non consentirà ad Hezbollah e ad Assad di dare manforte agli alleati iraniani, se c’è un momento buono per attaccare è proprio questo».

“Se fossi iraniano, sarei molto preoccupato dalle affermazioni di Israele su un possibile attacco, perché a mio avviso le minacce di Israele suonano come serie e credibili“. È l’opinione dell’ex direttore del Mossad, Ephraim Halevy, intervistato da Israel Radio, secondo cui le prossime 12 settimane saranno “veramente cruciali” per la decisione dello Stato ebraico di attaccare o meno. “Continuando a fare i loro giochetti” nei colloqui internazionali sul nucleare, ha aggiunto Halevy, gli iraniani sottovalutano la risolutezza israeliana. “Hanno sbagliato i calcoli se pensano di avere un’immunità illimitata” in questi colloqui, ha proseguito. L’Iran sostiene che il suo programma nucleare sia pacifico e mirato a produrre energia, mentre Israele afferma che quella di Teheran sia una minaccia alla sua sopravvivenza e ritiene che la repubblica islamica voglia assemblare armi nucleari.

http://www.lapresse.it/mondo/asia/ex-capo-mossad-se-fossi-iraniano-minacce-israele-mi-preoccuperebbero-1.198052

Giusto per venire incontro alle esigenze israeliane, è appena stata resa pubblica la notizia che i servizi segreti israeliani, americani, francesi, tedeschi ed inglesi, in precedenza piuttosto cauti se non apertamente scettici, ora concordano nell’affermare che il programma atomico iraniano sta facendo passi da gigante:

http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/new-intelligence-reveals-iranian-military-nuclear-program-advancing-faster-than-previously-thought.premium-1.456426

COME SI È ARRIVATI A QUESTO PUNTO?

Malgrado le aperture iniziali da parte della Casa Bianca, a Baghdad è apparso evidente che le richieste americane non coincidevano con le posizioni iraniane: Washington ha chiesto non solo lo stop dell’arricchimento al 20%, e il trasferimento all’estero dell’uranio al 20% fin qui prodotto, ma anche la chiusura definitiva dell’impianto fortificato sotterraneo di Fordow, vicino a Qom; ed in cambio ha offerto solo barre di uranio al 20% (difficilmente utilizzabili a scopo bellico) per il reattore di ricerca di Teheran, e pezzi di ricambio per l’aviazione civile iraniana, ma nessun alleggerimento delle sanzioni attuali e nessun rinvio di quelle programmate.

Per comprendere fino a che punto una simile proposta fosse inaccettabile per Teheran è sufficiente sottolineare che, in cambio della rinuncia alla sua carta di maggior valore (la possibilità di arricchire l’uranio al 20%), l’Iran avrebbe dovuto accettare la prospettiva di continuare a veder strangolata la propria economia (dalle sanzioni già in atto, e da quelle ancor più dure che entreranno in vigore a breve).

Chiudere l’impianto di Fordow, inoltre, per Teheran significherebbe rinunciare all’unica installazione che attualmente è fuori dalla portata delle bombe israeliane (ma non delle più potenti bombe americane), con la prospettiva di rendere realmente efficace un eventuale attacco militare unilaterale da parte israeliana (che è stato più volte minacciato da Tel Aviv).

In altre parole, a Teheran è stato chiesto di cedere “diamanti in cambio di noccioline”come ha affermato l’ex negoziatore iraniano Hossein Mousavian.

[…].

Ciò che più colpisce è il contrasto esistente fra le valutazioni della maggior parte dei funzionari dell’intelligence occidentale, che parlano di una minaccia nucleare iraniana “non imminente”, e l’acceso dibattito in Israele e negli USA sulla possibilità di un attacco militare all’Iran.

I servizi segreti occidentali in gran parte concordano sul fatto che l’Iran non abbia ancora deciso di costruire un ordigno nucleare, e che avrebbe bisogno di alcuni anni per costruire realmente una testata atomica qualora decidesse di farlo.

L’americana “National Intelligence Estimate” del 2007, in gran parte confermata dalla versione aggiornata del 2010 e dal rapporto AIEA della fine del 2011, afferma che, in base a tutte le prove a disposizione, il programma nucleare iraniano a scopo bellico è stato interrotto nell’autunno del 2003.

In altre parole, generalmente si ritiene che l’Iran non intenda entrare in possesso di una bomba atomica, ma solo acquisire le conoscenze necessarie per costruirne rapidamente una all’occorrenza (intenda cioè raggiungere la cosiddetta “breakout capacity”).

Nel febbraio 2011 il direttore del National Intelligence, James Clapper, dichiarò al Congresso americano che “l’Iran sta mantenendo aperta la possibilità di sviluppare armi nucleari, in parte sviluppando differenti capacità nucleari che lo pongano in una posizione migliore per produrre simili armi, qualora decidesse di farlo”.

Allo stato attuale, gli esperti ritengono generalmente che, se davvero l’Iran volesse costruire un ordigno, avrebbe bisogno di almeno un anno, e di altri 1-2 anni per posizionarlo all’interno di un missile.

Alla luce di ciò, e del fatto che appare altamente improbabile che l’Iran possieda altre installazioni segrete oltre a quelle di Natanz e Fordow scoperte negli anni passati (affermazione, questa, che si basa sull’elevata qualità dei dati di intelligence di cui gli esperti americani ritengono di essere in possesso), la tesi israeliana secondo cui il programma nucleare iraniano starebbe per entrare in una “zona di immunità”, che lo metterebbe al sicuro da qualsiasi attacco militare, appare un po’ come gridare “al lupo, al lupo”.

[…]

Le paure di Teheran non sono immotivate. Fin da quando ha assunto il proprio incarico alla Casa Bianca, Barack Obama – mentre esortava la Repubblica islamica a “schiudere il proprio pugno” e a dialogare – non solo ha proseguito, ma ha rafforzato la “guerra segreta” contro l’Iran avviata dal predecessore Bush – come ha recentemente rivelato il New York Times.

Questa guerra segreta ha incluso una campagna di attacchi informatici che, per ammissione di alcuni funzionari dell’intelligence americana, è ben più ampia dei due virus Stuxnet e Flame saliti alla ribalta delle cronache, e serve a “preparare il campo di battaglia per un altro tipo di azioni sotto copertura”.

A fianco della campagna di attacchi informatici, la CIA ha condotto una vasta operazione di sorveglianza del territorio iraniano tramite droni (un’operazione clamorosamente svelata lo scorso dicembre quando uno di questi aerei senza pilota cadde in mani iraniane).

Nel frattempo una spietata campagna di omicidi mirati è stata condotta ai danni degli scienziati iraniani ritenuti coinvolti nel programma nucleare. Molti analisti avevano attribuito simili operazioni ad Israele. Poi, a febbraio di quest’anno, alcune rivelazioni shock hanno lasciato intendere che per compiere questi omicidi Tel Aviv si sarebbe servita dei Mojahedin-e Khalq (MEK), un’organizzazione marxista e islamista iraniana storicamente nemica del regime di Teheran, che negli Stati Uniti è inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche.

Ma i colpi di scena erano destinati a continuare, visto che un reportage del giornalista investigativo americano Seymour Hersh, apparso ad aprile sul New Yorker, rivelava che membri del MEK sarebbero stati segretamente addestrati dalle forze speciali americane nel deserto del Nevada.

Nel frattempo è in atto, sempre negli Stati Uniti, una multimilionaria campagna di lobbying finalizzata a cancellare il MEK dalla lista delle organizzazioni terroristiche del Dipartimento di Stato. Decine di ex funzionari americani sono stati pagati da membri del MEK perché promuovessero la loro causa.

http://www.medarabnews.com/2012/06/27/dopo-il-fallimento-dei-negoziati-con-l%E2%80%99iran-minacciose-nubi-si-addensano-sul-medio-oriente/

Qui le informazioni sulle finestre per un attacco israeliano e/o americano

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/12/guardatevi-dalle-idi-di-marzo-come-prevedere-la-data-dinizio-della-terza-guerra-mondiale/#ixzz1jFLR0xWK

Le bombe per distruggere gli impianti sotterranei sono pronte

http://www.articolotre.com/2012/07/100861/100861

Le conseguenze: un comitato di scienziati ha stimato che 3 milioni di persone morirebbero entro poche settimane a causa della nube radioattiva se i reattori iraniani fossero bombardati. A sua volta l’Iran bombarderebbe la centrale atomica di Dimona, trasformando gran parte di Israele in un paesaggio à la Chernobyl per millenni.

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/24/e-se-liran-avesse-gia-latomica-osservazioni-sconvenienti-sullarmageddon-che-verra/

LA POSIZIONE DELLA CINA

L’idea che il regime di Damasco possa essere il primo a cadere in un “effetto domino” che abbia come ultimo obiettivo l’Iran, del resto, non è coltivata solo da alcuni a Washington e in Israele, e non è solo temuta dal regime di Teheran, ma è considerata come una “minaccia credibile” anche da altri.

Il China Daily – quotidiano in lingua inglese spesso considerato portavoce del governo di Pechino – in un recente articolo insolitamente duro e apertamente critico nei confronti degli Stati Uniti, accusa Washington di essere il principale responsabile dell’inasprimento della crisi iraniana.

Il giornale afferma che l’obiettivo americano sarebbe quello di impedire ad un paese “nemico” di diventare una potenza nucleare, ed allo stesso tempo di rafforzare la dipendenza militare di altri paesi mediorientali dagli Stati Uniti.

L’articolo sostiene che non bisogna temere un attacco militare israeliano o americano all’Iran prima che la crisi siriana sia giunta a conclusione, perché “gli Stati Uniti ed i loro alleati arabi vogliono che la Siria sia la prima ‘tessera del domino’ a cadere”.

In quella che potrebbe apparire come una velata minaccia, il giornale conclude affermando che Washington non oserà implementare contro la Cina le sanzioni legate alla Banca centrale iraniana, e che gli Stati Uniti – che lo vogliano o meno – devono cercare la cooperazione piuttosto che il confronto con Pechino, per risolvere le questioni internazionali.

http://www.medarabnews.com/2012/06/27/dopo-il-fallimento-dei-negoziati-con-l%E2%80%99iran-minacciose-nubi-si-addensano-sul-medio-oriente/

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