L’Africa, i diversamente bianchi, i diversamente umani

Twitter [non in italiano]

Verso un mondo nuovo su Facebook [in italiano]

Web Caffè Bookique [in italiano]

1337947516902AFRICA1

Negli ultimi dieci anni, 6 delle 10 economie a crescita più rapida al mondo erano africane.

ONU – rapporto finale sull’Agenda di Sviluppo Post-2015

Un continente ricchissimo di risorse naturali di ogni genere e di terreni agricoli inutilizzati, giovanissimo, dinamico: l’Africa, assieme al Brasile, è il futuro.

Il suo sviluppo sostenibile sarà garanzia del nostro sviluppo sostenibile. La sua capacità di lasciarsi alle spalle un passato fatto di tribalismi, schiavitù, colonialismo e neocolonialismo economico-finanziario, disuguaglianza e patriarcato sarà la miglior prova del fatto che ci meritiamo un futuro. Gli africani dovranno essere pienamente coinvolti nella gestione del pianeta e considerati come dei nostri pari, con gli stessi diritti alla condivisione delle risorse del pianeta. Su questo pianeta non dovranno più esistere assetti castali, secessioni interne al genere umano che assegnano un trattamento preferenziale a chi ha la pelle più chiara e un conto in banca più cospicuo: slavi, greci e napoletani, per fare alcuni esempi, sono da alcuni (molti leghisti e nordeuropei) considerati meno bianchi degli altri bianchi; i bianchi sotto la soglia di povertà sono grigi e diversi neri benestanti sono “meno neri” degli altri e fanno di tutto per mostrarlo. Le stesse donne bianche sono meno bianche degli uomini bianchi. Ci sono molte persone diversamente bianche. Nessuno dovrebbe essere diversamente umano.

L’immigrato africano è pagato meno e licenziato prima. Se è donna le cose possono andare anche peggio. I suoi figli difficilmente riceveranno un’educazione pari a quella dei loro coetanei bianchi.

La legittimazione di queste forme di discriminazioni ha impedito che, a livello globale, le classi disagiate (bianche e “colorate”) facessero fronte comune, presentassero delle precise rivendicazioni e riuscissero gradualmente a costruire una società meno iniqua e meno feroce.

L’Africa può aiutarci a superare questo impasse, a capire che quando parliamo di extracomunitari stiamo parlando di noi stessi, della comune sorte della specie umana e che battersi per un mondo migliore significa battersi per la pari dignità di tutti gli esseri umani, dato che solo così sarà possibile spianare un po’ la piramide sociale che ci accompagna e vessa almeno dai tempi dei faraoni. Battersi per chi è diverso da noi significa battersi per noi stessi: un mondo in cui le donne, gli omosessuali, i musulmani, i “colorati”, gli animali e l’ambiente nel suo complesso sono tutelati è un mondo migliore per tutti, tranne relativamente pochi milioni di privilegiati che subiranno una perdita di status.

La civiltà umana non sarà completa, non sarà civile e non sarà sostenibile senza l’Africa, senza una classe media africana che guidi il continente e che lo renda protagonista.

Nairobi-Skyline-Kopie1-1

COSA SCRUTIAMO NEL NOSTRO ORIZZONTE?

Tutti, a prescindere dai colori politici, ci siam chiesti,
ha senso la vita nel mondo che appar così balordo?!
Sono necessari innanzitutto ideali virtuosi ed onesti,
con una meta, senza aver l’atteggiamento beffardo!

Prima conosciam la porta che conduce al nostro IO,
che consiste nel saper crescere imparar e cambiare,
rispettando il prossimo, la Terra, per chi crede, DIO.
Solo così avrà un valore esistere, senza vivacchiare!

La chiave non è da ricercare fuori, ma dentro di noi.
se la ritroviam, l’età, le crisi, non faranno più paura!
Si sa, sto mondo è pieno di camaleonti e di avvoltoi
meschini opportunisti, pronti a depredarci con cura!

Molti sono determinati a dirigersi verso la saggezza,
così probabilmente anche i ricordi rimarranno soavi:
ad ogni angolo del mondo vedremo arte e bellezza!
Se ci sarà il premio OK,comunque diverremmo savi.

Son in tanti che “vedono” il nostro futuro su Marte!
Perché piuttosto non cerchiam di rigenerar la Terra,
di farne un giardino che sia davver un opera d’arte,
con una primaria, equilibrata barriera:l’effetto serra.

Perché no, molti sperano in un nuovo rinascimento,
dove,con nuove scoperte scientifiche e con legalità,
con disarmo, ci sia pace, stabilità, pure se a rilento.
I giovani poi han idee che esaltan parte di umanità!

Molti, nonostante la grave crisi non solo economica,
auspican ci sia un rinnovato orizzonte per i loro figli,
con l’acqua del mare (da cui proviene la vita) amica,
e che tenebre degli abissi non occultin fatali “artigli”.

Giorgio Ombrini

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: