Cosa si può fare con i guadagni di 1 anno dei 100 uomini più ricchi del mondo?

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Nel 2010 le Forbes Global 2000, assieme, avevano un fatturato di 32mila miliardi di dollari (il PIL mondiale era di 60mila miliardi di dollari).

“Il costo della disuguaglianza: come l’estrema polarizzazione di ricchezze e redditi ci danneggia tutti”, rapporto Oxfam, 18 gennaio 2013

“Negli ultimi 30 anni la disuguaglianza è cresciuta drammaticamente in molti paesi. Negli Stati Uniti la quota di reddito nazionale che va al 1% più ricco è raddoppiata, dal 1980, dal 10 al 20%. Per lo 0,01% è addirittura quadruplicata, a livelli mai visti prima. A livello globale, per l’1% (60 milioni di persone), e in particolare per l’ancora più ristretto 0,01% (600.000 persone – ci sono circa 1200 miliardari in tutto il mondo), gli ultimi trenta anni sono stati un periodo di incredibile abbuffate. Un fenomeno che non si limita agli Stati Uniti, o anche ai paesi ricchi. Nel Regno Unito la disuguaglianza sta rapidamente tornando a livelli che non si vedevano dai tempi di Charles Dickens. In Cina il 10% ora porta a casa quasi il 60% del reddito complessivo. I livelli di disuguaglianza cinesi sono ormai simili a quelli del Sud Africa, che è il paese più iniquo sulla terra, molto più rispetto alla fine dell’apartheid. Anche in molti dei paesi più poveri la disuguaglianza si è rapidamente accresciuta.

Globalmente i redditi dell’1% più ricco sono aumentati del 60% in 20 anni. La crescita del reddito per lo 0,01% è stata ancora più consistente.

A seguito della crisi finanziaria, il processo si è accelerato, con l’1% che ha incrementato ulteriormente la sua quota di reddito. Il mercato dei beni di lusso ha registrato una crescita a due cifre ogni anno, dopo l’inizio della crisi. Che si tratti di una vettura sportiva o un super-yacht, caviale o champagne, non vi è mai stata una tale richiesta dei beni di lusso più costosi.

Il FMI ha dichiarato che la disuguaglianza è pericolosa, produce divisioni e potrebbe portare a rivolte sociali. I sondaggi mostrano che l’opinione pubblica è sempre più sensibile alla crescente disuguaglianza in molti paesi, e ciò riguarda tutti i cittadini, indipendentemente dall’orientamento politico.

[…]

I 100 miliardari più ricchi del mondo hanno aggiunto 240 miliardi di dollari alle loro ricchezze nel 2012 – un quarto di quella cifra sarebbe sufficiente a porre fine alla povertà estrema nel mondo. La crescita nei paesi più egalitari è molto più efficace nel ridurre la povertà. Le ricerche effettuate da Oxfam hanno dimostrato che, per via delle sue gravi disparità, in Sud Africa, anche con una sostenuta crescita economica, un milione di persone in più saranno spinte verso una condizione di miseria entro il 2020, se non si prenderanno delle contromisure.

Le parole del vecchio adagio ‘soldi uguale potere’ indicano che nelle società più disuguali la democrazia è più a rischio. Questo potere può essere esercitato legalmente, con centinaia di milioni spesi ogni anno, in molti paesi, per fare lobbismo politico (corruzione legale), o illegittimamente per corrompere il processo politico e comprarsi il processo decisionale democratico.

[…]

I membri dell’élite hanno più probabilità di ricoprire posizioni politiche prominenti o altri alti uffici, rafforzando le disuguaglianze. I loro figli hanno più possibilità di essere almeno ricchi quanto lo sono i loro genitori, il che significa che le disparità intergenerazionali aumentano. La disuguaglianza è stata ricollegata ad una pluralità di problemi sociali, quali la violenza, la malattia mentale, la criminalità e l’obesità.

Fondamentalmente la disuguaglianza ha dimostrato di essere non solo un male per i poveri nelle società disuguali, ma anche per i ricchi. Le persone più ricche sono più felici e più sane se vivono in società più uguali.

http://www.oxfam.org/sites/www.oxfam.org/files/cost-of-inequality-oxfam-mb180113.pdf

Oetzi, il paleouomo che non faceva la paleodieta: e si vede!

a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles

Oetzi circolava per le valli tirolesi circa 5300 anni fa.

Recentemente è stata completata la mappatura del suo DNA.

L’esame dello smalto dei denti e del polline indicano le origini di Oetzi: “Ciascuno di noi, fin dalla prima infanzia, accumula nel proprio smalto dentario isotopi di stronzio, piombo ed ossigeno. Raffrontando la loro concentrazione con quella di campioni di suolo ed acqua, si può risalire con una certa precisione al luogo in cui una persona è vissuta. E per Ötzi questo luogo è l’Alto Adige. Egli trascorse la sua prima infanzia in Val d’Isarco e solo più tardi si spostò in Val Venosta”

www.iceman.it/it/faqs-oetzi-it

In Val Venosta lavorò presso una fonderia [forte contenuto di arsenico e rame nei capelli].

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14593178

Il giorno della sua morte era ben equipaggiato per il clima alpino (pelli di pecora, capra e vacca ad indicare che era un contadino allevatore) ed era armato. Forse era diventato un brigante o era in fuga da una banda di inseguitori dopo uno scontro [tracce di sangue di altre quattro persone sul suo corpo]. Fu ucciso da una freccia nella schiena:

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/05/03/news/ritrovato_su_tzi_il_sangue_pi_antico-1002238/index.html

Aveva gli occhi marroni, i capelli castani, soffriva di intolleranza al lattosio, di una predisposizione alle cardiopatie, artriti, arteriosclerosi e borreliosi (malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche) e i suoi polmoni erano anneriti dal fumo della fonderia:

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/02/28/news/povero_tzi_soffriva_di_arteriosclerosi-877592/index.html

L’aplotipo sanguigno, molto raro in Europa, indica che era discendente di immigrati dal Vicino Oriente, non di cacciatori e raccoglitori locali:

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2012/02/28/news/povero_tzi_soffriva_di_arteriosclerosi-877592/index.html

I resti alimentari del suo stomaco (chimo) appartengono a tre pasti a base di cereali (orzo e farro), carne di stambecco e cervo (avariata, con vermi), radici, frutta e semi:

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2011/10/20/news/lultimo_pasto_di_tzi-602292/index.html

La modalità di consumo e danneggiamento dei denti e l’analisi isotopica mostrano che la sua dieta, pur essendo variata, era tendenzialmente vegetariana [i cacciatori-raccoglitori sono quasi esenti da carie per via del ridotto consumo di carboidrati, che sono zuccheri],

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10064623

http://news.discovery.com/history/oetzi-iceman-bad-teeth-110615.html

“La sua dentatura rivela una carie incipiente, una paradentosi e superfici di masticazione molto usurate dalle impurità presenti nei cereali macinati a pietra”.

www.iceman.it/it/faqs-oetzi-it

ma consumava latticini, pur essendo intollerante, e così si ritrovò a soffrire di calcoli biliari. L’intolleranza al lattosio era piuttosto diffusa a quel tempo:

http://www.newscientist.com/article/dn11261-early-europeans-unable-to-stomach-milk.html

http://www.pnas.org/content/104/10/3736.abstract

“I cereali erano un alimento base nella dieta di allora, che veniva completata con vegetali come il prugnolo, le mele selvatiche, i funghi, le bacche e i legumi”.

http://www.iceman.it/it/faqs-oetzi-it

Il suo ultimo pasto, mentre era in fuga, è stato quasi unicamente a base di carne (forse cruda):

http://www.sciencenews.org/view/generic/id/333533/title/The_Icemans_last_meal_goat

È morto a 45 anni. Era magro e di corpo robusto. Alto 1 metro e 65, ossia nella media dei popoli che consumano pochi latticini o non ne consumano affatto.

Come abbiamo visto, non era l’immagine della salute: “le articolazioni mostrano segni di usura, i suoi vasi sanguigni erano calcificati, i denti consumati e l’intestino era infestato da tricocefali. Un’unghia delle dita rinvenuta negli scavi successivi dimostra che soffriva di una patologia cronica e i profondi solchi trasversali indicano inoltre che il suo sistema immunitario era stato esposto a forti stati di stress circa 8, 13 e 16 settimane prima di morire. Si è anche potuto dimostrare che aveva subito una frattura multipla delle costole, peraltro perfettamente sanata, ed una rottura del setto nasale”.

http://www.iceman.it/it/faqs-oetzi-it

I tatuaggi avevano finalità terapeutiche, non decorative: “Su tutto il corpo Ötzi ha circa 60 tatuaggi, realizzati tramite sottili incisioni e non, come oggi, con degli aghi. Questi segni si trovano in corrispondenza delle articolazioni più usurate, che probabilmente causavano ad Ötzi forti dolori: nella zona lombare, al ginocchio destro, ai polpacci e alle articolazioni del piede. I tatuaggi servivano a recidere piccoli fasci di fibre nervose, e questo portava ad un’attenuazione del dolore. Essi erano quindi presumibilmente una terapia antidolorifica e non un ornamento per il corpo”.

www.iceman.it/it/faqs-oetzi-it

Oetzi era affetto da tutti i problemi della transizione all’agricoltura e quindi da una dieta a base di carne e piante selvatiche ad una a base di cereali:

http://lopo.it/2009/04/11/il-peggior-sbaglio-nella-storia-della-razza-umana/

Tra i vari problemi: bassa statura, carie, deformità, sedentarietà, maggiore diffusione di parassiti, batteri e virus che richiesero molte generazioni per generare una risposta adattiva [Cohen, Mark N, and Gillian M. M. Crane-Kramer. Ancient Health: Skeletal Indicators of Agricultural and Economic Intensification. Gainesville: University Press of Florida, 2007

http://books.google.it/books?id=d1J4QgAACAAJ&dq=Ancient+Health:+Skeletal+Indicators+of+Agricultural+and+Economic+Intensification.&hl=it&sa=X&ei=_kG6T-KQBaOE4gSt_qHyCQ&ved=0CDYQ6AEwAA]

Ancora oggi, una dieta macrobiotica causa gravi carenze minerali, vitaminiche e proteiche con conseguenze serie e durevoli anche per lo sviluppo cognitivo di bambini ed adolescenti:

http://www.softwaredidattico.it/EducazioneAlimentare/ac310000h.htm

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC506467/

Principalmente a causa dell’acido fitico, uno dei tanti antinutrienti presenti nei cereali

http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_fitico

Cosa sono gli anti-nutrienti e perché sono tossici ed impediscono all’organismo di assimilare i nutrienti essenziali?
http://www.maurobasilico.it/2012/02/gli-antinutrienti-o-sostanze-tossiche-naturali-degli-alimenti/

A questo punto c’è da capire perché questo non sia riconosciuto come il problema centrale della società contemporanea. Diete sbagliate a base di zuccheri ed antinutrienti rimbambiscono letteralmente la gente e salassano i contribuenti con i costi dell’assistenza ospedaliera:

http://www.livescience.com/20329-sugar-stupid.html

Forse le case farmaceutiche hanno interesse a non far sapere come curarsi con una dieta sana e non con mille farmaci?

Gli altri primati, purtroppo per loro, sono soprattutto vegetariani (mangiano anche un po’ di insetti e piccoli vertebrati) ed è assai probabile che proprio la dieta umana basata essenzialmente sulla carne abbia offerto la spinta evolutiva necessaria a farci diventare quel che siamo (nel bene e nel male):

* la carne ha permesso di sviluppare un cervello più voluminoso:

http://www.sciencedaily.com/releases/2012/04/120420105539.htm

* vantaggiosa è stata la cottura della carne (assurdo essere crudisti):

http://phys.org/news/2011-11-cooking-energy-meat-driven-human.html

* invece l’introduzione dei cereali è stata disastrosa sotto ogni punto di vista: muscolare, dentale, osseo, cardiovascolare e cerebrale: (a) Gli esseri umani che vivono in società industriali sono gli unici mammiferi a soffrire di ipertensione e sono gli unici primati non in cattività a diventare obesi; (b) L’introduzione di mais, frumento, riso ed altri cereali nella dieta umana è coincisa con una sensibile riduzione della statura e della capacità cranica (-11% dal tardo paleolitico), l’aumento delle malattie orali (carie: prima <5%, poi >24%), la diminuzione della densità delle ossa e dell’indice pelvico del 22% (!!!),  e svariati altri problemi; (c) gli indigeni americani hanno cominciato a consumare il mais in modo continuativo solo a partire dall’800 d.C., periodo che coincide con il declino della civiltà maya; (d) la mortalità infantile non è cambiata nella transizione da caccia e raccolta ad agricoltura (non c’è stato neppure quel vantaggio); (e) lo status delle donne si è degradato; (f) abbiamo mangiato tuberi (cotti) per almeno 1 milione e mezzo di anni, quindi siamo perfettamente adattati a quel tipo di cibo; (g) la dieta umana è sempre stata scarsa in fibre, quella degli altri primati molta ricca in fibre; (h) homo sapiens ha sempre mangiato tanta carne.

http://www.amazon.com/Human-Diet-Its-Origin-Evolution/dp/0897897366
http://www.amazon.com/Pandoras-Seed-Unforeseen-Cost-Civilization/dp/1400062152

“L’origine della produzione alimentare africana è dunque controversa e spesso c’è una certa discrepanza fra le prove linguistiche, che in genere suggeriscono origini antiche per l’agricoltura e l’allevamento, e la ricerca archeologica, da cui si ricavano solitamente datazioni posteriori. Né è chiaro il motivo per il quale si sarebbe iniziato a produrre cibo. La teoria secondo cui la produzione alimentare ebbe origine nel Vicino Oriente, diffondendosi poi in tutta l’Africa, dove venne adottata con entusiasmo da cacciatori-raccoglitori affamati, non è infatti sostenibile. Lo studio sugli odierni cacciatori-raccoglitori dimostra che alcuni di essi possono procacciarsi una maggiore quantità di cibo con meno fatica e più libertà di quanto non facciano quasi tutti i popoli di allevatori e agricoltori. I resti scheletrici rinvenuti nel Sudan nilotico provano che una delle conseguenze della produzione alimentare fu la malnutrizione, insieme forse al diffondersi delle malattie, giacché è probabile che molte malattie infettive dell’uomo venissero contratte anche dagli animali domestici. Il dissodamento della terra per renderla adatta alla coltivazione favorì la diffusione della malaria…”.

J. Iliffe, “Popoli dell’Africa: storia di un continente”, Bruno Mondadori, 2010, p. 15 (Ringrazio Beniamino Franceschini).
Dunque i dati paleoantropologici e clinici ci riportano qui:

http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/la-celebre-paleodieta-grande-richiesta.html

e qui:

http://www.dissapore.com/salute/mangiare-i-grassi-e-vivere-bene/

http://www.dissapore.com/salute/colesterolo-il-killer-la-parola-alla-difesa/

http://www.dissapore.com/salute/perche-ingrassiamo/

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