White House Down + Olympus has fallen
29 ottobre 2015 a 21:41 (Controrivoluzione e Complotti, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verità scomode)
Tags: colpo di stato, cospirazione, fascismo americano, impero americano, Kerry, neoconservatori, Nobel per la Pace, Obama, realisti, sionisti, stato profondo
Zbigniew Brzezinski condanna la satira di Charlie Hebdo, il fallimento della manifestazione di Parigi
11 gennaio 2015 a 15:42 (Miti da sfatare, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Brzezinski, Charlie Hebdo, Islam, islamismo, Kissinger, neocon, Nobel per la Pace, Obama, Russia, scontro di civiltà, sionisti, terrorismo, Terza Guerra Mondiale
Financial Times, New York Times e Zbigniew Brzezinski condannano la satira di Charlie Hebdo.
http://www.newsmax.com/Newsfront/Zbigniew-Brzezinski-satire-free-speech/2015/01/09/id/617677/
http://www.ilvelino.it/it/article/2015/01/10/charlie-hebdo-la-stampa-internazionale-difende-charlie-ma-il-financial-times/b7305466-71a9-4473-941d-9da887fc898c/
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/09/new-york-times-charlie-he_n_6443716.html
Obama NON ha partecipato alla commemorazione delle vittime dell’attentato e aveva già stigmatizzato le vignette “satiriche”
http://www.straitstimes.com/news/world/europe/story/paris-shooting-obama-wont-attend-march-tribute-charlie-hebdo-victims-says-of
http://www.newsmax.com/TheWire/obama-charlie-hebdo-mock-prophet-muhammad/2015/01/09/id/617516/
Obama non c’era.
Biden non c’era.
Kerry non c’era.
La Casa Bianca non c’era.
Mancavano anche un mucchio di francesi: 1 milione e mezzo al massimo i partecipanti alla marcia di Parigi (“capitale del mondo per la libertà”, dice Hollande), secondo i dati ministeriali.
Come a Roma per il No Berlusconi Day.
Direi un INSUCCESSO colossale. La stessa affluenza della Love Parade di Essen del 2007
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_largest_peaceful_gatherings_in_history
Vi dico cosa penso di questa cosa.
Brzezinski è il mentore di Obama.
Obama è stato piazzato alla Casa Bianca e ha ricevuto il Nobel per la Pace (gran mossa!) per evitare una guerra mondiale, che è invece fortemente voluta dai neocon e da Israele.
Obama all’Islam: “Cerchiamo un nuovo inizio. Sospetti e discordie devono finire”, 2009
[mi chiedo tra l’altro se le continue “fughe” (partite di golf, scampagnate, ferie) di Obama dalla Casa Bianca non servano a permettergli di ricevere istruzioni da una fazione, a scapito dell’altra]
Brzezinski e Kissinger sono stati espliciti nel riaffermare che la supremazia americana si conserva senza scatenare conflitti extra-regionali.
Kissinger ha addirittura ricapitolato in modo più che accettabile le ragioni russe sulla crisi ucraina.
Entrambi sono aperti a un duopolio con la Cina.
Entrambi sono severi critici delle politiche di Israele che giudicano fortemente lesive della supremazia statunitense a causa della loro belligeranza.
Ora Brzezinski, di fatto, si è schierato CONTRO “je suis Charlie”.
ERGO
Una parte dell’élite statunitense non ha alcuna intenzione di andare in guerra per Israele, rovinando tutto il “lavoro” realizzato in questi anni.
Quella francese e tedesca men che meno [N.B. non sono i buoni: hanno solo priorità diverse e usano gli eventi in maniera differente]. Francesi e tedeschi vogliono allentare la pressione sulla Russia (cosa che invece a Brzezinski non sta bene).
Mi sa che, come sospettavo, tra le alte sfere occidentali si sta svolgendo uno scontro intestino, la partita decisiva.
Se è così – e ribadisco che quanto scritto qui e nel resto del blog può essere completamente sbagliato, va verificato per conto proprio ed è soggetto a revisione – nel giro di poco tempo qualche grossa rivelazione salterà fuori e rivoluzionerà la percezione globale di quel che è accaduto a Parigi (e non solo).
Il 2015 potrebbe riservare grosse sorprese.
Zombie Apocalypse – Il lato oscuro della forza (essere buoni paga)
14 settembre 2013 a 08:54 (Salute, Sorprendimi!, Umorismo)
Tags: Aung San Suu Kyi, Blair, Bush, corruzione, degrado, Desmond Tutu, deterioramento, Ellen Johnson Sirleaf, Hillary Clinton, invecchiamento, John Kerry, Kerry, lato oscuro della forza, le notti del terrore, Mandela, Nobel per la Pace, Obama, Palpatine, Tony Blair, Wangari Muta Maathai, Yoda, zombie, zombie horror
Questa creatura delle tenebre la riconosco per mia.
Prospero, “la Tempesta” – Shakespeare
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Il lato oscuro della Forza è la via per acquistare molte capacità da alcuni ritenute ingiustamente non naturali.
Palpatine, Guerre Stellari
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Sono mostruosi, non hanno più nulla di umano, sono come corrosi dal tempo.
Zombie Horror – Le notti del terrore
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Uomo in Nero: Stai ancora cercando di dimostrarmi che ho torto, vero?
Jacob: Tu hai torto
UiN: Ah sì? Arrivano, combattono, distruggono, corrompono. Finisce sempre allo stesso modo.
Jacob: Finisce solo una volta. Tutto quello che accade prima è solo progresso.
Palpatine/Darth Sidious, Imperatore Galattico, 86 anni
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/13/cosa-sta-succedendo-ai-clinton/
George W. Bush (61 anni nella foto)
Al Gore, Nobel per la Pace 2007 (65 anni)
Quando 900 anni di età avrai, bello non sembrerai! (Yoda)
Nelson Mandela, Nobel per la Pace 1993 (95 anni)
Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace 1991 (68 anni)
Ellen Johnson Sirleaf, Nobel per la Pace 2011 (74 anni) – presidente della Liberia
Se Obama ti uccide, sicuramente te lo meritavi
7 febbraio 2013 a 06:17 (Diritti umani e bioetica, Guerra al Terrore, Miti da sfatare, Verità scomode)
Tags: Anonymous, autoritarismo, Bush, Cheney, cittadini americani, danni collaterali, dipartimento di giustizia, droni, esecuzione, gole profonde, Grande Fratello, Guantanamo, habeas corpus, ingegneri iraniani, Israele, Kafka, Martin Niemöller, memo, Nobel per la Pace, nota, Obama, Obamamania, omicidi, Orwell, pena di morte, prigioni segrete, processo, segretezza, sicurezza, sondaggio, sorveglianza, stato canaglia, svolta autoritaria, terrore di stato, terrorismo di stato, the Onion, tortura, wikileaks
La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Giovanni 3, 19
Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli.
Isaia 41, 29
Obama si autorizza ad uccidere cittadini americani dopo averli classificati come terroristi e senza dover rispondere a nessuno delle sue decisioni. Un’esecuzione preventiva legalizzata. Tenuto conto del fatto che centinaia di prigionieri a Guantanamo sono stati liberati, molto ma molto tardivamente, dopo che era stata riconosciuta la loro innocenza, è così difficile immaginare che il boia robotico volante (drone) ucciderà decine, forse centinaia di innocenti (danni collaterali)? Ancora una volta: chi è il terrorista? chi è lo stato-canaglia?
Neppure la premiata ditta Bush-Cheney aveva osato tanto. Invece non ha troppe remore Israele, quando fa saltare in aria gli ingegneri iraniani e le loro famiglie.
Obama ricorre alle stesse infami argomentazioni dell’amministrazione Bush sul diritto del presidente di far incarcerare (e torturare) senza alcun processo chiunque sia accusato di complicità in piani terroristici:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/feb/05/obama-kill-list-doj-memo
Naomi Wolf si chiede in che senso gli agenti/militari statunitensi coinvolti in operazioni clandestine di “omicidi mirati” tutelati da disposizioni segrete e finanziati da budget segreti, siano diversi dagli squadroni della morte dei regimi militari:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/feb/03/jsoc-obama-secret-assassins
Finalmente qualche politico comincia a chiedere ragione delle scelte di Obama (11 senatori scrivono al presidente domandando di vedere il memorandum che giustifica il conferimento di questi poteri straordinari di vita e di morte, annullando l’habeas corpus):
Se un “alto funzionario” (anonimo) decide che un cittadino americano rappresenta una “minaccia” (generica, a sua discrezione) per gli Stati Uniti, una minaccia “imminente” e ha intrapreso “azioni ostili agli Stati Uniti” e se un “alto funzionario” (può anche essere lo stesso di cui sopra) pensa che potrebbe essere più problematico o rischioso cercare di catturarlo (e quando non lo è?) allora in questo caso diventa legale ucciderlo preventivamente, senza un processo e senza alcun vaglio delle prove incriminanti.
Non c’è nulla in questa rivendicazione del potere esecutivo che possa impedire ad Obama o ad un futuro presidente di determinare che migliaia di cittadini sono “nemici pubblici” da eliminare. Ma ci penserà già Obama, che non ha mantenuto una singola promessa riguardo alla discontinuità rispetto a Bush: Guantanamo, le torture, le prigioni segrete, le uccisioni mirate, la sorveglianza di massa, la guerra alle gole profonde – tutto è rimasto immutato.
http://www.linkiesta.it/nessun-presidente-ha-usato-l-omicidio-segreto-quanto-obama
http://www.osservatorioiraq.it/guantanamo-e-le-promesse-tradite-di-obama
http://www.thenation.com/article/161936/cias-secret-sites-somalia
L’unica differenza è che quel che Bush faceva alla luce del sole, Obama cerca di farlo di nascosto.
Quale sarà la reazione dell’opinione pubblica statunitense alla notizia della prima uccisione di un cittadino americano sul suolo americano? Aprirà gli occhi finalmente sul quel che sta succedendo? Prima sarà la volta di un mitomane implicato in qualche complotto ordito dall’FBI per arrestare preventivamente degli estremisti
Poi toccherà a qualche corriere della droga accusato di far parte di una rete terroristica latinoamericana legata all’Iran
http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/cuba-venezuela-brasile-messico-e-il.html
A quel punto la lista potrà includere chiunque, dai clandestini che uccidono guardie di frontiera, alla gang afroamericana che si è appropriata di un lanciarazzi, alle milizie di nazionalisti bianchi che si rifiutano di farsi requisire le armi automatiche, a chiunque si opponga al volere della presidenza degli Stati Uniti; chiunque, insomma, SOSPETTATO (non è previsto alcun giusto processo) di essere “attivamente impegnato nella pianificazione di operazioni finalizzate all’uccisione di cittadini americani”, incluso il sedicenne ucciso (assieme ad un suo amico sempre minorenne) perché figlio di un cittadino americano – al-Awlaki – sospettato di far parte di Al-Qaeda per aver caricato dei video jihadisti su youtube.
Essere in qualche modo associabili a Anonymous o Wikileaks rientrerà nella categoria “forza associata” (ostile agli Stati Uniti)? La pubblicazione su youtube di video a sostegno di proteste contro il governo federale diventerà “supporto materiale”? Marce e dimostrazioni saranno considerate “minacce di violenza imminente”? In caso di guerriglia urbana come quella del 2011 nelle città inglesi sarà lecito sparare sulla folla? Interi quartieri potrebbero essere messi a ferro e fuoco come deterrente?
Pare sia questa la terrificante svolta che hanno preso gli eventi. Bush si limitava a catturare, deportare e torturare. Obama uccide, risolvendo il problema alla radice. Il quinto emendamento sul giusto processo è ora carta straccia. Un gruppo di giornalisti osserva che se fosse stato Bush a farlo, una violenta polemica l’avrebbe bloccato, mentre Obama ottiene il via libera su tutto:
Ora sappiamo che la vaghezza delle formulazioni delle leggi sulla sicurezza nazionale controfirmate da Obama era chiaramente intenzionale e che la sua promessa di interpretarle restrittivamente era una menzogna. L’idea era quella di tastare il terreno, di vedere fin dove si potevano spingere nello smantellamento dello stato di diritto prima di incontrare delle serie resistenze. E l’evidenza dei fatti indica che, per il momento, non vi è alcun decreto presidenziale o decisione dell’esecutivo che non sarà accettata, pur controvoglia, purché sia Obama il Buono a farlo. Se Obama ti uccide, è sicuramente perché hai fatto qualcosa di male. Da morto, ti sarà difficile dimostrare la tua innocenza, ma Obama sa quello che fa (è un Nobel per la Pace!). Obama è un uomo buono e sexy e siamo tutti innamorati di lui e non possiamo sbagliarci quando diciamo che certe cose lui non le farebbe mai (il nostro amore è sempre ben indirizzato):
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/01/14/amerikarma-obamamania/
Grazie ad Obama, ogni presidente americano potrà legalmente uccidere tutti coloro che riterrà siano nemici, in qualsiasi momento, in qualunque modo e ovunque – dato che il campo di battaglia nell’infinita Guerra al Terrore è il pianeta terra.
D’altra parte “gli Stati Uniti sono la più straordinaria forza di pace e di progresso che il mondo abbia mai conosciuto” (Hillary Clinton, 23 gennaio 2013)
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/02/02/lamerica-e-il-bene/
Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico
Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller
Che gente era quella? Di che cosa parlavano? Da quale autorità dipendevano? Eppure K. viveva in uno stato di diritto, dappertutto regnava la pace, tutte le leggi erano in vigore, chi osava aggredirlo in casa sua? Era sempre propenso a prendere ogni cosa con disinvoltura, a credere al peggio solo quando il peggio era arrivato, a non farsi preoccupazioni per il futuro, neanche quando si presentava minaccioso. Ma ora questo non gli sembrava giusto, si poteva considerare il tutto uno scherzo, uno scherzo pesante, montato dai colleghi della banca per motivi a lui sconosciuti.
http://www.rodoni.ch/KAFKA/processo.html
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48% di Americani contrari, 24% a favore: non si sono bevuti completamente il cervello. C’è speranza anche per gli Stati Uniti.
Commento ironico (ma molto azzeccato) del periodico satirico “the Onion”
“A seguito della pubblicazione di una nota confidenziale del dipartimento di giustizia che delinea la giustificazione legale dell’amministrazione Obama per l’uccisione di cittadini degli Stati Uniti, un nuovo sondaggio del Pew Research Center ha rivelato che la maggioranza degli americani è divisa sul diritto del governo di ucciderli ovunque, in qualsiasi momento e senza un giusto processo. “Da una parte, e questo l’ho capito – è importante che il governo sia in grado di uccidere me e tutti i miei amici o familiari ogni volta che la cosa torni utile per ragioni di sicurezza nazionale. Ma, d’altra parte, sarebbe anche bello rimanere in vita e avere, diciamo, una prova, un processo e cose del genere“, ha detto visibilmente in conflitto, la trentanovenne Rebecca Sawyer che, come milioni di altri americani, è indecisa sul fatto che agli agenti segreti federali sia consentito individuarla e assassinarla ovunque sul suolo americano. “Non mi dispiacerebbe se i funzionari federali facessero saltare in aria altri cittadini, affermando che è per la mia sicurezza. È solo che quando si tratta di me, credo che preferirei non essere abbattuta dai miei rappresentanti eletti con accuse che non devono essere confermate da una qualsiasi autorità che debba rispondere delle sue decisioni. Questa è una scelta difficile”. Mentre la maggior parte degli americani ha espresso sentimenti contrastanti per quanto riguarda la nota, il sondaggio ha anche rilevato che il 28 per cento dei cittadini è inequivocabilmente a favore dell’essere cancellato dalla faccia della terra, in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, in un massiccio attacco aereo“.
Quel che Zucconi, Bloomberg e Michael Moore non vi hanno spiegato sulla questione delle armi negli Stati Uniti
15 dicembre 2012 a 15:14 (Controrivoluzione e Complotti, Guerra al Terrore, Miti da sfatare, Verità scomode)
Tags: Adam Lanza, Afghanistan, armi, armi da fuoco, Aurora, Austria, bagno di sangue, bambini, Bloomberg, Boulder, civili, Columbine, combattenti, Connecticut, controllo delle armi, criminali, crimine, democrazia, diritti civili, diritto inalienabile, droni, eccidi, FBI, Florida, fucili, governo federale, ispanici, legge marziale, legittima difesa, McVeigh, Michael Bloomberg, Michael Moore, miliziani, milizie, nativi americani, nazionalisti, neri, Nobel per la Pace, Obama, Oklahoma City, orientali, Pakistan, Patriot Act, patrioti, pistole, Politecnico della Virginia, proibizionismo, Regno Unito, Sandy Hook, scuola elementare, seconda guerra civile americana, seconda guerra di secessione, secondo emendamento, serial killer, sicurezza, Sons of Anarchy, sparatorie, Stati Uniti, Sudafrica, suicidi, Svizzera, tasso di omicidi, tasso di suicidi, Texas, Timothy McVeigh, tirannia, Tucson, vendita di armi, Vittorio Zucconi, Zucconi
“Commentatori e politici dicono: “Non è il momento di parlare di controllo delle armi”. Davvero? E quando allora?”.
Twitter di Michael Moore
Vittorio Zucconi scrive un pezzo molto bello, struggente, convincente, da viralizzare sui social networks:
http://www.repubblica.it/esteri/2012/12/15/news/il_sacrificio_al_dio_delle_armi-48787846/?ref=HREA-1
Non vi dicono però che la “loro” soluzione – il controllo delle armi e la requisizione di quelle semiautomatiche – è foriera di conseguenze catastrofiche.
Procediamo con ordine.
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Obama (Nobel per la Pace) ha autorizzato l’uccisione per mezzo di droni di qualunque maschio in età da combattimento in Afghanistan e Pachistan – un trucco che permette di ridurre il numero di civili uccisi, in quanto quasi tutti gli uomini dai 15 anni in su non sono più tecnicamente civili.
http://www.salon.com/2012/05/29/obama_the_warrior/singleton/
“Si tratta del secondo più sanguinoso massacro avvenuto negli Stati Uniti, dopo le 32 vittime del Virginia Tech nel giugno del 2007”.
La differenza tra Adam Lanza e Barack H. Obama non mi è del tutto chiara.
Se uccidi un uomo sei un assassino…
…se ne uccidi dieci sei un mostro…
…se ne uccidi cento sei un eroe…
…se ne uccidi mille sei un conquistatore…
Il massacro coincide con la vigilia dell’anniversario del famoso (famigerato) secondo emendamento della Costituzione statunitense
Un furioso Michael Bloomberg, sindaco di New York: «Abbiamo sentito che era troppo presto per parlare di riforma delle leggi sulle armi dopo Columbine, Virginia Tech, Tucson e Aurora. Ora lo sentiamo di nuovo. Per ogni giorno che passa, 34 persone vengono uccise a colpi di armi da fuoco e oggi molte di queste erano bimbi di cinque anni», ha detto.
Questo è il tema-chiave, quello da tenere d’occhio: il controllo delle armi, che può violare il secondo emendamento, concepito per consentire ai cittadini statunitensi di proteggersi da un governo dispotico.
La prospettiva di una rielezione di Obama ha prodotto un massiccio incremento delle vendite di armi (perché c’era la percezione diffusa che avrebbe vietato l’acquisto di armi semiautomatiche)
Già nel 2008 si era registrato un aumento del 25% di vendite “grazie” all’elezione di Obama. Nel 2012 l’aumento è stato del 56% rispetto al picco del 2008.
Le armi semiautomatiche uccidono in massa ma, anche in loro assenza, certi episodi continueranno a succedere (anche altrove):
Il Massachusetts è uno dei pochi stati con leggi molto restrittive sulla vendita e possesso di armi e il suo tasso di omicidi con uso di armi da fuoco è di circa un terzo rispetto alla media nazionale, ma era già basso di suo anche prima della promulgazione di tali leggi. È la cultura che è diversa, nel New England.
In ogni caso le armi possono essere acquistate negli stati vicini, dove queste leggi non ci sono.
Negli stati del sud sono state approvate leggi che consentono ai cittadini di uccidere altri cittadini se si sentono minacciati (non è necessario che siano in casa o in auto), con un aumento del 250% degli omicidi per “legittima difesa”.
FLORIDA
TEXAS
Il tasso di omicidi statunitense è rimasto sostanzialmente invariato, di generazione in generazione. Nel 2009 il Regno Unito aveva un tasso di reati violenti molto più alto di quello degli USA e persino del Sudafrica e sono più elevati oggi di quando le armi non erano controllate.
D’altra parte la Svizzera ha un altissimo tasso di possesso di armi (e un referendum ha difeso il diritto di detenere mitragliatori in casa), per via del tipo di servizio militare in uso nel paese e, proporzionalmente, i reati con armi da fuoco sono i più alti d’Europa (di poco inferiori agli USA). Però sono in gran parte suicidi e in Austria il tasso di suicidi è solo di poco inferiore.
La questione è dunque più complessa di quel che si vuol far credere e non si può risolvere con una bacchetta magica legislativa.
Alcune domande da porsi:
- Perché i massacri nelle scuole si verificano quasi esclusivamente nelle aree dei “bianchi”?
- Perché gli ispanici, neri, orientali, nativi americani (complessivamente quasi un terzo della popolazione statunitense), pur avendo lo stesso accesso alle armi, non sono quasi mai coinvolti in queste atrocità (con l’importante eccezione dei due studenti sudcoreani al Virginia Tech ed all’Oikos (Oakland), nel 2007 e nel 2012)?
- Come si può pretendere che i cittadini rinuncino a difendersi “efficacemente” da criminali ben armati?
- Chi è in grado di togliere di mezzo oltre 20 milioni di armi semiautomatiche (300 milioni di armi in totale, senza contare quelle non registrate) e come?
- Che tipo di armi devono essere bandite (Adam Lanza ha usato delle pistole, non il fucile d’assalto)?
- Ha dato dei risultati il Proibizionismo negli USA?
- Quanto costerà allo stato compensare i cittadini per la sottrazione di armi acquistate legalmente?
ALCUNE VERITÀ SCOMODE
Una maggioranza di stati americani non ratificherà mai un emendamento costituzionale che limiti il secondo emendamento. Inoltre, la maggior parte delle disposizioni sul diritto di possedere armi non è federale, dipende dalle scelte dei singoli stati. Anche se venisse a mancare il secondo emendamento, questi stati elaborerebbero i loro specifici emendamenti. Il che significa che si rischia un’altra guerra di secessione (la prima per il possesso degli schiavi, la seconda per il possesso di armi semiautomatiche).
La verità è che recuperare le armi è impossibile.
Qualcuno ha visto la serie Sons of Anarchy? Ci sono centinaia di migliaia (milioni?) di americani che difenderanno anche con la vita ogni tentativo di violare quello che considerano un diritto inalienabile, indipendentemente da quanto ragionevoli siano le norme di legge che si intendono approvare ed attuare. Molti di questi cittadini sono ex-militari o comunque persone molto ben addestrate a sparare. Hanno già ucciso e lo rifaranno. Sarebbe un bagno di sangue terribile, molto più grave di quello si desidera evitare. Stiamo parlando di assalti a stazioni di polizia, famiglie trincerate in case o interi quartieri e paesi barricati, attentati con esplosivi.
Sappiamo di cosa sono capaci le milizie patriottiche americane:
http://it.wikipedia.org/wiki/Attentato_di_Oklahoma_City
Nessun governo federale statunitense potrà mai controllare la circolazione di armi semiautomatiche senza scontrarsi con questi miliziani e con quegli stati a maggioranza repubblicana che continueranno a tutelare il “diritto” dei loro cittadini a detenere le armi che vogliono.
Il che significa legge marziale e cittadinanza terrorizzata da continui scontri aperti tra governativi ed antigovernativi e quindi disposta a rinunciare a una gran parte dei suoi diritti civili in nome della sicurezza e della Guerra al Terrore interno. Saranno i cittadini americani ad esigere la fine della democrazia in America.
Il corpo di leggi necessario a ritorcere il Patriot Act contro i cittadini americani è già predisposto
http://www.informarexresistere.fr/2012/01/07/ndaa-torneranno-i-campi-di-concentramento-in-america/
Chi invoca queste misure non sa quello che dice e sarà moralmente responsabile della tragedia che seguirà.
MA ALLORA, CHE ALTERNATIVE PROPONGO?
Nessuna. Il processo ormai è irreversibile. Come già ripetuto in precedenza, tutti i nodi del nostro percorso di “civilizzazione” stanno venendo al pettine. L’America come ideale non morirà. Bisognerà ricostruirla ed aiutarla a diventare quel che i suoi padri fondatori volevano che fosse: un modello sperimentalista positivo per la civiltà umana.
Desmond Tutu lo denuncia come criminale di guerra, in Trentino lo invitano a parlare di pace e fratellanza
3 settembre 2012 a 09:28 (Guerra al Terrore, Resistenza e Rivoluzione, Verità scomode)
Tags: armi di distruzione di massa, Blair, Bush, Concordia, Corte dell'Aja, Corte penale internazionale, criminale di guerra, criminali di guerra, Desmond Tutu, dialogo interreligioso, farisei, fede, Festival Religion Today, Gesù, Iraq, Matteo 23, Nobel per la Pace, pace, Religion Today, Saddam Hussein, scribi, Tony Blair, Tony Blair Faith Foundation, Trentino
1 Allora Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli, 2 dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 3 Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno. 4 Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito. 5 Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie e allungano le frange dei loro vestiti. 6 Amano i posti d’onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe, 7 e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi. 8
Matteo 23 [dedicato a chi invita un criminale di guerra a parlare di amore e fratellanza tra i popoli]
“La presentazione alla stampa del Festival Religion Today 2011 sarà aperta dal video-messaggio di saluto di Tony Blair, patron e fondatore della “Tony Blair Faith Foundation”.
Ecco la giustificazione per l’invito a Tony Blair a parlare di pace e concordia tra i popoli e tra le fedi: “Ci rendiamo conto che è sempre necessario valutare l’esistenza di condizioni minime prima di avviare un dialogo; ma siamo anche convinti che chiudere le porte sia una scelta drastica che rischia di ostacolare quel processo che come tanti cerchiamo di alimentare con la libertà che è propria della cultura”.
Evidentemente Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace, la pensa diversamente. Si è rifiutato di partecipare ad una conferenza con Blair e chiede che lui e Bush siano processati per crimini di guerra:
“L’arcivescovo Desmond Tutu ha chiesto che l’ex premier britannico Tony Blair e l’ex presidente Usa George W. Bush vengano processati al tribunale dell’Aja per crimini di guerra per i danni causati dal conflitto in Iraq. Le loro colpe, sarebbero infatti equivalenti a quelle “dei loro colleghi africani e asiatici che hanno dovuto rispondere delle loro azioni” alla corte internazionale”.
Ecco due estratti del suo atto di accusa apparso sul Guardian-Observer
“Già solo per questi motivi (le centinaia di migliaia di morti e profughi), in un mondo coerente, i responsabili di questa sofferenza e perdita di vita dovrebbe percorrere lo stesso cammino di alcuni dei loro colleghi africani e asiatici che sono stati chiamati a rispondere delle loro azioni all’Aja”.
“La leadership e la moralità sono inseparabili. I buoni leader sono i custodi della moralità. La questione non è se Saddam Hussein fosse buono o cattivo o quanti iracheni siano stati uccisi. Il punto è che Bush e Blair non si sarebbero dovuti abbassare al suo livello immorale. Se è accettabile che i leader prendano misure drastiche sulla base di una menzogna, senza ammetterlo e senza chiedere perdono quando sono scoperti, che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli?”
Tutu sta parlando dello stesso Blair il cui videomessaggio è stato accolto con tutti gli onori a Religion Today l’anno scorso!
In quell’occasione le mie critiche furono considerate sproporzionate: adesso gli organizzatori di Religion Today possono provare a spiegare le loro ragioni anche a Desmond Tutu, che evidentemente, a differenza loro, ancora si ricorda cosa siano una coscienza ed un’integrità cristiana.
Se la religione vuol diventare parte della soluzione, non dovrebbe salvaguardare quelle condizioni minime per esserlo, ad esempio il rispetto per la dignità umana e la sensibilità verso le ingiustizie?
Si può aprire un dibattito sull’opportunità di una tale collaborazione? Si possono prendere seriamente le attività di una fondazione della fede creata da quest’uomo? Siamo davvero disposti a chiudere occhi, bocca ed orecchi per ottenere maggiore visibilità internazionale? Non era già sufficientemente prestigioso, il festival? Perché compromettersi così?
Chi si fosse dimenticato di chi sia Tony Blair e di quali altre infamie si sia macchiato nel corso della sua carriera da primo ministro, può rinfrescarsi la memoria qui:
http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/cosa-deve-fare-tony-blair-per-turbare.html