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https://medium.com/@stefano_fait/la-turchia-si-licenzia-dalla-nato-60fea5573562#.g7zs6mna6
“Dovevano uccidere Erdogan” – Edward Luttwak ci aiuta a capire il futuro della Turchia
17 luglio 2016 a 12:55 (Controrivoluzione e Complotti)
Tags: colpo di stato, democrazia, disinformazione, disinformazione mediatica, Erdogan, golpe, Luttwak, Merkel, Mogherini, neocon, neoconservatori, Obama, propaganda, Turchia
Rifugiati, eurozona, ordine globale: Cucinotta vs. Dezzani
9 settembre 2015 a 13:03 (Controrivoluzione e Complotti, Stati Uniti d'Europa)
Tags: crisi, Erdogan, eurozona, immigrazione, impero, Isis, Merkel, migranti, profughi, rifugiati, TTIP, Unione Europea
http://www.giornalettismo.com/archives/1885686/video-operatrice-calci-sgambetto-migranti-ungheria/
Da
http://federicodezzani.altervista.org/emergenza-immigrazione-ed-isis-lextrema-ratio-salvare-la-ue/#
Vincenzo Cucinotta (commenta anche su http://www.aldogiannuli.it/)
Condivido quasi interamente le tesi esposte nell’articolo, con qualche elemento di dissenso.
Il punto di dissenso più importante riguarda il progetto di Stati Uniti di Europa che io non credo venga realmente perseguito.
Il progetto di globalizzazione a cui assistiamo, prevede a mio parere il mantenimento degli stati attuali, ma totalmente svuotati di capacità decisionale e ridotti a strutture puramente repressive. Gli stessi USA sono una nazione in cui il potere delle istituzioni è gravemente mortificato, dove il capo della NSA si permette di replicare piccato allo stesso Obama, come nel caso dello scandalo delle intercettazioni alla Merkel. Obama appare sempre più come un burattino manovrato da dietro le quinte ma anche sbeffeggiato in modo palese e pubblico. Non si tratta della tradizone del capitale di influenzare gli organi istituzionali, siamo ormai ad un potere effettivo che allo scopo di portere avanti il suo progetto, è disposto anche a palesarsi. Non v’è quindi una nazione imperiale, c’è una cupola internazionale che detiene il potere e parassita i singoli paesi, sfruttandone la forza militare e tutte le risorse statali in generale.
Mi chiedo pertanto quale possa essere l’interesse a portare avanti il progetto di una federazione europea, secondo me anzi si teme la possibilità anche remota che possa costituirsi una entità statale potente in cui si possa innescare un processo per quanto improbabile di democratizzazione. Soprattutto, a cosa servirebbe una volta che verrà approvato il TTIP? Io mi spingo fino a dire che addirittura dopo la sua approvazione, la UE si scioglierà avendo svolto la sua funzione di globalizzazione e da allora in poi potrebbe costituire soltanto un ingombro. Bastano gli stati svuotati di ogni reale potere, ma aventi la funzione di fare il lavoro sporco, lasciando alla cupola finanziaria solo vantaggi.
Credo poi che questi potenti non abbiano un piano così preciso e dettagliato, anche perchè sanno che la situazione finanziaria che hanno determinato andrà in poco tempo verso un big bang che la distruggerà. Credo piuttosto ad una logica di breve periodo, la logica dell’arraffamento di chi non vede un grande futuro.
Si può spiegare tutto ciò che l’articolo descrive così bene come finalizzato a creare uno stato di caos organizzato per cui l’ISIS viene foraggiata e nello stesso tempo bombardata con droni (ma senza esagerare…). L’ISIS ha la funzione di impersonare il male assoluto per la ferocia diomostarta verso le persone, ma addirittura anche verso il patrimonio culturale dell’umanità. Gli europei, ma non solo loro, devono essere terrorizzati ma non realmente danneggiati, in modo che riconoscano la capacità degli USA di difenderli e quindi rendere questo legame indispensabile.
Non credo enanche ad un piano esplicito riguardo alle migrazioni, mi pare che questi potenti facendo i propri interessi, creano come effetto collaterale tali danni che poi non sanno come riparare e quindi questi profughi vengono dirottati dove è possibile, fregandosene degli effetti conseguenti, ma senza tuttavia che si possa parlare di un piano prestabilito. A quanto pare, questo imporvviso flusso di siriani a distanza di così tanti anni dall’inizio del conflitto, dipenda da una scelta di Erdogan di cacciarli o comunque di sollecitarli ad andarsene dai campi in cui risiedevano già da tempo, e mi pare che Erdogan abbia assunto già da tempo un atteggiamento diciamo dialettico rispetto al potente alleato, come del resto Israele e tutte le potenze di quella regione.
La reazione della Merkel mi pare improvvisata ed alquanto pasticciata in fondo. La Merkel, essendo un po’ meno peggio dei suoi colleghi, finisce per fare una figura migliore, ma solo per si confronta con politici di quarta fila.
Mi scuso per il lungo commento, suscitato dalla corposità dell’interessante articolo.
Federico Dezzani:
Grazie per il commento.
La federazione dell’Europa, gli USE, è senza dubbio l’obbiettivo sottostante all’euro: creando un governo federale per 500 mln di persone, il controllo del continente è enne volte più facile che cooptare 28 capi di Stato e comprare 28 parlamenti. Le sanzioni a Iran e Russia non sarebbero state possibili senza UE, da cui si ricava la necessità di mantenere viva l’Unione e di federare l’eurozona: senza USE, l’euro salta presto o tardi.
Credo che il “potere” abbia strategie di potere di lungo periodo, ma è non certo infallibile nell’attuarle: il capitolo immigrazione, assieme alla famiglia ed alla morale sessuale, è certamente in cima all’agenda.
A proposito di un passaggio di “Rettilineo finale” di Federico Dezzani
20 giugno 2015 a 13:33 (Controrivoluzione e Complotti, Stati Uniti d'Europa)
Tags: austerità neoliberista, euro, eurozona, Germanwings, Goldman Sachs, Grexit, Merkel, NATO, Putin, rivoluzione colorata, Sarkozy, Spartaco, Tsipras
PREMESSA: non sono un feticista dell’euro (per me una moneta comune e non unica andrebbe benissimo, se consentisse agli europei di cooperare e non di farsi la guerra, valutaria o economica che sia), personalmente trovo che i trattati europei non possano in alcun modo prevalere sulla Dichiarazione universale dei diritti umani («Io non sarò mai soggetto a trattamenti criminosi» – Cloud Atlas), né sono ideologicamente contrario al Grexit.
Ora che la Grecia gode del pieno sostegno dei BRICS non penso più che sarebbe una catastrofe. Non si troverebbe da sola alla mercé degli sciacalli transnazionali. Anche l’Argentina ha beneficiato di un aiuto decisivo cinese, altrimenti ora ci sarebbe un governo neocon e anti-iraniano a Buenos Aires.
Se esito e mi interrogo sui modi e sui tempi è solo perché continuo a ritenere che la caduta del dollaro e quindi il riflusso dell’inflazione e dei soldati di stanza nelle basi americane all’estero siano la priorità. Per come la vedo io la Grecia ha il DOVERE di aiutare tutti gli altri popoli europei a liberarsi, come ce l’avrebbe chiunque fosse nella posizione di farlo, specialmente perché sa qual è il destino che ci attende se l’Impero non crolla, avendolo subito per anni. In soldoni, sempre per come la vedo io (e potrei sbagilare), questo significa che devonoe ssere gli eurocrati ad assumersi la responsabilità di espellere la Grecia. Come in Ucraina, la battaglia fondamentale è quella per l’opinione pubblica: dev’essere chiaro che i veri bulli, quelli che sparano il primo colpo, sono gli euro-atlantisti.
Questo è il momento “Prison Break” per l’umanità. O la va o la spacca…
Dopo di noi non ci sono più altre tribù, ma soltanto scogli e onde e un flagello ancora peggiore, i romani, contro la cui prepotenza non servono come difesa neppure la sottomissione e l’umiltà. Razziatori del mondo, adesso che la loro sete di universale saccheggio ha reso esausta la terra, vanno a cercare anche in mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare. Loro bramano possedere con uguale smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero. Fanno il deserto, e lo chiamano pace.
Calgaco, citato da Tacito
Continuo a trovare estremamente stimolanti le analisi di questo autore, pur trovandomi in disaccordo su alcune questioni nodali.
Ecco un passaggio che mi lascia perplesso:
Nei nostri lavori abbiamo sempre sottolineato come gli attacchi speculativi durante il “biennio dello spread rosso” 2011-2012, puntassero, oltre alla fabbricazione di ingenti utili per gli azionisti, a fornire l’assist decisivo ai collusi politici europei per la fondazione degli Stati Uniti d’Europa, contro la volontà dei cittadini ammutoliti da possibili bancarotte generalizzate. L’euro infatti non ha mai rappresentato una seria minaccia per la valuta americana o britannica ma, al contrario, è stato fin dagli albori lo strumento principe per introdurre il neoliberismo in Europa, tagliare lo Stato sociale ed impedire l’intervento della cosa pubblica nell’economia.
Perché allora, come sostiene il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker7, “il mondo anglosassone” farebbe a fette l’eurozona qualora uscisse la Grecia? Dopotutto, come abbiamo evidenziato nelle nostre analisi, l’emergenza spread non scompare nel momento in cui gli Stati Uniti d’Europa sono abortiti (estate 2012) ed è chiaro che qualsiasi ulteriore assalto della finanza avrebbe realmente provocato la rottura dell’euro? [sottolineatura mia]
http://federicodezzani.altervista.org/rettilineo-finale/
Questo è il nodo della questione: se l’euro è nato per preparare il terreno ad un mondo multipolare di blocchi valutari successivo alla detronizzazione del dollaro, allora ogni indebolimento dell’euro e rafforzamento del dollaro fanno il gioco dell’Impero.
Dezzani, come tutti gli analisti schierati contro l’euro, è convinto che l’attacco anglo-americano all’euro servisse a indurre i cittadini europei ad ingoiare il progetto degli Stati Uniti d’Europa, non a puntellare un dollaro a rischio di collasso in seguito alla crisi della finanza americana.
Io invece penso che l’assalto finale all’euro non c’è stato perché un conto è attaccare la lira, la sterlina, la dracma, il rublo, o il povero bath thailandese – operazioni che richiedono ingenti (ma non illimitate) risorse – un altro conto è attaccare una valuta continentale come l’euro, specialmente se gli infiltrati non possono danneggiare più di tanto le sue difese (avendo le mani legate dalle normative europee). Puoi preparare la breccia greca e piazzare uomini di Goldman Sachs a destra e a manca, ma hai pur sempre da tirar giù un bestione e il resto del mondo (es. Cina e Russia) potrebbe anche non voler collaborare con te, ma anzi ostacolarti.
Dunque io mi domando: se gli Stati Uniti d’Europa erano l’obiettivo precipuo di Wall Street e della Casa Bianca e se l’Europa (BCE inclusa) è una colonia americana, perché non si è fatto un singolo passo in quella direzione ma, semmai, l’Europa si è avviata sulla strada della dissoluzione, del sospetto reciproco, della teutonofobia, del razzismo anti-mediterraneo?
Perché la stampa inglese ha sempre paragonato il progetto degli Stati Uniti d’Europa alla ricostituzione dell’Unione Sovietica e ha invece appoggiato tutti i movimenti separatisti europei che intralciavano l’integrazione europea? Perché Obama e l’establishment statunitense non hanno incessantemente tuonato contro l’inerzia europea?
Errori di calcolo così grossolani? Feroci dispute intra-atlantiste?
Mi pare strano. Le frizioni ci sono (sui mezzi, non sui fini: l’avidità dei finanzieri si scontra con il realismo degli strateghi, ma l’obiettivo è il medesimo), come pure gli errori di valutazione, ma lo scenario implicito nell’interpretazione euroscettica è un po’ troppo paradossale e contraddittorio (a mio avviso).
Mi sembra più probabile che l’euro sia stato usato per mettere in atto la tradizionale strategia del divide et impera, a partire dalla complicità di Goldman Sachs nell’ingresso greco.
Sull’austerità neoliberista.
E’ fuori questione che l’attuale assetto europeo sia stato impiegato per far trionfare il neoliberismo.
L’Economist di Rothschild e Schroder odia (letteralmente) Tsipras tanto quanto l’élite romana odiava (e temeva) Spartaco.
Mentre il Telegraph (quotidiano dell’establishment britannico) è sfacciatamente pro-Grexit,
http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11684495/Grexit-the-truth-is-it-would-help-Britain-no-end.html
l’Economist, in generale, teme che l’uscita della Grecia indebolirebbe la causa neoliberista nel mondo e rafforzerebbe Putin (il fratello maggiore di Spartaco).
Una Grecia sottomessa e umiliata all’interno dell’eurozona serve di esempio al resto d’Europa (affiorano alla memoria i metodi degli occupanti nazisti).
Ma cosa succederebbe se l’eurozona si scoprisse anti-liberista?
Poniamo per ipotesi che Angela Merkel fin dall’inizio abbia fatto il doppio gioco, d’accordo con Putin, e stia di fatto, molto pazientemente, traghettando il blocco europeo verso l’unione eurasiatica, sabotando il TTIP, mentre a parole lo appoggia (lo faceva assieme a Sarkozy, ma Sarkozy ha sottovalutato i suoi avversari ed è stato messo momentaneamente fuori gioco: sarà però il prossimo presidente francese).
Anche questo è uno scenario paradossale, ma sia Putin sia la Merkel parlano tedesco, hanno un passato nell’intelligence comunista, dove questo tipo di ruoli e finzioni è la norma. Lo stesso Sarkozy non è un “uomo nuovo”: se fosse stato veramente un agente NATO-sionista avrebbe forse frequentato pubblicamente ambienti di quel genere, esplicitando il suo ruolo? Oppure ha fatto anche lui il doppio gioco? E’ un caso che sia tra i più ardenti difensori della necessità di reintegrare la Russia nell’Europa e abbia accettato il voto della Crimea?
Non dimentichiamo che gli “eurocrati” rischiano la vita (cf. volo Germanwings 9525: pilota automatico catturato con controllo remoto -> l’equivalente Airbus del Boeing Honeywell “Uninterruptible” Auto-Pilot (BHUAP), che può essere penetrato da hacker specializzati).
Per poter attuare questo piano la Merkel (dopo aver riformato il tandem con Sarkozy, nel 2017) dovrebbe assicurarsi di non dover fronteggiare una “rivoluzione colorata” interna – molto probabile in Francia (cf. Charlie Hebdo) – e dovrebbe tenere a bada gli euroscettici bavaresi (peraltro particolarmente interessati a fare affari con la Russia: pecunia non olet).
Siamo sicuri che russi e cinesi auspichino il crollo dell’eurozona e la fine dell’Unione Europea?
Finora mi pare che le prese di posizione pubbliche delle rispettive leadership siano in favore del mantenimento dello status quo, salvo la necessità di emancipare il continente dalla NATO al fine di forgiare una zona di libero scambio eurasiatica che si estenda dal Portogallo al Giappone.
Gli unici che sostengono la tesi della volontà putiniana di disgregare l’Unione Europea sono gli editorialisti anglo-americani, che a me sembrano entrati in modalità “muoia Sansone con tutti i filistei”: l’Impero non se ne andrà senza aver prima fatto terra bruciata (in Europa, in Giappone, nel Medio Oriente, in America Latina, in Africa, ecc.).
In sintesi: se ha ragione Dezzani, allora l’euroscetticismo è l’unica posizione abolizionista della schiavitù neoliberista degna di questo nome.
Se invece Dezzani ha torto, allora l’euroscetticismo è un’arma in più dell’Impero contro gli “spartachisti” greco-russi, una sofisticata “rivoluzione colorata” per palati fini.
Per me su questo punto ha torto, ma è pur vero che non ho la certezza di aver ragione.
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Renzi il mutazionista – Vulgus vult decipi, ergo decipiatur
11 dicembre 2013 a 08:19 (Miti da sfatare, Umorismo, Verità scomode)
Tags: Berlusconi, Blackstone, Blair, camaleonte, cambiamento, cambiare, caricatura, caricature, Giannino, JPMorgan Chase, liberismo, Matteo Renzi, Merkel, Montanelli, Mussolini, mutante, neoliberismo, neoliberista, Obama, Renzi, Sindrome di Peter Pan, Zingales
A cura di Stefano Fait
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Dimostreremo che non è vero che l’Italia e l’Europa sono state distrutte dal liberismo, ma che al contrario il liberismo è un concetto di sinistra, e che le idee degli Zingales, degli Ichino e dei Blair non possono essere dei tratti marginali dell’identità del nostro partito, ma ne devono essere il cuore.
Matteo Renzi, intervista al Foglio, 8 giugno 2012
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/12/08/con-renzi-verso-il-cacerolazo-votate-renzi/
Il sindaco di Firenze si sente un liberista e non ha paura a dirlo: «le idee degli Zingales, degli Ichino e dei Blair non possono essere dei tratti marginali dell’identità del nostro partito, ma ne devono essere il cuore», ha detto alcuni mesi fa. E ha più volte dichiarato che «il liberismo è di sinistra». Parole che risultano gradite a quegli elettori del centro-destra che sarebbero disponibili a cambiare barricata nel caso Renzi diventasse leader del Pd…«Per rilanciare l’economia Renzi ricalca le ricette montiane e della Bce, che sono basate sulla maggiore flessibilità del mercato del lavoro e su interventi quali la semplificazione fiscale e burocratica
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/04/15/news/economia-renzi-e-liberista-br-1.53177
Vivo in un paese popolato da alcuni milioni di allocchi narcisisti, ciascuno dei quali è convinto che Renzi farà quel che lui/lei si aspetta da lui, indipendentemente da quel che il nuovo leader del PD ha dichiarato di voler fare nei suoi programmi. E’ neoliberista, ma siccome a loro questa cosa non piace, allora farà per forza politiche anti-liberiste. Sindrome di Peter Pan.
È già successo con Craxi, con Berlusconi, con Monti.
Diceva Montanelli: “L’unico modo per liberarci di Berlusconi è lasciarlo governare. Tutto finirà male, malissimo, nella vergogna e nella corruzione. E sarà stato inutile avere ragione”.
Per Renzi il discorso è leggermente diverso. Uomo della Merkel, di Blair, di JPMorgan Chase e Blackstone
http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2012/06/01/722410-renzi-blair-cena-pranzo.shtml
se diventerà capo del governo, seguirà fedelmente le istruzioni ricevute dall’alto – usare lo Stato a sostegno delle oligarchie e farne un capro espiatorio – e, a un certo punto, QUANDO le cose si metteranno male, verrà sacrificato.
La storia mostrerà che Berlusconi era molto più volpe di lui.
Gli italiani, invece, restano in buona parte fessi almeno quanto gli altri popoli che continuano a votare per i loro carnefici scambiandoli per figure messianiche. Raccoglieranno quel che hanno seminato col voto e ben gli starà.
Renzi santo subito, ora…adesso!
“A me basta la faccenda dell’orologio trecentesco della Torre d’Arnolfo di Palazzo Vecchio, per il quale Renzi non trova pace, perché ha un quadrante indicante le 24 ore ed è a lancetta unica che, a suo parere, inganna i turisti sull’ora esatta o, peggio, potrebbe dar da credere che l’amministrazione guidata da cotanto sindaco non lo regoli a puntino (e speriamo non s’accorga che il David di Michelangelo ha le gambe un po’ più corte di quanto ci aspetterebbe considerando la lunghezza delle braccia sulle curve auxologiche).
Non che sia mancato chi gli abbia fatto presente che quel tipo di orologio è caratteristico del XVI in cui fu creato dalle mani di Niccolò di Bernardo, e che ad aggiungere una lancetta si dovrebbe sostituire il quadrante, che è di Paolo Uccello, o la meccanica, che è di Giorgio Lederle, un geniale artigiano del XVII secolo. Macché, «troveremo uno sponsor, la gente deve vedere bene l’ora, mica deve essere un orologio filosofico». Non avrà le idee chiare neanche su cosa sia la filosofia, ma come biasimarlo? Lo fa per la «gente». E a chi gli obietta che sarebbe uno stupro a storia e cultura della sua città risponde piccato: «Mica voglio metterci un orologio al quarzo, è che così ’un funziona». Lasciando perdere il resto, l’aggiunta del pisello che Berlusconi decise per la statua di Marte che è a Palazzo Chigi, al confronto, è niente”.
http://malvinodue.blogspot.it/2013/12/mica-deve-essere-un-orologio-filosofico.html
Ucraina – agitare un popolo prima di (as)servirlo
5 dicembre 2013 a 09:20 (Controrivoluzione e Complotti, Etnofederalismo/Etnopopulismo, Resistenza e Rivoluzione)
Tags: Accordo di libero scambio transatlantico, Afghanistan, American Enterprise Institute, antisemitismo, area di libero scambio, atlantismo, austerità, Bolzano, BRICS, Brzezinski, Bullingdon Club, Canada, CDU, CSU, Femen, Francia, geopolitica, Georgia, Germania, imperialismo americano, Kiev, Klitschko, L'viv, lager, Lvov, Macchi, Merkel, Messico, Messico europeo, NATO, nazisti, neofascisti, neonazisti, New Atlantic Initiative, Ocse, Pierre Hillard, Polonia, Putin, razzismo, Russia, russofobia, Seifert, Sikorski, Soros, Svoboda, Tyahnybok, Tymoshenko, Ucraina, ultrazionalisti, Unione Europea, Vancouver, Yanukovych
a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles
Si comincia in Serbia nell’ottobre del 2000. è ormai documentato dagli storici che alcune ONG statunitensi, in particolare Open Society [Soros], Freedom House e il NED, abbiano sostenuto “Otpor!” e le grandi manifestazioni di piazza a ridosso delle elezioni presidenziali, senza attendere il risultato definitivo delle urne, che vedeva i due candidati andare verso un probabile ballottaggio…Dopo l’assalto della folla alla sede del Parlamento e alla tv di Stato, Slobodan Milosevic è costretto a lasciare il potere. In seguito sarà arrestato e consegnato al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, dove morirà prima di essere giudicato. Sotto il nuovo governo le truppe americane realizzano la gigantesca base militare di Bondsteel, in Kosovo, e rendono l’ex provincia serba uno stato indipendente nel 2008, in un tripudio di bandiere a stelle e strisce.
In Georgia, nel 2003, si ripete lo stesso schema. L’opposizione guidata dal movimento “Kmara!” denuncia brogli elettorali nelle elezioni legislative. A migliaia scendono in piazza sostenendo che i risultati del voto sono quelli indicati dal ISFED, una società di sondaggi e monitoraggio elettorale vicina a Open Society Georgian Foundation, NED, IRI e NDI. È la cosiddetta “rivoluzione delle rose”, con la quale i manifestanti costringono il presidente Edward Shevarnadze a dimettersi. Il suo successore, Mikhail Saakashvili, apre il paese agli interessi economici americani e si muove in direzione dell’entrata della Georgia nella NATO e nell’UE, mentre raffredda i rapporti con il vicino russo. Cinque anni più tardi, nell’agosto del 2008, Sakashvili bombarda la popolazione dell’Ossezia del Sud. Mosca risponde all’offensiva militare georgiana con l’invio delle forze speciali, arrivando a un passo da un possibile conflitto diretto con Washington.
Nel 2004 è la volta dell’Ucraina e della rinomata “rivoluzione arancione”. I due sfidanti alle elezioni presidenziali sono Viktor Yanoukovitch (filorusso) e Viktor Iouchenko (con il sostegno degli Stati Uniti e della comunità internazionale). Alla chiusura dei seggi e ai primi risultati sfavorevoli, migliaia di giovani, guidati dal movimento “Pora!”, si raggruppano nella piazza centrale di Kiev indossando indumenti color arancione, per sostenere Viktor Iouchenko. Dopo due settimane di manifestazioni, sotto una forte pressione mediatica e internazionale esercitata da OCSE, NATO, Consiglio d’Europa e Parlamento europeo, il risultato delle elezioni viene annullato e si torna alle urne. Nella nuova votazione vince Iouchenko..Una volta alla guida del paese, il nuovo leader stringe forti rapporti con la Georgia e stipula accordi sulle forniture di gas favorevoli agli Stati Uniti. Nel 2010 viene però clamorosamente eliminato al primo turno delle elezioni da Viktor Yanoukovitch che si prende la rivincita.
Alfredo Macchi, “Rivoluzioni S.p.A.: chi c’è dietro la Primavera Araba”, Alpine studio, 2012 pp. 78-80.
Alfredo Macchi, pluripremiato inviato di Mediaset
Tutto suffragato da Ian Traynor, “US campaign behind the turmoil in Kiev”, the Guardian, 26 novembre 2004
http://www.theguardian.com/world/2004/nov/26/ukraine.usa
GEOPOLITICA
Gli Stati che meritano il più forte sostegno geopolitico americano sono l’Azerbaijan, l’Uzbekistan e l’Ucraina, in quanto tutti e tre sono pilastri geopolitici. Anzi è l’Ucraina lo stato essenziale, in quanto influirà sull’evoluzione futura della Russia. […]. Tra il 2005 e il 2010 l’Ucraina dovrà essere pronta per un confronto serio con la NATO. Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina.
Zbigniew Brzezinski, “La Grande Scacchiera”
L’obiettivo principale della politica europea brzezinskiana – e quindi obamiana, se i neocon non lo fanno deragliare di nuovo come sulla Siria – è unificare il continente, ma sotto l’egida americana (un’Unione Europea a sovranità limitata, appendice della NATO), sfruttando le rivalità tra le varie potenze europee e i lobbismi a Bruxelles (es. accordo di libero scambio transatlantico).
I principali avversari sono la Francia (per la sua pretesa di voler continuare a essere una nazione guida a livello globale) e la Russia (potenza egemone dell’Eurasia). Queste due nazioni non devono perciò allearsi. Peggio ancora se si forma un asse Parigi-Berlino-Mosca. Germania e Italia sono comunque sotto occupazione militare. L’Italia è la seconda nazione europea per numero di installazioni militari delle forze americane. Siamo al quinto posto del mondo dopo Germania (179 siti militari US), Giappone (103), Afghanistan (100), Corea del Sud (89). Ne abbiamo 59.
Il profilo internazionale della Russia è ormai secondo solo a quello americano, anche grazie agli exploit con Siria e Iran, dove Putin si è guadagnato il rispetto di Romano Prodi, tra gli altri. È parte dei BRICS, la sua economia è solida, è militarmente temibile. Ha una base navale di importanza fondamentale in Crimea (Ucraina), con la quale può dire la sua nel Mediterraneo.
POLITICA UCRAINA
Yanukovych non può permettersi di perdere le prossime elezioni, nel febbraio del 2015. Ha senza dubbio tanti scheletri nell’armadio quanti ne aveva e ne ha la Tymoshenko, che ora è giustamente in cella. Sono entrambi dei delinquenti e chi è al potere cercherà di incarcerare l’altro. L’alternativa sono gli ultranazionalisti con simpatie neonazifasciste. Si vocifera da tempo della possibilità di separare l’Ucraina in due tronconi, uno per la NATO (L’viv, vicino a Polonia e Slovacchia) e uno per la Russia (Kiev)
Insomma, gli ucraini sono messi peggio di noi.
Yanukovych sa che l’accordo con l’Europa (e il famigerato FMI) significa austerità – aumento del prezzo del gas del 40%, tagli al welfare, congelamento dei salari – per un’economia già in sofferenza e la fine dei sussidi russi per il gas, che avrebbe un notevole impatto sulla popolazione. Vuol dire perdere le prossime elezioni; vuol dire, in pratica, l’esilio. Il rifiuto delle avances europee e americane significa invece un’altra “rivoluzione colorata” e maggiori interferenze russe nelle questioni interne ucraine.
Ha scelto di non scegliere o, per meglio dire, di prorogare la decisione a data da destinarsi, per poter mungere entrambe le mucche finché gli è possibile farlo. Non c’è nulla di tirannico in questo, anzi, in un certo senso sta servendo gli interessi del suo paese. Non è però detto che le mucche saranno consenzienti a lungo.
Le proteste sono un segnale: qualcuno ha pagato i trasporti fino alla capitale dei manifestanti ed è intuibile come mai così tanti tra gli intervistati dalle TV straniere parlino americano e non ucraino, pur trovandosi di fronte un intervistatore che parla la loro madrelingua.
Intanto si sprecano i paralleli con Hitler (l’Occidente hitlerizza tutti i suoi avversari)
IL NEONAZISMO
Io li odio i nazisti dell’Illinois.
Jake Blues
Stupratore ed assassino di donne incinte, torturatore, sadico seviziatore. Un vero e proprio mostro che trovò nel nazismo il suo habitat naturale. La difesa della democrazia da ogni arbitrio totalitario è un baluardo contro questi mostri, è un dovere morale ma anche una forma di autodifesa. L’alternativa alla democrazia è una giungla di mostri in libertà, assoldati per fare il lavoro sporco, in virtù di un loro terribile handicap – l’assenza di empatia – che si dimostra particolarmente utile in un sistema che vede nella naturale empatia della maggior parte degli esseri umani un ostacolo e non la promessa di un futuro migliore. Questo è quel che succede quando la democrazia si estingue.
Alfredo Poggi (Giorgio Mezzalira e Carlo Romeo, 2002, p. 65).
Ho trascorso un anno della mia vita a Vancouver e in almeno un paio di occasioni mi sono recato nel quartiere dove risiedeva Michael “Mischa” Seifert, il boia del lager di Bolzano, senza esserne consapevole. A dire il vero, a quel tempo ero convinto che quasi tutti i nazisti in fuga si fossero rifugiati in Sudamerica e negli Stati Uniti. Che uno di loro (forse più di uno?) potesse risiedere anche a Vancouver, a circa sei chilometri da casa mia, non mi aveva mai attraversato l’anticamera del cervello. Seifert è morto nel carcere militare casertano di Santa Maria Capua Vetere, nel 2010, mentre scontava una condanna all’ergastolo per l’uccisione di 11 internati nel campo di transito di Bolzano (Polizeilisches Durchgangslager Bozen), tra il dicembre del 1944 e l’aprile del 1945 quando lui, ucraino, serviva il Reich con la divisa delle SS, prima di rifugiarsi in Canada, dopo la sconfitta.
è che ste cose gli piacciono
I tre partiti dell’opposizione (neoliberisti e nazionalisti) hanno tutti legami con la Germania. Il Partito della Patria di Julia Tymoshenko è vicino alla CDU/CSU di Angela Merkel e alla galassia delle sue fondazioni e think tank. L’Alleanza per la Riforma Democratica dell’Ucraina del campione mondiale di pugilato Vitali Klitschko (che ha terminato la sua carriera in Germania e ricevuto un’onorificenza per aver migliorato le relazioni tra Ucraina e Germania) è anch’essa sponsorizzata dall’istituto Konrad Adenauer ed è esplicitamente pro-NATO.
http://www.theguardian.com/world/shortcuts/2013/dec/02/vitali-klitschko-next-president-ukraine-boxer
http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/58302/print?PHPSESSID=urcvm6aogdfn53hkg0bc4g27i3
Svoboda (Libertà) è il partito “social-nazionale” (sic!) degli ultranazionalisti antisemiti e russofobi, guidati da Oleh Tyahnybok (“lottiamo contro la mafia ebreo-moscovita che governa l’Ucraina”), affiliati all’estrema destra europea e con nostalgie naziste (tra gli Ucraini occidentali molti simpatizzavano per gli occupanti tedeschi). A L’viv hanno preso il 38% dei voti nelle politiche del 2012 e sono arrivati secondi a Kiev: i 37 parlamentari eletti si sono subito distinti per la loro inciviltà, violenza, volgarità.
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-20824693
Si sono viste moltissime bandiere del partito alle dimostrazioni. Sarebbe interessante capire quanta influenza abbiano sul movimento di protesta.
LE FEMEN
Hanno urinato su una foto di Yanukovych a Parigi, davanti all’ambasciata ucraina
Sofisticate intelligenti, persuasive e dignitose come sempre.
il giovane Sikorski tra i mujaheddin anti-sovietici in Afghanistan
LA POLONIA
I politici polacchi (Brzezinski è polacco-americano) sono in prima linea negli attacchi al governo ucraino.
Vale la pena di notare il background del ministro degli esteri polacco Radek Sikorski: “Studiò filosofia, politica ed economia presso il Pembroke College dell’Università di Oxford, entrando poi nel Bullingdon Club, l’associazione goliardica degli studenti universitari oxoniense nella quale fece conoscenza con molti futuri esponenti della vita politica britannica, tra cui l’attuale capo del partito conservatore e allora studente universitario David Cameron”.
[L’attuale governo ultraliberista britannico è espressione dell’esclusivo Bullingdon Club].
Nel 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, divenne consigliere di Rupert Murdoch per i suoi investimenti in Polonia.
Dal 2002 al 2005 fu membro del American Enterprise Institute a Washington e direttore della New Atlantic Initiative, un’organizzazione creata per rafforzare i legami fra americani ed europei dopo la fine della Guerra fredda. [rafforzare i legami: consolidare i pilastri dell’impero]
http://en.wikipedia.org/wiki/Rados%C5%82aw_Sikorski
“Un altro polacco, il ministro degli esteri Radek Sikorski, potrebbe invece ritentare l’assalto al vertice della Nato, già fallito nel 2009”.
Il Messico d’Europa
UNIONE EUROPEA
I cittadini europei avranno finalmente la possibilità di votare direttamente per il presidente della Commissione Europea (es. Tsipras, se non fa la fine di JFK). Devono pretendere anche di poter votare su ogni espansione, in qualunque direzione. Finora l’allargamento dell’UE l’ha resa sempre meno democratica e sempre più tecnocratica e sottoposta alle pressioni lobbistiche. Le vergognose vicende dell’eurozona e dell’accordo sul libero scambio transatlantico sono solo alcuni esempi tra i mille possibili.
Washington e Berlino non vogliono un’Ucraina nell’UE, ma un Messico europeo. Gli ucraini e i cittadini dei 28 paesi membri dell’Unione dovrebbero poter votare per decidere se questa cosa abbia senso e sia nell’interesse dei popoli di questo continente.
Ukraine on the brink – another Yugoslavia?
3 dicembre 2013 a 08:20 (Controrivoluzione e Complotti, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Angela Merkel, balkanization, break-up, Brzezinski, demonstrations, Europe, European Future, European Union, foreign policies, free market, free trade agreement, Freedom House, full spectrum dominance, Ian Brzezinski, IMF, Kiev, Konrad Adenauer Stiftung, Merkel, National Endowment for Democracy, NATO, Open Society Foundations, Orange Revolution, Protasiewicz, Russia, Soros, Svoboda, Tymoschenko, Ukraine, Washington, Washington Consensus, Yanukovych, Yushchenko, Zbigniew Brzezinski
A cura di Stefano Fait
Web Caffè Bookique [Facebook]
Prior to her political career, Yulia Tymoshenko was a successful but controversial businesswoman in the gas industry, becoming by some estimates one of the richest people in the country.
http://en.wikipedia.org/wiki/Yulia_Tymoshenko#2011_trial_and_imprisonment
Yanukovych won a November 2004 runoff election. He defeated Viktor Yushchenko. Washington backed him. He’s a former Ukraine central bank governor. His wife held US citizenship. She’s a former Reagan and GHW Bush official. Yushchenko favored NATO and EU membership. His campaign prominently featured the color orange. Western media promoted his Orange Revolution.
Viktor Klitschko’s UDAR is sponsored by the Konrad Adenauer Stiftung and Yulia Tymoshenko’s Fatherland Party has ties with Angela Merkel’s Christian Democratic Union. Svoboda which enjoys strong support in the Lviv administrative region in western Ukraine with 38% electoral support has ties with the BNP in the UK and Jobbik in Hungary. Svoboda would have even stronger ties with these and other right-wing parties in the EU were Ukraine to become a, uh, full-fledged EU member. Is it possible that politically conservative and far-right forces in Germany and other countries need Ukraine in the EU over and above consideration for any economic benefits and other impacts that Ukraine’s integration into the EU might have?
When Polish politician Jacek Protasiewicz (Poland is a NATO country), vice-president of the European parliament, agitates the Ukrainian crowds by telling them: “You are part of Europe” – Russians are also Europeans, by the way –, the inquiring mind wonders how many Ukrainians are in a position to make any informed judgements.
There is no “European Future” for Ukrainians looking westward. Ukraine, like Mexico, will never be an equal partner.
For as long as the Washington Consensus (i.e. privatisation of the public sector at bargain prices, dismantling of the welfare state, debt bondage, hedge fund hyenas and zombie banks) dominates European policies, Ukrainians, like all other Europeans, are bound to be exploited: wealth and prosperity for all is not the goal of the current European leadership.
The Orange Revolution was sponsored by the IMF (Washington), the National Endowment for Democracy (Washington), Freedom House (Washington) and Soros’ Open Society Foundations (New York): “Do you know why there is no revolution in Washington? Because there is no US embassy in Washington DC”.
http://www.theguardian.com/world/2004/nov/26/ukraine.usa
http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/3588115.stm
The ultimate goal is the balkanization of Ukraine, the break-up of Ukraine, for the western portion is to become part of the NATO alliance (cf. Brzezinski and “full spectrum dominance”)
Ian Brzezinski is the son of foreign-policy expert Zbigniew Brzezinski
2000s
http://www.theguardian.com/world/2004/nov/28/ukraine.theobserver
2010s
2013
http://rt.com/op-edge/ukraine-eu-entry-russia-438/
Driving tractors and a bulldozer at the riot police is not what I would call “demonstrating peacefully”.
http://edition.cnn.com/2013/12/01/us/ukraine-eu-protest-sunday/
Western leaders’ hypocrisy on the suppression of peaceful demonstrations
http://www.theguardian.com/world/blog/2011/sep/25/occupywallstreet-occupy-wall-street-protests
http://www.theguardian.com/uk/2010/nov/26/police-student-protests-horses-charge
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_cases_of_police_brutality_in_the_United_Kingdom
The same leaders who authorize monitoring internet activities and phone conversations of all citizens, CCTV mass surveillance, the arrest of whistleblowers, drone wars, “humanitarian wars”, toxic austerity, the crushing of protests in Bahrain and Palestine, etc.
The best option, for Ukraine, would be to remain neutral and on friendly terms with both Russia and EU. The European Union should do the same with Russia and the United States. This continent deserves better than being a US protectorate.
The agreement proposed by the European Union would destroy Ukraine’s economy, which could not compete with Western European producers after the lifting of protective tariffs. Even the agricultural sector would be in trouble. For EU countries, Ukraine is but another market to conquer.
We must not also forget that Ukraine depends on subsidised gas from Russia while, in Europe, major banks are insolvent, unemployment is on the rise and basic social and civil rights are no longer guaranteed.
Ultimately, sacrificing Ukraine’s economic sovereignty is suicidal, a gift to foreign speculators.
Think Ukrainians, think!
Dreyfus 2013, ovvero Dzhokhar Tsarnaev, il miracolato
21 luglio 2013 a 09:50 (Controrivoluzione e Complotti, Guerra al Terrore, Verità scomode)
Tags: 11 settembre 2011, 1984, Angela Merkel, attentato, banche zombie, Boston, carestia, complotto, computer, copertina, cospirazione, costo, derivati, Deutsche Bank, Dreyfus, Dzhokhar Tsarnaev, economia americana, Estasia, Eurasia, false flag, fame, finanza, fotografie, generi alimentari, Goebbels, gola, guerriglia urbana, immagini, inflazione, Keiser, LIBOR, manipolazione, Max Keiser, Merkel, montatura, Oceania, Orwell, Pinocchio, prezzi, processo, rivolte, Rolling Stones, Skynet, Snowden, sommosse, sparatoria, Stati Uniti, taglio, Tamerlan, Tamerlan Tsarnaev, terrorismo, Terza Guerra Mondiale, transazioni finanziarie, Tsarnaev, velocità
https://twitter.com/stefanofait
Mentre la rivista Rolling Stones si premura di trasformare Tsarnaev in una celebrità di culto ed un oggetto di emulazione, una foto fatta circolare incautamente da un sergente che si era indignato per la suddetta copertina e che è già stato sospeso dal servizio, rivela che il famoso squarcio alla gola era l’ennesima menzogna delle forze dell’ordine
“Ferito alla gola, il giovane comunica con gli inquirenti per iscritto” (Repubblica)
“Il giovane ha riportato ferite di arma da fuoco alla gola e a una gamba e ha perso molto sangue prima di essere catturato dagli agenti” (Adnkronos)
“Una ferita alla gola, che si era procurato forse nel tentativo di suicidarsi” (Il Post).
“Rimasto gravemente ferito, non può parlare a causa di una ferita da arma da fuoco alla gola” (Adnkronos)
“Tsarnaev è grave ma stabile” (governatore del Massachusetts, Deval Patrick)
Constatiamo che l’ENORME ferita al collo di Dzhokhar non c’era al momento dell’arresto, quindi è stata inflitta successivamente mentre era in custodia. L’imputato, che in teoria era in fin di vita, è uscito dalla barca sulle sue gambe e senza essere coperto di sangue, per poi consegnarsi alla polizia.
Stando alla versione ufficiale, il più giovane dei Tsarnaev ha confessato di essere responsabile dell’attentato usando una penna trovata nella barca scrivendo mentre crivellavano di colpi la suddetta barca in una sparatoria (con una mano spara, con l’altra scrive?).
Il commissario di polizia di Boston aveva prima parlato di sparatoria, poi aveva informato i media che il fuggitivo era disarmato, DOPO che un’audioregistrazione di un vicino dimostrava che solo la polizia aveva sparato!).
Dopo di che un componente degli SWAT aveva riferito che quello alla gola sembrava “più un taglio che una ferita da arma da fuoco”.
Pinocchio e Goebbels erano dei dilettanti!
L’americano di origini cecene era in condizioni critiche, tanto che all’inizio circolava la voce che non sarebbe più riuscito a parlare perché le sue corde vocali erano state compromesse.
Aveva però lasciato un biglietto all’interno della barca “confessando tutto”, come aveva precedentemente fatto con un ostaggio che però si è volatilizzato dopo essere stato lasciato libero e incolume dai due “terroristi”, ma non prima di aver riferito a qualcuno della confessione (un’auto-incriminazione totalmente immotivata e senza senso da parte dei due fuggitivi).
Poi al processo Dzhokhar si è proclamato innocente. In genere gli jihadisti sono più che orgogliosi di prendersi la responsabilità per un “lavoro ben fatto”. Ma il nostro, che nel frattempo ha acquistato un accento russo che i suoi amici e compagni di scuola negano che avesse prima del giorno dell’attentato
http://it.notizie.yahoo.com/maratona-boston-imputato-dzhokhar-tsarnaev-aula-non-sono-201647907.html
è l’unico superstite dell’operazione terroristica, dopo che un altro sospettato, che aveva cominciato a scrivere una confessione, è morto sotto i colpi degli agenti in Florida
http://www.guardian.co.uk/world/2013/may/22/fbi-man-shot-florida-tsarnaev-brothers#comment-23804874
l’altro fratello, Tamerlan, teoricamente schiacciato e ucciso dal fratellino in fuga su un SUV dopo che si era arreso (!) è stato convenientemente ricollegato a un triplo omicidio di ebrei avvenuto, tra tutte le date possibili, l’11 settembre del 2011
http://rt.com/usa/tsarnaev-suspected-2011-murder-978/
Questa processo farà sembrare l’affare Dreyfus una cerimonia di consegna del premio Nobel.
Questi eventi, come quelli che circondano il nodo “Snowden+scandalo LIBOR+imperialismo americano” (sintesi di Max Keiser qui), vanno letti alla luce della probabile crisi internazionale legata all’inabilità di controllare le transazioni finanziarie (sp. derivati) sia da un punto di vista legale
http://www.valori.it/finanza/finanza-fuori-controllo-fino-75-transazioni-4218.html
sia da un punto di vista tecnico (istantaneità per aumentare profitti è ingestibile: i computer operano autonomamente, una specie di skynet finanziaria):
http://www.wired.com/business/2012/08/ff_wallstreet_trading/all/
e della reale situazione degli Stati Uniti d’America, la più grande economia mondiale:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_bank_failures_in_the_United_States_%282008%E2%80%93present%29
Il debito nazionale americano è ora più grande del PIL annuo. L’unico modo che hanno gli USA per cavarsela è…non rimborsarlo. Un attacco terroristico + guerra [Oceania/NATO, Eurasia/Russia ed Estasia/Cina – cf. Orwell]
http://it.wikipedia.org/wiki/1984_%28romanzo%29
e un po’ di caos interno “controllato” sarebbero la situazione ideale per farlo.
Farebbe comodo anche alla Germania, la cui maggior banca non è meno “morta vivente” delle sue consorelle americane:
Quando le maggiori banche anglo-tedesco-americane termineranno i loro giorni – ed è solo una questione di tempo, ma non prima della vittoria elettorale di Angela Merkel – tutto il castello di carte che hanno eretto per prenderci per i fondelli dagli anni Settanta in poi crollerà.
E nel contempo faremo la fame (cambiamento climatico = crisi alimentare/inflazionistica)
http://www.guardian.co.uk/business/2013/jul/21/tesco-boss-cheap-food-over
il che significa rivolte in tutto il mondo, come avevo “profetizzato” qui:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/12/24/nostradamus-revolution-previsioni-per-il-2013-e-2014/
Gli americani se la passeranno peggio di tutti, perché si sono lasciati trasformare in pupazzetti inebetiti dai media e dall’industria alimentare:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/04/25/boston-toronto-solo-un-aperitivo/
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/05/01/sei-un-terrorista-si-tu/
60 domande per Matteo Renzi
19 luglio 2013 a 07:54 (Controrivoluzione e Complotti, Economia e Società, Stati Uniti d'Europa, Verità scomode)
Tags: 11 settembre, 11 settembre 2001, 9/11, adozioni, alta finanza, anidride carbonica, austerità, autonomie, banche, banda Carità, Berlusconi, Bersani, Blair, candidato, candidatura, Carrai, Cayman, Chianti, Ciellini, Compagnia delle Opere, Comunione e Liberazione, conflitto di interessi, coppie di fatto, corruzione, diritti degli omosessuali, disuguaglianza, Echelon, Egitto, elusione, emissioni, esodati, euro, eurozona, evasione fiscale, F-35, F35, federalismo, FIAT, finanziamenti, Forza Italia, Germania, gerontofobia, Giorgio Gori, gole profonde, golpe, governo Monti, Gustavo Piga, Gutgeld, invasione dell'Iraq, Iran, Iraq, Islam, Israele, John Phillips, Ledeen, Leopolda, liberalizzazioni, libero mercato, M5s, Marchionne, Matteo Renzi, Mediterraneo, Merkel, messianismo, Mike Bongiorno, mondo arabo, Monte Paschi di Siena, Montezemolo, Monti, Moro, NATO, Nazarbayev, neocon, neoconservatori, neofascismo, Obama, OGM, Opus Dei, P2, Palestina, Palestinesi, Paolo Fresco, paradisi fiscali, partigiani, Piga, politiche energetiche, Ponte Vecchio, procreazione assistita, Progetto per un nuovo secolo americano, programma nucleare, programma nucleare iraniano, provincia di Firenze, Renzi, repubblichini, ricerca sulle staminali, Ruota della Fortuna, Salò, salvatore della patria, semipresidenzialismo, Serra, settore pubblico, Shalabayeva, sicurezza, sindaco d'Italia, sindaco di Firenze, sionismo, sionisti, Siria, sistema bancario, sorveglianza, tagli, Tel Aviv, testamento biologico, Tony Blair, torio, tour europeo, Unione Europea, unto, uomo della provvidenza, Vendola, whistleblower, Yoram Gutgeld
Ecco chi è Marco Carrai, il Gianni Letta di Matteo Renzi
– la sua famiglia si è riprodotta e si è moltiplicata riuscendo ad amnistiare la memoria del nonno di Marco, il Carrai su cui pesava l’accusa infamante di aver fatto parte della banda Carità, il gruppo fascista che opera in Toscana tra il ’43 e il ’45 a caccia di partigiani, tra esecuzioni sommarie e torture;
– il 19enne Marco al primo voto politico si impegna nei club della nascente Forza Italia di Silvio Berlusconi;
– ha trovato a Firenze un segretario provinciale ragazzino che nel ’94 aveva frequentato le tv berlusconiane da concorrente della “Ruota della fortuna” di Mike Bongiorno: Matteo Renzi.
– eletto con le preferenze assicurate da Comunione e Liberazione e dalla Compagnia delle Opere che in Toscana è presieduta da Paolo Carrai e da Leonardo Carrai, alla guida del Banco alimentare, altra opera ciellina: i cugini di Marco;
– Nel 2006, quando esce il film tratto dal romanzo di Dan Brown, pubblica un agile pamphlet su “Il Codice Da Vinci. Bugie e falsi storici”, con lo storico Franco Cardini e il professor John Paul Wauck, prete dell’Opus Dei, molto felice dell’iniziativa. Nel 2007 si presenta al cimitero degli Allori per deporre un cuscino di fiori in onore di Oriana Fallaci, scomparsa un anno prima;
– in quota Monte Paschi di Siena, membro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è azionista di Banca Intesa;
– il fratello Stefano Carrai è in società con l’ex presidente della Fiat Paolo Fresco nella società Chiantishire che tenta di mettere su un gigantesco piano di appartamenti, resort, beauty farm nella valle di Cintoia, a Greve, bloccato dal Comune;
– Fresco è tra i finanziatori della campagna per le primarie del 2012 di Renzi, con 25 mila euro, insieme al finanziere di Algebris Davide Serra (quello delle Cayman), acclamato anche quest’anno alla stazione Leopolda;
– L’uomo del governo israeliano, per alcuni («Ho da fare a Tel Aviv», ripete spesso), di certo vicino agli americani di ogni colore. Frequenta con assiduità Michael Ledeen, l’animatore dei circoli ultra-conservatori del partito repubblicano, antica presenza nei misteri italiani, dal caso Moro alla P2. È in ottimi rapporti con il nuovo ambasciatore Usa in Italia John Phillips, amante del Belpaese e della Toscana, proprietario di Borgo Finocchietto sulle colline senesi;
– C’è anche Carrai quando Renzi banchetta con Tony Blair o quando va ad accreditarsi con lo staff di Obama alla convention democratica di Charlotte del 2012. E quando tre mesi fa il sindaco vola a sorpresa a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, accanto a lui, ancora una volta, c’è il ragazzo di Greve, Carrai;
– C’è chi ha visto la sua manina dietro la nomina di Antonella Mansi alla presidenza di Mps;
- Sembra avercela con chiunque sia anche solo di pochi anni più vecchio di lei: ha mai pensato di soffrire di gerontofobia?
- Cosa ne pensa del governo Monti?
- Cosa ne pensa della gestione Marchionne della FIAT?
- Cosa ne pensa del semipresidenzialismo? Ambisce a fare il sindaco d’Italia?
- Ha dichiarato che il suo modello è Tony Blair e Tony Blair ha sostenuto la sua candidatura a guidare il PD e l’Italia: Tony Blair è vicino ad ambienti sionisti e neoconservatori, lo è anche lei?
- Perché un leader tendenzialmente di sinistra dovrebbe frequentarli?
- Quale soluzione proporrebbe per sanare il conflitto israelo-palestinese?
- L’invasione dell’Iraq è stata la scelta giusta?
- Blair è favorevole a un’escalation militare in Siria: lo è anche lei?
- Blair ha approvato il golpe militare egiziano che ha rimosso un governo democraticamente eletto: è d’accordo con il suo giudizio?
- Il suo modello, Tony Blair, è dal 2011 consulente del dittatore kazako Nazarbayev. Cosa ne pensa alla luce della recente polemica riguardante l’espulsione di Alma Shalabayeva e del figlio?
- Perché l’aspirante “sindaco d’ITALIA” ha scelto come consulente economico un israeliano, Yoram Gutgeld (n0n andava bene l’italiano Piga, tanto per fare un nome tra i tanti possibili)?
- Un leader del centrosinistra necessita dell’imprimatur di JP Morgan?
- “Sono stufo di questo Pd”. “Sono stufo di questo fuoco di sbarramento incomprensibile su ogni cosa che faccio”. “Andare avanti con questo clima di guerriglia permanente è davvero incomprensibile”. Perché restare in un partito in declino, che non la ama, la ostacola, la saboterebbe (com’è successo a Bersani)? Perché cercare di diventarne il leader?
- Cosa ne pensa dei rapporti tra Stato italiano e Vaticano?
- Liberalizzazioni e tagli al settore pubblico sono la strada per il rilancio dell’economia e la creazione d’impiego?
- Cosa ne pensa dell’euro?
- Le decisioni del governo Merkel hanno fatto bene o male all’Unione Europea e ai paesi dell’eurozona?
- Gli stati dell’eurozona sono pronti per formare uno stato federale?
- Quale sarebbe il peso di Berlino negli Stati Uniti d’Europa?
- Cosa ne pensa del sistema di sorveglianza globale costruito dagli americani prima e dopo l’11 settembre?
- E’ credibile che tutte le componenti dell’establishment americano – quello di Echelon, per intendersi – siano state prese in contropiede dall’11 settembre?
- Cosa ne pensa del “Progetto per un nuovo secolo americano”?
- Cosa ne pensa di questa considerazione contenuta nel suddetto progetto (p. 50): “ll processo di trasformazione [delle strategie e delle missioni militari americane], anche se porterà un cambiamento rivoluzionario, risulterà molto lungo, se non si dovesse verificare un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor”?
- Che misure intende introdurre per regolare il sistema bancario? Come intende far rispettare le regole?
- Intende ridurre progressivamente il gap tra i molto ricchi e il resto del paese? Come intende farlo?
- Intende contribuire a ridurre progressivamente il gap tra i paesi molto ricchi e il resto del mondo? Come intende farlo?
- Le politiche di contenimento delle emissioni di anidride carbonica sono utili? I loro costi sono giustificati dai risultati?
- Si è interessato alle ragioni addotte per spiegare la pausa nella crescita del riscaldamento globale?
- Come avrebbe votato sugli F35?
- Quale è il suo giudizio sulla NATO?
- L’Unione Europea dovrebbe cercare di stringere legami più forti con la Russia?
- Quali politiche energetiche per l’Italia?
- Quali politiche nell’ambito del Mediterraneo e del mondo arabo?
- La creazione di una zona transatlantica di libero mercato non è destinata a favorire gli Stati Uniti?
- Qual è la sua posizione sugli OGM?
- Lei farebbe costruire una centrale al torio in Italia?
- Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Obama?
- Cosa ne pensa delle autonomie regionali e provinciali?
- Sarebbe favorevole a una riforma in senso autenticamente federale dello stato italiano?
- Cosa ne pensa del M5S?
- Qual è la sua posizione sul testamento biologico, la procreazione assistita, la ricerca sulle staminali?
- Qual è la sua posizione sul programma nucleare iraniano?
- Perché scegliere come spin doctor Giorgio Gori, legato a Mediaset?
- Vendola o Monti?
- Come si contrasta la corruzione?
- E l’evasione?
- Cosa ne pensa dei paradisi fiscali?
- Come si difendono le gole profonde/whistleblower?
- Presidente della provincia di Firenze a 29 anni: non è una scalata al potere un po’ troppo rapida persino per un enfant prodige?
- È stato accusato di avere diversi conflitti di interessi da presidente della provincia e da sindaco: ha in mente qualche progetto di legge sul conflitto di interessi?
- La sua posizione sulle coppie di fatto?
- E sulle adozioni per coppie omosessuali?
- Come si risolve il problema degli esodati?
- Chi le ha pagato la campagna per le primarie e chi copre le spese dei suoi tour europei?
- Quali sono i suoi rapporti con Comunione e Liberazione e qual è il suo giudizio su Opus Dei?
- Le sembra normale fare tour elettorali e di pubbliche relazioni in Italia e in giro per il mondo mentre amministra Firenze? Onora così il suo incarico e le sue indennità?
- A che titolo incontra i governanti occidentali? In qualità di sindaco di Firenze?
- E’ una democrazia sana quella in cui i media implorano l’avvento di un “salvatore della patria”?
- E’ normale che il sindaco di Firenze affitti Ponte Vecchio a privati per una cena di gala?
“Così il giovane putto di Rignano sull’Arno si è autoeletto “a nuovo che avanza” e ce lo ribadisce con un martellamento che non conosce tregua.
Poco male se l’iconicizzazione di quel nuovo è il giubbetto di Fonzie, il meccanico rubacuori star della serie televisiva americana degli anni Settanta “Happy Days”. Infatti quel capo d’abbigliamento stravisto ha un vantaggio importante per la promozione del prodotto: è assolutamente riconoscibile (non a caso la Coca Cola non cambia la grafica del suo logo). E qui da noi siamo ormai imprigionati da decenni nei condizionamenti televisivi di una americanizzazione da poveracci. Che Renzi sfrutta con una certa cinica sapienza.
Per di più il prodotto viene certificato a mezzo strombazzamenti vari per i suoi effetti salvifici immediati, come quegli sciroppi miracolosi venduti dal solito guaritore pataccaro in qualche fiera di paese. Anche questo aspetto funziona alla grande, considerata la diffusa credulonità di una cultura nazionale che rimane ancora in larga misura contadina. Peccato che l’annunciato salvatore della Patria non riesca neppure a risolvere i problemi di buona amministrazione nella città di cui è sindaco.
Ma basta non farlo sapere, che non se ne parli”.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/matteo-renzi-come-la-coca-cola/
Ascesa e caduta del Grinch climatologico
2 luglio 2013 a 09:21 (Cambiamento climatico, Controrivoluzione e Complotti, Sviluppo Sostenibile)
Tags: Al Gore, allarmismo, allarmisti, ambientalismo, anidride carbonica, attività solare, autoritarismo, banche d’affari, BP, business, Cambiamento climatico, carbon credit, carbon tax, carbone, circo mediatico, Climategate, climatologi, climatologia, Co2, combustibili fossii, contenimento, crimini contro l'umanità, Dana Nuccitelli, Danimarca, derivati, dispotismo, dittatura, documentari, ecologismo, economia verde, effetto serra, emissioni, energia atomica, energia nucleare, energie rinnovabili, estremi rimedi, Forum for the Future, frode, fusione, Germania, glaciazione, Goldman Sachs, golpe globale, Gore, green economy, Grinch, IPCC, lobbismo, mali estremi, media, Megacities on the Move, Merkel, Minimo di Maunder, NASA, Nuccitelli, nuovo ordine mondiale, periodo caldo medievale, petrolieri, raffreddamento globale, realismo, ricerca, Rockefeller, Rothschild, scienza, sensazionalismo, serristi, Shell, tecnologia, tirannia, torio, truffa, vulcani sottomarini, vulcanismo
https://twitter.com/stefanofait
Gli aztechi sacrificavano migliaia di prigionieri di guerra per placare gli dèi. I sacerdoti ingiungevano loro di farlo, altrimenti un terribile disastro sarebbe occorso. Era in gioco la loro sopravvivenza e quella della civiltà azteca. Forse chi si oppose subì l’ostracismo o fu sacrificato.
Fast Forward fino ai giorni nostri…
Il dogma della causa umana del riscaldamento globale servirà per farci accettare dispotismi “benevoli” e solo il rapido insorgere di un sensibile raffreddamento globale può salvare la democrazia (paradossalmente).
Studio della maggior organizzazione non governativa britannica per lo sviluppo sostenibile (finanziata da alcune tra le maggiori multinazionali del mondo, inclusa la Shell)
http://www.forumforthefuture.org/project/megacities-move/overview
2 scenari su 4 sono dichiaratamente autoritari e quelli non autoritari sono descritti come evidentemente peggiori
C’era dunque un duplice obiettivo per questa spettacolare truffa: arricchire gli speculatori con una bolla di derivati verdi e spianare la strada all’opzione “a mali estremi, estremi rimedi” (cf. impero azteco).
Il raffreddamento globale e la conseguente glaciazione manderanno in fumo tutti i loro ben congegnati piani. Ma li vedrete in azione comunque e potrete toccare con mano la loro completa mancanza di scrupoli e la loro tendenza a scambiare i loro desideri per la realtà.
Ma prima di arrivare al tentato golpe globale
Gli allarmisti climatici (serristi) pretendono una soluzione rapida perché danno la colpa all’uomo e insistono che siamo vicini al punto di non ritorno: non importa quale sia il costo monetario o umano, la vogliono ora.
I realisti climatici sostengono invece che, nel lungo periodo, indipendentemente dalle conseguenze del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di sviluppare una vera e propria alternativa ai combustibili fossili, che sia pratica, sostenibile e consenta al resto del mondo di raggiungere il tenore di vita dell’Occidente (poi si vedrà il da farsi). Questa ricerca non può essere affrettata perché dev’essere una tecnologia affidabile.
Il problema attuale è che c’è una corsa all’oro verde e i produttori di petrolio si sono proiettati nel settore delle rinnovabili. In realtà una buona fetta degli investimenti è sprecata e sarebbe meglio spesa per progetti a lungo termine come la fusione o il torio, tanto per fare due esempi
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/03/21/torio-per-un-mondo-nuovo/
perché le rinnovabili, da sole, non possono coprire neanche lontanamente il fabbisogno (es. la Danimarca e la Germania devono ricorrere al petrolio della Norvegia quando il vento cala)
L’abbandono del nucleare da parte della Germania è stato un disastro (ma i tedeschi preferiscono prendersela coi Greci) e le sovvenzioni per l’energia verde non possono proseguire all’infinito ora che l’economia è stagnante
http://www.genitronsviluppo.com/2013/02/23/germania-nucleare/
e l’inverno rigido ha significato un massiccio utilizzo delle super-inquinanti centrali a carbone:
Possiamo dire che è stata una decisione idiota? Sì. D’altronde il governo tedesco non sembra riuscire a prendere una decisione buona neanche per sbaglio, da quando c’è la destra al governo.
Il fatto è che l’economia verde è un gigantesco business
http://www.linkiesta.it/blogs/che-tempio-fa/il-verde-che-invoglia-green-economy-e-grandi-affari
anche per le solite banche d’affari
http://green.blogs.nytimes.com/2008/11/12/goldman-sachs-buys-into-carbon-offsets/
una gigantesca truffa da migliaia di miliardi di dollari in derivati “verdi”, per chi ha la pazienza di approfondire
http://english.pravda.ru/opinion/columnists/20-12-2012/123254-green_economy_fraud-0/
Il blogger serrista del Guardian è Dana Nuccitelli che, lombrosianamente parlando, non pare essere un fulmine di guerra
Nuccitelli lavora per
Ecco com’è nata questa truffa che rischia di ritardare lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia sostenibile con conseguenze che, in caso di raffreddamento globale, o addirittura glaciazione, sarebbero mostruose, dato che la gente di solito muore per il freddo, non per il caldo: es. inverno del 2012
Cronologicamente:
1. Anni Novanta: la temperatura globale è in aumento e non sappiamo perché. Né peraltro si sapeva spiegare il minimo di Maunder, il periodo caldo medievale e quello romano, o perché, tra il 1900 e il 1940, la temperatura era cresciuta anche se la produzione di Co2 era di molto inferiore a quel tempo; oppure perché nel dopoguerra, in pieno boom, le temperature scendevano e il consenso scientifico e mediatico era che si andava verso una glaciazione
2. Alcuni “esperti” (i Grinch) si inventano di sana pianta un’ipotesi plausibile, impossibile da dimostrare o confutare se non nel lungo periodo, ma molto conveniente
http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/10-miti-da-sfatare-sul-riscaldamento.html
3. Al Gore è uno dei lobbisti-chiave ma c’è anche la buona vecchia famiglia Rotschild, gli immancabili Rockefeller e tutti i petrolieri del mondo;
4. Non ci si astiene dal “massaggiare” i dati quando non tornano – almeno 2 volte: qui alcuni estratti della seconda ondata di “wikileaks” climatologiche;
5. Si orchestra un panico mediatico globale e si accusano di negazionismo e di corruzione tutti i dissidenti: climatologi, geologi, fisici, ingegneri, meteorologi che non negano il riscaldamento globale, ma dubitano che sia interamente causato dalle attività umane, reputandolo in gran parte ciclico:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/08/lo-confesso-sono-un-negazionista/
6. Prodotta la crisi, si offre ai governi la soluzione, un prodotto vendibile e redditizio sul quale possono lucrare anche i mercati (carbon credit e rinnovabili) e che permette alle banche di gonfiare una altra bolla speculativa proprio in tempi di vacche magre (la crisi del 2008 era quasi scoppiata nel 2001 ma poi ci furono l’11 settembre, un mucchio di documenti dissolti e due guerre);
7. Non importa se dopo qualche anno, nonostante il circo mediatico e la pressione coercitiva/finanziaria sui ricercatori, la verità verrà inevitabilmente a galla: le leggi sono state approvate, la nave è salpata e i soldi che dovevano promuovere la ricerca tecnologica sono stati sprecati nell’assurda e futile pretesa di contenere le emissioni di anidride carbonica: “Ipotesi di future Carbon Tax, impiego di immani risorse finanziarie in politiche di mitigazione e di revisione dei sistemi di approvvigionamento energetico, aspetti puramente politici, la fanno da padrone in quello che invece dovrebbe essere un puro e semplice scambio di opinioni scientifiche. Del resto, l’organismo per eccellenza cui è delegato il compito di riassumere le posizioni che dovrebbero definire i confini dello stato dell’arte della conoscenza scientifica, l’IPCC, è a tutti gli effetti un organismo politico”
http://www.climatemonitor.it/?p=29170#more-29170
8. Poi, improvvisamente, la temperatura smette di salire e, “sorprendentemente”, comincia lievemente a scendere
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/26/winter-is-coming-giugno-2013/
9. Se questa tendenza continuerà – e non c’è ragione di dubitarlo, dato che la NASA ha confermato che il sole procede verso una fase di scarsissima attività e questo significa raffreddamento globale
o glaciazione
– i politici, i giornalisti, gli “scienziati” e i blogger che hanno alimentato questa pagliacciata truffaldina saranno responsabili, direttamente o indirettamente di CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ
10. Qualcuno si sta smarcando appena in tempo
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/26/winter-is-coming-giugno-2013/
11. La gente esposta a documentari scettici cambia idea mentre lo stesso non succede quando le si mostra un documentario serrista (magari perché gli scettici hanno dei buoni argomenti?)
http://www.psychologytoday.com/blog/the-inertia-trap/201306/are-we-losing-the-war-climate-change-cinema
SULLA CO2
L’anidride carbonica è buona: “L’anidride carbonica è molto importante per le piante, sia terrestri che acquatiche, che la utilizzano per la crescita, estraendo il carbonio inorganico e trasformandolo in organico”.
È un fatto assodato che le temperature e i livelli di anidride carbonica sono sempre variati sincronicamente, ANCHE NELL’ERA PRE-INDUSTRIALE
Questo dato di fatto dovrebbe porre fine al dibattito, in un mondo in cui la scienza e i media non fossero governata dalle lobby.
Visto che così non è:
Il riscaldamento degli oceani ha liberato la gran parte dell’anidride carbonica: “L’anidride carbonica si scioglie nell’acqua marina, con una solubilità inversamente proporzionale alla temperatura dell’acqua: minore è la temperatura, maggiore è la solubilità. Per questo motivo le regioni polari sono molto efficienti nell’assorbimento di CO2: quando l’acqua raggiunge l’equatore si riscalda, rilasciando l’anidride carbonica nuovamente nell’atmosfera (processo detto “outgassing”)”.
http://www.eur-oceans.info/medias/documents/booklet-EUR-OCEANS_cambiamenti_climatici.pdf
possibile causa del riscaldamento oceanico:
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/28/vulcani-sottomarini-e-riscaldamento-globale/
http://news.discovery.com/earth/weather-extreme-events/volcanoes-sandwich-islands-110713.htm
http://www.livescience.com/25521-weird-volcano-found-baja.html
http://www.krbd.org/2013/05/14/geologist-discovers-underwater-volcano-near-misty/
http://www.weather.com/news/science/environment/tonga-underwater-volcano-20130326
http://www.guardian.co.uk/world/2009/mar/21/tonga-volcano-island-nuku-alofa
http://www.independent.co.uk/environment/climate-change/video-underwater-volcano-erupts-6260732.html
le emissioni umane costituiscono una percentuale non insignificante, ma neppure decisiva del totale