L’omeopatia e le scelte del governo elvetico

 

Tratto da: http://www.huffingtonpost.com/dana-ullman/homeopathic-medicine-_b_1258607.html

Se si considera che due delle cinque maggiori aziende farmaceutiche del mondo hanno sede in Svizzera, si potrebbe supporre che questo paese debba avere un forte interesse ad appoggiare la medicina convenzionale. Ebbene, tale ipotesi si è rivelata sbagliata. Pubblicata in inglese (Bornhoft e Matthiessen, 2011) solo alla fine del 2011 (ma risale al 2003), la relazione del governo svizzero in materia di medicina omeopatica rappresenta la più completa valutazione mai realizzata da un governo. Il rapporto mostra che il trattamento omeopatico è efficace e conveniente e raccomanda che sia rimborsato dal programma di assicurazione sanitaria elvetica.

Circa la metà dei medici svizzeri considera i trattamenti omeopatici, complementari ed alternativi efficaci, oltre il 50 per cento della popolazione svizzera intervistata preferisce un ospedale che offra questi trattamenti rispetto ad uno che si limita a cure medica convenzionali.

L’85 per cento della popolazione svizzera vuole che queste terapie facciano parte del programma assicurativo sanitario del loro paese.

A partire dal 1998, il governo svizzero ha deciso di ampliare la propria assicurazione nazionale sanitaria includendo medicina omeopatica, medicina tradizionale cinese, fitoterapia, medicina antroposofica e terapia neurale.

Il vaglio è stato molto più ampio rispetto a qualsiasi precedente relazione governativa scritta su questo argomento fino ad oggi. Non solo la relazione ha rivisitato con attenzione gli studi clinici in doppio cieco e placebo, ma anche esaminato l’efficacia quotidiana, concreta, assieme alla tossicità ed alla convenienza e le ricerche precliniche (fisico-chimiche di base, botaniche, animali e in vitro su cellule umane). Infine ha analizzato ricerche di controllo, meta-analisi, studi di efficacia e ricerche epidemiologiche, valutando la qualità dei vari studi sia in termini di ideazione sia di esecuzione (validità interna) e quanto fossero coerenti rispetto al modo in cui l’omeopatica è praticata (validità esterna). Lo studio ha concluso che 20 delle 22 revisioni sistematiche delle medicine omeopatiche hanno identificato effetti che corroborano l’efficacia dell’omeopatia e che una di quelle negative è stata severamente criticata anche dagli stessi scettici per la sua scarsa qualità.

Lo studio è stato commissionato dal governo elvetico, che si è avvalso della consulenza degli esperti del settore, inclusa l’università di Berna, che ha effettuato la meta-analisi di 563 studi clinici consultati sui database medici considerati più rispettabili (Medline, Embase, Amed, ecc.). Governo elvetico che, come detto, ha peraltro già approvato l’inserimento delle cure alternative ed omeopatiche nella sua assicurazione sanitaria fin dal 1998 e voleva accertarsi che ne valesse la pena, visto che il programma terminava nel 2005. Così è stato, la commissione federale per l’assicurazione sanitaria ha preso visione ed approvato e quindi lo Stato continuerà a coprire.

Naturalmente ognuno è libero di contestare le valutazioni delle commissioni governative svizzere, che non sono dio in terra. A me, semplicemente, pare giusto evidenziare il fatto che la questione non è già stata risolta e che la scienza continua ad occuparsene, come è giusto che faccia, vista la nostra ignoranza di troppe cose.
DIVAGAZIONE
Non è curioso che ad ogni generazione ci convinciamo di sapere già gran parte delle cose importanti ma, se guardiamo indietro di un secolo, ci mettiamo le mani nei capelli? Cosa diranno i nostri discendenti, tra un secolo, del modo in cui “curavamo” il cancro, per fare un esempio tra i tanti, o degli effetti degli oltre 2050 test atomici effettuati a partire dagli anni Quaranta (altro che Fukushima!)?
FINE DELLA DIVAGAZIONE.
Ognuno, poi, presa visione delle varie posizioni, è libero di curarsi come più gli/le garba.