F. Dezzani, “Addio a Gianroberto Casaleggio, l’anima “british” del Movimento 5 Stelle”
13 aprile 2016 a 11:24 (Controrivoluzione e Complotti, Miti da sfatare, Verità scomode)
Tags: Casaleggio, Casaleggio Associati, Gianroberto Casaleggio, intelligence inglese, M5s, Movimento 5 Stelle, servizi segreti
Ezio Mauro, novello Cicerone, e il nadir del giornalismo
22 dicembre 2015 a 12:30 (Resistenza e Rivoluzione, Verità scomode)
Tags: Albert Rivera, Cicerone, Ciudadanos, Corbyn, elezioni spagnole, giornalismo, Giulio Cesare, impero, M5s, Michael Parenti, Pablo Iglesias, Podemos, Repubblica
Cicerone mi è sempre stato antipatico. Aveva tutto quel che serviva per essere un grand’uomo, tranne il coraggio morale e la compassione (digli poco!).
Leggendo questo pezzo dell’ex direttore di Repubblica (che un tempo era considerato un quotidiano di sinistra) non ho potuto fare a meno di pensare a Cicerone, per il quale l’innovazione sociopolitica e il cambiamento in quanto tale erano per definizione sovversivi, effimeri, pericolosi, ecc.
http://www.repubblica.it/politica/2015/12/22/news/la_politica_dell_altrove-129959586/
Tanto brigò che alla fine spianò la strada all’Impero, proclamando di voler salvare la Repubblica.
La maggior parte degli storici ha guardato agli anni della tarda repubblica di Roma attraverso gli occhi dell’aristocrazia romana. Il popolo comune viene descritto come una massa di parassiti, una marmaglia interessata unicamente ai panem et circenses, a placare la fame e a godere dei sanguinari spettacoli del circo. Cesare è per alcuni un tiranno, per altri un pericoloso demagogo che sposa la causa del popolo per desiderio di potere, per altri ancora un “dittatore democratico”. Il suo assassinio viene letto come il risultato di inimicizie personali o di lotte di potere svuotate di contenuto sociale. A Parenti non interessa tanto Cesare come individuo, piuttosto gli preme capire quali dinamiche sociali e “di classe” si agitavano dietro le quinte della sua ascesa e del suo assassinio. Quella che Parenti racconta è la storia della resistenza popolare contro una plutocrazia spietata. Una storia “dal basso” che restituisce a un popolo la sua voce. Il libro ricostruisce il contesto sociale e politico in cui maturò l’omicidio di Cesare e, insieme, cerca di leggere “in filigrana” la vita, le iniquità, le aspirazioni della società romana. Questa è una storia di latifondi e squadracce, di padroni e schiavi, di patriarchi e di donne sottomesse, di capitalisti sfruttatori e di province saccheggiate, di capi popolo profittatori e di rivolte urbane. È la storia della lotta tra i pochi plutocrati e i molti indigenti, fra i privilegiati e il “proletariato”, in cui compaiono politici corrotti, elezioni truccate e assassini politici.
(L’assassinio di Giulio Cesare. Una storia di popolo nella Roma antica).
Entrando nel merito dell’analisi di Mauro.
Albert Rivera (Ciudadanos) non è più ribelle di Matteo Renzi. Definirlo “antipolitica” significa non aver seguito le vicende politiche spagnole con una pur minima attenzione.
Permettersi di commentare “autorevolmente” qualcosa senza averlo approfondito non è indice di professionalità.
Ezio Mauro: “Tutto pur di affermare la forza della diversità: persino l’ignoranza, esibita come una garanzia di naiveté, una suprema estraneità alle istituzioni che sono da espugnare, non da governare”.
Né C’s né Podemos (né, ormai, una fetta del M5S) rientrano in questa categoria. La classe dirigente di entrambi i movimenti ha una solidissima formazione politica e partitica.
Mauro si legga quest’analisi di Pablo Iglesias (leader di Podemos) e poi ne riparliamo
http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/dec/21/politics-isnt-fairytale-good-versus-bad
Quanto alla solita etichetta di “populismo” affibbiata a chiunque metta in discussione il sistema esistente e chieda un riequilibrio delle forze in senso democratico e di giustizia sociale, oppure alla tendenza a mettere estrema destra e sinistra (manco estrema) nello stesso calderone…
Succede anche sui media inglesi, un altro bastione reazionario
http://www.scottishleftreview.org/article/corbyn-challenges-cosy-consensus/
Non stupisce che i maggiori quotidiani continuino a perdere lettori per strada.
Siamo al nadir del giornalismo.
Sono momenti tristissimi per chi ha dedicato un’importante parte della sua vita al giornalismo.
Poi, per fortuna, uno s’imbatte in un’analisi fatta come giornalismo comanda (grazie a facebook) e si rincuora.
Podemos ha dimostrato di saper leggere molto bene la situazione e di saper fare politica sul serio. Il partito guidato da Pablo Iglesias non ha nulla a che fare con il populismo e non è anti-europeo, come spesso si sente ripetere; la sua storia, il suo discorso e la sua pratica politica in questi due anni hanno dimostrato che non è comparabile con i Cinque Stelle nostrani e men che meno con l’UKIP o il Front National della Le Pen, come qualche osservatore italiano ha scritto.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/una-nuova-tappa-per-la-spagna/
E non è neppure come Syriza. Nessun movimento di riscatto della società civile e reazione anti-oligarchica è equiparabile agli altri. Alcuni assumono il controllo di un “vecchio” partito (Labour britannico), altri fondono vari partiti (Syriza), altri ancora spuntano fuori dal nulla e sono anti-partitici, ma fino a un certo punto (M5S), altri infine provengono da esperienze di partito serissime e pesissime e desiderano essere contemporaneamente movimento e partito, elitari e deliberativi (Podemos).
Ognuno è storia a se stante, un esperimento. Chi non riesce a capire l’eterogeneità delle enormi trasformazioni del tempo presente non è in grado di farsi interprete del presente a beneficio del cittadino comune e sarà ancor meno in grado di anticipare i possibili futuri.
Si occupi d’altro o s’impegni con umiltà ad aggiornarsi. Grazie.
Da anni i commenti dei lettori di Repubblica (Corriere, Stampa, ecc.) sono più informati e istruttivi degli articoli.
Questa è una delle principali ragioni per cui i quotidiani sono in crisi.
Milioni di lettori, presi tra i due fuochi di:
(a) un giornalismo mainstream che ha rinunciato alla sua missione e affonda nei debiti in un circolo vizioso e
(b) una controinformazione che, per quanto utile, anche quando è indipendente spesso è più sensazionalista e tendenziosa dell’informazione mainstream,
non possono fare altro che usare i forum/thread come una giuria, vagliando le ragioni degli uni e degli altri.
E’ questa l’informazione del futuro? E’ un bene? E’ un male?
E’ qualcosa di completamente diverso e inedito e va capito, perché indirizzerà l’evoluzione delle nostre società e della prassi politica futura.
Ezio Mauro non sembra essere attrezzato a farlo.
https://www.facebook.com/mediaskopia
I narcisisti al potere cercavano tifosi-adepti, hanno trovato cittadini-elettori
2 giugno 2015 a 14:08 (Verso un Mondo Nuovo)
Tags: caduta di Renzi, Capitan Fracassa, declino di Renzi, Dune Genesis, elezioni regionali, fine di Renzi, Frank Herbert, M5s, narcisismo, personalità narcisista, reddito di cittadinanza, rendito universale garantito, sconfitta di Renzi, senato elettivo
La storia era già tutta nella mia testa…demagoghi, fanatici, truffatori, spettatori più o meno innocenti…tutto questo deriva dalla mia teoria che i supereroi sono disastrosi per l’umanità. È facile dimostrare che le strutture di potere tendono ad attrarre persone che desiderano il potere fine a se stesso e che una porzione significativa di queste persone non è equilibrata, ma piuttosto psicolabile.
Frank Herbert, “Dune Genesis”
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Rispetto alle elezioni di 1 anno fa:
-il Pd, che aveva il 41,49%, perde il 16,58%, perdita che si riduce all’11,2% se teniamo conto della quota presumibile delle civiche fiancheggiatrici
-il M5s, che aveva il 21,49%, cala del 6,01%
-Fi, che aveva il 17,39% scende all’11,16%
-La Lega sale dal 4,97% al 10,01%
Un governo espressione del 15-16% del corpo elettorale può benissimo giovarsi dell’ortopedia di un sistema elettorale che gli consegna il 54% dei seggi, ma che peso politico ha?
È la fine del bluff renziano e rientro del Pd nei suoi confini strutturali (anzi peggio visto che, soprattutto nelle regioni centro settentrionali il Pd renziano scende sotto i livelli dell’era Bersani e che proprio le candidate renziane Paita e Moretti sono quelle che fanno peggio). Il successo delle europee fu un accidente momentaneo dovuto al collasso di Scelta civica, al brutale calo berlusconiano ed alla passeggera sensazione di novità rappresentata da Renzi che, però, vinse più per demerito degli altri che per merito suo. Il progetto di Partito della Nazione non esiste più, anche se il Pd non ha ancora uno sfidante credibile.
Aldo Giannuli
http://www.aldogiannuli.it/analisi-regionali-matteo-stai-sereno/
L’Italia ha risposto: “ma anche no!”
Due candidate sconfitte (una massacrata proprio laddove Renzi si era speso di più, in Veneto, l’altra imposta dal leader e rifiutata in una regione “rossa”); la terza candidata vincente solo di misura nella rossissima Umbria; la Lega al secondo posto in Toscana, che si tiene un governatore più vicino a Bersani che a Renzi; la Puglia governata da un leader indipendente che se ne infischia di Renzi e non lo vuole vedere a far campagna elettorale nella sua regione; il vincitore in Campania (grazie a De Mita!) che potrebbe essere sospeso.
Nonostante tutti i quotidiani nazionali e stranieri che l’hanno sostenuto parlino di sconfitta del PD, la dirigenza del partito non ha ammesso errori, battute d’arresto, risultati al di sotto delle aspettative, insuccessi, smacchi né tantomeno sconfitte.
Alessandra Moretti se l’è presa con l’opinione pubblica che “l’ha presa di mira”.
La direzione del PD insiste nel contare le regioni e non gli elettori, se la prende con gli astensionisti, con chi ha votato a sinistra o M5S, con i media non completamente allineati, con un’opposizione interna che, trattata a pesci in faccia per mesi, STRANAMENTE ha remato contro anche al momento del voto.
Capitan Fracassa è convinto di aver vinto pur avendo perso centinaia di migliaia di voti rispetto alle precedenti regionali, alle europee e alle politiche.
A suo tempo avevano apparentemente hanno vinto anche in Emilia Romagna, nonostante l’astensione alle stelle di elettori storicamente molto motivati.
Com’è possibile? si chiedono in molti.
Sono in malafede, ma c’è dell’altro.
Non è solo che alla leadership del PD piace vincere facile. Il loro problema è che vincono solo se non hanno avversari credibili, se possono segnare a porta vuota e, quando perdono, diventano feroci, non sono disposti all’autocritica perché, stringi stringi, per loro l’agone politico è una faccenda che si riduce alla lotta di potere: conquista, mantenimento e sabotaggio di ogni progetto di ricambio al vertice.
Stiamo parlando di personalità marcatamente narcisistiche, e quindi insicure, rapaci, bramose di conferme:
- Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza;
- È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale;
- Crede di essere “speciale” e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto;
- Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore;
- Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
- Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso;
- È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
- Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei;
- Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo sia);
http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_narcisistico_di_personalit%C3%A0
La leggenda greca di Narciso illustra chiaramente come questa specie di “amore di sé” sia una calamità che nella sua forma estrema sfocia nell’auto-distruzione. È un’infatuazione tipica di chi non sa veramente amare né gli altri né se stesso.
Si può riconoscere la personalità narcisistica anche dalla sua ipersensibilità ad ogni genere di critica, che può esprimesi negandone a priori la validità e, appunto, reagendo con rabbia o depressione.
La personalità narcisista tende a percepire la critica come un attacco ostile e personale, poiché non può immaginare che essa sia giustificata.
Il narcisista è irrelato rispetto al mondo e conseguentemente è solo e spaventato, ma non lo può accettare. È questo senso di solitudine e di paura che viene compensato dalla sua auto-infatuazione narcisistica. Quando la sola protezione contro la sua paura, la sua auto-esaltazione, viene minacciata, la paura affiora e sfocia in furia intensa. L’individuo narcisista conquista il proprio senso di identità gonfiando ego.
I narcisisti non sono in grado di distinguere tra realtà e auto-percezione soggettiva. Emotivamente disconnessi dalla restante umanità, non provano rimorsi, sono ottimi seduttori, per loro le relazioni sono giochi e l’unica regola è che devono poter controllare chi li circonda. Ne consegue che sono spesso malevoli, ingannatori, incoscienti, irresponsabili, manipolatori.
Una volta colta questa dimensione patologica, il resto va da sé (nel PD come nella Lega Nord).
Capitan Fracassa sa perfettamente che, se emergesse un leader moderato di destra credibile, il PD renziano evaporerebbe, perché perderebbe consensi a sinistra, al centro e a destra (e lo stesso Salvini – vale per lui quanto scritto sopra – ne uscirebbe fortemente ridimensionato: i nuovi voti li ha presi da Forza Italia).
Nessuno è realmente contento di votare per il meno peggio, per una brutta copia dell’originale, o tanto per vincere (“il partito ha sempre ragione”), indipendentemente dall’esito a livello di politiche concretamente attuate (il fine non giustifica ogni mezzo e comunque il fine renziano è deprecabile: lo status quo neoliberista ad oltranza, la sudditanza perpetua nei confronti della NATO).
Fatto sta che i maggiori quotidiani non si sono attenuti all’interpretazione renziana del voto. Questo è il vero smacco. Per i renziani è indispensabile passare per vincenti, perché ne hanno bisogno a livello psicologico e perché una parte dell’elettorato vota solo i vincenti.
Non basterà la visita a sorpresa in mimetica alle nostre truppe di occupazione per recuperare consensi. Se l’astensione rientrerà, sarà per mandarlo a casa, non certo per sostenerlo. Ha seminato vento e raccoglierà solo tempesta, ha ferito di spada e perirà di spada, venne per rottamare e sarà rottamato.
Nel frattempo il Corriere della Sera ha prodotto una lista di direttive dall’alto per il governo, nel tentativo di limitare i danni (è il segnale che questa è l’ultima chance, poi verrà rimosso):
- Senato elettivo (“con ogni probabilità tornerà a essere elettivo”); Ricomposizione della frattura interna al partito (“Il Pd può andare da solo, ma deve essere unito”); Rimpasto (“la squadra di governo non è all’altezza della sua grande ambizione di cambiare l’Italia”); Più populismo (“deve suscitare dietro di sé un movimento popolare autentico”); Secco no al reddito universale garantito che emanciperebbe i cittadini dal servaggio (“C’è un voto grillino irriducibile, antisistema, velleitario, che sogna di dare mille euro al mese a tutti in cambio di nulla”).
60 domande per Matteo Renzi
19 luglio 2013 a 07:54 (Controrivoluzione e Complotti, Economia e Società, Stati Uniti d'Europa, Verità scomode)
Tags: 11 settembre, 11 settembre 2001, 9/11, adozioni, alta finanza, anidride carbonica, austerità, autonomie, banche, banda Carità, Berlusconi, Bersani, Blair, candidato, candidatura, Carrai, Cayman, Chianti, Ciellini, Compagnia delle Opere, Comunione e Liberazione, conflitto di interessi, coppie di fatto, corruzione, diritti degli omosessuali, disuguaglianza, Echelon, Egitto, elusione, emissioni, esodati, euro, eurozona, evasione fiscale, F-35, F35, federalismo, FIAT, finanziamenti, Forza Italia, Germania, gerontofobia, Giorgio Gori, gole profonde, golpe, governo Monti, Gustavo Piga, Gutgeld, invasione dell'Iraq, Iran, Iraq, Islam, Israele, John Phillips, Ledeen, Leopolda, liberalizzazioni, libero mercato, M5s, Marchionne, Matteo Renzi, Mediterraneo, Merkel, messianismo, Mike Bongiorno, mondo arabo, Monte Paschi di Siena, Montezemolo, Monti, Moro, NATO, Nazarbayev, neocon, neoconservatori, neofascismo, Obama, OGM, Opus Dei, P2, Palestina, Palestinesi, Paolo Fresco, paradisi fiscali, partigiani, Piga, politiche energetiche, Ponte Vecchio, procreazione assistita, Progetto per un nuovo secolo americano, programma nucleare, programma nucleare iraniano, provincia di Firenze, Renzi, repubblichini, ricerca sulle staminali, Ruota della Fortuna, Salò, salvatore della patria, semipresidenzialismo, Serra, settore pubblico, Shalabayeva, sicurezza, sindaco d'Italia, sindaco di Firenze, sionismo, sionisti, Siria, sistema bancario, sorveglianza, tagli, Tel Aviv, testamento biologico, Tony Blair, torio, tour europeo, Unione Europea, unto, uomo della provvidenza, Vendola, whistleblower, Yoram Gutgeld
Ecco chi è Marco Carrai, il Gianni Letta di Matteo Renzi
– la sua famiglia si è riprodotta e si è moltiplicata riuscendo ad amnistiare la memoria del nonno di Marco, il Carrai su cui pesava l’accusa infamante di aver fatto parte della banda Carità, il gruppo fascista che opera in Toscana tra il ’43 e il ’45 a caccia di partigiani, tra esecuzioni sommarie e torture;
– il 19enne Marco al primo voto politico si impegna nei club della nascente Forza Italia di Silvio Berlusconi;
– ha trovato a Firenze un segretario provinciale ragazzino che nel ’94 aveva frequentato le tv berlusconiane da concorrente della “Ruota della fortuna” di Mike Bongiorno: Matteo Renzi.
– eletto con le preferenze assicurate da Comunione e Liberazione e dalla Compagnia delle Opere che in Toscana è presieduta da Paolo Carrai e da Leonardo Carrai, alla guida del Banco alimentare, altra opera ciellina: i cugini di Marco;
– Nel 2006, quando esce il film tratto dal romanzo di Dan Brown, pubblica un agile pamphlet su “Il Codice Da Vinci. Bugie e falsi storici”, con lo storico Franco Cardini e il professor John Paul Wauck, prete dell’Opus Dei, molto felice dell’iniziativa. Nel 2007 si presenta al cimitero degli Allori per deporre un cuscino di fiori in onore di Oriana Fallaci, scomparsa un anno prima;
– in quota Monte Paschi di Siena, membro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è azionista di Banca Intesa;
– il fratello Stefano Carrai è in società con l’ex presidente della Fiat Paolo Fresco nella società Chiantishire che tenta di mettere su un gigantesco piano di appartamenti, resort, beauty farm nella valle di Cintoia, a Greve, bloccato dal Comune;
– Fresco è tra i finanziatori della campagna per le primarie del 2012 di Renzi, con 25 mila euro, insieme al finanziere di Algebris Davide Serra (quello delle Cayman), acclamato anche quest’anno alla stazione Leopolda;
– L’uomo del governo israeliano, per alcuni («Ho da fare a Tel Aviv», ripete spesso), di certo vicino agli americani di ogni colore. Frequenta con assiduità Michael Ledeen, l’animatore dei circoli ultra-conservatori del partito repubblicano, antica presenza nei misteri italiani, dal caso Moro alla P2. È in ottimi rapporti con il nuovo ambasciatore Usa in Italia John Phillips, amante del Belpaese e della Toscana, proprietario di Borgo Finocchietto sulle colline senesi;
– C’è anche Carrai quando Renzi banchetta con Tony Blair o quando va ad accreditarsi con lo staff di Obama alla convention democratica di Charlotte del 2012. E quando tre mesi fa il sindaco vola a sorpresa a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, accanto a lui, ancora una volta, c’è il ragazzo di Greve, Carrai;
– C’è chi ha visto la sua manina dietro la nomina di Antonella Mansi alla presidenza di Mps;
- Sembra avercela con chiunque sia anche solo di pochi anni più vecchio di lei: ha mai pensato di soffrire di gerontofobia?
- Cosa ne pensa del governo Monti?
- Cosa ne pensa della gestione Marchionne della FIAT?
- Cosa ne pensa del semipresidenzialismo? Ambisce a fare il sindaco d’Italia?
- Ha dichiarato che il suo modello è Tony Blair e Tony Blair ha sostenuto la sua candidatura a guidare il PD e l’Italia: Tony Blair è vicino ad ambienti sionisti e neoconservatori, lo è anche lei?
- Perché un leader tendenzialmente di sinistra dovrebbe frequentarli?
- Quale soluzione proporrebbe per sanare il conflitto israelo-palestinese?
- L’invasione dell’Iraq è stata la scelta giusta?
- Blair è favorevole a un’escalation militare in Siria: lo è anche lei?
- Blair ha approvato il golpe militare egiziano che ha rimosso un governo democraticamente eletto: è d’accordo con il suo giudizio?
- Il suo modello, Tony Blair, è dal 2011 consulente del dittatore kazako Nazarbayev. Cosa ne pensa alla luce della recente polemica riguardante l’espulsione di Alma Shalabayeva e del figlio?
- Perché l’aspirante “sindaco d’ITALIA” ha scelto come consulente economico un israeliano, Yoram Gutgeld (n0n andava bene l’italiano Piga, tanto per fare un nome tra i tanti possibili)?
- Un leader del centrosinistra necessita dell’imprimatur di JP Morgan?
- “Sono stufo di questo Pd”. “Sono stufo di questo fuoco di sbarramento incomprensibile su ogni cosa che faccio”. “Andare avanti con questo clima di guerriglia permanente è davvero incomprensibile”. Perché restare in un partito in declino, che non la ama, la ostacola, la saboterebbe (com’è successo a Bersani)? Perché cercare di diventarne il leader?
- Cosa ne pensa dei rapporti tra Stato italiano e Vaticano?
- Liberalizzazioni e tagli al settore pubblico sono la strada per il rilancio dell’economia e la creazione d’impiego?
- Cosa ne pensa dell’euro?
- Le decisioni del governo Merkel hanno fatto bene o male all’Unione Europea e ai paesi dell’eurozona?
- Gli stati dell’eurozona sono pronti per formare uno stato federale?
- Quale sarebbe il peso di Berlino negli Stati Uniti d’Europa?
- Cosa ne pensa del sistema di sorveglianza globale costruito dagli americani prima e dopo l’11 settembre?
- E’ credibile che tutte le componenti dell’establishment americano – quello di Echelon, per intendersi – siano state prese in contropiede dall’11 settembre?
- Cosa ne pensa del “Progetto per un nuovo secolo americano”?
- Cosa ne pensa di questa considerazione contenuta nel suddetto progetto (p. 50): “ll processo di trasformazione [delle strategie e delle missioni militari americane], anche se porterà un cambiamento rivoluzionario, risulterà molto lungo, se non si dovesse verificare un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor”?
- Che misure intende introdurre per regolare il sistema bancario? Come intende far rispettare le regole?
- Intende ridurre progressivamente il gap tra i molto ricchi e il resto del paese? Come intende farlo?
- Intende contribuire a ridurre progressivamente il gap tra i paesi molto ricchi e il resto del mondo? Come intende farlo?
- Le politiche di contenimento delle emissioni di anidride carbonica sono utili? I loro costi sono giustificati dai risultati?
- Si è interessato alle ragioni addotte per spiegare la pausa nella crescita del riscaldamento globale?
- Come avrebbe votato sugli F35?
- Quale è il suo giudizio sulla NATO?
- L’Unione Europea dovrebbe cercare di stringere legami più forti con la Russia?
- Quali politiche energetiche per l’Italia?
- Quali politiche nell’ambito del Mediterraneo e del mondo arabo?
- La creazione di una zona transatlantica di libero mercato non è destinata a favorire gli Stati Uniti?
- Qual è la sua posizione sugli OGM?
- Lei farebbe costruire una centrale al torio in Italia?
- Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Obama?
- Cosa ne pensa delle autonomie regionali e provinciali?
- Sarebbe favorevole a una riforma in senso autenticamente federale dello stato italiano?
- Cosa ne pensa del M5S?
- Qual è la sua posizione sul testamento biologico, la procreazione assistita, la ricerca sulle staminali?
- Qual è la sua posizione sul programma nucleare iraniano?
- Perché scegliere come spin doctor Giorgio Gori, legato a Mediaset?
- Vendola o Monti?
- Come si contrasta la corruzione?
- E l’evasione?
- Cosa ne pensa dei paradisi fiscali?
- Come si difendono le gole profonde/whistleblower?
- Presidente della provincia di Firenze a 29 anni: non è una scalata al potere un po’ troppo rapida persino per un enfant prodige?
- È stato accusato di avere diversi conflitti di interessi da presidente della provincia e da sindaco: ha in mente qualche progetto di legge sul conflitto di interessi?
- La sua posizione sulle coppie di fatto?
- E sulle adozioni per coppie omosessuali?
- Come si risolve il problema degli esodati?
- Chi le ha pagato la campagna per le primarie e chi copre le spese dei suoi tour europei?
- Quali sono i suoi rapporti con Comunione e Liberazione e qual è il suo giudizio su Opus Dei?
- Le sembra normale fare tour elettorali e di pubbliche relazioni in Italia e in giro per il mondo mentre amministra Firenze? Onora così il suo incarico e le sue indennità?
- A che titolo incontra i governanti occidentali? In qualità di sindaco di Firenze?
- E’ una democrazia sana quella in cui i media implorano l’avvento di un “salvatore della patria”?
- E’ normale che il sindaco di Firenze affitti Ponte Vecchio a privati per una cena di gala?
“Così il giovane putto di Rignano sull’Arno si è autoeletto “a nuovo che avanza” e ce lo ribadisce con un martellamento che non conosce tregua.
Poco male se l’iconicizzazione di quel nuovo è il giubbetto di Fonzie, il meccanico rubacuori star della serie televisiva americana degli anni Settanta “Happy Days”. Infatti quel capo d’abbigliamento stravisto ha un vantaggio importante per la promozione del prodotto: è assolutamente riconoscibile (non a caso la Coca Cola non cambia la grafica del suo logo). E qui da noi siamo ormai imprigionati da decenni nei condizionamenti televisivi di una americanizzazione da poveracci. Che Renzi sfrutta con una certa cinica sapienza.
Per di più il prodotto viene certificato a mezzo strombazzamenti vari per i suoi effetti salvifici immediati, come quegli sciroppi miracolosi venduti dal solito guaritore pataccaro in qualche fiera di paese. Anche questo aspetto funziona alla grande, considerata la diffusa credulonità di una cultura nazionale che rimane ancora in larga misura contadina. Peccato che l’annunciato salvatore della Patria non riesca neppure a risolvere i problemi di buona amministrazione nella città di cui è sindaco.
Ma basta non farlo sapere, che non se ne parli”.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/matteo-renzi-come-la-coca-cola/
Casaleggio e Di Bernardo – titanismo 2.0
5 aprile 2013 a 09:09 (Controrivoluzione e Complotti, Sorprendimi!, Verità scomode)
Tags: Allende, Anticristo, Casaleggio, Churchill, Ferruccio Pinotti, Fratelli d'Italia, Gaia, Giuliano Di Bernardo, Goethe, gran maestro del Grande oriente d’Italia, Grillo, hybris, Illuminati, M5s, massoneria, massoni, Meucci, Montesquieu, Movimento 5 Stelle, Mozart, nuovo ordine mondiale, Pinotti, Simon Bolivar, tirannia, tiranno, tiranno illuminato, titani, titanismo, transumanesimo, Venus Project, Zeitgeist
Giuliano Di Bernardo, ex gran maestro del Grande oriente d’Italia. L’ex massima autorità della massoneria italiana afferma che la sua visione e quella di Casaleggio «sono molto simili». E poi spiega: «Entrambi riteniamo che nel futuro dell’umanità scompariranno le differenziazioni ideologiche, religiose e politiche. Per me a governare sarà una comunione di illuminati, presieduta dal tiranno illuminato, per Casaleggio a condurre l’umanità sarà la Rete»…a sorpresa, svela di sentirsi vicino al movimento: «Io non votavo da 15 anni, ma sono tornato a farlo e ho dato la mia preferenza al Movimento 5 Stelle. E molte delle persone che conosco e che condividono la mia visione del mondo hanno fatto lo stesso. L’importante è che Casaleggio non si faccia corrompere, che non accetti il compromesso con le altre forze politiche. Il rinnovamento deve essere radicale».
L’11 luglio 2002, a Roma nascono gli Illuminati, un gruppo che si richiama al gruppo degi Illuminati di Baviera fondato nel settecento. Il neogruppo ha come obbiettivo chiave quello di non ripetere gli errori storici degli Illuminati di Baviera, ossia quella di abbandonare l’idea universale originaria per appiattirsi sulla massoneria e altri poteri secolari come gli ordini preposti all’interno di della chiesa cattolica l’Opus Dei, certe organizzazioni ebraiche come B’nai B’rith (un associazione fraterna ebraica fondata negli Stati Uniti nel 1843) e l’Anti-Defamation League (considerato un vero e proprio braccio del B.B.) e altre. questi poteri forti erano spesso in conflitto poiché si contendevano lo stesso oggetto: il controllo della politica, dell’economia e dell’educazione delle nuove generazioni. Questi poteri secolari, presi singolarmente, non sono in grado di fronteggiare sfide ma potrebbero vincerle se si unissero realizzando un potere veramente mondiale. Ed ecco il progetto del Gran Maestro..
Estratto da “Fratelli d’Italia” di Ferruccio Pinotti:
https://www.facebook.com/notes/tania-nichi/gli-illuminati-e-giuliano-di-bernardo/386655298056249
Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
Matteo 24, 4-5
Giuliano Di Bernardo, La conoscenza umana : dalla fisica alla sociologia alla religione, Venezia : Marsilio, 2010.
p. 24: “resta, in definitiva, un’unica possibilità: l’etica mondiale deve essere imposta. Se la democrazia è incapace di imporla, allora è necessario pensare a un’altra forma di esercizio del potere. Aristotele direbbe che, dopo lo scivolamento della democrazia nell’anarchia, solo il tiranno può riportare ordine nella società e garantire a tutti non solo la sopravvivenza ma anche il benessere e la felicità. Oltre Aristotele, io direi che il tiranno deve essere “illuminato”, espressione più pura della saggezza. Il Tiranno illuminato, però, non nasce dal nulla: il suo avvento deve essere preparato da uomini di qualità, indipendentemente dal sesso, dalla lingua, dal colore della pelle, dalla religione, dalla cultura”.
p. 234: “chi scrive crede nell’etica e nella sua capacità di unire gli uomini intorno a un progetto futuro. Ma tale progetto, per esprimere il bene comune, se necessario, deve essere imposto. Se non può essere imposto da uno stato democratico, allora bisogna guardare a una diversa fonte di potere statale che, a mio modo di vedere, è rappresentata dal Tiranno illuminato. Il tiranno di cui qui si parla non è il tiranno che abbiamo conosciuto nella storia dell’umanità, nelle sue diverse apparizioni, dal tiranno di Siracusa a Hitler. Il Tiranno illuminato è un uomo dotato di grande carisma, di eccezionali doti intellettive e di profonda saggezza. Egli deve saper coniugare la ragione con le emozioni, che sono i pilastri che sorreggono l’uomo integrale. Egli dev’essere in grado di comprendere i bisogni materiali dell’umanità ma deve anche saperli plasmare con i più alti valori spirituali (il vero, il bene, il bello, il giusto). Un uomo con queste qualità governerà non con il terrore ma con il consenso, perché tutti riconosceranno e accetteranno la sua guida illuminata. Un uomo così potente, autorevole e saggio saprebbe in quale direzione orientare i cambiamenti genetici per la creazione dell’uomo nuovo. Sottomettendosi alla sua guida illuminata, l’umanità eviterebbe il rischio dell’autodistruzione. […]. [Gli uomini di qualità] creeranno le condizioni storiche e sociali da cui emergerà, al momento giusto, colui che dovrà assurgere a Guida suprema dell’umanità”.
p. 235: “come potrebbe…un uomo che vive in uno stato democratico, ove esiste la tendenza a livellare verso il basso l’umanità, acquisire il potere e l’autorità per governare il mondo come Tiranno illuminato? In condizioni normali sarebbe impossibile. Ma le condizioni in cui versa oggi l’umanità stanno degenerando gradatamente, per cui è facile prevedere che si arriverà a un punto in cui le regole sociali saranno rotte e si scivolerà inevitabilmente nell’anarchia. A quel punto, come Aristotele ha sostenuto, il superamento dell’anarchia sarà possibile solo con la creazione del tiranno cui si delegheranno tutti i poteri, a condizione che gli riporti l’ordine nella società. È solo in questo stadio dell’umanità che potrebbe fare la sua comparsa il Tiranno illuminato. A differenza di tutti gli altri tiranni, egli, dotato delle qualità già descritte, potrà orientare l’evoluzione della specie umana. Sarà lui, e solo lui, assistito da scienziati, a decidere come creare l’uomo nuovo”.
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Ci sono massoni e massoni. Ci sono una mano destra ed una mano sinistra anche all’interno della massoneria. Ci sono forti contrasti. Ci sono persone umili al servizio del bene comune e dell’umanità (es. molti padri fondatori degli Stati Uniti, Simon Bolivar, Salvador Allende, Churchill, Goethe, Mozart, Antonio Meucci, Montesquieu e molti altri) e poi ci sono i seguaci del titanismo, dell’hybris, dell’autovenerazione transumana, cioè la tracotanza di chi è convinto di sapere perfettamente cosa sia meglio per tutti e di essere la persona giusta per indirizzare l’evoluzione umana.
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/11/01/totalitarismo-cosmico-grillo-gaia-casaleggio/
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Personalmente, vorrei dire che questo non è il tipo di mondo che vorrei lasciare alle future generazioni. Ma sono certo che molti altri siano invece troppo spaventati all’idea di essere liberi e perciò responsabili dei propri errori e sofferenze.
Credo che la volontà di queste persone vada rispettata. Non è giusto costringerle a snaturare se stesse.
Allo stesso tempo, però, desidero che sia rispettata anche la mia volontà e quella di chi la pensa come me.
Casaleggio, Di Bernardo e tutte le personalità autoritarie che desiderano approfittare della Crisi per azzerare tutto e creare la loro personale utopia totalitaria e messianica, in cui esiste un solo possibile futuro e corrisponde alla loro visione – es. Venus Project e Zeitgeist -, lo possono fare in qualche regione del mondo. Qualcuno andrà con loro, altri no. Così tutti saranno contenti. A ciascuno il suo. Non è un accordo equo per tutte le parti?
Patti chiari, amicizia lunga.
Laura Boldrini ha ragione sulla Siria
19 marzo 2013 a 08:14 (Diritti umani e bioetica, Guerra al Terrore, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: alqaedisti, Assad, Boldrini, Cameron, dialogo, diplomazia, escalation, fondamentalisti, grillismo, guerra civile, guerre umanitarie, Hollande, imperialismo umanitario, ingerenza umanitaria, integralisti, Israele, jihadisti, Laura, Libia, M5s, mercenari, NATO, Siria, Somalia, Vietnam
Laura Boldrini è stata accusata di essere il volto umanitario dell’imperialismo NATO. Un suo articolo sull’Huffington Post è in effetti un po’ troppo ambiguo. Ma in un’intervista su sky parla di rilanciare il dialogo e le vie diplomatiche, cita il fatto che Assad abbia indetto delle elezioni a maggio, ma esclude che ciò abbia senso finché sarà in corso la guerra civile. Infine, ammette che alcuni interventi armati del passato sono stati frettolosi.
In quell’occasione ha parlato con grande assennatezza. C’è un concreto rischio che il grillismo demonizzi tutto ciò che non è grillista, avvelenando la vita politica del paese e spingendo la società verso una resa dei conti anche violenta che sarebbe nell’interesse unicamente di certi oligarchi, coi loro credit default swaps e le loro agenzie di rating. I sostenitori del M5S devono assolutamente uscire dalla devastante ed autolesionistica logica tipicamente neocon (e puritana) del “o con noi o contro di noi”.
Hollande e Cameron, gli interventisti occidentali, non hanno spiegato come intendano evitare catastrofi peggiori di quella somala, afgana o libica.
Nel momento in cui riforniamo ufficialmente di armi i ribelli, Assad potrà ottenere tutto quel che gli serve altrettanto ufficialmente da russi e iraniani.
Di conseguenza ci sarebbe un’escalation per evitare il trionfo di Assad e ci ritroveremmo in un Vietnam mediorientale, con il diretto coinvolgimento di Israele e con armi pesanti e sofisticate nelle mani di mercenari fondamentalisti che possono rispuntare in varie parti del mondo.
Pura follia o disegno criminale?
C’erano mille ragioni per essere contrari all’intervento in Libia e ce ne sono ancora di più per evitare l’ingerenza in Siria. Non c’è alcun dubbio che la NATO abbia usato la vocazione umanitaria delle Nazioni Unite per i suoi fini. E lo stesso farebbero russi e cinesi se fossero loro la potenza egemone.
Oggi sappiamo che ogni nostro intervento spinge sempre più giovani tra le braccia degli integralisti:
Non ci possono essere interventi senza se e senza ma. Ce l’hanno insegnato l’Iraq, l’Afghanistan, la Somalia, la Libia ed ora il Mali, figlio dell’intervento in Libia.
SOMALIA
I ribelli islamici Shabaab legati ad al Qaeda sono tornati all’offensiva oggi in Somalia, conquistando Hudur. I guerriglieri, pesantemente armati, hanno preso la cittadina, capitale della provincia di Bakool (a nord ovest di Mogadiscio) senza combattere. I ribelli hanno fatto il loro ingresso a Hudur poche ore dopo la partenza delle truppe etiopi, che occupavano la città dalla fine del 2011. Non è chiaro se le forze etiopi abbiano abbandonato la città sotto la pressione dei ribelli.
LIBIA
17 marzo 2013: Un video in cui alcuni giovani vengono frustati «in nome della sharia» a Sirte, in Libia, ha destato indignazione nel Paese…Nelle immagini, pubblicate sul web, alcuni miliziani frustano i giovani – legati a turno a un albero – intonando «Allah u akbar» a ogni colpo sulla schiena dei malcapitati. Si ignorano le ragioni del gesto.
http://www.leggo.it/articolo.php?id=219344&sez=NEWS
16 marzo 2013: Altri 4 cristiani copti sono stati arrestati in Libia, a Misurata. Lo riferisce la stampa egiziana. Intanto, l’ambasciata libica al Cairo ha chiuso i battenti temporaneamente, dopo i disordini dei giorni scorsi, quando gruppi di dimostranti hanno bruciato la bandiera libica davanti alla sede diplomatica per protestare contro la morte di un copto in un carcere di Bengasi.
17 marzo – Un annuncio ormai con cadenza bimestrale: “E’ iniziata ieri a Tripoli l’operazione per sciogliere le milizie armate ‘illegali’: lo rende noto il ministero dell’Interno libico, citato dalla stampa locale, precisando che per portare a termine il compito e’ stata creata una specifica task force militare. “Useremo la forza e ci saranno degli scontri armati“, precisa il ministero. Una simile operazione “verrà avviata presto anche a Bengasi”. (ANSA).
SIRIA
15 marzo 2013: La CIA sta approntando piani per colpire, anche con l’uso di droni, gli estremisti islamici in Siria, che in teoria sarebbero “nostri” alleati contro Assad e che sono finanziati ed armati dalle petro-teocrazie del Golfo, anch’esse nostre alleate
…un rapporto di intelligence consegnato al Dipartimento di Stato la settimana scorsa da fonti siriane che lavorano con l’esercito siriano libero (FSA). Descrivendo la situazione nella zona di Aleppo al confine turco, in gran parte evacuata dall’esercito di Assad, il rapporto traccia un quadro di combattenti disorganizzati, avidi trafficanti di armi e signori della guerra intenti a fare affari. Questo vuoto di sicurezza nella regione di Aleppo sembra aver aiutato al-Jabhat Nusra, che è alleata di al-Qaeda.
http://articles.washingtonpost.com/2013-01-11/opinions/36312167_1_al-nusra-aleppo-idlib
“Assad è fiducioso perché sa che stiamo perdendo terreno in termini di popolarità tra la gente”, ha detto Musab al-Hamawi, un attivista dell’opposizione nella provincia di Hama. “L’esercito siriano libero ha dimostrato di non essere in grado di proteggere i civili e liberare il paese senza provocare morte e distruzione”.
Assad resta convinto del fatto che né gli Stati Uniti né i suoi alleati interverranno militarmente per aiutare i ribelli a battere le sue forze. Tale convinzione è corroborata da indicazioni di una crescente preoccupazione degli Stati Uniti per il ruolo crescente degli estremisti islamici nel già frammentato esercito ribelle.