a cura di Stefano Fait, direttore di FuturAbles
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sembra determinato ad aggravare l’isolamento internazionale di Israele continuando a trattare con sprezzo il diritto internazionale, le Nazioni Unite, la Casa Bianca e l’Unione Europea.
La sua autorizzazione alla costruzione di migliaia di nuovi insediamenti in Cisgiordania serve a silurare i colloqui di pace ma, più di tutto, ribadisce l’intransigenza con la quale la leadership israeliana si prepara alla guerra in Medio Oriente per porre fine una volta per tutte alla questione palestinese (pulizia etnica)
Una guerra che, inevitabilmente, causerà la distruzione di Israele e Palestina (opzione Sansone).
I neocon all’interno dell’amministrazione Obama stanno intralciando ogni tentativo americano di far capire a Israele quale sarà l’esito più probabile del fallimento dei colloqui di pace: la fine di Israele e un terribile colpo alle ambizioni statunitensi per questo secolo.
Di conseguenza, a dispetto di quel che si può immaginare, il teatro principale della crisi tra Washington e Mosca non è l’Europa. La Germania e quindi gran parte della Mitteleuropa saboterebbero qualunque tentativo di far scoppiare una guerra nel nostro continente
L’epicentro è, come di consueto, il Medio Oriente e, più precisamente, i Territori Occupati.
Obama (i trilateralisti) si limitano a proseguire nell’esecuzione del progetto di accerchiamento della Russia: Ucraina, Azerbaijan, Corea del Sud, Turchia, Iran sono i paesi che devono restare filo-americani o diventarlo nei prossimi anni – cf. Brzezinski
Ai neocon-likudisti questo però non basta: la Palestina sta cercando il riconoscimento internazionale come stato sovrano. Più si avvicina quel momento, più prossima sarà la guerra. Questo è il punto di vista di Israele e non ci saranno compromessi:
http://www.israele.net/90-ragioni-per-diffidare-del-futuro-stato-palestinese
Non vanno sottovalutate neppure le megalomanie saudite
http://blogs.ft.com/nick-butler/2014/04/07/the-risks-of-a-nuclear-saudi-arabia/
In pratica l’Ucraina serve solo a tenere impegnata la Russia.
La cosa potrebbe andar bene ai trilateralisti, se non rendesse più probabile una guerra con ripercussioni che sarebbero spiacevoli per loro (si fidano dei loro scenari computerizzati).
Di qui l’ansia di Brzezinski & co., che hanno perfettamente chiaro che le azioni di Israele porteranno alla rovina gli Stati Uniti, e che esortano Kerry a farsi valere
http://www.politico.com/magazine/story/2014/04/stand-firm-john-kerry-105483_Page2.html#.U0kOiKJHIXQ
http://www.futurables.com/2014/04/11/love-has-always-been-the-answer/