Ricerca Ipsos, sponsorizzata da Reuters News. Campione di 16.262 adulti in 21 paesi, pubblicata il 1 maggio 2012.
1 persona su 10 crede che la fine arriverà nel 2012 ma, ciò che conta, in quanto prescinde dalla stronzata del calendario maya (persino Giacobbo l’ha scartata), il 14% (1 su 7) pensa che sarà testimone della fine del mondo.
Liquidiamo subito la cosa del calendario maya. I Maya non hanno saputo prevedere la loro estinzione, perché dovremmo prendere sul serio un computo di cui non conosciamo neppure il significato?
E perché dovremmo credere che il futuro sia predeterminato e che nessuna variabile possa influenzare il corso degli eventi (es. uccisione mancata di un papa o morte accidentale di un genio scientifico)?
L’ipotesi Pianeta X/Nibiru non sta in piedi. Matematicamente, è impossibile che un pianeta vagante arrivi a collidere con la Terra entro la fine del 2012. Non potrebbe mai raggiungere una velocità sufficiente a farlo.
Come ho spiegato qui, è assai probabile che il Sole sia una stella binaria, il che comporta la possibilità di distruzioni cicliche (asteroidi/comete deviati verso il Sole che impattano sulla Terra) ma, anche se dovesse succedere proprio a noi, qui ed ora (N.B. Quanti Ebrei avranno pensato: perché dovrebbe succedere proprio a noi? impossibile!), è molto improbabile che ciò causi la fine della civiltà umana e ancor meno del mondo.
Molti di noi moriranno ed altri sopravvivranno e tutto ricomincerà. La vita continua.
Succede ogni giorno in diversi paesi del Terzo Mondo o nelle nostre guerre umanitarie e la cosa non pare sconvolgerci più di tanto.
“Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano, ma fatevi tesori in cielo”.
Matteo 6: 6, 19