White House Down + Olympus has fallen
29 ottobre 2015 a 21:41 (Controrivoluzione e Complotti, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verità scomode)
Tags: colpo di stato, cospirazione, fascismo americano, impero americano, Kerry, neoconservatori, Nobel per la Pace, Obama, realisti, sionisti, stato profondo
Quelli che preferiscono il dollaro imperiale all’euro
15 agosto 2015 a 08:19 (Stati Uniti d'Europa, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: dedollarizzazione, euro, Europa neocarolingia, Giacomo Vaciago, imperialismo americano, impero americano, nuovo dollaro, PABEMOPE, renminbi, SDRs, sovranità europea, Vaciago, yuan
Io credo che l’unica strada che abbiamo sia un’alleanza con gli Usa, un bel ponte sull’Atlantico. Anzi suggerirei di adottare il dollaro, una sola moneta per i Paesi ricchi del mondo.
http://www.firstonline.info/a/2015/08/13/vaciago-la-svalutazione-dello-yuan-e-una-rivoluzio/e9c03289-a8db-443b-9785-e80cfa0f56b4
Vaciago, editorialista del Sole 24 Ore, consiglia di abbandonare l’euro e di prenderci direttamente il dollaro, liquidando la pseudo-sovranità di cui godiamo in quanto protettorato e ufficializzando la nostra condizione di colonia o, per meglio dire, provincia dell’impero.
Mia interpretazione: l’impero (termine usato disinvoltamente dagli stessi strateghi statunitensi) è inquieto. Teme un asse Parigi-Berlino-Mosca-Pechino (PABEMOPE) e tiene in ostaggio i PIIGS tramite i suoi proconsoli. La Cina non ha alcuna intenzione di creare una diarchia con gli USA. Userà l’ingresso dello yuan nel paniere monetario del FMI (comprensibilmente ostacolato dal Congresso USA) come un retrovirus per mutare il sistema dall’interno e multipolarizzarlo, dedollarizandolo per mezzo dell’oro.
La propaganda imperiale ci mette in guardia dalla prospettiva di diventare una colonia cinese, ma i cinesi non sono occidentali, non lo sono mai stati e non lo diventeranno (hanno appreso importanti lezioni dalla recente storia del Giappone, l’Oriente che ha scimmiottato l’Occidente inimicandosi tutti i vicini).
L’Europa post-NATO sarà neocarolingia
http://www.lulu.com/shop/stefano-fait/leuropa-confederale-neo-carolingia/ebook/product-22298324.html
Tra l’altro il dollaro sta effettivamente morendo e sarà rimpiazzato da un nuovo dollaro di salute cagionevole, quindi la tempistica è particolarmente sospetta:
https://socialforecasting.wordpress.com/2015/07/31/the-meaning-of-chinas-gold-announcement-and-the-new-dollar/
C’è un nuovo sceriffo in città! Il secolo cinese, da Kant a Canton
28 marzo 2015 a 21:26 (Verso un Mondo Nuovo)
Tags: AIIB, banche cinesi, capitalismo cinese, imperialismo americano, impero americano, istituzioni internazionali, modello cinese, neoliberismo, nuovo ordine mondiale, pace cinese, pace perpetua, Pax Sinica, secolo cinese, supremazia cinese
Gli Stati Uniti, gli europei e i giapponesi difendono con le unghie e con i denti la loro influenza sulle istituzioni finanziarie mondiali, sempre meno coerente con la loro posizione nel mondo. Senza contare che di questa influenza non hanno fatto buon uso come avrebbero dovuto. Non da ultimo perché hanno insistito a difendere il loro diritto di nominare direttori generali di livello non sempre eccelso…A distanza di cinque anni da quando il G20 ha trovato un accordo sulle nuove quote del Fondo monetario internazionale, che limiterebbero la sproporzionata influenza delle potenze economiche tradizionali sul Fondo, il mondo sta ancora aspettando che il Congresso americano ratifichi il nuovo assetto. Questo è abdicare alle proprie responsabilità….L’economia mondiale trarrebbe beneficio da maggiori afflussi di capitali a lungo termine verso i Paesi in via di sviluppo…I soldi della Cina potrebbero spingere il mondo nella direzione giusta, e questa sarebbe un’ottima cosa…L’ascesa economica cinese è benefica e inevitabile. Quello che serve quindi è essere accomodanti con intelligenza.
Martin Wolf, Il no Usa alla super banca cinese? È una follia per quattro motivi, Il Sole 24 Ore, 25 marzo 2015
Nessun grande paese europeo o asiatico (escluso il Giappone) ritiene conveniente rimanere estraneo rispetto ad un progetto che darà corpo ad un’enormità di investimenti, a partire dalla nuova “via della seta,” che congiungerà, con un efficiente sistema ferroviario, la Cina con i paesi dell’Asia Centrale e dell’Europa. Il che significa che la forza cinese è talmente cresciuta da concludere, in opposizione agli americani, importanti accordi anche con paesi strettamente legati da alleanze militari con gli Stati Uniti… È evidente che gli interessi sempre più globali della City eserciteranno un’ulteriore spinta volta ad aumentare la distanza nei confronti dell’Unione Europea. L’UE è infatti sempre più vista come un limite inaccettabile alle libertà di movimento di cui vuole godere la City, i cui interessi hanno oggi portato la Gran Bretagna in contrasto con gli Stati Uniti ma che, nel lungo periodo, si dimostreranno sempre più insofferenti di fronte ai vincoli europei.
Romano Prodi, Nuovi equilibri globali dietro la nascita della Asian Infrastructure Investment Bank, il Messaggero, 22 marzo 2015
Il 31 marzo è il termine ultimo per chiedere l’adesione alla AIIB, la “superbanca” internazionale a guida cinese che inaugura un regime di concorrenza sullo scacchiere mondiale dei prestiti per lo sviluppo e che servirà a Pechino per tessere una rete di alleanze con i paesi emergenti alla ricerca di tassi di interesse ragionevoli e clausole non vessatorie.
“Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d’aceto”. Si chiama “soft power”: i partner commerciali (e culturali) hanno meno interesse a pugnalarti alla schiena e più interesse a creare una sinergia reciprocamente vantaggiosa. Ricatti, corruzione e minacce hanno le gambe corte.
Dal 1 di aprile in poi l’Occidente perderà il controllo assoluto del mercato dell’oro – ossia non potrà più manipolarne il prezzo – e la Cina farà in modo che quel privilegio gli sia tolto per sempre (Alasdair Macleod, The new London gold fix and China, 6 marzo 2015; China to regulate gold import, export, China Daily, 20 marzo 2015).
Così, nel giro di poche ore, l’egemonia occidentale sulla storia mondiale comincerà la sua parabola discendente, senza scalpore e senza troppi strepiti.
Da qui al 2020, con un’accelerazione tumultuosa, da lasciare senza fiato, saremo gli spettatori di un turbine di eventi epocali forse senza precedenti.
Ci saranno altri tentativi di sabotaggio più o meno subdoli e velati (l’adesione di Londra all’AIIB potrebbe essere un cavallo di Troia: si veda a questo proposito il veto di De Gaulle all’ingresso della Gran Bretagna nella CEE), ma non ci sarà alcuna guerra “salvifica” per il vecchio ordine mondiale.
Anche un’eventuale opzione Sansone (muoia Sansone con tutti i filistei) sarebbe catastrofica principalmente per il Nord America: il resto del mondo ne patirebbe le conseguenze, ma per un periodo relativamente limitato; poi riprenderebbe il suo cammino.
New Development Bank (NDB); Asian Infrastructure Investment Bank; Silk Road Foundation: tre passaggi chiave nell’edificazione di un nuovo ordine finanziario ed economico globale la cui natura e portata non sembra ancora essere stata colta da alcuni osservatori nostrani (Ecco perché la Cina potrebbe perdere la guerra delle banche, Panorama, 24 marzo 2015).
I paesi che hanno presentato la domanda di ammissione all’AIIB si sono resi conto che, se perderanno questo treno, non potranno accedere a quello che sarà il più grande mercato del mondo. Nel farlo, hanno certificato che questo sarà il secolo cinese, non il secolo americano (Chinese diplomat tells West to consider Russia’s security concerns over Ukraine, Reuters, 27 febbraio, 2015).
Tempo di mettersi il cuore in pace e affrontare la realtà.
Il nostro eurocentrismo ci ha persuasi che il futuro del mondo è: decrescita o crescita zero, esternalizzazione, austerità permanente, deindustrializzazione, impoverimento della classe media, tassazione soffocante, debito in espansione, migrazioni di massa, precariato semi-cronico, guerre a ripetizione, diritti sociali e civili compromessi, ecc. La nostra visione del mondo è quella del declino, della decadenza, dell’involuzione, dell’entropia, del nichilismo. Quella del 90% della popolazione umana è di segno opposto, come sanno bene in norvegesi (Norway Wealth Fund Gains $67 Billion on Emerging Market Bet, Bloomberg, 13 marzo 2015).
Noi ci consideriamo il centro del mondo, loro ci considerano una zavorra.
Chi si avvinghia a un paradigma obsoleto quando questo sta affondando, lo seguirà nell’abisso.
Sembra di capire, sulla base delle informazioni in circolazione e accessibili agli outsider (al netto dei molti bluff incrociati), che la strategia cinese veda nell’accesso dello yuan/renminbi al paniere valutario dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI solo un passaggio intermedio di un progetto molto più ampio di revisione del sistema economico-finanziario globale (La Grande Trasformazione del 2015-2016: due scenari, FuturAbles, 24 aprile 2014).
Mentre gli oligarchi occidentali responsabili dell’insana organizzazione della finanza internazionale delle ultime due generazioni, dopo aver consumato Euro-America, sperano di aver trovato una preda più succulenta, la Cina dà l’impressione di giocare una partita di lunghissimo respiro e periodo, in una prospettiva ciclica e anticoloniale, in combutta con segmenti dell’élite globale non psicopatici/sociopatici (Il nascente nuovo ordine mondiale post-coloniale, FuturAbles, 1 novembre 2014; Vladimir Putin: prospettive sul futuro (Q&A a Sochi), 2 novembre 2014).
CONTINUA SU FUTURABLES…
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Brzezinski, Atlantide e la Supernova
10 aprile 2013 a 07:49 (Miti da sfatare, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: Atlantide, Ban Ki-moon, BRICS, Brzezinski, Cina, City, Commissione Trilaterale, divide et impera, egemonia, geopolitica, imperialismo, impero americano, Iran, Israele, NATO, Nazioni Unite, Netanyahu, Obama, oleodotti, Pentagono, Putin, Regno Unito, Russia, russofobia, Sarkozy, stati satellite, supernova, Turchia, Unione Eurasiatica, Unione Europea, Van Rompuy, vassallaggio, vassalli, Zbigniew Brzezinski
Il “brillante” piano di Brzezinski per gli Stati Uniti del ventunesimo secolo: scimmiottare le strategie dell’impero britannico (e/o di Atlantide?)
http://it.wikipedia.org/wiki/Zbigniew_Brzezinski
Premessa: occorre capire che senza un impero gli Stati Uniti non hanno alcuna chance di sopravvivere. Sono nelle stesse condizioni del Regno Unito: la loro industria è moribonda, la loro economia è tenuta in vita a botte di stimoli dalle rispettive banche centrali (che prima o poi si pagano, con gli interessi – disastrose bolle speculative + inflazione), il loro settore bancario-finanziario è una metastasi, il loro tasso di disoccupazione reale è a livelli record, così come il loro indebitamento reale. Le loro rispettive valute non sono crollate solo grazie al predominio militare americano.
Anglo-America (Nuova Atlantide = City di Londra + Pentagono) è come una stella diventata troppo grande che è in procinto di esplodere per esaurimento di combustibile:
“L’esplosione di Supernova rappresenta l’ultimo atto, distruttivo e spettacolare, del ciclo evolutivo di stelle molto massive. Durante l’esplosione viene liberata un’energia enorme e la stella diventa così luminosa da splendere più di una intera galassia. La luce emessa dalla stella in seguito all’esplosione dura qualche mese ed è paragonabile a quella che il nostro Sole è in grado di emettere in un miliardo di anni!… Ogni volta che il combustibile nucleare al centro della stella finisce perché si è trasformato in un altro elemento, il nucleo si contrae sotto l’azione della gravità e riesce ad innalzare la temperatura fino ad innescare il bruciamento del nuovo elemento chimico. Sfortunatamente (per la stella) il ferro non può essere ulteriormente fuso per produrre energia e questa volta la contrazione del nucleo prosegue in maniera irreversibile. Quando la temperatura e la densità della materia all’interno del nucleo raggiungono un valore limite, i protoni e gli elettroni degli atomi si fondono a formare neutroni. In ognuna di queste reazioni di “neutronizzazione” viene prodotto un neutrino. In poche decine di secondi il diametro del nucleo si contrae da circa metà del raggio terrestre (3000 km) a poco più di 10 km. L’onda d’urto prodotta si propaga in circa due ore attraverso gli strati esterni della stella e, quando raggiunge la superficie, la stella esplode. Tutto il materiale di cui è composta la parte esterna della stella viene proiettato nello spazio circostante con una velocità approssimativa di 15000 km/s, lasciando come residuo il nucleo di neutroni che, a seconda della massa, può rimanere una stella di neutroni (pulsar) o diventare un buco nero”
Succederà. Uno choc petrolifero (crisi nel Golfo Persico), la morte di una banca zombie troppo grande per essere salvata (con effetto domino sulle altre), il tentativo di riprendere il controllo delle armi automatiche, pogrom antisemiti, una nuova recessione, un crack di Wall Street, prolungate proteste di massa con repressione e reazioni violente di una popolazione armata fino ai denti, un attentato terroristico, il collasso dell’eurozona: ormai le concause possono essere numerose.
Brzezinski queste cose le sa.
È un uomo straordinariamente intelligente, è spiritoso, è un padre amorevole. Ha fatto tutto quel che era in suo potere per scongiurare una terza guerra mondiale (conseguenza di un attacco all’Iran); ha condannato le politiche inique ed austeriste del Nord Europa, consigliando ad Obama di contrastarle in ogni modo negli Stati Uniti; ha promosso la nascita di una Palestina indipendente ed un serio processo di pace nel Medio Oriente. Per questo è diventato il bersaglio del livore dei neocon statunitensi e dei nazionalisti israeliani.
Brzezinski è troppo lucido e disciplinato per essere un neocon: sa che senza la carota il bastone può produrre un effetto boomerang.
È uno scacchista e il mondo per lui è una scacchiera. Ci sono giocatori e ci sono pedine. Qualcuno vince, qualcuno perde, qualcuno è sacrificato. Così è sempre stato e sempre sarà.
Brzezinski non tollera l’idea di un pianeta in cui non esista una potenza leader (o un direttorio) che stabilizzi i rapporti internazionali, l’idea di una governance globale DEMOCRATICA in cui il Terzo Mondo possa avere lo stesso peso delle potenze maggiori e in cui si possano mettere a tacere le oligarchie finanziarie.
Sa che l’America è stata quasi incessantemente una forza destabilizzante, anche laddove – conflitto arabo-israeliano – era nel suo interesse evitare che Israele facesse il passo più lungo della gamba (per non parlare di Iran, Pachistan, America Latina, Sud Est asiatico, Mediterraneo, ecc.).
La proliferazione di basi americane in tutto il mondo, anche a poche centinaia di chilometri dai confini russi e cinesi non è un fattore di stabilizzazione.
Sa perfettamente che, come l’impero britannico, anche quello NATO si pone come “indispensabile mediatore” solo per interferire negli affari interni di altri stati ed è perciò nel suo interesse impedire in ogni modo che nel mondo prevalga la diplomazia, la cooperazione, la concordia (divide et impera).
Obama non è meno imperialista di Bush, è solo molto più “smart”.
Di questo occorre tener conto quando si leggono i numerosi pareri condivisibili di Brzezinski.
Fa tutto parte di un calcolo costi-benefici che ha come obiettivo quello di fare in modo che Obama impari dagli errori di Gorbaciov nel gestire il declino del modello statunitense (soft landing). La parola-chiave è coordinamento (controllo indiretto): un Nobel per la Pace usa i droni, non i bombardieri; usa le truppe dei vassalli, non le sue (es. Libia, Mali, Siria, Somalia).
Si sfruttano come vassalli le ex potenze coloniali ora inserite nella NATO per conservare il predominio (low cost): Regno Unito, Francia e Turchia in Africa e Medio Oriente [Sarkozy ha inaugurato una base aeronavale francese negli Emirati Arabi Uniti, a poche decine di chilometri dall’Iran, nel 2009, lo stesso anno in cui ha imposto alla Francia l’adesione alla NATO], Polonia nell’Europa orientale (nella speranza che la Russia imploda).
Però le cose non vanno sempre per il verso giusto. Israele è ormai una mina vagante.
La Germania in Europa, il Giappone nell’Estremo Oriente e l’Italia nel Mediterraneo hanno occasionalmente lasciato intendere che sono più che pronti ad operare in una prospettiva post-NATO (es. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-06/putin-inaugura-gasdotto-north-165827.shtml?uuid=AaKyb31D).
La Francia pre-Sarkozy era una nazione sovrana e quasi certamente tornerà ad esserlo negli anni a venire.
I BRICS hanno sfidato la volontà di Washington senza subire alcuna conseguenza significativa.
Il Pachistan non desidera altro che liberarsi dalla presenza americana e dalla costante minaccia di una sua disgregazione (con il nord che se ne va per conto suo e finisce nell’orbita americana).
Insomma, le cose volgono al peggio, per i nemici dell’America come doveva essere.
Ecco la reazione di Brzezinski, al crepuscolo dell’impero.
Zbignew Brzezinski, primavera 2012
0:50 – il ventunesimo secolo sarà o il secolo più di successo su scala globale, oppure il peggior secolo nella storia umana
2:30 – la NATO è ancora importante e ancora necessaria ma deve dotarsi di una visione di politica globale.
5:00 – la storia del mondo si snoda nel continente eurasiatico. Là, oggigiorno, ogni conflitto regionale ha una portata globale.
6:30 – non è da escludere che l’Asia del ventunesimo secolo possa replicare la tragica storia dell’Europa del ventesimo secolo.
8:50 – gli Stati Uniti non devono lasciarsi coinvolgere in nessun conflitto asiatico sul continente (Giappone, Corea e Taiwan restano però strategici). Gli USA devono limitarsi a fare quel che ha fatto il Regno Unito nel diciottesimo secolo con l’Europa: fungere da equilibratori, mediatori.
9:30 – USA devono impegnarsi in un’opera di riconciliazione tra Giappone e Cina
10 – la Cina può essere un junior partner degli USA nella stabilizzazione del mondo: un conflitto tra le due potenze le distruggerebbe entrambe
11 – Gli USA sono i guardiani d’Europa, ma l’Europa deve svolgere un ruolo attivo nella stabilizzazione dell’Oriente (perché è nell’interesse di tutti)
13:44 – Perché ciò avvenga è indispensabile che Turchia e Russia entrino a far parte dell’Occidente
15 – Ataturk ha avuto successo laddove Lenin ha fallito
18 – la Turchia è un modello per il futuro sviluppo dell’Iran
21 – l’Unione Europea evolverà, sviluppando verosimilmente un nucleo centrale federale circondato da una periferia meno vincolata e da satelliti collegati in qualche forma all’UE, tra i quali certamente la Turchia, il tutto all’interno della comunità euro-atlantica (leggi: Europa vassallo del Nordamerica)
22 – L’Unione Europea era più “unione” quando era una comunità (CEE): ora è attraversata da fratture (chissà come mai!?)
26 – la Turchia può essere un modello di sviluppo per la Russia (arriva a dire che i turisti russi in Turchia si domanderanno perché il loro paese non possa essere più simile alla Turchia!)
31 – non è che gli Stati Uniti sono in declino, è che altre potenze si sviluppano più rapidamente, ma non è detto che possano conservare quel tasso di crescita
32 – gli USA possono migliorare la propria situazione solo risolvendo alcuni problemi strutturali e questo può accadere solo con un élite più lucida di quella attuale (segue allusione al fatto che una vittoria di Romney sarebbe disastrosa)
34 – l’Europa non sta decadendo. È significativo che sempre più statisti dicano che serve maggiore integrazione e una crescita che sia socialmente responsabile e non finalizzata unicamente alla massimizzazione del profitto
36 – se fossi un turco e vedessi da una parte l’Iran ed un Medio Oriente in subbuglio, dall’altra la Russia e da un’altra parte ancora l’Europa e gli Stati Uniti, vorrei avere questi ultimi come amici
46 – se la Turchia decidesse di intervenire in Siria, non sarebbe lasciata sola. Francia e Regno Unito (non li nomina ma vi allude) la assisterebbero (ma non gli USA, non direttamente). MA, data la sensitività e complessità della situazione, sarebbe meglio evitare di farsi coinvolgere in un’escalation voluta da forze esterne all’alleanza NATO (Arabia Saudita+Qatar? Israele?) in modo da evitare un coinvolgimento dell’Iran
55 – South Stream (progetto italo-russo) ignorato, Nabucco (progetto americano) strada giusta
http://temi.repubblica.it/limes/nabucco-vs-south-stream/6899
1:03 – il cambiamento climatico può essere realmente catastrofico per l’umanità ma non ci sono ancora risposte definitive. Altre minacce del ventunesimo secolo potrebbero essere la diffusione di malattie sconosciute, sommosse, guerre che impieghino armi di distruzione di massa. Queste sono minacce che non possono essere affrontate con il voto alle Nazioni Unite (B. odia le Nazioni Unite ma anche l’Unione Europea: altrimenti non ci sarebbero in giro molluschi come Van Rompuy e Ban Ki-Moon), ma solo attraverso la collaborazione delle grandi potenze.
https://www.youtube.com/watch?v=tTku4KZff3Q
Zbignew Brzezinski, estate 2012
La Russia si democratizzerà, ma solo dopo una parentesi nefasta (12:43)
Qualunque guerra nell’Estremo Oriente sarebbe disastrosa per gli Stati Uniti
Non ci sarà alcuna egemonia cinese fino alla metà del secolo (perché culturalmente gli USA hanno un appeal che i cinesi non possono avere)
Le disparità sociali negli Stati Uniti sono una gravissima minaccia
È necessario un ritiro delle forze americane dall’Afghanistan ma senza lasciare un paese destabilizzato
La questione siriana va risolta diplomaticamente, coinvolgendo l’Iran
L’invasione dell’Afghanistan era necessaria per distruggere Al-Qaeda
Se gli USA si fanno coinvolgere in una guerra in Iran tutte le crisi del Medio Oriente confluiranno in un’unica gigantesca crisi dal Mediterraneo all’India (15-16) – la strategia giusta è la stessa impiegata contro l’Unione Sovietica ed in ogni caso è evidente che una scelta tra strangolamento economico e umiliante capitolazione sarebbe irricevibile. L’Iran può continuare il suo legittimo programma atomico se monitorato seriamente. In ogni caso l’acquisizione da parte dell’Iran di una testata atomica non sarebbe la fine del mondo (19). La Corea del Nord ha testate atomiche, ma né la Corea del Sud né il Giappone strepitano perché gli Stati Uniti entrino in guerra contro il regime nordcoreano: si sentono ragionevolmente sicuri (21:30).
Un attacco israeliano all’Iran avrebbe effetti deleteri per i nostri soldati in Afghanistan, per i paesi del Golfo, per il prezzo del petrolio e quindi della benzina che è già fin troppo costosa per via della “tassa Netanyahu”, ossia il sovrapprezzo che le sue esternazioni hanno prodotto con la crescita dei premi di assicurazione sulle forniture petrolifere (23)
I palestinesi e gli israeliani non possono fare pace. I palestinesi sono troppo deboli e divisi e gli israeliani sono troppo forti, fiduciosi e politicamente frammentati. Solo gli Stati Uniti possono trovare e far accettare un compromesso ragionevole tra entrambe le parti che integri Israele nel Medio Oriente e trasformi Palestina e Israele, nel giro di una generazione, nella Singapore di quell’area: una fonte di innovazione (25).
Una guerra mondiale che coinvolga Cina e Stati Uniti per il controllo del mondo sarebbe troppo costosa per entrambe le parti, quindi è altamente improbabile che si verifichi. È necessario che gli uni non demonizzino gli altri e che si trovi una formula che permetta alle potenze di coesistere (32).
L’opinione pubblica è troppo ignorante di storia e geografia per rispondere intelligentemente alle sollecitazioni del presidente e spiana la strada ai demagoghi (34). La responsabilità è sia del sistema educativo, che non insegna la geografia e la storia mondiale, sia dei media che sono troppo superficiali.
La Siria non è la Libia, Assad non è Gheddafi: la situazione è molto più complicata di come l’hanno presentata i media (40).
Nel breve periodo le nostre relazioni con la Russia si deterioreranno per colpa di Putin, nel lungo periodo il suo regime è condannato e si protrarrà a lungo La stagnazione e decadenza saranno intollerabili per i Russi. La società civile cosmopolita è più ricettiva ed è il nostro obiettivo, se vogliamo costruire una comunità euro atlantica che sappia gestire i più vasti conflitti globali.
Nella società iraniana le donne hanno un ruolo molto più importante di quel che si tende a credere e sono loro che riusciranno a scindere il nazionalismo dal fondamentalismo. Ma una politica di contrapposizione con il governo iraniano può solo rafforzare quel legame.
L’America Latina è di importanza relativa nelle questioni internazionali del nostro tempo (43).
L’India è estremamente a rischio a causa dell’alto tasso di analfabetismo, del carattere aristocratico della sua pseudo-democrazia e dell’eterogeneità della sua popolazione (45).
L’intelligence statunitense non ha saputo prevedere la primavera araba come non l’ha saputa prevedere Mubarak, che era sul posto. Certi eventi sono il prodotto di incontrollabili concatenazioni di variabili (50)
COMMISSIONE TRILATERALE: è diventata sempre meno efficace. È prestigiosa, ma poco influente (54).
È una vergogna che nessun dirigente del mondo finanziario sia stato punito per delle azioni che possono essere definite delle truffe. È stata una grave mancanza da parte di Obama (59).
Il prossimo presidente dovrà occuparsi della giustizia sociale, perché non c’è democrazia con certi livelli di sperequazione
https://www.youtube.com/watch?v=Z7GDu1hqLPw
Zbigniew Brzezinski “The Role of the West in the Complex Post-Hegemonic World“, autunno 2012
13:00 – crescente distanza tra burocrati cinesi e forze armate nazionaliste, ma anche tra dirigenza e giovane borghesia rampante
14:30 – la Russia di Putin è imperialista e vuole assorbire l’Ucraina ma il declino demografico la rende vulnerabile in oriente (minaccia cinese: Brzezinski ha sempre cercato di mettere Russia e Cina l’una contro l’altra, fin dai tempi della Guerra Fredda – la cosa sta diventando alquanto patetica). Le violenze caucasiche faranno fallire i giochi olimpici invernali di Sochi e il fondamentalismo islamico rischia di destabilizzare le sue regioni meridionali (Brzezinski è polacco, non ama la Russia, per usare un eufemismo – qui si rivolge ad un pubblico polacco, a Danzica)
16:00 – sostiene che la CEE (più piccola) era più coesa dell’UE (molto più grande) – il che è certamente vero – ma, “curiosamente”, consiglia all’UE di espandersi ulteriormente fino all’Ucraina
17:00 – il Giappone dovrebbe farsi valere di più con la Russia nella disputa sull’isola di Sakhalin
23:00 – la Germania deve guidare l’Europa (il ruolo storico della Francia è solo quello di aver portato a questo risultato!)
27:00 – l’UE deve includere la Turchia perché solo così Georgia e Ucraina saranno difese dalle mire espansionistiche russe
28:00 – L’Unione Eurasiatica promossa da Mosca è solo un trucco per ristabilire l’impero sovietico
http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_eurasiatica
28:30 – una Russia inserita nell’Unione Europea sarebbe percepita come meno minacciosa per i suoi vicini, ma solo se subordinata alla NATO