Obama e Putin stanno cercando di fregare Netanyahu?
22 aprile 2016 a 10:18 (Controrivoluzione e Complotti)
Tags: 11 settembre 2001, 9/11, alture del Golan, Arabia Saudita, dossier, Golan, neocon, neoconservatori, Netanyahu, Obama Putin, sauditi, sionisti, Siria, Trump
Libano > Siria > Iran > Grande Israele – “Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto”
27 luglio 2013 a 08:40 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: Afghanistan, Al-Qaeda, evasioni, gasdotto, Golan, Hezbollah, insorti, Iran, Iraq, Israele, jihadisti, Libano, Martin Dempsey, Mossad, Palestina, pulizia etnica, ribelli, Sinai, Siria, Terza Guerra Mondiale, un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto
https://twitter.com/stefanofait
Se l’avessero capito, gli israeliani parlerebbero di pace senza lingua biforcuta. Ma così non è.
Per capire il livello di coinvolgimento di Israele nella partita siriana
Nel giugno 2012 viene diffusa la notizia che Thwaiba Kanafani, una siriana-canadese, aveva lasciato il Canada e i suoi due figli per combattere contro Assad (bella stronza ad abbandonare i figli, tra parentesi). Intervistata, spiegava che gli insorti avevano bisogno di più armi e migliori. Già allora si sospettava che fosse una spia israeliana
http://english.alarabiya.net/articles/2012/07/28/228922.html
Ecco la conferma. Le forze di sicurezza egiziane recuperano foto che dimostrano come fosse un’agente del Mossad e una soldatessa dell’esercito israeliano
http://www.liveleak.com/view?i=084_1374324648
Tenendo presente che tutto questo lavorio clandestino di Israele ha un unico obiettivo: sanare il deficit demografico israeliano preparando la cacciata dei palestinesi/arabi verso la Giordania/l’Egitto, esaminiamo gli ultimi sviluppi
GASDOTTO DELL’ASSE DEL MALE
È stato siglato un accordo per la costruzione di un gasdotto che dall’Iran arriva ai porti siriani, attraversando l’Iraq. Dovrebbe essere operativo nel 2018, salvo imprevisti (ci saranno)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12116
Ciò impedirà ad Israele di essere l’hub energetico per l’Europa, ma aggirerà anche Turchia e Qatar che, assieme ad Israele e all’Arabia Saudita, sono gli attori più coinvolti nella guerra civile in Siria, dalla parte degli insorti e degli alqaedisti.
http://www.clarissa.it/editoriale_n1881/Al-Qaeda-sul-confine-fra-Siria-Israele-e-Giordania
http://feluche.blogautore.repubblica.it/2013/02/24/se-la-turchia-gioca-con-al-qaeda/
Siccome Siria e Iran hanno le loro banche centrali e queste funzionano come delle vere banche centrali, non come la BCE, non avranno problemi a finanziare l’opera. Un altro paese che finanziava immense opere ingegneristiche con la sua banca centrale sovrana era la Libia.
INSORTI IN SIRIA
Siccome butta male in Siria per gli insorti e bisogna rimpolparne le file, si organizza un’evasione di massa di jihadisti in Iraq:
e in Libia
http://www.guardian.co.uk/world/2013/jul/28/1000-inmates-escape-libyan-prison
e in Afghanistan
http://www.theguardian.com/world/2013/jul/30/pakistan-taliban-prison-frees-inmates
La cosa buona è che stanno morendo come mosche in Siria: un bel po’ di fanatici e sociopatici in meno.
Il vice direttore della DIA (Defense Intelligence Agency) David Shedd ci informa che ci sono almeno 1200 fazioni “ribelli” in Siria, molte delle quali del tutto irrilevanti.
Il generale Martin Dempsey, Presidente del Consiglio dello Stato Maggiore, avverte che “armare ed addestrare i ribelli “buoni” (presumendo che la CIA sia in grado di individuarli sul serio) comporterebbe inizialmente una spesa di 500 milioni di dollari l’anno”, richiederebbe “da centinaia a migliaia di soldati” e rischierebbe di armare anche gli jihadis stile al-Qaeda, facendo “sprofondare” Washington in un’ “incauta connivenza con criminali di guerra”
In caso di no-fly zone, gli attacchi aerei “limitati” richiederanno “centinaia di aerei, navi, sottomarini ed altre attrezzature”, per un costo vicino al miliardo di dollari al mese.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12116
Chi paga? I contribuenti americani?
HEZBOQUA, HEZBOLLAH
Intanto l’Unione Europea ha classificato come organizzazione terroristica gli uomini del braccio armato di Hezbollah, quelli che immagini recenti ritraggono imbracciando armi americane per combattere in Siria contro gli jihadisti anti-Assad legati ad Al-Qaeda (!!!). Della serie: sappiamo noi come non far arrivare le armi nelle “mani sbagliate”.
Da notare che Israele ha accusato Hezbollah di distribuire armi in Nigeria e persino in Messico, oltre che di aver ricevuto armi chimiche da Assad. Assad è stato accusato dai media israeliani di aver usato armi chimiche contro i campi di rifugiati palestinesi in Siria (a quale scopo?)
http://www.haaretz.com/news/middle-east/1.537244
Ha anche accusato Hezbollah di essere responsabile di un attentato in Bulgaria contro turisti israeliani.
Fino a fine giugno il governo bulgaro era scettico riguardo alla colpevolezza di Hezbollah
7 giorni fa ha cambiato idea, giusto in tempo per la decisione europea
http://www.jpost.com/Defense/Bulgaria-cites-clear-signs-Hezbollah-behind-Burgas-bombing-320240
Israele ha bisogno che la Siria sia frantumata.
Farà tutto quel che è in suo potere di fare. Ma se Assad prevale oggi contro gli jihadisti usando armi convenzionali – in contesti di guerriglia urbana e rurale in cui gli americani, i loro alleati e gli israeliani sono stati regolarmente sconfitti – cosa potrà fare domani contro Israele e la Turchia, con armi sviluppate in Russia e Iran che causeranno perdite da lasciare storditi l’Occidente e i suoi vassalli?
OBIETTIVO: LIBANO > SIRIA > IRAN > GRANDE ISRAELE (= PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA)
“Nelle ultime settimane, infine, un numero imprecisato ma sicuramente consistente di batterie Iron Dome sono stati poi posizionate nel nord dello Stato ebraico, nel corso di un’esercitazione congiunta delle forze armate israeliane, un’evidente presa di posizione politico-militare rispetto al progressivo estendersi della crisi siriana al vicino Libano.
Iron Dome, quindi, disegna la mappa del rafforzamento militare israeliano, nel momento in cui lo Stato ebraico gode già di un rapporto di forze sempre più favorevole rispetto ai paesi vicini, Egitto, Siria e Libano, che stanno sempre più subendo gli effetti di una crisi sistemica da cui Israele non può trarre che vantaggi in termini di egemonia nella regione mediorientale”.
http://www.clarissa.it/editoriale_n1898/Batterie-antimissili-israeliane-e-crisi-nel-Vicino-Oriente
Israele aveva bisogno che Hezbollah fosse dichiarata un’organizzazione terroristica anche dagli europei. Gli serviva per poter attaccare il Libano. L’ultima volta gli è andata piuttosto male e se n’è tornato a casa con un pugno di mosche e la reputazione guerriera macchiata. Perciò avrà bisogno dell’aiuto degli USA, che hanno una base in Israele. Obama potrebbe acconsentire, visto che la Russia lascerebbe presumibilmente correre (per lasciare che si invischino nell’ennesima guerra che non possono vincere) e visto che in Siria la rivoluzione colorata sta fallendo, per la determinazione russa a non mollare sull’intervento militare NATO. Perciò era importante anche per Obama che Hezbollah fosse vista come un’organizzazione terroristica dai cittadini americani rimbambiti dalla propaganda.
ERGO: nelle prossime settimane succederà qualcosa al confine tra Israele e Libano
DEBKA (sito dell’intelligence israeliana) ha già preparato il terreno: ci saranno attacchi nel Golan, in Libano e nel Sinai. Il caso vuole che siano proprio le aree che Israele vorrebbe invadere
Obama NON vuole questa guerra: Libero lo definisce “burattino di Mosca”
19 Maggio 2013 a 07:23 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: alture del Golan, Andrew Green, Arabia Saudita, armi chimiche, Assad, autobombe, Brennan, bullismo, cannibalismo, CIA, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, Erdogan, esecuzioni sommarie, finanziamenti, Golan, insorti, Iran, Israele, Jeremy Greenstock, John Brennan, Kurdi, Livni, manifestanti, Meir Dagan, Mossad, NATO, Nazioni Unite, Obama, proteste, Qatar, ribelli, Russia, sharia, sionismo, Siria, terrorismo, tribunali islamici, Turchia, voto ONU
Obama e Cameron, due burattini di Mosca nella crisi siriana
Libero
Israele dovrebbe fare tutto il possibile per abbattere Assad
Meir Dagan, ex direttore del Mossad, Haaretz, 29 aprile 2013
Se gli Stati Uniti proponessero una no-fly zone sulla Siria, noi risponderemmo subito di sì
Recep Tayyip Erdogan, premier turco (membro della NATO), intervistato dalla NBC
La liberazione delle Alture del Golan non è impossibile dal punto di vista militare. Nei prossimi mesi potremmo assistere a mutamenti cruciali e potremmo vedere la nascita di una nuova Siria
Generale Massud Jazayeri, vice capo di Stato maggiore iraniano
I bombardamenti Reyhanlı sono stati uno degli attentati terroristici più mortiferi della storia turca. Credo che il regime di Assad sia il colpevole meno probabile. Infatti, le bombe sono esplose poco prima di una visita a Mosca del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per discutere con Vladimir Putin circa le presunte vendite russe delle batterie di missili di difesa aerea S-300 alla Siria. Bombardare una città turca in queste circostanze sarebbe una pura follia da parte di Assad. Credo che la colpa vada ascritta all’Esercito Siriano Libero o ad al-Qaeda.
Ali Er, generale di brigata turco in pensione, consulente del partito di opposizione al governo
Gli abitanti di Reyhanlı pensano che i colpevoli siano i militanti dell’esercito siriano libero
Ertugrul Kurkcu, parlamentare turco (twitter)
Il premier britannico David Cameron vuole discutere col presidente Barack Obama su come unire gli sforzi per rendere l’opposizione in Siria più forte e credibile dal punto di vista politico e operativo
Portavoce di Downing Street, sulla visita di Cameron a Washington
Mosca è preoccupata per i segnali che indicano un’attività di preparazione dell’opinione pubblica mondiale alla possibilità di un intervento armato nella guerra civile siriana
Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli Esteri, 11 maggio 2013
Pare che la stragrande maggioranza dei lettori del Guardian dia ragione ad Assad e si stia ricredendo sul suo conto. Leggo attributi come “brave”, “educated”, “restrained”, “realist”, “sensible”, ecc.
La Russia ”ha inviato avanzati missili da crociera antinave della tipologia Yakhont” alla Siria. Lo scrive il New York Times citando fonti ufficiali statunitensi ”vicine ai rapporti” dell’intelligence Usa. Mosca aveva già ”in precedenza fornito missili Yakhont alla Siria, ma quelli inviati recentemente sono dotati di radar avanzati che li rende più efficaci”. Secondo il Nyt, l’ultima fornitura darebbe a Damasco ‘‘una formidabile arma” contro eventuali embargo navale o no-fly zone”.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=620424&IDCategoria=2686
Il voto all’ONU rivela una forte spaccatura, con un numero crescente di paesi contrari ad appoggiare gli insorti e condannare Assad (il voto è stato 107 a 71 in favore della condanna di Assad, ad agosto era stato di 133 a 43). Il prossimo voto andrà in pareggio?
http://www.guardian.co.uk/world/middle-east-live/2013/may/16/syria-condemned-by-un-but-doubts-grow
Il direttore della Cia, John Brennan, ha chiesto a Israele di non intervenire nella guerra civile siriana e di non distaccarsi dalla linea americana sul conflitto.
http://www.agi.it/estero/notizie/201305170850-est-rt10024-la_cia_a_israele_non_intervenite_in_siria
BULLISMO SIONISTA DOC: Israele dichiara che la Siria deve attendersi altri attacchi e se osa replicare dovrà subire la rappresaglia israeliana, che potrebbe includere anche un cambio di regime
Navi russe con sistemi missilistici anti-embargo navale approdano a Tartus (Siria)
La Turchia, la nazione con il record mondiale di incarcerazione di giornalisti e nota per i bombardamenti dei suoi insorti kurdi (ma è una nazione NATO, quindi va tutto bene), cerca di convincere gli Stati Uniti a metterci più impegno nella liberazione della Siria
http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/05/15/turkey_worst_place_to_be_journalist
I turchi non sembrano così felici di entrare in guerra. Massicce proteste, truppe anti-sommossa usano idranti. Ed è solo l’inizio:
Jeremy Greenstock, ex ambasciatore inglese alle Nazioni Unite si dichiara contrario all’opzione di fornire armi ai ribelli:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/may/15/syria-civil-war-new-diplomacy
In piena sintonia con Sir Andrew Green, ex ambasciatore britannico in Siria
50% della popolazione egiziana è in miseria o prossima a finirci
http://www.guardian.co.uk/world/2013/may/16/egypt-worst-economic-crisis-1930s
Il Qatar ha speso 3 miliardi di dollari in due anni per sostenere i ribelli. In un anno ha inviato in Turchia 70 voli cargo carichi di armi (ma l’Arabia Saudita ha fatto anche meglio).
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/05/17/Siria-Qatar-3-mld-dlr-opposizione_8719075.html
Insorti possiedono armi chimiche:
http://brown-moses.blogspot.co.uk/2013/05/jabhat-al-nusra-photographed-with.html
e possono produrle autonomamente
https://www.cia.gov/library/reports/general-reports-1/terrorist_cbrn/terrorist_CBRN.htm
Insorti sparano sui civili pro-Assad
http://news.sky.com/story/1091428/syria-civilians-come-under-fire-from-rebels
Insorti continuano a fare esplodere autobombe tra i civili (generalmente si chiama terrorismo e generalmente è un crimine condannato dall’Occidente e dalle Nazioni Unite)
Insorto si dedica entusiasticamente al cannibalismo
http://www.lettera43.it/cronaca/ribelle-mangia-cuore-l-opposizione-condanna_4367595083.htm
Insorti giustiziano 11 prigionieri in base – sostengono loro – alle norme della sharia (hanno introdotto tribunali islamici in ogni zona “liberata”)
http://uk.news.yahoo.com/islamist-rebels-execute-11-syrian-soldiers-massacres-video-080902244.html
Insorti combattono tra loro e si uccidono
http://www.news.com.au/breaking-news/world/rebel-groups-clash-in-northern-syria/story-e6frfkui-1226646000090
Il Washington Post, il quotidiano più pro-establishment degli Stati Uniti, ammette a denti stretti che l’esercito regolare siriano sta vincendo
L’ANSA scrive, finalmente, “l’informazione non può essere verificata in maniera indipendente” a proposito delle asserzioni dei ribelli
Tzipi Livni (politica israeliana ed ex agente del Mossad), due comandanti dell’ “Esercito Siriano Libero” e Chuck Hagel (Segretario della Difesa statunitense) si incontrano al Ritz-Carlton, Washington.
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La Russia ha dimostrato che in Siria non si scherza. Agli Stati Uniti vanno bene le cose come stanno: un equilibrio con la Siria nel caos, Iran sotto pressione e moderate frizioni con la Russia. Qatar, Arabia Saudita, Francia, UK, Turchia ed insorti mordono il freno ma non possono fare altro. L’Unione Europea ha detto no alle forniture di armi ai ribelli.
Israele è imprevedibile e potrebbe mandare tutto all’aria. Alcuni membri dell’intelligence israeliana pensano che Assad al potere è meglio dei fondamentalisti. Altri invece insistono che Assad deve cadere al più presto.
Anche un’imminente vittoria dell’esercito regolare siriano potrebbe mandare tutto all’aria.
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Siamo tra l’incudine della guerra e il martello del disastro finanziario.
Italia, Francia, Grecia, Spagna, Cipro, Portogallo, Belgio, Finlandia e Paesi Bassi sono in recessione. Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca pure (e non sono nell’eurozona).
Regno Unito in stagnazione.
La crescita tedesca è sempre debolissima (+0,1% e magari è un artificio contabile?)
La crescita cinese continua a rallentare (+7,7% ossia teoricamente in area potenziali disordini sociali)
La crescita americana è molto sotto le attese e sarà schiantata dai tagli micidiali alle spese pubbliche voluti dai repubblicani che faranno sentire i loro effetti l’anno prossimo.
Contemporaneamente la liquidità immessa sui mercati dalle banche centrali di USA, UK e Giappone per far ripartire le rispettive economiche gonfia altre bolle speculative (è così difficile capire che ormai i capitali non vengono più investiti nell’economia reale, perché rendono troppo poco?).
http://www.businessinsider.com/the-biggest-asset-bubbles-2013-4?op=1
L’accanimento “terapeutico” renderà tutto molto più doloroso di quel che sarebbe necessario