La fatale (?) divergenza di visione strategica tra imprese trentine e sudtirolesi-tirolesi
24 agosto 2016 a 09:37 (Economia e Società)
Tags: American Apparel, andamento dei consumi, classe media americana, crisi della classe media, depressione, economia americana, esportazioni, gap, gestione del rischio, imprese altoatesine, imprese trentine, Macy's, strategie, Walmart
Se vuoi essere libero, non indossare vestiti prodotti da schiavi
12 ottobre 2015 a 10:23 (Diritti umani e bioetica, Resistenza e Rivoluzione, Sviluppo Sostenibile, Verità scomode, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: equo e solidale, fair trade, fast fashion, gap, H&M, Mango, Primark, schiavismo, Uniqlo, Zara
Ha senso lamentarsi dello sfruttamento a cui siamo sottoposti e poi indossare quotidianamente indumenti e accessori prodotti da esseri umani trattati come bestie?
Pensiamo forse che le pratiche consentite in un certo angolo del mondo non ci riguardino?
Non saranno mai importate qui perché l’effetto boomerang non esiste?
E allora perché una volta un salario per famiglia era sufficiente a campare?
E allora perché vi sentite costrette/i ad acquistare cheap/fast fashion “per risparmiare”?
Siamo tutti interdipendenti: nessuno può essere realmente libero finché qualcun altro è schiavo. Chi non lo capisce è abituato a vedere il singolo albero e non la foresta, a vivere alla giornata senza prendere in considerazione la prospettiva storica e il lungo periodo.
Un discorso analogo vale per il cibo: possiamo scegliere tra mangiare cibo salutare o comunque meno inquinato, spendendo di più (ma facendo amicizia con chi li produce o li vende), o rovinarci la salute per risparmiare. Alimentare l’industria del risparmio a ogni costo porta al congelamento o alla riduzione dei nostri salari, in un circolo vizioso che ci porterà alla badante e poi alla tomba diversi anni in anticipo.
Al giorno d’oggi, quando uno compra un diamante, cerca anche di capire la sua provenienza, accertandosi che non sia insanguinato (Il contrasto al traffico di ‘diamanti insanguinati’, fra guerre civili e violazioni dei diritti umani, Diritti umani e diritto internazionale, 2010).
È una buona pratica che dovrebbe essere estesa ad ogni nostro acquisto (es. come scegliere le uova).
Per il resto dell’articolo:
Se vuoi essere libero, non indossare vestiti prodotti da schiavi
Il 99% contro l’1% non è populismo spicciolo: eccone la prova
31 marzo 2012 a 09:25 (Resistenza e Rivoluzione)
Tags: 1%, 1789, 2012, 99%, élite, borghesia, Bush, capitalismo, capitalismo monopolista, classe media, Clinton, crisi, disparità, disuguaglianza, divario, gap, Goldman Sachs, iniquità, monopoli, Obama, Occupy Wall Street, oligarchie, poveri, redditi, ricchezza, ricchi, rivoluzione, Robin Hood, Roosevelt, salari, Stati Uniti
Come si può osservare, nel 2010, l’aumento dei redditi complessivo negli Stati Uniti è stato ripartito come segue:
37% allo 0,01% della popolazione (gli straricchi), con un incremento del 21,5% rispetto al 2009;
56% all’1% della popolazione (i ricchi, che guadagnavano già oltre 1 milione di dollari all’anno), con un incremento dell’11,6%;
7% al 99% della popolazione, con un incremento dello 0,2%;
Nel complesso, il 93% dei benefici pecuniari prodotti dal capitalismo finisce nelle mani dell’1% della popolazione americana, come volevasi dimostrare.
Ai tempi di Clinton era il 45%, ai tempi di Bush il 65%. Obama non ha fatto quel che doveva fare, ossia seguire l’esempio di F.D. Roosevelt. Quando il secondo maggior finanziatore della tua campagna elettorale è Goldman Sachs, non sei probabilmente nella posizione di governare un paese con la necessaria decenza e l’indispensabile buon senso. Si è ritagliato il ruolo del Robin Hood all’incontrario.
Dovrebbe perciò essere evidente a chi ha occhi per vedere che la situazione è completamente insostenibile, come lo era nel 1789.
The Big Squeeze – US and UK income drop (2002-2013)
13 marzo 2012 a 13:30 (Economia e Società)
Tags: 2002, 2012, 2013, austerity, bread, crisis, drop, economic slump, fall, gap, gasoline, gold, household income, income, increase, Institute for Fiscal Studies, median income, milk, Office for National Statistics, oil, pay growth, poverty, prices, real median household income, recession, squeeze, U.S. Census Bureau, United Kingdom, United States
Prices: 10 years ago (2002)
oil ($22 / barrel)
gasoline ($1.45 / gallon)
bread ($2.00 / loaf)
milk ($2.00 / gallon)
gold ($300 / ounce)
Prices: today (2012)
oil ($110 / barrel)
gasoline ($4.00 / gallon)
bread ($3.75 / loaf)
milk ($3.75 / gallon)
gold ($1,700 / ounce)
Prices: percentage increase
oil (500%)
gasoline (276%)
bread (188%)
milk (188%)
gold (567%)
“In a grim sign of the enduring nature of the economic slump, household income declined more in the two years after the recession ended than it did during the recession itself, new research has found”.
http://www.nytimes.com/2011/10/10/us/recession-officially-over-us-incomes-kept-falling.html
UNITED KINGDOM
“An Institute for Fiscal Studies analysis predicted that average incomes, adjusted for inflation, will fall by 3% this year and further in 2012. The director of the IFS, Paul Johnson, said: “In the period 2009-10 to 2012-13, real median household incomes will drop by a whopping 7.4% – a record matched only by the falls seen between 1974 and 1977…Pay growth for workers in Britain hit a record low between 2010 and 2011, according to official data last week. Pay was up just 0.4% on a year ago in terms of gross weekly earnings, meaning that incomes are tumbling in real terms, given that inflation stands at 5%. The Office for National Statistics also said the gap between Britain’s highest and lowest paid workers had widened dramatically over the past year“.
http://www.guardian.co.uk/uk/2011/nov/30/austerity-biggest-fall-family-income
MEANWHILE…