Quello che possono tecnicamente fare, se li lasciamo fare

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Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli.

Isaia 41, 29

“Alvin Toeffler ne ha parlato in riferimento a certi scienziati che nei loro laboratori cercano di creare alcuni tipi di agenti patogeni che colpirebbero solo certi gruppi etnici in modo da poter eliminare determinate etnie e razze; e altri che stanno progettando una sorta di ingegneria, un tipo di insetti capaci di distruggere selettivamente certe colture. Altri sono impegnati anche nel ramo dell’ecoterrorismo e possono alterare il clima, provocare terremoti ed eruzioni vulcaniche a distanza attraverso l’uso di onde elettromagnetiche”.

William S. Cohen, Segretario della Difesa, conferenza sul terrorismo e sulle armi di distruzione di massa, Georgia Center, Mahler Auditorium, University of Georgia, 28 aprile 1997

http://www.defense.gov/transcripts/transcript.aspx?transcriptid=674

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Tra molte generazioni, le nostre macchine saranno guidate da un’energia ricavabile in qualsiasi punto dell’universo. Questa idea non è una novità…la troviamo nel piacevole mito di Anteo, che ricava energia dalla terra; la troviamo nelle speculazioni di uno dei nostri favolosi matematici… l’energia si trova in tutto lo spazio… Questa energia è statica o cinetica? se è statica, le nostre sono vane speranze; se è cinetica – e sappiamo per certo che è così – allora si tratta solo di sapere quando l’uomo riuscirà ad attaccare le proprie macchine agli ingranaggi della natura.

Nikola Tesla, discorso all’Istituto Americano degli Ingegneri Elettrici, 1891

[cf. John Ratzlaff, “Tesla Said”, 1984].

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http://toscanincina.blogautore.repubblica.it/2013/01/25/dragone-e-serpente/

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In un mondo in via di rapida globalizzazione, il riferimento ad un’Autorità mondiale diviene l’unico orizzonte compatibile con le nuove realtà del nostro tempo e con i bisogni della specie umana. Non va, però, dimenticato che questo passaggio, data la natura ferita degli uomini, non avviene senza angosce e senza sofferenze [Il Vaticano: «Liberismo causa della crisi, serve un governo mondiale»]

http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_24/vaticano-documento-crisi-liberismo_ddda6984-fe28-11e0-bb8b-fd7e32debc75.shtml

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Proposta 3, abolizione del contante, suggerita dall'”elettore” Antonio Cibotti.
Chi è Antonio Cibotti?

30 anni, sposato, ingegnere gestionale, ha vissuto in Inghilterra e lavorato per rinomate società nel campo del business advisory e dell’ investment e private banking. Attualmente lavora nel marketing di un’importante gruppo industriale faentino ed è segretario di Italia Futura Romagna

http://www.italiafutura.it/gw/producer/producer.aspx?t=/documenti/author.htm&auth=684

“Anche se Montezemolo continua a sostenere che la classe dirigente va creata con il merito e l’etica, Bucci nella sua sfida con Italia Futura ha deciso di coinvolgere anche la famiglia, portando con sè anche il fratello Stefano e il cognato Antonio Cibotti. Quest’ultimo è il segretario di Italia Futura Romagna, mentre Stefano Bucci è il vicepresidente”.
http://www.linkiesta.it/italia-futura-bologna-coop-massoneria

Sulle implicazioni dell’abolizione del contante e di altre proposte:
http://fanuessays.blogspot.it/2011/12/labolizione-del-contante.html

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/04/20/milena-gabanelli-chiede-labolizione-del-contante/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/06/23/arriva-anche-il-codice-a-barre-umano-perche-non-ce-limite-allindecenza/

* il denaro digitale è una finzione.

* il denaro non ancorato al sistema aureo è una finzione.

* il valore dell’oro è una pura convenzione.

Sono atti di fede. Si parla infatti di “moneta fiduciaria”. Ora, è realistico attendersi che la gente, ormai ampiamente sfiduciata, accetti di buon grado l’abolizione del contante?

Il contante è una finzione consolidata, la sua soppressione in una fase storica di giustificata paranoia nei confronti di chi lo vorrebbe abolire difficilmente porterà pace e prosperità, io penso.

L’Impostore

Il celebre intellettuale francese Bernard-Henri Lévy (BHL) è abituato ad avere un occhio di riguardo per l’agenda della NATO (preme per l’intervento militare in Siria come l’ha fatto per la Libia):

http://www.lettera43.it/attualita/33340/libia-armi-e-ragione.htm

e di Israele:

http://www.osservatorioiraq.it/gaza-e-i-media-un-giornalista-e-un-filosofo-a-confronto

Un uomo sempre dalla parte del potere economico e politico, con le mani in pasta in molti affari nelle ex colonie, le cui risorse ha provveduto a sfruttare a puntino (la sua impresa di famiglia è stata accusata di essere al centro del peggior progetto di deforestazione del continente nero e di trattare gli operai come dei servi), che dà lezioni di morale a tutti dopo aver frodato il fisco francese, che si propone come l’ultimo dei grandi filosofi francesi.

Il New York Times boccia senza la minima riserva un suo saggio sugli Stati Uniti infarcito di vacuità e luoghi comuni che, nelle sue intenzioni, doveva estinguere l’antiamericanismo dal pubblico francese con un’apologia dell’America che avrebbe dovuto proiettarlo nella storia come “il nuovo Tocqueville”: “Qualunque autore americano che volesse spiegare la Francia ai Francesi dovrebbe leggere prima di tutto questo libro per capire cosa bisogna NON fare

http://www.agoravox.fr/culture-loisirs/culture/article/bhl-une-imposture-francaise-7921

Un uomo di una vanità quasi senza pari, eternamente preoccupato di non essere sufficientemente al centro dell’attenzione e abbastanza celebre negli Stati Uniti:

http://lmsi.net/BHL-L-homme-qui-pretendait

Pierre Vidal-Naquet (1930-2006), uno dei grandi storici francesi, lo considerava un impostore, tra gli intellettuali: incline ad impiegare false citazioni, a commettere errori grossolani che si potrebbero perdonare solo ad uno studente liceale, ad indulgere in deliri retorici; insomma, un autore mai più che mediocre che però si concede fin troppo generosamente arie e pomposità di un erudito che si è assunto l’incarico di salvare il panorama intellettuale francese dal suo degrado (parole di BHL).

http://www.pierre-vidal-naquet.net/spip.php?article49

 

Solo ora, però, i suoi critici potranno finalmente rallegrarsi della sua caduta dal piedistallo.

“Nel suo ultimo ed acclamatissimo libro De la guerre en philosophie, [BHL] dedica ampio spazio al filosofo Jean-Baptiste Botul autore del fondamentale saggio “La vita sessuale di Immanuel Kant”. Ne parla con grande ammirazione e dovizia di particolari: «All’indomani della Seconda guerra mondiale, nella sua serie di conferenze ai neokantiani del Paraguay, dimostrò che il loro eroe era un falso astratto, un puro spirito di pura apparenza». E sin qui non ci sarebbe nulla di male. Peccato che Jean-Baptiste Botul non esista. È un personaggio inventato a scopo di satira, un finto intellettuale creato proprio per potergli ficcare in bocca qualsiasi scempiaggine. Nel 1999 Frederic Pages, professore di filosofia e collaboratore del giornale satirico Canard Enchainé (un vero must per i francesi che amano l’umorismo colto), lo inventò per far fare due risate ai suoi lettori, e trasformò poi le sue finte conferenze addirittura in un libro (uscito anche in Italia). Ma mai si sarebbe immaginato che questo strambo personaggio creato per far ridere ingannasse il «povero» Levy. Tanto più che la sua stessa biografia fittizia è strutturata in forma di barzelletta: avrebbe avuto delle liaisons con Marthe Richard, Marie Bonaparte, Simone de Beauvoir e Lou Andreas-Salomé e vanterebbe tra amici e improbabili conoscenze: Zapata, Pancho Villa, Henri Désiré Landru, Stefan Zweig, André Malraux, Jean Cocteau e Jean Giraudoux.

Insomma, Lévy ha fatto uno scivolone così colossale che ha lasciato basita e incredula anche la prima che se ne è accorta, la giornalista del Nouvel Observateur Aude Lancelin, che ha subito lanciato l’allarme dalle pagine della storica testata. Per usare le parole della Lancelin che ha titolato il suo articolo Bernard-Henri en flagrant délire: l’affaire Botul è come se «Michel Foucalt si fosse basato sui lavori di Fernand Raynaud (un attore comico) per una lezione inaugurale al Collége de France». Tanto più che basta una cliccatina su internet (anche senza andare oltre la tanto vituperata Wikipedia) per accorgersi che Botul è solo uninvenzione satirica. Così adesso sono tanti in Francia a chiedersi cosa sia passato nella testa del più stimato e osannato dei pensatori nazionali. Basti dire che l’editore Grasset ha presentato De la guerre en philosophie con queste parole: «Un manuale per epoche oscure, dove l’autore… dispone, cammin facendo, le pietre angolari di una metafisca futura». Pare proprio che i posteri dovranno trovarsi delle pietre angolari un po’ più solide, a meno che la metafisica sia tutta uno scherzo. Allora ben venga Botul, «autore» anche di un Landru precursore del femminismo. Anche se a questo punto bisogna dire che BHL, come lo chiamano i francesi, è diventato più buffo, con la sua aria seriosa e impegnata, di qualsiasi creazione immaginaria”.

http://www.ilgiornale.it/news/bernard-henry-l-vy-scivola-su-botul-filosofo-inesistente.html

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