60 domande per Matteo Renzi

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Ecco chi è Marco Carrai, il Gianni Letta di Matteo Renzi

– la sua famiglia si è riprodotta e si è moltiplicata riuscendo ad amnistiare la memoria del nonno di Marco, il Carrai su cui pesava l’accusa infamante di aver fatto parte della banda Carità, il gruppo fascista che opera in Toscana tra il ’43 e il ’45 a caccia di partigiani, tra esecuzioni sommarie e torture;

– il 19enne Marco al primo voto politico si impegna nei club della nascente Forza Italia di Silvio Berlusconi;

– ha trovato a Firenze un segretario provinciale ragazzino che nel ’94 aveva frequentato le tv berlusconiane da concorrente della “Ruota della fortuna” di Mike Bongiorno: Matteo Renzi.

– eletto con le preferenze assicurate da Comunione e Liberazione e dalla Compagnia delle Opere che in Toscana è presieduta da Paolo Carrai e da Leonardo Carrai, alla guida del Banco alimentare, altra opera ciellina: i cugini di Marco;

– Nel 2006, quando esce il film tratto dal romanzo di Dan Brown, pubblica un agile pamphlet su “Il Codice Da Vinci. Bugie e falsi storici”, con lo storico Franco Cardini e il professor John Paul Wauck, prete dell’Opus Dei, molto felice dell’iniziativa. Nel 2007 si presenta al cimitero degli Allori per deporre un cuscino di fiori in onore di Oriana Fallaci, scomparsa un anno prima;

– in quota Monte Paschi di Siena, membro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è azionista di Banca Intesa;

– il fratello Stefano Carrai è in società con l’ex presidente della Fiat Paolo Fresco nella società Chiantishire che tenta di mettere su un gigantesco piano di appartamenti, resort, beauty farm nella valle di Cintoia, a Greve, bloccato dal Comune;

– Fresco è tra i finanziatori della campagna per le primarie del 2012 di Renzi, con 25 mila euro, insieme al finanziere di Algebris Davide Serra (quello delle Cayman), acclamato anche quest’anno alla stazione Leopolda;

L’uomo del governo israeliano, per alcuni («Ho da fare a Tel Aviv», ripete spesso), di certo vicino agli americani di ogni colore. Frequenta con assiduità Michael Ledeen, l’animatore dei circoli ultra-conservatori del partito repubblicano, antica presenza nei misteri italiani, dal caso Moro alla P2. È in ottimi rapporti con il nuovo ambasciatore Usa in Italia John Phillips, amante del Belpaese e della Toscana, proprietario di Borgo Finocchietto sulle colline senesi;

– C’è anche Carrai quando Renzi banchetta con Tony Blair o quando va ad accreditarsi con lo staff di Obama alla convention democratica di Charlotte del 2012. E quando tre mesi fa il sindaco vola a sorpresa a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, accanto a lui, ancora una volta, c’è il ragazzo di Greve, Carrai;

– C’è chi ha visto la sua manina dietro la nomina di Antonella Mansi alla presidenza di Mps;

http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/11/04/news/ecco-chi-e-marco-carrai-il-gianni-letta-di-matteo-renzi-1.139920

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  1. Sembra avercela con chiunque sia anche solo di pochi anni più vecchio di lei: ha mai pensato di soffrire di gerontofobia?
  2. Cosa ne pensa del governo Monti?
  3. Cosa ne pensa della gestione Marchionne della FIAT?
  4. Cosa ne pensa del semipresidenzialismo? Ambisce a fare il sindaco d’Italia?
  5. Ha dichiarato che il suo modello è Tony Blair e Tony Blair ha sostenuto la sua candidatura a guidare il PD e l’Italia: Tony Blair è vicino ad ambienti sionisti e neoconservatori, lo è anche lei?
  6. Perché un leader tendenzialmente di sinistra dovrebbe frequentarli?
  7. Quale soluzione proporrebbe per sanare il conflitto israelo-palestinese?
  8. L’invasione dell’Iraq è stata la scelta giusta?
  9. Blair è favorevole a un’escalation militare in Siria: lo è anche lei?
  10. Blair ha approvato il golpe militare egiziano che ha rimosso un governo democraticamente eletto: è d’accordo con il suo giudizio?
  11. Il suo modello, Tony Blair, è dal 2011 consulente del dittatore kazako Nazarbayev. Cosa ne pensa alla luce della recente polemica riguardante l’espulsione di Alma Shalabayeva e del figlio?
  12. Perché l’aspirante “sindaco d’ITALIA” ha scelto come consulente economico un israeliano, Yoram Gutgeld (n0n andava bene l’italiano Piga, tanto per fare un nome tra i tanti possibili)?
  13. Un leader del centrosinistra necessita dell’imprimatur di JP Morgan?
  14. “Sono stufo di questo Pd”. “Sono stufo di questo fuoco di sbarramento incomprensibile su ogni cosa che faccio”. “Andare avanti con questo clima di guerriglia permanente è davvero incomprensibile”. Perché restare in un partito in declino, che non la ama, la ostacola, la saboterebbe (com’è successo a Bersani)? Perché cercare di diventarne il leader?
  15. Cosa ne pensa dei rapporti tra Stato italiano e Vaticano?
  16. Liberalizzazioni e tagli al settore pubblico sono la strada per il rilancio dell’economia e la creazione d’impiego?
  17. Cosa ne pensa dell’euro?
  18. Le decisioni del governo Merkel hanno fatto bene o male all’Unione Europea e ai paesi dell’eurozona?
  19. Gli stati dell’eurozona sono pronti per formare uno stato federale?
  20. Quale sarebbe il peso di Berlino negli Stati Uniti d’Europa?
  21. Cosa ne pensa del sistema di sorveglianza globale costruito dagli americani prima e dopo l’11 settembre?
  22. E’ credibile che tutte le componenti dell’establishment americano – quello di Echelon, per intendersi – siano state prese in contropiede dall’11 settembre?
  23. Cosa ne pensa del “Progetto per un nuovo secolo americano”?
  24. Cosa ne pensa di questa considerazione contenuta nel suddetto progetto (p. 50): “ll processo di trasformazione [delle strategie e delle missioni militari americane], anche se porterà un cambiamento rivoluzionario, risulterà molto lungo, se non si dovesse verificare un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor”?
  25. Che misure intende introdurre per regolare il sistema bancario? Come intende far rispettare le regole?
  26. Intende ridurre progressivamente il gap tra i molto ricchi e il resto del paese? Come intende farlo?
  27. Intende contribuire a ridurre progressivamente il gap tra i paesi molto ricchi e il resto del mondo? Come intende farlo?
  28. Le politiche di contenimento delle emissioni di anidride carbonica sono utili? I loro costi sono giustificati dai risultati?
  29. Si è interessato alle ragioni addotte per spiegare la pausa nella crescita del riscaldamento globale?
  30. Come avrebbe votato sugli F35?
  31. Quale è il suo giudizio sulla NATO?
  32. L’Unione Europea dovrebbe cercare di stringere legami più forti con la Russia?
  33. Quali politiche energetiche per l’Italia?
  34. Quali politiche nell’ambito del Mediterraneo e del mondo arabo?
  35. La creazione di una zona transatlantica di libero mercato non è destinata a favorire gli Stati Uniti?
  36. Qual è la sua posizione sugli OGM?
  37. Lei farebbe costruire una centrale al torio in Italia?
  38. Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Obama?
  39. Cosa ne pensa delle autonomie regionali e provinciali?
  40. Sarebbe favorevole a una riforma in senso autenticamente federale dello stato italiano?
  41. Cosa ne pensa del M5S?
  42. Qual è la sua posizione sul testamento biologico, la procreazione assistita, la ricerca sulle staminali?
  43. Qual è la sua posizione sul programma nucleare iraniano?
  44. Perché scegliere come spin doctor Giorgio Gori, legato a Mediaset?
  45. Vendola o Monti?
  46. Come si contrasta la corruzione?
  47. E l’evasione?
  48. Cosa ne pensa dei paradisi fiscali?
  49. Come si difendono le gole profonde/whistleblower?
  50. Presidente della provincia di Firenze a 29 anni: non è una scalata al potere un po’ troppo rapida persino per un enfant prodige?
  51. È stato accusato di avere diversi conflitti di interessi da presidente della provincia e da sindaco: ha in mente qualche progetto di legge sul conflitto di interessi?
  52. La sua posizione sulle coppie di fatto?
  53. E sulle adozioni per coppie omosessuali?
  54. Come si risolve il problema degli esodati?
  55. Chi le ha pagato la campagna per le primarie e chi copre le spese dei suoi tour europei?
  56. Quali sono i suoi rapporti con Comunione e Liberazione e qual è il suo giudizio su Opus Dei?
  57. Le sembra normale fare tour elettorali e di pubbliche relazioni in Italia e in giro per il mondo mentre amministra Firenze? Onora così il suo incarico e le sue indennità?
  58. A che titolo incontra i governanti occidentali? In qualità di sindaco di Firenze?
  59. E’ una democrazia sana quella in cui i media implorano l’avvento di un “salvatore della patria”?
  60. E’ normale che il sindaco di Firenze affitti Ponte Vecchio a privati per una cena di gala?

“Così il giovane putto di Rignano sull’Arno si è autoeletto “a nuovo che avanza” e ce lo ribadisce con un martellamento che non conosce tregua.

Poco male se l’iconicizzazione di quel nuovo è il giubbetto di Fonzie, il meccanico rubacuori star della serie televisiva americana degli anni Settanta “Happy Days”. Infatti quel capo d’abbigliamento stravisto ha un vantaggio importante per la promozione del prodotto: è assolutamente riconoscibile (non a caso la Coca Cola non cambia la grafica del suo logo). E qui da noi siamo ormai imprigionati da decenni nei condizionamenti televisivi di una americanizzazione da poveracci. Che Renzi sfrutta con una certa cinica sapienza.

Per di più il prodotto viene certificato a mezzo strombazzamenti vari per i suoi effetti salvifici immediati, come quegli sciroppi miracolosi venduti dal solito guaritore pataccaro in qualche fiera di paese. Anche questo aspetto funziona alla grande, considerata la diffusa credulonità di una cultura nazionale che rimane ancora in larga misura contadina. Peccato che l’annunciato salvatore della Patria non riesca neppure a risolvere i problemi di buona amministrazione nella città di cui è sindaco.

Ma basta non farlo sapere, che non se ne parli”.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/matteo-renzi-come-la-coca-cola/

Thomas Sankara e il Terzo Mondo europeo (= PIIGS)

Utili spunti su come resistere alla terzomondizzazione di Irlanda, Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, Cipro, Belgio, Francia, ecc.

Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso. Discorso all’Organizzazione per l’Unità Africana, il 27 luglio del 1987, a 3 mesi dal suo assassinio:

“Noi pensiamo che il debito si analizza prima di tutto dalla sua origine. Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. Quelli che ci hanno prestato denaro, sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa con i finanziatori internazionali che erano i loro fratelli e cugini. Noi non c’entravamo niente con questo debito. Quindi non possiamo pagarlo. Il debito è ancora il neocolonialismo, con i colonizzatori trasformati in assistenti tecnici anzi dovremmo invece dire “assassini tecnici”. Sono loro che ci hanno proposto dei canali di finanziamento, dei “finanziatori”.

(…)

Questi finanziatori ci sono stati consigliati, raccomandati. Ci hanno presentato dei dossier e dei movimenti finanziari allettanti. Noi ci siamo indebitati per 50, 60 anni e più. Cioè siamo stati portati a compromettere i nostri popoli per 50 anni e più. Il debito nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo tout court, di quelli che hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso. Ci dicono di rimborsare il debito. Non è un problema morale. Rimborsare o non rimborsare non è un problema di onore.

(…)

Quelli che ci hanno condotti all’indebitamento hanno giocato come al casinò. Finché guadagnavano non c’era nessun dibattito; ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No, Signor presidente. Hanno giocato, hanno perduto, è la regola del gioco. E la vita continua. Non possiamo rimborsare il debito perché non abbiamo di che pagare. Non possiamo rimborsare il debito perché non siamo responsabili del debito. Non possiamo pagare il debito perché, al contrario, gli altri ci devono ciò che le più grandi ricchezze non potranno mai ripagare: il debito del sangue. E’ il nostro sangue che è stato versato. Si parla del Piano Marshall che ha rifatto l’Europa economica. Ma non si parla mai del Piano africano che ha permesso all’Europa di far fronte alle orde hitleriane quando la sua economia e la sua stabilità erano minacciate. Chi ha salvato l’Europa? E’ stata l’Africa. Se ne parla molto poco. Così poco che noi non possiamo essere complici di questo silenzio ingrato. Se gli altri non possono cantare le nostre lodi, noi abbiamo almeno il dovere di dire che i nostri padri furono coraggiosi e che i nostri combattenti hanno salvato l’Europa e alla fine hanno permesso al mondo di sbarazzarsi del nazismo.

Il debito è anche conseguenza degli scontri. Quando ci parlano di crisi economica, dimenticano di dirci che la crisi non è venuta all’improvviso. La crisi è sempre esistita e si aggraverà ogni volta che le masse popolari diventeranno più coscienti dei loro diritti di fronte allo sfruttatore. Oggi c’è crisi perché le masse rifiutano che le ricchezze siano concentrate nelle mani di qualche individuo. C’è crisi perché qualche individuo deposita nelle banche estere delle somme colossali che basterebbero a sviluppare l’Africa. C’è crisi perché di fronte a queste ricchezze individuali che si possono nominare, le masse popolari si rifiutano di vivere nei ghetti e nei bassi fondi. C’è crisi perché i popoli rifiutano dappertutto di essere dentro Soweto di fronte a Johannesburg. C’è quindi lotta, e l’esacerbazione di questa lotta preoccupa chi ha il potere finanziario. Ci si chiede oggi di essere complici della ricerca di un equilibrio. Equilibrio a favore di chi ha il potere finanziario. Equilibrio a scapito delle nostre masse popolari.

No! Non possiamo essere complici. No! Non possiamo accompagnare quelli che succhiano il sangue dei nostri popoli e vivono del sudore dei nostri popoli nelle loro azioni assassine. Signor presidente: sentiamo parlare di club – club di Roma, club di Parigi, club di dappertutto. Sentiamo parlare del Gruppo dei cinque, dei sette, del Gruppo dei dieci, forse del Gruppo dei cento o che so io. E’ normale che anche noi creiamo il nostro club e il nostro gruppo. Facciamo in modo che a partire da oggi anche Addis Abeba diventi la sede, il centro da cui partirà il vento nuovo del Club di Addis Abeba.

Abbiamo il dovere di creare oggi il fronte unito di Addis Abeba contro il debito. E’ solo così che potremo dire oggi che rifiutando di pagare non abbiamo intenzioni bellicose ma al contrario intenzioni fraterne. Del resto le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l’Africa sono gli stessi che sfruttano l’Europa. Abbiamo un nemico comune. Quindi il club di Addis Abeba dovrà dire agli uni e agli altri che il debito non sarà pagato. Quando diciamo che il debito non sarà pagato non vuol dire che siamo contro la morale, la dignità, il rispetto della parola. Noi pensiamo di non avere la stessa morale degli altri. Tra il ricco e il povero non c’è la stessa morale. La Bibbia, il Corano, non possono servire nello stesso modo chi sfrutta il popolo e chi è sfruttato. C’è bisogno che ci siano due edizioni della Bibbia e due edizioni del Corano. Non possiamo accettare che ci parlino di dignità. Non possiamo accettare che ci parlino di merito per quelli che pagano e perdita di fiducia per quelli che non pagano. Noi dobbiamo dire al contrario che è normale oggi che si preferisca riconoscere che i più grandi ladri sono i più ricchi. Un povero, quando ruba, non commette che un peccatucolo per sopravvivere e per necessità. I ricchi, sono loro che rubano al fisco, alle dogane. Sono loro che sfruttano il popolo.

Signor presidente: non è quindi provocazione o spettacolo. Dico solo ciò che ognuno di noi pensa e vorrebbe. Chi non vorrebbe qui che il debito fosse semplicemente cancellato? Quelli che non lo vogliono possono subito uscire, prendere il loro aereo e andare subito alla Banca Mondiale a pagare! Lo vogliamo tutti! Non vorrei poi che si prendesse la proposta del Burkina Faso come fatta da “giovani”, senza maturità e esperienza. Non vorrei neanche che si pensasse che solo i rivoluzionari parlano in questo modo. Vorrei semplicemente che si ammettesse che è una cosa oggettiva, un obbligo. E posso citare tra quelli che dicono di non pagare il debito dei rivoluzionari e non, dei giovani e degli anziani. Per esempio Fidel Castro ha già detto di non pagare. Non ha la mia età, anche se è un rivoluzionario. Ma posso citare anche François Mitterrand che ha detto che i Paesi africani non possono pagare, i paesi poveri non possono pagare. Posso citare la signora Primo Ministro (di Norvegia). Non conosco la sua età e mi dispiacerebbe chiederglielo È solo un esempio. Vorrei anche citare il presidente Félix Houphouët Boigny. Non ha la mia età, eppure ha dichiarato pubblicamente che almeno il suo Paese, la Costa d’Avorio, non può pagare. Ma la Costa d’Avorio è tra i paesi che stanno meglio in Africa, almeno nell’Africa francofona. (E’ per questo d’altronde che è normale che paghi un contributo maggiore qui…).

Signor Presidente la mia non è quindi una provocazione. Vorrei che molto saggiamente lei ci offrisse delle soluzioni. Vorrei che la nostra conferenza adotti la necessità di dire chiaramente che noi non possiamo pagare il debito. Non in uno spirito bellicoso, bellico. Questo per evitare che ci facciamo assassinare individualmente. Se il Burkina Faso da solo rifiuta di pagare il debito, non sarò qui alla prossima conferenza!

Invece, col sostegno di tutti, di cui ho molto bisogno, potremo evitare di pagare, consacrando le nostre magre risorse al nostro sviluppo”.

Milena Gabanelli chiede l’abolizione del contante

Sempre più di frequente si levano voci che domandano l’abolizione del contante e l’uso esclusivo di carte di credito/debito per una tale varietà di ragioni e con una tale urgenza (se fosse una questione così emergenziale ci dovrebbe essere una ragione prevalente e sostanziale) da sollevare il dubbio che questa sia un’operazione che potrà solo arrecare danni al cittadino comune e benefici alle solite oligarchie. Non può esistere alcun dissenso quando ti possono  bloccare il credito.

In un altro post ho presentato quelle obiezioni che a mio parere sono più persuasive delle altre (assieme alle ragioni addotte su Slate, una rivista americana).

Recentemente Milena Gabanelli (Report, assieme a Sefania Rimini), dopo aver omaggiato Monti, si è schierata con chi vorrebbe che fosse utilizzato solo il denaro elettronico.
Le reazioni non si sono fatte attendere:

“A volte le illusioni ritornano. Questa volta ci ha pensato Milena Gabanelli che ha riproposto l’abolizione del contante come soluzione a tutti i mali che ci affliggono. Secondo questa curiosa teoria se tutto si pagasse con carta di credito potremmo avere addirittura 150 miliardi in più di gettito fiscale, per poter lastricare d’oro le strade. È un sogno parallelo a quello della Tobin tax, la famosa tassa sulle transazioni finanziare.

In realtà il mondo è differente da quello dei sogni dove basta vietare e tassare per ottenere schiere di angioletti. Vediamo perché.

Prima di arrivare alla soluzione estrema dell’abolizione delle banconote cominciamo con l’esaminare il senso delle limitazioni all’uso del contante: nessun malaffare «che si rispetti» viene gestito con carta di credito o assegno. È da gonzi pensare che lo spacciatore paghi la droga col bancomat o il ricettatore faccia un bonifico con casuale «incasso refurtiva», allo stesso modo chi incassava somme in nero continuerà a farlo che il limite sia a 10mila euro o a mille. Le soglie di tracciabilità sono andate su e giù come la marea a seconda del livello di demagogia fiscale dei governi ma nulla è cambiato nella propensione all’evasione. Mettere vincoli addizionali ottiene il semplice risultato di aggravare pastoie e commissioni per l’onesto, lasciando del tutto indifferente il disonesto che continua esattamente a comportarsi come prima. Illusione massima poi è quella di supporre che se, con una magìa, domani tutti pagassero con la carta, si incasserebbero i famosi 150 miliardi. Per capire quanto grossolano sia l’errore basti pensare che il valore totale delle banconote presenti in Italia è solo 100 miliardi ( e già qui casca la Gabanelli) ma la nostra pressione fiscale è calcolata sul Pil: aggiungendo ulteriori introiti fiscali pari al 10% del prodotto interno lordo si otterrebbe un dato incompatibile con qualsiasi attività economica di larga scala.

[…].

Torniamo al contante: ai sostenitori di idee radicali come questa o la Tobin Tax sfugge che la condizione necessaria per raggiungere lo scopo finale è che lo stesso divieto sia recepito globalmente, altrimenti molto semplicemente le transazioni si sposterebbero in un’altra valuta o in un altro Paese. È concepibile pensare che tutto il mondo, dalla Cina agli Usa, ripudi contemporaneamente il contante per fare una cortesia a noi? [secondo alcuni è esattamente quel che accadrà, perché ce lo imporranno, NdR].

Se la risposta è no è inutile anche soltanto distrarci dai problemi veri per dedicarci a queste fantasie, senza contare che il malaffare è esistito ben prima dell’invenzione del denaro e basterebbe scambiarsi oro o beni di qualsiasi altro tipo per aggirare le limitazioni. Ogni restrizione unilaterale avrebbe come unico effetto la fuga di capitali: il monitoraggio da stato di polizia dei conti correnti, concesso all’Agenzia delle entrate è un unicum in Europa e infatti, grazie al parallelo inasprimento delle tasse, il trasferimento del denaro all’estero sta raggiungendo livelli record e le conseguenze della fuga saranno ben superiori agli introiti fiscali delle ispezioni.

[…]

Claudio Borghi (Twitter:@borghi_claudio)

http://www.ilgiornale.it/interni/la_gabanellivuole_toglierci_soldi/contanti-milena_gabanelli/16-04-2012/articolo-id=583296-page=0-comments=1

“Il governo afferma che si tratti di una soluzione utile alla lotta dell’evasione fiscale, in quanto tutte le transazioni vengono registrate e si può meglio controllare tutti i pagamenti che avvengono tra clienti, fornitori, consumatori.

FALSO per la seguente ragione: il grosso dell’evasione fiscale (cosiddetti 40 miliardi di sommerso di cui parla l’A.B.I.) non riguarda le piccole-medie imprese che hanno un giro di affari modesto, bensì le grandi corporations, proprio quelle S.p.A. che nascondono al fisco milioni e milioni di euro, attraverso transazioni segrete in qualche conto bancario o hedge fund con sede nei paradisi fiscali. Il vero evasore non è il fruttivendolo sotto casa, ma i manager che risiedono nei CdA delle multinazionali e gli speculatori finanziari che spostano gli utili all’estero in posti come Panama, Cayman, Jersey, etc.

[…].

Di questo passo si arriverà all’eliminazione totale del denaro contante e andremo in giro acquistando beniservizi solo con carte di credito e su di esse ogni movimentazione dovrà essere certificata.

La moneta elettronica, che adesso spacciano come soluzione all’evasione fiscale, se attuata al 100% non sarà altro che l’ennesima vittoria dell’oligarchia bancaria sui cittadini”.

http://salvatoretamburro.blogspot.it/2011/11/perche-vogliono-imporci-la-moneta.html

“Segno dei tempi la trasmissione di “Report”, del 15 aprile? Speriamo di no e continuiamo a credere che Milena Gabanelli non sia ancora omologabile ai tanti giornalisti RAI oramai proni al “pensiero unico” di Monti e dei partiti che lo appoggiano. Ma guardiamola da vicino questa puntata di “Report”.
Saltiamo a piè pari sull’”INTERVISTA” A MONTI (E SULL’INCREDIBILE RINGRAZIAMENTO A LUI RIVOLTO) CHE QUASI CI FA RIMPIANGERE EMILIO FEDE e arriviamo alla sostanza della trasmissione.

Dunque, il debito pubblico per “Report” sarebbe da addebitare all’evasione fiscale commessa da idraulici, tassisti, parrucchieri, salumieri… Neanche una parola sulle imprese che, sempre più spesso, grazie ad una vergognosa legislazione comunitaria, pur operando in Italia, localizzano le loro direzioni nei “paradisi fiscali” o su manager plurimiliardari, come De Benedetti o Marchionne, che “evadono le tasse” pigliandosi la cittadinanza svizzera. Neanche una parola sulla progressiva diminuzione della tassazione ad aziende e imprese (le aliquote marginali dell’imposta sui redditi più alti sono passate il Italia dal 72% del 1981 al 43% del 2010, le imposte sui redditi delle società dal 31,9% al 23,2%; nel 2007, il Governo Prodi con il “cuneo fiscale” regala in detrazioni fiscali, ad aziende, banche ed assicurazioni 18 miliardi di euro, ogni anno). Neanche una parola sul progressivo smantellamento degli Ispettorati del Lavoro, principale causa di evasione in Italia, al quale “Report” contrappone l’edificante storia di un imprenditore della ristorazione che, scovato con i dipendenti non in regola, a causa di non meglio precisati “disguidi burocratici”, non trova niente di meglio da fare che licenziarli tutti.
No, per “Report” l’evasione fiscale e il debito pubblico si risolve abolendo il contante e sostituendolo con le carte di credito e transazioni finanziarie (tra l’altro, una strada intrapresa da Tremonti che aveva già ridotto le soglie dei pagamenti cash prima a 12.500 euro e poi a 5.000) e obbligando dipendenti e pensionati ad aprire un conto corrente.

Peccato che nulla venga detto da “Report” sull’uso sempre più diffuso e “spensierato” di carte di credito (che è diventata la principale causa di indebitamento per i privati in tutti i paesi capitalisti, anche per i tassi da usura imposti dalle banche a chi va “in rosso”) o sul controllo orwelliano dei consumatori determinato dalle carte di credito.

Nulla di tutto questo: solo qualche frase sull’arricchimento delle banche che arrivano a pretendere il 3 per cento sulle transazioni tramite carta di credito (senza parlare dei costi per il POS) e la presentazione come Vangelo di uno sbalorditivo “studio” di un istituto, (guarda un po’ facente capo all’A.B.I.) che assicura che l’uso delle carte di credito risulta essere per i consumatori più economico e conveniente del contante”.

Francesco Santoianni

http://www.contropiano.org/it/cultura/item/8170-“report”-inciampa-su-debito-pubblico-ed-evasione-fiscale

1-Se stampare denaro costa, un’operazione tramite POS o carta di credito invece è fonte di guadagno per le banche e finanziarie. Pensate a quante transazioni vengono effettuate in un giorno e avete la dimensione del problema.

2-Le indagini di mercato costano, analizzare in automatico le spese degli italiani invece costa molto meno e offre maggiori garanzie. Inutile, ad esempio, continuare lo sviluppo del prodotto X ver.02 quando il prodotto X ver.01 non è stato apprezzato.

Inoltre, come già sottolineato da un altro utente, con le carte di credito non c’è rischio della fine della Northern Rock, con file immense che pretendono la consegna di quanto depositato. Ovvero impossibile disattivare la riserva frazionaria se non ci sono più contanti. E la riserva frazionaria è la vera chiave di lettura del sistema bancario attuale. Tallone d’Achille se esiste la moneta, ma scandaloso metodo per permettere qualsiasi speculazione se ci sono solo carte di credito.

Infine: il Grande Fratello ci spia, e siamo sempre più sottoposti a controlli su tutto quello che facciamo. A che ora abbiamo preso l’autostrada e dove siamo andati (telepass o viacard); a che ora siamo andati nel supermercato e cosa abbiamo acquistato; cosa abbiamo acquistato online; com’è l’andamento delle nostre spese, mese per mese e così via.

Tonguessy

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10169

L’abolizione del contante non sarà mai imposta per decreto. Semplicemente, i consumatori verranno progressivamente addestrati all’uso della moneta elettronica rendendola più semplice da usare. Non più tante carte di credito, assegni, giroconti e RID con annesse scartoffie ma UN SOLO oggetto (il telefonino) atto ad eseguire ogni tipo di transazione, dai 0,79 centesimi di una app dell’Apple Store in su. In Giappone questa cosa si sta già rapidamente diffondendo, tanto da aver alterato nella mente dei consumatori il concetto stesso di “spesa”. Il popolino non avrà più il problema di avere o non avere soldi, ma solamente di avere o non avere credito. Questo consegnerà alla classe finanziario-proprietaria globale la disponibilità immediata, in ogni istante, dell’intera ricchezza del mondo. Dire che l’abolizione del contante eliminerà l’evasione fiscale è solo una fesseria, oltre che una balla.

Jor-El

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10169

“Vi scrivo perché sono INORRIDITO dal servizio che avete mandato in onda ieri sera. INORRIDITO. In nome di una legittima lotta all’evasione avete proposto infatti un sistema che a suo confronto il romanzo “1984” di George Orwell è “La casa nella prateria” ! Ma stiamo scherzando ?!!!?!?
innanzitutto… il vostro programma dovrebbe fare inchieste, trovare dati, ascoltare opinioni (ed è per quello che l’ho apprezzato in tutti questi anni)  e non darne di proprie, facendo a tutti gli effetti politica con i soldi dei contribuenti.
Dopodiché… ma davvero volete “immaginare” un sistema in cui lo Stato (lo stesso stato che dà centinaia di migliaia di euro ai partiti senza chiederne contabilità, che non sa se gli esodati sono 65.000 o 350.000, che non sa calcolare se i politici nostri prendono meno o più della media europea, che non sa comunicare quante auto blu abbiamo, etc etc…).. questo stato… conosca tutto dei suoi cittadini !??!?!
Che sappia quale giornale compro (Libero o  L’Unità)
Che sappia che squadra tifo
Che medicine compro
Dove vado in vacanza
Se ho l’amante
Se guardo film porno
Se investo nel fondo finanziario A o quello B
etc etc…
Ma siamo impazziti ?!?!
Non voglio neanche pensare poi a situazioni sul modello Argentina… qualora i soldi in banca venissero completamente bloccati dal governo. Una cosa del genere con i contanti non sarebbe possibile“.
Marcello Mazzilli

A me pare che questo scenario si faccia sempre più realistico, per le generazioni a venire.

ALCUNE CONTESTAZIONI DA PARTE DI UN FINANZIERE (CHE RINGRAZIO) PER QUEL CHE RIGUARDA IL SUO AMBITO DI COMPETENZA:

< Ti faccio solo alcuni esempi:

“Illusione massima poi è quella di supporre che se, con una magìa, domani tutti pagassero con la carta, si incasserebbero i famosi 150 miliardi. Per capire quanto grossolano sia l’errore basti pensare che il valore totale delle banconote presenti in Italia è solo 100 miliardi ( e già qui casca la Gabanelli)”

100 mld è un valore di stock, non di flusso. Immagina di avere 100 euro in contanti, vai al ristorante, mangi, paghi con i tuoi 100 euro, il ristoratore non ti fa la ricevuta. Il giorno dopo il ristoratore con i suoi bei 100 euro incassati in nero paga il tecnico della caldaia che non gli fa la ricevuta. Il giorno dopo il tecnico con i suoi bei 100 euro incassati in nero va dal falegname…. ecc. ecc.

Oppure: “il grosso dell’evasione fiscale (cosiddetti 40 miliardi di sommerso di cui parla l’A.B.I.) non riguarda le piccole-medie imprese che hanno un giro di affari modesto, bensì le grandi corporations, proprio quelle S.p.A. che nascondono al fisco milioni e milioni di euro, attraverso transazioni segrete in qualche conto bancario o hedge fund con sede nei paradisi fiscali”

E’ falso. A parte il fatto che le grandi imprese in Italia sono pochissime (3.000 su quasi 9 milioni di partite iva), queste evadono poco, semmai eludono e certo non “attraverso transazioni segrete”, bensì semplicemente sfruttando buchi della legislazione fiscale o interpretando la normativa a loro favore. Per legge i cd. “grandi contribuenti” sono controllati dall’Agenzia delle Entrate o dalla G.di F. ogni anno (tutoraggio fiscale: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/documentazione/attivita+di+controllo/grandi+contribuenti#tutoraggio), mentre gli autonomi e le imprese medio-piccole, a causa del loro numero elevatissimo, possono anche non subire mai un controllo.
Sostenere che la tracciabilità non è utile nella lotta all’evasione è improponibile. Fidati. Altrimenti fai conto che non abbia detto nulla >.

La domanda da porsi è: ne vale la pena? Il gioco vale la candela?
Come spiega un amico FB: “Il controllo del denaro è un’ ulteriore controllo, grazie al quale possono sapere molte altre cose su di noi, ma soprattutto offre loro il potere di vita o di morte sul cittadino. Infatti se il denaro è tutto elettronico, significa che chi ha in mano il nostro conto ha in mano la nostra vita, se scelgono di bloccarci il conto siamo fottuti. Finchè ci sono in giro le banconote possiamo sempre fare la spesa o pagarci un avvocato che ci difenda, mentre se esiste solo il denaro elettronico siamo completamente nelle loro mani. Schiavi al 100%…
Vogliamo davvero vivere in una gabbia sociale così efficiente, trasparente e tracciabile, mentre i soliti ignoti dell’1%/0,1% continueranno a sfuggire ad ogni controllo?

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