Chi non conosce il presente non può discutere del futuro – dati utili a capire la Grande Trasformazione

è vero che all'aumento del benssere diminuisce il numero dei figli, ma il Bangladesh mostra che stiamo assistendo a un crollo demografico indipendente dalla variabile economica

è vero che all’aumento del benessere diminuisce il numero dei figli, ma il Bangladesh (tra i tanti esempi possibili) mostra che stiamo assistendo a un crollo demografico planetario che non è interamente spiegabile in una prospettiva materialistica

Chi non conosce il presente non può discutere del futuro

Hans Rosling

Lettori, ascoltatori e spettatori, a milioni, stanno voltando le spalle ai media tradizionali…Una delle ragioni di questa crisi è che le persone sono stanche dell’immagine negativa del mondo che viene loro presentata dai giornalisti. La maggior parte delle notizie nei media tradizionali riguarda conflitti, drammi, imbroglioni e vittime. […]. Ci sono numerose e gravi conseguenze. In primo luogo la gente ne ricava una falsa immagine della realtà. In secondo luogo l’Occidente ora soffre di mancanza di leadership. Le democrazie mediatiche non producono capi, ma populisti.

Constructive News: The next mega trend in journalism? 14 novembre 2014

Connettere le menti, creare il futuro

Motto dell’expo Dubai 2020

Se è vero che una porzione molto influente dell’umanità soffre di un delirio di onnipotenza e l’intera specie ha perso il senso del limite e dell’equilibrio virtuoso, come è vero che se non ci disfiamo di quadri mentali antiquati e autodistruttivi, perché miopi, andremo alla deriva, invece di costruire un futuro migliore, è altrettanto vero che per costruire un futuro migliore è fondamentale che chi prende le decisioni abbia a disposizione informazioni il più possibile veritiere e obiettive sul presente e su dove sta andando il mondo.

Se uno si lascia guidare nei suoi processi decisionali da nozioni fallaci, dati superati e preconcetti duri a morire, difficilmente avrà successo nelle sue intraprese. Potrà stare in cima alle classifiche grazie alle piste ciclabili, alle zone verdi, alla raccolta differenziata, a quanto si è smart, al numero di utenti delle biblioteche, ecc. – che sono fattori importantissimi – ma, nel lungo periodo, serve anche altro, se non si vuole far venir meno il patto di fiducia che lega chi governa a chi è governato.

EGEMONIA GLOBALE

È un dato di grande importanza, perché i flussi migratori si orientano in funzione di dove c’è investimento e creazione di posti di lavoro.

Tra la nascita di Cristo e il 1820 il baricentro economico del mondo si trovava nell’Asia centrale, non lontano dall’India.

Dopodiché, nel giro di un secolo, si spostò nel Nord Europa, verso l’Islanda.

Tra il 1960 e il 2000 era ancora localizzato a nord della Norvegia.

Intorno al 2030 si troverà entro i confini cinesi.

FONTE: McKinsey Global Institute

In 25 anni si sono annullati 200 anni di storia all’insegna dell’egemonia occidentale e le grandi migrazioni si stanno già regolando di conseguenza (A “Little Africa” in Southern China, The Diplomat, 8 agosto 2013).

Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive tra Karachi e Tokyo. Quella sarà la regione egemone del pianeta nei prossimi secoli.

È anche la regione che più sta contribuendo all’arricchimento dell’Africa: nel 2009 il volume di traffici commerciali tra Cina e Africa era pari a quello tra USA e Africa. In 5 anni è diventato il doppio! (Into Africa. China Plays U.S. in Great Power Game, Bloomberg, 24 marzo 2015).

http://www.futurables.com/2015/03/28/ce-un-nuovo-sceriffo-in-citta-il-secolo-cinese-da-kant-a-canton/
http://www.futurables.com/2015/04/02/ce-un-nuovo-sceriffo-in-citta-parte-ii-governo-mondiale-o-governance-mondiale/

PROSPERITÀ E DISUGUAGLIANZA

Negli ultimi 20 anni il numero di persone che vive in condizioni di estrema povertà si è dimezzato.

Il Bangladesh, nel 2012, era già messo meglio dell’Italia del 1964 in quanto a tasso di fecondità e mortalità infantile. In 50 anni ha recuperato un gap di secoli e questo progresso è in fase di accelerazione.

FONTE: Hans Rosling, Sustainable Development: Demystifying the Facts, 2015.

NOTA BENE: oggi la sola economia cinese equivale (in termini di PIL) a quella dell’intero pianeta nel 1964.

Anche i ricchi piangono, ma la felicità aumenta in proporzione al benessere, indipendentemente dal contesto culturale (Stevenson & Wolfers, Economic Growth and Subjective Well-Being: Reassessing the Easterlin Paradox, 2008).

Mentre in Europa e Nord America le disparità aumentano, nel resto del mondo stanno diminuendo (Income Inequality Is Not Rising Globally. It’s Falling, New York Times, 20 luglio 2014).

DEMOGRAFIA LOCALE E URBANIZZAZIONE

Secondo l’ISTAT la popolazione di cittadinanza italiana residente in Italia è scesa sotto quota 56 milioni al primo gennaio 2015 (-125mila in un anno, per circa la metà dovuto a un saldo migratorio negativo).

Solo nel Trentino-Alto Adige (1,6 per mille) e, seppur di poco, in Campania, la natalità eccede la mortalità.

La popolazione residente a Trento si è stabilizzata (Trento, sono 117mila gli abitanti, Vita Trentina), quella di Rovereto è in calo (Una città che invecchia, stranieri in calo, Trentino, 3 febbraio 2015).

Tenendo conto delle tendenze globali, è possibile che la popolazione urbana trentina abbia raggiunto il suo plateau (o poco ci manca). Salvo qualche sussulto dovuto a un futuro crollo dei prezzi degli immobili (l’onda della bolla specualtiva esplosa partirà dalla California, passerà per Londra e arriverà in Cina) o agli effetti del mutamento climatico, Trento e Rovereto non raggiungeranno mai, rispettivamente, quota 150mila e 50mila abitanti. È più plausibile uno scenario in cui, nella seconda metà del secolo, saranno scese sotto quota 100mila e 30mila.

Il livello di urbanizzazione del pianeta cresce infatti impetuosamente, ma disarmonicamente. Mentre nei paesi emergenti la tendenza è fortissima. Nei paesi “emersi” le cose vanno diversamente. In Oceania le aree metropolitane si spopolano, in Europa non crescono, nel Nord America crescono poco (e probabilmente per via dell’inclusione del Messico).

FONTE: World Urbanization Prospects (United Nations), 2014

DEMOGRAFIA GLOBALE

Nel mondo, il numero di bambini da qui al 2100 resterà, nella “peggiore” delle ipotesi, invariato, ma potrebbe calare.

Nel 1975 il Giappone era in equilibrio demografico (tasso di sostituzione). Nel giro di 20 anni è sceso a un tasso di fecondità inferiore a 1,4 figli per donna e poi si è fermato lì.

In futuro l’umanità sarà meno numerosa, forse molto meno numerosa, perché la demografia umana cresce solo laddove c’è povertà e, per di più, ultimamente sta contraendosi a prescindere dal miglioramento del tenore di vita.

Nel 2013, a parte l’Asia meridionale, i paesi arabi e l’Africa sub-sahariana, il resto del mondo aveva raggiunto o quasi raggiunto la stabilità demografica, oppure era in calo demografico.

Il tasso di natalità del Sudafrica è sceso al 2,39%. Già adesso 23 stati indiani su 29 hanno raggiunto un tasso di crescita pari a zero (India struggling to achieve total fertility rate of 2.1 per cent, The Economic Times, 11 luglio 2014).

Il Sudamerica si trova ad affrontare un calo demografico in paesi come il Brasile e il Cile e la rapidità della contrazione del tasso di natalità continentale è stata doppia rispetto ad Europa e Stati Uniti (che sono già in deficit) (Autumn of the patriarchs, The Economist, 1 June 2013).

Un fenomeno analogo, e altrettanto sorprendente, riguarda il mondo musulmano (David Ignatius: A demographic shift in the Muslim world, The Washington Post, 8 febbraio 2013).

In Cina alcuni ricercatori stanno invitando i loro concittadini a realizzare un baby boom, visto che il tasso di fertilità è sceso fino alla modesta media europea (Baby Boom or Economy Bust: Stern Warnings About China’s Falling Fertility Rate, Wall Street Journal, 2 settembre 2014).

Solo l’Africa sub-sahariana spinge in alto la demografia globale, ma riuscirà a farlo ancora per poco (Bye-Bye, Baby, The New York Times, 4 aprile 2014).

Secondo i demografi dell’ONU il 2014 potrebbe essere stato l’anno del picco di nascite (Hans Rosling, 4 maggio 2014). Da qui in poi sarà tutto in discesa e la popolazione mondiale aumenterà solo in virtù della diminuzione della mortalità infantile.

VIOLENZA, ANALFABETISMO, DEMOCRAZIA, ECC.

In tutto il mondo il tasso di omicidi è in calo da secoli, il numero di vittime di guerra scende, l’alfabetizzazione cresce esponenzialmente, la democrazia si diffonde (dal basso oppure dall’alto). Tutto lascia intendere che davanti a noi ci sia un futuro nonviolento e che educazione e prosperità siano infinitamente più efficaci di psicofarmaci e sorveglianza capillare (The Visual History of the Rise of Political Freedom and the Decrease in Violence, OurWorldinData).

http://www.futurables.com/2014/03/29/contro-i-profeti-di-sventura-che-azzoppano-lumanita/

AGGIORNAMENTI

https://plus.google.com/+StefanoFaitFuturAbles/posts

NATO CONTRO RUSSIA (“tutto questo è già accaduto, tutto questo accadrà ancora” – BSG)

Vi era una grande e meravigliosa dinastia regale che dominava tutta l’isola e molte altre isole e parti del continente: inoltre governavano le regioni della Libia che sono al di qua dello stretto sino all’Egitto, e l’Europa sino alla Tirrenia. Tutta questa potenza, radunatasi insieme, tentò allora di colonizzare con un solo assalto la vostra regione, la nostra, e ogni luogo che si trovasse al di qua dell’imboccatura. Fu in quella occasione, Solone, che la potenza della vostra città si distinse nettamente per virtù e per forza dinanzi a tutti gli uomini: superando tutti per coraggio e per le arti che adoperavano in guerra, ora guidando le truppe dei Greci, ora rimanendo di necessità sola per l’abbandono da parte degli altri, sottoposta a rischi estremi, vinti gli invasori, innalzò il trofeo della vittoria, e impedì a coloro che non erano ancora schiavi di diventarlo, mentre liberò generosamente tutti gli altri, quanti siamo che abitiamo entro i confini delle colonne d’Ercole. Dopo che in seguito, però, avvennero terribili terremoti e diluvi, trascorsi un solo giorno e una sola notte tremendi, tutto il vostro esercito sprofondò insieme nella terra e allo stesso modo l’isola di Atlantide scomparve sprofondando nel mare

Platone, “Timeo”, 24e-25d

Un’Europa che potrebbe rivelarsi uno dei pilastri essenziali di un più ampio sistema euroasiatico di sicurezza e cooperazione sponsorizzato dagli americani. Ma, prima di ogni altra cosa, l’Europa è la testa di ponte essenziale dell’America sul continente euroasiatico. Enorme è la posta geostrategica americana in Europa…l’allargamento dell’Europa si traduce automaticamente in un’espansione della sfera d’influenza diretta degli Stati Uniti. In assenza di stretti legami transatlantici, per contro, il primato dell’America in Eurasia svanirebbe in men che non si dica. E ciò comprometterebbe seriamente la possibilità di estendere più in profondo l’influenza americana in Eurasia…Un impegno americano in nome dell’unità europea potrebbe scongiurare il rischio che il proceso di unificazione segni una battuta d’arresto per poi essere addirittura gradualmente stemperato.

Zbigniew Brzezinski, “La grande scacchiera”,  Milano : Longanesi, 1998, pp. 83-85

Chi pensa che sia la Russia l’aggressore pensi a come reagirebbero gli Stati Uniti se la Russia posizionasse dei missili in Canada o in Messico vicino alla frontiera americana, per meglio difendersi dal Venezuela.
Poi si vada a leggere i libri di Zbigniew Brzezinski, il grande stratega (russofobo) della politica eurasiatica americana, e capirà che la NATO non è disposta ad accettare nulla di meno di un’egemonia globale totale: cercherà di schiacciare la Russia e l’Europa si trova in mezzo.

Febbraio 2012

Il Capo di Stato Maggiore russo, generale Nikolai Makarov, ha messo in guardia gli Stati Uniti contro lo stazionamento di navi equipaggiate [con il sistema da combattimento] Aegis nel Mar Nero e nel Mare del Nord.

Il generale Makarov ha sottolineato che il dispiegamento di elementi del sistema da combattimento Aegis in questi mari rappresenta “una minaccia” per la Russia e costringe Mosca ad adottare misure di ritorsione per eliminarla. Ha inoltre sottolineato che queste sarebbero misure di ultima istanza in quanto esse hanno richiesto “spese aggiuntive“.

Un incrociatore della Marina statunitense, armato di Aegis, è stato recentemente avvistato nel Mar Nero.

Washington sta anche invitando la Norvegia a dotare le proprie navi da guerra con [il sistema] Aegis. “Fortunatamente, la Norvegia ha preso una posizione di maniera“, ha aggiunto [Makarov].

La Russia e la NATO a guida statunitense esamineranno ulteriormente la questione dello scudo missilistico della UE al prossimo summit di Chicago a maggio. Nel corso della riunione, gli Stati Uniti si concentreranno sui risultati della prima fase del dispiegamento dello scudo anti-missile europeo.

http://english.ruvr.ru/2012/02/14/66033368.html

 

Maggio 2012

Il Capo di Stato Maggiore russo, generale Nikolai Makarov, ha avvertito la NATO che se procederà con l’installazione di un controverso sistema missilistico di difesa americano, la Russia sarà costretta ad usare la forza per eliminarlo. “Se la situazione si deteriora prenderemo la decisione di usare preventivamente la forza”. Il generale Makarov ha minacciato di colpire le basi NATO che ospitano un sistema anti-missile progettato dagli Stati Uniti [ufficialmente, NdT] per proteggere gli alleati europei contro gli attacchi da stati come l’Iran. Ha detto che la Russia avrebbe risposto schierando missili a corto raggio Iskander nella enclave russa di Kaliningrad vicino alla Polonia, creando così la peggiore tensione dai tempi della Guerra Fredda.
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/russia/9243954/Russia-threatens-Nato-with-military-strikes-over-missile-defence-system.html

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