“Secondo il sito online del quotidiano Haaretz, dall’uccisione del leader dell’ala militare di Hamas, Ahmed Jabari, sono stati sparati oltre 100 razzi dalla Striscia di Gaza contro Israele. Circa 25 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome System“.
La Stampa
Ora, qualunque nazione ancora in grado di raziocinare a questo punto avrebbe capito che in un’eventuale (direi molto probabile) guerra medio-orientale sarebbe spacciata, perché il suo sistema di difesa ha un nome roboante ma un’efficacia chiaramente limitata: 25% di missili intercettati è MERDA. La prova che tutte le promesse del governo Netanyahu sulla sicurezza erano menzogne e che la strada giusta è quella della pace, non della fortezza assediata.
Le fonti israeliane hanno poi rivisto in alto le percentuali: 80 intercettati su 245. Ossia ancora meno di un terzo.
Iron Dome o Iron Sky?
Ai Palestinesi non è concesso:
* crearsi un proprio stato pacificamente seguendo l’iter delle Nazioni Unite (perché danneggerebbe il processo di pace);
* crearsi un proprio stato con l’uso della forza liberandosi degli occupanti (perché diventano “terroristi” – invece in Siria sono “ribelli”, pur essendo in buona parte mercenari fondamentalisti salariati dalle petro-teocrazie del Golfo);
* resistere, protestare, boicottare (perché diventano antisemiti desiderosi di annientare lo stato di Israele);
Non è chiaro cosa possono fare, oltre ad estinguersi spontaneamente, dato che gli Israeliani non hanno dimostrato alcuna intenzione di riconoscere i loro diritti fondamentali (inclusi quelli economici).
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa afferma che:
“Il blocco della Striscia di Gaza sta per entrare nel suo quarto anno, soffocando ogni possibilità reale di sviluppo economico. Gli abitanti di Gaza continuano a patire disoccupazione, miseria e guerra, mentre la qualità del servizio sanitario è ai suoi minimi storici. L’intera popolazione civile di Gaza viene punita per degli atti di cui non è responsabile. Il blocco costituisce perciò una punizione collettiva imposta in chiara violazione degli obblighi israeliani nei confronti del diritto internazionale umanitario”
http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/htmlall/palestine-update-140610
La Croce Rossa non potrebbe mai permettersi di sottolineare l’evidente parallelo con il trattamento riservato dai Nordamericani (inclusi i Canadesi) alle popolazioni indigene – trattati sistematicamente violati, promesse mai mantenute, riserve sempre più ristrette, invenzione di pretesti per intervenire militarmente, graduale pulizia etnica:
“Non ci fu nessun Las Casas a proteggere i nativi nordamericani e gli schiavi neri di quelli che diventeranno gli Stati Uniti. I più celebri evangelizzatori puritani non ritennero mai che questi esseri umani avessero la medesima dignità dei coloni e li videro come un intralcio al Destino Manifesto della loro civiltà. L’espressione del potere, in Nordamerica, non trovò seri antagonisti in grado di contenerlo e frammentarlo ed il risultato fu lo sterminio degli autoctoni. Quel che rimase fu un assordante silenzio di fronte al male che…equivale a complicità”.
(Stefano Fait, “Bartolomé de las Casas – Avvocato dell’Umanità”, in corso di pubblicazione).
Soldati israeliani che rifiutano di essere complici di questo male:
http://fanuessays.blogspot.it/2011/10/il-governo-israeliano-sta-distruggendo.html
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Netanyahu ringrazia per l’appoggio francese all’iniziativa israeliana. Ecco l'”appoggio” francese (Fabius):
* “Ce serait une catastrophe qu’il y ait une escalade dans cette région”.
* “Israël a le droit à la sécurité, mais ne l’obtiendra pas par la violence. Les Palestiniens ont aussi droit à un état”.
Se questo lo chiama appoggio immagino che una condanna la chiamerebbe “dichiarazione di guerra”