Bruno Luverà (Tg1-RAI) sulla jugoslavizzazione d’Italia e la balcanizzazione d’Europa

Murale del famigerato aeroporto di Denver, particolare del ragazzino bavarese

Questo articolo serve a far luce sulla possibilità che qualcuno abbia interesse a disgregare lo stato italiano.

Mi riferisco anche – e forse soprattutto – alla sistematica invasione di campo che, con la scusa della crisi, lo Stato ricerca in ogni momento, con la pretesa di disciplinare ogni aspetto anche organizzativo della vita interna delle nostre comunità. E mi riferisco soprattutto a dichiarazioni, giudizi, esternazioni anche di membri del Governo che sembrano quasi stimolare l’ostilità dell’opinione pubblica nazionale nei nostri confronti, quasi per ricercare una sorta di capro espiatorio attorno al quale canalizzare la rabbia, la preoccupazione, l’inquietudine di un Paese che si avverte privo di bussola e di prospettive.
Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma di Trento, 19 luglio 2012

UNA CITTÀ n. 81 / 1999 Novembre

Intervista a Bruno Luverà

realizzata da Gianni Saporetti

IL RAZZISMO DEL RISPETTO

La diffusione, a partire dalle regioni più ricche, di un etnofederalismo che sogna piccole patrie etnicamente pure e odia la società multietnica. Il razzismo differenzialista fondato sull’incomunicabilità delle culture. L’impegno della Baviera per un’Europa delle regioni raccolta attorno alla Germania e ai suoi confini storici. Intervista a Bruno Luverà.

Bruno Luverà, giornalista, ha pubblicato Oltre il confine. Regionalismo europeo e nuovi nazionalismi in Trentino Alto Adige, Il Mulino 1996 e, Recentemente, per gli Editori riuniti, I confini dell’odio.

La vittoria di Haider può essere considerata un fenomeno isolato?

Io ritengo che Haider non sia un fenomeno isolato perché oggi in Europa è in corso di formazione una nuova famiglia politica, i cui tratti comuni sono un forte populismo, che significa leaderismo, richiamo diretto al popolo e antipartitocrazia, una fede liberista in economia, e soprattutto l’etnonazionalismo. Di questa famiglia politica fanno parte l’austriaco Haider, Bossi, il bavarese Stoiber, e Dillen, il leader del Blocco Fiammingo in Belgio.
L’etnonazionalismo, che ha avuto la sua espressione massima nei Balcani, non è però un fenomeno circoscritto a quell’area geografica, quasi fosse connaturato con la storia di quei popoli. All’interno dell’Unione Europea esso assume la forma di un nuovo regionalismo, sviluppatosi negli ultimi dieci anni, dopo il crollo del Muro di Berlino. Nel nuovo regionalismo europeo ci sono due correnti: il regionalismo autonomista della Svp in Alto Adige o di Pujol in Catalogna, che hanno come idea-guida quella dell’autonomia dinamica, con l’acquisizione di sempre maggiori competenze per arrivare a forme forti di autogoverno, senza però che si arrivi a mettere in discussione la lealtà rispetto allo Stato nazionale, se non in una prospettiva lontana (per esempio, il diritto di autodeterminazione viene posto come valore, ma non se ne chiede l’esercizio immediato). L’altra corrente è quella, invece, micronazionalista, secondo la quale la regione diventa sinonimo di nazione, di piccola nazione, di piccola patria, e il richiamo alla regione serve per creare dei meccanismi di esclusione, serve per innalzare dei muri attorno a un luogo molto facile da controllare, potenzialmente più sicuro, in cui il criterio fondante la cittadinanza è quello dell’omogeneità etnica.

Si rifiuta quindi lo Stato nazionale etnicamente eterogeneo, a favore di un’Europa delle Regioni, che frammenta gli Stati nazionali e rimette in discussione i confini e le frontiere. La filosofia degli etnofederalisti, a livello istituzionale, prevede infatti la nascita di una federazione europea, in cui al posto delle nazioni ci siano Stati regionali fondati sull’omogeneità etnica. Il grande nemico degli etnofederalisti è allora la società multiculturale perché, secondo loro, è la fonte primaria dei conflitti interetnici. Altro nemico è lo Stato nazionale, soprattutto perché lo Stato nazionale liberale, nella forma storica in cui si è sviluppato nel mondo, è sostanzialmente eterogeneo, nel senso che vi convivono cittadini che possono appartenere anche a nazionalità diverse. Infatti, la priorità viene data al diritto dell’individuo e non al diritto del gruppo. Il federalismo etnico invece assegna la priorità ai diritti dei gruppi, per cui l’individuo si realizza pienamente solo all’interno della propria comunità.

[…]

Anche sulla questione delle due velocità, s’è giocata una partita decisiva in Europa. Pensiamo solo a cosa ha voluto dire per la Lega in Italia…
Non c’è dubbio che l’etno-federalismo, questo filone di pensiero che ha ripreso l’ideologia völkisch degli anni ’20 applicandola a una forma istituzionale moderna, è stato tenuto in vita politicamente ed organizzativamente, e logisticamente, grazie all’aiuto della Baviera. Le associazioni in cui questa piccola, ma molto combattiva élite di etnofederalisti, si sono raccolti, trovano nella Baviera fin dalla fine degli anni ’70 il loro punto di riferimento.
La Baviera ha giocato fino in fondo la carta dell’Europa a due velocità perché questa poteva aprire scenari geopolitici interessanti. I quali, guarda caso, sarebbero andati nella direzione dell’Europa delle Regioni. Il punto è che la Baviera vive con grande scetticismo il processo d’integrazione europea. Questo lo disse apertamente il ministro presidente bavarese Stoiber [“Con l’ascesa a Cancelliere di Angela Merkel, Stoiber ha rifiutato il Ministero dell’Economia da lei offertogli e si è ritirato nella sua Baviera”, NdR] nel ’93 in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung: “La Germania aveva bisogno dell’Europa fino all’89, perché l’Europa era un succedaneo dell’unità nazionale persa dopo la seconda guerra mondiale. Ma una volta che la Germania si è riunificata, non ha più bisogno dell’Europa e neanche la Baviera ha bisogno dell’Europa. Perché il giorno in cui l’Europa diventasse uno Stato politico federale, la Baviera diventerebbe semplicemente più periferica, perché non sarebbe solo subordinata a Berlino, sarebbe subordinata anche a Bruxelles e a Strasburgo”. Stoiber rifletteva sull’Europa dopo l’89 soprattutto da un punto di vista bavarese, mosso dalla preoccupazione che la Baviera perdesse peso politico, centralità e ruolo all’interno di un grande Stato europeo.
Quindi, da una parte, una posizione di scetticismo rispetto all’Europa, dall’altra una posizione di scetticismo rispetto all’adesione di paesi come la Spagna e l’Italia, più deboli soprattutto a livello economico-monetario. E questo non solo per ragioni di populismo del marco, molto presenti nel messaggio politico bavarese della Csu (la difesa del marco come fattore identitario tedesco e il pericolo che l’adesione della lira lo indebolisse) ma anche perché l’Europa delle due velocità era uno scenario che poteva rimettere in discussione i confini.

A questo proposito era stato commissionato dalla Cancelleria austriaca, a metà degli anni ’90, uno studio all’Accademia delle Scienze di Vienna sugli effetti del regionalismo europeo sull’Austria e all’interno dell’Unione Europea. L’interrogativo era: “Il regionalismo è fattore d’integrazione o di disintegrazione, in vista dell’unione economica-monetaria europea?“. E nello studio dell’Accademia delle Scienze venivano ipotizzati diversi scenari, uno dei quali era quello dell’Europa a due velocità, e degli effetti che questo avrebbe provocato su paesi come l’Italia e la Spagna.
Gli studiosi austriaci facevano vedere come la mancata adesione dell’Italia e della Spagna da subito all’Euro avrebbe prodotto degli effetti disintegrativi all’interno di questi Stati. In particolare le regioni settentrionali italiane e le regioni più ricche della Spagna, la Catalogna, avrebbero chiesto di poter aderire da subito all’Unione Europea. Contemporaneamente, sempre nello scenario austriaco, il movimento delle regioni in Europa, cioè del nucleo duro dei paesi forti che poi ruotano intorno alla Germania, quindi il movimento dei länder, di cui la Baviera è la guida, avrebbe sollecitato una riforma istituzionale dell’Unione Europea per consentire l’adesione all’unione monetaria non solo degli Stati, ma anche delle Regioni e questo avrebbe potuto portare alla possibilità di concedere l’adesione alle regioni settentrionali italiane, alla Padania nel progetto di Bossi, o alla Catalogna di Pujol in Spagna. Si sarebbe così configurata un’Unione Europea con un nucleo duro centrale tedesco, a cui avrebbero aderito anche spezzoni ricchi e forti dei paesi rimasti fuori nell’immediato. La valutazione che facevano gli economisti viennesi era che i paesi, che non avrebbero rispettato da subito i criteri di convergenza, col passare del tempo avrebbero subìto un effetto forbice. Cioè la distanza con il nucleo duro sarebbe aumentata invece che diminuita, da qui l’effetto di disintegrazione e l’aumento di attrattività dei progetti micronazionalisti.
Questo era lo scenario disegnato dall’Accademia delle Scienze di Vienna. E questo fa vedere come la partita politica del regionalismo, giocata anche dalla Baviera, potesse aprire degli scenari imprevedibili: ridisegnare la mappa del vecchio continente, dando la priorità a principi di aggregazione regionali, invece che statuali e la rottura di uno dei principii degli Stati federali e degli Stati democratici oggi in Europa. Cioè il principio di solidarietà verso le regioni più povere.

A questo proposito, c’è da dire, per esempio, che negli ultimi anni più volte, per quello che riguarda la dinamica politica interna tedesca, la Baviera ha cercato di modificare il meccanismo di riequilibrio fiscale all’interno del patto di solidarietà che è proprio del federalismo tedesco. In Germania, infatti, le regioni più ricche compensano il gettito inferiore delle regioni più povere.

Questo per produrre un meccanismo di riequilibrio che consenta poi di avere dei volani di crescita per le regioni che sono più depresse. Più volte, soprattutto nei primi anni dell’ingresso dei cinque nuovi länder dell’Est, quando si discuteva della legge di bilancio dello Stato tedesco, la Baviera ha cercato di modificare il principio di solidarietà, adducendo come motivazione che i bavaresi pagavano di più per compensare i deficit economici dei länder più poveri.
Parlavi di una specie di “internazionale” etnofederalista finanziata e coordinata dalla Baviera…

Gli etnofederalisti si sono raccolti tutti in questa associazione a Monaco di Baviera, l’Intereg, che nasce alla fine degli anni ’70 ed è espressione diretta dell’Ente centrale bavarese d’istruzione politica che, a sua volta, è espressione del governo del Land della Baviera.

Tant’è che, all’inizio, il responsabile dell’Intereg ero lo stesso responsabile dell’Ente centrale d’istruzione politica bavarese. Il compito dell’Intereg, che raccoglie i teorici dell’etnofederalismo, del regionalismo a sfondo etnico, è quello di elaborare i concetti di regionalismo, di tutela delle minoranze, di diritti dei gruppi. Ed è l’Intereg ad elaborare per primo, un anno prima della caduta del Muro di Berlino, nell’88, il progetto di una regione europea transfrontaliera, a Regio Egrensis, che inglobi la regione dei Sudeti, una delle regioni storicamente più sensibili, per i rapporti tra la Germania e l’allora Cecoslovacchia. Ora, l’Intereg nasce su iniziativa della Baviera e dell’Associazione dei profughi tedeschi che raccoglie i profughi cacciati dalle regioni dell’Est dopo la seconda guerra mondiale.

Bisogna considerare che, dei dodici milioni di profughi che raggiunsero la Germania Occidentale dopo la seconda guerra mondiale, due milioni si sono insediati in Baviera e costituiscono un fortissimo bacino elettorale della Csu. E bisogna considerare anche che l’associazione dei profughi non riconosce i confini odierni della Germania, soprattutto quello tedesco-polacco dell’Oder-Neisse. Tra l’altro, il ministro-presidente della Baviera negli anni ’80, Strauss, più volte teorizzò che i veri confini della Germania erano i confini del 1937.

Allora la Csu e l’associazione dei profughi tedeschi, hanno elaborato questo progetto di regione transfrontaliera Egrensis nell’88; nell’89 è caduto il muro; nel ’91 è stata inaugurata la regione transfrontaliera, ma a livello progettuale di collaborazione transfrontaliera. Particolare curioso: la sede centrale della Regio Egrensis è nei Sudeti in un castello, dove ha sede la l’associazione dei profughi tedeschi, associazione revanscista che non riconosce i confini odierni della Germania.

Altro particolare interessante è che, a rilanciare nel ’91 il progetto di una regione transfrontaliera interessata da un altro confine sensibile, il Brennero, in direzione di una regione europea del Tirolo, è un altro professore etnofederalista, Peter Pernthaler, professore a Innsbruck e membro del kuratorium dell’Intereg di Monaco di Baviera. Quindi il think tank etnofederalista è a Monaco di Baviera, ed è lì che nascono i progetti di regione europea della seconda generazione, che interessano tutti i confini sensibili, ancora in parte contestati.

Vale la pena ricordare che il regionalismo transfrontaliero degli anni ’50, ’60, ’70, aveva una forte connotazione economica e dovendo servire soprattutto a superare la collocazione periferica delle rispettive regioni di confine tedesche, olandesi, francesi e del Benelux. Queste regioni europee della seconda generazione sorgono invece lungo frontiere contestate.

Se uno guarda oggi una cartina geografica della Germania, la vede circondata da un cordone ombelicale fatto tutto da regioni europee transfrontaliere che, di fatto, estendono i suoi confini a Ovest verso l’Olanda, il Benelux, la Francia; a Sud verso l’Italia e poi all’Est verso la Polonia. Uno dei due co-direttori, con Caracciolo, di Limes, Korinman, parla di germanoregionalismo e si chiede: “Ma saranno ponti di dialogo o saranno un modo moderno di far correre l’egemonia tedesca verso Est?”.

Ma alla fine cos’è stato decisivo per la spinta all’allargamento? Kohl o la rincorsa dell’Italia e della Spagna?

Alla fine credo sia stata determinante l’Italia, e in particolare il governo Prodi, che è riuscito a conseguire all’interno il risanamento economico e finanziario e a trovare all’esterno un accordo molto stretto con la Francia. La Francia infatti, in un’Europa a due velocità, si sarebbe trovata in un nucleo duro con la Germania e paesi come il Benelux e l’Austria che ruotano comunque intorno alla Germania.

Così, invece, la Francia può confidare in un alleato come l’Italia e in un altro alleato possibile, come la Spagna, con cui, del resto, ha in comune l’affaccio all’area del Mediterraneo che è l’altro polo, se non di espansione, comunque d’interesse dell’Unione Europea.

L’alleanza tra Italia e Francia può bilanciare la tendenza tedesca a fare della Mitteleuropa e dell’Est il polo centrale dell’Unione Europea. Prodi racconta spesso che lui si è reso conto che l’Italia ce l’avrebbe fatta dopo un incontro con Chirac in cui si è sentito dire che l’Europa non sarebbe stata pensabile senza l’Italia. In quel modo veniva riconosciuto all’Italia non solo un ruolo economico, ma anche culturale e politico.

[…]

http://www.unacitta.it/newsite/intervista_stampa.asp?rifpag=homeproblconvivenza&id=398&anno=1999

Heliofant (“I, pet goat II”): il nostro futuro?

Il titolo viene da qui:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/09/quella-capretta-11-ritorno-nella-scuola.html

Produzione Heliofant (Québec).

Helios (Sole, Apollo) + Ierofante: Nei misteri di Eleusi (del dio Apollo), il sacerdote più elevato…mostra oggetti sacri (τὰ ἱερά) nei momenti culminanti dei riti iniziatici e pronuncia certe formule sacre.

http://www.treccani.it/enciclopedia/ierofante/

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MIA DESCRIZIONE (SEGNALATE PURE QUEL CHE NON HO VISTO OPPURE HO CONFUSO)

Capretta di Bush in un campo di internamento, con tanto di codice a barre stampato sulla fronte ed il 666 satanico

Sotto, il disegno di un padrone che tiene al guinzaglio il suo cane (guardiano del lager? Potentati?).

Burattinaio con mano squamata. Anello con la S (Satana? Serpente/Snake? Simbolo del dollaro? Altro?)

Marionetta Bush con cappello d’asino intrattiene il pubblico su un pavimento a scacchiera massonica. Bush cerca di dire: “Fool me once, shame on you; fool me twice, shame on me” (= “la prima volta che mi freghi è colpa tua, la seconda è mia, perché significa che sono davvero stupido”. Sulla lavagna casa in fiamme, squalo, il termine “evoluzione” che dev’essere ancora completato (evoluzione umana incompleta). Sotto la lavagna un dragone cinese ed un cervello spaccato in due emisferi (indicazione che senza il corpo calloso, con un cervello riunificato, le cose andrebbero meglio?). Bush si trasforma nel brillante, simpatico, colto Obama che presto però si mette a ridacchiare mefistofelicamente.

Bambina innocente (Alice nel paese delle meraviglie) con mela del peccato in mano. Si chiama Lily (giglio, fiore che rappresenta la dignità, la nobilità di spirito) Unica sveglia tra tante statue imprigionate. Coniglio bianco sullo sfondo. Cerchio la protegge (?). Sul retro c’è la porta di uscita, ma è alle loro spalle e nessuno la vede. Si accorge dell’inganno, lascia cadere la mela, corsa della mela interrotta da uno stivale (di Obama?) che calpesta un dollaro. Si spacca in due, sboccia un fiori di loto (simbolo della presa di coscienza). Obama ha i sudori freddi. Fuori, bandiera americana strappata e graffito che forse rimanda al Salmo 23 “Il Signore è il mio pastore”. Montagne di neve ed iceberg all’esterno (glaciazione? O inverno in stile Narnia?). Caduta delle Torri Gemelle. Osama Bin Laden con etichetta identificativa della CIA.

Pozzi petroliferi in piena attività, petrolio in abbondanza (boom petrolifero?)

Vortice a spirale nel cielo.
Statua della Libertà (nel sito di Heliofant è identificata come Signora della Servitù) sorge su una Stella di Davide (riferimento alla lobby sionista a Washington?). La sua fiaccola precipita a terra. Uovo orfico (simbolo di potenziale creativo, vitale, spirituale). Barca funeraria egizia, trasporta invece il Cristo (Osiride, Apollo, ecc.), in uno stato di sospensione animica (“in sonno”).

Draco (questo è il suo nome), il Grande Fratello, ne avverte la presenza. Si dimena, ma continua a monitorare e manipolare il cervello dell’umanità terrorizzandola con le notizie sui crolli di borsa e nuove guerre nel mondo (il colore giallo è il colore della fase di trasformazione alchemica verso la “coscientizzazione”). Nel cielo sfrecciano gli stealth che bombardano l’Islam. La Pietà, ma al posto di Gesù vi è un’umanità islamica massacrata. Corvi trasformati in farfalle dal Cristo. Bimbo soldato africano: gli regalano un mitra. Il lavoratore latinoamericano sprofonda nella melma assieme alla sua falce ed al suo martello. Il taoismo non impedisce che i carri armati cinesi schiaccino le proteste pacifiche (simbolo della tigre, una tigre che non vorrebbe farsi domare – cf. Aslan, non è un leone mansueto” – “not a tame lion”. Affarista morto dentro e fuori (lobby neoliberista di Shanghai?) l’avverte di restarsene tranquilla e spegne la sua luce di rivolta.
Il Fuoco della Verità (così è chiamato il Cristo sul sito di Heliofant), si avvicina, il terzo occhio spalancato è SOTTO la piramide; la propaganda si fa martellante, intollerabile, urlata. La barca egizia attraversa delle porte dimensionali o qualcosa del genere. La danza di Shiva. I pesci del Cristo. Un fallo di ghiaccio a rappresentare i campanili delle chiese cristiane (anticristiani). La Prostituta nell’albergo a ore a forma di fallo (la Chiesa? Il simbolo dell’umiliazione mascolina/fallica della femminilità?) patisce l’avvento del Cristo. L’esercito di terracotta dei manager si polverizza. I media/Grande Fratello fuggono, l’umanità si rialza. La danza sufi del derviscio e la danza degli dèi mesoamericani (vedi sotto) si aggiungono a quella di Shiva (forse indicazioni dell’autentica religiosità?). Risveglio del Cristo: apre gli occhi tra i fiori di loto. Crollo della Chiesa.  La barca procede verso l’Alba, asteroidi e bolidi vari attraversano il cielo, un meteorite colpisce e distrugge la piramide di Cheope.

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SIGNIFICATI DEI PROTAGONISTI DELL’ANIMAZIONE (dal sito di Heliofant)

Cristo/Fuoco della Verità: “Siete voi!!! Quanto diventate consapevoli della vostra filiazione con il Divino e della fratellanza tra gli uomini!!!”

Bush/Obama: “il burattino della destra e della sinistra ed altri livelli di privazione dei diritti civili. Vi distrae mentre Draco tesse la sua tela” [destra e sinistra sono polarizzazioni arbitrarie che dividono e distraggono].

Lily (la ragazzina innocente): “un’improvvisa presa di coscienza: questa mela non è mia, appartiene a qualcun altro”.

Sun Sue (la manifestante): “si oppone coraggiosamente a quelli che vorrebbero schiavizzarla”.

Aali (il bambino della Pietà che poi diventa derviscio): “il cuore vorticoso dell’Islam si risveglia nell’unico Dio vero! È libero e non necessita di controllo”

Juan Pepito (il lavoratore latinoamericano socialista): “Dopo anni di sfruttamento economico e degrado ambientale, Juan “Pepito” si sente sprofondare” [pepito nel virgolettato a simboleggiare la pepita d’oro: ogni individuo è prezioso?].

Il Bambino Blu (dio mesoamericano): “custode della fiamma”.

La Signora Q (vecchia prostituta): il suo tallone d’Achille è il sesso (repressione, indulgenza edonistica) e la vergogna che prova.

Ludovic (il bambino manipolato): dal latino “ludo” (gioco) e “ovum/ovis” (uovo). L’uovo è simbolo di potenziale genetico e spirituale, ma “ovis” è anche pecora in latino. In realtà Ludovico viene dal germanico e significa “combattente illustre”

Il Mago: “La mano invisibile e lo spirito di follia che cerca di acquistare sempre più controllo con l’inganno, le bugie, i veleni, i falsi attentati terroristici, le guerre, i giganteschi apparati burocratici e legali, per estrarre l’energia degli abitanti della Terra. Egli teme la luce del giorno, come teme la vita stessa, ed opera nell’ombra. Il suo più grande potere è il suo controllo della zecca, ossia del denaro”.

Jacques Attali, “Domani chi governerà il mondo?” (2012) – estratti

Twitter [non in italiano]

Facebook [in italiano]

Jacques Attali, domani chi governerà il mondo? Roma: Fazi, 2012

10: per fare questo servirà un governo mondiale, che dovrà assumere una forma molto simile ai sistemi federali di oggi; l’Unione Europea ne rappresenta senz’altro il miglior laboratorio. Lasciando ai governi delle nazioni il compito di assicurare il rispetto dei diritti specifici di ciascun popolo e la protezione di ogni cultura, questa amministrazione si farà carico degli interessi generali del pianeta e verificherà che ogni nazione rispetti i diritti dei cittadini dell’umanità. La sua nascita sarà il risultato di un processo caratterizzato da un gigantesco caos economico, monetario, militare, ambientale, demografico, etico, politico; o, invece, meno probabilmente, avverrà semplicemente al posto di questo caos…sarà un governo totalitario o democratico, a seconda di come si instaurerà.

19-20: bisognerà senza dubbio attendere che catastrofi di ordine finanziario, ecologico, demografico, sanitario, politico, etico, culturale, come quella del Giappone nel marzo 2011, facciano capire agli uomini che i loro destini sono comuni. Essi prenderanno allora coscienza delle minacce sistemiche che hanno di fronte. Realizzeranno che il mercato non può funzionare correttamente senza uno Stato di diritto mondiale, che lo Stato di diritto non può essere applicato senza uno Stato, e che uno Stato, anche se mondiale, non può durare se non è realmente democratico.

20: come evitare che questa struttura sia la semplice ratificazione della nuova onnipotenza di qualcuno, nazioni o imprese, che tenta di imporre a tutti gli altri una nuova forma di totalitarismo, nel momento in cui gli ultimi popoli sottomessi si liberano.

22: sarà dotato di un parlamento, di partiti, di un’amministrazione, di giudici, di forze di polizia, di una banca centrale, di una moneta, di un sistema di welfare, di un’autorità delegata al disarmo e di un’altra delegata al controllo della sicurezza del nucleare civile, e di un insieme di contropoteri.

22: piano più modesto e pragmatico: per evitare il disastro, basterebbero alcune riforme, quali la fusione del G20 con il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite, ponendo sotto la sua autorità tutte le organizzazioni di competenza mondiale, come il FMI e la Banca Mondiale, e sottoponendo l’insieme al controllo dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un simile trattato sta in due righe. Può essere adottato in una giornata. Alcuni lo vivranno come un’opprimente dittatura globale. È verosimile che, se votasse oggi, gran parte dell’umanità vi si opporrebbe, mentre voterebbe senza dubbio un testo generale che affermi l’unità e la solidarietà della specie umana, o che arrivi persino a reclamare la costituzione degli stati generali del mondo. È dunque da qui che bisognerà cominciare.

284: ASTEROIDI: il pianeta è stato in passato colpito da asteroidi e lo sarà di nuovo in futuro. Anche qui, non si vede come i governi e le istituzioni internazionali attuali potrebbero far fronte a tale minaccia, alla quale nessuno si sta preparando seriamente.

289: In risposta ai rischi sistemici mondiali, si vedrà in particolare crescere un’ideologia ecologica planetaria che raccomanda la riduzione della produzione per diminuire il consumo di energia e attenuare i rischi d’inquinamento, imponendo restrizioni in tutti i settori in nome della frugalità e dei vantaggi a lungo termine. Dall’altra parte, un’ideologia religiose – o più d’una – tenterà anch’essa di imporre regole conformi alle esigenze di un aldilà dove risiederà, secondo quanto sostiene, l’unica speranza di salvezza. Queste due ideologia fondamentaliste, ecologica e religiosa, convergeranno: l’una e l’altra affermeranno che il destino degli uomini è già scritto e che il vero padrone del mondo – la Natura o Dio – è altrove. L’una e l’altra, alla ricerca della purezza, denunceranno l’Occidente. L’una e l’altra sosterranno di pensare alla felicità degli uomini in termini di prospettiva. Potrebbe anche emergere un giorno un’ideologia che metta insieme le due dottrine: un fondamentalismo allo stesso tempo religioso ed ecologico. Un ossimoro, come lo fu il nazionalsocialismo. Già ha fatto la sua comparsa in Brasile, dove si sta sviluppando un fondamentalismo evangelico eminentemente interessato alla tutela dell’ambiente. Inoltre, nel 2002, Osama Bin Laden, nella sua “Lettera all’America”, accusò gli Stati Uniti di distruggere la natura più di qualsiasi altra nazione, con l’emissione di gas a effetto serra e la produzione di rifiuti industriali. Nel gennaio del 2010, sosteneva che “tutte le nazioni occidentali” sono colpevoli del cambiamento climatico. Nell’ottobre dello stesso anno, ribadiva che le vittime del cambiamento climatico sono più numerose di quelle delle guerre.

292: tale governo non sostituirà quelli nazionali. Questi veglieranno, quando saranno in grado di farlo, sui diritti specifici, sull’identità culturale di ogni popolo. Il governo del mondo si occuperà degli interessi generali del pianeta, che possono anche divergere da quelli di ogni singola nazione; verificherà che ogni Stato rispetti i diritti di ciascun cittadino e vigilerà per impedire il propagarsi di rischi sistemici mondiali. Permetterà di evitare sia il potere di uno solo sia l’anarchia di tutti.

293: catastrofi ecologiche e crisi economica, l’accrescimento del potere di un’economia criminale, l’incombere della caduta di un meteorite, la virulenza di un movimento terroristico potrebbero, alla fine, spingere i governi democratici del mondo a unire le loro forze.

304-305: BENI COMUNI E CITTADINANZA MONDIALE: ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve più essere “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d’origine e di essere accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. Ogni essere umano deve avere diritto a un insieme di beni universali: l’aria, l’acqua, i prodotti alimentari, la casa, le cure, l’istruzione, il lavoro, il credito, la cultura, l’informazione, un reddito equo per il suo lavoro, la protezione in caso di malattia o di invalidità; l’eterogeneità del modo di vivere, la vita privata, la trasparenza, la giustizia, il diritto di emigrare e quello di non farlo; la libertà di coscienza, di religiose, d’espressione, di associazione; la fraternità, il rispetto dell’altro, la tolleranza, la curiosità, l’altruismo, il piacere di dare piacere, la felicità nel rendere gli altri felici, la molteplicità delle culture e delle concezioni di benessere.

305: tutte le leggi mondiali e tutti i trattati internazionali esistenti saranno raccolti in un Codice mondiale che avrà un valore giuridico superiore a quello delle costituzioni nazionali.

307: un’Assemblea mondiale, con l’incarico di rappresentare gli interessi di ogni cittadino; un Senato delle nazioni, con il compito di rappresentare l’interesse dei singoli Stati; una “Camera della pazienza” impegnata a rappresentare le generazioni future e il resto del regno dei viventi.

308: la Camera della pazienza dovrà riflettere in particolare su progetti di amplissimo respiro, come sviluppare l’altruismo e la gratuità, contrastare il cambiamento climatico di origine antropica, immaginare nuovi modi di bere, di nutrirsi, di respirare, di vivere sott’acqua o a temperature estreme, di colonizzare l’universo o di “sopravvivere”, trasformandosi geneticamente per diventare capaci di affrontare condizioni radicalmente diverse.

310: METEORITI: sarà anche messa in campo una forza di difesa e di prevenzione per difendere la terra dalla caduta di meteoriti

312: una moneta unica mondiale, sul modello del Bancor proposto da J.M. Keynes

322-323: una federazione può anche crollare quando il collante della paura smette di tenere uniti i popoli…la prima battaglia deve avere come obiettivo una presa di coscienza dell’umanità sul perché della sua esistenza e sui pericoli che gravano su di essa…deve fare in modo che ognuno prenda coscienza della sua appartenenza a una precisa specie vivente e della necessità di proteggerla.

324: questa presa di coscienza verrà dall’azione di quelli che si interessano al futuro del mondo e che ho chiamato altrove “ipernomadi”: militanti di associazioni, giornalisti, filosofi, storici, funzionari internazionali, diplomatici, attivisti di movimenti internazionalisti, mecenati, protagonisti dell’economia internazionale, dell’economia virtuale e dei social network, creativi in qualsiasi campo, ecc.

326: METEORITI: telescopi ottici sono in grado di individuare il più piccolo meteorite da uno a sei mesi prima dell’eventuale impatto, precisando il luogo con alcune settimane d’anticipo. È possibile attivare un’organizzazione mondiale efficiente: un sistema di osservazione efficace dovrebbe seguire 500mila asteroidi e conoscere le loro orbite almeno quindici anni prima della loro eventuale caduta. Per arrivare a questi risultati, basterebbe coordinare i due sistemi esistenti di sorveglianza automatizzata di questi corpi celesti: il Sentry, creato dalla NASA, e il suo equivalente italiano, il NEODyS. Insieme contano un numero considerevole di telescopi al suolo e nello spazio, che analizzano le orbite e i probabili punti d’impatto.

332: METEORITI: infine, per ridurre la minaccia di impatto di meteoriti, l’azione più efficace dovrebbe essere quella di mettere insieme i quindici paesi che hanno realmente i mezzi scientifici, umani e tecnici utili. Una volta individuato l’eventuale impatto, questo gruppo dovrà valutare il livello di rischio sistemico mondiale sulla Scala di Torino. Se il rischio sarà considerato grave, bisognerà organizzare due missioni: una per osservare la struttura dell’oggetto, l’altra, se necessario, per deviarlo; se il meteorite raggiungerà più di quattrocento metri di diametro, sarà necessaria un’esplosione nucleare. Bisognerà reagire molto prima di disporre di un’analisi affidabile sulla probabilità che raggiunga il nostro pianeta. Converrà agire nel momento in cui ci sia più di una possibilità su dieci che l’impatto avvenga, creando un cratere di più di quaranta metri di diametro. Bisognerà prendere in media una decisione di questo genere ogni dieci anni. Tale processo decisionale esige una notevole preparazione. L’Association of Space Explorers e l’International Panel on Asteroid Threat Mitigation stimano che bisogna mettere a punto entro dieci anni una rete di sorveglianza, di meccanismi decisionali e di mezzi d’azione di questo tipo.

335: Il FMI diventerebbe l’equivalente del Ministero delle Finanze del mondo…La Banca Mondiale diventerebbe il finanziatore dei beni pubblici mondiali e il principale attore della crescita globale.

CHI SI OCCUPA DELL’ORDINE MONDIALE? 336: una NATO allargata. Attali la chiama Alleanza per la Democrazia: “Questa Alleanza rivendicherà il proprio dovere d’ingerenza nelle dittature, dotandosi di mezzi per aiutare le popolazioni sottomesse a instaurare governi democratici nei rispettivi paesi…Fino a quando tutte le nazioni non saranno democrazie, l’Alleanza per la democrazia potrà trovarsi in concorrenza, o anche in contrasto, con il Governo del mondo. Se, un giorno, il mondo sarà costituito solo da sistemi di governo democratici, l’Alleanza diventerà il braccio armato del Governo planetario a avrà il ruolo di proteggerli”

Sauron alle Olimpiadi di Londra

 

Si dice che il posto più sicuro del mondo sia una cella di isolamento.

“Londra, la città panottica per antonomasia è stata una delle prime ad essere ricoperta di telecamere a circuito chiuso; il suo robusto cordone di sicurezza e sorveglianza è soprannominato l'”Anello d’Acciaio” . Londra ha deciso di immortalare la sua smania di sorveglianza nelle sue altrimenti meramente balorde mascotte. “Wenlock” e “Mandeville” sono entrambe munite di un enorme, singolo occhio composto dall’obiettivo di una fotocamera in modo che possano “registrare tutto”. […]. C’è un motivo per cui c’è tanta eccellente letteratura (“Intrusion” di Ken MacLeod, “Little Brother” di Cory Doctorow) e produzioni TV (“Black Mirror”) provenienti dal Regno Unito che contemplano distopie future e dimostrano come le tecnologie di sorveglianza, mentre semplificano le nostre vite, mettono anche a repentaglio le libertà civili e la libertà di espressione in modi che anche Orwell non aveva immaginato. Sembra che chi abita nel Regno Unito stia già vivendo in quel mondo”.

http://www.forbes.com/sites/kashmirhill/2012/05/17/londons-amazingly-explicit-surveillance-state-mascot-for-the-2012-olympics-has-a-huge-camera-eye-that-records-everything/

Per rendere Londra “il posto più sicuro del mondo” (parole del sindaco), saranno mobilitati 12mila poliziotti, 8mila mercenari e guardie giurate e 13.500 militari, molti di loro parte delle forze speciali della Royal Navy, dell’esercito e della Raf (Royal Air Force). “Aerei da combattimento Typhoon ed elicotteri garantiranno la sicurezza nei cieli. Due navi militari forniranno aiuto logistico e sorveglianza marittima: la Hms Ocean (portaelicotteri d’assalto) stazionarà sul Tamigi, a Greenwich, sud-est di Londra, mentre la Hms Bulwark (altra portaelicotteri), nella baia di Weymouth, a circa 210 chilometri a sud-ovest di Londra”:

http://www.diariodelweb.it/Articolo/Mondo/?d=20111215&id=228237

È probabile che si impiegheranno missili terra-aria per proteggere i cieli di Londra:

http://sport.repubblica.it/news/sport/olimpiadi-londra-2012-capo-difesa-gb-missili/4067531

E i famigerati droni, nonostante il fatto che in 3 casi su 4 le forze di polizia che li hanno testati li abbiano poi scartati:

http://www.independent.co.uk/news/uk/crime/drones-to-patrol-the-skies-above-olympic-stadium-6267107.html

I voli sospetti saranno dirottati sull’aeroporto scozzese di Glasgow Prestwick:

http://newsnetscotland.com/index.php/scottish-news/3906-terrorist-air-threats-will-be-diverted-to-scotland-during-olympics

L’esercito si prepara all’eventualità di un attacco terroristico con uso di “bomba sporca” ed un enorme numero di vittime, al di fuori di Londra:

http://www.mirror.co.uk/news/top-stories/2011/11/27/military-bosses-plan-for-dirty-bomb-attacks-during-the-2012-olympics-115875-23590118/

Perché una maggioranza di persone nel mondo non crede alla versione ufficiale dell’11 settembre?

Da notare che la percentuale degli scettici è cresciuta costantemente di anno in anno mentre il numero dei sondaggi sull’argomento è diminuito di conseguenza

Sondaggio YouGov in occasione dell’ennesimo anniversario del 9/11: 1 americano su 2 è scettico riguardo alla versione ufficiale dell’11 settembre. Il 46% pensa che la torre 7 abbia subito una demolizione controllata. Il 46% NON sa che è caduta anche una terza torre

Solo il 40% degli americani è pienamente soddisfatto della versione ufficiale dell’11 Settembre.

http://rethink911.org/news/new-poll-finds-most-americans-open-to-alternative-911-theories/#pagecontent

La risposta la trovate qui:

 patriotact12dees

In ogni inchiesta si parte dal basso, dai fatti, non dall’identificazione di un possibile mandante, che può essere difficile identificare. Partiamo da alcuni fatti, solo alcuni: il totale default della difesa aerea nordamericana in ben 4 episodi, l’insider trading dei giorni precedenti, la pressoché immediata attribuzione degli attentati ad Al Qaeda senza che ci fossero state rivendicazioni, il passaporto di Atta sopravvissuto a un impatto, un incendio, un crollo, nessuna inchiesta giudiziaria ma solo un’inchiesta amministrativa evidentemente pilotata. Di fronte a fatti del genere rifugiarsi nella versione ufficiale è solo l’istintiva reazione di difesa, prevista dai delinquenti che hanno perpetrato questo delitto, dei troppi che pensano: noooo, è troppo mostruoso per essere vero! Welcome to reality.
Riflessione di uno scettico

Far credere a milioni di persone che dei pivelli dediti all’alcool, alle droghe, alle spogliarelliste ed al gioco d’azzardo, decidano di unirsi ai fondamentalisti islamici di Al-Qaeda e, pur essendo incapaci di far volare decentemente un Cessna, riescano a colpire con precisione chirurgica 3 obiettivi su 4 nello spazio aereo meglio difeso del mondo pilotando dei giganteschi boeing – la spiegazione alternativa più plausibile è che i velivoli fossero teleguidati

*****

Il quotidiano britannico Guardian prende sul serio i complottisti: “History, documentation, facts. A respect for life, and a respect for truth. This is what I heard, over and over again, at this remarkable conference”.
http://www.guardian.co.uk/world/blog/2011/sep/12/9-11-symposium-charlie-skelton?INTCMP=SRCH.

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‎”Ricostruire le difese dell’America: strategie, forze, e risorse per un nuovo secolo”, Settembre 2000.
“nella convinzione che l’America dovrebbe cercare di preservare ed estendere la sua posizione di leadership globale mantenendo la superiorità delle forze armate USA”. “Inoltre, il processo di trasformazione [delle forze armate], anche se porterò cambiamenti rivoluzionari, facilmente sarà lungo, a meno che non avvenga un evento catastrofico e catalizzante – come una nuova Pearl Harbor”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_per_un_nuovo_secolo_americano.http://webcache.googleusercontent.com./search?q=cache%3AlTLmLEvEfWQJ%3Awww.newamericancentury.org%2F&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it.

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“l’attacco terroristico dell’11 settembre previsto e spiegato nel dettaglio oltre 6 mesi prima che avvenisse, nell’episodio pilota della serie Lone Gunman, uno spin-off (serie figlia) di X-Files: “il primo episodio, trasmesso il 4 MARZO 2001, racconta dell’organizzazione, ad opera di una parte del governo americano, di un autoattentato, al fine di giustificare una guerra e di conseguenza rinvigorire il mercato delle armi. L’attentato consiste nel telecomandare un aereo di linea verso il World Trade Center (un episodio molto simile a quello che accadrà circa sei mesi più tardi, l’11 settembre 2001)”
https://www.facebook.com/home.php?sk=group_216063445086439&view=doc&id=225536160805834

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POLITICI AMERICANI CHE NON CREDONO PIÙ ALLA VERSIONE UFFICIALE DELL’11 SETTEMBRE

Sono i presidenti della Commissione 911, un ex capo dell’antiterrorismo statunitense, il consigliere-capo della commissione 911, il presidente dell’inchiesta ufficiale del Congresso sull’11 settembre, nonché una pletora di agenti, non solo dell’FBI, citati da Richard Clarke.

Richard Clarke, l’ex zar dell’antiterrorismo americano, ha ammesso che i terroristi dell’11 settembre sono stati aiutati da elementi deviati del governo americano e da alcune figure dell’establishment saudita e ha fatto i nomi:

Qui una sintesi dell’evidenza raccolta dalle inchieste del Congresso americano che rafforzano la versione dei fatti di Clarke (sono tutti atti ufficiali riportati dalla stampa)

http://www.historycommons.org/timeline.jsp?timeline=complete_911_timeline&investigations:_a_detailed_look=911CongressionalInquiry

Il senatore Bob Graham pretende che si riapra l’inchiesta per stabilire il livello di complicità saudita e del governo americano:

http://www.huffingtonpost.com/bob-graham/911-saudi-arabia_b_1868863.html

Membri della Commissione sull’11-9 hanno notato che, “ il sospetto di cattivo comportamento [del Pentagono] divenne così profondo tra i 10 membri della Commissione che, in un incontro segreto alla fine del suo mandato nell’estate 2004, si discusse se riferire della questione al Dipartimento di Giustizia per un’indagine criminale” [17]. Il senatore Mark Dayton ha affermato che gli ufficiali del NORAD “ hanno mentito al popolo americano, hanno mentito al Congresso e hanno mentito alla vostra Commissione sull’11-9 in modo da creare una falsa impressione di competenza, comunicazione e protezione del popolo americano” [18].

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=4139

Per chi ha veramente voglia di informarsi:

http://fanuessays.blogspot.it/2011/10/hani-hanjour-luomo-che-non-cera-11.html

http://www.amazon.com/Intelligence-Matters-Arabia-Failure-Americas/dp/0700616268

http://www.amazon.com/Disconnecting-Dots-How-Allowed-Happen/dp/0984185852

*****

gli architetti ed ingegneri dell’11 settembre (che ormai sono oltre 1500):
http://www.ae911truth.org/.

i piloti per la verità sull’11 settembre:
http://www.pilotsfor911truth.org/

ecco la lista di piloti ed ingegneri aeronautici civili e militari che non credono alla versione ufficiale sul Pentagono:
http://pilotsfor911truth.org/core.html

Poi ci sono gli accademici per la verità (ingegneri, matematici e consulenti per la difesa degli Stati Uniti e della Germania)
http://twilightpines.com//index.php?option=com_content&task=view&id=37&Itemid=35

che sono troppi ed hanno formato due gruppi. Questo è il secondo (chimici e fisici):
http://stj911.org/members/index.html.

Huxley e Orwell sul Nuovo Ordine Mondiale – un’illuminante missiva

 

A mio avviso hanno entrambi ragione. In condizioni normali lo scenario di Huxley è quello più indicato per governare le masse. Ma, quando la gente si sveglia anche solo un po’, lo scenario di Orwell diventa più pressante e lo vedremo molto presto all’opera in tutta la sua “tangibile genuinità”. Il Mondo Nuovo che ho in mente io, se diventerà realtà, lo farà in una fase successiva, dopo che milioni di persone avranno preso in mano i loro destini e ricacciato indietro gli architetti del “Mondo Nuovo” huxleyano, che tanto nuovo non è, come si evince dal fumetto.

Ad ogni modo, una lettera di Aldous Huxley, autore di “Brave New World” (“Il Mondo Nuovo”), a George Orwell, autore di “1984”, risalente all’ottobre 1949, definisce la divergenza tra le visioni del mondo dei due geniali pensatori e scrittori.

[Una curiosità: nel 1917, ad Eton, Huxley aveva insegnato francese ad Orwell, per un breve periodo].

Gentile signor Orwell,

È stato molto gentile da parte sua invitare i suoi editori ad inviarmi una copia del suo libro. […]. Concordando con tutto ciò che i critici hanno scritto di questo libro, non ho bisogno di dirle, ancora una volta, quanto sia splendido e profondamente importante. Posso parlare, invece, di ciò di cui si occupa il libro – cioè a dire la rivoluzione definitiva? Le prime avvisaglie di una filosofia della rivoluzione definitiva – la rivoluzione che sta al di là della politica e dell’economia, e che mira al sovvertimento totale della psicologia dell’individuo e della sua fisiologia – si trovano nel Marchese de Sade, che si considerava il continuatore, il realizzatore di Robespierre e Babeuf. La filosofia della minoranza dominante in “1984” è un sadismo che è stato portato alla sua logica conclusione, andando al di là del sesso e negandolo. Che nella realtà la politica dello stivale schiacciato sul volto possa protrarsi all’infinito sembra dubbio. La mia convinzione personale è che l’oligarchia dominante troverà modi meno ardui e dispendiosi di governare e di soddisfare la sua brama di potere, e questi modi assomiglieranno a quelli che ho descritto in Brave New World (“Mondo Nuovo”). Ho avuto recentemente occasione di esaminare la storia dell’ipnotismo e del magnetismo animale e sono rimasto colpito dal modo in cui, per centocinquanta anni, il mondo ha rifiutato di prendere atto, seriamente, delle scoperte di Mesmer, Braid, Esdaile e degli altri.

In parte a causa del materialismo imperante e in parte a causa del perbenismo imperante, i filosofi e gli uomini di scienza del XIX secolo non erano disposti ad indagare gli aspetti più strani della psicologia che potevano essere applicati nell’arte del governo da uomini pragmatici, come politici, soldati e poliziotti. Grazie alla deliberata ignoranza dei nostri padri, l’avvento della rivoluzione finale è stato ritardato di cinque o sei generazioni. Un altro caso fortuito è stato l’incapacità di Freud di riuscire ad ipnotizzare i pazienti e la sua conseguente svalutazione dell’ipnotismo. Tutto ciò ha ritardato l’applicazione diffusa dell’ipnotismo alla psichiatria per almeno quaranta anni. Ma ora la psicoanalisi è stata combinata con l’ipnosi e l’ipnosi è stata resa agevole ed indefinitamente estensibile attraverso l’uso di barbiturici, che inducono uno stato ipnotico e suggestionabile anche nei soggetti più recalcitranti.

Entro la prossima generazione credo che i governanti del mondo scopriranno che il condizionamento infantile e la narco-ipnosi sono più efficienti, come strumenti di governo, dei manganelli e delle prigioni, e che la brama di potere può trovare, nell’induzione delle persone ad amare la propria servitù, una gratificazione paragonabile a quella generata dal fustigarle e scalciarle per renderle sottomesse. In altre parole, ritengo che l’incubo di 1984 sia destinato a trasformarsi nell’incubo di un mondo che rassomiglia più a quello che ho immaginato in Brave New World. Il cambiamento sarà il portato dell’esigenza di una maggiore efficienza. Nel frattempo, naturalmente, ci potrà essere una guerra su larga scala, biologica e nucleare – nel qual caso avremo incubi di altra natura e difficili da immaginare.

Grazie ancora per il suo libro.

Cordialmente,

Aldous Huxley

L’informazione in America, in Canada ed in Australia – per chi ancora crede nel giornalismo e nella democrazia

Identico testo letto dai giornalisti dei più importanti telegiornali americani, nazionali e locali:
“Conan O’Brian may be about to push the envelope on late night television”

Identico testo per il discorso del primo ministro australiano e dell’attuale primo ministro canadese (allora all’opposizione) per promuovere l’intervento militare in Iraq da parte delle rispettive nazioni

Riguardo al primo video (O’Brian):  Conan O’Brian, un comico, ha deciso di approvare pubblicamente il matrimonio gay di due suoi collaboratori e sarà addirittura lui a sposarli, nel suo show (io lo trovo di cattivo gusto, ma chi se ne frega). Il punto è che l’annuncio è stato ripetuto pari pari da tutti i giornalisti mostrati nel video (18), indipendentemente dal fatto che siano Fox, CBS, CNN o altro, come se fosse un mantra. Il fatto che ormai solo 6 grandi network controllino l’informazione negli USA non è per nulla positivo (lasciamo perdere l’Italia).

Riguardo al secondo video (Howard – Harper): la spiegazione ufficiale è quella del plagio ma, onestamente, non ho mai visto un plagio del genere. Gli uffici stampa/scrivani di alto livello non plagiano mai, “copiano creativamente” e qui eravamo ai più alti livelli. Qui si trattava di una delle decisioni più cruciali della storia mondiale dopo l’11 settembre: una coalizione di democrazie che invade uno stato sovrano in violazione del diritto internazionale. Difficile credere ad una leggerezza degli assistenti dei due politici. Più probabile che il testo sia stato scritto a Washington e poi fatto pervenire a Londra, Ottawa e Canberra, a chi di dovere senza che questi siano stati informati che era una copia carbone. In sintesi, chi ha mandato il testo si aspettava una rielaborazione e chi l’ha ricevuto non si aspettava che fosse una copia.

“La parola tedesca Gleichschaltung (variamente traducibile come sincronizzazione, coordinamento, allineamento, messa in riga) venne utilizzata per descrivere il processo compiuto dal regime nazionalsocialista per esercitare un controllo totale sull’individuo attraverso la coordinazione di tutti gli aspetti della società, della politica e del commercio. Il maggior obiettivo della Gleichschaltung fu di orientare il pensiero di ogni cittadino tedesco in una direzione compatibile con l’ideologia ufficiale del Partito”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gleichschaltung

Utah 2013 – dal Grande Fratello all’Immenso Fratello

Lo Utah è noto per essere la sede dei Mormoni (N.B. Mitt Romney è un mormone) e dell’Archivio dei Mormoni, una biblioteca genealogica situata in un deposito blindatissimo all’interno di una montagna a qualche decina di miglia a sud di Salt Lake City. Dovrebbe idealmente contenere gli alberi genealogici e i dati anagrafici (inclusa razza e censo) di tutti gli esseri umani. Nel 2007 Marco D’Eramo scriveva sul Manifesto: “Nel 1959 l’immagazzinamento cominciò a diventare un problema. Si iniziarono a scavare 6 enormi gallerie nel granito delle montagne del Little Cottonwood Canyon, a 40 km da Salt Lake City, e nel 1963 furono inaugurati i Granite Mountain Record Vaults, abbastanza spaziosi da poter contenere l’equivalente di 25 milioni di volumi. Secondo il sito della Family History Library, la biblioteca include 2,4 milioni di registrazioni genealogiche, 742.000 microfiches, 310.000 libri, 4.500 periodici. Il database Ancestral File contiene più di 36 milioni di nomi collegati in famiglie. L’Indice genealogico internazionale registra 725 milioni di nomi. Complessivamente il database contiene più di 2 miliardi di nomi, la maggior parte vissuta prima del 1930. In questo momento 200 macchine fotografiche in 45 paesi stanno microfilmando archivi”:

http://www.feltrinellieditore.it/FattiLibriInterna?id_fatto=9176

È evidente che, in certe epoche di crisi della democrazia, questa colossale mole di informazioni sarebbe pericolosissima, nelle mani sbagliate. Faccio fatica ad immaginare che le mani fondamentaliste dei Mormoni siano delle mani giuste.

Ad ogni modo, ora lo Utah sta per diventare famoso per un’altra minaccia ai diritti civili degli abitanti del pianeta:

Nello Utah la National Security Agency sta costruendo un enorme punto di calcolo e gestione dei dati che setaccerà la Rete, dalle mail alle ricerche Google, fino alla telefonate. La sorveglianza capillare potrebbe partire nel 2013.

In confronto Echelon [rete di spionaggio globale anglo-americana che consente di ascoltare le conversazioni che avvengono a fianco di un cellulare SPENTO, NdR] era un gioco da ragazzi, arnese analogico da Guerra Fredda, che serviva per intercettare le comunicazioni telefoniche oltre la Cortina di Ferro. Quello che la National Security Agency (NSA) sta costruendo a Camp Williams, nello Utah, è l’apoteosi dello spionaggio digitale e l’incubo per la privacy dei cittadini.

Un super computer mai visto, in grado di custodire ed elaborare yottabyte (quadrilioni di byte) di dati. La NSA riuscirà così a intercettare ogni dispositivo collegato a Internet, compresi gli elettrodomestici di nuova generazione (frigoriferi, forni, sistemi d’illuminazione). In pratica nessuno al mondo potrà sfuggire alla nuova sorveglianza capillare [a parte i poveri del mondo e chi vive in aree tagliate fuori dal resto del mondo, NdR]. È la storia di copertina di Wired USA, un esclusivo reportage di James Bamford, giornalista investigativo e scrittore, esperto d’intelligence, autore del best seller “The Shadow Factory: The Ultra-Secret NSA from 9/11 to the Eavesdropping on America”.

Lo Utah Data Center della NSA sarà completato nel 2013, con un investimento di due miliardi di dollari. Occuperà un milione di metri quadrati e consumerà energia elettrica quanto una città. Scrive James Bamford che lo scopo di questo “Immenso Fratello” sarà intercettare, decifrare, analizzare e memorizzare vaste aree della comunicazione mondiale. Satelliti, cavi sotterranei e sottomarini, reti senza fili, reti cablate e reti domestiche. Cioè mail, telefonate, attività su Internet, comprese le ricerche su Google e pagamenti digitali.

Il centro – aggiunge Bamford – gestirà informazioni finanziarie, transazioni di borsa, affari, segreti militari e diplomatici, documenti legali. La NSA avrebbe fatto enormi passi avanti nella capacità di decrittazione e sarebbe in grado di penetrare anche i sistemi di cifratura più complessi. L’agenzia vuole spiare anche il deep web, cioè quei settori della rete invisibili agli utenti “normali”.

La NSA avrebbe piazzato i suoi rilevatori negli snodi strategici di tutti i sistemi di telecomunicazione, facendo largo uso di software molto potenti per il Deep Packet Inspection, l’analisi capillare di tutto il traffico Internet. Un bottino sterminato ma difficile da esaminare. Ecco perché si sta costruendo l’Immenso Fratello. Non potremo parlare più neanche in cucina, perché potremmo essere spiati dal frigorifero o dal forno. Il reportage di James Bamford è lungo, dettagliato e fa venire i brividi. Lo trovate a questo indirizzo.

http://www.tomshw.it/cont/news/l-nsa-spiera-il-web-il-grande-fratello-era-un-principiante/36472/1.html

Teoria del Complotto

“Vi dico che l’uomo e il cane sono in combutta!”
“Cristo santo, Trevor, tu e i tuoi complottismi!”

http://fanuessays.blogspot.com/2012/01/ferruccio-pinotti-sui-poteri-occulti.html

http://www.informarexresistere.fr/2011/11/23/complottisti-ed-anticomplottisti-sono-una-piaga-sociale/#axzz1xm7oxFYA

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