¡Viva Zapata! I brogli elettorali messicani e le possibili conseguenze

Se si potesse cominciare a costruire anche mentre si sta bruciando. Se si potesse coltivare mentre si distrugge…La nostra causa era la terra, non un’idea; la terra coltivata per sfamare le nostre famiglie; libertà e non parole; un uomo sereno seduto al tramonto sulla soglia di casa; pace, non sogni; tempo di quiete e di bontà. Una domanda mi tormenta: nasce una cosa buona da una cattiva azione? Può nascere la pace da tanti delitti? Può infine tanta violenza generare della bontà? Può un uomo con idee sorte nell’ira e nell’odio, può costui condurre alla pace? Può governare in pace? Io non lo so…

Pablo Torres Burgos – “Viva Zapata!”

Questa terra è nostra, ma voi dovete proteggerla, non sarà vostra a lungo se non la difendete, se necessario con la vostra vita e con la vita dei vostri figli. Non sottovalutate i vostri nemici, essi torneranno. E se la vostra casa è bruciata, ricostruitela; se il vostro grano è distrutto, seminate di nuovo; se i figli muoiono, crescetene altri; se vi cacciano dalla valle, andate a vivere sulla montagna, ma vivete.

Siete sempre in cerca di capi: uomini forti, senza colpe, non ne esistono: esistono soltanto uomini come voi. Loro cambiano, disertano, muoiono. Non c’è nessun capo tranne voi e un popolo forte è la sola forza che duri…Un uomo forte fa un popolo debole. A un popolo forte non serve un uomo forte.

Emiliano Zapata – “Viva Zapata!”

Anche al tempo di Zapata (inizio del secolo scorso) il Messico era governato da tecnocrati, banchieri, finanzieri, economisti e ufficiali dell’esercito, chiamati cientificos, che credevano nel capitalismo liberista e nel positivismo, nel pareggio di bilancio, nella stabilità monetaria ed erano filo-americani, privatizzavano le terre comuni, sottraevano risorse alle comunità indie per darle in usufrutto a società straniere. Quasi la metà del Messico era nelle mani di tremila famiglie e un quinto del paese (una superficie pari a quella del Giappone) apparteneva a 17 persone. Gli USA possedevano i tre quarti dei giacimenti minerari e più della metà dei campi petroliferi. La Standard Oil di Rockefeller e Doheny ricavava 50mila barili di petrolio al giorno, esentasse, tranne una imposta di bollo insignificante. Inflazione, compressione dei salari, disoccupazione, crisi finanziaria a Wall Street nel 1907, poi una carestia. Così scoppiò la rivoluzione.

Oggi manca la carestia, ma ci sono i brogli elettorali (per la seconda volta, spudoratamente).

“Andrés Manuel López Obrador, candidato di un ampio fronte di sinistra che riunisce tre partiti – il Partido de la Revolución Democrática, il Partido del Trabajo, Movimiento Ciudadano – e un grande movimento popolare – il Movimiento de Regeneración Nacional (Morena), con 4 milioni di iscritti – ha presentato un ricorso per impugnare l’intero processo elettorale e l’attribuzione della vittoria al candidato del Pri Enrique Peña Nieto. In questo, Amlo dimostra un’aderenza alla legalità ignota ai suoi avversari, che lo etichettano da sempre come un perdente rissoso, e non è solo, ma spalleggiato da milioni di elettori rimasti con la bocca amara.
A scrutini appena iniziati
La vittoria del Pri e del suo candidato telegenico, in effetti, è stata dichiarata troppo in fretta, a scrutini appena iniziati, la sera stessa delle elezioni, dopo una giornata piena di brogli e intromissioni
. Le irregolarità riscontrate dagli osservatori della coalizione progressista riguardano ben 113.855 seggi su un totale di 143.151 ed è su questa base che Amlo ha chiesto all’Instituto Federal Electoral (Ife) un nuovo conteggio dei suffragi «voto per voto, seggio per seggio».
Sembra un déjà vu del 2006, quando 50 giorni di proteste popolari costrinsero l’Ife a ricontare il 10 % delle schede, rivelando errori e manomissioni che però, secondo il supremo tribunale elettorale, non erano abbastanza per invalidare le elezioni. Questa volta, oltre a questionare lo scrutinio, la coalizione progressista denuncia l’uso fazioso dei media, con Televisa in testa, la diffusione di inchieste e sondaggi mercenari e una cascata di finanziamenti occulti – Amlo parla di 5 miliardi di pesos, 300 milioni di euro – per comprare e deviare la volontà dell’elettorato.
L’ondata delle proteste contro un’elezione evidentemente truccata ha cominciato a sollevarsi fin da domenica sera. Lunedì 2 luglio, mentre il movimento «Yo soy 132» è sceso in piazza andando a manifestare davanti all’Ife al grido di «el voto comprado no puede ser contado», fra i più di 30mila osservatori nazionali e 700 stranieri predominava lo sgomento. Le migliaia di elettori che non hanno potuto votare per mancanza di schede, l’inefficienza delle istituzioni, la compravendita dei voti in tutto il territorio nazionale, la violenza di certe zone e le frequenti intimidazioni gettano seri dubbi sull’equità e la legalità dell’ultimo processo elettorale.
Violazioni e «falchetti»
Secondo Alianza Civica, una ong che si dedica dal 1994 all’osservazione elettorale, il 30% circa dei voti del 1 luglio sono stati il prodotto di compera e coercizione del voto, mentre nel 21% dei seggi osservati si è violata la segretezza del suffragio. Quest’ultima violazione, fatta per controllare che chi ha venduto il voto rispetti il patto, è facilitata dalla struttura delle cabine di votazione, che sono semiaperte, e dal ricorso a bambini che si fingono parenti accompagnatori – una figura consentita – ma in realtà sono piccole spie. Li chiamano halconcitos, i «falchetti».
In una conferenza stampa, Beatriz Camacho e Hector Díaz Santana, rappresentanti di Alianza Civica e di Equipo Pueblo, hanno rivelato che le numerose irregolarità, specialmente la compera e il condizionamento del voto, non sono state commesse da un solo partito, anche se la maggioranza sono imputabili al Pri. Le due ong sono state le prime a stabilire che la gravità delle infrazioni è tale che meriterebbe l’annullamento delle elezioni.
Gli osservatori si sono trovati d’accordo nel considerare che le anomalie registrate nel 2012 hanno superato quelle delle elezioni del 2006 e che sono talmente difficili da quantificare che l’Ife e la Fepade (la procura specializzata in reati elettorali) «sono assolutamente insufficienti a correggere un problema così grave».
Secondo i rapporti di 500 osservatori, che hanno osservato i seggi in 21 stati, il 28,4% degli elettori ha ammesso di essere stato esposto ad almeno una pratica di compera o coazione del voto.
Alianza Civica ha rilevato anche il fenomeno delle cosiddette «maree», che consistono in vari rappresentanti di un partito politico – la legge ne ammetterebbe solo due – che, con fare intimidatorio, si mettono alle spalle dei funzionari del seggio.
Congratulazioni frettolose
Con una fretta sorprendente, numerosi governi europei – Francia, Spagna, Gran Bretagna per primi – e centroamericani si sono congratulati con Peña Nieto per la sua vittoria fin da lunedì, quando era ancora in corso lo spoglio delle schede
. Il più sollecito e contento di tutti, per ovvie ragioni, è stato il presidente Obama, che si è felicitato personalmente con il candidato del Pri.
In Messico invece, dopo il ricorso presentato da López Obrador e la coalizione progressista, l’Instituto Federal Electoral ha annunciato la sua disponibilità a ricontare circa un terzo dei voti.

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/7992/

Il 2012 è l’anno della Rivoluzione Globale – vi spiego perché

di Stefano Fait

Il mantenimento stesso del livello di vita raggiunto nel nostro paese richiede che si innalzi l’intensità del capitale umano e riprenda a crescere la produttività totale di fattori; non può non richiedere, come ho osservato in altre occasioni, che si lavori di più, in più e più a lungo

Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, 7 marzo 2012

Bisogna riconoscere che le autorità stanno facendo di tutto per far avverare la mia “profezia” di qualche mese fa (25 novembre 2011):

http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/e-successo-un-quarantotto-la.html

Le cose, intanto, si stanno muovendo in quella direzione. Ci sarebbero delle alternative, se chi comanda si ricordasse che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Invece stiamo, ahimè, arrivando alla resa dei conti tra chi crede nella democrazia e chi crede nell’oligarchia.
È una cosa terribile, una sconfitta per chi ammira il coraggio e lo spirito di sacrificio di coloro i quali hanno ristabilito la democrazia sconfiggendo il nazismo, per chi ha sognato un’Europa unita, democratica, pacifica e prospera, modello per il resto del mondo, nonché per chi ha celebrato il 1989 come la fine di un incubo e l’inizio di una stagione di progresso civile e morale per tutta l’umanità.

Lo ripeto: nulla di tutto questo era inevitabile, ma qualcosa è andato tragicamente storto:

http://fanuessays.blogspot.com/2012/01/golpe-psicopatico.html

Non resta altro da fare che difendersi e difendere il nostro prossimo.

Mentre l’Egitto è prossimo alla bancarotta:

http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/03/01/visualizza_new.html_106197565.html

Come aveva correttamente previsto Jacques Attali:

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/27/le-4-principali-sfide-dei-prossimi-anni-secondo-jacques-attali/#axzz1od3sL7a5

Gli Egiziani si preparano alla vera Rivoluzione (quella dell’anno scorso era una ribellione, non una rivoluzione):

http://www.repubblica.it/esteri/2012/02/02/news/egitto_strage-29223974/

http://italian.irib.ir/notizie/politica/item/104124-egitto-protesta-davanti-ambasciata-usa-decine-i-feriti

Lo Yemen è una polveriera, com’era prevedibile, se s’impone un unico candidato alle elezioni e lo si fa vincere con il 99,8 per cento dei voti:

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Yemen-scontro-tra-battaglioni-esercito-davanti-casa-presidente-a-Sanaa_313041476999.html

La Spagna si ribella:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9977

L’Irlanda si ribella:

http://www.forexinfo.it/Irlanda-referendum-sul-fiscal

Si ribellano gli etnopopulisti olandesi sui quali si regge il governo e che pretendono un referendum:

http://www.rischiocalcolato.it/2012/03/good-morning-europa-rajoy-affonda-il-fiscal-compact-e-lolanda-ripensa-al-fiorino-di-maurizio-blondet.html

La Grecia si ribella:

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/02/28/la-rabbia-e-lamore-sulla-violenza-in-grecia/

anche perché con un disoccupazione giovanile che eccede il 50% (!!!!!!), c’è poco altro da fare:

http://ca.news.yahoo.com/greek-unemployment-hits-record-high-december-21-percent-101223761.html

La Romania si ribella:

http://www.corriere.it/esteri/12_gennaio_17/romania-scontri_f9c874fe-410a-11e1-b71c-2a80ccba9858.shtml

Il Portogallo si ribella:

http://italian.irib.ir/notizie/economia/item/103036-portogallo–crisi-proteste-contro-tagli-mercoledi-visita-troika

L’Italia si ribella (il 44% degli Italiani sta con i no-Tav, a dispetto della quasi unanimità pro-Tav dei media):

http://www.notav.info/top/caro-passera-caro-bersani-anche-i-sondaggi-dicono-notav/

https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/02/bandiere-greche-in-val-di-susa-disobbedienza-civile-solidale-nel-mediterraneo-e-oltre/

In Sicilia:

http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201203061114-ipp-rt10062-sicilia_forconi_tornano_in_piazza_a_palermo_si_uniscono_no_tav

In Sardegna Napolitano viene chiamato “buffone” e “servo dei banchieri”:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/precariato-sociale/item/4036-cagliari-contesta-napolitano-sei-il-presidente-delle-banche

http://www.corriere.it/politica/12_febbraio_21/napolitano-sassari_0efbcb9c-5c76-11e1-beff-3dad6e87678a.shtml

L’Islanda si ribella:

http://it.euronews.com/2012/03/05/islanda-l-ex-premier-haarde-a-processo/

I Canadesi si ribellano ai brogli elettorali che hanno portato al governo l’ultra-filoamericano neoliberista Stephen Harper:

http://rabble.ca/news/2012/03/wave-protest-against-electoral-fraud-kicks-saturday-vancouver

Persino gli Americani cominciano a ribellarsi. Nel 2011 solo il 17% degli statunitensi riteneva che il governo federale godesse della legittimità a governare, una percentuale che scendeva al 6% per quel che riguarda il Congresso, i livelli più bassi della storia dei sondaggi d’opinione negli USA:

http://www.washingtonsblog.com/2011/08/rasmussen-poll-american-sentiment-is-pre-revolutionary-only-17-say-u-s-government-has-consent-of-the-governed.html

http://www.blitzquotidiano.it/economia/usa-sondaggio-tasse-aumento-ricchi-703632/

http://www.nytimes.com/2011/10/26/us/politics/poll-finds-anxiety-on-the-economy-fuels-volatility-in-the-2012-race.html

Qualcosa di molto brutto accadrà negli Stati Uniti:

http://fanuessays.blogspot.com/2011/11/dominio-mercenario.html

http://www.informarexresistere.fr/2012/01/07/ndaa-torneranno-i-campi-di-concentramento-in-america/#axzz1oEiKocMC

http://www.informarexresistere.fr/2011/12/17/lo-slittamento-giuridico-verso-la-dittatura-usa-2001-2012/#axzz1oEiKocMC

Il Regno Unito ha già avuto un assaggio di quel che ci attende:

http://www.informarexresistere.fr/2011/12/17/londra-in-fiamme-preludio-alla-rivoluzione-globale/#axzz1oEiKocMC

e le Olimpiadi non saranno tranquille:

http://www.lettera43.it/attualita/41757/londra-2012-giochi-di-protesta.htm

anche perché il numero di senzatetto è cresciuto di almeno il 14% in un anno, senza contare chi è stato costretto a trasferirsi da parenti ed amici e non è su una strada solo grazie alla loro benevolenza:

http://www.guardian.co.uk/society/2012/mar/08/homelessness-rise

Stanno subappaltando ad imprese private i compiti delle forze dell’ordine (pubblico), nonostante il fatto che la principale causa delle rivolte urbane dell’anno scorso siano stati i pessimi rapporti tra poliziotti e residenti di certi quartieri – figuriamoci quando saranno dei mercenari a pattugliare le strade e compiere arresti:

http://www.guardian.co.uk/uk/2012/mar/02/police-privatisation-security-firms-crime

Difficile credere che gli agenti prenderanno bene questa cosa. La loro lealtà sarà messa a dura prova, potrebbero rivoltarsi contro i loro “padroni”.

I Francesi hanno già dimostrato di cosa sono capaci:

http://www.ilpost.it/2010/10/19/sesta-giornata-di-proteste-e-scioperi-in-francia/

François Hollande, candidato socialista alle presidenziali francesi, ha dichiarato, in risposta all’ostilità degli eurocrati nei suoi confronti: “Siamo una grande nazione che non si fa comandare”:

http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/05/Merkel_Pericolo_Hollande_dietro_Patto_co_9_120305021.shtml

In Australia gli aborigeni protestano e costringono la premier Julia Gillard ad uscire dalla porta sul retro di un ristorante:

http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20120127_video_13155471/00000157-australia-protesta-aborigeni-bruciano-la-bandiera.php

Proteste in Croazia e Slovenia:

http://www.italintermedia.com/2011/10/anche-in-croazia-e-slovenia-si-diffondono-le-proteste-contro-il-capitalismo-neoliberale/

Proteste in Cina:

http://www.ilpost.it/2012/01/07/le-500-proteste-al-giorno-in-cina/

Solo il clima pre-bellico ha placato le proteste di massa in Israele:

http://www.ilpost.it/2011/09/04/le-foto-di-stanotte-in-israele/

Anche i media più popolari cominciano a contestare le politiche europee:

http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,816498,00.html

Persino gli ossequienti Giapponesi protestano:

http://it.euronews.com/2012/01/19/nucleare-tokyo-ci-riprova-proteste-in-giappone/

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