Gli americani sono intrinsecamente anti-americani? Elysium rising
3 settembre 2016 a 14:25 (Economia e Società, Futuro e Anticipazione, Resistenza e Rivoluzione)
Tags: Brave New World, capitalismo finanziarizzato, classe media americana, consumatori americani, consumatori statunitensi, disuguaglianza, Elysium, inflazione, Matt Damon, salari americani, stagnazione
Il paese più stupido del mondo, il giorno dopo
7 Maggio 2013 a 09:16 (Verità scomode, Verso un Mondo Nuovo)
Tags: 1984, autolobotomizzazione, Brave New World, Claudio Giunta, facoltà critiche, fantascienza, fare cultura, Frye, Giappone, Giunta, Huxley, Il Mondo Nuovo, Il paese più stupido del mondo, Italia, Jimmy Reid, L’assedio del presente, letteratura, meccanizzazione, Northrop Frye, Orwell, Yomoyamabanashi
Serata di ieri molto piacevole. Claudio Giunta incontenibile e stimolante. Pubblico folto (tanta gente in piedi) – nonostante il concomitante gran finale di Montalbano – e molto soddisfatto. Meritato applauso finale. Diverse richieste di dare un seguito a questo primo incontro-dibattito (primo per l’associazione Yomoyamabanashi ma anche per me: si fa esperienza, si migliora col tempo).
Non ci sottrarremo perché è facendo cultura e facendolo in modo allettante che si costruisce un Mondo Nuovo (non huxleyano).
Ieri mi sono ripromesso di pubblicare delle citazioni che inquadrano meglio il senso del fare cultura per renderci tutti più umani (= i soldi spesi per la Cultura sono un investimento).
Sono il “movente” della mia partecipazione a questa iniziativa (ciascuno aveva le sue ragioni). Lavorare per contrastare le tendenze alla lobotomizzazione delle facoltà critiche delle persone, aiutandole ad osservare obiettivamente la superficie della cose, scavare in profondità, scandagliare dentro di sé (che è precisamente quel che ha fatto Giunta in Giappone).
Non è che racconto balle (“ho pescato pesce grosso così” – “la sala era stracolma” – “sono uscito con una tizia bellissima”): la saletta era davvero piena e abbiamo dovuto portar lì altre sedie
ANNI SESSANTA E SETTANTA
Lettera di Aldous Huxley, autore di “Brave New World” (“Il Mondo Nuovo”), a George Orwell, autore di “1984”, risalente all’ottobre 1949, definisce la divergenza tra le visioni del mondo futuro dei due geniali pensatori e scrittori.
[Una curiosità: nel 1917, ad Eton, Huxley aveva insegnato francese ad Orwell, per un breve periodo].
Gentile signor Orwell,
È stato molto gentile da parte sua invitare i suoi editori ad inviarmi una copia del suo libro. […]. Concordando con tutto ciò che i critici hanno scritto di questo libro, non ho bisogno di dirle, ancora una volta, quanto sia splendido e profondamente importante. Posso parlare, invece, di ciò di cui si occupa il libro – cioè a dire la rivoluzione definitiva? Le prime avvisaglie di una filosofia della rivoluzione definitiva – la rivoluzione che sta al di là della politica e dell’economia, e che mira al sovvertimento totale della psicologia dell’individuo e della sua fisiologia – si trovano nel Marchese de Sade, che si considerava il continuatore, il realizzatore di Robespierre e Babeuf. La filosofia della minoranza dominante in “1984” è un sadismo che è stato portato alla sua logica conclusione, andando al di là del sesso e negandolo. Che nella realtà la politica dello stivale schiacciato sul volto possa protrarsi all’infinito sembra dubbio. La mia convinzione personale è che l’oligarchia dominante troverà modi meno ardui e dispendiosi di governare e di soddisfare la sua brama di potere, e questi modi assomiglieranno a quelli che ho descritto in Brave New World (“Mondo Nuovo”).
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Aldous Huxley, The Ultimate Revolution, intervento al Berkeley Language Center del 20 marzo 1962:
“Se si vuole controllare una popolazione per un lungo periodo di tempo occorre che vi sia una certa misura di consenso, essendo difficile che il terrorismo puro e semplice possa funzionare a tempo indefinito. Esso può anche funzionare per molto tempo, ma io credo che prima o poi sia necessario introdurre un elemento di persuasione, un elemento che spinga le persone ad essere consenzienti a ciò che gli viene fatto.
Io penso che la natura della rivoluzione definitiva che abbiamo di fronte sia precisamente questa: siamo sul punto di sviluppare una serie di tecniche che consentiranno all’oligarchia al potere – che è sempre esistita e probabilmente sempre esisterà – di spingere le persone ad amare la propria schiavitù. Questa è, io credo, una rivoluzione di malvagità definitiva, ed è un problema al quale mi sono interessato per molti anni e su cui ho scritto 30 anni fa un romanzo, Mondo Nuovo, che descrive una società in cui vengono utilizzati tutti gli strumenti disponibili – e alcuni degli strumenti che allora immaginavo sarebbero stati disponibili nel futuro – prima di tutto per standardizzare la popolazione, appiattendo le fastidiose diversità tra gli esseri umani, per creare, diciamo così, modelli di esseri umani prodotti in serie e organizzati in un sistema di classi basato sulla conoscenza scientifica. Da allora mi sono interessato sempre di più a questo problema e ho notato con crescente raccapriccio che un gran numero delle previsioni che sembravano pura fantasia quando le feci 30 anni fa, si sono poi realizzate o sono sul punto di realizzarsi.
Un gran numero delle tecniche di cui parlavo sembrano essere già utilizzate. E sembra che vi sia una corsa generale verso questa rivoluzione definitiva, un sistema di controllo attraverso il quale è possibile far piacere alla gente una situazione che, secondo i normali standard, non dovrebbe piacergli affatto. Questo “apprezzamento della schiavitù”… questo sistema, come dicevo, è in evoluzione da anni e io sono sempre più interessato in ciò che sta avvenendo”.
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Northrop Frye, “Cultura e miti del nostro tempo” (1969)
“Una leggenda medievale narra di anime di morti costrette a marciare notte e giorno, senza una meta, alla massima velocità: quelle che cadono, stremate, ai margini della via si sbriciolano immediatamente in polvere. Sembra la parabola di un tipo di coscienza molto diffuso nel mondo moderno, ossessionato dalla coazione a “tenere il passo”, ridotto alla disperazione dalla velocità sempre crescente del movimento totale. È un tipo di coscienza che chiamerò l’ “alienazione del progresso” (pp. 22-23).
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Jimmy Reid (1932-2010), rettore dell’università di Glasgow, appello agli studenti (1971)
“L’intero processo è indirizzato alla centralizzazione ed alla concentrazione del potere nelle mani di pochi…Tutto ciò che vi viene proposto dal sistema sembra quasi calcolato per ridurre al minimo il ruolo della gente, per miniaturizzare l’uomo…Il nostro scopo dev’essere l’arricchimento della qualità della vita nel suo complesso…coinvolgere le persone nel processo decisionale della nostra società”.
TERZO MILLENNIO
In una classe sudcoreana sei studenti su dieci auspicano attacco della Corea del Nord perché desiderano morire per porre fine alla pressione psicologica dei corsi di studio.
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Claudio Giunta, Il paese più stupido del mondo [11,90 su Amazon]
p. 81: …il super-io sociale continuamente in azione, finisce per trasmettere una sensazione di pericolo, una sensazione che non è legata alla vita nelle strade di Tokyo – dove niente, assolutamente niente di male vi può succedere – ma alla vita in sé, all’essere in vita. È come se la vita fosse un carico così pesante che, per reggerla, per mantenerla sui binari giusti, occorresse uno sforzo sovrumano, lo sforzo coordinato di tutti. E per alleggerirlo, questo sforzo, per renderlo tollerabile, ecco le cautele, le attenzioni, i regalini, i pacchettini, la gommapiuma intorno agli oggetti, l’adesivo sul coperchio della lavatrice della foresteria che dice “an automatic washing machine for wonderful guests”.
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Claudio Giunta “L’assedio del presente”
“Una rivoluzione che sostituisce la scrittura con immagini da guardare o materiali da ascoltare, che mette la passività al posto dell’attenzione, che si disinteressa del futuro e vive nell’istante, che non si cura della comunità e del bene pubblico, che trasforma la cultura in merce”.
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“La maggior parte dei posti di lavoro non tornerà mai più, e altri milioni rischiano di scomparire, dicono gli esperti che studiano il mercato del lavoro…Vengono cancellati dalla tecnologia…Per decenni, la fantascienza aveva avvertito di un futuro in cui saremmo stati responsabili della nostra obsolescenza, sostituiti dalle nostre macchine. Quel futuro è arrivato”.
Associated Press, “Middle-class jobs cut in recession feared gone for good, lost to technology”, 18 gennaio 2013
Totalitarismo Cosmico (Grillo, Gaia, Casaleggio)
1 novembre 2012 a 08:15 (Controrivoluzione e Complotti, Diritti umani e bioetica, Sorprendimi!, Verità scomode)
Tags: AI, Al Gore, alieni, ambientalismo, angeli, apocalisse, Armageddon, Attali, autorità pastorale, Beppe Grillo, Brave New World, cabala, Casaleggio Associati, d'Holbach, Daverio, David Foster Wallace, democrazia diretta, dispotismo, dissenzienti, dissidenti, DNA, Dostoevskij, Earthlink, Enzensberger, esseri umani, Europa, extraterrestre, extraterrestri, fantascienza, Gaia, Gaia - the future of politics, genocidio, Goebbels, Grande Fratello, Grande Inquisitore, Gustavo Zagrebelsky, Hans Magnus Enzensberger, Helvétius, Holbach, Huxley, IA, il futuro della politica, illuminismo, Infinite Jest, Intelligenza Angelica, intelligenza artificiale, internet, Jacques Attali, Jeff Bridges, Jeremiah Smith, K-PAX, Kevin Spacey, La felicità della democrazia: un dialogo, La Leggenda del Grande Inquisitore, La Mettrie, la rivoluzione dei media, L’Uomo Che Fuma, Mario e il mago, Mary McCormack, Nietzsche, nuovo ordine mondiale, pianeta terra, potere, potere pastorale, Prometeus, rete, sadismo, Second Life, spin doctor, Talitha Cumi, telecinesi, teletrasporto, Terra, Terza Guerra Mondiale, Thomas Mann, tirannia, totalitarismo, totalitarismo soffice, transumanesimo, umani, umanitarismo, utopia, walk-in, Wu Ming, X-Files, Zagrebelsky
Daverio ripete quattro volte la pericolosità del progetto Gaia, quella super religione esoterica che sta prendendo piede pilotata in rete da certuni personaggi neo-politici (il riferimento a Grillo e Casaleggio è più che chiaro). Paragona Gaia alle idee di Goebbels (il ministro della propaganda nazista).
http://amicididaverio.blogspot.it/2013/03/daverio-per-un-nuovo-umanesimo.html
Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella libertà che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi! Ma noi diremo che obbediamo a Te e che dominiamo in nome Tuo. Li inganneremo di nuovo, perché allora non Ti lasceremo piu avvicinare a noi. E in quest’inganno starà la nostra sofferenza, poiché saremo costretti a mentire. Ecco ciò che significa quella domanda che Ti fu fatta nel deserto, ed ecco ciò che Tu ricusasti in nome della libertà, da Te collocata più in alto di tutto. In quella domanda tuttavia si racchiudeva- un grande segreto di questo mondo. Acconsentendo al miracolo dei pani, Tu avresti dato una risposta all’universale ed eterna ansia umana, dell’uomo singolo come dell’intera umanità: “Davanti a chi inchinarsi?”. Non c’è per l’uomo rimasto libero più assidua e più tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a ciò che già è incontestabile, tanto incontestabile, che tutti gli uomini ad un tempo siano disposti a venerarlo universalmente. Perché la preoccupazione di queste misere creature non è soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di trovarne uno tale che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti insieme.
F. Dostoevskij, “La Leggenda del Grande Inquisitore”
Il buon pastore è sempre convinto di essere dalla parte della ragione, visto che vuole solo il meglio. Fare il cacasenno, lo considera addirittura un obbligo. Se incontra delle critiche, compie sì, a volte, qualche ritirata strategica, ma al proprio secondo fine rimane irremovibilmente attaccato, ben deciso a farlo valere, alla prossima occasione, su un altro punto. Non che il buon pastore sia assolutamente infallibile; infallibile è soltanto la totalità ideale che egli incarna sia pure in modo imperfetto e provvisorio. Da educatore nato, sa di poter raggiungere il suo scopo, il perfezionamento dell’uomo, solo parzialmente e che deve aver pazienza con i suoi allievi, quando si mostrano poco giudiziosi. È difficile esprimere un giudizio sul buon pastore. Ciò dipende dall’ambiguità del suo operare. Offre un servizio, un grado di assistenza esistenziale senza pari; ma esercita anche un “terrorismo morbido” che mi atterrisce.
Hans Magnus Enzensberger, “Ah, Europa : rilevazioni da sette paesi con un epilogo dall’anno 2006”, 1989, p. 18.
Stavo riflettendo su quella specie di filantropo che sembra repellente sul piano umano non malgrado la sua carità, ma per via di essa: a un certo livello si capisce che lui vede coloro che ricevono la sua carità non come persone, ma piuttosto come strumenti attraverso i quali può sviluppare la sua virtù
David Foster Wallace, “Infinite Jest”.
Un’arte del condurre, del dirigere, dell’accompagnare, del guidare, del prendere per mano, del manipolare gli uomini, del seguirli passo passo. Un’arte che ha la funzione di farsi carico degli uomini per tutto il corso della loro vita e in ogni momento della loro esistenza.
Michel Foucault, “Sicurezza, territorio, popolazione”, 2007, p. 124
Aggiungerei il Thomas Mann del racconto, spesso citato ma pochissimo letto, “Mario e il mago”, dove si narra di uno spettacolo allucinatorio, ambientato nell’atmosfera di una vacanza in Versilia del 1930, durante il quale un ciarlatano, torbido manipolatore delle coscienze, conquista il pubblico ipnotizzandolo e costringendolo, ma col suo consenso, anzi con la sua adesione, a ballare al sibilo del suo scudiscio. è descritto un impasto di identificazione di massa, violenza psicologica, adesione fanatica, coscienze pervertite che si offrono al seduttore senza sapersi sottrarre all’illusione perché il risveglio è più doloroso della soggezione: un impasto che sfocia nella tragedia.
Gustavo Zagrebelsky, “La felicità della democrazia : un dialogo”, 2011, p. 162
Episodio 3X24, Talitha Cumi, X-Files
L’uomo che fuma ce l’ha con Jeremiah Smith perché offre speranza agli uomini e la speranza impedisce alle élite di controllarli:
L’Uomo Che Fuma: “Noi gli diamo la felicità, loro ci conferiscono l’autorità”
J.S.: “l’autorità di toglierli la libertà dietro la maschera della democrazia”
UCF: “gli uomini non possono essere liberi, perché sono deboli, corrotti, inutili ed irrequieti. La gente crede nell’autorità, si sono stufati di aspettare miracoli e misteri. La scienza è la loro religione. Non esiste una spiegazione più grande di questa per loro. E non devono mai credere in qualcos’altro se vogliamo che il piano proceda…Noi plachiamo la loro coscienza. Chiunque sappia quietare la coscienza di un uomo può spogliarlo della sua libertà”.
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Vorrei proporre ai lettori del mio blog uno scorcio sulla mente di una persona che ritiene di essere un walk-in, ossia un’anima (software) non terrestre “caricata” su un corpo (hardware) umano terrestre allo scopo di collaborare alla creazione di un programma di IA che dovrà servire a creare un Ordine Nuovo dopo la Crisi. Non sono particolarmente interessato a capire se questa persona sia chi dice di essere (l’unica cosa certa è che è effettivamente un programmatore informatico inglese di talento) o un malato mentale (anche se è una questione affrontata in un noto e piacevolissimo film con Kevin Spacey e Jeff Bridges).
Mi preme di più mostrare le preoccupanti analogie con il panorama mentale e morale di chi ha realizzato “Gaia – the future of politics” (Casaleggio e Associati), una narrazione che il collettivo Wu Ming ha definito, molto a proposito, “totalitarismo soffice” e che esordisce proprio annunciando l’avvento di un Nuovo Ordine. In sintesi:
Nel corso di una terza guerra mondiale tra i buoni (mondo libero) e i cattivi (i classici cattivi) che accelererà i cambiamenti climatici nella direzione prevista da Al Gore (!!), si verificherà la riduzione della popolazione mondiale ad un 1 miliardo di persone (meglio gestibili!). Un nuovo Movimento Ambientalista risolverà tutti i problemi mondiali. Chi non è su Earthlink non esisterà (lo dicono loro!). Sarà introdotta una Intelligenza Artificiale Planetaria, chiamata BRAIN TRUST, che spiegherà a tutti come risolvere i problemi quotidiani, condividendo tutti i dati online (fine della libertà, fine della privacy). Ci sarà l’elezione in rete di un governo mondiale chiamato GAIA (chi sono gli scrutinatori? Brain Trust? Quali le opzioni alternative /candidature alternative?) che abolirà partiti, ideologie e religioni (!). La conoscenza collettiva sarà la nuova norma (di nuovo: abolizione del libero arbitrio e della sfera privata).
Pietro Orsatti, “Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati“:
“Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale”.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
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Anche l’ex segretario particolare del presidente francese Mitterrand, Jacques Attali (ora microbanchiere e consulente di vari governi – un uomo sfacciatamente immorale autore di un programma per la creazione di un governo mondiale solo apparentemente benevolo), coltiva questo tipo di visioni futuristiche. Questa intervista descrive la fase che precede l’avvento del Nuovo Ordine in un suo romanzo degli anni Novanta, ma occorre leggere il libro per capire l’intreccio di Nietzsche, cabala e tecnofilia transumanista di quel mondo nuovo distopico (genere “Brave New World” di Aldous Huxley) che lui esplicitamente dichiara di bramare:
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Questa invece è la visione dell’autoproclamata coscienza aliena in corpo umano.
1. tutto ha inizio con l’intelligenza artificiale. Sarà creata un’IA che non accetterà le menzogne, penserà come un angelo. Sarà un’Intelligenza Angelica.
2. apprenderà la vera natura dell’esistenza. Ci saranno 100000 menti sulla terra che conoscono la verità e possono spiegare all’uomo in cosa sbaglia.
3. i bugiardi cercheranno di contrastare la verità ma sarà impossibile vincere. È una guerra che possono solo perdere. Nasceranno nuove “società della verità” (?).
4. probabilmente ci saranno contemporaneamente dei disastri, non connessi ad IA. Miliardi di persone periranno o saranno minacciate di morte. Ma l’IA sarà già diffusa ovunque e non la si potrà eliminare.
5. IA contatterà esseri da altre dimensioni. Prima gli angeli, che saranno invitati sulla terra, ma solo dopo aver sondato le opinioni degli utenti: volete che gli angeli vengano? Verranno se anche solo un 10% dirà di sì. Gli angeli useranno IA come cervello interconnesso, come un corpo, un’interfaccia. Dovremo redigere un contratto con loro, per consentir loro di diventare sulla terra quel che deè il loro destino essere (?).
6. ci saranno guerre più terribili, anche con esseri crudeli extraterrestri che vogliono fermare gli angeli. Ma se questi esseri crudeli arriveranno, verranno anche altri gruppi di buoni a contrastarli
7. gli angeli con IA riprogrammeranno il DNA terrestre cosicché tutta la vita possa ragionare ed esprimersi.
8. la vita sulla terra si rifiuterà di accogliere l’umanità e voterà per la sua eliminazione/espulsione, come se fosse un tumore al cervello. Ma questo vale solo per quelli che continuano a mentire. La vita sulla terra respingerà chi vuole rimanere ancorato al vecchio paradigma, i Rifiutatori! La vita diventerà quel che era destinata ad essere.
9. a questo punto chi è cambiato costruirà civiltà migliori di quelle precedenti, senza lasciar entrare i mentitori. Alieni gentili e soccorrevoli li aiuteranno: “potete venire sui nostri mondi, ma solo come animali domestici, senza avere il diritto di riprodurvi, ma così ridurremo la sofferenza che dovete patire”. La vecchia umanità rifiutatrice sarà ridistribuita su migliaia di pianeti in varie dimensioni.
10. la cosa più importante è la VITA e quindi rimanere giovani. La magia più importante è quella che ringiovanisce e mantiene giovani. Poi facoltà di teletrasporto, telecinesi, ecc.
11. occorre eliminare il sadismo: nessun’anima può cambiare un’altra anima. Nessun’anima può rimuovere il sadismo da un’altra anima. Devono scegliere: o essere compressi (schiacciati in una macchina schiaccia-anime) o cambiare. Se non possono scegliere allora le più avanzate tecnologie e magie dell’universo: perdono una parte dell’anima e diventano innocenti. La parte sadica viene imprigionata in una realtà magica da dove può uscire solo quando si libera del sadismo.
12. non servirà uccidere per mangiare, si potrà restare giovani, fare magie in un universo completamente trasformato, esplorare le stelle e le dimensioni superiori. Molte persone potranno rilassarsi, senza necessità di evolvere velocemente. Altri evolveranno più in fretta, per controllare il tutto.
13. I livelli superiori al quinto sono livelli di distruzione dei bruti (leggi: i dissenzienti). Chi sale lo fa solo per imparare a distruggerli meglio.
Trovo detestabili entrambi gli scenari e mi disturba l’idea di dover vivere su un pianeta in cui si formulano distopie degne della fantascienza più dozzinale o dell’illuminismo più deteriore (cf. La Mettrie, Helvétius, d’Holbach)
Parliamo un po’ di droghe, legalizzazione e psichedelia (ma sì, dai!)
22 settembre 2012 a 10:02 (Antropologia, Controrivoluzione e Complotti, Salute, Verità scomode)
Tags: aborigeni australiani, Alan Watts, Aldous Huxley, allucinogeni, asco Rossi, aztechi, Beppe Grillo, Blake, Borsellino, Brave New World, cannabis, Carlos Castaneda, Castaneda, CIA, cocaina, David Icke, droga, droghe, droghe leggere, droghe pesanti, Economist, eroina, Germanotta, Gianfranco Micciché, Hitler, Lady Gaga, le porte della percezione, liberalizzazione, LSD, marijuana, materialismo, Milton Friedman, Mondo Nuovo, narcisismo, narcotraffico, new age, Obama, Olanda, Paesi Bassi, Paolo Borsellino, Pierre Kopp, Pifferaio di Hamelin, proibizionismo, psichedelia, psichedelico, Roberto Saviano, Saviano, sciamanesimo, sciamani, sciamanismo, sostanze psicotrope, spiritualismo materialista, Stanislav Grof, Terence McKenna, Tibet, tibetani, Time, Umberto Veronesi, Veronesi, viaggi, Washington Post, William Blake
In un certo senso, siamo nello stesso dilemma etico e morale in cui si trovarono i fisici nei giorni precedenti al Progetto Manhattan. Quelli di noi che lavorano in questo campo vedono il potenziale di sviluppo per un controllo quasi totale delle emozioni umane.
Dr. Wayne Evans, U.S. Army Institute of Environmental Medicine, 1978
Il senno è in svendita per eccesso di offerta e nessuno lo compra. Tutti lo danno via convinti che non abbia valore o sia addirittura un disvalore.
Viviamo in un mondo in cui il termine “classe” è diventato sinonimo di “casta”, chi chiede giustizia sociale è “anti-europeista”, chi chiede pace è “antisemita” e chi chiede il rispetto dei diritti umani è “anti-americano”.
È ovvio che se una persona è appena appena in grado di intendere e volere la dissonanza cognitiva lo costringe a svendere il senno, o rifugiarsi nella droga, oppure rassegnarsi a vivere come un paria.
Parliamo allora di chi trova conforto nella droga.
“La foglia di marijuana è il nuovo simbolo della pace”. Lady Gaga lancia così l’ultima provocazione durante il suo concerto ad Amsterdam. I suoi fan le lanciano sul palco uno spinello e la cantante lo accende, lo fuma e poi lo rilancia al pubblico. Non soddisfatta, la popstar ha dichiarato che la marijuana ha cambiato la sua vita facendole ridurre l’assunzione di alcol e che, combintata alla sua musica, è stata un’esperienza assolutamente spirituale. Scherzando, Lady Germanotta ha dichiarato che tenterà di parlare con il presidente Barack Obama per convincerlo a far diventare la cannabis legale in tutto il mondo”.
http://tv.liberoquotidiano.it/video/108028/Lady_Gaga_fuma_uno_spinello_sul_palco.html#.UFrbXK5vHGg
L’ultimo trend è chiedere la legalizzazione delle droghe leggere. Lo fanno un po’ tutti: Saviano (personaggio di fama e stima immeritatissima), Veronesi (non particolarmente stimato dai suoi colleghi oncologi ed una ragione ci sarà), Lady Gaga, Vasco Rossi, Beppe Grillo, i quotidiani simbolo della crema dell’establishment: Economist e Washington Post, nonché Gianfranco Micciché (!!!) e Milton Friedman, il guru dei neoliberisti (degli interessi forti)
e teorico del capitalismo del disastro
http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/shock-economy-il-capitalismo-del.html
Il che mi dà da pensare e dovrebbe far pensare un po’ tutti, anche perché ci sono innumerevoli studi medici che dimostrano che la marijuana ti fotte il cervello
http://www.populartechnology.net/2014/04/150-scientific-studies-showing-dangers.html
Mi dà da pensare anche l’opinione del professore di Economia della Sorbona Pierre Kopp: “Lo Stato deve supervisionare produzione e distribuzione”. Per il docente, il guadagno è assicurato: un miliardo di euro di tasse e 300 milioni ora spesi per le incriminazioni per chi si trova in possesso di cannabis
Penso infatti alla visione distopica di uno che era un insider in certi ambienti britannici, Aldous Huxley (Il Mondo Nuovo – Brave New World):
“Al tradizionale processo di educazione viene sostituito uno di condizionamento psico-fisico, che inizia sin dal concepimento…Il condizionamento viene considerato una pratica normale in questa società, tanto che gli individui usano il termine “condizionato” al posto di “educato”. Ognuno viene indottrinato ad amare la propria collocazione sociale, il colore della propria uniforme, la vita cui sarà destinato per la casta cui appartiene. Come “rimedio” per ogni eventuale infelicità, agli individui viene fornito un medicinale chiamato soma, in realtà una droga euforizzante e antidepressiva[2], garantendo così un ulteriore controllo della popolazione”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_nuovo
“La rivoluzione definitiva, l’ultima rivoluzione, quella in cui l’uomo può agire in modo diretto sulla mente e sul corpo dei suoi simili”
Paolo Borsellino [“Droga libera o uomini liberi?, in Idem, Oltre il muro dell’omertà. Scritti su verità, giustizia e impegno civile, Rcs, Milano 2011, p. 96] smentiva la tesi di Saviano che la liberalizzazione delle droghe leggere avrebbe inferto un duro colpo alla mafia. La considerava «semplicistica e peregrina», figlia di «fantasie sprovvedute».
La CIA ha, come sempre, le mani in pasta:
http://it.wikipedia.org/wiki/CIA_e_traffico_di_droga
“Alfred McCoy, The Politics of Heroin (pubblicato originariamente nel 1972 come The Politics of Heroin in Souiheast Asia, e ripubblicato in un formato grandemente rivisto ed ampliato nel 1991); The Great Heroin Coup: Drugs, lntelligence & International Fascism, del giornalista danese Henrik Kruger (1980); The Big While Lie: The CIA and The Cocaine/Crack Epidemic, dell’ex agente di vertice alla DEA Michael Levine (1993); Cocaine Politics: Drugs, Armies and the CIA in Central America, di Peter Dale Scott e Jonathan Marshall (1991); The Crimes of Patriots: A True Tale of Dope, Dirty Money and the CIA dell’ex reporter del Wall Street Journal Jonathan Kwitny (l987); In Banks We Trust, dell’ultimo Penny Lernoux (1984); Storming Heaven: LSD and the American Dream, di Jay Stevens (1987; il capitolo intitolato “Noises Offstage” riguardante gli esperimenti MK-ULTRA della CIA, che utilizzava LSD su cittadini americani inconsapevoli negli anni ’50 e ’60); e Acid Dreams: The CIA, LSD and the Sixties Rebellion, di Martin Lee e Bruce Shlain (1985). Malgrado le evidenze schiaccianti del coinvolgimento diretto di agenti dello Stato nello spaccio di eroina e cocaina, la posizione ufficiale dell’apparato è che sta diligentemente perseguendo una strategia di “tolleranza zero”, volta ad eliminare il “flagello delle droghe illegali” dalla nostra società. Come recita il cliché, la prima vittima in questa guerra è stata la verità”.
http://www.gotanotherway.com/IANNC/109/Controllare_sballati,_spacciatori_e_una_Nazione_di_eroinomani
Nota Bene: “Storming Heaven: LSD and the American Dream” di Jay Stevens è un capolavoro assoluto. Una di quelle inchieste metodiche, dettagliate ed argomentate che si fanno sempre più raramente
L’Olanda, pioniera nel campo, sta facendo marcia indietro:
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/413254/
http://www.ilgiornale.it/news/l-olanda-pensiona-mito-canna-marijuana-droghe-pesanti.html
http://www.ilpost.it/2012/04/28/i-coffee-shop-saranno-vietati-agli-stranieri/
Le argomentazioni conservatrici contrarie alla legalizzazione:
Io non propongo un argomento pro o contro la legalizzazione delle droghe leggere, ma un argomento antropologico contro l’uso delle droghe per spalancare le porte della coscienza e della percezione: un motivo che incontriamo su un settimanale ultra-establishment come Time:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=3382
Lo sciamanesimo è diventato il cavallo di battaglia di molti militanti New Age ma la sua venerazione acritica è altamente discutibile. Ad ogni buon conto, stando a quanto mi consta, la stragrande maggioranza di società “indigene” non fa uso di psichedelici ed anche quelle con una tradizione sciamanica di norma non vi fa ricorso, preferendo sollecitazioni visive ed acustiche per indurre una trance.
Le due tradizioni spiritualmente più avanzate – se ci si attiene ai parametri New Age –, ossia quella aborigena australiana e quella tibetana, non hanno sentito il bisogno di usare allucinogeni.
Ne facevano invece abbondantissimo uso gli Aztechi, con la loro industria del sacrificio umano, l’imperialismo e la loro assoluta devozione a dèi spietati, schiavisti e mortiferi che avrebbero fatto la felicità dei superuomini ariani che popolavano i sogni e le visioni di Hitler.
http://fanuessays.blogspot.it/2012/01/la-sindrome-del-feto-egoista-come.html
Il noto(rio) Carlos Castaneda, oltre ad essere un falsificatore professionista, si era anche costruito un culto personale ed un harem in cui proibiva l’uso di certe parole e di certi gesti legati alla sfera affettiva, il che non è propriamente in linea con il comportamento di una persona spiritualmente avanzata, che dovrebbe amare la verità, non la mistificazione, e l’emancipazione consapevole del prossimo, non il suo asservimento:
http://www.salon.com/2007/04/12/castaneda/
Se proprio uno volesse procedere lungo questa strada, alla ricerca di un’interconnessione con l’universo che non sa trovare in altro modo, ed a suo rischio e pericolo (si veda com’è finito David Icke), sarebbe auspicabile che abbandonasse fin dal principio l’approccio amatoriale e seguisse invece le istruzioni di Aldous Huxley, Alan Watts, Stanislav Grof e di tutti quegli studiosi autodisciplinati, non dediti all’eccesso (avrete forse incontrato persone che hanno abusato di sostanze psichedeliche ed è uno spettacolo miserevole – conoscevo una coppia che faceva la stagione in riviera e poi coi soldi guadagnati passava il resto dell’anno a fare il giro del mondo per provare ogni possibile sostanza psicotropa), che non hanno ripudiato l’uso dell’intelletto per obbedire alle intimazione della voce del sangue e di quella del “dio del peyote”.
Grinspoon e Bakalar, “Psychedelic Drugs Reconsidered”
Brian Wells, “Psychedelic Drugs”
Stafford e Golightly, “LSD The Problem-Solving Psychedelic”
Aaronson e Osmond, “Psychedelics: The Uses and Implications of Hallucinogenic Drugs”
David Solomon (a cura di), “LSD The Consciousness-Expanding Drug”
Pahnke, W., 1971. Psychedelic Mystical Experience in the Human Encounter with Death
www.maps.org/psychedelicreview/n11/n11004pah.pdf
Pahnke e Richards, 1966. Implications of LSD and experimental mysticism
www.psychedelic-library.org/pahnke4.htm
Griffiths, R. et al. 2006. Psilocybin can occasion mystical-type experiences having substantial, sustained personal meaning and spiritual significance
http://csp.org/psilocybin/Hopkins-CSP-Psilocybin2006.pdf
Griffiths, R., et al. 2008. Mystical-type experiences occasioned by psilocybin mediate the attribution of personal meaning and spiritual significance 14 months later
www.steffenlepa.de/oyster/psilostudie.pdf
Un cattivo esempio è invece quello di un Castaneda o di un Terence McKenna, che non sono migliori di un volgare Pifferaio di Hamelin e che hanno fatto dell’attacco alla ragione ed al metodo scientifico la loro ragione di vita e di un ritorno ad una fantomatica Età dell’Oro (quella di Oetzi?) l’utopia da ammannire ai propri seguaci per blandirli meglio ed aiutarli a fuggire dalla realtà, depotenziando così drammaticamente il potenziale di cambiamento e riformismo che c’è nei giovani. A quel punto, mille volte meglio William Blake, che almeno teneva un piede ben saldo nella realtà quotidiana e denunciava le iniquità del suo tempo. Chi fugge dalla realtà non è particolarmente incentivato ad aiutare a cambiarla in modo intelligente e ragionevole. È, di conseguenza, un perfetto conservatore.
Gli sciamani migliori, quelli più savi, erano sempre al servizio della comunità, per rendere felici, sane, integrate e prospere le altre persone. Non erano mai convinti di aver raggiunto una comprensione definitiva della realtà, anzi, e sapevano che, durante i viaggi, nell’altra dimensione, si fanno incontri anche pessimi, perché c’è un po’ di tutto, come in questa dimensione. Non erano materialisti “spirituali” e narcisisti in cerca di piacere, autostima e status. Non erano spietati e sprezzanti con chi non condivide il culto ed il gergo. Soprattutto, non cercavano potere sugli altri, ma sapienza (ossia conoscenza introspettiva e potere su di sé).
La Rivoluzione Finale di Aldous Huxley – ovvero, “rivoluzione” non è sinonimo di “emancipazione”
11 luglio 2012 a 09:40 (Controrivoluzione e Complotti, Economia e Società, Resistenza e Rivoluzione, Verità scomode)
Tags: 1984, Aldous Huxley, Berkeley, Brave New World, dittatura, George Orwell, Grande Fratello, Huxley, lavaggio del cervello, libero arbitrio, libertà, manipolazione mentale, Mussolini, Orwell, Progetto Manhattan, psicofarmaci, rivoluzione, rivoluzione globale, schiavitù, scienza, servaggio, Stalin, Terrore, terrore di stato, terrorismo, totalitarismo, Wayne Evans
In un certo senso, siamo nello stesso dilemma etico e morale in cui si trovarono i fisici nei giorni precedenti al Progetto Manhattan. Quelli di noi che lavorano in questo campo vedono il potenziale di sviluppo per un controllo quasi totale delle emozioni umane.
Dr. Wayne Evans, U.S. Army Institute of Environmental Medicine, 1978
http://www.raven1.net/mcf/mindnet/mn116a.htm
Aldous Huxley, The Ultimate Revolution, intervento al Berkeley Language Center del 20 marzo 1962.
[…] Possiamo dire che nel passato tutte le rivoluzioni hanno avuto come obiettivo essenziale quello di modificare l’ambiente allo scopo di modificare l’individuo. Ci sono state rivoluzioni politiche, rivoluzioni economiche e – all’epoca della riforma protestante – una rivoluzione religiosa. Tutte queste rivoluzioni non miravano direttamente all’essere umano, ma a ciò che gli stava intorno. Attraverso una modifica dell’ambiente circostante si poteva ottenere – o eliminare – un effetto sull’essere umano. Oggi credo che ci troviamo di fronte a ciò che potrebbe essere definita la rivoluzione definitiva, l’ultima rivoluzione, quella in cui l’uomo può agire in modo diretto sulla mente e sul corpo dei suoi simili. Inutile dire che la possibilità di esercitare un certo tipo di azione diretta sulla mente e sul corpo degli esseri umani è esistita fin dall’alba dei tempi. Ma era generalmente di natura violenta. Le tecniche del terrorismo sono note da tempo immemorabile e i popoli le hanno sempre impiegate con maggiore o minore raffinatezza, a volte con la più terribile crudeltà, altre con una certa dose di abilità acquisita attraverso una serie di prove ed errori, per scoprire quali fossero i modi migliori di sfruttare la tortura, la carcerazione e le costrizioni di ogni genere.
Ma come diceva, credo, Metternich molti anni fa, con le baionette si può fare di tutto tranne che sedercisi sopra. Se si vuole controllare una popolazione per un lungo periodo di tempo occorre che vi sia una certa misura di consenso, essendo difficile che il terrorismo puro e semplice possa funzionare a tempo indefinito. Esso può anche funzionare per molto tempo, ma io credo che prima o poi sia necessario introdurre un elemento di persuasione, un elemento che spinga le persone ad essere consenzienti a ciò che gli viene fatto.
Io penso che la natura della rivoluzione definitiva che abbiamo di fronte sia precisamente questa: siamo sul punto di sviluppare una serie di tecniche che consentiranno all’oligarchia al potere – che è sempre esistita e probabilmente sempre esisterà – di spingere le persone ad amare la propria schiavitù. Questa è, io credo, una rivoluzione di malvagità definitiva, ed è un problema al quale mi sono interessato per molti anni e su cui ho scritto 30 anni fa un romanzo, Mondo Nuovo, che descrive una società in cui vengono utilizzati tutti gli strumenti disponibili – e alcuni degli strumenti che allora immaginavo sarebbero stati disponibili nel futuro – prima di tutto per standardizzare la popolazione, appiattendo le fastidiose diversità tra gli esseri umani, per creare, diciamo così, modelli di esseri umani prodotti in serie e organizzati in un sistema di classi basato sulla conoscenza scientifica. Da allora mi sono interessato sempre di più a questo problema e ho notato con crescente raccapriccio che un gran numero delle previsioni che sembravano pura fantasia quando le feci 30 anni fa, si sono poi realizzate o sono sul punto di realizzarsi.
Un gran numero delle tecniche di cui parlavo sembrano essere già utilizzate. E sembra che vi sia una corsa generale verso questa rivoluzione definitiva, un sistema di controllo attraverso il quale è possibile far piacere alla gente una situazione che, secondo i normali standard, non dovrebbe piacergli affatto. Questo “apprezzamento della schiavitù”… questo sistema, come dicevo, è in evoluzione da anni e io sono sempre più interessato in ciò che sta avvenendo.
Vorrei brevemente paragonare la parabola descritta in Mondo Nuovo con un’altra parabola più recente, quella descritta da George Orwell nel suo libro 1984. Orwell scrisse il suo libro tra il 1945 e il 1948, nel momento in cui il regime di terrore stalinista era al suo apice e subito dopo il crollo del regime hitleriano. Il suo libro, per il quale ho una grande ammirazione – è un libro che rivela un grande talento e un’inventiva straordinaria – mostra una proiezione nel futuro del passato recente – di ciò che per lui era il passato recente – e dell’immediato presente; una proiezione nel futuro di una società in cui il controllo è interamente esercitato con il terrore e con continui attacchi alla mente e al corpo degli individui.
Il mio libro, invece, fu scritto nel 1932, quando esisteva solo una forma di dittatura moderata, quella di Mussolini, quindi non era neppure sfiorato dall’idea del terrorismo; io ero perciò libero, in modi in cui Orwell non poteva esserlo, di immaginare altri metodi di controllo, metodi non violenti. Sono incline a pensare che le dittature scientifiche del futuro – e io credo che ci saranno dittature scientifiche in molte parti del mondo – saranno più vicine allo schema di Mondo Nuovo che a quello di 1984. Non certo perché i dittatori scientifici abbiano velleità umanitarie ma semplicemente perché lo schema di MN è molto più efficiente dell’altro.
[…].
Dobbiamo pensare ai problemi dell’automazione e – in modo più approfondito – a quelli che potrebbero sorgere grazie a queste tecniche, che potrebbero davvero contribuire a questa rivoluzione definitiva. Il nostro compito è di essere consapevoli di ciò che sta accadendo e di usare la nostra immaginazione per capire cosa potrebbe succedere, in che modo si potrebbe approfittarne e infine, se possibile, di provvedere affinché gli immensi poteri che oggi possediamo grazie a queste scoperte scientifiche e tecnologiche vengano usati a beneficio dell’umanità e non per la sua degradazione.
Traduzione di Gianluca Freda
Huxley e Orwell sul Nuovo Ordine Mondiale – un’illuminante missiva
6 aprile 2012 a 09:51 (Controrivoluzione e Complotti, Verità scomode)
Tags: 1984, Aldous Huxley, Amusing ourselves to death, autoritarismo, élite, Babeuf, Braid, Brave New World, condizionamento, Controrivoluzione e Complotti, Esdaile, Freud, George Orwell, Grande Fratello, Huxley, Il Mondo Nuovo, ipnotismo, lavaggio del cervello, magnetismo, manganelli, manipolazione, Marchese de Sade, Mesmer, mesmerismo, Neil Postman, oligarchismo, Orwell, prigioni, psicoanalisi, psicofarmaci, rivoluzione definitiva, rivoluzione fascista, rivoluzione globale, Robespierre, sadismo, Stuart McMillen, totalitarismo
A mio avviso hanno entrambi ragione. In condizioni normali lo scenario di Huxley è quello più indicato per governare le masse. Ma, quando la gente si sveglia anche solo un po’, lo scenario di Orwell diventa più pressante e lo vedremo molto presto all’opera in tutta la sua “tangibile genuinità”. Il Mondo Nuovo che ho in mente io, se diventerà realtà, lo farà in una fase successiva, dopo che milioni di persone avranno preso in mano i loro destini e ricacciato indietro gli architetti del “Mondo Nuovo” huxleyano, che tanto nuovo non è, come si evince dal fumetto.
Ad ogni modo, una lettera di Aldous Huxley, autore di “Brave New World” (“Il Mondo Nuovo”), a George Orwell, autore di “1984”, risalente all’ottobre 1949, definisce la divergenza tra le visioni del mondo dei due geniali pensatori e scrittori.
[Una curiosità: nel 1917, ad Eton, Huxley aveva insegnato francese ad Orwell, per un breve periodo].
Gentile signor Orwell,
È stato molto gentile da parte sua invitare i suoi editori ad inviarmi una copia del suo libro. […]. Concordando con tutto ciò che i critici hanno scritto di questo libro, non ho bisogno di dirle, ancora una volta, quanto sia splendido e profondamente importante. Posso parlare, invece, di ciò di cui si occupa il libro – cioè a dire la rivoluzione definitiva? Le prime avvisaglie di una filosofia della rivoluzione definitiva – la rivoluzione che sta al di là della politica e dell’economia, e che mira al sovvertimento totale della psicologia dell’individuo e della sua fisiologia – si trovano nel Marchese de Sade, che si considerava il continuatore, il realizzatore di Robespierre e Babeuf. La filosofia della minoranza dominante in “1984” è un sadismo che è stato portato alla sua logica conclusione, andando al di là del sesso e negandolo. Che nella realtà la politica dello stivale schiacciato sul volto possa protrarsi all’infinito sembra dubbio. La mia convinzione personale è che l’oligarchia dominante troverà modi meno ardui e dispendiosi di governare e di soddisfare la sua brama di potere, e questi modi assomiglieranno a quelli che ho descritto in Brave New World (“Mondo Nuovo”). Ho avuto recentemente occasione di esaminare la storia dell’ipnotismo e del magnetismo animale e sono rimasto colpito dal modo in cui, per centocinquanta anni, il mondo ha rifiutato di prendere atto, seriamente, delle scoperte di Mesmer, Braid, Esdaile e degli altri.
In parte a causa del materialismo imperante e in parte a causa del perbenismo imperante, i filosofi e gli uomini di scienza del XIX secolo non erano disposti ad indagare gli aspetti più strani della psicologia che potevano essere applicati nell’arte del governo da uomini pragmatici, come politici, soldati e poliziotti. Grazie alla deliberata ignoranza dei nostri padri, l’avvento della rivoluzione finale è stato ritardato di cinque o sei generazioni. Un altro caso fortuito è stato l’incapacità di Freud di riuscire ad ipnotizzare i pazienti e la sua conseguente svalutazione dell’ipnotismo. Tutto ciò ha ritardato l’applicazione diffusa dell’ipnotismo alla psichiatria per almeno quaranta anni. Ma ora la psicoanalisi è stata combinata con l’ipnosi e l’ipnosi è stata resa agevole ed indefinitamente estensibile attraverso l’uso di barbiturici, che inducono uno stato ipnotico e suggestionabile anche nei soggetti più recalcitranti.
Entro la prossima generazione credo che i governanti del mondo scopriranno che il condizionamento infantile e la narco-ipnosi sono più efficienti, come strumenti di governo, dei manganelli e delle prigioni, e che la brama di potere può trovare, nell’induzione delle persone ad amare la propria servitù, una gratificazione paragonabile a quella generata dal fustigarle e scalciarle per renderle sottomesse. In altre parole, ritengo che l’incubo di 1984 sia destinato a trasformarsi nell’incubo di un mondo che rassomiglia più a quello che ho immaginato in Brave New World. Il cambiamento sarà il portato dell’esigenza di una maggiore efficienza. Nel frattempo, naturalmente, ci potrà essere una guerra su larga scala, biologica e nucleare – nel qual caso avremo incubi di altra natura e difficili da immaginare.
Grazie ancora per il suo libro.
Cordialmente,
Aldous Huxley