Laura Boldrini è stata accusata di essere il volto umanitario dell’imperialismo NATO. Un suo articolo sull’Huffington Post è in effetti un po’ troppo ambiguo. Ma in un’intervista su sky parla di rilanciare il dialogo e le vie diplomatiche, cita il fatto che Assad abbia indetto delle elezioni a maggio, ma esclude che ciò abbia senso finché sarà in corso la guerra civile. Infine, ammette che alcuni interventi armati del passato sono stati frettolosi.
In quell’occasione ha parlato con grande assennatezza. C’è un concreto rischio che il grillismo demonizzi tutto ciò che non è grillista, avvelenando la vita politica del paese e spingendo la società verso una resa dei conti anche violenta che sarebbe nell’interesse unicamente di certi oligarchi, coi loro credit default swaps e le loro agenzie di rating. I sostenitori del M5S devono assolutamente uscire dalla devastante ed autolesionistica logica tipicamente neocon (e puritana) del “o con noi o contro di noi”.
Hollande e Cameron, gli interventisti occidentali, non hanno spiegato come intendano evitare catastrofi peggiori di quella somala, afgana o libica.
Nel momento in cui riforniamo ufficialmente di armi i ribelli, Assad potrà ottenere tutto quel che gli serve altrettanto ufficialmente da russi e iraniani.
Di conseguenza ci sarebbe un’escalation per evitare il trionfo di Assad e ci ritroveremmo in un Vietnam mediorientale, con il diretto coinvolgimento di Israele e con armi pesanti e sofisticate nelle mani di mercenari fondamentalisti che possono rispuntare in varie parti del mondo.
Pura follia o disegno criminale?
C’erano mille ragioni per essere contrari all’intervento in Libia e ce ne sono ancora di più per evitare l’ingerenza in Siria. Non c’è alcun dubbio che la NATO abbia usato la vocazione umanitaria delle Nazioni Unite per i suoi fini. E lo stesso farebbero russi e cinesi se fossero loro la potenza egemone.
Oggi sappiamo che ogni nostro intervento spinge sempre più giovani tra le braccia degli integralisti:
Non ci possono essere interventi senza se e senza ma. Ce l’hanno insegnato l’Iraq, l’Afghanistan, la Somalia, la Libia ed ora il Mali, figlio dell’intervento in Libia.
SOMALIA
I ribelli islamici Shabaab legati ad al Qaeda sono tornati all’offensiva oggi in Somalia, conquistando Hudur. I guerriglieri, pesantemente armati, hanno preso la cittadina, capitale della provincia di Bakool (a nord ovest di Mogadiscio) senza combattere. I ribelli hanno fatto il loro ingresso a Hudur poche ore dopo la partenza delle truppe etiopi, che occupavano la città dalla fine del 2011. Non è chiaro se le forze etiopi abbiano abbandonato la città sotto la pressione dei ribelli.
LIBIA
17 marzo 2013: Un video in cui alcuni giovani vengono frustati «in nome della sharia» a Sirte, in Libia, ha destato indignazione nel Paese…Nelle immagini, pubblicate sul web, alcuni miliziani frustano i giovani – legati a turno a un albero – intonando «Allah u akbar» a ogni colpo sulla schiena dei malcapitati. Si ignorano le ragioni del gesto.
http://www.leggo.it/articolo.php?id=219344&sez=NEWS
16 marzo 2013: Altri 4 cristiani copti sono stati arrestati in Libia, a Misurata. Lo riferisce la stampa egiziana. Intanto, l’ambasciata libica al Cairo ha chiuso i battenti temporaneamente, dopo i disordini dei giorni scorsi, quando gruppi di dimostranti hanno bruciato la bandiera libica davanti alla sede diplomatica per protestare contro la morte di un copto in un carcere di Bengasi.
17 marzo – Un annuncio ormai con cadenza bimestrale: “E’ iniziata ieri a Tripoli l’operazione per sciogliere le milizie armate ‘illegali’: lo rende noto il ministero dell’Interno libico, citato dalla stampa locale, precisando che per portare a termine il compito e’ stata creata una specifica task force militare. “Useremo la forza e ci saranno degli scontri armati“, precisa il ministero. Una simile operazione “verrà avviata presto anche a Bengasi”. (ANSA).
SIRIA
15 marzo 2013: La CIA sta approntando piani per colpire, anche con l’uso di droni, gli estremisti islamici in Siria, che in teoria sarebbero “nostri” alleati contro Assad e che sono finanziati ed armati dalle petro-teocrazie del Golfo, anch’esse nostre alleate
…un rapporto di intelligence consegnato al Dipartimento di Stato la settimana scorsa da fonti siriane che lavorano con l’esercito siriano libero (FSA). Descrivendo la situazione nella zona di Aleppo al confine turco, in gran parte evacuata dall’esercito di Assad, il rapporto traccia un quadro di combattenti disorganizzati, avidi trafficanti di armi e signori della guerra intenti a fare affari. Questo vuoto di sicurezza nella regione di Aleppo sembra aver aiutato al-Jabhat Nusra, che è alleata di al-Qaeda.
http://articles.washingtonpost.com/2013-01-11/opinions/36312167_1_al-nusra-aleppo-idlib
“Assad è fiducioso perché sa che stiamo perdendo terreno in termini di popolarità tra la gente”, ha detto Musab al-Hamawi, un attivista dell’opposizione nella provincia di Hama. “L’esercito siriano libero ha dimostrato di non essere in grado di proteggere i civili e liberare il paese senza provocare morte e distruzione”.
Assad resta convinto del fatto che né gli Stati Uniti né i suoi alleati interverranno militarmente per aiutare i ribelli a battere le sue forze. Tale convinzione è corroborata da indicazioni di una crescente preoccupazione degli Stati Uniti per il ruolo crescente degli estremisti islamici nel già frammentato esercito ribelle.