Obama e Putin stanno cercando di fregare Netanyahu?
22 aprile 2016 a 10:18 (Controrivoluzione e Complotti)
Tags: 11 settembre 2001, 9/11, alture del Golan, Arabia Saudita, dossier, Golan, neocon, neoconservatori, Netanyahu, Obama Putin, sauditi, sionisti, Siria, Trump
Israele, Putin e i nuovi crociati
7 ottobre 2015 a 14:16 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: alture del Golan, Egitto, Gasdotto dell'Amicizia, giacimenti petroliferi, Iran, Isis, Israele, Murdoch, Netanyahu, Rothschild, sionismo, Siria, Terza Guerra Mondiale, Turchia
TURCHIA: Erdogan si trova in una posizione delicatissima, con un piede in due scarpe. La Turchia fa parte della NATO, ma è anche in corsa per l’adesione all’’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione. Rischia seriamente di trasformarsi in una seconda Ucraina, con il Kurdistan a recitare la parte del Donbass.
EGITTO: anche l’Egitto sta giocando una partita complicata. Accetta i generosi finanziamenti militari americani e, contemporaneamente, stringe massicci accordi commerciali con Russia e Cina. L’allargamento del Canale di Suez è opera dei cinesi. Al Sisi approva le operazioni militari russe in Siria (Siria, l’Egitto elogia i raid della Russia. Merkel: negoziati anche con Assad, il Giornale, 4 ottobre 2015).
IRAN e RUSSIA: l’implementazione del progetto del Gasdotto dell’Amicizia sarà targata Gazprom, come ricompensa per gli sforzi russi di pacificazione dell’area
ISRAELE: i russi hanno presto fatto capire agli israeliani che i cieli siriani non sono più aperti ad ogni incursione (Syria Update# Air Duel between the Sukhoi Su — 30 Russian SM and Israeli F-15, Liveleak, 2 ottobre 2015). La reazione di Netanyahu: I miei obiettivi in Siria li ho già formulati. Sono quelli di garantire la sicurezza del mio popolo e del mio paese. Gli obiettivi della Russia sono diversi, ma non devono entrare in collisione (Russia e Israele iniziano consultazioni sulla Siria, Sputnik, 6 ottobre 2015).
L’obiettivo di entrambi gli schieramenti sono le strategiche alture del Golan (Siria, Netanyahu: “L’Iran vuole la guerra nel Golan”, il Giornale, 21 settembre 2015; As Syria Reels, Israel Looks to Expand Settlements in Golan Heights, NYT, 2 ottobre 2015) e i sottostanti giacimenti petroliferi — che fanno gola ai Nuovi Crociati, Rupert Murdoch, Jacob Rothschild e Dick Cheney (Rupert Murdoch and the Israeli Genie, Counterpunch, 27 marzo 2015).
Se Israele si inimica la Russia, dopo essersi autolesionisticamente alienato l’amministrazione Obama, rischia seriamente di ritrovarsi ridotto ai confini pre-1967 sanciti dalle Nazioni Unite, con i territori occupati restituiti a siriani, libanesi e a un futuro stato palestinese.
Perciò Netanyahu farà tutto il possibile per evitare eccessive frizioni con la nuova potenza egemone del Medio Oriente, la Russia (Israel to provide Russia with intelligence about Syrian opposition, Middle East Monitor, 6 ottobre 2015), nella speranza (in attesa?) che le prossime elezioni presidenziali americane del 2016 portino al potere un falco che ristabilisca la supremazia occidentale (e quindi israeliana) nella regione.
Il resto qui
https://medium.com/@stefano_fait/israele-putin-e-i-nuovi-crociati-8df46ae0d4f0
Obama NON vuole questa guerra: Libero lo definisce “burattino di Mosca”
19 Maggio 2013 a 07:23 (Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: alture del Golan, Andrew Green, Arabia Saudita, armi chimiche, Assad, autobombe, Brennan, bullismo, cannibalismo, CIA, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, Erdogan, esecuzioni sommarie, finanziamenti, Golan, insorti, Iran, Israele, Jeremy Greenstock, John Brennan, Kurdi, Livni, manifestanti, Meir Dagan, Mossad, NATO, Nazioni Unite, Obama, proteste, Qatar, ribelli, Russia, sharia, sionismo, Siria, terrorismo, tribunali islamici, Turchia, voto ONU
Obama e Cameron, due burattini di Mosca nella crisi siriana
Libero
Israele dovrebbe fare tutto il possibile per abbattere Assad
Meir Dagan, ex direttore del Mossad, Haaretz, 29 aprile 2013
Se gli Stati Uniti proponessero una no-fly zone sulla Siria, noi risponderemmo subito di sì
Recep Tayyip Erdogan, premier turco (membro della NATO), intervistato dalla NBC
La liberazione delle Alture del Golan non è impossibile dal punto di vista militare. Nei prossimi mesi potremmo assistere a mutamenti cruciali e potremmo vedere la nascita di una nuova Siria
Generale Massud Jazayeri, vice capo di Stato maggiore iraniano
I bombardamenti Reyhanlı sono stati uno degli attentati terroristici più mortiferi della storia turca. Credo che il regime di Assad sia il colpevole meno probabile. Infatti, le bombe sono esplose poco prima di una visita a Mosca del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per discutere con Vladimir Putin circa le presunte vendite russe delle batterie di missili di difesa aerea S-300 alla Siria. Bombardare una città turca in queste circostanze sarebbe una pura follia da parte di Assad. Credo che la colpa vada ascritta all’Esercito Siriano Libero o ad al-Qaeda.
Ali Er, generale di brigata turco in pensione, consulente del partito di opposizione al governo
Gli abitanti di Reyhanlı pensano che i colpevoli siano i militanti dell’esercito siriano libero
Ertugrul Kurkcu, parlamentare turco (twitter)
Il premier britannico David Cameron vuole discutere col presidente Barack Obama su come unire gli sforzi per rendere l’opposizione in Siria più forte e credibile dal punto di vista politico e operativo
Portavoce di Downing Street, sulla visita di Cameron a Washington
Mosca è preoccupata per i segnali che indicano un’attività di preparazione dell’opinione pubblica mondiale alla possibilità di un intervento armato nella guerra civile siriana
Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli Esteri, 11 maggio 2013
Pare che la stragrande maggioranza dei lettori del Guardian dia ragione ad Assad e si stia ricredendo sul suo conto. Leggo attributi come “brave”, “educated”, “restrained”, “realist”, “sensible”, ecc.
La Russia ”ha inviato avanzati missili da crociera antinave della tipologia Yakhont” alla Siria. Lo scrive il New York Times citando fonti ufficiali statunitensi ”vicine ai rapporti” dell’intelligence Usa. Mosca aveva già ”in precedenza fornito missili Yakhont alla Siria, ma quelli inviati recentemente sono dotati di radar avanzati che li rende più efficaci”. Secondo il Nyt, l’ultima fornitura darebbe a Damasco ‘‘una formidabile arma” contro eventuali embargo navale o no-fly zone”.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=620424&IDCategoria=2686
Il voto all’ONU rivela una forte spaccatura, con un numero crescente di paesi contrari ad appoggiare gli insorti e condannare Assad (il voto è stato 107 a 71 in favore della condanna di Assad, ad agosto era stato di 133 a 43). Il prossimo voto andrà in pareggio?
http://www.guardian.co.uk/world/middle-east-live/2013/may/16/syria-condemned-by-un-but-doubts-grow
Il direttore della Cia, John Brennan, ha chiesto a Israele di non intervenire nella guerra civile siriana e di non distaccarsi dalla linea americana sul conflitto.
http://www.agi.it/estero/notizie/201305170850-est-rt10024-la_cia_a_israele_non_intervenite_in_siria
BULLISMO SIONISTA DOC: Israele dichiara che la Siria deve attendersi altri attacchi e se osa replicare dovrà subire la rappresaglia israeliana, che potrebbe includere anche un cambio di regime
Navi russe con sistemi missilistici anti-embargo navale approdano a Tartus (Siria)
La Turchia, la nazione con il record mondiale di incarcerazione di giornalisti e nota per i bombardamenti dei suoi insorti kurdi (ma è una nazione NATO, quindi va tutto bene), cerca di convincere gli Stati Uniti a metterci più impegno nella liberazione della Siria
http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/05/15/turkey_worst_place_to_be_journalist
I turchi non sembrano così felici di entrare in guerra. Massicce proteste, truppe anti-sommossa usano idranti. Ed è solo l’inizio:
Jeremy Greenstock, ex ambasciatore inglese alle Nazioni Unite si dichiara contrario all’opzione di fornire armi ai ribelli:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/may/15/syria-civil-war-new-diplomacy
In piena sintonia con Sir Andrew Green, ex ambasciatore britannico in Siria
50% della popolazione egiziana è in miseria o prossima a finirci
http://www.guardian.co.uk/world/2013/may/16/egypt-worst-economic-crisis-1930s
Il Qatar ha speso 3 miliardi di dollari in due anni per sostenere i ribelli. In un anno ha inviato in Turchia 70 voli cargo carichi di armi (ma l’Arabia Saudita ha fatto anche meglio).
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/05/17/Siria-Qatar-3-mld-dlr-opposizione_8719075.html
Insorti possiedono armi chimiche:
http://brown-moses.blogspot.co.uk/2013/05/jabhat-al-nusra-photographed-with.html
e possono produrle autonomamente
https://www.cia.gov/library/reports/general-reports-1/terrorist_cbrn/terrorist_CBRN.htm
Insorti sparano sui civili pro-Assad
http://news.sky.com/story/1091428/syria-civilians-come-under-fire-from-rebels
Insorti continuano a fare esplodere autobombe tra i civili (generalmente si chiama terrorismo e generalmente è un crimine condannato dall’Occidente e dalle Nazioni Unite)
Insorto si dedica entusiasticamente al cannibalismo
http://www.lettera43.it/cronaca/ribelle-mangia-cuore-l-opposizione-condanna_4367595083.htm
Insorti giustiziano 11 prigionieri in base – sostengono loro – alle norme della sharia (hanno introdotto tribunali islamici in ogni zona “liberata”)
http://uk.news.yahoo.com/islamist-rebels-execute-11-syrian-soldiers-massacres-video-080902244.html
Insorti combattono tra loro e si uccidono
http://www.news.com.au/breaking-news/world/rebel-groups-clash-in-northern-syria/story-e6frfkui-1226646000090
Il Washington Post, il quotidiano più pro-establishment degli Stati Uniti, ammette a denti stretti che l’esercito regolare siriano sta vincendo
L’ANSA scrive, finalmente, “l’informazione non può essere verificata in maniera indipendente” a proposito delle asserzioni dei ribelli
Tzipi Livni (politica israeliana ed ex agente del Mossad), due comandanti dell’ “Esercito Siriano Libero” e Chuck Hagel (Segretario della Difesa statunitense) si incontrano al Ritz-Carlton, Washington.
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La Russia ha dimostrato che in Siria non si scherza. Agli Stati Uniti vanno bene le cose come stanno: un equilibrio con la Siria nel caos, Iran sotto pressione e moderate frizioni con la Russia. Qatar, Arabia Saudita, Francia, UK, Turchia ed insorti mordono il freno ma non possono fare altro. L’Unione Europea ha detto no alle forniture di armi ai ribelli.
Israele è imprevedibile e potrebbe mandare tutto all’aria. Alcuni membri dell’intelligence israeliana pensano che Assad al potere è meglio dei fondamentalisti. Altri invece insistono che Assad deve cadere al più presto.
Anche un’imminente vittoria dell’esercito regolare siriano potrebbe mandare tutto all’aria.
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Siamo tra l’incudine della guerra e il martello del disastro finanziario.
Italia, Francia, Grecia, Spagna, Cipro, Portogallo, Belgio, Finlandia e Paesi Bassi sono in recessione. Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca pure (e non sono nell’eurozona).
Regno Unito in stagnazione.
La crescita tedesca è sempre debolissima (+0,1% e magari è un artificio contabile?)
La crescita cinese continua a rallentare (+7,7% ossia teoricamente in area potenziali disordini sociali)
La crescita americana è molto sotto le attese e sarà schiantata dai tagli micidiali alle spese pubbliche voluti dai repubblicani che faranno sentire i loro effetti l’anno prossimo.
Contemporaneamente la liquidità immessa sui mercati dalle banche centrali di USA, UK e Giappone per far ripartire le rispettive economiche gonfia altre bolle speculative (è così difficile capire che ormai i capitali non vengono più investiti nell’economia reale, perché rendono troppo poco?).
http://www.businessinsider.com/the-biggest-asset-bubbles-2013-4?op=1
L’accanimento “terapeutico” renderà tutto molto più doloroso di quel che sarebbe necessario