“Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l’uomo, poi l’uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l’uno e chi l’altro” (Orwell)

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Monti: “Partiti stiano lontani dalle banche”.
Bersani: “Tenere i banchieri lontani dai partiti”.
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“Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli”.
Isaia 41, 29

Abbiamo voluto noi Monti. Io interpreto la sua agenda come rigore e rispetto dei vincoli europei, tentativo di incidere sull’evoluzione della politica europea, sforzi di riforma e modernizzazione e quindi ribadisco che il rigore e la credibilità sono un punto di non ritornoSe toccherà a me guidare il Paese, il giorno dopo la vittoria parlerò con Monti. Ho detto direttamente al presidente del Consiglio e pubblicamente che deve continuare ad avere un ruolo. Quale lo discuteremo insiemeSiamo disponibili e aperti all’incontro con i centristi.

Pierluigi Bersani, 13 dicembre 2012

Tra l’agenda Bersani e quella Monti non vedo grandi differenze, anzi non ne vedo quasi nessuna salvo forse alcune diverse priorità e un diverso approccio alla ridistribuzione del reddito e alle regole d’ingresso e di permanenza nel lavoro dei precari. E salvo che l’agenda Bersani è stata formulata prima di quella Monti e in alcune parti avrebbe potuto utilizzarla anche l’attuale governo se avesse posto la fiducia su quei provvedimenti. Conclusione: non esiste né un’agenda Bersani né un’agenda Monti. Esiste un’agenda Italia che dovrebbe essere valida per tutte le forze responsabili e democratiche.

Eugenio Scalfari, editoriale, Repubblica, 30 dicembre 2012

Bersani candiderà nel listino il Prof. Carlo dell’Aringa, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, giuslavorista, storico ispiratore della Cisl, uomo graditissimo a Confindustria. Grande cultura e dottrina, la sua, ma giocata sempre in un campo diverso da quello dei diritti dei lavoratori e dei più deboli. La cosa ha quasi dei lati comici. Fuori Ichino (peraltro se ne è andato con le sue gambe), dentro un altro. Mi sa che gli elettori della coalizione dei democratici e dei progressisti si potrebbero anche trovare nella paradossale condizione di dire, come si usa a Roma : “Arridatece Ichino”!

Alfonso Gianni

Ho segnalato tempo fa che il PD attraverso le fondazioni bancarie presiedute dai suoi amministratori locali controlla le tre maggiori banche italiane, che detengono gran parte del debito pubblico italiano e continuano ad ottenere prestiti e fortissimi vantaggi da parte del governo. Fassino presiede la fondazione cassa di risparmio di torino che detiene il maggior pacchetto di unicredit subito dopo gli arabi, chiamparino alla compagnia di san paolo controlla nettamente intesa con oltre il 10%, su siena e mps non mi pare di dovermi dilungare…Monti è stato creato in questo suo ruolo da Napolitano e sostenuto costantemente dal PD…io ritengo che il PD non si sia fatto catturare dal montismo e ne sia vittima, bensi che sia proprio tra i mandanti e creatori, con il movente di difendere il prprio potere economico-finanziario. Allora la lista monti non è un avversario del pd bensì una pedina posta in parlamento per poter poi costituire un governo post elezioni e non dover calare del tutto la maschera presentandosi come la coalizione erede del governo monti. Io credo che già sappiano che non avranno una maggioranza solida al senato e così potranno giustificare l’alleanza con il centro-monti, un secondo miracolo per enrico letta. Sel sarà ininfluente e comunque condita nelle sue liste di “responsabili” che per non far cadere il paese nel caos resteranno nel governo.

Pierfrancesco Ciancia, 7 gennaio 2012 (con approvazione di Aldo Giannuli)

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Pierluigi Bersani ha sostenuto…con la copertura della discrezione di Repubblica e Unità, uno dei più robusti e silenziosi, almeno a livello di opinione pubblica, tentativi di salvataggio di banche tossiche della storia d’Italia. Stiamo parlando di una iniezione di liquidità superiore ai tagli delle pensioni della recente riforma Fornero a favore di uno dei feudi piddini: il Monte dei Paschi.  Allo stesso tempo, a differenza della Gran Bretagna (che è IL paese liberista) la decisiva immissione di liquidità non ha comportato che la banca passasse sotto controllo pubblico. Insomma, la società italiana ha compiuto uno sforzo immenso per pagare le avventure di MPS, e di riflesso del Pd, nel mondo della speculazione finanziaria.  Di fatto ha dovuto pagare anche il disastro MPS dell’acquisizione di Antonveneta (costata 9 miliardi), ma il controllo del Monte, a differenza di quanto accaduto in Gran Bretagna per casi analoghi, resta privato. Nonostante questo Moody’s ha declassato…i titoli MPS a spazzatura. Un’operazione da serio, serissimo dibattito politico. Lusi, Penati e lo scandalo Enac, di un altro collaboratore stretto di Bersani, rispetto a quanto è costato alla società italiana  MPS, e a fondo perduto, a confronto sono questioni da ricettazione di un camion trafugato pieno di salumi.

http://senzasoste.it/internazionale/i-disperati

Ma qual era allora il vero obiettivo della Spending Review? A questa domanda i ministri allineati e indottrinati del governo Monti rispondono in coro: evitare l’aumento dell’IVA dal 21% al 23% previsto per luglio 2013. Risposta sbagliata, perché l’aumento dell’IVA non è stato definitivamente scongiurato ma risulta solamente rinviato di qualche mese fino a gennaio 2014, con uno stratagemma contabile che penalizzerà come al solito gli ignari consumatori: l’aumento del 2% verrà scorporato in due parti, 1,5% e 0,5%, e applicato in due periodi successivi, con una manovra che per chi conosce come funziona la tecnica degli arrotondamenti al rialzo prevista per ogni aumento IVA corrisponde ad una doppia fregatura per i consumatori.

Bazzecole direte voi, però sommate tutti gli arrotondamenti da 1 o 2 centesimi sui consumi complessivi di un’intera nazione e vedrete la cifra enorme che vi apparirà come risultato: un esproprio lento e impercettibile dalle tasche dei contribuenti che finirà come sempre per svanire dentro il buco nero del debito pubblico italiano e ingrassare i forzieri di chi vive esclusivamente di rendita sulle spalle dei lavoratori. Ma andiamo avanti, perché non è questo il punto. Scorrendo il documento del decreto legge Spending Review fino alla fine, troviamo il famigerato articolo 23-sexties che dichiara quanto segue (vengono omessi per facilità di lettura i riferimenti di legge):

1. Al fine di conseguire gli obiettivi di rafforzamento patrimoniale previsti in attuazione della raccomandazione della European Banking Authority (EBA) dell’8 dicembre 2011 il Ministero dell’economia e delle finanze (di seguito il «Ministero»), su specifica richiesta di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (di seguito l’«Emittente»):

a) provvede a sottoscrivere, fino al 31 dicembre 2012, anche in deroga alle norme di contabilità di Stato, strumenti finanziari (di seguito i «Nuovi Strumenti Finanziari»), computabili nel patrimonio di vigilanza (Core Tier 1) come definito dalla raccomandazione EBA dell’8 dicembre 2011, fino all’importo di €2 miliardi;

b) provvede altresì a sottoscrivere, entro il medesimo termine, Nuovi Strumenti Finanziari per l’importo ulteriore di €1,9 miliardi al fine dell’integrale sostituzione degli strumenti finanziari emessi dall’Emittente e sottoscritti dal Ministero (si tratta dei cosiddetti Tremonti bonds già utilizzati da Monte Paschi).

Monte Paschi chiama e lo stato italiano risponde, con uno stravolgimento di ruoli che ha dell’incredibile: quando uno è in difficoltà finanziaria, quasi sempre è la parte forte che detta le condizioni alla parte debole (Germania docet, purtroppo per noi paesi deboli della periferia). Mentre qui in Italia avviene esattamente il contrario: la parte debole (Monte Paschi) impone le sue richieste e le metodologie operative alla parte forte (che in teoria dovremmo essere noi cittadini e le istituzioni statali che indegnamente ci rappresentano), secondo le sue specifiche convenienze. E così lo stato italiano dovrà versare i famosi €3,9 miliardi di aiuti complessivi alla banca tecnicamente fallita Monte Paschi di Siena, tramite l’acquisto delle sue obbligazioni spazzatura, che a ragion veduta nessuno tra gli investitori più accorti vuole più comprare. Un salvataggio pubblico in piena regola, che viene mascherato da un’operazione finanziaria molto svantaggiosa per le casse dello Stato, e quindi in ultima istanza per le tasche dei cittadini, la quale finirà per creare rendite di posizione per i soliti banchieri privati, tramite lo schema ormai ben collaudato della socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. Noi paghiamo con i nostri soldi per coprire i buchi di bilancio accumulati da Monte Paschi di Siena, mentre gli inqualificabili dirigenti della banca senese continueranno ad incassare i loro fantasmagorici compensi e gli eventuali utili di gestione.

http://tempesta-perfetta.blogspot.co.uk/2012/10/la-spending-review-e-il-salvataggio-di.html#more

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Morale della favola: Vendola sarà rispedito al suo posto, ossia all’opposizione (pare che sia rimasto l’unico a non averlo capito). Si farà una Grande Coalizione con i centristi per fare un governo che, con i voti di Berlusconi, riformerà la costituzione in senso molto più ampio e drastico rispetto a quanto preannunciato dalla Carta d’Intenti (PD, SEL) e dall’Agenda Monti.

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Bersani ha approvato tutto questo:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-falsi-tecnicismi-della-spending-review/

http://www.milanocosa.it/temi-e-riflessioni/dopo-un-anno-di-governo-monti

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/11/01/patrizio-gonnella-carceri-e-spending-review/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-decrescita-infelice-del-governo-monti/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/disabili-gravi-sciopero-della-fame-contro-i-tagli-allassistenza/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-clinica-dei-tagli/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/f35-sotto-lalbero-il-regalo-di-monti-alla-casta-dei-militari/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/l%E2%80%99anno-perduto-di-mario-monti/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/quei-modelli-sbagliati-alla-base-della-crisi-europea/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/tagli-alla-cultura-il-governo-cancella-i-fondi-alle-edizioni-nazionali/

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/08/29/marina-boscaino-il-governo-monti-e-i-diplomifici/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/patrimonio-pubblico-e-diritti-civili/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-mistica-dei-sacrifici-da-andreotti-a-monti-passando-per-il-pci/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/cosi-viene-umiliata-listruzione-pubblica/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/pessime-previsioni/?printpage=undefined

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/23/fabio-sabatini-%E2%80%93-il-governo-colpisce-la-societa-civile-e-risparmia-la-chiesa-cattolica/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/perche-rottamare-l%E2%80%99agenda-monti/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/nellera-monti-i-mercati-vanno-a-scuola/?printpage=undefined

http://temi.repubblica.it/micromega-online/monti-lestremista-liberista/

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Insomma la differenza sostanziale tra Berlusconi, Monti e Bersani sembra essere la seguente:

  1. il primo ce l’ha messo nel didietro negando di aver intenzione di farlo e di averlo fatto;
  2. il secondo ha dichiarato di volerlo fare, di averlo fatto e di volerlo fare ancora e pretende la nostra gratitudine;
  3. il terzo ha applaudito la tecnica del secondo e condannato quella del primo e si propone di imitare il secondo rassicurandoci sul fatto che “è una cosa di sinistra”;

Siamo messi proprio bene!


Comunisti per Oscar Giannino, Agenda Sauron, Feudalesimo e Libertà, Marxisti per Tabacci

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Il Compagno Bruno indica a Bersani la strada verso il socialismo reale. Si può fare!

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Tra Marxisti per Tabacci, Feudalesimo e Libertà, Agenda Sauron e tutto quel che seguirà, non si può che apprezzare la stoica mordacità degli italiani nell’affrontare caste, lobby finanziarie e parassiti vari. Pur essendo un fiero critico di ogni patriottismo, non posso negare un certo orgoglio ;o)

Il voto utile distruggerà il PD e la sinistra italiana (di Aldo Giannuli)

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“Chi mi invita a votare Pd e soci lo fa in nome del solito, trito, ritrito, frusto, rancido, avariato, decomposto argomento del “voto utile” che, tradotto in buon italiano suona: “Vota contro”. Credetemi: non sono così ideologico ed ingenuo da non conoscere le virtù della tattica che consiglia di scegliere il “male minore”. Ma il punto è proprio questo: il Pd è davvero il male minore?

[…].

Bersani ha già detto che la sua linea sarà quella del rigore, indicata dall’agenda Monti e, di fronte alla minaccia di una lista capeggiata dal Professore, si è precipitato a rassicurare “i mercati” sull’affidabilità del centro sinistra sulla via delle “riforme” già abbozzate da questo governo. Quella linea è non solo socialmente iniqua ma semplicemente fallimentare, come dimostra il fatto che l’intera Eurozona, che si è affidata ad essa, è in netta recessione. D’altra parte, il Pd non ha scelte e deve seguire questa strada: una proposta di politica economica alternativa non ce l’ha e non si può pensare che riesca a darsela in qualche settimana di campagna elettorale. La politica ha le sue leggi e una di queste è la forza di inerzia, per cui una forza politica è indotta a proseguire la traiettoria intrapresa e i tempi di una correzione di indirizzo sono funzione del “peso” del partito e dell’angolazione della svolta: un piccolo vettore può anche fare una svolta a 90° in qualche decina di secondi, ma un autotreno chiede tempi più lunghi anche per modificare la traiettoria di 15°. Ed il Pd non è una utilitaria.

[…].

Ma, qualcuno mi dirà, magari la sinistra potrebbe essere più delicata della destra verso i ceti subalterni, magari, potrebbe anche fare qualcosa per il lavoro ai giovani o forse aiutare un po’ la Cgil nello scontro con la Confindustria… Chiacchiere! Abbiamo già visto come la sinistra ha sprecato le occasioni in cui è stata in maggioranza: vi siete accorti di qualche differenza rispetto alla politica economica di Berlusconi? La differenza, sin qui è stata che il Pd è un Pdl senza il bunga bunga ma con più tasse e più simpatia per i pm. Il Pdl è un Pd con maggiore propensione al disavanzo ed al debito e più simpatia per imputati ed escort.

Sin qui le ragioni che rendono molto arduo sostenere che il Pd sia una alternativa reale al berlusconismo (che, infatti, non riesce a battere da venti anni). Poi ci sono le ragioni per cui una vittoria del Pd (che, ripeto, probabilmente ci sarà) sarebbe un danno assai peggiore. Magari Bersani riuscirebbe ad attenuare un po’ i rigori dell’austerità e fare “qualcosa di sinistra” (non ci credo, ma ammettiamolo), ma a quale prezzo politico? La sinistra dovrebbe caricarsi dell’impopolarità di scelte politiche antipopolari, entrare in conflitto con la propria base sociale, frenare la Cgil, mandare la polizia contro i movimenti di protesta ecc.  E, alla fine, senza nemmeno raggiungere il risultato prefisso (come si sta puntualmente dimostrando). Per quanto tempo la sinistra pagherebbe il prezzo di un’esperienza di governo così rovinosa?

Ed allora, a guardare tre metri più avanti al proprio naso, chi sarà stato il masochista? Chi ha cercato di evitare una trappola del genere o chi ci è cascato con tutti due i piedi in nome di una vittoria effimera ed avvelenata?

C’è chi pensa che non ci sia alternativa alla politica interna al sistema che ci vuole succubi dei mercati finanziari e del loro bisogno di sacrifici umani. Non lo credo, ma posto pure che sia vero, vorrebbe dire che in questo periodo è possibile solo una politica di destra. Ebbene che la faccia la destra. Se c’è l’agenda Monti da realizzare che la faccia Monti, non le sue copie. La sinistra faccia l’opposizione e le lotte sociali. C’è qualcuno che si ricorda il significato di queste parole? Op-po-si-zio-ne, Lot-te so-cia-li, Con-flit-to, Piaz-za…

Nel caso del Pd, poi, ci sono ragioni più specifiche per negargli il voto. Il discorso del “meno peggio” può valere se l’opzione meno dannosa si tiene entro la decenza di un “minimo sindacale”. Il Pd da molto tempo è al di sotto di quel minimo: non solo ha pedissequamente eseguito ogni indicazione del capitale finanziario, ma ha inferto i peggiori colpi alla democrazia in questi venti anni (dalla legge sui servizi segreti alla riforma del titolo V della Costituzione). Da ultimo non possiamo perdonargli l’ostinazione con cui ha difeso il Porcellum garantendone la sopravvivenza. Questo ce lo ricorderemo per molto tempo, così come non abbiamo dimenticato il referendum golpista del 1993 e come non dimenticheremo l’appoggio a Monti. Poi questa storia del “voto utile” (ma poi, utile a che? Non sanno fare neanche una legge sul conflitto di interesse) è servita solo a peggiorare le cose in questi anni favorendo l’involuzione dell’ex Pci. Il Pd non può pensare di avere una sorta di “diritto” al consenso, per cui chi è di sinistra deve votarlo (sempre per evitare che vinca “l’altro”) qualsiasi cosa faccia. E’ arrivato il momento di dire che se fa una politica di destra chieda i voti a destra.

Per il resto, una sconfitta del Pd oggi sarebbe una sconfitta (meritatissima) del Pd, mentre una rotta del Pd domani, dopo una disastrosa esperienza di governo, sarebbe una disfatta di tutta la sinistra e comprometterebbe le cose per molti anni ancora. Purtroppo è proprio quello che probabilmente accadrà grazie al mantra fraudolento del “voto utile”.

http://www.aldogiannuli.it/2012/12/la-solita-vecchia-trappola-del-voto-utile/

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