Il necessario equilibrio tra grande e piccolo

6 commenti

  1. 8 ottobre 2015 a 11:59

    Soffrirò di wishful thinking ma penso che queste concentrazioni di potere non siano un segno di forza ma bensì di debolezza, quella dei dinosauri prima dell’estinzione.
    Dell’argomento se ne parla anche a questo link:
    http://www.libero-pensiero.net/un-uomo-solo-al-comando-del-nulla-un-eroe-italiano-di-cui-nessuno-vuol-parlare/

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    • stefano fait said,

      8 ottobre 2015 a 12:09

      L’avidità è un segno di debolezza. Il gigantismo bancario e industriale (i “padroni dell’universo”) è una forma di imperialismo, di smania di controllo degli altri da parte di chi è privo di autocontrollo. L’importante è che, affondando, questi parassiti privi di risorse proprie non ci trascinino a picco.

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      • 8 ottobre 2015 a 12:14

        Infatti, se ci si pensa bene, tutte le fosche profezie e previsioni sul futuro (WWIII, disastri climatici, epidemie, forse anche un po’ gli scontri meteorici e l’invasione di alieni cattivi), sotto sotto hanno come base questo affondamento che, più o meno consciamente, tutti sanno che avverrà prima o poi.

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        • stefano fait said,

          8 ottobre 2015 a 12:24

          Sono profezie pensate per intimidire le masse e farle stare buone e sono anche proiezioni delle paure degli psicopatici.
          Lo schieramento di nazioni ostili all’Impero (che comprende segretamente anche Germania e Francia) non ha alcuna intenzione di permettere ai banchieri anglo-sionisti di far saltare i mercati con la loro propaganda terroristica per generare immensi profitti e mangiarsi tutte le imprese e nazioni fallite.
          Se il crollo annunciato non arriva è perché una gran parte del mondo non lo vuole, perché è stufa di servire da pasto per le sanguisughe. Queste ultime dovranno accontentarsi degli americani ed europei, fino a quando questi popoli non si ribelleranno, insieme.

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          • 8 ottobre 2015 a 13:17

            “Lo schieramento di nazioni ostili all’Impero (che comprende segretamente anche Germania e Francia)” Anche un po’ l’Italia…

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          • stefano fait said,

            8 ottobre 2015 a 13:35

            L’Italia post-renziana di sicuro.

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