L’Impostore

Il celebre intellettuale francese Bernard-Henri Lévy (BHL) è abituato ad avere un occhio di riguardo per l’agenda della NATO (preme per l’intervento militare in Siria come l’ha fatto per la Libia):

http://www.lettera43.it/attualita/33340/libia-armi-e-ragione.htm

e di Israele:

http://www.osservatorioiraq.it/gaza-e-i-media-un-giornalista-e-un-filosofo-a-confronto

Un uomo sempre dalla parte del potere economico e politico, con le mani in pasta in molti affari nelle ex colonie, le cui risorse ha provveduto a sfruttare a puntino (la sua impresa di famiglia è stata accusata di essere al centro del peggior progetto di deforestazione del continente nero e di trattare gli operai come dei servi), che dà lezioni di morale a tutti dopo aver frodato il fisco francese, che si propone come l’ultimo dei grandi filosofi francesi.

Il New York Times boccia senza la minima riserva un suo saggio sugli Stati Uniti infarcito di vacuità e luoghi comuni che, nelle sue intenzioni, doveva estinguere l’antiamericanismo dal pubblico francese con un’apologia dell’America che avrebbe dovuto proiettarlo nella storia come “il nuovo Tocqueville”: “Qualunque autore americano che volesse spiegare la Francia ai Francesi dovrebbe leggere prima di tutto questo libro per capire cosa bisogna NON fare

http://www.agoravox.fr/culture-loisirs/culture/article/bhl-une-imposture-francaise-7921

Un uomo di una vanità quasi senza pari, eternamente preoccupato di non essere sufficientemente al centro dell’attenzione e abbastanza celebre negli Stati Uniti:

http://lmsi.net/BHL-L-homme-qui-pretendait

Pierre Vidal-Naquet (1930-2006), uno dei grandi storici francesi, lo considerava un impostore, tra gli intellettuali: incline ad impiegare false citazioni, a commettere errori grossolani che si potrebbero perdonare solo ad uno studente liceale, ad indulgere in deliri retorici; insomma, un autore mai più che mediocre che però si concede fin troppo generosamente arie e pomposità di un erudito che si è assunto l’incarico di salvare il panorama intellettuale francese dal suo degrado (parole di BHL).

http://www.pierre-vidal-naquet.net/spip.php?article49

 

Solo ora, però, i suoi critici potranno finalmente rallegrarsi della sua caduta dal piedistallo.

“Nel suo ultimo ed acclamatissimo libro De la guerre en philosophie, [BHL] dedica ampio spazio al filosofo Jean-Baptiste Botul autore del fondamentale saggio “La vita sessuale di Immanuel Kant”. Ne parla con grande ammirazione e dovizia di particolari: «All’indomani della Seconda guerra mondiale, nella sua serie di conferenze ai neokantiani del Paraguay, dimostrò che il loro eroe era un falso astratto, un puro spirito di pura apparenza». E sin qui non ci sarebbe nulla di male. Peccato che Jean-Baptiste Botul non esista. È un personaggio inventato a scopo di satira, un finto intellettuale creato proprio per potergli ficcare in bocca qualsiasi scempiaggine. Nel 1999 Frederic Pages, professore di filosofia e collaboratore del giornale satirico Canard Enchainé (un vero must per i francesi che amano l’umorismo colto), lo inventò per far fare due risate ai suoi lettori, e trasformò poi le sue finte conferenze addirittura in un libro (uscito anche in Italia). Ma mai si sarebbe immaginato che questo strambo personaggio creato per far ridere ingannasse il «povero» Levy. Tanto più che la sua stessa biografia fittizia è strutturata in forma di barzelletta: avrebbe avuto delle liaisons con Marthe Richard, Marie Bonaparte, Simone de Beauvoir e Lou Andreas-Salomé e vanterebbe tra amici e improbabili conoscenze: Zapata, Pancho Villa, Henri Désiré Landru, Stefan Zweig, André Malraux, Jean Cocteau e Jean Giraudoux.

Insomma, Lévy ha fatto uno scivolone così colossale che ha lasciato basita e incredula anche la prima che se ne è accorta, la giornalista del Nouvel Observateur Aude Lancelin, che ha subito lanciato l’allarme dalle pagine della storica testata. Per usare le parole della Lancelin che ha titolato il suo articolo Bernard-Henri en flagrant délire: l’affaire Botul è come se «Michel Foucalt si fosse basato sui lavori di Fernand Raynaud (un attore comico) per una lezione inaugurale al Collége de France». Tanto più che basta una cliccatina su internet (anche senza andare oltre la tanto vituperata Wikipedia) per accorgersi che Botul è solo uninvenzione satirica. Così adesso sono tanti in Francia a chiedersi cosa sia passato nella testa del più stimato e osannato dei pensatori nazionali. Basti dire che l’editore Grasset ha presentato De la guerre en philosophie con queste parole: «Un manuale per epoche oscure, dove l’autore… dispone, cammin facendo, le pietre angolari di una metafisca futura». Pare proprio che i posteri dovranno trovarsi delle pietre angolari un po’ più solide, a meno che la metafisica sia tutta uno scherzo. Allora ben venga Botul, «autore» anche di un Landru precursore del femminismo. Anche se a questo punto bisogna dire che BHL, come lo chiamano i francesi, è diventato più buffo, con la sua aria seriosa e impegnata, di qualsiasi creazione immaginaria”.

http://www.ilgiornale.it/news/bernard-henry-l-vy-scivola-su-botul-filosofo-inesistente.html

1 commento

  1. stefano fait said,

    29 novembre 2012 a 15:45

    Autore: Elmoamf

    Togliamo la maschera ad ogni impostore!
    Perché l’impostore si nutre di ignoranza e l’ignoranza non ce la possiamo permettere.
    Togliamogli e togliamoci la maschera!

    L’ignoranza in economia è una colpa grave perché rende (oggi più che mai) l’uomo servo.
    Servo dell’imbonitore più scaltro.
    L’evidenza delle sperequazioni, delle disuguaglianze, delle ingustizie è oltre ogni legittima finzione o “mala” interpretazione della realtà.
    Applausi con sonoro di grida a festa ed acclamazioni.
    Folle prive di identità e personalità che esaltano leader mediocri:
    Culturalmente, moralmente, eticamente, intellettualmente.
    Leader senza meriti sostanziali.
    Unicamente riconosciuti attraverso simboliche variabili decadenti:
    Ricchezza, fama, supremazia, potere, edonismo, bellezza esteriore, egocentrismo, strafottenza, insolenza, sprezzo, cialtroneria giullaresca…
    Elementi che si traducono inevitabilmente nella conseguenziale decadenza dell’essere umano.
    L’economia gioca un ruolo chiave nelle dinamiche della società moderna.
    Più di ogni altra epoca a noi precedente.
    Attraverso abili manovre di manipolazione degli strumenti economici le “elite” mondiali (che nessuno realmente conosce…o meglio a mai visto realmente esporsi)…
    Quelle elite sono giunte a detenere quel potere che incosciamente ed ingenuamente il popolo oggi loro riconosce!
    La coltre, il fumo obnubilante che si espande intorno a noi…è denso.
    Talmente denso da non riuscire a tagliarsi anche in possesso di un coltello finemente affilato.
    Quella spessa coltre è dentro di noi…ma allo stesso tempo noi siamo spettattori di crimini inequivocabili!
    E questo teatro o teatrino dell’ignobile non ci assolve dal ns peccato originale: l’ipnosi e l’assuefazione al male!
    Di fronte all’evidenza richiamata al principio di questo scritto…
    Di fronte alla colpeavole ignoranza…
    Di fronte all’ingenua accondiscendenza…
    Non v’è salvezza per nessuno ma solo inconsapevole quanto anelata dissoluzione.
    Se vogliamo redimerci, iniziare a percorrere la Via maestra (non quella pseudo illuminata)…
    Dobbiamo rimboccare le maniche ed iniziare ad esprimere il dissenso, il dubbio, il dissociamento.
    Io mi dissocio dal teatrino dei potenti.
    Io dissento dal qualunquismo imperante.
    Io dubito delle verità precostituite e precotte.
    E dubito di colui che non è in grado di dubitare ma ha solo verità!
    Io griderò incessantemente il mio dolore e la mia disperazione.
    Allo stesso modo non cesserò di sperare e gridare al mondo questa mia stessa speranza.
    Non vi è perdono nell’ignoranza perché l’ignoranza non è un’innocente vittima della sapienza.
    Piuttosto un dono sacrificale all’arroganza e alla superbia!
    L’ignoranza non ammette giustificazione come la sapienza non esprime giudizi ultimativi!

    http://piccolocardo.webnode.it/news/togliamo-la-maschera/

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