Breve lista dei crimini commessi contro il popolo greco dai premi Nobel per la Pace

C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m’intendi? Uguale al loro, va perduto, tutto, servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un’umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L’altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel furore e quell’odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restarne schiavi. Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l’operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.
— Italo Calvino – Il sentiero dei nidi di ragno

I Greci sono stati letteralmente calpestati, trattati come una casta di paria, come dei parassiti, per salvare le banche europee dall’effetto domino che tanto arriverà comunque.

Ecco alcuni degli effetti (a un certo punto ho interrotto l’elencazione perché mi mancava il respiro) dei diktat della troika.

Un greco su quattro è disoccupato (oltre il 55% dei giovani), un lavoratore su tre non si può permettere assicurazioni sanitarie e non riceverà una pensione, ogni giorno mille greci perdono il lavoro o il sussidio di disoccupazione, l’inflazione è in costante crescita, oltre 400mila bambini greci soffrono la fame (fonte: Unicef), le organizzazioni mediche internazionali lanciano insistenti allarmi sui rischi epidemici causati dal collasso del sistema sanitario e della prevenzione, i manifestanti vengono torturati dalla polizia, l’estrema destra perpetra pogrom contro gli immigrati, un possibile golpe militare è stato sventato nel novembre del 2011 con la sostituzione di alcune figure chiave delle forze armate elleniche, migliaia di disabili e pazienti di ospedali psichiatrici sono stati abbandonati alla loro sorte, malati di cancro non si possono permettere le cure e reparti di oncologia rinviano le operazioni per mancanza di fondi e personale, suicidi in forte aumento, un negozio su tre nel centro di Atene costretto a chiudere per cessata attività, uffici comunali devono sospendere le attività per mancanza di fondi, deputati tedeschi e ministri finlandesi raccomandano alla Grecia di svendere i suoi beni, incluse le isole e i monumenti e di impegnare il Partenone, la Bild titola in prima pagina “Vendete le vostre isole, Greci bancarottieri!”, i prodotti scaduti sono venduti legalmente nei supermercati ad un terzo del prezzo per aiutare la gente a procurarsi i pasti quotidiani, creditori suggeriscono al governo greco di far evacuare le isole con una popolazione inferiore a 150 residenti per poter risparmiare (e magari per renderle disponibili a ricchi acquirenti stranieri? Per il momento sono 40 le isole disabitate disponibili per leasing della durata di 50 anni).
Per inciso, il ministro delle finanze fiammingo Philippe Muyters ha proposto di alzare le tasse a chi vuole vivere in aree remote delle Fiandre: migliaia di persone che vivono da generazioni nelle borgate rurali costrette a trapiantarsi nelle aree metropolitane per non finire in galera per debiti. Il criterio è identico, nella sua disumanità.

I rapporti del FMI ammettono di aver commesso gravi errori nel gestire la crisi greca e nel 1953 tutti i paesi creditori abbuonarono i debiti tedeschi. Qualche anno prima si era messo in piedi il piano Marshall per salvare la democrazia in Europa e far ripartire l’economia (il nome ufficiale era “Piano per la ripresa europea”).

Ciò nonostante, proseguono le iniziative prive di giudizio, di senno, di buon senso, che rischiano di forze impossibili da controllare. Come si può pensare di poter fare tutto questo senza pagare uno scotto, senza fare la fine degli apprendisti stregoni?

Com’è possibile che milioni di persone chiudano volontariamente gli occhi e le orecchie e le bocche per non vedere, per non sentire, per non protestare, per non capire.

Si faceva lo stesso con gli Ebrei nell’Europa di qualche decennio fa. La storia ha condannato gli aguzzini di allora e condannerà quelli di oggi che impongono ad un popolo i lavori forzati: “Arbeit macht frei!” spiegano ai Greci mentre milioni di loro vivono sotto la soglia di povertà.

Il prossimo passo, possiamo supporre, saranno i lavori forzati per i disoccupati greci insolventi in campi di lavoro gestiti da imprese e banche del Nord Europa.

Chi non ha denunciato queste iniquità, chi ha fatto il gioco delle tre scimmiette, è complice di tutto questo. Se ha una coscienza, non gli/le sarà facile placarla quando il velo della propaganda sarà stracciato e sociologi, storici, economisti, antropologi, medici e politici potranno dire quel che andava detto e queste diventeranno pagine nerissime del passato della “civiltà” europea, degna del premio Nobel per la Pace!

10 commenti

  1. ciaociao! said,

    18 ottobre 2012 a 23:00

    [MODALITà COMPLOTTO ON]Ma … staranno raccimolando denaro per qualcosa ? [OFF]

    USA e EU sembra stiano perdendo il potere , non sono più i consumatori e non sono mai stati i produttori , perchè hanno sempre sfruttato i paesi poveri , quegli stessi paesi che ora si stanno sviluppando e stanno diventando consumatori pur rimanendo i produttori , ed attirano i mercati(è giusto?) … fino a quando ?può essere questo il punto della situazione ? collasserà l’europa con l’america dove la moneta perderà valore e …? saremo noi a venire sfruttati per esportare ? io non ci capisco un cacchio.

    Non vorrei ti dispiacesse rispondere alle mie stupidate 😉 . Ciao.

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    • stefano fait said,

      19 ottobre 2012 a 11:50

      Figurati, se tutti si facessero più domande e cercassero delle risposte senza aspettare che siano le autorità a fornirle non saremmo con l’acqua alla gola!
      (Il problema dell’umanità è che si trova ancora ad uno stadio infantile nel suo iter di maturazione e quello di questi anni è l’esame di maturità: solo che se falliamo non è detto che ci si potrà presentare un’altra volta. Io però penso che ci siamo preparati a sufficienza)
      Scriveva ieri un lettore del Guardian: “Se l’umanità ha un qualsiasi attributo che la distingue dagli animali, è la capacità di interrogarsi e di dubitare. Qualunque cosa o chiunque voglia sopprimere il desiderio di conoscere e capire va condannato. Quindi prego tutte le persone che hanno già raggiunto una conclusione, per quanto rapidamente, di consentire agli altri la possibilità di arrivare alle proprie conclusioni ragionandoci su con la propria testa”.
      Il quadro generale l’ha spiegato nei suoi libri uno dei massimi esponenti dell’élite internazionale, Jacques Attali. L’ha fatto, verosimilmente, perché ritiene in tutta onestà che sia la cosa migliore per tutti. Sbaglia, perchè la sua prospettiva è troppo parziale, gerarchica, soggettiva, elitaria, però esprime l’opinione di molti simil-pensanti e quindi merita attenzione.
      QUI CITAZIONI DA SUE INTERVISTE E DAL SUO BLOG:
      http://fanuessays.blogspot.it/2011/11/previsioni-di-jacques-attali-per-il.html
      QUI ALCUNI ESTRATTI DAL SUO ULTIMO LIBRO

      Jacques Attali, “Domani chi governerà il mondo?” (2012) – estratti

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  2. 23 ottobre 2012 a 08:08

    […] della gran parte della popolazione, che tra l’altro spesso non ha neanche prole: la servitù per debiti è l’obiettivo, come negli USA, e qualunque proposta alternativa discesa dall’alto servirà solo a convogliare […]

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  3. 4 novembre 2012 a 17:24

    […] ha perso la sua cattedra all’Università di Atene a causa della crisi e delle politiche europee e ora vive in “esilio”, migrando come visiting scholar da una facoltà estera […]

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  4. 6 novembre 2012 a 09:06

    […] ha perso la sua cattedra all’Università di Atene a causa della crisi e delle politiche europee e ora vive in “esilio”, migrando come visiting scholar da una facoltà estera […]

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  5. 30 aprile 2013 a 12:53

    […] Le prossime generazioni penseranno a noi con disprezzo, se non ci ribelliamo a questa carneficina, che riguarda tutti, l’intero pianeta: https://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/10/18/breve-lista-dei-crimini-commessi-contro-il-popolo-… […]

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